IT9012520A1 - Insaccatrice automatica, rettilinea, a funzionamento intermittene, di costruzione semplificata, ad ingombro ridotto e ad elevata produttivita' - Google Patents

Insaccatrice automatica, rettilinea, a funzionamento intermittene, di costruzione semplificata, ad ingombro ridotto e ad elevata produttivita' Download PDF

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IT9012520A1
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IT
Italy
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bag
station
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Natale Vettorato
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Bl Macchine Automatiche
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale, dal titolo: "Insaccatrice automatica, rettilinea, a funzionamento intermittente, di costruzione semplificata, ad ingombro ridotto e ad elevata produttività"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Sono note macchine insaccatrici che comprendono:
- una stazione (S1) di alimentazione ciclica di un sacco, dotata preferibilmente di mezzi che provvedono alla fabbricazione ciclica di un sacco ricavandolo con operazioni di saldatura e taglio, da un budello continuo di film termosaldabile, normalmente con soffiettature laterali;
- una stazione con mezzi per l'apertura della bocca del sacco;
- una stazione con mezzi che riempiono il sacco di prodotto;
- una stazione con mezzi che chiudono superiormente il sacco, con una operazione di termosaldatura trasversale;
- una stazione con mezzi che raffreddano la saldatura trasversale di chiusura del sacco.
Le stazioni dianzi dette sono poste una di seguito all'altra, su un percorso rettilineo, sono ad una uguale distanza reciproca e sono previste delle pinze, montate su una struttura che viene spostata con movimento tale da far sì che dopo l'operato delle varie stazioni, le bocche dei sacchi vengano contemporaneamente disinserite dalle rispettive stazioni di cui sopra con uno spostamento verso il basso, dopo di che i sacchi stessi vengono traslati sul piano orizzontale e trasferiti in allineamento alla stazione successiva. Le bocche dei sacchi vengono quindi sollevate ed inserite, contemporaneamente, nella stazione soprastante che le trattiene. Le pinze che hanno effettuato il trasferimento dei sacchi, si aprono, si sollevano per l'allontanamento dai sacchi stessi e quindi traslano sul piano orizzontale per il ritorno nelle stazioni di partenza dove si inseriscono con un movimento di abbassamento per la ripetizione del ciclo descritto.
Una macchina di questo tipo è ad esempio descritta nel brevetto italiano n° 1.213.889 a nome della stessa richiedente.
E' anche nota una macchina, descritta nella domanda di brevetto n° 12495 A/90 a nome della richiedente, che è costruttivamente più semplice di quella dianzi detta, anche per la collocazione
particolare struttura oscillante, delle pinze di trasferimento dei sacchi tra le varie stazioni operative. Le pinze sono state ridotte a tre coppie per la eliminazione della stazione di apertura del sacco che è stata integrata nella stazione di formazione del sacco stesso. In conseguenza di ciò, anche la lunghezza della macchina risulta contenuta.
Con la presente domanda di privativa si intende proteggere una macchina insaccatrice che è ulteriormente meno ingombrante e più semplificata delle macelline precedenti , per la eliminazione della stazione di Raffreddamento che è stata incorporata in quella di saldatura finale. Le stazioni operative poste una di seguito all'altra sono così ridotte a tre ed il trasferimento dei sacchi tra le stesse può essere effettuato da due sole coppie di pinze a differenza delle tre coppie della macchina precedente.
Nella macchina secondo il trovato, i mezzi per l'apertura del sacco sono stati integrati nella stazione intermedia di riempimento, così che il sacco stesso può essere trasferito a tale stazione ancora nella forma appiattita e chiusa di formazione, con minori problemi.
Le pinze che trasferiscono i sacchi dalla stazione di riempimento a quella finale di saldatura e raffreddamento, sono montate "fisse" sulla struttura oscillante di supporto, poiché è questa stessa struttura che provvede ad avvicinare e ad allontanare reciprocamente le pinze per l'afferramento della bocca aperta dei sacchi riempiti e per la prechiusura di tale bocca con un'azione di tesatura trasversale, prima del suo inserimento nella stazione di saldatura. Questa soluzione ha consentito di usare dei mezzi di spostamento relativo delle pinze, che fossero molto robusti e potenti, capaci di operare su sacchi di peso anche notevole, senza per questo richiedere particolari sovradimensionamenti della struttura di supporto delle pinze. Questa stessa soluzione ha anche consentito di contenere sensibilmente l'ingombro trasversale della macchina.
