ITAN20010008A1 - Caldaia con produzione istantanea di acqua calda perfezionata - Google Patents

Caldaia con produzione istantanea di acqua calda perfezionata Download PDF

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ITAN20010008A1
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IT
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hot water
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IT2001AN000008A
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Ruggero Marchetti
Pietro Rossi
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Merloni Termosanitari Spa
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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo:
"CALDAIA CON PRODUZIONE ISTANTANEA DI ACQUA CALDA PERFEZIONATA"
RIASSUNTO
Viene descritto un metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria tramite una caldaia (1) per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda secondo il quale, in caso di richiesta contemporanea di acqua calda sanitaria e di riscaldamento d’ambiente, è sempre consentito a parte del fluido termovettore di circolare nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13).
Viene inoltre descritta una caldaia (1) dotata di mezzi (11, 10, 7) atti ad implementare tale metodo.
Il vantaggio dell’invenzione consiste nel fatto che non è interrotto il riscaldamento d’ambiente durante l’erogazione di acqua calda sanitaria.
DESCRIZIONE
La presente invenzione di riferisce ad un metodo di riscaldamento ambiente e produzione di acqua calda sanitaria ed a caldaie con produzione istantanea di acqua calda sanitaria implementanti tale metodo.
Le caldaie per riscaldamento d’ambiente con produzione istantanea di acqua calda sanitaria per usi igienico-sanitari non hanno un serbatoio di accumulo dell’acqua calda ma la scaldano istantaneamente, al momento della richiesta, tramite un apposito scambiatore riscaldato dal fluido termovettore a sua volta riscaldato dalle fiamme nello scambiatore primario.
Nella maggior parte dei Paesi occidentali, considerate le abitudini dell’utenza domestica, le condizioni climatiche ed il grado di isolamento degli edifici, la potenza termica richiesta per il riscaldamento istantaneo dell’acqua è in genere di gran lunga più elevata di quella massima richiesta per il riscaldamento della abitazione per cui, normalmente, nelle caldaie di uso monofamigliare, la potenza termica generabile è esuberante per il riscaldamento d’ambiente ma appena sufficiente ad erogare la quantità d’acqua calda dichiarata dal costruttore (in genere 8 - 10 litri al minuto alla temperatura di 40 -45 °C).
Di conseguenza, in modalità di funzionamento invernale, l’erogazione di calore all’ambiente viene impedita ogni volta che vi è richiesta di acqua calda sanitaria, ad evitare che questa non sia sufficientemente riscaldata. Ciò avviene tramite una valvola a tre vie, o analogo dispositivo che, ogni volta che vi è richiesta di acqua sanitaria, provvede a deviare il fluido termovettore del circuito primario di riscaldamento verso un apposito c. d. scambiatore del sanitario; in tal modo, quindi, il circuito di riscaldamento domestico è nel frattempo escluso. Le caldaie di più moderna concezione, poi, controllano la temperatura dell’acqua calda erogata modulando istante per istante la potenza del bruciatore in funzione della portata d’acqua richiesta al momento e della temperatura impostata. Cessata la richiesta di acqua calda sanitaria, la valvola a tre vie ritorna alla posizione originale di modo che il fluido termovettore ritorni normalmente a circolare nel solo impianto di riscaldamento domestico.
Considerata l’inerzia termica del sistema edificio - impianto di riscaldamento, dove in genere i corpi scaldanti sono costituiti da radiatori o addirittura da pannelli radianti a pavimento, questa momentanea interruzione del riscaldamento d'ambiente non crea, di solito, disturbi al comfort, anzi, spesso non viene affatto percepita. Anche quando i corpi scaldanti sono costituiti dai c. d. ventilconvettori, cioè da generatori d’aria calda, non vi è, almeno nei Paesi occidentali, alcun pericolo che, durante Γ interruzione del riscaldamento, l’aria esca a temperatura fastidiosamente bassa, infatti detti ventilconvettori sono muniti di un termostato che controlla la temperatura di ingresso del fluido termovettore e, se questa è troppo fredda, bloccano il ventilatore; tal controllo può essere inibito dalla centralina che regola la climatizzazione, altrimenti, se il controllo fosse solo locale, d’estate andrebbe disattivato ventilconvettore per ventilconvettore, ad evitare che impedisca il funzionamento del ventilatore.
Non è però così in Paesi come il Sud Est asiatico dove, per diverse condizioni climatiche ed abitudini domestiche, esistono impianti di climatizzazione d’ambiente concepiti soprattutto per assicurare la refrigerazione estiva o, anzi, impianti di climatizzazione nati esclusivamente per la refrigerazione estiva e poi adattati anche per il riscaldamento invernale.
