ITAR20120032A1 - Sistema di comunicazione direttivo per la ricetrasmissione in radiofrequenza provvista di un sistema correttivo passivo per compensare un eventuale disallineamento di puntamento - Google Patents

Sistema di comunicazione direttivo per la ricetrasmissione in radiofrequenza provvista di un sistema correttivo passivo per compensare un eventuale disallineamento di puntamento Download PDF

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ITAR20120032A1
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Mario Burigo
Mascio Fabrizia Di
Marco Matteoni
Gianni Santarelli
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Marco Matteoni
Navis S R L
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    • H01Q15/10Refracting or diffracting devices, e.g. lens, prism comprising three-dimensional array of impedance discontinuities, e.g. holes in conductive surfaces or conductive discs forming artificial dielectric

Description

<SISTEMA DI COMUNICAZIONE DIRETTIVO PER LA RICETRASMISSIONE IN RADIOFREQUENZA>PROVVISTA DI UN SISTEMA CORRETTIVO PASSIVO PER COMPENSARE UN EVENTUALE DISALLINEAMENTO DI PUNTAMENTO
<CAMPO DI APPLICAZIONE DELL’INVENZIONE>
La presente invenzione si riferisce a un sistema di comunicazione e di antenna direzionale atto a permettere la corretta focalizzazione di un fascio incidente anche in caso di disallineamento del puntamento dell’antenna
<BACKGROUND>
Come noto le antenne direzionali utilizzano tecniche per concentrare il segnale proveniente da un punto distante (in ricezione) in un punto (area ristretta detta fuoco del concentratore) dove posizionare il rilevatore (feed).
Analogamente, in trasmissione il concentratore ha la proprietà di allineare lungo una direzione il fascio proveniente dall’emettitore posto nel fuoco.
Solitamente si utilizzano, come concentratori, superfici riflettenti (per es. paraboloidi di rivoluzione) o – più raramente - lenti (es. lente di Luneberg).
L’impiego di un concentratore permette di incrementare la direttività e il guadagno della trasmissione e della ricezione ma richiede necessariamente un puntamento accurato altrimenti la perdita di guadagno in trasmissione e ricezione risulta essere molto penalizzante.
Per chiarire questo punto si può vedere la Fig. 1 dove viene mostrato il diagramma di radiazione di un’antenna parabolica (diametro = 1.8 m, frequenza = 12 GHz). Si vede che anche per piccoli angoli di disallineamento il guadagno diminuisce in maniera drastica. Per esempio un disallineamento di soli 0.5° di puntamento comporta una perdita di guadagno di 3 decibel e quindi una perdita di potenza del segnale del 50%.
Il proposito della presente invenzione à ̈ quello di definire un dispositivo che, tramite un materiale con proprietà refrattive, permette di garantire il massimo guadagno ottenibile con un’antenna direttiva anche in presenza di un disallineamento del puntamento della stessa antenna.
Il comportamento della radiazione che transita tra due mezzi con indice di rifrazione differente à ̈ regolato dalla nota legge di Snell che riguarda appunto la modalità di rifrazione e di riflessione della radiazione nella transizione tra due mezzi con indice di rifrazione diverso. Prendendo come riferimento la Fig.3, la legge di Snell per la parte rifrattiva stabilisce che :
n1∙ sin<(>Î ̃1<)>= n2∙ sin<(>Î ̃2<)>
dove n1à ̈ l’indice di rifrazione del primo mezzo (aria nel nostro caso) e Ï‘1à ̈ l’angolo compreso tra la direzione del raggio incidente 1 e la normale 4 alla superficie di separazione tra i due mezzi mentre n2à ̈ l’indice del secondo mezzo (la lente) e Ï‘2l’angolo compreso tra la direzione del raggio rifratto 2 e la normale 4 alla superficie di separazione tra i due mezzi.
Parte della radiazione incidente viene riflessa (3) e l’angolo di riflessione Ï‘3à ̈ uguale all’angolo di incidenza Ï‘1.
