IT9001212A1 - Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti - Google Patents

Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti

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IT9001212A1
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Luciano Berni
Raffaello Lucani
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Mgz Spa
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Description

D E S C R I Z I O N E
Un dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari eli coidali aperti, da utilizzarsi in macchine per catene ornamenta li, mediante il quale le estremità di ogni anulare o maglia so no portate in posizione fra loro perfettamente affacciate e man tenute in vista.
Nelle macchine per catene ornamentali note, le singole maglie sono ottenute prima dal taglio di una spirale elicoidale prodotta dalla macchina a partire da una matassa di filo metal-Ileo, poi dallo spianamento del tronco di spirale tagliato ese guito con una pinza mediante cui sono premute le estremità dell 'anulare elicoidale fino a portarle l 'una affacciata all'altra. Poiché il metallo è dotato di elesticità, cessata la stretta della pinza, le due estremità libere dell'anulare tendono a ritornare, almeno in parte, verso la posizione originaria. L'anulare quindi riacquista forma elicoidale, anche se in minor misura di quella posseduta prima che agisse la pinza.
Per ridurre tale richiamo elastico al fine di ottenere anulari con estremità non molto discoste dalla posizione ideale in cui risulterebbero perfettamente affacciate fra loro, alcuni produttori di macchine per catene fanno compiere alla pinza stringente le estremità aperte dell'anulare elicoidale, alcune brevi rotazioni in avanti e indietro attorno alla posizione in cui l'anulare risulta piano, o comunque della sagomatura in senso spaziale desiderato.
Tutto ciò al fine di snervare il filo con cui è prodotto l'anulare stesso e quindi ridurre il suo ritorno elastico che è la causa della imperfetta chiusura degli anulari di catene ornamentali prodotte con macchine automatiche.
Nonostante le ripetute rotazioni in avanti e indietro operate dalla pinza di chiusura sugli anulari o maglie della catena, quando i becchi si riaprono, le estremità dell'anulare tornano ad allontanarsi di una quantità che cambia al variare delle sue dimensioni, al variare del metallo o lega metallica con cui gli anulari o maglie sono prodotte e al variare dei processi meccanici e/o termici a cui il filo con cui gli anulari sono prodotti è stato sottoposto durante la sua realizzazione.
La non perfetta posizione affacciata delle estremità di ciascun anulare comporta numerosi svantaggi, quali ad esempio: - un aspetto estetico poco pregevole della catena prodotta dalla macchina;
- un gradino in corrispondenza delle estremità pressoché affac ciate che può essere di ostacolo a successive lavorazioni su perficiali sulla catena;
- una saldatura di giunzione imperfetta alle estremità di ogni anulare, che diventa alquanto aleatoria nelle catene in placcato, ossia quelle in cui ciascun anulare è costituito da un guscio tubolare.
Altro svantaggio connesso al metodo attualmente adottato per "raddrizzare" gli anulari elicoidali di catene ornamentali è l'ii tilizzo di una sola pinza che quando agisce, nasconde alla vista le estremità dell'anulare che devono essere portate in posizione fra loro affacciate, rendendo impossibile qualsiasi altro iti tervento supplementare su dette estremità contemporaneamente a quello di raddrizzamento.
II trovato è un dispositivo mediante il quale è possibile sii perare gli svantaggi anzidetti e con esso è resa possibile la produzione di catene con anulari aventi ciascuno le estremità perfettamente affacciate fra loro indipendentemente dalla loro dimensione, dalla natura del metallo o lega metallica con cui sono realizzati e dai trattamenti meccanici e termici che può aver subito prima il filo con cui gli anulari sono prodotti. Inoltre l'utilizzo del trovato consente di avere costantemente in vista le estremità dell'anulare da portare fra loro affaccici te, sì da consentire in fase di taratura,un intervento sulle regolazioni di cui il dispositivo è corredato man mano che l'operazione di raddrizzamento si svolge, oltre a consentire simultaneamente altri interventi diretti su dette estremità, anche quando il dispositivo a doppia pinza è in azione.