Maggiori caratteristiche della macchina perfezionata di cui trattasi, ed i vantaggi che da essa derivano, appariranno evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione della stessa, illustrata a puro titolo di esempio, non limitativo, nelle figure delle sette tavole allegate di disegno, in cui:
- la fig. 1 illustra in prospettiva e lateralmente, la nuova struttura a movimento oscillante, composito, che porta le due coppie di pinze di trasferimento dei sacchi tra le stazioni operative della macchina ;
- la fig. 2 illustra in prospettiva, ingrandita e dal di, sotto, la parte inferiore della struttura a movimento oscillante-composito di cui alla figura precedente ;
- là fig. 3 illustra uno schema cinematico d'uno dei due complessi a parallelogramma articolato che compongono la struttura oscillante di cui alle figure precedenti, vista di lato;
- la fig. 4 illustra in prospettiva e frontalmente, la_ parte alta della coppia di leve della struttura oscillante di cui alle figure precedenti, con le pinze di trasferimento del sacco dalla stazione di apertura-riempimento a quella finale di chiusura;
- la fig. 5 illustra in prospettiva e nella condizione di;riposo, la stazione intermedia di apertura e riempimento del sacco;
- le figg. 6 , 7 ed 8 illustrano in prospettiva la parte inferiore della stazione di cui alla figura 5, durante successive fasi di lavoro;
- la fig. 9 illustra con parti in sezione, una delle pinze fisse che operano nella stazione intermedia di apertura-riempimento del sacco;
- le figg. 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16 illustrano schematicamente ed in pianta dall'alto, la stazione intermedia di apertura-riempimento del sacco, durante successive fasi di lavoro.
Nelle figure 1, 2 e 3 alle quali si fa dapprima riferimento, con SI è indicata la stazione nella quale viene formato ciclicamente un sacco con operazioni di saldatura e taglio da parte degli organi contrapposti 1 e 2 montati su barre parallele e contrapposte 3-4, mobili su guide fisse 5 e collegate ad un meccanismo di azionamento autocentrante 6 del tipo a bielle-manovelle, a sua volta collegato tramite manovella 7 ad una coppia di martinetti a pressione di fluido ed a doppio effetto 8, per mezzo dei quali la stessa manovella 7 può essere portata selettivamente nelle posizioni A-B-C.
Con 9 e 10 sono indicate delle coppie di pressori montati con l'interposizione di un molleggio sulle strutture 3-4, mentre con 11-11' sono indicate delle barre d'erogazione d'aria fredda, poste sui pressori 9 ed orientate in direzione dei saldatori 1.
In figura 3, con F è indicato il budello di film termosaldabile , soffiettato, proveniente dai rulli motorizzati di alimentazione 12 e che a comando viene introdotto per un giusto tratto tra i mezzi di saldatura e taglio 1-2 nella posizione aperta. Ad alimentazione effettuata del budello F, viene comandata l'attivazione dei martinetti 8 che portano la manovella 7 dalla posizione A a quella C. Il budello F viene dapprima interessato dai pressori '9-10 e poi dai saldatori 1 e dai mezzi di taglio 2. In questa fase si realizza la saldatura sul fondo del sacco che sarà prodotto nella fase successiva di lavoro e si separa da questo il sacco che è stato chiuso nella fase precedente. Durante questa stessa fase, le manovelle del meccanismo di azionamento 6 superano di poco il punto morto e mantengono sul budello da saldare_ una pressione controllata e prestabilita, a garanzia della qualità della saldatura realizzata dai componenti 1.
In successione dì fase, la manovella 7 viene portata -nella posizione B per allontanare da F i mezzi di saldatura e taglio 1-2, mentre i pressori 9 e 10 permangono chiusi sul budello e sul sacco da questo derivato. Dalle barre 11-11' esce un getto d'aria fresca che investe la saldatura realizzata dai mezzi 1 per raffreddarla ed assicurarle la necessaria resistenza meccanica.
Prima che la manovella 7 passi nella posizione A per il ritorno a riposo dell'equipaggio di saldatura e taglio, come dalla figura 3, il sacco Z formato nella stazione SI viene preso lateralmente, nella parte alta, da una coppia di pinze PI a comando pneumatico (figg. 1-2), che poi lo trasferiranno chiuso nella stazione intermedia S2 di apertura e riempimento. Durante questa stessa fase, una più robusta coppia di pinze P2 afferra lateralmente e nella parte alta il sacco che è stato precedentemente riempito nella stazione S2 e lo trasferisce nella stazione finale S3 di esecuzione della saldatura di chiusura superiore del sacco stesso e che contiene i mezzi per il raffreddamento di tale saldatura.
