ITBO20100617A1 - Perfezionamento negli stendibiancheria a cavalletto specialmente con due piani sovrapposti - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

“PERFE-ZIONAMENTO NEGLI STENDIBIANCHERIA A CAVALLETTO SPECIALMENTE CON DUE PIANI SOVRAPPOSTIâ€

La presente invenzione si riferisce ad uno stendibiancheria a cavalletto, specialmente del tipo con due piani sovrapposti, incernierati alle due gambe di supporto e disposti su due piani paralleli orizzontali.

Come noto, attualmente le abitazioni vengono costruite di dimensioni sempre più ridotte, a causa dei costi elevati di fabbricazione e a causa della riduzione del numero dei componenti i nuclei familiari; pertanto si rende sempre più necessario poter disporre di attrezzi, per stendere la biancheria lavata, molto versatili e con dimensioni che risultino ampie quando in uso e molto ridotte quando riposte dopo l’uso.

Sul mercato esistono, come noto, numerosi modelli di stendibiancheria a cavalletto, in cui à ̈ presente un piano orizzontale a griglia e due estensioni laterali, pure a griglia e di dimensioni ridotte, incernierate a detto piano. Le due estensioni si possono ripiegare sul piano principale e questo, a sua volta, si ripiega sulle gambe di supporto, in modo da ridurre lo spazio di ingombro finale.

Poiché lo spazio a disposizione per l’asciugatura, realizzato nel modo noto, può non essere sufficiente per la quantità di panni a disposizione, si rende necessario disporre di uno spazio maggiore a parità di ingombro.

Lo scopo à ̈ raggiunto mediante la costruzione di uno stendibiancheria richiudibile del tipo a cavalletto in cui à ̈ stato aggiunto un secondo piano a griglia, con dimensioni uguali al piano principale, posto inferiormente al primo e incernierato alle medesime gambe di supporto. In questo modo lo spazio a disposizione per l’asciugatura aumenta notevolmente senza che lo spazio occupato dallo stendibiancheria aumenti.

Risulta altresì noto che gli stendibiancheria a due piani presentano un grave inconveniente legato alle dimensioni in altezza e che deriva dalla loro costruzione.

Infatti l’altezza complessiva a cavalletto aperto risulta ridotta per una comoda accessibilità anche alle persone di bassa statura, altezza che però impedisce di stendere sul piano superiore oggetti lunghi, tipo i lenzuoli, oltre ad affaticare la schiena delle persone di alta statura che devono lavorare piegate.

In ogni caso i lenzuoli tendono ad appoggiarsi sul piano sottostante in corrispondenza della traversa che aziona l’apertura del piano stesso, rimanendo parzialmente piegati e quindi non distesi per tutta la loro lunghezza.

E’ scopo del presente perfezionamento consentire la costruzione di uno stendibiancheria del tipo a uno o due piani sovrapposti, nei quali sia possibile variare l’altezza complessiva in funzione della statura del utilizzatore e/o delle dimensioni dei panni da stendere.

Nella versione a due piani inoltre la particolare costruzione dei perni di supporto del piano inferiore, con l’eliminazione della traversa, dotata di pattino scorrevole sulla griglia che determina l’ingombro, consente di stendere sul piano superiore oggetti lunghi, quali i lenzuoli o simili, per tutta la loro lunghezza, senza che questi arrivino ad appoggiarsi alla traversa con pattino del piano inferiore, sul quale si può invece stendere oggetti più corti.

La regolazione in altezza viene effettuata mediante l’impiego di un elemento distanziatore a forma di lettera T maiuscola, il cui lato corto viene inserito nella traversa presente sul piano superiore in corrispondenza del pattino scorrevole con asola.

L’accoppiamento fra elemento distanziatore e traversa à ̈ libero, in modo che l’elemento distanziatore possa ruotare liberamente attorno alla traversa medesima.

L’estremità del lato lungo dell’elemento distanziatore termina con una forcella arcuata, la cui ampiezza risulta di diametro corrispondente al diametro esterno del tubolare che costituisce il telaio del piano superiore.

Durante l’apertura dello stendibiancheria, quando il pattino con asola, scorrendo sulla griglia del piano superiore, arriva a contatto con il bordo esterno del piano medesimo, lo stendibiancheria si trova nella posizione aperta di massima estensione e minima altezza dal pavimento.

Se si vuole aumentare l’altezza del piano superiore, per avere i vantaggi sopraddetti, à ̈ sufficiente sollevare con una mano l’elemento distanziatore e fare in modo che la sua forcella terminale si impegni nel tubolare del telaio del piano medesimo, posto di fronte ad esso.

In questo modo si viene a ridurre l’angolo di apertura delle due gambe di supporto, determinando di conseguenza un’altezza finale maggiore.

Il peso proprio del piano dello stendibiancheria, con l’aggiunta del peso dei panni stesi, mantiene Γ accoppiamento forcella-telaio in modo stabile.