Quando l’angolo incidente Ï‘1=0 (raggio incidente perpendicolare alla superfice di separazione fra i due mezzi) l’effetto della rifrazione del secondo mezzo à ̈ ovviamente nullo ( figura 2) ; mentre nel caso di Ï‘1≠ 0 (figura 3) il passaggio a un mezzo con indice di rifrazione differente comporta le deviazione della direzione del raggio incidente 1.
Nel caso n2maggiore di n1il raggio rifratto 2 si avvicina alla normale 4 mentre nel caso di n2minore di n1se ne allontana; in quest’ultimo caso esiste un valore limite dell’angolo del raggio incidente Ï‘1(detto appunto “angolo critico†) per il quale l’angolo Ï‘2del raggio rifratto à ̈ uguale a 90°. Se l’angolo del raggio incidente supera l’angolo critico il raggio viene completamente riflesso.
Per il presente brevetto si tratta quindi di definire una lente che , con una opportuna distribuzione di valori di indice di rifrazione, risulti nello stesso tempo ininfluente quando l’antenna à ̈ correttamente puntata (per esempio caso di radiazione perpendicolare alla superficie di separazione tra i due mezzi come mostrato in Fig.2) e permetta la correzione del fascio radiativo verso il punto focale dell’antenna quando questa à ̈ disallineata (caso mostrato in Fig.3) Due opzioni di configurazioni di lente sono stati identificati:
1. Lente Tipo 1 : indice di rifrazione crescente lungo la direzione perpendicolare alla superficie di separazione aria/lente (Fig.4)
2. Lente Tipo 2 : indice di rifrazione crescente lungo la direzione parallela alla superficie di separazione aria/lente (Fig.5)
Sarà possibile anche utilizzare soluzioni ibride per le quali il gradiente di indice di rifrazione à ̈ in parte allineato lungo la direzione trasversale e in parte lungo la direzione longitudinale.
Lente Tipo 1
Considerando la lente di Tipo 1 (Fig. 4) si vede facilmente dalla legge di Snell che, per potere allineare il fascio lungo la direzione perpendicolare alla superficie di separazione tra i mezzi con indice di rifrazione differente, à ̈ necessario disporre di materiali con indice di rifrazione molto elevati (superiori a circa 7 ). Un materiale tradizionale, naturale o artificiale, (es. polistirene, politene) non permette di raggiungere questi valori di indice di rifrazione in radiofrequenza. E’ necessario quindi fare ricorso a materiali particolari – definiti appunto “metamateriali†- per i quali à ̈ possibile scegliere le caratteristiche di permettività elettrica “ε†e di permeabilità magnetica “µâ€ del materiale, tale da generare l’indice di rifrazione “n†del valore desiderato ( n =√ε ∙ Î1⁄4 ).
In genere si fa riferimento all’impiego di metamateriali quando vengono richiesti indici di rifrazione negativi (non disponibili in natura). Per l’applicazione prevista dal presente brevetto, l’indice di rifrazione della lente di Tipo 1 può essere positivo o negativo ma deve essere necessariamente elevato in valore assoluto.
Esistono differenti possibilità per generare metamateriali con indici di rifrazione molto alti. Per esempio, analogamente al caso dei metamateriali progettati per ottenere un indice di rifrazione negativo (ref. V. G. Veselago, “The electrodynamics of substances with simultaneously negative values of ε and µâ€ Sov. Phys.—Usp., vol. 10, no. 4, pp.509–514, Jan.–Feb. 1968.), si possono definire metamateriali con ε e µ positivi ma elevati per garantire un alto indice di rifrazione.
E’ noto che le proprietà di un dielettrico come permettività e permeabilità possano essere modellizzate utilizzando reti L-C distribuite. In questo caso il metamateriale à ̈ costituito da un dielettrico nel quale vengono immersi capacitori (C), per riprodurre la permettività elettrica, e induttori (L) per riprodurre la permeabilità magnetica.
A titolo di esempio un metamateriale può essere costituito dal sistema denominato “split-ring resonators†(Fig. 6 ) composto matrici di capacitori (split-rings) e di conduttori lineari .
