ITBO20070555A1 - Impianto dentale endo osseo. - Google Patents

Impianto dentale endo osseo. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
IMPIANTO DENTALE ENDO OSSEO.
La presente invenzione ha per oggetto un impianto dentale endo osseo. Gli impianti dentali endo ossei di tipo noto comprendono una vite cava che viene inserita in un rispettivo foro praticato nella mascella superiore o nella mascella inferiore di un essere umano.
In dettaglio, la vite cava viene, sostanzialmente, inserita completamente nell’osso.
Una volta realizzato, il foro può essere, nella maggioranza dei casi, filettato per garantire l'accoppiamento stabile con la vite che risulta, sempre nella maggioranza delle volte, filettata esternamente per poter essere avvitata stabilmente nel foro.
Inoltre, la vite cava presenta un vano interno definito da una superficie interna che, usualmente ma non limitatamente, almeno in parte filettata.
Una volta inserita nell’osso, la vite viene accoppiata ad un moncone atto a supportare un elemento protesico come, ad esempio, una singola corona dentale o una pluralità di corone tra loro coliegate a definire un cosiddetto "impianto’'.
II moncone comprende un corpo almeno parzialmente filettato inseribile nel vano interno della vite cava per collegare a quest’ultima all’elemento protesico.
In dettaglio, il corpo del moncone viene associato nel vano interno della vite cava per avvitamento o, in taluni casi molto particolari, per interferenza.
Gli impianti dei tipo noto comprendono inoltre mezzi antirotazione posti tra la vite cava ed il moncone per evitare rotazioni relative tra questi. Tali mezzi annotazione possono comprendere un elemento di blocco posto sul moncone ed avente sezione trasversale di forma poligonale, ad esempio esagonale od ottagonale, o di altra configurazione geometrica, quale ad esempio conica per alcuni tipologie di applicazioni particolari.
Quando il moncone è avvitato nella vite cava, l'elemento di blocco trova alloggiamento in una sede controsagomata presente in prossimità di una testa della vite cava.
In tal modo, il moncone accoppiato alla vite cava non può ruotare rispetto a questa.
Naturalmente, esiste una stretta correlazione tra la vite cava e il moncone: in altre parole, vi deve essere precisa corrispondenza almeno tra il diametro interno della vite cava ed il diametro del corpo di accoppiamento, ad esempio, se presente, il tipo e passo della filettatura, la forma geometrica dell’elemento di blocco, ecc..
Il moncone comprende, inoltre, una porzione di supporto a cui viene associata la corona dentale o la pluralità di corone. La porzione di supporto è rigidamente associata al corpo associato alla vite cava. In uso, il foro nell’osso viene praticato mediante l’impiego di opportuni trapani o frese. Successivamente, nel caso più frequente di filettature, il foro viene filettato con maschiatori corrispondenti alla vite cava da impiantare.
Dopo che la vite cava è stata avvitata nel foro, è necessario attendere un adeguato intervallo di tempo affinché il tessuto osseo si integri con la vite e quest’uitima risulti rigidamente saldata all’osso (in questo lasso di tempo la vite cava viene chiusa temporaneamente da una cosiddetta "vite di guarigione").
Questa fase di consolidamento è molto prolungata e può durare molte settimane o mesi.
Svantaggiosamente, negli impianti dentali endo ossei del tipo noto, quando una vite cava è inserita nell'osso, essa non è più riconoscibile, in quanto facente parte della zona tessutale ed ossea del paziente. In particolare, non è più possibile individuare il diametro interno della vite cava, il tipo ed il passo della filettatura e la forma della sede di accoglimento dell’elemento di blocco.
Queste informazioni risultano indispensabili per individuare il corretto moncone da utilizzare anche a distanza di molto tempo.
Al fine di mantenere queste informazioni nel tempo, viene rilasciato al paziente un documento cartaceo recante informazioni relative almeno al nome del costruttore ed al modello installato.
