ITAN20100102A1 - Vetrata a schermatura liquida attiva. - Google Patents

Vetrata a schermatura liquida attiva. Download PDF

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ITAN20100102A1
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shielding
rev
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shielding liquid
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IT000102A
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Alessandro Carbonari
Grassi Mario De
Berardo Naticchia
Sara Spadoni
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Smart Space Solutions Srl
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Description

“VETRATA A SCHERMATURA LIQUIDA ATTIVAâ€
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
Forma oggetto del presente trovato un sistema comprendente una vetrata attiva che consente la regolazione delle prestazioni energetiche delle partizioni vetrate attraverso l’impiego di un liquido schermante.
L’invenzione trova particolare impiego nel settore edile, ma può essere adattata per analogia anche ad altri settori: in particolare, essa à ̈ annoverabile tra quei prodotti e componenti per facciate vetrate, sia fisse che apribili, aventi il fine di ottimizzare il comportamento energetico globale degli edifici.
La maggior parte delle vetrate attualmente costruite possiede prestazioni solari (quali la trasmittanza e il fattore solare) fisse, ossia che non possono essere variate all’occorrenza. Appartengono a questa categoria i vetri basso-emissivi ed a controllo solare, molto diffusi, che, attraverso una colorazione del materiale costituente le lastre di vetro o i depositi superficiali basso emissivi, in genere selettivi, sono in grado di intercettare lo spettro della radiazione solare ad alto apporto energetico, risultando invece trasparenti al visibile, assicurando cosi il comfort interno nei periodi soleggiati.
Tuttavia, pure se le vetrate costruite con tale soluzione hanno raggiunto un livello di affidabilità molto elevato, non possono rispondere alla variabilità delle esigenze riscontrabili nelle stagioni calde e fredde. Nei climi temperati, infatti, la stagione estiva determina elevati carichi termici solari attraverso le vetrate, il che imporrebbe perciò l’utilizzo di sistemi di condizionamento molto potenti e, quindi, costosi. Nella stagione invernale, invece, sarebbe auspicabile una soluzione atta a catturare gli apporti gratuiti fomiti dai carichi solari riscontrati nelle giornate soleggiate ed impedire la dispersione di energia fornita dalTimpianto di riscaldamento.
A questo fine sono noti alcuni tentativi di stratificazione delle vetrate “attive†, ovvero in grado di modificare le proprie caratteristiche di trasmissione dell’energia solare in funzione delle esigenze, ossia, in generale, inferiori nei periodi o momenti della giornata caldi e più elevate in quelli freddi.
I vari tentativi effettuati hanno però spesso riscontrato problemi di costi elevati o durabilità limitata, ad esempio nel caso dei vetri elettrocromici, consistenti in una vetrocamera multistrato (vetri sull’ esterno e poi strati conduttori, elettrodi e portatori di ioni procedendo verso Tintemo), il cui stato à ̈ modificabile tramite l’applicazione di un campo elettrico, come sarà più avanti chiarito.
Un ulteriore inconveniente di altre soluzioni sinora note va rinvenuto nel fatto che esse non riescono a garantire il mantenimento della trasparenza (che à ̈, invece, il requisito principale e fondativo delle facciate vetrate), in quanto diffondono la luce in una sola delle configurazioni possibili (ad esempio nelle stratificazioni a cristalli liquidi o a base di materiali termo-tropici, come il PCM), oppure ancora mantengono permanentemente delle zone opache o schermate in modo non reversibile, come ad esempio quelli che sfruttano sistemi meccanici di schermatura o comunque un sistema di schermatura che viene raccolto in un punto (piccolo e visibile dall’utente) nello stato ad alta trasmissione solare e che poi viene diffuso spazialmente nello stato a bassa trasmissione solare.