Per chiarire come una matrice di capacitori e induttori possa simulare il comportamento di un materiale per quanto riguarda le caratteristiche di permettività e permeabilità occorre ricordare che la permettività elettrica à ̈ appunto una proprietà del materiale che misura la predisposizione di atomi e molecole - che compongono tale materiale - a polarizzarsi quando viene applicato un campo elettrico. Questa caratteristica viene appunto simulata tramite capacitori (condensatori). Analogamente la permeabilità magnetica definisce la capacità di un materiale ad alimentare la formazione di un campo magnetico (indurre un campo magnetico). La permeabilità à ̈ quindi correlata al fenomeno dell’induzione magnetica (L) nel mezzo stesso.
In alternativa alla matrice di circuiti L-C ,il metamateriale con indice di rifrazione molto elevato può essere costituito da strutture metalliche composte da elementi con una geometria e delle dimensioni tali da rendere molto elevata la permettività senza diminuire la permeabilità in modo apprezzabile. A tale proposito si vedano gli articoli : “Three-dimensional meta-materials with an ultra-high effective refractive index over broad bandwidth†– Jonghwa Shin,Jung-tsung Shen, Sanshui Fan, PhysRevLett.102.09390 e “Mechanism for Designing Metallic Metamaterials with with High Index of refraction†- J.T. Shen, Peter B. Catrysse, Sanshui Fan - Phys. Rev. Lett94.197401-may 2005.
Lente Tipo 2
La lente di Tipo 2 permette invece - sulla base di simulazioni che tengono conto esclusivamente dell’ottica geometrica - di indirizzare i maniera efficace il fascio di radiazione impiegando materiali tradizionali con indice di rifrazione comprese tra 1 e 2 (es. polistirene, politene) come viene illustrato schematicamente nella figura 12.
SOMMARIO
Oggetto del presente brevetto à ̈ la definizione di un dispositivo per la ricezione e trasmissione di un fascio radiativo che permette - tramite una lente particolare - di “correggere†automaticamente il fascio di radiazione anche nel caso in cui l’antenna direttiva o, più in generale, il concentratore abbia un disallineamento rispetto alla direzione della sorgente .
Il sistema proposto deve risultare ininfluente quando il fascio proveniente dalla sorgente di radiazione in RadioFrequenza (RF) Ã ̈ correttamente allineato (Fig. 7) mentre deve potere correggere automaticamente la direzione del fascio - se disallineato - verso il punto focale 6 del concentratore (Fig.8).
Le Fig. 7 e 8 mostrano i due casi considerando a titolo di esempio un riflettore parabolico offset definito in maniera tale che la lente correttiva non ostruisca il campo di vista dell’antenna
Il campo di applicazioni dell’invenzione à ̈ relativo a tutti i sistemi di comunicazione con antenna direttiva, sia fissa che motorizzata con sistema di inseguimento, utilizzati in ambito terrestre, marittimo e aereonautico dove vi possono essere dei disallineamenti del fascio di radiazione. La lente correttiva permette infatti di migliorare la focalizzazione del fascio di radiazione e può essere convenientemente utilizzata sia per i sistemi con antenna fissa dove vi à ̈ una variazione della direzione di puntamento (come nei satelliti geosincroni in orbita inclinata, quali i satelliti a fine vita) senza dovere utilizzare antenne motorizzate complesse e costose, sia nei sistemi motorizzati dove risulti difficile inseguire con metodi meccanici rapide variazioni dell’allineamento (come nelle comunicazioni marittime dove il rollio ed il beccheggio sono talvolta difficili da gestire).
In generale la lente correttiva, così come un’antenna direttiva che utilizza la stessa lente correttiva, possono essere impiegati in tutti i casi in cui la sorgente RF in radiofrequenza non à ̈ o non può sempre essere correttamente allineata lungo l’asse ottico dell’antenna direttiva e questo può aprire la strada a nuove utilizzazioni (quali le comunicazioni con satelliti su orbite geosincrone ma non geostazionarie o all’utilizzazione di antenne direttive che non richiedono un puntamento accurato).