Tuttavia, tale documento non garantisce il mantenimento delle informazione in quanto può andare facilmente distrutto o smarrito.
È da notare che se tali informazioni non sono disponibili al momento della scelta del moncone da associare alla vite cava, risulta impossibile effettuare tale scelta e si rende necessaria la rimozione della vite cava precedentemente installata.
Tale operazione è piuttosto complicata e notevolmente dispendiosa anche dai punto di vista economico, in quanto implica il carotaggio di una porzione ossea comprendente la vite e l'inevitabile eliminazione della vita espiantata.
In questo contesto, il compito tecnico della presente invenzione è quello di proporre un impianto dentale endosseo che sia esente dai citati inconvenienti.
In particolare, è scopo della presente invenzione quello di proporre un impianto dentale endosseo che sia riconoscibile anche a distanza di tempo dopo la sua installazione.
È ulteriore scopo della presente invenzione quello di proporre un impianto dentale endosseo che sia riconoscibile con facilità e velocità. In accordo con l’invenzione, il compito tecnico e gli scopi descritti vengono raggiunti da un impianto dentale endosseo comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle rivendicazioni annesse. Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 illustra una vista prospettica in esploso di un impianto dentale endosseo secondo la presente invenzione;
- la figura 2 illustra una vista in sezione di un particolare deirimpianto dentale di figura 1;
- le figure 3 e 4 illustrano rispettive varianti reaiizzative del particolare di figura 2; e
- la figura 5 illustra una vista schematica di un particolare dell'impianto dentale secondo la presente invenzione
Conformemente ai disegni allegati, con 1 è stato complessivamente indicato un impianto dentale endo osseo secondo la presente invenzione. L'impianto dentale 1 comprende una vite cava 2 (nota anche con il termine di fixture) inseribile in un foro praticato in un osso umano. In particolare, il foro può essere realizzato nella mascella superiore (o più semplicemente, mascella) o nella mascella inferiore (o più comunemente mandibola) di un essere umano.
La soluzione illustrata è del tipo maggiormente comune in ambito di impiantistica endodontica e prevede sistemi di associazione con filettature che, però, non limitano comunque la soluzione in oggetto se vi fossero altri tipi di organi atti all'associazione.
La vite cava 2 presenta una superficie esterna 2a dotata di primi organi 3 di associazione (una rispettiva filettatura 3) per accoppiare la vite cava 2 stessa all’osso, ed una superficie interna 2b che definisce un vano interno 4. Inoltre, la superficie interna 2b è dotata di secondi organi 5 di associazione (una rispettiva filettatura 5) per consentire un accoppiamento della vite cava 2 con un elemento protesico (non illustrato nelle figure).
A titolo di esempio, l’elemento protesico è una singola corona dentale realizzata in materiale ceramico o sintetico oppure una pluralità di corone dentali tra loro rigidamente collegate.
Il vano interno 4 viene, inoltre, definito da una superficie di base 4a di forma conica. In alternativa, la superficie di base 4a è piana, a seconda del tipo di utensile impiagato nella realizzazione del vano interno 4. Un’apertura 6 posta in corrispondenza di una estremità 2c della vite cava 2 rivolta verso l’esterno dell'osso consente l’accesso al vano interno 4.
In dettaglio, il foro praticato nell’osso viene filettato mediante l’introduzione di un maschiatore e la vite cava 2 viene avvitata nel foro in modo che la citata estremità 2c della vite cava 2 giaccia allineata ad una superficie dell’osso.
L’impianto dentale 1 comprende inoltre un moncone 7 (noto anche con il termine abutment) associabile alia vite cava 2.
Il moncone 7 comprende un corpo di collegamento 8, inseribile nel vano interno 4 della vite cava 2, che può presentare forma cilindrica e comprende terzi organi 9 (una rispettiva filettatura 9) ricavati su una sua superficie laterale 8a per poter essere avvitato in corrispondenza della filettatura 5 della superficie interna 2b della vite cava 2.