Tralasciando i sistemi di schermatura passivi, che non rientrano nell’oggetto della presente invenzione, i sistemi di schermatura attivi sono classificabili entro le seguenti categorie:
- cristalli liquidi posti all’intemo di un’intercapedine aggiuntiva rispetto alla vetrocamera standard, che perciò à ̈ formata da tre vetri per ospitare tale strato di cristalli liquidi: in condizioni normali, detti cristalli liquidi sono opachi mentre, quando attivati da una differenza di potenziale, diventano trasparenti;
- elettrocromici, ovvero vetri multistrato in cui una differenza di potenziale genera una migrazione di ioni che induce una colorazione con ottime proprietà schermanti alla radiazione solare;
- sistemi meccanici posti entro la stratificazione o superficialmente, come le lamelle regolabili, la cui inclinazione varia in funzione delle necessità di schermatura alla radiazione solare.
Altri sistemi prevedono l’applicazione di film di vario materiale durante il processo di produzione dei vetri o anche successivamente, allo scopo di proteggere dai raggi UV o infrarossi, conferire proprietà idrorepellenti, filtrare il calore con trasmissione della componente visibile. Tuttavia questi sistemi non sono definibili come propriamente “attivi†e sfruttano sistemi di schermatura applicati sulla superficie dei vetri.
Qui di seguito presentiamo una rapida trattazione dei brevetti in materia, limitati al campo di applicazione delle stratificazioni vetrate attive.
Il documento JP 199911256954 propone un sistema di schermatura integrato nella stratificazione vetrata, in sostituzione dei sistemi tradizionali (quali tende o parasole), più soggetti ad usura e a modalità di attivazione macchinose. In esso si descrive un vetrocamera che contiene permanentemente un fluido schermante all’intemo di una ridotta regione avente determinata profondità ma di piccolo diametro (così da interferire minimamente con la visibilità). Per il tramite di un’espansione, tale fluido schermante si sparge in una regione più ampia, di pari volume rispetto alla regione iniziale ma di profondità inferiore. A tal fine si richiede che una delle due lastre di vetro sia mobile, unita all’altra fìssa tramite un materiale elastico, che si comprime quando viene azionato un meccanismo idraulico a pistone per avvicinare la lastra mobile a quella fìssa, per poi ritornare nella posizione iniziale quando viene annullata la sollecitazione.
L’inconveniente maggiore di tale brevetto risiede nella non perfetta trasparenza a schermatura disattivata, a causa della continua presenza del fluido schermante tra le due lastre di vetro. Inoltre il sistema richiede, inevitabilmente, la necessità di modificare pesantemente la tecnologia delle vetrate, prevedendo una lastra mobile.
Il brevetto KR20090904847 ha lo scopo di risolvere il controllo della trasmittanza solare per garantire condizioni di comfort all’intemo dei veicoli, ossia evitare l’abbagliamento che à ̈ causa di molti incidenti. Oltre che ai vetri per autoveicoli, si prevedono applicazioni anche per le vetrate nel campo dell’edilizia.
Tale brevetto descrive l’introduzione di liquido schermante all’ interno di una o più intercapedini ricavate tra lastre di vetro, introducendo il liquido dall’alto e recuperandolo dal basso. Un sensore posto in alto controlla il raggiungimento del livello di riempimento. Dispositivi aggiuntivi sono uno o più contenitori per il liquido, una o più pompe per il ricircolo, una valvola a solenoide per la selezione del tipo di liquido da iniettare in ognuna delle intercapedini; infine un telaio per la composizione dei singoli provini in vetrate più estese. La sovrapposizione di vari colori genera una variazione della percezione e conferisce le proprietà di antiabbagliamento.
Pur raggiungendo Γ obiettivo di un’efficace schermatura, tale documento presenta diversi inconvenienti, il più evidente dei quali consiste nel fatto di non garantire una visibilità continua attraverso il vetro: infatti l’iniezione del liquido schermante dall’alto ed il suo recupero dal basso genera un vistoso effetto a cascata con produzione di vortici, favorendo l’adesione tra il liquido e le lastre di vetro. Inoltre esso à ̈ difficilmente applicabile a vetrate di grandi dimensioni, a causa dell’elevato numero dei contenitori necessari per variare la colorazione a piacimento.