Tali impianti fanno uso di ventilconvettori che sono controllati, ciascuno o in ciascun locale, da un corrispondente termostato ambiente che, in estate o, rispettivamente, in inverno, mantiene acceso o spento il ventilatore se la temperatura ambiente è troppo alta o, rispettivamente, troppo bassa mentre nelle tubazioni è fatto circolare fluido termovettore mantenuto freddo o caldo dalla macchina frigorifera o dalla caldaia. Questi impianti a ventilconvettori, dunque, non hanno alcun controllo del ventilatore basato sulla temperatura del fluido termovettore in ingresso ed allora, utilizzando, in essi, una caldaia con produzione istantanea di acqua calda sanitaria, ogni qualvolta, d’inverno, vi è produzione di acqua calda sanitaria, giunge dai ventilconvettori, una fastidiosissima corrente d’aria fredda poiché nelle tubazioni, frattanto, non sta circolando fluido termovettore riscaldato.
Questo inconveniente è, ovviamente, eliminabile adattando limpianto alle caldaie, adottando, cioè, le modalità di regolazione sopra descritte ed in uso nel mondo occidentale ma in realtà, per ragioni di costo, di abitudini degli installatori locali e per opportunità commerciali ciò non è il più delle volte possibile.
Ma se tal problema è particolarmente sentito negli impianti di climatizzazione anzidetti, esso non è del tutto assente anche in occidente, specie se i corpi scaldanti hanno bassa inerzia termica, come ad esempio in caso di radiatori in alluminio o in lamiera stampata, e specie durante l’uso prolungato della doccia al mattino da parte di più utenti in successione.
Costituisce scopo principale della presente invenzione,
- in impianti di climatizzazione facenti uso di ventilconvettori privi del controllo invernale sulla temperatura di immissione del fluido termovettore di riscaldamento nei ventilconvettori
- ed utilizzanti caldaie di riscaldamento con produzione istantanea di acqua calda, indicare metodi e mezzi per eliminare il fastidio provocato dalla uscita di aria troppo fredda dai ventilconvettori, durante l’erogazione di acqua calda sanitaria, pur mantenendo immodificati i ventilconvettori esistenti ed i relativi modi di regolazione.
Costituisce ulteriore scopo della presente invenzione,
- specie in impianti di climatizzazione facenti uso, in generale, di corpi scaldanti bassa inerzia termica
- ed utilizzanti caldaie di riscaldamento con produzione istantanea di acqua calda, indicare mezzi e metodi per impedire che l’arresto del riscaldamento si prolunghi per tempi troppo lunghi.
Questi ed altri scopi si raggiungono, secondo l’invenzione, tramite opportuni metodi di regolazione di caldaie di riscaldamento con produzione istantanea di acqua calda e tramite mezzi implementanti tali metodi così come descritto e chiarito nella seguente descrizione, nelle allegate rivendicazioni che ne costituiscono parte integrante e nella allegata figura.
La fig. 1, l’unica a corredo della presente descrizione, mostra, in forma molto schematica, un impianto di riscaldamento d’ambiente e produzione di acqua calda utilizzante una caldaia con produzione istantanea di acqua calda modificata secondo l’invenzione e ventilconvettori privi di controllo sulla temperatura d’ingresso del fluido termovettore.
All’ interno del riquadro tratto e punto, che schematizza la caldaia 1 per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda sanitaria secondo l’invenzione, sono visibili un bruciatore 2, uno scambiatore primario 3, uno scambiatore del sanitario 4, una pompa di circolazione 5, una valvola a tre vie 6 azionabile tramite un attuatore 7, un sensore 8 di rilevamento del passaggio di acqua da riscaldare ed un regolatore 9 di accensione riscaldamento; il sensore 8 sta ad indicare un qualsiasi sensore noto atto a rilevare una o più caratteristica termofisiche necessarie ai mezzi di regolazione e controllo, quali la portata e la temperatura dell’acqua; il regolatore 9 sta ad indicare un qualsiasi dispositivo o assieme di dispositivi noti in grado di attivare la caldaia 1 per il riscaldamento d’ambiente; esso potrebbe essere, ad esempio, un termostato ambiente abbinato o meno ad altri dispositivi quali un orologio ed un commutatore ESTATE/INVERNO. Tutti gli elementi appena elencati sono comuni alla maggior parte delle caldaie note di tal tipo; è bene far presente che, secondo l’arte nota, la valvola a tre vie 6 è di tipo ON/OFF, ciò non parzializza ma esclude o l’uno o l’altro dei due circuiti, quello che riguarda lo scambiatore del sanitario 4 o quello che riguarda il circuito di riscaldamento d’ambiente 13. In figura sono poi mostrati una valvola di bypass 10 con relativo circuito di by-pass 11 ed un limitatore di portata 12. Sono mostrati, inoltre, un circuito di riscaldamento d’ambiente 13, dei ventilconvettori 14 (indifferentemente da pavimento o da soffitto) controllati, ciascuno, da un rispettivo termostato ambiente 15; infine, è schematizzato un circuito di acqua sanitaria consistente in una tubazione dell’acqua fredda 16, in una tubazione dell’acqua calda 17 ed in un punto di attingimento dell’acqua 18; la valvola di by-pass 10 con il relativo circuito di by-pass 11, ed il limitatore di portata 12 sono presenti solo in alcune varianti dell’invenzione.