11 moncone 7 comprende inoltre una porzione di supporto 10 sulla quale viene fissato l’elemento protesico e che risulta rigidamente connessa al corpo di collegamento 8.
L’impianto dentale 1 comprende, inoltre, mezzi antirotazione 11 disposti sulla vite cava 2 e sul moncone 7 per impedire rotazioni relative almeno tra questi.
I mezzi antirotazione 11 possono comprendere un elemento di blocco 12 disposto sul moncone 7 tra il corpo di collegamento 8 e la porzione di supporto 10.
L’elemento di blocco 12 presenta una sezione trasversale ad un asse longitudinale “A” del moncone 7 avente almeno un lato rettilineo. Preferibilmente, la sezione trasversale è di forma poligonale. A titolo di esempio, nella forma realizzativa descritta a puro titolo di esempio, tale sezione trasversale è esagonale. In altre parole, l’elemento di blocco 12 presenta forma di prisma a base esagonale. Alternativamente, la sezione trasversale è ottagonale o di altra forma geometrica.
L’elemento di blocco 12 trova alloggiamento in una sede 13 controsagomata realizzata su una testa 14 delia vite cava 2. Tale sede 13 è realizzata in prossimità dell’apertura 6 di accesso al vano interno 4. Più precisamente, la testa 14 della vite cava 2 presenta una superficie interna 15, definente la citata sede 13, avente almeno una porzione piana 15a. Nella forma realizzativa descritta, tale superficie interna 15 presenta una sezione trasversale esagonale.
La testa 14 presenta inoltre una superficie esterna 16 di forma sostanzialmente cilindrica per agevolare l’avvitamento della vite cava 2 nel foro osseo.
Quando il moncone 7 è associato alla vite cava 2, tale moncone 7 viene avvitato nel vano interno 4 fino a quando l’elemento di blocco 12 trova alloggiamento nella sede 13 della testa 14. Dal momento che la sede 13 è controsagomata all’elemento di blocco 12, il moncone 7 non può ruotare rispetto alla vite cava 2.
I mezzi antirotazione 11 sono inoltre costituiti da una porzione piana 10a ricavata sulla porzione di supporto 10 del moncone 7 per impedire che l’elemento protesico ruoti rispetto al moncone 7.
Evidentemente, il vano Interno 4 della vite cava 2 ed il corpo di collegamento 8 del moncone 7 devono essere perfettamente corrispondenti. In particolare, devono trovare perfetta corrispondenza la geometria delle filettature 5, 9 ricavate rispettivamente sulla superficie interna 2b della vite cava 2 e sul corpo di collegamento 8, il diametro e la lunghezza del vano interno 4 della vite cava 2 e del corpo di collegamento 8, la forma dell’elemento di blocco 12 e della sede 13 dei mezzi antirotazione 11. L’impianto dentale 1 comprende, inoltre, un dispositivo elettronico di identificazione 17 che può essere associato alla vite cava 2.
Alternativamente, il dispositivo elettronico di identificazione 17 può essere associato al moncone 7.
Con riferimento alla figura 2, il dispositivo elettronico di identificazione 17 può essere disposto nel vano interno 4 della vite cava 2. Più precisamente, il dispositivo elettronico di identificazione 17 è collegato alla superficie di base 4a dei vano interno 4, ad esempio mediante incollaggio.
Vantaggiosamente, in questa forma reafizzativa, il dispositivo elettronico di identificazione 17 occupa una regione cieca 4b del vano interno 4 definita da una zona di scarico di un utensile impiegato per la realizzazione del vano interno 4.
Dal momento che la regione cieca 4b rimane inutilizzata anche in seguito all’associazione tra la vite cava 2 ed il moncone 7, dislocare il dispositivo elettronico di identificazione 17 sulla superficie di base 4b del vano interno 4 non impone la realizzazione di ulteriori sedi atti ad accogliere il dispositivo 17.