La lente correttiva deve dunque correggere il disallineamento del fascio RF tramite la propria capacità refrattiva mentre non deve avere alcuna influenza quando la sorgente à ̈ correttamente allineata.
DESCRIZIONE
Il dispositivo proposto à ̈ fondamentalmente composto da una lente per radiazione RF e da un’antenna RF direttiva. A solo titolo di esempio si considera il caso semplice di un’antenna parabolica “prime focus†tenendo presente che il sistema proposto à ̈ utilizzabile anche per altri tipi di antenna direttiva (parabolica Cassegrain, gregoriana, lente di Luneberg o feedhorn).
La lente proposta ha forma di settore sferico o di piramide sferica avente il fuoco del concentratore al centro della sfera. La scelta della forma specifica della lente dipenderà dalla particolare applicazione .Per esempio in un’antenna utilizzata per la comunicazione con satellite in orbita geosincrona leggermente inclinata il disallineamento della sorgente RF con l’asse di boresight deve avvenire solamente in elevazione e non in azimuth per evitare disturbi da e verso satelliti limitrofi nell’orbita geostazionaria. E’ quindi necessario utilizzare una porzione di sfera (tipo una “fetta†, Fig. 9) compatibile con l’escursione in elevazione/inclinazione (+/-5° al massimo) ma limitata in azimuth.
La forma sferica (settore o piramide sferica) della lente viene proposta fondamentalmente per la sua simmetria e perché permette, in condizione di puntamento corretto (sorgente RF lungo l’asse di boresight dell’antenna direttiva), di avere la radiazione perpendicolare alla superficie della lente e quindi di non essere soggetta a rifrazione. Altre forme della lente possono essere utilizzate in relazione alla specifica applicazione.
Lente Tipo 1
La scelta della forma di settore sferico per la lente implica che il gradiente di indice di rifrazione sia lungo la direzione radiale del settore sferico.
Come si à ̈ detto la lente correttiva ( 5a nelle Fig. 7, 8, 10, 11) deve essere composta da uno o più strati di materiale con indice di rifrazione differente (variazione discontinua di n) come viene mostrato nelle Fig. 10-a e 10-b rispettivamente. Risulta certamente preferibile l’utilizzo di una lente a più strati perché la variazione ridotta di indice di rifrazione tra strati contigui permette di minimizzare l’intensità della componente di riflessione del raggio incidente (e quindi di minimizzare la perdita di potenza del segnale).
E’ possibile eventualmente utilizzare anche una lente con una variazione in direzione radiale crescente e continua del valore di indice rifrazione.
La lente di Tipo 1 richiede necessariamente la disponibilità di alti valori di indice di rifrazione (indicativamente n ≥ 7) per permettere una correzione efficace della direzione del fascio; altrimenti la correzione di direzione rimane modesta e quindi inefficacie dal punto di vista pratico.
Gli indici di rifrazione richiesti in questo caso non sono ottenibili con materiali tradizionali ed à ̈ quindi necessario usare materiali artificiali denominati “metamateriali†per i quali le caratteristiche di permettività elettrica e permeabilità magnetica sono scelti appositamente per produrre l’indice di rifrazione voluto. L’impiego di metamateriali non à ̈ comunque vincolante ai fini del brevetto; altri tipi di nuovi materiali purché con alto indice di rifrazione possono essere presi in considerazione per l’invenzione.
Superfici riflettenti 9 poste sulla superficie esterna della lente possono essere utili per convogliare meglio la radiazione come evidenziato nella Fig. 11-a e 11-b. Inoltre le superfici riflettenti esterne permettono di schermare la stessa lente da radiazione di background 12.
Lente Tipo 2
La scelta della forma di settore sferico per la lente implica che il gradiente di indice di rifrazione sia lungo la direzione azimutale del settore sferico.
In Fig. 12 viene mostrato – in maniera esemplificata - il funzionamento della lente correttiva 5b composta di diversi “spicchi†con indice di rifrazione decrescente a partire dalla zona centrale (variazione discontinua di indice di rifrazione).