Durante la fase di riempimento nella stazione S2 e nel trasferimento alla stazione S3, il sacco è sostenuto inferiormente da un trasportatore di tipo noto 13, dotato di una parte iniziale 113 oscillante, che all'inizo di ogni fase è nella posizione bassa, come indicato con segno continuo, e che durante il riempimento del sacco si solleva per meglio sostenere il sacco stesso e per assicurare un uniforme riempimento di quest'ultimo. Per questo scopo, la parte iniziale 113 del trasportatore può eventualmente sottoporre il sacco in fase di riempimento, ad un lieve movimento sussultorio. Il trasportatore 13 ha una lunghezza utile anche per l'evacuazione del sacco chiuso dalla stazione finale S3 ed è collegato ad un gruppo di moto, non illustrato, che di preferenza viene attivato con giusta temporizzazione.
Dalle figure 1-2-3 si rileva che le pinze PI e P2 sono montate su due culle 14-14', orizzontali, parallele, poste alla stessa quota ed orientate longitudinalmente sui fianchi della macchina. Le estremità delle culle sono collegate, con articolazione su assi 15-15' orizzontali e perpendicolari alle stesse culle, alle estremità inferiori di rispettive coppie di bielle parallele ed uguali 16-16', orientate verso l'alto e sostenute con l'estremità superiore, indirettamente e con possibilità di oscillare su assi 17--17' paralleli a quelli inferiori dianzi detti, dal telaio T della macchina. Le culle 14-14' formano il lato inferiore mobile di due parallelogrammi articolati, collegati per mezzo di tiranti 18 ad una coppia di manovelle 19 calettate su un albero di sincronizzazione 20 azionato ad esempio da un motoriduttore autofrenante 21. Dal movimento oscillatorio delle bielle, le culle 14-14' ricevono lo spostamento longitudinale-al terno necessario per il trasferimento dei sacchi da una stazione a quella successiva e per il ritornò nella posizione di partenza.
Gli assi 17-17' dianzi detti, sono quelli di rispettivi alberi paralleli 22 del tipo di figura 4, sui quali le dette bielle sono montate con la interposizione di boccole e di cuscinetti. Questi stessi alberi sono a loro volta sopportati girevolmente per le estremità dal telaio T della macchina, con l'interposizione di manovelle di uguali caratteristiche e fasate, così che gli alberi di cui trattasi possono ruotare su rispettivi assi 23-23' paralleli a quelli 17-17' ed a questi equidistanti.
Gli assi 23-23' sono tra loro sincronizzati mediante una trasmissione positiva 24 di qualsiasi adatto tipo, ad esempio a pignoni e catena oppure -a— pulegge e cinghie dentate. Uno degli assi 23-23' è a sua volta collegato tramite una trasmissione rigida di moto 25, ad un motoriduttore autofrenante, non illustrato. Dalla rotazione intermittente degli eccentrici 17-23 e 17'-23', le pinze montate sulle culle 14-14' ricevono il movimento di sollevamento e di abbassamento necessario per l'inserimento e per l'estrazione dei sacchi rispettivamente nelle e dalle stazioni S1-S2-S3 precedentemente considerate.
Nella macchina di cui trattasi è ad esempio stato previsto che le pinze P1-P2 giungano nelle stazioni S1-S2 aperte e già nella posizione alta. Qui le pinze si chiudono per afferrare lateralmente i sacchi ivi disposti, dopo di che scendono per estrarre i sacchi stessi da tali stazioni e quindi traslano per trasferire i sacchi medesimi da SI ad S2 e da S2 ad S3. Al fine della traslazione, le pinze si sollevano per inserire i sacchi nelle stazioni raggiunte e ad inserimento effettuato, si aprono ed oscillano per la ripetizione del ciclo descritto. Queste successione di fase è assicurata da appositi mezzi di programmazione, non illustrati, che azionano in giusta fase il motoriduttore 21 ed il motoriduttore collegato alla trasmissione 25.
In figura 3, con H è indicata l'ampiezza dello spostamento in alto ed in basso delle pinze, derivato dagli eccentrici 17-23 e 17'-23', mentre con L è indicata l'ampiezza dello spostamento in avanti ed indietro che il complesso delle pinze deriva dalle manovelle 19.