Una ulteriore soluzione di schermatura attiva viene descritta nel documento US2009027759, il quale ha ad oggetto un sistema di controllo automatico per finestre schermanti la radiazione solare. Tra le tecnologie di schermatura menzionate sono compresi i cristalli liquidi, gli elettrocromici, i c.d. SPD (“sospended particle device†, vetri contenenti una pellicola a particelle sospese), i c.d. NCD (display “NanoChromics†, vetrate aventi una pellicola a nano-struttura di diossidi di titanio), comunque tutte caratterizzati dal fatto di poter essere regolate attraverso l’applicazione di una differenza di potenziale.
Il brevetto, in definitiva, riguarda un sistema di controllo automatico relativo alle proprietà schermanti di una stratificazione vetrata, che permette di ottenere
CO
anche livelli di schermatura intermedi e non solo on/off.
Anche le più recenti ricerche pubblicate nelle riviste scientifiche sono rivolte a ottimizzare alcuni dei sistemi attivi sopra menzionati o a individuare nuove sostanze schermanti, come alcuni gas, il PCM o altri materiali termocromici quali i “silica aerogel†: i primi sono rivolti al miglioramento della trasmittanza termica (e non solare), i secondi hanno un comportamento passivo e sono perlopiù opachi, gli ultimi sono dei granuli solidi che se asportati, ad esempio generando una depressione, lasciano comunque dei visibili residui polverosi nell’intercapedine del vetro.
In definitiva, tutti i brevetti sopra descritti o le ricerche scientifiche menzionate hanno il limite di non garantire la costante trasparenza della stratificazione vetrata e/o di richiedere l’impiego di tecnologie non comuni e difficilmente integrabili con l’ambito della serramentistica edile.
L’arte nota non affronta o risolve in modo adeguato il problema della completa reversibilità della schermatura, derivante dal fatto che l’inserimento di un liquido tra due vetri tende a lasciare generalmente dei residui, a causa dell’adesione di piccole gocce di liquido sulle superfìci dei vetri di contenimento nel momento in cui il liquido viene rimosso.
Scopo principale del presente trovato à ̈ proporre una stratificazione vetrata e un liquido schermante, le cui caratteristiche siano tali da garantire la completa reversibilità e la preservazione della trasparenza sia nello stato ad elevata trasmittanza solare (schermatura non attiva) che in quello a bassa trasmittanza (con schermatura attiva).
Secondo scopo dell’ invenzione à ̈ di indicare un liquido schermante appositamente selezionato per abbattere drasticamente l’apporto energetico della radiazione solare nello stato attivo ed apportare quindi elevati benefici termici. Altro scopo del presente trovato à ̈ di proporre una dotazione tecnologica a completamento della stratificazione vetrata di cui sopra, in grado di gestire la schermatura liquida in modo che essa non venga percepita come un fluido inserito nell’intercapedine (che perciò ne comprometterebbe la qualità della trasparenza), ma come una semplice colorazione uniformemente conferita alla detta stratificazione; anche il passaggio dallo stato di schermatura non attiva a quello di schermatura attiva deve essere percepito come una cortina colorata che avanza con un fronte compatto dal basso verso l’alto e poi dall’alto verso il basso, quando riassume la configurazione disattivata.
Ulteriore scopo del presente trovato à ̈ di proporre una soluzione duratura e completamente reversibile, che possa sopportare un numero di cicli molto elevato e non degradare le proprie prestazioni negli anni.
Ultimo scopo del presente trovato à ̈ proporre una soluzione costruttiva compatibile con le attuali tecniche e pratiche edilizie, senza richiederne una radicale revisione.
Questi ed altri scopi, che risulteranno chiari in seguito, si conseguono con una stratificazione vetrata a schermatura liquida, conforme al dettato delle rivendicazioni principali annesse.
