ITAN20130065A1 - Dispositivo elettromagnetico per la guida di un soggetto ipovedente o non vedente. - Google Patents

Dispositivo elettromagnetico per la guida di un soggetto ipovedente o non vedente.

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ITAN20130065A1
ITAN20130065A1 IT000065A ITAN20130065A ITAN20130065A1 IT AN20130065 A1 ITAN20130065 A1 IT AN20130065A1 IT 000065 A IT000065 A IT 000065A IT AN20130065 A ITAN20130065 A IT AN20130065A IT AN20130065 A1 ITAN20130065 A1 IT AN20130065A1
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IT
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downstream
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IT000065A
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Graziano Cerri
Leo Alfredo De
Primiani Valter Mariani
Paola Russo
Lorenzo Scalise
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Uni Politecnica Delle March E
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Description

DESCRIZIONE
“DISPOSITIVO ELETTROMAGNETICO PER LA GUIDA DI UN SOGGETTO IPOVEDENTE O NON VEDENTE†.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un dispositivo elettromagnetico per la guida senza contatto di un soggetto ipovedente o non vedente lungo una traiettoria o un percorso.
In particolare, il dispositivo secondo il trovato à ̈ stato ideato al fine di guidare atleti non vedenti lungo una traiettoria o un percorso libero da ostacoli, in modo che detti atleti svolgano la loro attività in sicurezza e autonomia.
A quest’ultimo proposito si precisa che anche se nella descrizione che segue si fa sempre riferimento ad un dispositivo elettromagnetico per la guida di atleti, non si intende limitare la tutela del trovato ai soli dispositivi elettromagnetici impiegati in ambito sportivo.
In altre parole, il dispositivo secondo il trovato presenta i medesimi vantaggi se utilizzato per la guida di persone non vedenti, o con grave deficit visivo, durante le loro attività quotidiane.
Sempre maggiore à ̈ il numero delle invenzioni che vengono concepite al fine di consentire a persone non vedenti, o con grave deficit visivo, di accostarsi allo sport, sia a livello amatoriale che agonistico, nonostante l'estrema importanza che la vista riveste in quasi tutte le discipline sportive.
In particolare, tra le discipline sportive maggiormente praticate da atleti non vedenti o con grave deficit visivo, à ̈ possibile annoverare l’atletica leggera, il nuoto e lo sci.
Nell'atletica leggera, ad esempio, ogni podista con deficit visivo à ̈ accompagnato, sia durante la gara che durante gli allenamenti, da un atleta normo-dotato, al quale à ̈ legato tramite una cordicella al polso o simili.
Più precisamente, detta cordicella presenta un cappio ad ogni estremità: un primo cappio à ̈ atto ad accogliere la mano del podista non vedente, mentre un secondo cappio à ̈ atto ad accogliere la mano dell’atleta normo-dotato che accompagna il podista non vedente medesimo.
La lunghezza della cordicella dipende dalla libertà di movimento che l’accompagnatore dell’atleta non vedente vuole lasciare a quest’ultimo durante l’allenamento o la competizione.
Infatti, tanto più corta à ̈ la cordicella, tanto più l’atleta à ̈ facilitato nel seguire i movimenti dell’accompagnatore, il quale provvede a guidare e a dare indicazioni all’atleta affinché la traiettoria di corsa non devi dal percorso da effettuare.
Le persone non vedenti o ipovedenti possono altresì praticare lo sci grazie ad una recente tecnica imperniata su una sorta di discesa radioguidata, in cui un istruttore precede l’atleta durante la discesa e impartisce ordini a quest’ultimo tramite una rice-trasmittente collegata ad una radio-cuffia posta sul capo dell'atleta.
In questa tecnica di guida, dunque, l’abilità dell’istruttore risiede nel gestire la tempistica dei comandi da impartire allo sciatore non vedente in base alla velocità e alla reattività di quest’ultimo, nonché in base alla distanza tra l’atleta non vedente e l’istruttore medesimo.
