ITAN20100065A1 - Dispositivo di chiusura di sicurezza per cassetti ed ante. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:

“DISPOSITIVO DI CHIUSURA DI SICUREZZA PER CASSETTI ED ANTE”.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un dispositivo di chiusura di sicurezza per cassetti ed ante.

Anche se per sintesi espositiva d’ora in poi si farà solo specifico riferimento ai cassetti, resta inteso che il dispositivo secondo il trovato si presta ad essere applicato anche su ante di mobili .

Il dispositivo di chiusura secondo il trovato è destinato a trovare il suo campo di applicazione primario e più diffuso sui mobili montati a bordo di imbarcazioni, camper, roulotte ed altri mezzi di trasporto, dove è necessario evitare il rischio che cassetti ed ante possano aprirsi accidentalmente ed indesideratamente durante il movimento del veicolo.

A tale fine sono vengono utilizzati dispostivi di chiusura, cosiddetti di sicurezza, i quali sono in grado di mantenere il cassetto chiuso fin tanto che non viene azionata la maniglia di apertura di cui sono corredati detti dispositivi . Al fine di comprendere meglio le caratteristiche innovative ed i vantaggi del dispositivo di chiusura secondo il trovato si ritiene indispensabile spiegare la configurazione strutturale e le modalità di funzionamento di detti dispositivi di chiusura di tipo noto , la cui descrizione viene eseguita, per maggior chiarezza esplicativa, facendo riferimento alle tavole di disegno allegate in cui :

- la fig. 1 mostra, con una rappresentazione assonometrica ed in esploso, uno di detti dispositivo di chiusura di tipo noto, visto dall 'interno del cassetto ;

- la fig. 2 mostra, con una rappresentazione assonometrica ed in esploso, uno di detti dispositivo di chiusura di tipo noto, visto dall 'esterno del cassetto ;

- la fig. 3 mostra il dispositivo di figg. 1 e 2 monatto sulla sponda frontale di un cassetto; in questa fig.3 il dispositivo risulta sezionato con un piano verticale perpendicolare a detta sponda verticale del cassetto .

Con riferimento a queste prime tre figure , detti dispositivi di chiusura (1) di tipo noto comprendono i seguenti componenti: - un meccanismo di bloccaggio (2) atto ad essere fissato all’interno della sponda frontale (3) di un cassetto ed incorporante un nasello di aggancio (5) atto ad impedire l’apertura fortuita del cassetto ;

- un meccanismo di azionamento (6), atto ad essere collegato, da un lato, ad una maniglia di apertura (7) e ad interfacciarsi , dall’altro, con detto nasello di aggancio (5) .

Più precisamente detto meccanismo di bloccaggio (2) è costituito da un corpo scatolare (20), solitamente stampato in un sol pezzo di plastica, che presenta una forma sostanzialmente parallelepipeda e che reca due facce aperte, la prima (20a) rivolta verso Γ esterno del cassetto - quando detto meccanismo di bloccaggio (2) è montato all’ interno della sponda frontale (3) del cassetto - la seconda (20b) rivolta verso il basso ( come nelle figure allegate) oppure verso l’alto a seconda del verso di montaggio del meccanismo (2) all’ interno di detta sponda (3).

All’interno di detto corpo scatolare (20) è alloggiato scorrevolmente detto nasello di aggancio (5) sollecitato da una molla precompressa (8) , pure alloggiata entro detto corpo (20). Il nasello (5), avente una forma sostanzialmente ad “L”, presenta una parete trasversale (5a) che si interfaccia con detta molla (8) ed un dente di aggancio (5b) che sporge da detta seconda apertura (20b) e che reca una superficie di ingresso arrotondata (9a) fungente da camma ed una superficie di uscita diritta (9b) fungente da battuta di arresto.

Sul telaio (10) della cassettiera è previsto un riscontro (IOa) che sporge verso l’alto, ottenuto ad esempio da un profilato ad (L).

Quando il cassetto chiuso, la superficie arrotondata (9a) del dente (5) va a contatto con il riscontro (IOa) della cassettiera e funge da camma facendo sollevare il nasello (5) che comprime la molla (8).

Quando il dente (5b) supera il riscontro (IOa) della cassettiera, la molla (8) si scarica ed il nasello (5) scatta verso il basso, con la conseguenza che il cassetto non può essere aperto, poiché la superficie di battuta piana (9b) del dente (5b) va in battuta contro il riscontro (IOa) della cassettiera.