Secondo l’arte nota, se il regolatore 9 di accensione riscaldamento dà il consenso, la pompa di circolazione 5 ed il bruciatore 2 sono attivi mentre dai ventilconvettori 14, se controllati dai termostati ambiente 15, è espulsa o meno aria a seconda delle condizioni locali rilevate dai detti termostati ambiente 15; se, a questo punto, il sensore 8 rileva, nella tubazione dell’acqua calda 17, il passaggio di acqua da riscaldare, l’attuatore 7 aziona la valvola a tre vie 6 in modo da escludere il circuito di riscaldamento d’ambiente 13 cortocircuitando, attraverso lo scambiatore del sanitario 4, tutto il fluido termovettore circolante nello scambiatore primario 3; di conseguenza, se uno o più termostati ambiente 15 stanno mantenendo in funzione i corrispondenti ventilconvettori 14, da essi esce aria fredda.
Secondo l’invenzione, invece, ogni qual volta il regolatore 9 di accensione riscaldamento richiede riscaldamento d’ambiente, sono previsti mezzi di by-pass, ad esempio la valvola di by-pass 10 ed il corrispondente circuito di by-pass 11, per consentire sempre ad una parte del fluido termovettore del circuito primario di circolare nel circuito di riscaldamento d’ambiente 13 e nei ventilconvettori 14 pur essendo in corso, ad opera della caldaia 1, il riscaldamento di acqua calda sanitaria. Sempre secondo l’invenzione, naturalmente, in modo di funzionamento estivo detti mezzi di by-pass sono disattivati, in modo manuale o automatico; di conseguenza, tutto il fluido termovettore dello scambiatore primario 3 passa per lo scambiatore del sanitario 4.
In effetti, anche se è stato affermato che la potenza termica generabile dal bruciatore 2 è di solito esuberante per il fabbisogno di riscaldamento ma non, in generale, per la produzione di acqua sanitaria, ciò è vero solo se si vuol ottenere dalla caldaia la massima portata di acqua calda normalmente assorbita da uno o più rubinetti compietamente aperti; in realtà, però, portate inferiori, ad esempio di 4 - 5 anziché 8 -10 litri al minuto, possono essere in del tutto sufficienti per un confortevole uso, almeno per alimentare una sola utenza alla volta; difatti, quasi mai, utilizzando acqua calda, i rubinetti vengono tenuti aperti al massimo; del resto, in molti casi, una riduzione del comfort quanto a portata di acqua disponibile è ben preferibile a malsane correnti d’aria fredda uscenti dai ventilconvettori 14. In più, qualsiasi inconveniente potrebbe essere eliminato semplicemente scegliendo una caldaia di potenza termica più elevata di quella ritenuta ottimale, nella stessa situazione di esercizio, per una caldaia secondo l’arte nota; ad esempio di potenza pari alla somma delle singole potenze richieste per la massima portata d’acqua calda ed il massimo fabbisogno di riscaldamento d’ambiente prevedibili nelle condizioni di esercizio.
Alcuni dati numerici mostrano, comunque, come sia possibile destinare al circuito di riscaldamento una parte della potenza termica erogabile dalla caldaia anche durante il riscaldamento dell’acqua sanitaria senza subire disagi. Infatti, una caldaia da 23 kW di potenza resa, taglia molto diffusa , è in grado di riscaldare da 15 a 45 °C acqua con portate di quasi 11 litri al minuto mentre la maggior parte degli usi (lavabo, doccia, bidet) richiede non più di 6 litri al minuto per ogni utenza. Del resto, per una abitazione della superficie di 100 m", è ragionevole stimare una potenza massima richiesta per riscaldamento d’ambiente di circa 7 kW. Riservando sempre, secondo l’invenzione, al riscaldamento d’ambiente la potenza richiesta, cioè, al massimo, 7 kW nelle peggiori condizioni esterne, la potenza residua rende pur sempre possibile disporre almeno di 7,5 litri al minuto di acqua calda. Altrettanto comuni sono caldaie di potenza leggermente superiore, ad esempio 27 kW, con le quali, alle stesse condizioni ambientali si ha una disponibilità di acqua calda di almeno 9,5 litri al minuto. Ma si tenga poi presente che, per gli scopi principali nell’invenzione, non è necessario assicurare, durante il riscaldamento dell’acqua sanitaria, che il fabbisogno di calore per riscaldamento sia soddisfatto al 100%: è sufficiente, invece, garantire quel minimo di riscaldamento che elimina i disagi sopra lamentati.
