ITAN990038A1 - Anello con pietra sganciabile - Google Patents

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ITAN990038A1
ITAN990038A1 IT1999AN000038A ITAN990038A ITAN990038A1 IT AN990038 A1 ITAN990038 A1 IT AN990038A1 IT 1999AN000038 A IT1999AN000038 A IT 1999AN000038A IT AN990038 A ITAN990038 A IT AN990038A IT AN990038 A1 ITAN990038 A1 IT AN990038A1
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Enrico Morbidoni
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Spoleto Gioielli S N C Di Morb
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    • A44HABERDASHERY; JEWELLERY
    • A44CPERSONAL ADORNMENTS, e.g. JEWELLERY; COINS
    • A44C17/00Gems or the like
    • A44C17/02Settings for holding gems or the like, e.g. for ornaments or decorations
    • A44C17/0208Settings for holding gems or the like, e.g. for ornaments or decorations removable
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    • A44HABERDASHERY; JEWELLERY
    • A44CPERSONAL ADORNMENTS, e.g. JEWELLERY; COINS
    • A44C9/00Finger-rings
    • A44C9/0038Finger-rings openable or able to be broken for safety reasons
    • A44C9/0046Finger-rings openable or able to be broken for safety reasons comprising a hinge

Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di breveto per invenzione industriale avente per titolo:
“ANELLO CON PIETRA SGANCIABILE”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di breveto per invenzione industriale ha per oggeto un anello con pietra sganciabile.
Il trovato in questione, che a quanto risulta non conosce antecedenti, è stato concepito allo scopo di offrire agli eventuali acquirenti un anello dotato di una versatilità del tutto sconosciuta ai gioielli tradizionali.
Esso infati si avvale di una struttura metallica portante (o montatura) dotata normalmente di un gambo circolare, entro cui infilare il dito, al di sotto di una testa piatta preposta direttamente al supporto della pietra.
Ebbene la sua peculiarità è quella di consentire all’utente di rimuovere facilmente la pietra montata in corrispondenza della propria testa e di sostituirla, con altrettanta facilità, con una pietra differente, anche se di analoga struttura.
Tramite questa semplice operazione, ed alla sola condizione di avere a disposizione due o più pietre, l’utente può dunque mutare a piacimento l ornamento del proprio anello e dunque l intero aspetto dello stesso, visto che - come tutti sanno -l’aspetto caratteristico di un anello è legato essenzialmente alla pietra ornamentale di volta in volta supportata.
L’idea di soluzione che ha permesso di realizzare un anello di simili capacità è stata quella di sfruttare intrinseca elasticità del gambo di un anello allo scopo di consentire la divaricazione della testa sovrastante che all’uopo presenta un intaglio mediano che ne interrompe la continuità strutturale.
In tal modo, in corrispondenza della testa dell’anello, si creano due distinte metà che sono in pratica capaci di funzionare come due branche di una minuscola morsa e che delimitano inoltre un vano atto ad ospitare una pietra preziosa o un analogo manufatto in metalli nobili
Ebbene queste due parti della testa medesima dell’anello in parola tendono spontaneamente e permanentemente - grazie alla rigidità del gambo sottostante - a mantenersi a reciproco contatto; quest’ultima condizione assicura che una pietra montata tra le due metà (o branche) della testa dell’anello possa restare stabilmente insediata in tale posizione senza alcuna possibilità di fortuita estrazione e, soprattutto, senza bisogno di prevedere ulteriori ed indipendenti mezzi di fissaggio.
L’anello medesimo si avvale però anche di un particolare leverismo da azionare manualmente che consente, sfruttando l elasticità del gambo, la divaricazione delle anzidette metà (o branche) della testa dell’anello in questione; ebbene quest’ultima condizione consente di liberare la pietra dalla presa delle due stesse branche.
Ciò fatto la pietra può dunque essere facilmente rimossa, per lasciare spazio ad una pietra di identica struttura ma magari di natura e/o colorazione differente; dopo di che l’utente, tornando ad agire sull’ anzidetto leverismo, può nuovamente provocare il riavvicinamento delle due metà (o branche) della testa dell’anello e dunque il serraggio della pietra appena posizionata.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alla tavola di disegno allegata, avente solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:
- la figura 1 è una rappresentazione assonometrica dell’anello secondo il trovato;
- la figura 2 è una rappresentazione assonometrica del medesimo anello, privo di pietra, nell’assetto assunto per consentire la sostituzione della pietra.
Con riferimento a tali figure l’anello in questione (1) si avvale normalmente di un gambo (2) e di una particolare testa (3) al centro della quale è ottenuto un vano rettangolare (4) per l’alloggiamento della pietra (P).
Più precisamente detto vano rettangolare (4) è delimitato trasversalmente da due particolari sponde scatolate (4a e 4b), convergenti verso il basso, previste da parti opposte alla sommità della gambo anzidetto (2); va subito precisato al riguardo che tali sponde scatolate (4a e 4b) assolvono, in assetto operativo, al compito di abbracciare i fianchi trasversali della pietra (P) e garantirne il bloccaggio entro il rispettivo vano di alloggiamento (4).