Analogamente alla lente di Tipo 1 à ̈ ovviamente possibile utilizzare anche un materiale con una variazione continua di indice rifrazione (in questo caso in direzione azimutale). La lente Tipo 2 viene rappresentata nelle Fig. 12 e risulta funzionare in maniera più efficiente (maggiore capacità di correzione del fascio) rispetto alla lente di Tipo 1 in quanto l’angolo di incidenza della radiazione - passando da uno “spicchio†a quello limitrofo – risulta molto più alto e quindi, considerando le leggi dell’ottica geometrica, si ha il duplice risultato secondo il quale:
• la componente di radiazione rifratta subisce una deviazione importante anche in presenza di una modesta differenza del valore degli indici di rifrazione • la componente riflessa risulta essere rilevante. Gli spicchi della lente agiscono quindi da guida d’onda convogliando la radiazione verso il punto focale dell’antenna direttiva.
Se l’angolo di incidenza supera l’angolo critico la superficie di separazione tra i due mezzi funziona da superficie riflettente incrementando ulteriormente la capacità correttiva della lente.
Analogamente al caso precedente delle superfici riflettenti 9 poste sulla superficie esterna della lente possono essere utili per convogliare meglio la radiazione come evidenziato nella Fig.12. Inoltre le superfici riflettenti esterne permettono di schermare la stessa lente da radiazione di background 12.
E’ importante evidenziare che la lente correttiva non potrà permettere una convergenza perfetta del fascio disallineato nel punto focale geometrico del concentratore (punto teorico) ma può tuttavia fare convergere il fascio in prossimità di tale punto (zona focale) come mostrato in Fig. 13. L’effettiva distanza tra punto di convergenza del fascio corretto dalla lente e punto focale geometrico del concentratore dipende da aspetti progettuali (indici di rifrazione e geometria della lente) e angolo di disallineamento di puntamento. Con i valori considerati nelle simulazioni e limitando il disallineamento a /- 5°, la distanza tra punto di convergenza e punto focale geometrico del concentratore risulta inferiore a 2 cm.
E’ quindi opportuno utilizzare un feed dell’antenna (posto nella zona focale) appositamente progettato per un antenna dotata di lente correttiva.
Il feed di un’antenna direttiva standard à ̈ in genere dotato di una svasatura metallica “horn†che ha una forma di tronco di cono o di piramide) e che svolge le seguenti funzioni:
1. minimizzare l’impedenza d’onda tra la guida d’onda connessa all’horn e lo “spazio libero†;
2. massimizzare la direttività (guadagno) del feed;
3. convogliare la radiazione verso la stessa guida d’onda (elemento 11 di Fig.13).
Le dimensioni dell’horn sono normalmente imposte dal requisito di minimizzazione dell’impedenza d’onda. Nel caso , mostrato per esempio in Fig. 13, di un horn 10 conico le dimensioni ottimali sono indicate dalla relazione: d =√3 ∙ λ ∙ L dove d e L sono rispettivamente diametro massimo e altezza dell’horn, λ à ̈ la lunghezza d’onda della radiazione utilizzata.
Il feedhorn 10 dell’antenna direttiva proposta - dotata di lente correttiva 5a o 5b - avrà quindi dimensioni adeguate per convogliare il fascio di radiazione disallineato, corretto dalla lente ma comunque leggermente sfocato (Fig.13).
La lente correttiva 5a o 5b – opportunamente posizionata davanti al feed dell’antenna direttiva -può essere installata sia in antenne standard esistenti che in antenne direttive disegnate appositamente per ospitare tale lente e a prevedere un disallineamento del puntamento.
Ovviamente le prestazioni dell’antenna saranno migliori nel secondo caso in quanto il feed sarà ottimizzato per accettare il leggero sfocamento conseguente al possibile disallineamento di puntamento.