Una prima semplice variante dell’invenzione, utile per una rapida trasformazione delle caldaie secondo l’invenzione, prevede, allora, la presenza della valvola di by-pass 10 e del corrispondente circuito di by-pass 11.
Ogni qualvolta, in presenza di attingimenti di acqua calda, il sensore 8 aziona la valvola a tre vie 6 in modo da intercettare il circuito di circuito di riscaldamento d’ambiente 13 aprendo, invece, il passaggio attraverso lo scambiatore del sanitario 4, parte dell’acqua riscaldata nello scambiatore primario 3 raggiunge comunque i ventilconvettori 14 in virtù del by-pass 11. Tal valvola di by-pass 10 può essere ad azionamento manuale, regolata dall’utente in una posizione di giusto compromesso tra le due esigenze. La temperatura dell’acqua sanitaria può essere regolata come nelle attuali caldaie, di solito tramite controllo della temperatura di uscita dell’acqua sanitaria e conseguente modulazione della fiamma del bruciatore 2. Poiché parte del fluido termovettore riscaldato nello scambiatore primario 3 è inviata al circuito di riscaldamento d’ambiente 13, la potenza erogata durante il riscaldamento dell’acqua sanitaria dovrà essere superiore che attualmente, per garantire alla stessa acqua sanitaria la temperatura richiesta. La portata minima da garantire nel circuito di riscaldamento d’ambiente 13, al di sopra della quale non è utile salire, va regolata con opportuno strozzamento della valvola di by-pass 10. Per quanto riguarda, poi, la temperatura dell’acqua sanitaria, se essa fosse insufficiente, significa che si è richiesta una portata eccessiva e, per mantenersi in condizioni di comfort, basta ridurre la portata agendo sul rubinetto del punto di attingimento dell’acqua 18. Naturalmente, la più opportuna registrazione della valvola di by-pass 10 sarà preferibilmente fatta una volta per tutte dal produttore della caldaia 1 limitando con opportuni mezzi la massima apertura della valvola di by-pass 10 stessa o inserendo opportuni mezzi di strozzamento lungo il circuito di by-pass 11. Naturalmente, durante i periodi in cui non è richiesto riscaldamento d’ambiente, in particolare durante l’estate, il circuito di by-pass 11 dovrà essere intercettato; ciò potrà avvenire manualmente a cura dell’utente che dovrà preoccuparsi di chiudere completamente la valvola di by-pass 10 oppure, più agevolmente, può essere previsto sul circuito di by-pass 11 un mezzo di intercettazione, quale una elettrovalvola, azionato automaticamente in posizione APERTO - CHIUSO dal regolatore 9 di accensione riscaldamento. Più semplicemente ancora, la valvola di by-pass 10 può essere essa stessa tale elettrovalvola azionata dal regolatore 9 di accensione riscaldamento e munita di mezzi di registrazione della portata massima. Per quanto riguarda, invece, la portata massima di acqua sanitaria erogabile a temperature di benessere, è sempre possibile prevedere un limitatore di portata 12 opportunamente registrato, non tanto perché ciò sia richiesto da esigenze funzionali quanto per evitare che l’utente sia costretto a ricercare da solo la posizione di massima apertura ammissibile del rubinetto dell’acqua calda; detto limitatore di portata 12 potrebbe essere un dispositivo noto che semplicemente impedisce alla portata di superare determinati valori preimpostati ma, più utilmente, potrebbe consistere in una valvola termostatica di per sé nota che riduce la portata solo se l’acqua sanitaria sta giungendo con un valore di temperatura inferiore ad un valore preimpostato.
Una ulteriore variante dell’invenzione prevede, invece, che il controllo della temperatura dell’acqua sanitaria non avvenga tramite modulazione di fiamma bensì tramite modulazione della valvola di by-pass 10.