Si precisa che, al fine di consentire ad ogni sciatore normo-dotato di riconoscere immediatamente uno sciatore non vedente e di assicurare un’elevata sicurezza allo sciatore non vedente medesimo, quest’ultimo indossa sempre un pettorale di colore vistoso e riportante la scritta “blind†su ambo i lati.
Si precisa altresì che le piste devono essere pressoché vuote o, comunque, poco affollate, in modo da ridurre il rischio di incidenti, il cui numero aumenta in modo proporzionale al numero degli sciatori in pista, e in modo da far sì che lo sciatore non vedente possa concentrarsi sui comandi impartitigli dall’istruttore, senza alcun disturbo di sottofondo che possa distrarlo o confonderlo.
Infatti, nonostante i comandi dell’istruttore siano facilmente distinguibili anche in situazioni atmosferiche avverse, ad esempio in caso di forte vento, à ̈ necessario impedire che la voce dell’istruttore medesimo non venga sovrastata dai rumori esterni che inevitabilmente si generano in caso di elevato affollamento della pista.
Si precisa, inoltre, che le piste devono essere abbastanza larghe, lisce e non troppo ripide, in modo da far sì che gli atleti non vedenti possano avere il tempo di elaborare le istruzioni impartite dal proprio allenatore ed eseguire le curve a velocità relativamente bassa.
Per quanto concerne il nuoto, grazie alla predisposizione di boe galleggianti che delimitano le corsie della piscina, l’atleta non vedente, nuotando a ridosso di dette boe, riceve gli input direzionali di cui necessita.
A differenza di quanto concerne le discipline sportive sopra descritte, nel nuoto ogni atleta non vedente à ̈ vantaggiosamente seguito da due allenatori, ognuno dei quali, toccando la testa o le spalle dell’atleta non vedente mediante un apposito attrezzo, costituito da un’asta alla cui estremità viene fissato un supporto morbido ed elastico, segnala all’atleta non vedente medesimo l’approssimarsi del fine-vasca, consentendogli di effettuare la preparazione per la virata.
Per quanto riguarda gli atleti non vedenti che effettuano maratone, data l’elevata durata delle competizioni, ogni atleta à ̈ vantaggiosamente seguito, sia durante gli allenamenti che durante la gara, da un’equipe di circa quattro podisti normodotati, i quali si alternano accanto all’atleta non vedente medesimo in modo da assicurare a quest’ultimo una guida durante l’intera durata del percorso da effettuare.
Da ciò si evince come ogni disciplina sportiva praticata da atleti non vedenti o con grave deficit visivo implichi la presenza di una guida che assista l’atleta non vedente sia durante gli allenamenti che durante le competizioni, nonché l’instaurarsi di una perfetta sincronia tra atleta e guida.
Conseguentemente, atleta e guida devono allenarsi sempre insieme, in modo che entrambi apprendano e recepiscano i propri gesti e i gesti dell’altro come i più naturali possibile, sia da parte dell’atleta che sente l’accompagno vicino, che da parte della guida che deve supportare l’atleta.
Allo stato attuale, dunque, gli atleti non vedenti sono costretti a svolgere la loro attività sportiva solo alla presenza di almeno un atleta normo-dotato, privando di libertà l’atleta non vedente medesimo.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di ovviare agli inconvenienti sopra denunciati e appartenenti alla tecnica nota, ideando un dispositivo per la guida di atleti ipovedenti e non vedenti che consenta a quest’ultimi di svincolarsi dal proprio allenatore e di effettuare sedute di allenamento o gare senza il proprio accompagnatore/allenatore.
Il dispositivo elettromagnetico secondo il trovato, per la guida senza contatto di un soggetto ipovedente o non vedente lungo una traiettoria o un percorso, comprende un trasmettitore e un ricevitore, atti rispettivamente ad irradiare e a ricevere segnali elettrici.