In conclusione, oltre alla sola lente correttiva di Tipo 1 o 2 (o un ibrido tra queste due configurazioni), viene proposto un sistema ricevente composto da lente correttiva, (di Tipo 1 o di Tipo 2) e da antenna direttiva appositamente disegnata per utilizzare la lente e per tollerare un disallineamento. Il sistema ricevente proposto può essere utilizzato per la ricezione televisiva e più in generale di comunicazione broadcast anche da satelliti geosincroni in orbita inclinata L’antenna direzionale può essere di qualsiasi tipo (parabolica prime focus, Cassegrain, gregoriana, lente di Luneberg, horn) purché dotata di lente correttiva.
A titolo di esempio si mostra un’antenna offset - per evitare che la lente correttiva ostruisca il campo di vista dell’antenna - e prime focus (Fig.7 e 8 )
Analogamente viene proposta un’antenna direzionale rice-trasmittente sempre equipaggiata con lente correttiva. In trasmissione la potenza del segnale trasmesso deve essere uniformemente generata per tutto il campo di vista dell’antenna provvista di lente (per es. /- 5°) considerando che non à ̈ possibile conoscere a priori la posizione della postazione ricevente (per es. satellite su orbita inclinata) all’interno del campo di vista dell’antenna.
Considerando che la lente correttiva permette di correggere la direzione del fascio in caso di disallineamento dell’antenna direttiva, si propone di utilizzare la lente correttiva anche per antenne direttive stabilizzate impiegate normalmente per la comunicazione satellitare da mezzi mobili (principalmente navi, treni ed aerei) e analogamente per antenne trasportabili autopuntanti e con puntamento manuale.
Tali antenne tramite opportuni sensori e attuatori mantengono il puntamento di un satellite geostazionario compensando automaticamente i movimenti del mezzo.
La maggiore tolleranza dell’errore di puntamento dovuta alla presenza della lente correttiva consente quindi di utilizzare antenne stabilizzate con sensori, attuatori meno precisi e quindi in definitiva più economici.
DESCRIZIONE FIGURE
La Figura 1 mostra un diagramma di radiazione per un’antenna parabolica standard (diametro=1.8 m e frequenza=12 GHz)
La Figura 2 mostra la rifrazione di un fascio di radiazione che transita tra due mezzi con indice di rifrazione differenti. Il fascio di radiazione à ̈ perpendicolare alla superficie di separazione tra i due mezzi
La Figura 3 mostra la rifrazione di un fascio di radiazione che transita da un mezzo ad un altro con indice di rifrazione superiore rispetto al primo. Il fascio di radiazione incidente non à ̈ perpendicolare alla superficie di separazione tra i due mezzi.
La Figura 4 illustra un esempio di lente con gradiente di indice di rifrazione perpendicolare alla superficie di separazione aria/lente
La Figura 5 illustra un esempio di lente con gradiente di indice di rifrazione parallelo alla superficie di separazione aria/lente
La Figura 6 mostra un tipo di metamateriale basato su una matrice di “split ring resonatorsâ€
La Figura 7 illustra un esempio di antenna direttiva (antenna parabolica “prime focus†) con la lente correttiva posta in maniera tale da non ostruire il campo di vista dell’antenna. In questo caso l’antenna à ̈ correttamente puntata e quindi la lente non corregge il fascio.
La Figura 8 illustra un esempio di antenna direttiva (antenna parabolica “prime focus†) con la lente correttiva posta in maniera tale da non ostruire il campo di vista della parabola. In questo caso l’antenna à ̈ disalinneata rispetto alla sorgente RF e la lente corregge il fascio.
