ITBO960161A1 - Calzatura anfibia - Google Patents

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Pio Maria Guglielmo Curatolo
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Curatolo Pio
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Description

D E S C R I Z I O N E
del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad una calzatura anfibia.
Come è noto, nelle zone di balneazione (mare, lago piscina), particolarmente in zone caratterizzate da fondali di tipo roccioso, è norma comune l'utilizzo di calzature resistenti all'acqua per la protezione dei piedi, tipicamente sandali. In ambito balneare è inoltre diffuso l’utilizzo di mezzi, tipicamente pinne, che permettano di sfruttare efficientemente durante il nuoto la forza propulsiva delle gambe.
Si è così manifestato da parte dei bagnanti un evidente fastidio nell’indossare alternativamente due oggetti diversi, tipicamente pinne e sandali, all'entrata e all’uscita dall’acqua. Tale fastidio è inoltre accentuato dal fatto di dover abbandonare le calzature nel punto in cui si è entrati in acqua, e dal fatto di dovere portare appresso le pinne lungo il tragitto compiuto per arrivare all'acqua.
Sono già state proposte alcune soluzioni per cercare di eliminare tali inconvenienti.
Un primo approccio al problema ha portato alla realizzazione di pinne montate su strisce da fissare alle gambe dell’utente, come, ad esempio, descritto nel brevetto US 5326296. Tale soluzione permette la deambulazione dell'utente pur continuando ad indossare le pinne. Tale soluzione presenta però alcuni svantaggi in quanto il tipo di pinne utilizzate presenta un'efficienza limitata, inoltre durante la deambulazione tali pinne costituiscono comunque un fastidio per l'utente.
Un secondo approccio al problema ha portato alla costruzione di calzature che integrassero anche delle pinne montate mobilmente sulle calzature stesse, in modo tale da poter essere posizionate in un prima posizione durante il nuoto ed in una seconda posizione durante la deambulazione. Tale soluzione è stata ad esempio descritta nella domanda di brevetto DE 4020235, nel brevetto US 4981454. nel brevetto US 4773885, nel brevetto US 4752259, e nel brevetto FR 2565498. In tali brevetti sono state proposte diverse soluzioni per realizzare la sopracitata integrazione di pinne e di calzature, come, ad esempio, fissare la pinna alla porzione anteriore della suola in modo girevole attorno ad un asse orizzontale perpendicolare all’asse longitudinale della calzatura e giacente sul piano individuato dalla suola della calzatura, per poter ruotare la pinna tra la prima e la seconda posizione. Una seconda soluzione proposta è il MODJG ··· Odrrao fissare la pinna alla calzatura in modo non permanente, ad esempio <(>ta A<i>m<l>ooe <3591>o n. mediante mezzi ad incastro, per poter togliere la pinna dalla calzatura durante la deambulazione. Tali soluzioni presentano una serie di svantaggi, principalmente consistenti nel fatto che ognuna di queste soluzioni tende a privilegiare l'uno o l'altro aspetto, cioè la deambulazione oppure il nuoto, senza riuscire a trovare un giusto compromesso tra le due cose. In sostanza tali soluzioni portano alla realizzazione di una calzatura con cui si può anche nuotare oppure di una pinna con cui si può anche camminare, ma non riescono a portare alia realizzazione di un oggetto che possa essere efficientemente utilizzato sia come calzatura che come pinna.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare una calzatura anfibia che consenta di essere utilizzata efficientemente sia come calzatura che come pinna, cioè come mezzo per sfruttare durante il nuoto la forza propulsiva delle gambe.
Secondo la presente invenzione viene realizzata una calzatura anfibia comprendente: una suola, ed una parte di forma sostanzialmente piana, in particolare una pinna; la detta calzatura essendo caratterizzata dal fatto di comprendere un perno solidale alla suola, avente un asse sostanzialmente perpendicolare al piano individuato dalla suola stessa; la parte piana essendo supportata girevole dal detto perno in modo da poter ruotare attorno all'asse del perno tra una prima posizione in cui almeno una porzione della parte piana è esterna alla sagoma della suola ed una seconda posizione in cui la parte piana è sostanzialmente contenuta entro la sagoma della suola.