Il trasmettitore comprende:
- un generatore, che genera un segnale elettrico portante originario;
- un primo divisore di segnale elettrico, posto a valle di detto generatore per dividere il segnale elettrico portante originario in un primo segnale elettrico portante e in un secondo segnale elettrico portante;
- un primo modulatore e un secondo modulatore, ognuno dei quali à ̈ disposto su un canale di trasmissione, a valle di detto primo divisore di segnale, per modulare detti primo e secondo segnali elettrici portanti ed ottenere un primo e un secondo segnale modulato;
- una prima antenna trasmittente ed una seconda antenna trasmittente, ognuna delle quali à ̈ disposta su un canale di trasmissione, a valle del primo e secondo modulatore, per trasformare detti primo e secondo segnale modulato in due fasci in campo elettromagnetico radiato, atti a formare due barriere elettromagnetiche perpendicolari rispetto ad un piano stradale e separate tra loro da una distanza regolabile.
Il ricevitore comprende:
- un’antenna ricevente, che riceve il primo segnale modulato o il secondo segnale modulato in uscita da una delle due antenne trasmittenti;
- un demodulatore, disposto a valle dell’antenna ricevente per ricevere in ingresso il segnale modulato captato da detta antenna ricevente e fornire in uscita un segnale demodulato originario;
- un secondo divisore di segnale, disposto a valle di detto demodulatore per ricevere in ingresso il segnale demodulato originario e dividere il segnale demodulato originario in un primo segnale demodulato e in un secondo segnale demodulato;
- due filtri passa banda, disposti in parallelo tra loro e a valle di detto secondo divisore di segnale per filtrare, rispettivamente, detti primo e secondo segnale demodulato e fornire in uscita, rispettivamente, un primo segnale filtrato e un secondo segnale filtrato;
- un comparatore, posto a valle di detti due filtri passa banda per confrontare l’ampiezza di ognuno di detti due segnali filtrati con un valore soglia predefinito e generare un segnale di comando, quando l’ampiezza di uno di detti due segnali filtrati supera detto valore soglia predefinito;
- due dispositivi di allarme, posti in parallelo tra loro e a valle di detto comparatore per ricevere detto segnale di comando emesso dal comparatore e generare un allarme.
Per maggior chiarezza esplicativa, la descrizione del dispositivo secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non limitativo, dove:
- La figura 1 à ̈ uno schema a blocchi illustrante il trasmettitore del dispositivo secondo l’invenzione; - La figura 2 à ̈ uno schema a blocchi illustrante il ricevitore del dispositivo secondo l’invenzione;
- Le figure 3 e 4 sono due viste schematiche illustranti il funzionamento del dispositivo secondo l’invenzione.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 2, il dispositivo (1) secondo il trovato comprende un trasmettitore (T) e un ricevitore (R), atti rispettivamente ad irradiare e a ricevere segnali elettrici presentanti una frequenza compresa tra 3 GHz e 300 GHz.
Il trasmettitore (T) comprende:
- un generatore (G);
- un primo divisore di segnale (D1) elettrico, posto a valle del generatore (G);
- due modulatori (M1, M2), di cui un primo modulatore (M1) e un secondo modulatore (M2), posti ognuno su un canale di trasmissione a valle del primo divisore di segnale (D1);
- due antenne trasmittenti (A1, A2), di cui una prima antenna trasmittente (A1) ed una seconda antenna trasmittente (A2), poste ognuna su un canale di trasmissione a valle dei due modulatori (M1, M2).
Di seguito viene descritto il funzionamento del trasmettitore (T) del dispositivo (1) secondo il trovato.
Il generatore (G) genera un segnale elettrico portante originario (Sp), rappresentabile come un segnale sinusoidale nel dominio del tempo:
Sp(t) = A cos(2Ï€fpt)
in cui (A) à ̈ l’ampiezza ed (fp) à ̈ la frequenza del segnale elettrico portante originario (Sp).
La frequenza (fp) di detto segnale elettrico portante originario (Sp) Ã ̈ compresa tra 3 GHz e 300 GHz, preferibilmente nella banda 10-30 GHz.