Altri scopi possono essere inoltre ottenuti mediante le caratteristiche supplementari delle rivendicazioni dipendenti.
Ulteriori caratteristiche del presente trovato risulteranno meglio evidenziate dalla seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione, conforme alle rivendicazioni brevettuali e illustrata, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 illustra in sezione orizzontale la stratificazione vetrata secondo l’invenzione;
- la figura 2 illustra schematicamente il sistema di iniezione del liquido schermante nella stratificazione vetrata secondo l’invenzione;
- la figura 3 mostra alcune soluzioni per diminuire l’inflessione della stratificazione vetrata e rendere la schermatura omogenea;
- la figura 4.A illustra una possibile modalità di integrazione dei componenti aggiuntivi necessari per il funzionamento della stratificazione vetrata nelle vetrate standard;
- la figura 4.B mostra un dettaglio in sezione di un’altra possibile modalità di integrazione dei componenti aggiuntivi necessari per il funzionamento della stratificazione vetrata nelle vetrate standard.
Si descrivono ora le caratteristiche del trovato avvalendosi dei riferimenti contenuti nelle figure allegate.
Con 1 à ̈ indicata la stratificazione vetrata, comprendente un usuale vetrocamera 2 formato dall’ accoppiamento di due vetri contrapposti 4 e 5 e atto a contenere aria o gas per l’isolamento per conduzione.
Detta stratificazione vetrata 1 à ̈ provvista di una seconda intercapedine 3, realizzata tramite l’aggiunta di un terzo vetro 6, all’ interno della quale à ̈ possibile iniettare a comando un particolare liquido schermante L. Tale seconda intercapedine 3 ha uno spessore dell’ordine di pochi millimetri, preferibilmente l.S mm.
La presente invenzione si basa su una scelta particolare del liquido schermante L e dei vetri S e 6 tra cui à ̈ confinato, scelti in modo tale che la tensione superficiale di detto liquido sia molto alta, ovvero l’angolo di contatto sia maggiore di 90° e più vicino possibile a 180°. In altre parole, i vetri 5 e 6 devono avere bassa bagnabilità, cosicché che il liquido L non lasci tracce su di essi (generalmente sottoforma di gocce) quando viene ritirato dall’intercapedine 3, mentre il liquido stesso deve avere grande coesione.
In accordo ad una forma preferita dell’ invenzione, il liquido schermante L à ̈ preferibilmente composto (le percentuali sono riferite al volume e possono variare in funzione di particolari esigenze) di glicole propilenico (60%) ed acqua (40%), più eventuali coloranti in sostituzione dell’acqua, per una percentuale comunque inferiore all’ 1%.
Tale composizione di liquido schermante L à ̈, inoltre, in grado di intercettare gran parte della componente energetica apportata dal sole, in modo da variare sensibilmente le caratteristiche della schermatura vetrata 1 durante lo stato attivo. Da prove di laboratorio ed in accordo alle normative UNI EN 410, detto liquido schermante L, quando iniettato alTintemo dell’intercapedine 3, fornisce un valore di trasmittanza solare del 18,26%, di molto inferiore rispetto al 47,25% quando il liquido non à ̈ presente, altrettanto inferiore al 44,9% fatto registrare da una vetrata doppia con un pannello basso emissivo, e addirittura inferiore anche al 23,28% delle stratificazioni doppie con un vetro basso emissivo ed uno a controllo solare.
Per quanto riguarda i vetri 5 e 6 a bassa bagnabilità, si segnala il vetro c.d. DFI o equivalente. Il vetro DFI (“Diamond-Fusion International†, dal nome dell’azienda produttrice) à ̈ coperto da brevetto n. US6245387 ed ha un’eccellente durabilità e resistenza, oltre che ottime prestazioni, grazie al particolare trattamento industriale che prevede di depositare sulla superficie del vetro uno strato di dimetilsilano terminante con molecole di trimetilsilano. Quest’ultimo componente funge da neutralizzatore dei legami polari delle molecole d’acqua contenute nel liquido schermante L, che ha perciò un angolo di contatto con tale vetro molto elevato: da prove sperimentali, risulta uno scorrimento agevole del liquido sul vetro per velocità di salita o discesa fino a 1 cm/s.