Per una migliore comprensione della presente invenzione viene ora descritta una forma di realizzazione preferita, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la figura 1 illustra una vista laterale di una forma preferita di attuazione della calzatura della presente invenzione;
- la figura 2 è una vista superiore della calzatura di figura 1 ;
- la figura 3 è una sezione in scala ingrandita secondo la linea lll-tll con l'asportazione di alcune parti della calzatura di figura 1 ;
- la figura 4 è una vista superiore in scala ingrandita di un primo particolare della calzatura di figura 1 con, in tratteggio, le posizioni assunte in uso da un secondo particolare;
- la figura 5 è un insieme delle sezioni in scala ingrandita secondo le linee da S1 a S14 con l'asportazione di alcune parti della calzatura di figura 1 ; - la figura 6 è una vista laterale ingrandita con l'asportazione di alcune parti della calzatura di figura 1;
- la figura 7 è una vista superiore con l’asportazione di alcune parti della calzatura di figura 1 ;
- la figura 8 è una sezione secondo la linea VIII-VIII con l’asportazione di alcune parti della calzatura di figura 1 ;
- la figura 9 è una vista posteriore con l'asportazione di alcune parti della calzatura di figura 1 ;
- la figura 10 è una vista in prospettiva del primo particolare di figura 4 della calzatura di figura 1 ;
- la figura 11 è una vista in prospettiva di un secondo particolare della calzatura di figura 1 ; e
- la figura 12 è una vista in prospettiva di un terzo particolare della calzatura di figura 1.
In figura 1 è illustrata con A una calzatura composta da una parte superiore B in uso atta ad accogliere il piede e da una parte inferiore C comprendente una suola D, sulla cui parte superiore in uso appoggia il piede, ed una pinna P supportata dalla suola D stessa.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 2, la parte superiore B in particolare comprende: una porzione posteriore 23 fissata in corrispondenza della propria zona inferiore alla suola D e conformata per accogliere in uso la parte posteriore del piede; due strisce 4 principali fissate alla suola D e centralmente unite tra loro; una striscia 8 centrale parzialmente traforata originantesi dalle strisce 4 principali in corrispondenza della zona in cui le due strisce 4 principali si uniscono; un infradito 5 fissato alla suola D e originantesi dalle due strisce 4 principali in corrispondenza della zona in cui le due strisce 4 principali si uniscono; una striscia 6 ad anello parzialmente collegata ali’infradito 5 e fissata alla suola D in uso atta ad alloggiare il dito alluce del piede; e due strisce 7 secondarie originantesi dalla striscia 8 centrale, connesse alla suola D mediante un occhiello 9 solidale alla suola D stessa, connesse in un secondo punto alla striscia 8 centrale mediante passanti 11 solidali alla striscia 8 stessa e terminanti con una porzione atta ad essere fissata a fibbie 10 solidali alla porzione superiore della parte posteriore 23. I diversi elementi componenti la parte superiore B possono presentare, come illustrato nelle figure 1 e 2, una serie di fori 25 passanti, per favorire sia la traspirazione del piede quando la calzatura A è utilizzata fuori dall’acqua che favorire il drenaggio dell’acqua stessa quando la calzatura A è utilizzata in acqua.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 11 , la parte posteriore 23 comprende inoltre mezzi di fissaggio, in particolare bottoni, 3 per connettere alla parte posteriore 23 stessa una cavigliera 1 (illustrata in assonometria in figura 11) atta in uso ad accogliere la caviglia. La cavigliera 1 è fissata alla parte inferiore della gamba di un utente mediante una cinghia 2 fissata alla cavigliera 1 stessa e posizionata in modo da, in uso, stringere la caviglia in una zona immediatamente superiore al malleolo. La cavigliera 1 è infine preferibilmente costruita in materiale atto a galleggiare.
Con particolare riferimento alle figure 3, 4, 5 e 10, la parte inferiore C comprende la suola D, un perno F (illustrato in vista superiore in figura 4 ed in assonometria in figura 10) di asse 36 verticale, e la pinna P. Il perno F è fissato alla suola D e supporta la pinna P che risulta montata girevole attorno al perno F stesso. La pinna P può così essere disposta mediante rotazione di 180° attorno all’asse 36 a scelta tra una prima posizione 15 in cui una porzione della pinna P è esterna alla sagoma della suola D ed una seconda posizione 16 in cui la pinna P è sostanzialmente contenuta entro la sagoma della suola D.
La porzione inferiore della suola D è conformata in modo da accogliere la pinna P ed in particolare è conformata in modo da coniugarsi senza gioco e senza interferenza con la superficie superiore della pinna P, di foggia convessa e spiovente, quando questa si trova nella seconda posizione 16. Con particolare riferimento alla figure 6 e 7, la suola D presenta inoltre una serie di fori 19 passanti di dimensione variabile.