Lo stesso vano (4) è invece delimitato longitudinalmente da altrettanti listelli disposti di taglio (4c) aggettanti orizzontalmente dai bordi laterali interni di una (4a) delle anzidette sponde scatolate trasversali.
A tale ultimo proposito va subito osservato che i due anzidetti listelli longitudinali (4c) recano inferiormente un profilo concavo atto a raccordarsi perfettamente con il bordo (2a) del gambo (2) che, su ciascun lato dell’anello, delimita inferiormente e lateralmente il foro entro cui l’utente deve inserire il dito.
Con particolare riferimento alla figura 1, si può notare che le estremità libere dei due anzidetti listelli longitudinali (4c) arrivano a battuta contro i bordi laterali interni della sponda scatolata trasversale contrapposta (4b) allorquando l’anello (1) è in condizione di serrare la pietra (P).
Come anticipato la testa dell’anello in parola (1) è costituita in pratica da una coppia contrapposta di branche divaricabili, capaci di serrare o, alternativamente, liberare la pietra insediata nell’ anzidetto apposito vano (4).
La figura 2 permete di verificare in effetti che ciascuna di tali branche è costituita da una delle anzidette sponde scatolate trasversali (4a e 4b) e dalla relativa coppia di alete orizzontali (5a o 5b), disposte di taglio, che aggetta dalla sua faccia interna.
Va notato in proposito ancora che le due alete orizzontali (5a) che aggetano dalla prima sponda scatolata (4a) sono fissate solidalmente contro la faccia interna degli anzideti listelli (4c) che delimitano longitudinalmente il vano centrale (4) dell’anello in parola (1); le due alete orizzontali (5b) che aggetano dalla seconda sponda scatolata (4b) si trovano in perfeto allineamento con le due alete (5a) che aggetano dal'anzidetta sponda trasversale contrapposta (4a), ma sono indipendenti dagli anzidetti listelli (4c).
Proprio grazie al loro perfeto allineamento, le anzidette coppie contrapposte di alete (5a e 5b) sono in grado di giungere a reciproca battuta nel momento in cui l’anello in questione (1) si trovi nella condizione di figura 1, vale a dire in asseto di serraggio della pietra (P).
Va precisato ancora che sulla faccia interna della prima coppia delle alette (5 a) sono saldati rispettivi archetti (6), con concavità rivolta verso il basso, che presentano lunghezza maggiore delle rispettive alete (5a), di modo che la loro estremità libera possano disporsi sull’ interno della seconda coppia di alete (5b), in prossimità del punto in cui queste ultime sono saldate contro la faccia interna della rispettiva sponda trasversale (4b).
Va detto ancora che in corrispondenza dell’estremità libera di ciascuno di tali archetti (6) è realizzata una nicchia ad “U” rivolta verso il basso (6a); l’anzidetta figura 2 permette di verificare altresì che i due archetti (6) sono resi solidali tramite una traversa di collegamento (6b) montata proprio in corrispondenza delle rispettive anzidette estremità libere.
Alla base della sponda scatolata trasversale (4b) è montato assialmente un perno ad asse orizzontale (7) per il fulcraggio di una particolare levetta oscillante (8) costituita da due braccetti arcuati (8a) resi solidali, in corrispondenza delle rispettive estremità libere, tramite una piccola traversa (8b).
Questi ultimi braccetti longitudinali (8a) della levetta (8) recano, in corrispondenza del punto del loro fulcraggio rispetto al perno trasversale anzidetto (7), rispettive camme (8c) aggettanti verso l’alto, ciascuna delle quali è capace di insediarsi esattamente entro le anzidette nicchie ad “U” rovesciata (6a) prevista in corrispondenza delle estremità libere dei due archetti (6)·
In particolare tali camme (8c) della levetta (8) restano insediate entro le rispettive nicchie (6a) fintanto che l’anello in questione (1) sia nella normale condizione operativa di figura 1, quella che assicura il serraggio della pietra (P).
Con riferimento alla figura 2, questa levetta (8) può essere ruotata verso il basso agendo su un’apposita linguetta laterale (8d); tramite questo azionamento della levetta (8) si determina la controrotazione delle due camme (8c) che in tal modo scaricano un’energica spinta sul bordo interno delle rispettive nicchie (6a) degli archetti (6).
Il risultato di tale interferenza tra le camme (8c) ed il bordo interno delle rispettive nicchie (6a) è l arretramento forzato dei due archetti (6) e, di conseguenza, della coppia di alette (5a) contro cui gli archetti medesimi (6) sono saldati.
Naturalmente tale arretramento coinvolge altresì i due anzidetti listelli longitudinali (4c), visto che anch’essi sono solidali con le medesime alette (5 a), con il risultato che le estremità libere degli stessi si allontanano dai bordi laterali interni della sponda scatolata trasversale (5b), secondo quanto mostrato in figura 2.