La combinazione di liquido schermante L e vetri 5 e 6 aventi le caratteristiche appena descritte, fa sì che detto liquido schermante L può essere iniettato nell’intercapedine 3 quando à ̈ necessario schermare, e poi ritirato quando si vuole rimuovere la schermatura, senza lasciare residui sotto forma di piccole gocce, facendo così riacquistare perfetta trasparenza alla stratificazione vetrata 1.
In fig. 2 à ̈ mostrata una dotazione tecnologica per l’attuazione del sistema di schermatura sopra descritto, atta a far percepire all’utente una colorazione omogenea della schermatura vetrata 1, al limite anche trasparente per casi particolari.
In una forma preferita dell’invenzione, tale dotazione tecnologica comprende un contenitore 20 del liquido schermante L, realizzato in materiale termoplastico, deformabile ma resistente a tale liquido, come ad esempio un tubo in polietilene chiuso agli estremi. Come sarà chiarito più avanti, detto contenitore 20 à ̈ facilmente adattabile agli spazi interni degli infissi di tipo commerciale.
Connessa a detto contenitore 20 per il tramite di un tubicino 25.1 in materiale flessibile ma durevole (ad esempio poliuretano), si trova una micro-pompa invertibile 21 atta alla movimentazione del liquido schermante L da detto contenitore 20 all’intercapedine 3 della stratificazione vetrata 1 e viceversa: tale micro-pompa invertibile 21 può essere, ad esempio, peristaltica o rotativa, purché abbia dimensione massima inferiore a pochi cm, a seconda dello spazio a disposizione per l’alloggiamento.
Una micro-elettrovalvola 23.1, del tipo a pistone a separazione totale apribile da un impulso elettrico, serve a regolare il passaggio del liquido schermante L sino all’interno di una canaletta 26, dislocata alla base dell’ intercapedine 3 della stratificazione vetrata 1.
Alla sommità di detta stratificazione vetrata 1, posizionati sostanzialmente!nella zona opposta ai mezzi sinora descritti, sono presenti:
- una seconda micro-elettrovalvola 23.2, analoga alla prima, per il passaggio di un gas G, normalmente contenuto nell’intercapedine 3 quando l’effetto di schermatura à ̈ disattivato ma veicolabile al di fuori di detta intercapedine 3 quando l’effetto di schermatura à ̈ attivato;
- un tubicino 25.2 per la veicolazione di detto gas G al di fuori di detta intercapedine 3, e viceversa.
Tale gas G compensa, in definitiva, il riempimento dell’ intercapedine 3 con il liquido schermante L, andando a costituire un ciclo chiuso, senza inserimento di aria dall’esterno e quindi senza possibilità di introduzione di sporcizie nella stratificazione vetrata 1.
Di grande importanza affinché il liquido schermante L salga nell’ intercapedine 3 della stratificazione vetrata 1 con un fronte compatto ed orizzontale (figurativamente identificato con il riferimento numerico 27), sfruttando il principio di Pascal, à ̈ la presenza della canaletta 26 alla base di tale intercapedine 3: in essa il liquido L iniettatovi sottostà alla medesima pressione, il che causa una spinta omogenea verso l’alto di detto liquido, che si distribuisce lungo tutto il fronte 27.
Detta canaletta 26 à ̈ preferibilmente realizzata tramite l’assemblaggio di due profili di alluminio con sezione ad U, disposti a formare una doppia pendenza convergente verso il centro, laddove avviene generalmente l’immissione del liquido schermante L.