Come illustrato in figura 2 ed in figura 4, la calzatura A presenta inoltre un asse 30 longitudinale passante per l’asse 36 verticale e giacente sul piano sostanzialmente individuato dalla suola D. In particolare in figura 4 sono illustrate una vista superiore in scala ingrandita del perno F e, in tratteggio, la sagoma della pinna P nella prima posizione 15 e nelle seconda posizione 16.
Il perno F è costituito da un unico corpo in cui si possono distinguere due porzioni sovrapposte di forma sostanzialmente cilindrica: una prima porzione inferiore di dimensione maggiore indicata con 28 ed una seconda porzione superiore di dimensione minore indicata con 14. Tali porzioni risultano così in contatto tra loro in corrispondenza della base superiore della porzione 28 e della base inferiore della porzione 14. La porzione 14 superiore presenta una forma sostanzialmente cilindrica in cui la superficie di base è fusiforme avente un asse maggiore indicato in figura 4 con 29. La superficie di base della porzione 14 presenta quindi in corrispondenza delle intersezione con l’asse 29 delle parti di forma sostanzialmente appuntita. L'asse 29 è orientato secondo una direzione leggermente inclinata verso la parte interna del piede rispetto ad un asse longitudinale 30 della calzatura. La porzione superiore 14 presenta infine una coppia di rilevi AP1 ed AP2 disposti lungo l’asse 30.
La porzione 28 inferiore presenta una forma sostanzialmente cilindrica in cui la superficie di base è ellissoidale avente l’asse minore coincidente con l’asse longitudinale 30 della calzatura A. Tale orientamento è realizzato per permettere alla parte inferiore della calzatura C, cioè la suola D e la pinna P, di adattarsi meglio alle sollecitazioni generate dal piede durate la deambulazione, in quanto le sollecitazioni deformanti della deambulazione sono prevalentemente dirette parallelamente all’asse 30 longitudinale. Lungo tale direzione infatti la porzione 28 inferiore presenta il diametro minore, quindi opponendo una minore resistenza alla deformazione, rende la deambulazione più facile e meno faticosa. La porzione inferiore 28 presenta infine una coppia di rilevi L1 ed L2 disposti lungo un asse trasversale (non illustrato) perpendicolare all’asse 30 longitudinale e passante per l’asse 36 verticale.
Il perno F presenta inoltre una serie di fori 24, passanti tra la base superiore della porzione 14 e la base inferiore della porzione 28, di forma opportuna per accogliere una corrispondente serie di piedini G di fissaggio connessi alla parte inferiore della suola D al fine di realizzare un collegamento meccanico stabile tra il perno F e la suola D. La suola D in corrispondenze delia superficie di contatto con il perno F presenta, come illustrato in particolare in figura 3, un rilievo 31 a cui sono connessi i piedini G avente sostanzialmente la stessa forma della parte superiore del perno F con cui è a contatto. Tale rilievo 31 permette di utilizzare piedini G di altezza ridotta, quindi di maggiore resistenza meccanica. Inoltre per aumentare localmente la resistenza meccanica della suola D i fori 19 passanti non sono presenti nelle zone, indicate in figura 7 con X, in corrispondenza delle quali sono connessi i piedini G.
Come illustrato, le superficie laterali della porzione 28 e della porzione 14 possono avere una forma svasata con il diametro maggiore posto inferiormente. Il perno F presenta una superficie di contatto 17 complessiva definita: dalla superficie laterale della porzione 14, dalla parte a forma di corona circolare della superficie superiore della porzione 28 non impegnata dalla porzione 14, e dalla superficie laterale della porzione 28.
La pinna P ha una sagoma esterna conformata sostanzialmente come la sagoma esterna della suola D e ha inoltre un foro 18 passante conformato in modo da impegnare la superficie di contatto 17 sostanzialmente senza gioco e senza interferenza quando la pinna P si trova nella citata prima posizione 15 e nella citata seconda posizione 16. Questa caratteristica è resa possibile dalla concomitanza di due fattori: il fatto che tra le due posizioni intercorre una rotazione di 180° attorno all’asse 36 e il fatto che nel perno F ad ogni prima parte corrisponde una identica seconda parte simmetricamente disposta rispetto ad un piano passante per l'asse 36. Tale conformazione permette inoltre alla pinna P di poter ruotare senza però poter compiere alcuna traslazione rispetto al perno F e quindi rispetto alla suola D essendo questa solidale al perno F stesso.