Il generatore (G) invia il segnale elettrico portante originario (Sp) al primo divisore di segnale (D1), che divide il segnale elettrico portante originario (Sp) in un primo segnale elettrico portante (Sp1) e in un secondo segnale elettrico portante (Sp2), uguali tra loro:
Sp1(t) = Sp2(t) = Sp(t) /2= A/2 cos(2Ï€fpt).
Il primo segnale elettrico portante (Sp1) viene inviato al primo modulatore (M1) e il secondo segnale elettrico portante (Sp2) viene inviato al secondo modulatore (M2).
Il primo modulatore (M1) modula il primo segnale elettrico portante (Sp1) mediante un primo segnale modulante (Sm1), presentante una frequenza (f1).
Il secondo modulatore (M2) modula il secondo segnale elettrico portante (Sp2) mediante un secondo segnale modulante (Sm2), distinto da detto primo segnale modulante (Sm1) e avente una frequenza (f2).
La frequenza (f1) del primo segnale modulante (Sm1) e la frequenza (f2) del secondo segnale modulante (Sm2) sono molto minori della frequenza (fp) del segnale elettrico portante originario (Sp).
Il primo modulatore (M1) fornisce in uscita un primo segnale modulato (S1) e invia detto primo segnale modulato (S1) alla prima antenna trasmittente (A1).
Il secondo modulatore (M2) fornisce in uscita un secondo segnale modulato (S2) ed invia detto secondo segnale modulato (S2) alla seconda antenna trasmittente (A2).
Le due antenne trasmittenti (A1, A2) trasformano rispettivamente il primo segnale modulato (S1) e il secondo segnale modulato (S2) in due fasci in campo elettromagnetico radiato (Sr1, Sr2), aventi la funzione di formare due barriere elettromagnetiche (B1, B2) perpendicolari rispetto al piano stradale e separate tra loro da una distanza (Z) regolabile, come mostrato in figura 3.
Vantaggiosamente, detta distanza (Z) tra le due barriere elettromagnetiche (B1, B2) formate dai due fasci in campo elettromagnetico radiato (Sr1, Sr2) generati dalle due antenne trasmittenti (A1, A2) Ã ̈ compresa tra 1 m e 3 m.
Nella fattispecie, detta distanza (Z) Ã ̈ preferibilmente pari a 2 m.
Conseguentemente, la distanza tra le due antenne trasmittenti (A1, A2) deve essere tale da assicurare che la distanza (Z) tra le direzioni principali di radiazione dei due fasci in campo elettromagnetico radiato (Sr1, Sr2) sia pari al valore prestabilito.
Ognuno dei due fasci in campo elettromagnetico radiato (Sr1, Sr2), generati dalle due antenne trasmittenti (A1, A2), Ã ̈ vantaggiosamente un fascio di tipo broadside avente:
- un’ampiezza stretta (ad esempio definita da un angolo di 2° – 10°) su un piano orizzontale;
- un’ampiezza elevata (ad esempio definita da un angolo di 50° – 100°) lungo un piano verticale.
Tali ampiezze dei fasci sono state messe a punto per assicurare di coprire un soggetto (X) di corporatura media.
Il ricevitore (R) comprende:
- un’antenna ricevente (R1);
- un demodulatore (D), disposto a valle dell’antenna ricevente;
- un secondo divisore di segnale (D2), disposto a valle del demodulatore (D);
- due filtri passa banda (F1, F2) disposti in parallelo tra loro e a valle del secondo divisore di segnale (D2);
- un comparatore (C), posto a valle di detti filtri passa banda (F1, F2);
- due dispositivi di allarme (Y1, Y2), posti in parallelo e a valle di detto comparatore (C).
Di seguito viene descritto il funzionamento del ricevitore (R) del dispositivo secondo il trovato.
L’antenna ricevente (R1) riceve il primo segnale modulato (S1) o il secondo segnale modulato (S2) irradiati dalle due antenne trasmittenti (A1, A2) del trasmettitore (T) e li invia al demodulatore (D).