Dalle figure 1 e 2 si rileva che le culle 14-14' sono dotate di un tratto intermedio 114-114' che è collegato con articolazioni cilindriche-verticali 26-26' ai tratti di estremità 214-314 che portano le pinze P1-P2 e gli assi di articolazione 15-15' alle bielle 16-16'. Le culle 14-14' sono snodate in quanto le pinze P2 sono fisse sulle estremità 314 delle culle stesse e derivano il movimento di avvicinamento e di allontanamento reciproco, necessario per il trasferimento del sacco dalla stazione S2 a quella S3, da un proporzionale spostamento parallelo di avvicinamento e di allontanamento reciproco delle bielle 16 che a differenza di quelle 16' sono strutturalmente più robuste in quanto debbono sopportare sollecitazioni di maggiore entità.
Dalla figura 4 si rileva che le boccole 27 con le quali le bielle 16 cooperano con possibilità di rotazione sull'albero 22, sono anche tali da poter compiere spostamenti assiali sullo stesso albero, ad esempio per il tramite di cuscinetti a.ricircolazione di sfere. Nella mezzeria dell'albero 22 è montato liberamente girevole ma senza possibilità di spostamento assiale, un corpo 28 al quale è fissata la parte intermedia di un'asta 29 parallela a 22 e sulle cui estremità scorrono delle boccole 30 solidali alle dette boccole 27. Questi mezzi rendono le bielle 16 tra loro solidali nell'oscillazione sull'albero 22.
Il corpo 28 è dotato inferiormente di un'appendice 128 alla quale sono fissati due martinetti pneumatici contrapposti 31-31', di uguali caratteristiche, collegati per mezzo di tiranti 131-131' alle bielle 16. Variando la lunghezza dei tiranti, si adatta la posizione di massimo avvicinamento reciproco delle pinze P2 alle dimensioni del sacco da afferrare. La posizione di massimo allontanamento reciproco delle pinze P2, viene invece regolata per mezzo di dadi 132-132' avvitati su tratti di trafila 32-32' fissati al corpo 28, paralleli all'albero 22 e che attraversano delle battute 33-33' fisse sulle boccole 27.
Le pinze P2 giungono nella stazione S2 nella condizione di massimo avvicinamento reciproco ed aperte. In tale stazione si chiudono per afferrare il sacco lateralmente dopo di che scendono per estrarre la bocca del sacco dalla stessa stazione. Nel trasferimento del sacco dalla stazione S2 a quella S3, le pinze P2 vengono allontanate reciprocamente di una entità tale da tendere trasversalmente la bocca del sacco, in modo che questa giunga socchiusa nella stazione S3, per poter essere correttamente inserita tra i saldatori di tale stazione.
Con riferimento alla figura 5 viene ora descritta la stazione intermedia S2. In questa stazione opera la bocca inferiore e fissa 34 della tramoggia di alimentazione del prodotto, chiusa in modo noto da una coppia di sportelli 35-35', a forma di valva, fulcrati a tale bocca e che da parte di martinetti pneumatici , non illustrati, possono essere allontanati reciprocamente per l'apertura della tramoggia.
Sotto la bocca 34 della tramoggia operano delle teste aspiranti 36-36', contrapposte, montate su slitte 37-37' che scorrono su guide 38-38' fissate lateralmente alla stessa bocca 34 ed orientate in modo da consentire movimenti di avvicinamento e di allontanamento reciproco delle teste 36-36'. Questi movimenti si realizzano con soluzione autocentrante per mezzo di leve verticali 39-39', collegate alle slitte 37-37' .con le loro estremità inferiori asolate, ed interfulcrate in 40-40' a rispettivi supporti fissi alla tramoggia. Per mezzo di un tirante 41 le leve 39-39' sono intercollegate in 42-42'-con possibilità di movimento autocentrante, ed una di tali leve è collegata ad un comando di oscillazione che ad esempio comprende una leva a squadro 43 fulcrata in 40, collegata con l'estremo opposto in 44 ad un martinetto di azionamento 45 e cooperante col proprio braccio asolato, con un bottone 46 di estremità della leva 39.:E' evidente come il sollevamento e l'abbassamento della leva 43 determinino rispettivamente l'allontanamento e l'avvicinameto reciproco delle teste aspiranti 36-36.
Le steste 36-36' sono collegate ad una sorgente di aspirazione per mezzo di condotti flessibili 47-47', mentre tramite altri condotti 48-48' le stesse teste sono collegate ad un circuito di sicurezza che controlla la depressione all'interno delle stesse teste 36-36', come più avanti descritto.