In altre parole, allo scambiatore del sanitario 4 viene inviato fluido termovettore dello scambiatore primario 3 in quantità necessaria e sufficiente ad assicurare all’acqua sanitaria la temperatura desiderata mentre tutto il restante fluido termovettore dello scambiatore primario 3 è inviato al circuito di riscaldamento d’ambiente 13 tramite il circuito di by-pass 11 ; quanto al bruciatore 2, esso potrebbe essere mantenuto a potenza massima, oppure posto sotto il controllo di un regolatore che ne limita la potenza se, garantita la temperatura dell’acqua sanitaria, risulta eccessiva la temperatura di immissione nel circuito di riscaldamento d’ambiente 13. In ogni caso, in assenza di richiesta di acqua sanitaria, il controllo della potenza erogata toma ad essere ottenuto tramite modulazione della fiamma del bruciatore 2 e lo stesso avviene quando è richiesta solo acqua sanitaria. Naturalmente, come già sopra precisato, anche in questa variante, in tutti i momenti in cui il regolatore 9 di accensione riscaldamento ritiene che quest’ultimo non sia necessario, la valvola di by-pass 10 chiude del tutto il circuito di by-pass 11. 11 vantaggio ulteriore di questa variante è che non sono richiesti aggiustamenti o registrazioni della portata attraverso il circuito di by-pass 11. Anche per questo tipo di variante può essere utile prevedere un limitatore di portata 12 opportunamente registrato, dei tipi noti già descritti.
Infine, è possibile una variante secondo la quale la valvola a tre vie 6 non è del tipo ON/OFF ma modulante, cioè non del tipo deviatrice oggi in uso ma del tipo miscelatrice, in grado, quindi, di inviare contemporaneamente dallo scambiatore primario 3 allo scambiatore del sanitario 4 solo il fluido termovettore necessario al riscaldamento dell’acqua sanitaria mentre il resto della portata è inviato al circuito di riscaldamento
mts.082. caldaia con ripartitore.2001.01. testo Brev.doc
d’ambiente 13. Tal variante potrebbe essere realizzata sostanzialmente senza componenti e costi aggiuntivi rispetto alle caldaie attuali.
Valvola di by-pass 10 e circuito di by-pass 11 possono non essere, infatti, più necessari poiché tutte le modifiche da apportare alla caldaia possono consistere nella sostituzione di una valvola a tre vie 6, sino ad ora del tipo deviatrice, con un’altra di pari dimensioni, del tipo miscelatrice, di analogo costo, oltre che in modifiche del software del dispositivo elettronico di regolazione e controllo di cui tutte le caldaie moderne sono munite. E’ chiaro che il comportamento di tal caldaia 1 è del tutto analogo a quanto descritto per la precedente variante. Anche qui la temperatura dell’acqua sanitaria sarà preferibilmente regolata tramite modulazione della fiamma del bruciatore 2 quando si richiede o esclusivamente acqua sanitaria o esclusivamente riscaldamento d’ambiente mentre quando vi è richiesta contemporanea dei due servizi la regolazione della temperatura dell’acqua sanitaria avviene tramite modulazione della valvola a tre vie 6 mentre il bruciatore 2 è mantenuto a potenza massima o ridotto di potenza se la temperatura di immissione nel circuito di riscaldamento d’ambiente 13 è eccessiva e purché la temperatura dell’acqua sanitaria sia garantita. Naturalmente, anche in questa variante, in tutti i momenti in cui il regolatore 9 di accensione riscaldamento ritiene che quest’ultimo non sia necessario, la valvola a tre vie 6 chiude del tutto il circuito di riscaldamento d’ambiente 13.
Per evitare che in occasione di attingimenti di acqua sanitaria molto elevati, la valvola a tre vie 6 possa escludere del tutto il circuito di riscaldamento d’ambiente 13, possono essere utili più accorgimenti.
Un primo accorgimento consiste nell’uso del già detto limitatore di portata 12 opportunamente registrato affinché non permetta portate di acqua sanitaria talmente elevate da portare a tal situazione.
Un secondo accorgimento, eventualmente adottabile assieme al precedente consiste nell’impedire, tramite software, che l’otturatore della valvola a tre vie 6 possa chiudere completamente il circuito di riscaldamento d’ambiente 13 o, meglio, nel mantenere il passaggio al circuito di riscaldamento d’ambiente 13 aperto quanto basta a soddisfare appieno il riscaldamento ambiente; di conseguenza, in talune circostanze l’acqua sanitaria potrebbe non essere sufficientemente riscaldata e l’utente dovrà ridurre manualmente la portata che sta utilizzando.
Un terzo accorgimento, eventualmente alternativo al precedente consiste nel mantenere, come già nelle varianti appena discusse, il circuito di by-pass 11 ed eventualmente la valvola di by-pass 10, manuale o automatica.
E’ evidente il vantaggio che si ottiene secondo l’invenzione: caldaie da riscaldamento d’ambiente concepite per sistemi impiantistici di tipo occidentale possono essere installate in impianti realizzati esclusivamente per la climatizzazione estiva o, comunque, realizzati secondo le consuetudini impiantistiche che discendono da tal tipi di impianti.