Durante l’operazione di chiusura dello stendibiancheria, poiché il pattino con asola si allontana dal telaio del piano superiore, la forcella terminale dell’elemento distanziatore si disimpegna dal tubolare e l’elemento distanziatore stesso cade per gravità lungo la verticale, senza creare ostacolo o ingombro per la chiusura.

Analogamente se non si vuole utilizzare l’elemento distanziatore, questo rimane appeso sulla verticale della traversa con pattino, senza creare intralcio alcuno.

Quando lo stendibiancheria à ̈ del tipo a due piani sovrapposti, il piano inferiore viene azionato non più da una traversa con pattino scorrevole, ma da due perni laterali, sagomati a forma di manovella, le cui estremità si accoppiano da un lato al tubolare della gamba mobile di supporto e dall’altro al tubolare esterno del telaio inferiore medesimo.

L’accoppiamento con il tubolare della gamba mobile à ̈ del tipo con perno passante di rotazione, mentre l’accoppiamento con il tubolare del telaio del piano inferiore à ̈ del tipo a pattino scorrevole. Detto scorrimento avviene all’interno di un’asola ricavata sotto al tubolare medesimo.

Il perno a manovella può ruotare e scorrere liberamente alle sue estremità in modo da adattarsi senza sforzo alle varie configurazioni assunte dallo stendibiancheria, comandando i movimenti del piano inferiore sia in apertura che in chiusura.

Inoltre, per la sua particolare conformazione, non impedisce allo stendibiancheria di assumere in posizione chiusa il minimo ingombro possibile, poiché il tubolare della gamba esterna di supporto si inserisce all’interno dell’ansa della manovella, consentendo la chiusura completa del cavalletto.

Scopi e vantaggi meglio appariranno dalla descrizione dettagliata che segue e dalle tavole di disegno allegate che illustrano in forma schematica ed esemplificativa una possibile realizzazione pratica del trovato.

Con riferimento a dette tavole,

la fìg. l mostra in vista prospettica lo stendibiancheria nella posizione aperta, con l’elemento distanziatore impegnato fra cavalletto e piano superiore

la fig.2 mostra una vista prospettica dell’elemento distanziatore, in una sua possibile realizzazione in materiale sintetico

a fig.3 illustra un dettaglio ingrandito dell’elemento distanziatore nella posizione aperta

la fig.4 mostra una vista prospettica del perno a manovella, inserito fra il telaio e la gamba di supporto la fig.5 mostra una vista prospettica parziale dello stendibiancheria in posizione chiusa.

Lo stendibiancheria à ̈ composto essenzialmente da un cavalletto di supporto, comprendente due gambe 1 e 2 a forma di rettangolo, realizzate con tubolare metallico e incernierate fra loro per mezzo di due perni passanti 3 e 4 in modo da formare un telaio a forma di doppia X.

Le due gambe rettangolari 1 e 2 realizzano con i lati corti di estremità, da un lato le due basi di appoggio sul pavimento, rispettivamente 5 e 6, e dall’altra estremità i collegamenti con il telaio 18 del piano orizzontale PI , dotato di griglia Gl per stendere.

Sul lato 7 sono presenti i perni passanti 9’-9†che realizzano la cerniera fra la gamba 2 e il piano P1 , mentre dal lato 8 il collegamento fra la gamba 1 e il piano Pi à ̈ realizzato mediante il pattino scorrevole 10, avente anche funzione di cerniera; detto pattino 10 risulta supportato dalla traversa 14 di estremità della gamba 1.

Sui lati 7 e 8 sono inoltre incernierate le due prolunghe L1-L2 di tipo noto.

Sulla traversa 14 viene inserito, all’interno del pattino 10, l’elemento distanziatore 15, in corrispondenza del lato corto 16.

L’elemento distanziatore 15 (Fig.2) viene realizzato preferibilmente per stampaggio in materiale sintetico, in modo da poter ottenere un pezzo finito di facile realizzazione, basso costo e con caratteristiche elastiche.

Il corpo principale 17 risulta a sezione lenticolare piena, terminante ad una estremità con una forcella 18 con incavo circolare 19.

Il lato corto 16 Ã ̈ realizzato con un corpo tubolare aperto nella sua parte inferiore e che risulta pertanto con una sezione 20 a forma di semicerchio (Fig.2).

L’inserimento dell’elemento distanziatore avviene per incastro del lato corto 16 sulla traversa 14, sfruttando le proprietà elastiche del materiale di cui à ̈ fatto elemento distanziatore medesimo.

L’accoppiamento fra la traversa 14 e l’elemento distanziatore 15 risulta libero in modo che l’elemento distanziatore 15 possa ruotare liberamente attorno alla traversa 14, senza tuttavia potersi staccare da solo.

La curvatura interna 19 della forcella 18 Ã ̈ leggermente maggiore del diametro esterno del tubolare 21 , in corrispondenza del lato 8, in modo da potersi accoppiare con questo.

Il secondo piano P2 à ̈ collocato in posizione sottostante al piano PI e risulta incernierato alla gamba 2, mediante i due perni passanti 11 ’- 1 1†. Il collegamento alla gamba 1 à ̈ realizzato per mezzo di una coppia di perni 13 ’ - 13 †(Fig.4) a forma di manovella, inseriti fra il telaio P2 e la gamba di supporto 1.