Con riferimento anche alla figura 10, si rileva che sui fianchi della testa della tramoggia sono montate delle rispettive pinze 49-49' orientate verso il basso e tali da operare sulla bocca del sacco inserito nella stazione SI. Tra tali pinze e la tramoggia, sono previste delle forcelle fisse 50-50', orientate anch'esse verso il basso ed utili per quanto più avanti detto.
All'inizio di ogni ciclo di lavoro, le pinze_ 4.9-_ -49' sono aperte e le teste aspiranti 36-36' sono distanti e disattivate, come dalla figura 5. Dalla figura 10 si rileva che in giusta fase le pinze PI posizionano nella stazione S2 il sacco Z che proviene dalla stazione SI e che è sostenuto lateralmente, nella parte alta, dalle dette pinze PI in posizione bassa. Nella stazione S2, le pinze PI si sollevano e portano il sacco a breve distanza dalla bocca della tramoggia, introducendolo in parte nelle forcelle 50--50' .
Come appare dalla successione delle figure 11 e 12, le teste aspiranti 36-36' vengono attivate ed avvicinate per afferrare il sacco in zone laterali e contrapposte della bocca (vedi anche figura 6), dopo di che le pinze Pi vengono aperte e restano in attesa del completamento del lavoro delle pinze P2 per ripetere con queste il ciclo di lavoro che ad ogni pinza compete .
Durante la fase di presa del sacco da parte delle teste aspiranti 36-36', se una od entrambe le teste stesse non afferrano correttamente la corrispondente parete del sacco, intervengono dei sensori collegati ai condotti 48-48' che rilevano l'anomalia e che agiscono di conseguenza, ad esempio facendo ripetere alle teste l'operazione di presa del sacco ed arrestando la macchina in caso si persistenza dell'inconveniente .
Dalle figure 13 e 7 si rileva che in successione di fase le teste aspiranti 36-36' vengono allontanate per aprire la bocca del sacco, mentre la parte di tale bocca che non è interessata dal soprastante ingombro in pianta della tramoggia, rimane chiusa per la cooperazione con le forcelle 50-50'. E' su questa porzione chiusa della bocca del sacco che in giusta fase intervengono le pinze fisse 49-49' della stazione S2, mentre la bocca della tramoggia si apre con gli sportelli 35-35' che premono le porzioni interposte della bocca del sacco contro le teste aspiranti 36-36' (vedi anche figura 8). Il sacco risulta cosi saldamente preso e correttamente disposto per il riempimento nella stazione S2.
Mentre il sacco si riempie, le pinze PI sono ritornate nella stazione SI e le pinze P2 si sono posizionate nella stazione S2 di cui trattasi, aperte e già avvicinate (fig. 14). In giusta fase le pinze P2 si chiudono ed afferrano il sacco su porzioni laterali-alte non interessate dalle pinze fisse 49-49' che si aprono in concomitanza con la chiusura della tramoggia di riempimento 34 (vedi fig. 15).
In successione di fase, le pinze.P2 scendono per estrarre il sacco dalla stazione di riempimento S2 dove le teste aspiranti 36-36' sono state neutralizzate. Come illustrato nella figura 16, mentre le pinze PI provvedono ad inserire un nuovo sacco Z da riempire nella stazione S2, le pinze P2 trasferiscono il sacco pieno Z dalla stazione S2 a quella di saldatura S3, mentre in giusta fase si allontanano reciprocamente per l'operato dei mezzi descritti con riferimento alla figura 4, per tendere la bocca del sacco e per socchiuderla, così da assicurare un corretto inserimento della stessa nel gruppo di saldatura della stazione S3.
Dalla figura 9 si rileva che le pinze 49-49' della stazione S2, sono preferibilmente dotate sulle ganasce di una punta di tranciatura 51 e di una cavità 52 allineata a tale punta, che eseguono sui lembi pinzati della bocca del sacco, una tranciatura parziale 53, senza asportazione di materiale, che realizza un punto di fissaggio degli stessi lembi i quali saranno così meglio predisposti per l'inserimento nella stazione finale S3.
Con riferimento alle figure 8 e 14 si rileva infine che per controllare l'uscita dell'aria e delle polveri dal sacco durante la fase di riempimento in S2,’ possono essere previste sulle fiancate -esterne dello sportello 35 della bocca della tramoggia, delle bocchette 54-54' collegate ad una sorgente di aspirazione, che si inseriscono nelle zone aperte della bocca del sacco per sottoporre quest'ultimo ad una appropriata depressurizzazione.