In più, cosa utile anche in impianti di riscaldamento di tipo occidentale, è scongiurata la possibilità che limpianto di riscaldamento d’ambiente resti non alimentato durante prolungati attingimenti di acqua sanitaria, come spesso avviene la mattina.
Infine, gli elencati vantaggi si raggiungono senza di fatto mortificare le prestazioni realmente richieste ad una caldaia domestica e tramite semplici modifiche di mezzi e metodi di regolazione che, in talune varianti, non comportano, sostanzialmente, variazioni di costo.
E’ evidente come la possibilità di prevedere, secondo l’invenzione:
- valvole di by-pass 10 manuali o automatiche, modulanti o ON/OFF;
la presenza o meno del circuito di by-pass 11 ;
- la possibilità di utilizzare una valvola a tre vie 6 deviatrice o miscelatrice, con o senza passaggio di fluido termovettore al circuito di riscaldamento d’ambiente 13 durante il riscaldamento dell’acqua sanitaria;
- molti modi di regolazione della potenza da erogare durante le varie modalità di funzionamento previste per la caldaia 1 ;
rendono possibile, oltre alle molte varianti preferite sopra indicate, una gran quantità ulteriori varianti, tutte rientranti nell’invenzione ma impossibile da elencare.

Claims (39)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria tramite una caldaia (1) per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda sanitaria caratterizzato dal fatto che, in caso di richiesta contemporanea di acqua calda sanitaria e di riscaldamento d’ambiente, è sempre consentito a parte del fluido termovettore di circolare nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13). Riv.
  2. 2. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria come nella rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che viene posto un vincolo alla portata di acqua calda sanitaria erogabile dalla caldaia (1). Riv.
  3. 3. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria come nella rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto vincolo consiste nel limitare ad un valore massimo predeterminato la portata di acqua calda sanitaria erogabile dalla caldaia (1). Riv.
  4. 4. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto vincolo consiste nell’impedire che detta acqua calda sanitaria sia erogata a temperature inferiori ad un valore prefissato. Riv.
  5. 5. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria come in qualsiasi rivendicazione precedente da 1 a 4 caratterizzato dal fatto che la circolazione di parte del fluido termovettore nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13) viene attivata manualmente. Riv.
  6. 6. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria come in qualsiasi rivendicazione precedente da 1 a 4 caratterizzato dal fatto che la circolazione di detto fluido termovettore nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13) è regolata automaticamente. Riv.
  7. 7. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria come in qualsiasi rivendicazione precedente da 1 a 6 caratterizzato dal fatto che la regolazione della potenza necessaria a riscaldare l’acqua calda sanitaria alla temperatura richiesta avviene tramite modulazione della fiamma del bruciatore (2). Riv.
  8. 8. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria come nella precedente rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che la regolazione della potenza necessaria a riscaldare l’acqua calda sanitaria alla temperatura richiesta avviene tramite modulazione della portata del fluido termovettore inviato allo scambiatore del sanitario (4) mentre la portata residua è inviata al circuito di riscaldamento d’ambiente (13) ed il bruciatore (2) viene mantenuto a potenza massima Riv.
  9. 9. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria come nella precedente rivendicazione 8 caratterizzato dal fatto che la potenza del bruciatore (2) viene ridotta se la temperatura del fluido termovettore immesso nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13) è eccessiva e purché la temperatura dell’acqua sanitaria sia del valore richiesto. Riv.
  10. 10. Per una caldaia (1) implementante la precedente rivendicazione 5, metodo di regolazione della quantità di fluido termovettore che deve circolare nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13) durante il riscaldamento di acqua sanitaria caratterizzato dal fatto che la circolazione di detto fluido termovettore nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13) è regolata manualmente dall’utente. Riv.
  11. 11. Per una caldaia (1) implementante la precedente rivendicazione 5, metodo di regolazione della quantità di fluido termovettore che deve circolare nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13) durante il riscaldamento di acqua sanitaria caratterizzato dal fatto che la circolazione di detto fluido termovettore nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13) è predeterminata dal fabbricante della caldaia (1). Riv.
  12. 12. Per una caldaia (1) implementante la precedente rivendicazione 5, metodo di intercettazione del circuito di riscaldamento d’ambiente (13) quando non è richiesto il riscaldamento d’ambiente, caratterizzato dal fatto che la circolazione del fluido termovettore nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13) è impedita manualmente dall’utente nella modalità di funzionamento estivo della caldaia (1). Riv.