Nella forma realizzativa di figura 3, il dispositivo elettronico di identificazione 17 può essere disposto in un incavo 18 ricavato sulla superficie interna 15 della testa 14 delia vite cava 2. In particolare, l’incavo 18 è ricavato in prossimità di una porzione piana 15a della superficie interna 15.
Nella forma realizzativa di figura 4, il dispositivo elettronico di identificazione 17 può essere disposto in un incavo 18 ricavato sulla superficie esterna 16 della testa 14 della vite cava 2.
Analogamente, come già accennato precedentemente, il dispositivo elettronico di identificazione 17 può essere applicato sul citato moncone 7. Come visibile nella figura 1 , le posizioni di applicazione possibile possono essere varie e alcune sono illustrate, titolo di semplice esempio, in linea discontinua: sulla porzione di supporto 10 oppure sull'elemento di blocco 12.
Il dispositivo elettronico di identificazione 17 può essere, preferibilmente, del tipo RFID ( Radio Frequency Identification) e comprende un transponder 19 costituito da una memoria permanente 20 per conservare almeno un’informazione e da una unità 21 collegata alla memoria 20 per trasmettere la citata informazione che può essere costituita da una antenna (vedi figura 5).
T ale informazione è rappresentativa almeno di un parametro identificativo dell'impianto dentale 1 , come ad esempio la marca e/o il modello dell’impianto dentale 1.
Inoltre, la memoria permanente 20 è in grado di contenere altre informazioni relative, per esempio, alla data in cui l'impianto dentale 1 è stato installato sul paziente, il nome dell’operatore che ha applicato l'impianto e/o ulteriori note cliniche: in questo modo è possibile ottenere in modo immediato una cosiddetta "patente deirimpianto" completa in tutti i suoi dettagli.
In particolare, la memoria permanente 20 è del tipo a lettura-scrittura. II transponder 19 è di tipo passivo. In altre parole, il transponder 19 non comprende sorgenti proprie di alimentazione elettrica.
Nell’ambito della tecnologia RFID, esistono alcuni standard in relazione alle frequenze impiegate per la trasmissione delle informazioni. Per quanto riguarda i transponder passivi, questi ultimi usualmente trasmettono a 125 kHz o 13,56 MHz.
Nelle forme realizzative descritte, il transponder 19 può utilizzare la frequenza di 13,56 MHz.
In uso, quando si intende identificare il tipo di impianto dentale 1 inserito in un paziente, un operatore impiega un apposito dispositivo lettore (non illustrato) che invia un segnale elettromagnetico per interrogare il dispositivo elettronico di identificazione 17.
Il segnale elettromagnetico attiva il transponder 19 il quale risponde, inviando un ulteriore segnale elettromagnetico contenente le informazioni contenute nella memoria permanente 20.
L’invenzione raggiunge gli scopi proposti e consegue importanti vantaggi-L’impianto dentale 1 secondo la presente invenzione risulta riconoscibile anche molto tempo dopo la sua installazione nei paziente.
Infatti, soprattutto in relazione alla vite cava 2, sebbene essa continui a rimanere completamente non visibile (e quindi non riconoscibile ad occhio nudo), il suo riconoscimento è immediato in quanto avviene mediante interrogazione del dispositivo elettronico di identificazione 17 con il citato dispositivo lettore.
È, quindi, possibile identificare sempre almeno la marca ed il modello dell’impianto dentale 1 installato e, di conseguenza, tutti parametri della vite cava 2 necessari ad individuare il moncone 7 adatto da associare alla vite cava 2 stessa.
In questo modo, viene anche eliminata la necessità di detenere un documento cartaceo, facilmente deteriorabile o smarribile, recante tali informazioni.
Inoltre, il riconoscimento di tali informazioni è estremamente semplice e veloce in quanto una singola Interrogazione fornisce immediatamente tutte le informazioni contenute nel dispositivo elettronico di identificazione 17.