Detto meccanismo di azionamento (6) comprende a sua volta un corpo di supporto cavo (60), solitamente di forma cilindrica, atto a trovare esatto alloggiamento in un conforme foro passante (4) previsto sulla sponda (3) del cassetto .

All’interno di detto corpo cavo (60) è infilata una leva di azionamento (11), oscillante attorno ad un perno di fulcraggio mediano (12) , ad asse orizzontale .

Detta leva di azionamento (11) è solidale - in corrispondenza della sua estremità rivolta verso il meccanismo di bloccaggio (2) - con un artiglio (13) , mentre all’altra sua estremità è solidale a detta maniglia di apertura ( 7) .

Nella versione costruttiva illustrata nelle figure allegate , leva (11), artiglio (13) e maniglia (7) sono ottenute in un sol pezzo di stampaggio dello stesso materiale .

Ovviamente la maniglia di apertura (7) è dislocata dalla parte esterna della sponda (3), mentre detto artiglio (13) sporge dalla parte interna della sponda (3) , in maniera tale da potersi attestare al di sotto della anzidetta parete trasversale (5a) del nasello scorrevole (5) .

Si richiama ora l’attenzione sul fatto detto corpo scatolare (20) presenta una coppia contrapposta di flangie laterali (21) , corredate di rispettivi fori (22) per il passaggio delle viti (23) con cui il meccanismo di bloccaggio (2) viene fissato stabilmente all’ interno della sponda (3) .

E’ consuetudine utilizzare le stesse due viti (23) per arrestare il meccanismo di azionamento (6) all’esterno della sponda (3) ; a tal fine detto corpo cavo (60) viene reso solidale ad una borchia (61) atta ad attestarsi contro la faccia esterna della sponda (3). Da detta borchia (61) aggetta internamente una coppia contrapposta di boccagli laterali (62), internamente filettati, dove possono avvitarsi le anzidette viti (23) , dapprima infilate entro i fori (22) delle anzidette flangie (21) .

E evidente che l’interasse e l’allineamento orizzontale dei boccagli filettati (62) devono essere perfettamente corrispondenti a quelli dei fori (22) .

D’altro canto la linea di livellamento (R) che passa per i centri dei boccagli laterali (62) giace sullo stesso piano orizzontale che passa per l’asse di rotazione del perno di fulcraggio (12) della leva (11).

Si richiama infine l’attenzione sul fatto che nei dispositivi di chiusura (1), di tipo noto, la linea di livellamento (L) che passa per i centri dei fori (22) risulta tangente o comunque sfiora da vicino il lato (LI) della parete trasversale (5a) contro cui si attesta la molla di espulsione (8).

Ciò significa che l’altro lato (L2) della parete trasversale (5a) dista da detta linea di livellamento (L) di una quantità pari allo spessore di detta parete trasversale (5a), spessore che solitamente non può scendere al di sotto di sette o sei millimetri per esigenze di resistenza meccanica ed affidabilità del nasello (5).

Se si ricorda che detto artiglio (13) deve andare ad attestarsi ed agganciarsi proprio al di sotto del lato (L2) della parete trasversale (5a), allora è facile intuire che l’artiglio (13) non può essere allineato con l’asse longitudinale della leva (11), ma deve essere sagomato ad uncino per poter agganciare detto lato (L2).

Proprio a causa di detta sagomatura dell’artiglio (13), l’ingombro in verticale del gruppo “ leva (11) artiglio (13)” diventa elevato, con conseguente elevate dimensioni di ingombro verticale del corpo cavo (60) e della borchia esterna (61) che vede andare a nasconde detto corpo cavo (60) .

Scopo della presente invenzione è proprio quello di trovare una soluzione al problema appena sopra denunciato, al fine di poter ridurre le dimensioni di ingombro in verticale di detta borchia (61), che in effetti costituisce il componente strutturale che maggiormente pregiudica il design di detti dispositivi di chiusura per cassetti ed ante, essendo evidente che qualsiasi sforzo di stilizzazione della maniglia di apertura sarebbe vano nel momento in cui detta borchia (61) di copertura del corpo cavo (60) mantenesse le sue grandi e vistose dimensioni di ingombro verticale .