La forma della superficie superiore della pinna P è conformata secondo una foggia spiovente e convessa (evidente in figura 5) che determina una minore resistenza all’acqua durante il movimento di avvicinamento del piede al corpo, movimento non funzionale alla spinta di galleggiamento.
Nella parte inferiore della pinna P è presente un incavo 39, in evidenza in figura 3, di forma allungata disposto simmetricamente rispetto a, e con l'asse maggiore lungo, l’asse 30 longitudinale della calzatura A. I contorni dell’incavo 39 sono contenuti entro la sagoma esterna della pinna P, mentre l’altezza di tale incavo 39 è massima in corrispondenza del foro 18 e degradante fino a scomparire verso l'esterno.
La pinna P presenta infine un rilievo 12 nella porzione superiore che nella seconda posizione 16 si trova in corrispondenza della parte posteriore 23 della calzatura A.
La calzatura A comprende una prima ed una seconda serie di mezzi di fissaggio e stabilizzazione delle citate prima posizione 15 e seconda posizione 16.
La prima serie di mezzi di fissaggio e stabilizzazione comprende un insieme di mezzi sinergici presenti nel perno F ed in particolare: la forma fusiforme della porzione 14 del fermo F e del rilievo 31, i rilievi AP1 ed AP2 della porzione superiore 14 del fermo F assieme a corrispondenti sedi coniugate rispettivamente 32 e 33 presenti nel foro 18, ed i rilievi L1 e L2 della porzione inferiore 28 del fermo F assieme a corrispondenti sedi coniugate rispettivamente 34 e 35 presenti nel foro 18. La plasticità del materiale impiegato nella costruzione della calzatura A ed in particolare della pinna P, consente che la pinna P, adattandosi per plasticità all'irregolarità del perno, possa essere ruotata, mediante idoneo sforzo manuale, dalla prima alla seconda posizione e viceversa. Nel contempo la pinna P non può spostarsi dalla prima o dalla seconda posizione sotto l’effetto delle sollecitazioni che può ricevere durante la deambulazione o durante il nuoto in quanto impedita dalla resistenza opposta dal perno F grazie alla sua particolare conformazione.
La prima serie di mezzi di fissaggio e stabilizzazione comprende inoltre la forma della superficie superiore della pinna P conformata secondo una foggia spiovente e convessa (evidente in figura 5) in quanto tale forma contribuisce a mantenere la pinna P nella seconda posizione 16.
La seconda serie di mezzi di fissaggio e stabilizzazione comprende (come illustrato in figure 1, 3 e 5) una linguetta 21 posta nella zona posteriore 23 e solidale alla parte superiore B, terminante con un perno 26 atto ad impegnare un foro 13 presente nella pinna P in posizione tale da risultare in corrispondenza del perno 26 quando la pinna P è disposta nella seconda posizione 16. Per aumentare la forza di coesione tra il perno 26 ed il foro 13, può essere utilizzata una filettatura sia sul perno 26 che sul foro 13 in cui il perno 26 in uso risulta awitato.
La seconda serie di mezzi di fissaggio e stabilizzazione comprende inoltre (come illustrato in figure 1 e 9) il rilievo 12 della pinna P che, quando la pinna P si trova nella seconda posizione 16, si inserisce in una corrispondente sede 38, coniugata al rilievo 12, nella parte posteriore della suola D.
La calzatura A comprende infine un insieme di mezzi e di accorgimenti sottoelencati per il drenaggio dei liquidi e delle polveri e per l'autopulizia della calzatura stessa.
Un primo di questi accorgimenti è costituito da un foro passante, indicato in figura 3 con 27, presente internamente al foro 13, per effettuare il drenaggio dell’acqua che potrebbe ristagnare nel foro 13 stesso.