L’ appena descritto processo di schermatura della stratificazione vetrata 1 à ̈ completamente reversibile, non verificandosi adesione tra il liquido schermante L ed i vetri 5 e 6 appositamente selezionati. Inoltre, la scelta del ciclo chiuso, tale per cui durante la disattivazione della schermatura il gas G, che nel frattempo ha occupato il contenitore 20, si sostituisce al liquido schermante L nell’ intercapedine 3 senza l’ingresso di aria daH’estemo, garantisce l’assenza di intrusione di pulviscolo o residui di tipologia simile. In alternativa al gas G, si può prevedere la compensazione con aria esterna opportunamente filtrata.
Si tralascia di esporre nel dettaglio il circuito di alimentazione e controllo dei componenti descritti perché appartiene all’arte nota, ma si segnala l’alimentazione a bassissima tensione per la micro-pompa 21 e le micro-elettrovalvole 23.1 e 23.2 e per un eventuale controllore comandato da sensori (ambientali e di troppo pieno) o da interruttori azionabili manualmente, a seconda delle preferenze dell’utente.
L’alimentazione del circuito chiuso può essere fornita sia da piccole celle fotovoltaiche poste sull’infisso, ad alimentare una batteria ricaricabile, sia da un collegamento alla rete elettrica dell’edificio, che necessita anche di un trasformatore da 200 V a bassissima tensione e del montaggio di appositi contatti tra parte fissa e mobile dell’infisso, per il collegamento ai dispositivi già descritti.
Considerando poi che il liquido schermante L genera una pressione idrostatica sui vetri di contenimento 5 e 6, esso tende a causare una deformazione la cui entità dipende dalla luce libera. Si à ̈ verificato che per i normali sistemi di fissaggio delle finestre aventi dimensioni standard di circa 65 x 140 cm, la deformazione varia da nulla (sul vincolo) ad una freccia di poco superiore al millimetro (nel punto più lontano dai vincoli), sufficiente per generare un effetto di schermatura non uniforme percepibile ad occhio nudo.
Tal effetto deformante può essere ridotto grazie ad alcuni accorgimenti mostrati in fig. 3, consistenti in:
- fissaggio di un sistema di incastro sul bordo della stratificazione vetrata 1 , realizzato ad esempio tramite un profilato 28 a C ad alta rigidità, che impedisce la rotazione sul bordo e quindi diminuisce le deformazioni di detta stratificazione;
- interposizione nell’ intercapedine 3 di alcuni profili di irrigidimento 29 a tenere uniti i due vetri 5 e 6; detti profili di irrigidimento 29, preferibilmente in vetro, sono ricavati direttamente durante il processo di fabbricazione o incollati successivamente, per poi essere ricoperti da un infisso esterno o lasciati visibili se fabbricati in vetro;
- riduzione delle dimensioni della stratificazione vetrata 1, soprattutto in altezza, attraverso la sua suddivisione in moduli più piccoli.
Tali soluzioni, magari associate tra di loro, tendono ad annullare le eventuali deformazioni della stratificazione vetrata 1 e a consentire l’attivazione o la disattivazione delTeffetto di schermatura con, rispettivamente, la salita o la discesa uniforme del fronte 27 del liquido schermante L.
La sigillatura di detti profilati 28 a C e/o dei detti profili di irrigidimento 29 può essere eseguita con normale silicone strutturale 30, come già avviene per gli infìssi di uso corrente.
Il complesso del sistema per la schermatura della stratificazione vetrata 1 Ã ̈ integrabile agli infissi standard solitamente utilizzati in edilizia, senza pretenderne una variazione sostanziale alla loro procedura di montaggio.
Come segnalato nelle fig. 4.A e 4.B, ciò viene perseguito attraverso rinserimento di tutti i componenti all’interno di appositi allocazioni ricavate nell’ambito degli infissi 42.
A seconda dei casi, si può decidere di sfruttare gli infissi commerciali esistenti, come nel caso degli infissi in alluminio a taglio termico o PVC, che sono di per sé cavi e necessitano solo di poche modifiche, come dei fori 40 sulle squadrette per il passaggio dei tubicini 25.1 e 25.2. Oppure si può optare per il posizionamento di un carter 41 sul fronte o sul retro dell’infisso 42, nel caso degli infissi in legno che non prevedono spazi vuoti interni per alloggiarvi i componenti del sistema oggetto della presente invenzione.