Dalla figura 3 si rileva che la stazione S3 comprende una coppia di saldatori contrapposti 55-55' montati unitamente a pressori inferiori, contrapposti e molleggiati 56-56', su una struttura nota di azionamento autocentrante, indicata schematicamente con 57. A saldatura eseguita, i saldatori 55-55' vengono arretrati ed il sacco permane temporaneamente sostenuto dai pressori 56-56* che sono cavi, forati e collegati ad una sorgente non illustrata di adduzione d'aria fresca sulle facce opposte della zona saldata, per raffreddarla ed assicurarle la necessaria resistenza meccanica. A raffreddamento eseguito, anche i pressori 56-56' si aprono ed il sacco pieno e chiuso, non più sostenuto dalle pinze P2 che lo hanno abbandonato per ripetere un nuovo ciclco di lavoro, viene allontanato in scarico dal trasportatore 13.
Resta inteso che la descrizione si è -riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche, soprattutto costruttive, le quali possono ad esempio riferirsi al fatto che le due coppie di bielle 16-16' vengano rese indipendenti nei movimenti di oscillazione e di sollevamento-abbassamento, in modo che l'inserimento del sacco vuoto nella stazione S2 e la fase di riempimento del sacco stesso, possano disporre di un tempo maggiore della fase di trasferimento del sacco dalla stazione S2 a quella finale di saldatura S3, con gli intuibili vantaggi che da questa condizione derivano.
Resta 'pertanto inteso che al trovato, possono essere apportate numerose varianti e modifiche, soprattutto costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell'invenzione, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato .
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti riportati tra parentesi, hanno il solo scopo di facilitare la lettura delle stesse rivendicazioni e per questo non debbono in alcun modo essere interpretati limitativamente per quanto attiene l'ambito di protezione delle medesime rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina insaccatrice del tipo che comprende più stazioni di lavoro poste una di seguito all’altra, ad una giusta distanza reciproca, allineate su un percorso normalmente rettilineo e predisposte rispettivamente: per la formazione del sacco di materiale termoplastico; per l'apertura del sacco; per il riempimento del sacco; per la chiusura ed il raffreddamento della saldatura di chiusura del sacco stesso, e che comprende delle coppie di pinze che trasferiscono il sacco da una stazione a quella successiva, ed un trasportatore che sostiene il sacco medesimo durante la fase di riempimento, durante la chiusura e nella fase di evacuazione dalla macchina, caratterizzata dal fatto che le suddette stazioni sono raggruppate in modo tale che il trasferimento del sacco (Z) da una stazione a quella successiva, possa essere effettuato da due sole coppie di pinze, di cui una coppia di pinze (PI) trasferisce il sacco dalla stazione di formazione (Si) a quella intermedia (S2) di apertura e riempimento, mentre l'altra coppia di pinze (P2) provvede al trasferimento del sacco riempito dalla stazione intermedia dianzi detta (S2) ad una stazione finale (S3) nella quale operano dei mezzi per la chiusura del sacco con una operazione di termosaldatura e di successivo raffreddamento della zona termosaldata.
  2. 2) Macchina secondo la rivendicazione 1), caratterizzata dal fatto che le coppie di pinze (P1-P2)- di trasferimento dei sacchi tra le successive stazioni operative (S1-S2-S3) della macchina, sono montate su due culle (14-14') poste ognuna su un fianco della macchina, parallelamente all'asse longitudinale della macchina stessa ed articolate con le estremità (15--15') a coppie di bielle (16-16') parallele, orientate verso l'alto e sostenute superiormente, con possibilità di oscillazione, dal telaio della macchina, essendo le dette culle od una coppia delle dette bielle, collegate per mezzo di un rispettivo tirante (18) ad una sorgente di moto (19-20) capace di trasmettere alle culle stesse un movimento longitudinale, alternato e sincrono, di ampiezza (L) sostanzialmente uguale alla distanza che intercorre tra le stazioni della macchina.
  3. 3) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che sono previsti dei mezzi per far sì che, in giusta fase col movimento di oscillazione delle culle (14-14'), le pinze (P1-P2) su queste montate vengano sollevate ed abbassate di una giusta entità (H), rispettivamente per inserire ed estrarre la bocca dei sacchi nelle e dalle stazioni operative.
  4. 4) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, caràtterizzata dal fatto che le bielle oscillanti (16-16') che sostengono le culle (14-14') con le pinze (P1-P2) di manipolazione dei sacchi, hanno l'estremità superiore che oscilla su dei mezzi di sollevamento e di abbassamento , azionati in fase col movimento di oscillazione delle stesse bielle, per trasmettere alle dette pinze il necessario movimento di sollevamento e di abbassamento.