  13. 13. Per una caldaia (1) implementante la precedente rivendicazione 6, metodo di intercettazione del circuito di riscaldamento d’ambiente (13) quando non è richiesto il riscaldamento d’ambiente, caratterizzato dal fatto che la circolazione di detto fluido termovettore nel circuito di riscaldamento d’ambiente (13) è impedita automaticamente ogni qualvolta non sia richiesto riscaldamento d’ambiente, sia nella modalità di funzionamento invernale che estiva mentre, in concomitanza, la regolazione della potenza necessaria a riscaldare l’acqua calda sanitaria alla temperatura richiesta avviene tramite modulazione della fiamma del bruciatore (2). Riv.
  14. 14. Per una caldaia (1) implementante le precedenti rivendicazioni 8 o 9, metodo di regolazione della potenza da erogare al circuito di riscaldamento d’ambiente (13), quando non è richiesto il riscaldamento di acqua sanitaria, caratterizzato dal fatto che detta regolazione della potenza avviene tramite la modulazione della fiamma del bruciatore (2). Riv.
  15. 15. Per una caldaia (1) implementante una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, metodo di regolazione della potenza da erogare al circuito di riscaldamento d’ambiente (13), quando è richiesto esclusivamente il riscaldamento di acqua sanitaria o esclusivamente il riscaldamento d’ambiente, caratterizzato dal fatto che la regolazione della potenza necessaria avviene tramite la modulazione della fiamma del bruciatore (2). Riv.
  16. 16. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), comprendente, almeno, - uno scambiatore primario (3) che riceve energia termica da un bruciatore (2), - uno scambiatore del sanitario (4), - una valvola a tre vie (6) suscettibile di inviare il fluido termovettore verso detto scambiatore del sanitario (4), una pompa di circolazione (5), - mezzi di regolazione e controllo (8, 9), ed atta, almeno, ad essere collegata ad circuito di riscaldamento d’ambiente (13), comprendente uno o più corpi scaldanti di qualsiasi tipo noto, inclusi, ma non esclusivamente, ventilconvettori del tipo (14) prevalentemente in uso in Estremo Oriente caratterizzata dal fatto di essere munita di mezzi atti ad implementare uno o più dei metodi descritti nelle rivendicazioni da 1 a 15. Riv.
  17. 17. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che per l’invio di fluido termovettore al circuito di riscaldamento d’ambiente (13), durante il riscaldamento di acqua sanitaria, è previsto un circuito di bypass (11), essendo, in detto circuito, prevista una valvola di by-pass (10). Riv.
  18. 18. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 17, caratterizzata dal fatto che detta valvola di by-pass (10) è di tipo ad azionamento manuale. Riv.
  19. 19. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 18, caratterizzata dal fatto che la portata di fluido termovettore da inviare al circuito di riscaldamento d’ambiente (13), durante il riscaldamento di acqua sanitaria, è regolabile a mano a cura dell’utente agendo su detta valvola di by-pass (10) di tipo ad azionamento manuale. Riv.
  20. 20. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 18, caratterizzata dal fatto che la portata di fluido termovettore da inviare al circuito di riscaldamento d’ambiente (13), durante il riscaldamento di acqua sanitaria, è pre-regolata a cura del costruttore tramite opportuni mezzi presenti nel circuito di by-pass (11). Riv.
  21. 21. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 20, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di pre-regolazione consistono in un blocco alla massima apertura consentita alla valvola di by-pass (10). Riv.
  22. 22. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 20, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di pre-regolazione consistono in uno strozzamento del circuito di by-pass (11). Riv.
  23. 23. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come in qualsiasi precedente rivendicazione da 17 a 22, caratterizzata dal fatto che l’intercettazione del circuito di riscaldamento d’ambiente (13), durante il modo di funzionamento estivo, cioè di sola produzione di acqua calda, avviene chiudendo manualmente la valvola di by-pass (10). Riv.
  24. 24. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come in qualsiasi precedente rivendicazione da 17 a 22, caratterizzata dal fatto che nel circuito di by-pass (11) è ulteriormente prevista una valvola automatica suscettibile di assumere almeno i due stati TUTTO APERTO/ TUTTO CHIUSO, essendo detta valvola azionabile dal regolatore (9) di accensione riscaldamento, di per sé noto e già previsto nella caldaia (1), al fine di chiudere il circuito di by-pass (11) ogni qual volta non sia richiesto, per qualsiasi ragione, riscaldamento d’ambiente. Riv.
  25. 25. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 24, caratterizzata dal fatto che detta valvola automatica suscettibile di assumere almeno i due stati TUTTO APERTO/ TUTTO CHIUSO, coincide con la già nominata valvola di bypass (10). Riv.