In questa situazione si determina altresì l’allontanamento di questa prima coppia di alette (5a) dalla seconda coppia di alette (5b) e, in definitiva, delle due sponde scatolate trasversali (4a e 4b); è peraltro evidente che questa divaricazione delle due parti della testa dell’anello in questione (1) è resa possibile grazie all’intrinseca elasticità del relativo gambo (2).
Contemporaneamente i bordi trasversali della pietra (P) non sono più circoscritti dalle due sponde trasversali scatolate (5a e 5b) e quindi la pietra medesima (P) può essere agevolmente rimossa dal proprio vano di alloggiamento (4).
Completata quest’ ultima operazione non resta che ruotare nuovamente verso l’alto la levetta (8); in tal modo le sue camme (8c) cessano di interferire contro il bordo interno delle rispettive nicchie (6a) delle alette (6) e si insediano nuovamente all’ interno di queste, anche grazie al ritorno elastico del gambo (2).
L’interruzione di tale interferenza provoca il nuovo avanzamento degli archetti (6) e di conseguenza delle alette (5a) cui gli stessi archetti sono saldati; pertanto le alette medesime (5a) si portano nuovamente a battuta contro le alette contrapposte (5b), mentre le due sponde scatolate trasversali (4a e 4b) tornano ad avvicinarsi, abbracciando nuovamente i bordi trasversali della pietra (P) sistemata nell’apposito vano (4) e quindi garantendo il bloccaggio della stessa.
Con riferimento alla figura 1 si può notare che la levetta (8) può essere ruotata verso l’alto fino a che i suoi due braccetti (8a) giungano a battuta contro le concavità dei rispettivi anzidetti archetti (6) e la sua anzidetta linguetta laterale di azionamento (8d) si insedia perfettamente entro una piccola apposita sede (9) realizzata inferiormente ad uno dei bordi laterali della sponda scatolata trasversale (4a).
Da tale descrizione è facile comprendere peraltro la grande efficacia dell’anello in parola anche con riferimento alla sua capacità di prevenire possibili fortuiti sganciamenti della pietra preziosa (P) durante il normale impiego di questo stesso gioiello; è evidente infatti che l inserimento del dito dell’utente entro il gambo (2) impedisce categoricamente la rotazione verso il basso dell’ anzidetta levetta (8) e quindi l’allargamento della testa dell’anello medesimo.

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Anello con pietra sganciabile, caratterizzato per il fatto di recare, al di sopra del tradizionale gambo (2), una particolare testa (3) al centro della quale è ottenuto un vano rettangolare (4) per l’alloggiamento della pietra (P), il quale è delimitato trasversalmente da due particolari sponde scatolate (4a e 4b) convergenti verso il basso e realizzate da parti opposte alla sommità del gambo anzidetto (2); essendo previsto che sui bordi laterali interni della prima (4a) di tali sponde trasversali siano fissati due listelli ad asse orizzontale (4c) che delimitano longitudinalmente, da parti opposte, l’anzidetto vano (4) e che supportano al loro interno rispettive alette orizzontali (5a), disposte di taglio e dotate di una lunghezza pari circa alla metà del vano medesimo (4), le quali a loro volta supportano al loro interno rispettivi lunghi archetti (6) con concavità rivolta verso il basso, le cui estremità libere, collegate tramite una traversa (6b), si dispongono in prossimità della sponda trasversale contrapposta (4b) e recano rispettive nicchie ad “U” capovolta (6a); essendo previsto altresì che la seconda sponda trasversale scatolata (4b) sostenga orizzontalmente, in corrispondenza della propria faccia interna, due alette disposte di taglio (5b) perfettamente allineate con le due anzidette alette (5a) aggettanti orizzontalmente dalla prima sponda scatolata (4a) e dotate della loro stessa lunghezza, mentre alla base della stessa seconda sponda scatolata (4b) è montato assialmente un perno ad asse orizzontale (7) di fulcraggio per una particolare levetta (8) formata da una coppia parallela di braccetti arcuati (8a), collegati in estremità tramite una traversa (8b) e recanti, in corrispondenza del loro punto di fulcraggio rispetto all’ anzidetto perno (7), rispettive camme (8c) capaci di insediarsi esattamente, dal basso verso l’alto, entro le anzidette nicchie (6a) degli archetti (6); essendo previsto infine che gli anzidetti braccetti (8a) della levetta (8) abbiano una curvatura tale da potersi esattamente attestare contro la concavità degli anzidetti archetti (6) e che il bordo inferiore degli anzidetti listelli longitudinali (4c) abbia un profilo concavo tale da consentirgli di raccordarsi esattamente con il bordo del foro del’anello in parola (1).
  2. 2) Anello con pietra sganciabile, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che la levetta (8) reca lateralmente una linguetta di azionamento (8d) capace di insediarsi esattamente entro una piccola sede (9) realizzata inferiormente ad uno dei bordi laterali della prima sponda trasversale scatolata (4a).
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