Come desumibile dalla descrizione del presente trovato, il vantaggio principale della stratificazione vetrata 1 e del sistema di schermatura ad essa connesso permette di ottenere un’azione schermante che non interferisce con la funzionalità principale delle vetrate, ossia quella di consentire la visibilità attraverso il vetro, in quanto esso si mantiene trasparente sia durante lo stato attivo che disattivo della schermatura, essendo il liquido di per sé trasparente e potendo sceglierne la colorazione.
Inoltre le soluzioni atte a diminuire la deformazione della stratificazione vetrata 1 rendono non percepibile la variazione dello spessore del liquido schermante L nell’intercapedine 3, evitando la distorsione della visione. La presenza della canaletta 26 fa sì che il liquido schermante L, sia in ascesa che in discesa, venga percepito come un fronte compatto atto a conferire una semplice colorazione al vetro, evitando la generazione di moti turbolenti che interferirebbero con la visibilità.
Quanto detto, unito alla particolare natura del liquido schermante L e dei vetri 5 e 6, esclude la presenza di depositi e garantisce la ripetibilità della transizione dallo stato attivo schermante a quello disattivo non schermante e quindi la durabilità della soluzione proposta, basata anche sul circuito chiuso. La configurazione schermata permette di diminuire la trasmittanza solare fino al 18%, a fronte del 45% nella configurazione non schermata.
Infine, la scelta dei componenti del sistema schermante (contenitore 20 del liquido L e del gas G, micro-pompa 21, micro-elettrovalvole 23.1 e 23.2, tubicini 25.1 e 25.2), facilmente inseribili anche in spazi angusti, ne favorisce Γ integrabilità con gli infissi del tipo di quelli già disponibili sul mercato, non richiedendo di fatto la progettazione di un infisso ad hoc, ma solo accorgimenti a livello di produzione, dimostrando piena compatibilità con le attuali tecnologie serramentistiche.
E’ chiaro che numerose varianti alla stratificazione vetrata 1 oggetto dell’invenzione sono possibili alfuomo del ramo, senza per questo uscire dagli ambiti di novità insiti nell’idea inventiva, cosi come à ̈ chiaro che nella pratica attuazione dell’invenzione i vari componenti in precedenza descritti potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.
Ad esempio, nulla toglie che i mezzi per l’attivazione o disattivazione del sistema schermante possano ulteriormente comprendere un secondo contenitore, appositamente deputato al contenimento del gas G di compensazione al liquido schermante L, sebbene, per motivi di gestione delle pressioni e depressioni in gioco, sia preferibile la variante principale precedentemente descritta.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 Stratificazione vetrata (1) provvista di sistema di schermatura attivo, comprendente: un primo vetrocamera (2) costituito dall’ accoppiamento di due vetri contrapposti (4, 5), realizzante un’intercapedine (2) contenente aria o gas atti all’isolamento, un secondo vetrocamera (3) costituito dall’aggiunta di un terzo vetro (6) al primo vetrocamera (2), realizzante una ulteriore intercapedine (3) atta ad ospitare un liquido schermante (L), mezzi (20, 25.1, 21, 23.1; 25.2, 23.2; 26) per rimmissione e la rimozione di detto liquido schermante (L) in/da detta intercapedine (3), caratterizzata dal fatto che detta ulteriore intercapedine (3) à ̈ costituita da vetri (5, 6) aventi bassa bagnabilità e dal fatto che detto liquido schermante (L) ha struttura molecolare ad alta coesione ed alta tensione superficiale, essendo atto a scorrere agevolmente all’ interno di detta intercapedine (3) e a non lasciarvi tracce quando rimosso. Riv.