  26. 26. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda ( 1 ), come nella rivendicazione 25 , caratterizzata dal fatto che - detta valvola automatica di by-pass (10) è modulante e controllata da opportuni mezzi di regolazione e controllo di per sé noti allo scopo di poter conferire all’acqua sanitaria circolante nello scambiatore del sanitario (4) la temperatura richiesta modulando la portata del fluido termovettore circolante in detto scambiatore del sanitario (4) - mentre la fiamma del bruciatore (2) è mantenuta al massimo - e tutta la potenza eccedente quella richiesta dall’acqua sanitaria è inviata al circuito di riscaldamento d’ambiente (13). Riv.
  27. 27. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 26, caratterizzata dal fatto che sono previsti mezzi di controllo che, se la temperatura richiesta all’acqua sanitaria è soddisfatta - e se la potenza eccedente quella richiesta dall’acqua sanitaria ed inviata al circuito di riscaldamento d’ambiente (13) è eccessiva rispetto ai fabbisogno termici del momento, riducono la potenza ceduta allo scambiatore primario (3) tramite modulazione della fiamma del bruciatore (2). Riv.
  28. 28. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che la valvola a tre vie (6) è del tipo miscelatrice e controllata da opportuni mezzi di regolazione e controllo di per sé noti allo scopo di poter conferire all’acqua sanitaria circolante nello scambiatore del sanitario (4), la temperatura richiesta modulando la portata del fluido termovettore circolante in detto scambiatore del sanitario (4) - mentre la fiamma del bruciatore (2) è mantenuta al massimo - e tutta la potenza eccedente quella richiesta dall’acqua sanitaria è inviata al circuito di riscaldamento d’ambiente (13). Riv.
  29. 29. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 28, caratterizzata dal fatto che sono previsti mezzi di controllo che, - se la temperatura richiesta all’acqua sanitaria è soddisfatta - e se la potenza eccedente quella richiesta dall’acqua sanitaria, ed inviata al circuito di riscaldamento d’ambiente (13) è eccessiva rispetto ai fabbisogno termici del momento, riducono la potenza ceduta allo scambiatore primario (3) tramite modulazione della fiamma del bruciatore (2). Riv.
  30. 30. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come in qualsiasi rivendicazione da 28 a 30, caratterizzata dal fatto che il regolatore (9) di accensione riscaldamento, di per sé noto e già previsto nella caldaia (1) porta la valvola a tre vie (6) ad intercettare completamente il circuito di riscaldamento d’ambiente (13) ogni qual volta non sia richiesto, per qualsiasi ragione, riscaldamento d’ambiente mentre la temperatura richiesta all’acqua sanitaria si ottiene modulando la fiamma del bruciatore (2). Riv.
  31. 31. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come in qualsiasi rivendicazione da 28 a 30, caratterizzata dal fatto che per evitare che una eccessiva richiesta di acqua calda sanitaria porti ad intercettare completamente il circuito di riscaldamento d’ambiente (13), è prevista una valvola di by-pass (10), ad azionamento manuale o automatico, disposta in un circuito di by-pass (11). Riv.
  32. 32. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come in qualsiasi rivendicazione da 16 a 31, caratterizzata dal fatto che in caso di richiesta di solo riscaldamento d’ambiente o di sola acqua calda sanitaria, la regolazione della potenza avviene per modulazione della fiamma del bruciatore (2). Riv.
  33. 33. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come in qualsiasi rivendicazione da 16 a 32, caratterizzata dal fatto che sono previsti mezzi per il controllo ed il contenimento della portata di acqua calda sanitaria. Riv.
  34. 34. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 33, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di controllo ed contenimento consistono in un limitatore, di per sé noto, della portata massima di detta acqua calda sanitaria. Riv.
  35. 35. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella rivendicazione 33, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di controllo ed contenimento consistono in un riduttore di portata, di per sé noto, che interviene solo se l’acqua sanitaria sta giungendo con un valore di temperatura inferiore a quello richiesto. Riv.
  36. 36. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come in qualsiasi precedente rivendicazione, caratterizzata dal fatto che la sua potenza termica è più elevata di quella ritenuta ottimale, nella stessa situazione di esercizio, per una caldaia secondo l’arte nota. Riv.
  37. 37. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come nella precedente rivendicazione 36, caratterizzata dal fatto che detta potenza termica è pari alla somma delle singole potenze richieste per la massima portata d’acqua calda ed il massimo fabbisogno di riscaldamento d’ambiente prevedibili nelle condizioni di esercizio Riv.
  38. 38. Metodo per il riscaldamento di acqua calda sanitaria come descritto in una o più delle rivendicazioni da 1 a 9. Riv.
  39. 39. Caldaia per riscaldamento d’ambiente e produzione istantanea di acqua calda (1), come in una o più delle rivendicazioni precedenti.
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