  5. 5) Macchina secondo la rivendicazione 4), caratterizzata dal fatto che le estremità superiori delle bielle oscillanti (16-16') che portano le culle con le pinze (P1-P2) di manipolazione dei sacchi, sono sostenute da degli alberi eccentrici (22-23-17-23*-17') tra loro sincronizzati con una trasmissione rigida di moto (24) e collegati con un'altra trasmissione rigida (25) ad un gruppo di moto che si attiva in fase con quello (21) che aziona i meccanismi a biella-manovella (18-19) che imprimono alle culle il necessario movimento (L) alternato-orizzontale.
  6. 6) Macchina secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le pinze montate sulle culle oscillanti (14-14') sono ad azionamento autocentrante, pneumatico, sono disposte orizzontalmente per operare su porzioni laterali e contrapposte della parte alta del sacco ed almeno la pinza (P2) che opera sul sacco pieno, è preferibilmente del tipo che, per ragioni di sicurezza, rimane chiusa anche in mancanza di aria compressa.
  7. 7) Macchina secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le culle (14-14') sono dotate di un tratto intermedio (114) snodato con le estremità su assi verticali (26-26') e le bielle (16) che sono prossime alle pinze di presa del sacco pieno, sono montate sul rispettivo albero eccentrico (22) di oscillazione e di sollevamento-abbassamento, con interposti mezzi di scorrimento assiale (27) e sono governate da mezzi di spostamento (31-31') che a comando le avvicinano e le allontanano reciprocamente per impartire alle dette pinze (P2) il movimento necessario per afferrare il sacco aperto nella stazione di riempimento (S2) e per tendere poi la bocca del sacco stesso nel trasferimento verso la stazione finale di chiusura (S3), per socchiudere la bocca stessa che in questo modo si dispone correttamente tra i componenti operativi dell'ultima stazione.
  8. 8) Macchina secondo la rivendicazione 7), caratterizzata dal fatto che nella parte intermedia dell'albero accentrico (22) che sopporta le bielle (16) delle pinze (P2) di manipolazione del sacco pieno, è montato girevole ma senza possibilità di spostamento assiale, un corpo (28) che porta fissa la parte intermedia di un'asta (29) parallela al detto albero e che scorre in boccole (30) fisse a quelle di estremità (27) delle dette bielle, per sincronizzare queste ultime nel movimento oscillatorio, essendo previsto che al detto corpo siano fissati dei martinetti a pressione di fluido (31-31'), per il movimento di avvicinamento e di allontanamento reciproco delle bielle ed essendo fissati dei mezzi (32-32'-132-132'-33--33') per controllare la corsa di tali martinetti.
  9. 9) Macchina secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, secondo una diversa forma di realizzazione, può essere previsto che le pinze (P1-P2) di manipolazione dei sacchi siano montate su rispettive coppie di bielle oscillanti (16—16'), convenientemente strutturate a parallelogramma articolato per mantenere le dette pinze in posizione orizzontale e mezzi essendo previsti per far sì che tali coppie di bielle siano azionate nel movimento oscillatorio e nel movimento di sali-scendi, l'una indipendentemente dall'altra, per far sì che il sacco disponga di un maggior tempo di sosta nella stazione di apertura-riempimento (S2).