Un secondo di questi accorgimenti è la forma fusiforme della porzione superiore 14 del perno F e la forma svasata del perno F ed in particolare delle superfici componenti la superficie di contatto 17. Durante la rotazione della pinna P le citate parti di forma appuntita della porzione superiore 14 strisciano contro le pareti del foro 18 asportandone le impurità presenti che, per gravità e per la forma svasata del perno F, tendono ad essere espulse dalla suola D. Tale effetto è accentuato dalla presenza della cavità 39 che facilita l'eliminazione delle impurità. In particolare la forma della superficie laterale della porzione inferiore 28 del perno F in corrispondenza della cavità 39 può essere semplicemente svasata o, come illustrato in particolare in figura 3, presentare due zone 40 e 41 a diversa inclinazione. La prima zona 40 a contatto con il foro 18 segue l’andamento svasato del perno F, mentre la seconda zona 41, che si trova entro la cavità 39, presenta un’inclinazione opposta a quella della prima zona 40. Tale conformazione permette di ridurre la quantità di impurità che penetrano nel foro 18 durante la deambulazione.
Un terzo di questi accorgimenti è la forma della superficie superiore della pinna P conformata secondo una foggia spiovente e convessa (evidente in figura 5) che facilita il drenaggio di polveri e liquidi verso il basso.
Un quarto di questi accorgimenti è costituito dai fori 19 passanti presenti nella suola D (vedi figure 6, 7, e 8) che favoriscono la traspirazione del piede ed il drenaggio di polveri quando la calzatura A è utilizzata fuori dall'acqua e che favoriscono il drenaggio dell’acqua quando la calzatura A è utilizzata in acqua.
Un quinto di questi accorgimenti è costituito da una serie di canali 37 trasversali, illustrati in particolare in figura 7 ed in figura 8, presenti in tutta la parte inferiore della suola D non impegnata dal perno F. Tali canali sono sostanzialmente trasversali all'asse 30 longitudinale e presentano una dimensione decrescente dall'esterno verso l’interno; cioè i canali 37 presentano una dimensione massima nella porzione più esterna della suola fino a praticamente scomparire nella porzione più interna. E’ da rilevare come sia indifferente realizzare i canali 37 nella parte inferiore della suola D non impegnata dal perno F o nella parte superiore della pinna P non impegnata dal perno F. I canali 37 possono essere realizzati sostanzialmente trasversali all'asse 30 longitudinale, come illustrato in figura 7, oppure possono essere realizzati con un andamento a spina di pesce (non illustrato), preferibilmente con i vertici della spina di pesce giacenti sull’asse 30 longitudinale ed orientati nel verso della deambulazione.
Un sesto di questi accorgimenti è costituito dai fori 25 passanti presenti nei diversi elementi componenti la parte superiore B che favoriscono sia la traspirazione del piede quando la calzatura A è utilizzata fuori dall'acqua che il drenaggio dell'acqua stessa quando la calzatura A è utilizzata in acqua.
La calzatura anfibia della presente invenzione presenta numerosi vantaggi in quanto conciliando in un unico oggetto la funzione di calzatura e di mezzo per lo sfruttamento in acqua della forza propulsiva delle gambe, elimina il fastidio di indossare alternativamente due oggetti diversi, tipicamente pinne e sandali, all'entrata e all’uscita dall'acqua; elimina il fastidio di dover abbandonare le calzature nel punto in cui si è entrati in acqua; ed elimina il fastidio di portarsi appresso le pinne lungo il tragitto compiuto per arrivare all'acqua. Nel contempo la calzatura anfibia della presente invenzione è robusta, di semplice realizzazione, e di costo contenuto.
Risulta infine chiaro che alla calzatura anfibia qui descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire daH'ambito della presente invenzione.
Ad esempio la seconda serie di mezzi di fissaggio e stabilizzazione può comprendere in alternativa (come illustrato in figura 12) una fibbia 20 posta nella zona posteriore 23 e solidale alla parte superiore B, atta a fissare una cinghia 22 connessa alla pinna P in posizione tale da risultare in corrispondenza della fibbia 20 quando la pinna P è disposta nella seconda posizione 16
Può essere inoltre realizzato in modo diverso il collegamento meccanico tra la pinna P e la suola D, ad esempio tale collegamento può essere realizzato mediante l’utilizzo di mezzi di collegamento tra la pinna P e la suola D costituiti da guide fissate inferiormente o lateralmente alla suola D entro cui la pinna P può scorrere assialmente lungo l'asse 30 longitudinale della calzatura A per traslare dalla prima alla seconda posizione e viceversa.
infine possono essere previsti ulteriori mezzi di fissaggio e stabilizzazione della pinna nella prima posizione 15, quali ad esempio dei bottoni ad incastro o delie cinghiette con relativa fibbia.