Il demodulatore (D) riceve in ingresso il segnale modulato (S1, S2) captato dall’antenna ricevente (R1) e fornisce in uscita un segnale demodulato originario (Sd) presentante la stessa frequenza (f1) del primo segnale modulante (Sm1) o la stessa frequenza (f2) del secondo segnale modulante (Sm2).
Più precisamente, il segnale demodulato originario (Sd) presenta la frequenza (f1) del primo segnale modulante (Sm1), nel caso in cui il demodulatore (D) riceva in ingresso il primo segnale modulato (S1), oppure la frequenza (f2) del secondo segnale modulante (Sm2), nel caso in cui il demodulatore (D) riceva in ingresso il secondo segnale modulato (S2).
Il demodulatore (D) invia il segnale demodulato originario (Sd) al secondo divisore di segnale (D2), il quale divide il segnale demodulato originario (Sd) in un primo segnale demodulato (Sd1) e in un secondo segnale demodulato (Sd2), uguali tra loro.
Più precisamente, se il segnale demodulato originario (Sd) presenta la frequenza (f1) del primo segnale modulante (Sm1), il primo segnale demodulato (Sd1) e il secondo segnale demodulato (Sd2) sono uguali tra loro e presentano detta frequenza (f1) del primo segnale modulante (Sm1):
Sd1(t) = Sd2(t) = Sd(t) /2= A/2 cos(2Ï€f1t), Viceversa, se il segnale demodulato originario (Sd) presenta la frequenza (f2) del secondo segnale modulante (Sm2), il primo segnale demodulato (Sd1) e il secondo segnale demodulato (Sd2) sono uguali tra loro e presentano detta frequenza (f2) del secondo segnale modulante (Sm2):
Sd1(t) = Sd2(t) = Sd(t) /2= A/2 cos(2Ï€f2t)
Il primo filtro passa banda (F1) ed il secondo filtro passa banda (F2) filtrano rispettivamente il primo segnale demodulato (Sd1) e il secondo segnale demodulato (Sd2) generati dal secondo divisore di segnale (D2) e forniscono in uscita rispettivamente un primo segnale filtrato (Sf1) e un secondo segnale filtrato (Sf2).
Il primo filtro passa banda (F1) presenta una banda di frequenza centrata sulla frequenza (f1) del primo segnale demodulato (Sd1).
Il secondo filtro passa banda (F2) presenta una banda di frequenza centrata sulla frequenza (f2) del secondo segnale demodulato (Sd2).
A titolo esemplificativo la banda di frequenza del primo filtro passa banda (F1) ha un valore di centro banda pari a 1 kHz e la banda di frequenza del secondo filtro passa banda (F2) ha un valore di centro banda pari a 10 kHz.
La banda di frequenza dei due filtri passa banda (F1, F2) Ã ̈ del 30% calcolata a -10 dB rispetto al valore di centro banda.
I segnali filtrati (Sf1, Sf2) in uscita dai due filtri passa banda (F1, F2) vengono inviati al comparatore (C), il quale compara l’ampiezza di ognuno di detti due segnali filtrati (Sf1, Sf2) con un valore soglia predefinito.
Vantaggiosamente, detto valore soglia à ̈ compreso tra il 20% ed il 40% del valore massimo del segnale che viene ricevuto quando l’antenna ricevente (R1) à ̈ allineata all’antenna trasmittente (A1, A2).
Se l’ampiezza di uno di detti due segnali filtrati (Sf1, Sf2) supera detto valore soglia predefinito, il comparatore (C) invia un segnale di comando (C1) ad uno dei due dispositivi di allarme (Y1, Y2), il quale genera un allarme in modo da avvertire il soggetto (X) della vicinanza di una delle due barriere elettromagnetiche (B1, B2) che delimitano il percorso da effettuare.