  10. 10) Macchina secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che nella prima stazione di lavoro (SI) è prevista una coppia di saldatori contrapposti (l) montati su un equipaggio (3-4) mobile con movimento autocentrante per l'avvicinamento e l'allontanamento reciproco dei detti saldatori e sul quale sono disposti, sotto i saldatori stessi, dei mezzi (2) per il taglio trasversale del budello (F) di formazione del sacco, essendo su tale equipaggio montati, sopra e sotto il detto insieme di mezzi, delle coppie di pressori (9--10) che operano in anticipo sul budello ciclicamente inserito nella stazione di cui trattasi a tratti di lunghezza prestabilita, essendo previsto che su almeno una coppia dei detti pressori siano fissate longitudinalmente delle barre (11-11') di erogazione d'aria, per raffreddare la saldatura eseguita dai saldatori, ed essendo ad esempio previsto che l'azionamento degli equipaggi con movimento autocentrante, sia realizzato per mezzo di bielle e di manovelle (6) calettate su un'albero che è azionato per mezzo di una manovella (7) da una coppia di martinetti (8) a pressione di fluido, collegati meccanicamente in cascata per far sì che i detti equipaggi di saldatura e taglio possano essere azionati nella fase di apertura con una corsa differenziata, dapprima tale da allontanare reciprocamente i mezzi di saldatura e taglio (1-2) mentre il sacco formato e quello in via di formazione rimangono sotto l'azione dei pressori (9-10) e mentre le apposite barre soffianti (11-11') provvedono a raffreddare la saldatura eseguita. Il) Macchina secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la stazione ultima (S3) di chiusura del sacco riempito, comprende una coppia di saldatori contrapposti (55-55'), montati su un equipaggio (57) di movimentazione autocentrante sul quale sono pure montati, al di sotto dei saldatori, dei pressori (56-56') con mezzi che a comando erogano aria fresca, essendo previsti degli ulteriori mezzi per far sì che il movimento di apertura del detto equipaggio avvenga in due tempi, con una sosta di giusta entità nella posizione che vede i saldatori (55-55') allontanati ed il sacco pieno trattenuto dai pressori inferiori (56-56') che soffiano aria di raffreddamento sulla saldatura di chiusura del sacco. 12) Macchina secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la stazione intermedia (S2) di riempimento del sacco comprende : - una tramoggia di alimentazione del prodotto, con la bocca (34) chiusa da due sportelli (35-35') raccolti a "V" sulla mezzeria della stessa bocca, dotati di pareti laterali tra loro sovrapposte e collegati a martinetti di azionamento in apertura ed in chiusura; - le pareti laterali esterne dei detti sportelli, possono essere dotate di bocche (54-54’) collegate a mezzi di aspirazione, per estrarre dal sacco l'aria e le polveri che si formano nella fase di riempimento del sacco stesso; - quando gli sportelli sopraddetti si aprono, con le pareti opposte si portano in contatto fisico contro corrispondenti teste aspiranti (36-36') montate su equipaggi (37-37') con movimento autocentrante di aw icinamento e di allontanamento reciproco, sostenuti dalla tramoggia e che quando gli sportelli sono chiusi, dopo che un sacco è stato posizionato sotto la tramoggia stessa dalla prima coppia di pinze (PI), vengono avvicinati per posizionare le dette teste sulle pareti opposte della bocca del sacco, per afferrare tali pareti, dopo di che le teste vengono allontanate reciprocamente per aprire la bocca del sacco, essendo in successione prevista l'apertura della bocca della tramoggia con gli sportelli (35-35') che premono la bocca del sacco sulle teste aspiranti; essendo previsto che le stesse teste (36-36') siano collegate ad una sorgente di aspirazione (47-47') e ad un circuito (48-48') di sicurezza, con sensori di depressione, che in caso di mancata presa del sacco da parte delle dette teste, agiscono di conseguenza, ad esempio riportando le teste stesse a ripetere l'operazione di presa e ad arrestare la macchina in caso di persistenza dell'inconveniente; - lateralmente alla bocca della tramoggia, dalla parte sempre chiusa dei relativi sportelli (35-35'),’ sono previste delle forcelle (50-50') orientate verso il basso, nelle quali si inserisce la parte alta del sacco introdotto chiuso nella stazione di riempimento, il tutto in modo che quando il sacco stesso viene afferrato dalle teste aspiranti (36-36') e viene da queste aperto, dopo essere stato abbandonato dalle pinze (PI) che lo hanno inserito in tale stazione, la bocca del medesimo sacco abbia a circoscrivere in maniera sufficientemente intima la bocca della tramoggia ed abbia a rimanere chiusa coi tratti di estremità posti al di fuori delle dette forcelle (50-50'), così che tali tratti possano essere correttamente afferrati dalle pinze di cui al punto seguente; - una coppia di pinze (49-49*) poste ognuna lateralmente alla bocca della tramoggia, di fianco ed esternamente alle dette forcelle (50-50*), orientate verso il basso, vincolate alla tramoggia e-che -a comando afferrano i tratti di estremità della bocca del sacco aperto, per sostenerla durante la fase di riempimento, essendo previsto che tali pinze siano eventualmente dotate di mezzi (51-52) per eseguire sulle porzioni ammorsate della bocca del sacco, delle tranciature parziali (53), senza asportazione di materiale, che hanno funzioni di fissaggio per meglio predisporre la bocca stessa nella condizione di prechiusura e di inserimento tra i mezzi operativi dell'ultima stazione di saldatura (S3). 13) Insaccatrice automatica, rettilinea, a funzionamento intermittente, ad elevata produzione e ad ingombro contenuto, realizzata più in particolare, in tutto od in parte, come descritto, come illustrato nelle figure delle sette tavole allegate di disegno e per gli scopi sopra esposti.
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