Questo obiettivo è stato raggiunto dal dispositivo di sicurezza secondo il trovato, le cui caratteristiche innovative sono puntualizzate nella prima rivendicazione allegata, mentre nelle rivendicazioni dipendenti sono indicate forme di realizzazione vantaggiose dell 'invenzione .

In dispositivo secondo il trovato si avvale di un meccanismo di bloccaggio di impostazione costruttiva convenzionale, nel senso di comprendere il solito corpo prismatico scatolare di alloggiamento e guida per detto nasello di aggancio e della relativa molla di espulsione nonché la solita coppia contrapposta di flangie laterali, corredate di rispettivi fori per il passaggio delle viti con cui siffatto meccanismo di bloccaggio viene fissato stabilmente all’ interno della sponda frontale di un cassetto .

La peculiarità innovativa del questo meccanismo di bloccaggio risiede nel fatto che la linea di livellamento che passa per il centro di detti fori di passaggio per dette viti di fissaggio risulta tangente o comunque sfiora da vicino quella parete trasversale di detto nasello di aggancio contro cui interferisce e fa presa l’artiglio supportato da delta leva di apertura .

Grazie a questa nuova configurazione geometria del meccanismo di bloccaggio è possibile attribuire a detto artiglio con un profilo affusolato e rettilineo, che costituisce il naturale prolungamento della leva di manovra , che in pratica viene ad integrare detto artiglio, che assume in pratica la forma di un puntale con cui termina la leva di manovra .

Ciò significa che il complesso “leva artiglio” viene ad assumere dimensioni di ingombro minime in altezza, coincidenti in pratica con il sottile spessore della leva di manovra, per cui anche il corpo di supporto di detta leva e la anzidetta borchia porta-boccagli possono assottigliarsi in altezza, consentendo per la prima volta di conferire a dette borchie dimensioni e forme poco ingombranti e vistose, favorendo così i designer di maniglie che prediligono lo stile minimalista .

Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione del dispositivo di sicurezza secondo il trovato prosegue con riferimento alle seguenti tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo ed esemplificato, ma non limitato, in cui :

- la fig. 4 mostra, con una rappresentazione assonometrica ed in esploso, il dispositivo di chiusura secondo il trovato, visto dall’esterno del cassetto ;

- la fig. 5 mostra il dispositivo di fig. 4 montato sulla sponda frontale di un cassetto; in questa fig. 5 il dispositivo risulta sezionato con un piano verticale perpendicolare a detta sponda verticale del cassetto.

- la fig. 6 è sostanzialmente identica alla fig. 5, dalla quale differisce soltanto per il fatto di mostrare la leva di manovra premuta al fine di sbloccare il cassetto.

- la fig. 7 è una vista di lato del meccanismo di azionamento del dispositivo di sicurezza secondo il trovato.

Con riferimento a questa secondo tema di figure si fa notare come il dispositivo di sicurezza (100) secondo il trovato comprenda un meccanismo di bloccaggio (2) sostanzialmente identico a quello delle figg. 1 e 2, per cui si omette la descrizione dettagliata di detto dispositivo di bloccaggio rinviando a quelle sopra effettuata ; in questa prospettiva nelle figg. 4 e 5 sono stati riportati gli stessi numeri di riferimento per contraddistinguere componenti corrispondenti ed identici a quelli di figg. 1 e 2 .

La peculiarità innovativa di questo meccanismo di bloccaggio (2) adottato in seno al dispositivo di chiusura (100) secondo il trovato risiede nel fatto che la linea di livellamento (L) che passa per il centro dei fori (22) risulta tangente o comunque sfiora da vicino il lato (L2) della parete trasversale (5a) e cioè il lato opposto a quello (LI) contro cui si attesta la molla di espulsione (8).

Più precisamente detto meccanismo di azionamento (600) comprende una borchia (610), avente la forma di un sottile piastrino, che reca un’asola centrale (630) ed una coppia simmetrica di boccagli laterali (620), filettati internamente e sporgenti dalla sua faccia posteriore (610a) - e cioè dalla sua faccia rivolta verso la sponda (3) del cassetto .

Detta coppia di boccagli (620) risulta interfacciata coassialmente con la coppia di fori (22) delle anzidette flangie (21) , per cui le viti (23) infilate nei fori (22) hanno la possibilità di avvitarsi dentro i boccagli (620) .

Detta borchia (610) presenta una coppia contrapposta di identiche orecchiole (640), sporgenti a squadro dalla sua faccia anteriore (610b) e recanti rispettivi fori centrali (650) , coassialmente allineati .