Si precisa che i due dispositivi di allarme (Y1, Y2) possono comprendere avvisatori acustici oppure avvisatori a vibrazione, recanti mezzi la cui vibrazione viene percepita dal soggetto come allarme.
Con particolare riferimento alla figura 4, il ricevitore (R) Ã ̈ indossato dal soggetto (X) non vedente, mentre il trasmettitore (T) Ã ̈ montato su un apposito supporto vantaggiosamente disposto su un veicolo destinato a precedere di alcuni metri (da 5 m a 10 m) il soggetto (X) nel percorso di allenamento o gara.
Il ricevitore (R) segnala al soggetto (X) qualunque sua deviazione rispetto al percorso prestabilito, il quale à ̈ delimitato dalle due barriere elettromagnetiche (B1, B2) generate dalle due antenne trasmittenti (A1, A2) del trasmettitore (T), come evidenziato in figura 3.
Più precisamente, se il soggetto (X) si mantiene al centro del percorso delimitato dalle due barriere elettromagnetiche (B1, B2) generate dalle due antenne trasmittenti (A1, A2), il segnale modulato (S1, S2) ricevuto dall’antenna ricevente (R1) à ̈ molto basso.
Viceversa, se il soggetto (X) si avvicina a una delle due barriere elettromagnetiche (B1, B2), il segnale modulato (S1, S2) ricevuto dall’antenna ricevente (R1) aumenta e presenta un’ampiezza inversamente proporzionale alla distanza tra il soggetto (X) e la barriera elettromagnetica (B1, B2), e direttamente proporzionale al guadagno direttivo delle antenne trasmittenti (A1, A2), calcolato nella direzione che, a partire da ognuna di dette due antenne trasmittenti (A1, A2), intercetta il soggetto (X).
Con particolare riferimento alla figura 3, se il soggetto (X) si sposta verso il lato sinistro del percorso, secondo il senso di marcia, entra nel lobo di radiazione della seconda antenna trasmittente (A2).
In tal caso, il secondo segnale filtrato (Sf2), in uscita dal secondo filtro passa banda (F2), presenta un’intensità che dipende dalla posizione del soggetto (X) rispetto alla direzione di massima radiazione della seconda antenna trasmittente (A2), mentre il primo segnale filtrato (Sf1), in uscita dal primo filtro passa banda (F1), presenta intensità trascurabile.
Chiaramente, il secondo segnale filtrato (Sf2), in uscita dal secondo filtro passa banda (F2), presenta intensità massima quando il soggetto (X) si posiziona esattamente nella direzione di massima radiazione della seconda antenna trasmittente (A2).
Viceversa, se il soggetto (X) si sposta verso il lato destro del percorso, secondo il senso di marcia, entra nel lobo di radiazione della prima antenna trasmittente (A1).
In tal caso, il primo segnale filtrato (Sf1), in uscita dal primo filtro passa banda (F1), presenta un’intensità che dipende dalla posizione del soggetto (X) rispetto alla direzione di massima radiazione della prima antenna trasmittente (A1), mentre il secondo segnale filtrato (Sf2), in uscita dal secondo filtro passa banda (F2), presenta intensità trascurabile.
Chiaramente, il primo segnale filtrato (Sf1), in uscita dal primo filtro passa banda (F1), presenta intensità massima quando il soggetto (X) si posiziona esattamente nella direzione di massima radiazione della prima antenna trasmittente (A1).
Si precisa che l’allarme emesso dai dispositivi di allarme (Y1, Y2) à ̈ vantaggiosamente diverso a seconda che il soggetto (X) si avvicini alla barriera elettromagnetica (B1, B2) posta alla sua destra o alla sua sinistra, in modo da far percepire al soggetto (X) la sua posizione rispetto al centro del percorso da effettuare.
Conseguentemente, il soggetto (X) non vedente, captando il segnale d’allarme, corregge la sua traiettoria di corsa e si riposiziona al centro del percorso delimitato dalle due barriere elettromagnetiche (B1, B2) generate dalle due antenne trasmittenti (A1, A2).