Claims (13)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1 ) Calzatura anfibia, comprendente: una suola (D), ed una parte di forma sostanzialmente piana (P), in particolare una pinna; la detta calzatura essendo caratterizzata dal fatto di comprendere un perno (F) solidale alla suola (D), avente un asse (36) sostanzialmente perpendicolare al piano individuato dalla suola (D); la parte piana (P) essendo supportata girevole dal detto perno (F) in modo da poter ruotare attorno all’asse (36) del perno (F) tra una prima posizione (15) in cui almeno una porzione della parte piana (P) è esterna alla sagoma della suola (D) ed una seconda posizione (16) in cui la parte piana (P) è sostanzialmente contenuta entro la sagoma della suola (D).
  2. 2) Calzatura secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto di comprendere primi mezzi di fissaggio per bloccare sostanzialmente la detta parte piana (P) nella detta prima posizione (15).
  3. 3) Calzatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere secondi mezzi di fissaggio per bloccare sostanzialmente la detta parte piana (P) nella detta seconda posizione (16).
  4. 4) Calzatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere terzi mezzi di fissaggio per bloccare sostanzialmente la detta parte piana (P) sia nella detta prima posizione (15), che nella detta seconda posizione (16).
  5. 5) Calzatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la detta parte piana (P) presenta un foro passante (18) in uso coassiale con il detto perno (F).
  6. 6) Calzatura secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che il detto foro passante (18) risulta in uso coniugato con il detto perno (F) quando la detta parte piana (P) si trova nella detta prima posizione (15) e nella detta seconda posizione (16).
  7. 7) Calzatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il detto perno (F) e definito da un unico corpo in cui si può individuare una porzione (28) inferiore ed una porzione (14) superiore di forma sostanzialmente cilindrica, tra loro coassiali.
  8. 8) Calzatura secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che la detta porzione (14) superiore presenta una superficie di base di forma sostanzialmente fusiforme avente un primo asse (29) maggiore.
  9. 9) Calzatura secondo una qualsiasi delle rivendicazione 7 e 8, caratterizzata dal fatto che la detta porzione (28) inferiore presenta una superficie di base di forma ellittica.
  10. 10) Calzatura secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che la detta calzatura (A) presenta un asse longitudinale (30). e che l’asse minore della detta superficie di base di forma ellittica della detta porzione (28) inferiore coincide con l’asse longitudinale (30).
  11. 11) Calzatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 e 10, caratterizzata dal fatto che la detta calzatura (A) presenta un asse longitudinale (30). e che il detto asse maggiore (29) è inclinato verso l'interno del piede rispetto all'asse longitudinale (30).
  12. 12) Calzatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 11 , caratterizzata dal fatto che il detto perno (F) presenta un superficie di contatto (17) con il detto foro (18) della parte piana (P) e che i detti terzi mezzi di fissaggio comprendono almeno una coppia di rilievi (L1 e L2 - AP1 e AP2) presente nella superficie di contatto (17) ed almeno una corrispondente coppia di sedi presente nel foro passante (18), atte a coniugarsi alla detta coppia di rilevi (L1 e L2 - AP1 e AP2) quando la parte piana (P) è sia nella detta prima posizione che nella detta seconda posizione.
  13. 13) Calzatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una porzione posteriore (23) fissata in corrispondenza della propria zona inferiore alla detta suola (D) e conformata per accogliere in uso la parte posteriore del piede; due strisce (4) principali fissate alla suola D e centralmente unite tra loro; una striscia (8) centrale parzialmente traforata originantesi dalle strisce (4) principali in corrispondenza della zona in cui le due strisce (4) principali si uniscono; un infradito (5) fissato alla suola (D) e originantesi dalie due strisce (4) principali in corrispondenza della zona in cui le due strisce (4) principali si uniscono; e due strisce (7) secondarie originantesi dalla striscia (8) centrale, connesse alla suola (D) mediante un occhiello (9) solidale alla suola (D) stessa, connesse in un secondo punto alla striscia (8) centrale mediante passanti (11) solidali alla striscia (8) stessa e terminanti con una porzione atta ad essere fissata a fibbie (10) solidali alla porzione superiore della parte posteriore (23) 14) Calzatura secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto di comprendere una striscia (6) ad anello parzialmente collegata al detto infradito (5) e fissata alla detta suola (D) in uso atta ad alloggiare il dito alluce del piede. 15) Calzatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una cavigliera (1), realizzata in materiale atto al galleggiamento. 16) Calzatura anfibia sostanzialmente come descritto con riferimento ai disegni allegati.
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