Detti fori (650) fungono da sede per rispettivi perni di fulcraggio (660) della maniglia di apertura (700), applicata aH’estremità di una leva di manovra (120) , di profilo sostanzialmente rettilineo, che risulta infilata attraverso l’asola centrale (630) .

Detta leva di manovra (120) è destinata ad essere infilata attraverso un’apposita asola passante (B), ricavata sulla sponda frontale (3) del cassetto, come mostrato in fig. 5, dove si può altresì notare come il puntale (130) di detta leva (120) aderisca contro il lato (L2) della parete trasversale (5 a) del nasello (5). A riposo, e cioè a cassetto chiuso e bloccato, detta leva di manovra (120) assume un 'asseto sostanzialmente orizzontale, mentre il dente (5b) del nasello (5) sporge al di fuori del rispettivo corpo cavo (20) di alloggiamento e guida, come evidenziato in fig. 5 .

Quando una forza (F) viene applicata sulla maniglia di apertura (700) - come mostrato in fig. 6 - la maniglia stessa ruota attorno ai sui perni di fulcraggio (660) trascinando con sé la leva di manovra (120) che assume, fine corsa di oscillazione, un assetto inclinato, cui corrisponde la completa ritrazione di detto dente (5a) all ’interno di detto corpo cavo (20) con conseguente massima compressine della mola di espulsione

(8).

Nella preferita forma di realizzazione del trovato, detta leva di manovra (120) si sviluppa, allorquando non risulta soggetta alla forza (F), su un piano orizzontale dislocato più in basso del piano orizzontale passante per il centro dei due fori coassiali (650), come ben evidenziato in fig. 7.

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di chiusura di sicurezza per cassetti ed ante, che comprende: - un meccanismo di bloccaggio (2) atto ad essere fissato all’ interno della sponda frontale (3) di un cassetto o anta ed incorporante un nasello di aggancio (5) atto ad impedire l’apertura fortuita del cassetto o anta; - un meccanismo di azionamento (600), atto ad essere collegato, da un lato, ad una maniglia di apertura (700) e ad interfacciarsi , dall’altro, con detto nasello di aggancio (5); dove detto meccanismo di bloccaggio (2) è costituito da un corpo scatolare (20) dove alloggia scorrevolmente detto nasello di aggancio (5), che reca una parete trasversale (5 a), contro cui si scarica costantemente la spinta espulsiva di una molla precompressa (8), la quale risulta anch’essa alloggiata dentro detto corpo scatolare (20), il quale presenta una coppia di flangie laterali (21), corredate di rispettivi fori (22) per il passaggio delle viti (23) con cui il meccanismo di bloccaggio (2) viene fissato stabilmente alfintemo della sponda (3) anzidetta; dispositivo di chiusura caratterizzato per il fatto che detti fori (22) sono dislocati rispetto a detta parete trasversale (5a) in maniera tale che la linea di livellamento (L) che passa per il centro dei fori (22) risulta tangente o comunque sfiora da vicino il lato (L2) della parete trasversale (5a) opposto a quello (LI) contro cui si attesta detta molla di espulsione (8).
2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che detto meccanismo di azionamento (600) comprende una borchia (610) che reca un’asola centrale (630) ed una coppia simmetrica di boccagli laterali (620), filettati internamente e sporgenti dalla sua faccia posteriore (610a) - e cioè dalla sua faccia rivolta verso la sponda (3) del cassetto o anta - i quali sono interfacciati coassialmente con la coppia di fori (22) delle anzidette flangie (21).
3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che detta borchia (610) presenta una coppia contrapposta di identiche orecchiole (640), sporgenti a squadro dalla sua faccia anteriore (610b) e recanti rispettivi fori centrali (650), coassialmente allineati , i quali fungono da sede per rispettivi perni di fulcraggio (660) della maniglia di apertura (700), applicata all’ estremità di una leva di manovra (120), di profilo sostanzialmente rettilineo, che risulta infilata attraverso l’asola centrale (630) ed il cui puntale (130) aderisce contro il lato (L2) della parete trasversale (5a) del nasello (5).
4. 4) Dispositivo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che detta leva di manovra (120) si sviluppa, allorquando non risulta soggetta alla forza di apertura (F), su un piano orizzontale dislocato più in basso del piano orizzontale passante per il centro dei due fori coassiali