Detti perni sono inseriti con una loro estremità nel tubolare della gamba di supporto 1, tipo perno passante, in modo da poter ruotare liberamente, mentre dall’altra estremità scorrono all’interno di un’asola, aperta ad una estremità, ottenuta per mezzo di guide 12 in lamiera, applicate inferiormente al tubolare 22 del telaio P2 (Fig.4).

Partendo dalla configurazione aperta, la chiusura dello stendibiancheria avviene spostando la gamba 1 verso il lato 7, facendo scorrere verso il lato 7 il pattino con asola 10 e liberando l’elemento distanziatore 15.

Contemporaneamente sul piano inferiore P2, i perni 13, scorrono all’interno delle asole sulle guide 12 fino ad uscire dalle medesime guide, liberando in tal modo il telaio P2 che cade per gravità, ruotando attorno ai perni

1 1 ’ - 1 1 †.

Quando il pattino con asola 10 arriva a contatto con il lato 7 del piano PI , questo ruota per gravità attorno ai perni 9’-9†e le due gambe di supporto 1 e 2 risultano chiuse e sovrapposte.

In questa posizione il piano P2, ruotato attorno ai perni 11 ’- 11†, si sovrappone al piano PI e alle gambe 1 e 2, chiuse e sovrapposte.

La sovrapposizione dei bracci 1 e 2 à ̈ facilitata dal fatto che i perni 13’ -13†, con la loro sagomatura a manovella, consentono ai bracci 2 di alloggiarsi aH’interno dei perni 13’-13†stessi (Fig.5).

In questo modo lo stendibiancheria si trova chiuso nella configurazione di minimo ingombro.

Con operazione inversa lo stendibiancheria si apre tenendo con una mano il piano PI dal lato di estremità 7, facendo ruotare e sollevare verso l’alto l’estremità 8, provocando di conseguenza la rotazione per peso proprio dei due piani PI e P2, e quindi la separazione fino all’apertura completa degli stessi piani, apertura facilitata spingendo con la seconda mano il supporto 1 verso il lato 8 fino al contatto con il lato 8 medesimo dell’asta 14 e utilizzando l’elemento elemento distanziatore 15 in caso di necessità.

La presente invenzione, illustrata e descritta secondo una sua possibile realizzazione pratica, deve intendersi estesa a tutte quelle varianti di forma, materiali, colori che proprio perchà ̈ tali rientrano nell’ambito delle seguenti rivendicazioni.

Claims (7)

1. RIVENDICAZIONI 1. Perfezionamento negli stendibiancheria a cavalletto specialmente con due piani sovrapposti, comprendente due gambe di supporto 1 -2 incernierate a formare una doppia X, due piani con griglia sovrapposti P1-P2, incernierati alle due suddette gambe di supporto e disposti su due livelli paralleli orizzontali, caratterizzato dal fatto che i due piani suddetti P1 -P2, sovrapposti in posizione chiusa e paralleli e separati in posizione aperta, sono ad altezza dal pavimento modificabile a piacere mediante un elemento distanziatore 15.
2. 2. Perfezionamento come alla riv. 1 caratterizzato dal fatto che detto elemento distanziatore 15 à ̈ sagomato a forma di lettera T con il braccio corto 16 cavo e con l’estremità del braccio lungo 17 terminante con una forchetta 18 con incavo curvilineo 19.
3. 3. Perfezionamento come alla riv.1 caratterizzato dal fatto che detto elemento distanziatore 15 à ̈ inserito per incastro del lato corto 16 sulla traversa 14 che supporta il pattino scorrevole 10 di collegamento fra il piano PI e la gamba di supporto 1 , mantenendo distante la gamba di supporto 1 dall’estremità 8 del piano superiore PI .
4. 4. Perfezionamento come alla riv.l caratterizzato dal fatto che il piano inferiore P2, incernierato sulla gamba di supporto 2 per mezzo di due perni passanti 11 ’- 11 †, à ̈ sostenuto da una coppia di perni a forma di manovella 13’-13†.
5. 5. Perfezionamento come alla riv. 4 caratterizzato dal fatto che detti perni 13’-13†scorrono su due guide 12’-12†parallele ai lati del telaio P2, fissate ai medesimi lati e aperte ad una loro estremità.
6. 6. Perfezionamento come alle rivv. precedenti, caratterizzato dal fatto che in posizione chiusa i due piani P1 e P2 si vengono a trovare sovrapposti e a contatto l’uno con l’altro, essendosi i due perni 13’-13†svincolati dalle guide 12’-12†.
7. 7. Perfezionamento come alla riv. 6, caratterizzato dal fatto che le due gambe di supporto 1-2, in posizione chiusa, risultano sovrapposte e a contatto l’una con l’altra, mediante l’inserimento delle gambe di supporto 2 all’interno della curvatura presente nei perni 13M 3†.