Si precisa che la possibilità di sfruttare un’ampia gamma di frequenze di segnale, comprese tra 3 GHz e 300 GHz, consente di ridurre notevolmente le dimensioni dei componenti del dispositivo (1) secondo l’invenzione, i quali risultano, dunque, leggeri, facilmente indossabili e vantaggiosamente integrabili con i normali vestiti, quali cinture, cappelli o giacche, indossati dal soggetto (X) durante un allenamento o una competizione, con un conseguente beneficio in termini di comfort per l’atleta medesimo.
Più precisamente, il dispositivo secondo l’invenzione può essere indossato dal soggetto (X) al di sotto dei propri abiti, in quanto le onde elettromagnetiche penetrano i tessuti utilizzati per la realizzazione degli indumenti; simili prestazioni consentono al soggetto (X) di potersi avvalere di tutti i vantaggi offerti dall’invenzione secondo il trovato senza compromettere la propria immagine agli occhi degli osservatori.
Si precisa altresì che il dispositivo secondo l’invenzione non implica il possesso di particolari capacità da parte del soggetto (X) né il ricorso a complesse procedure di addestramento per il suo utilizzo.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo (1) elettromagnetico per la guida senza contatto di un soggetto (X) ipovedente o non vedente lungo una traiettoria o un percorso, comprendente un trasmettitore (T) e un ricevitore (R), atti rispettivamente ad irradiare e a ricevere segnali elettrici; detto trasmettitore (T) comprendendo: - un generatore (G) che genera un segnale elettrico portante originario (Sp); - un primo divisore di segnale elettrico (D1) posto a valle di detto generatore (G) per dividere detto segnale elettrico portante originario (Sp) in un primo segnale elettrico portante (Sp1) e in un secondo segnale elettrico portante (Sp2); - un primo modulatore (M1) e un secondo modulatore (M2), ognuno dei quali à ̈ disposto su un canale di trasmissione a valle di detto primo divisore di segnale (D1), per modulare detti primo e secondo segnali elettrici portanti (Sp1; Sp2) ed ottenere un primo e un secondo segnale modulato (S1, S2); - una prima antenna trasmittente (A1) ed una seconda antenna trasmittente (A2), ognuna delle quali à ̈ disposta su un canale di trasmissione a valle del primo e secondo modulatore (M1, M2) per trasformare detti primo e secondo segnale modulato (S1, S2) in due fasci in campo elettromagnetico radiato (Sr1, Sr2), atti a formare due barriere elettromagnetiche (B1, B2) perpendicolari rispetto ad un piano stradale e separate tra loro da una distanza (Z) regolabile; detto ricevitore (R) comprendendo: - un’antenna ricevente (R1) che riceve detto primo segnale modulato (S1) o detto secondo segnale modulato (S2) in uscita da una di dette due antenne trasmittenti (A1, A2); - un demodulatore (D) disposto a valle dell’antenna ricevente (R1) per ricevere in ingresso il segnale modulato (S1, S2) captato da detta antenna ricevente (R1) e fornire in uscita un segnale demodulato originario (Sd); - un secondo divisore di segnale (D2) disposto a valle di detto demodulatore (D) per ricevere in ingresso il segnale demodulato originario (Sd) e dividere il segnale demodulato originario (Sd) in un primo segnale demodulato (Sd1) e in un secondo segnale demodulato (Sd2); - due filtri passa banda (F1, F2) disposti in parallelo tra loro e a valle di detto secondo divisore di segnale (D2) per filtrare rispettivamente detti primo e secondo segnale demodulato (Sd1; Sd2) e fornire in uscita rispettivamente un primo segnale filtrato (Sf1) e un secondo segnale filtrato (Sf2); - un comparatore (C) posto a valle di detti due filtri passa banda (F1, F2) per confrontare l’ampiezza di ognuno di detti due segnali filtrati (Sf1, Sf2) con un valore soglia predefinito e generare un segnale di comando (C1), quando l’ampiezza di uno di detti due segnali filtrati (Sf1, Sf2) supera detto valore soglia predefinito; - due dispositivi di allarme (Y1, Y2) posti in parallelo e a valle di detto comparatore (C) per ricevere detto segnale di comando (C1) emesso dal comparatore (C) e generare un allarme.