Ancora, l'impianto dentale 1 secondo la presente invenzione presenta una notevole flessibilità in merito al tipo di informazioni aggiuntive che possono essere scritte e conservate nel dispositivo elettronico di identificazione 17, come sopra accennato.
Il trovato così concepito è suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1 . Impianto dentale comprendente una vite cava (2) inseribile in un foro praticato in un osso umano; detta vite cava (2) presentando una superficie esterna (2a) dotata di primi organi (3) per associare detta vite cava (2) a detto osso ed una superficie interna (2b) dotata almeno in parte di secondi organi (5) per associare detta vite cava (2) ad un elemento protesico; detta superficie interna (2b) definendo almeno in parte un vano interno (4), caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo elettronico di identificazione (17) associato a detta vite cava (2).
  2. 2. Impianto dentale secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detto dispositivo elettronico di identificazione (17) è disposto in detto vano interno (4) di detta vite cava (2).
  3. 3. Impianto dentale secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo elettronico di identificazione (17) è posizionato su una superficie di base (4a) di detto vano interno (4) di detta vite cava (2).
  4. 4. Impianto dentale secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detta vite cava (2) comprende una testa (14) posta in prossimità di un’apertura (6) di detto vano interno (4); detta testa (14) presentando una superficie interna (15) avente almeno una porzione piana (15a) per impedire rotazioni relative di detto elemento protesico.
  5. 5. impianto dentale secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo elettronico di identificazione (17) è disposto in un incavo (18) ricavato su detta superficie interna (15) di detta testa
  6. 6. Impianto dentale secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto incavo (18) è ricavato su una porzione piana (15a) di detta superficie interna (15) di detta testa (14).
  7. 7, Impianto dentale secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo elettronico di identificazione (17) è disposto in un incavo (18) ricavato su una superficie esterna (16) di detta testa (14).
  8. 8. Impianto dentale secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo elettronico di identificazione (17) comprende un transponder (19); detto transponder (19) comprendendo una memoria permanente (20) per conservare almeno un’informazione ed una unità (21) atta a trasmettere detta informazione.
  9. 9. Impianto dentale secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta informazione è rappresentativa almeno di un parametro identificativo di detto impianto dentale.
  10. 10. Impianto dentale secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto parametro identificativo è relativo alla marca e/o al modello di detto impianto dentale.
  11. 11. Impianto dentale comprendete un moncone (7) associabile ad un osso umano; detto moncone (7) comprendendo un corpo di collegamento (8) dotato di terzi organi (9) per associare detto moncone con una vite cava (2) fissabile a detto osso ed una porzione di supporto (10) rigidamente collegata al corpo di collegamento (8) per supportare un elemento protesico, caratterizzato da! fatto di comprendere un dispositivo elettronico di identificazione (17) associato a detto moncone (7).
  12. 12. Impianto dentale comprendente: una vite cava (2) inseribile in un foro praticato in un osso umano; detta vite cava (2) presentando una superficie esterna (2a) dotata di primi organi (3) per associare detta vite cava (2) a detto osso ed una superficie interna (2b) dotata di secondi organi (5) per associare detta vite cava (2) ad un elemento protesico; un moncone (7) associabile a detta vite cava (2) e comprendente un corpo di collegamento (8) dotato di terzi organi (9) per associare detto moncone (7) a detta vite cava (2) ed una porzione di supporto (10) rigidamente collegata al corpo di collegamento (8) per supportare detto elemento protesico, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre un dispositivo elettronico di identificazione (17) associato a detta vite cava (2) o detto moncone (7).
  13. 13. Uso di un dispositivo elettronico di identificazione (17) collegato ad una vite cava (2) di un impianto dentale (1) fissata in un osso umano per acquisire almeno un'informazione relativa alla marca e/o modello di detto impianto dentale (1).
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