  2. 2 Stratificazione vetrata (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto liquido schermante (L) Ã ̈ un composto di glicole propilenico ed acqua, preferibilmente in proporzione 60% - 40% rispettivamente. Riv.
  3. 3 Stratificazione vetrata (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che deto liquido schermante (L) Ã ̈ ulteriormente addizionabile con un colorante. Riv.
  4. 4 Stratificazione vetrata (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caraterizzata dal fato che deti vetri (5, 6) di detta intercapedine (3) consistono in vetri c.d. DFI o equivalenti, sulla cui superficie à ̈ depositato uno strato di dimetilsilano terminante con molecole di trimetilsilano ate a neutralizzare i legami polari delle molecole d’acqua contenute nel liquido schermante (L). Riv.
  5. 5 Stratificazione vetrata (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caraterizzata dal fato che deti mezzi (20, 25.1, 21, 23.1; 25.2, 23.2; 26) per l’immissione e la rimozione di deto liquido schermante (L) in/da detta intercapedine (3) comprendono: un contenitore (20) per deto liquido schermante (L), un tubicino (25.1), una micro-pompa invertibile (21), una micro-elettrovalvola (23.1), dislocati nella zona sostanzialmente inferiore di deta stratificazione vetrata (1), un tubicino (25.2) ed una micro-eletrovalvola (23.2), dislocati nella zona sostanzialmente superiore di deta stratificazione vetrata (1), ati alla veicolazione di un gas (G) di compensazione al deto liquido schermante (L), deti mezzi (20, 25.1, 21, 23.1; 25.2, 23.2; 26) realizzando un ciclo chiuso ato a far salire o scendere in maniera omogenea e secondo un fronte compato ed orizzontale (27) il deto liquido schermante (L) all’interno di deta intercapedine (3) durante, rispetivamente, l’attivazione o la disattivazione del processo di schermatura, detto gas (G) di compensazione rimpiazzando il detto liquido schermante (L) nella detta intercapedine (3) o nel detto contenitore (20) durante, rispettivamente, le dette disattivazione o attivazione del processo di schermatura. Riv.
  6. 6 Stratificazione vetrata (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (20, 25.1, 21, 23.1; 25.2, 23.2; 26) per l’immissione e la rimozione di detto liquido schermante (L) in/da detta intercapedine (3) comprendono ulteriormente una canaletta (26) posta alla base di detta stratificazione vetrata (1), atta ad accogliere detto liquido schermante (L) e sottoporlo alla medesima pressione. Riv.
  7. 7 Stratificazione vetrata (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta canaletta (26) à ̈ realizzabile tramite l’assemblaggio di profili di alluminio ad U, disposti a formare una doppia pendenza convergente verso il centro. Riv.
  8. 8 Stratificazione vetrata (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per Γ immissione e la rimozione di detto liquido schermante (L) in/da detta intercapedine (3) sono integrabili negli infissi (42) esistenti in commercio. Riv.
  9. 9 Stratificazione vetrata (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti mezzi sono alloggiati all’intemo di detti infissi (42) sulle squadrette dei quali sono realizzabili fori (40) atti al passaggio dei tubicini (25.1, 25.2). Riv.
  10. 10 Stratificazione vetrata (1) secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (20, 25.1, 21, 23.1; 25.2, 23.2; 26) sono alloggiati in appositi carter (41) dislocati sul fronte o sul retro di detti infissi (42). Riv.
  11. 11 Stratificazione vetrata (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto di essere provvista di mezzi (28, 29) atti ad evitare deformazioni dovute alla pressione idrostatica del liquido schermante (L) sui vetri (5, 6) dell’ intercapedine (3). Riv.
  12. 12 Stratificazione vetrata (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (28, 29) comprendono: - profilati (28) a C ad alta rigidità, fissati sul bordo di detta stratificazione vetrata (1), e/o profili di irrigidimento (29) interposti tra i vetri (5, 6) dell’intercapedine (3), detti mezzi (28, 29) essendo sigillati con silicone strutturale (30).
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