  2. 2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto trasmettitore (T) e detto ricevitore (R) sono impostati in modo da irradiare e ricevere rispettivamente segnali elettrici aventi una frequenza compresa tra 3 GHz e 300 GHz.
  3. 3) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto segnale elettrico portante originario (Sp) presenta una frequenza (fp) compresa tra 10 GHz e 30 GHz.
  4. 4) Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ognuno di detti due fasci in campo elettromagnetico radiato (Sr1, Sr2) à ̈ un fascio di tipo broadside avente: - un’ampiezza definita da un angolo compreso tra 2° e 10°, su un piano orizzontale; - un’ampiezza definita da un angolo compreso tra 50° e 100°, lungo un piano verticale.
  5. 5) Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta distanza (Z) tra dette due barriere elettromagnetiche (B1, B2) Ã ̈ compresa tra 1 m e 3 m.
  6. 6) Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo filtro passa banda (F1) ha una banda di frequenza avente un valore di centro banda pari a 1 kHz e detto secondo filtro passa banda (F2) ha una banda di frequenza avente un valore di centro banda pari a 10 kHz.
  7. 7) Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto valore soglia predefinito, con cui il comparatore (C) compara l’ampiezza di ognuno di detti due segnali filtrati (Sf1, Sf2), à ̈ compreso tra il 20% ed il 40% del valore massimo del segnale che viene ricevuto dal ricevitore (R) quando detta antenna ricevente (R1) à ̈ allineata all’antenna trasmittente (A1, A2).
  8. 8) Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti due dispositivi di allarme (Y1, Y2) sono avvisatori acustici e/o avvisatori a vibrazione.
  9. 9) Uso di un dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto ricevitore (R) à ̈ indossato dal soggetto (X) non vedente e in cui il trasmettitore (T) à ̈ montato su un supporto disposto su un veicolo destinato a precedere il soggetto (X) di 5 – 10 m durante il percorso.
  10. 10) Metodo per la guida senza contatto di un soggetto (X) ipovedente o non vedente lungo una traiettoria o un percorso, comprendente i seguenti passi: - generare un segnale elettrico portante originario (Sp); - dividere detto segnale elettrico portante originario (Sp) in un primo segnale elettrico portante (Sp1) e in un secondo segnale elettrico portante (Sp2); - modulare detti primo e secondo segnali elettrici portanti (Sp1; Sp2) ed ottenere un primo e un secondo segnale modulato (S1, S2); - trasformare detti primo e secondo segnale modulato (S1, S2) in due fasci in campo elettromagnetico radiato (Sr1, Sr2) atti a formare due barriere elettromagnetiche (B1, B2) perpendicolari rispetto ad un piano stradale e separate tra loro a una distanza (Z) regolabile; - ricevere detto primo segnale modulato (S1) o detto secondo segnale modulato (S2); - demodulare il segnale modulato (S1, S2) e generare un segnale demodulato originario (Sd); - ricevere il segnale demodulato originario (Sd) e dividere il segnale demodulato originario (Sd) in un primo segnale demodulato (Sd1) ed un secondo segnale demodulato (Sd2); - filtrare rispettivamente detti primo e secondo segnale demodulato (Sd1; Sd2) e generare rispettivamente un primo segnale filtrato (Sf1) e un secondo segnale filtrato (Sf2); - confrontare l’ampiezza di ognuno di detti due segnali filtrati (Sf1, Sf2) con un valore soglia predefinito e generare un segnale di comando (C1), quando l’ampiezza di uno di detti due segnali filtrati (Sf1, Sf2) supera detto valore soglia predefinito; - ricevere detto segnale di comando (C1) e generare<un allarme.>
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