La Figura 9 mostra un settore sferico che à ̈ la forma che la lente può assumere per alcune applicazioni
La Figura 10-a illustra la rifrazione di raggio incidente con una lente - a forma di settore sferico – composta da un solo strato di materiale
La Figura 10-b illustra la rifrazione di raggio incidente con una lente - a forma di settore sferico – composta da diversi strati di materiale con indice di rifrazione differenti
Le Figure 11-a e 11-b mostrano l’utilizzazione di superfici riflettenti esterne alla lente
La Figura 12 mostra il funzionamento della lente correttiva composta da “spicchi†di materiali con indice di rifrazione differente
La Figura 13 illustra il feedhorn adatto all’impiego con un’antenna direttiva dotata di lente correttiva

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Un dispositivo composto da una lente da posizionare nel campo di vista di un’antenna direzionale per correggere automaticamente la direzione del fascio radiativo quando l’antenna non à ̈ correttamente puntata e allineata con la direzione della sorgente. La lente avrà forma opportuna (per esempio di settore sferico) e sarà composta da uno o più strati di materiali con coefficienti di rifrazione diversi e opportuni che variano lungo la direzione normale (radiale) alla superficie di separazione aria/lente (lente Tipo 1 mostrata in Fig.10b). Superfici riflettenti poste sulle facce esterne della lente vengono utilizzate per migliorare la focalizzazione del fascio disallineato e per schermare la lente da radiazione di background.
  2. 2) Un dispositivo composto da una lente da posizionare nel campo di vista di un’antenna direzionale per correggere automaticamente la direzione del fascio radiativo quando l’antenna non à ̈ correttamente allineata con la direzione della sorgente. La lente avrà forma opportuna (per esempio di settore sferico) e sarà composta da più sezioni (“spicchi†) di materiali con coefficienti di rifrazione diversi e opportuni che variano lungo la direzione parallela (azimutale) alla superficie di separazione aria/lente (lente Tipo 2 mostrata in Fig.12). Superfici riflettenti poste sulle facce esterne della lente vengono utilizzate per migliorare la focalizzazione del fascio disallineato e per schermare la lente da radiazione di background.
  3. 3) Un dispositivo composto da una lente da posizionare nel campo di vista di un’antenna direzionale per correggere automaticamente la direzione del fascio radiativo quando l’antenna non à ̈ correttamente allineata con la direzione della sorgente. La lente avrà forma opportuna (per esempio di settore sferico) e sarà composta da più sezioni e strati di materiali con coefficienti di rifrazione diversi e opportuni che variano in parte lungo la direzione normale (radiale) e in parte lungo la direzione parallela (azimutale) alla superficie di separazione aria/lente. Superfici riflettenti poste sulle facce esterne della lente vengono utilizzate per migliorare la focalizzazione del fascio disallineato e per schermare la lente da radiazione di background 4) Un sistema ricevente in radiofrequenza basato su un’antenna direttiva di qualsiasi tipo (es. parabolica prime focus, gregoriana, Cassegrain, lente di Luneberg, horn antenna) che utilizza il dispositivo definito al punto 1) oppure al punto 2) oppure al punto 3) 5) Un sistema ricetrasmittente in radiofrequenza basato su un’antenna direttiva di qualsiasi tipo (es. parabolica prime focus, gregoriana, Cassegrain, lente di Luneberg, horn antenna) che utilizza il dispositivo definito al punto 1) oppure al punto 2) oppure al punto 3) 6) Un sistema ricevente in radiofrequenza basato su un’antenna direttiva trasportabile tipo “flyaway†o “drive away†e con puntamento manuale o auto-puntante che utilizza il dispositivo definito al punto 1) oppure al punto 2) oppure al punto 3) 7) Un sistema ricetrasmittente in radiofrequenza basato su un’antenna direttiva trasportabile tipo “fly-away†o “drive away†e con puntamento manuale o auto-puntante che utilizza il dispositivo definito al punto 1) oppure al punto 2) oppure al punto 3) 8) Un sistema ricevente in radiofrequenza basato su un’antenna direttiva stabilizzata (utilizzata dai mezzi in movimento) di qualsiasi tipo (es. parabolica prime focus, gregoriana, Cassegrain, lente di Luneberg, horn antenna) che utilizza il dispositivo definito al punto 1) oppure al punto 2) oppure al punto 3) 9) Un sistema ricetrasmittente in radiofrequenza basato su un’antenna direttiva stabilizzata (utilizzata dai mezzi in movimento) di qualsiasi tipo (es. parabolica prime focus, gregoriana, Cassegrain, lente di Luneberg, horn antenna) che utilizza il dispositivo definito al punto 1) oppure al punto 2) oppure al punto 3)
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