Il dispositivo in oggetto comprende quindi mezzi che consentono la regolazione del funzionamento delle due pinze per compensare i differenti valori di ritorno elastico degli anulari da "raddrizzare", ed è strutturato in modo da mantenere in vista le estremità degli anulari su cui il dispositivo agisce.
L'invenzione comprende due distinte pinze, poste fra loro adiacenti, ciascuna rivolta ad operare verso una estremità dell'anulare elicoidale aperto da chiudere o raddrizzare. Ciascuna pinza è formata da due becchi corredati posteriormente di una molla che tende a mantenerli nello stato aperto e di mezzi atti a spingere i becchi della pinza dalla posizione "aperto" alla posizione "chiuso".
Le due pinze sono strutturate in modo sia da consentire la regolazione delle rotazioni raddrizzanti eseguite sulle due estremità dell'anulare elicoidale da chiudere per compensare gli effetti di ritorno elastico che possono cambiare al variare del metallo con cui è realizzato l'anulare, sia da lasciare in vista le estremità affacciate dell'anulare per consentire, a pinze chiuse, che possano essere operati in esse altri interventi quali ad esempio ribattiture delle due estremità, saldature o altri interventi ancora.
L'invenzione sarà facilmente compresa con l'ausilio della descrizione dettagliata che segue e dei disegni della tavola allegata riferiti ad una forma preferita di realizzazione, in cui:
- la fig. 1 è la vista laterale di un anulare aperto ottenuto dal taglio di una spirale elicoidale;
- la fig. 2 è la vista laterale dell'anulare di figura 1 le cui estremità sono inflesse da due pinze oltre la linea di raddrizzamento per compensare i ritorni elastici del filo con cui l'anulare è prodotto;
- la fig. 3 è la vista laterale dell'anulare di figura 1 dopo che è stato raddrizzato o spianato;
- la fig. 4 esemplifica una catena di anulari ammagliati raddrizzati che potranno essere stabilizzati nella posizione "chili so" con una saldatura;
- la fig. 5 è la vista di un anulare aperto da un lato trattenuto da una pinza e dal lato opposto, ove ci sono le due estremità libere, stretto da due pinze adiacenti atte ad infletterlo per raddrizzarlo;
- la fig; 6 è la vista assonometrica del dispositivo a due pinze affacciate per il raddrizzamento di anulari aperti ad andamento elicoidale;
- la fig. 7 è la vista frontale del dispositivo in oggetto evi denziante le due pinze fra loro adiacenti a regolazioni separate;
- la fig. 8 è la vista frontale di una pinza del dispositivo in oggetto, sezionata con un piano verticale assiale con cui viene evidenziato il sistema di regolazione della sua movimentazione;
- la fig. 9 è la vista assonometrica del cuneo atto ad azionare le due pinze;
Deve essere ben inteso, tuttavia, che i disegni e le parti descritte corrispondenti, sono dati unicamente a titolo d'illustrazione della forma preferita di realizzazione e non costituì scono in alcuna maniera una limitazione dell'invenzione.
Nei disegni è stato indicato con 1 l'anulare da raddrizzare, con 2 e 3 le estremità di detto anulare che devono essere condotte in posizione fra loro affacciate, indipendentemente dal fatto che subiscano o meno successivamente una saldatura e quindi la catena finita sia o meno con anulari o maglie stabilmente chiuse, che abbiano struttura pianeggiante o subiscano processi di torsione in senso spaziale, come avviene ad esempio nelle catene tipo grumetta.
Con 4 e 5 sono indicati i becchi di una pinza, monolitici o distinti dai rispettivi corpi 6 e 7. Con 8 e 9 sono indicati i becchi della seconda pinza emergenti dai rispettivi corpi 10 e 11. Con 12 è indicata la struttura configurata a forcella allog giante le due pinze, con la quale termina anteriormente il corpo portante 13 che sarà ancorato alla struttura della macchina a cui il dispositivo in oggetto sarà applicato.
Con 14 e 15 sono indicati due perni, attraversanti il primo i corpi 6 e 10, il secondo i corpi 7 e 11 che possono ruotare attorno ad essi. Tali perni verso le estremità sono filettati ed accoppiati con i dadi 16 e 17 il primo, e con i dadi 18 e 19 il secondo, che li trattengono posizionati. Sono infine indicate con 30 due molle atte a sollecitare e spingere posteriormente i due corpi di ogni pinza verso lo stato a cui corrisponde per i becchi anteriori la posizione "aperto".
Ciascun corpo delle due pinze, come indicato nella figura 8, reca posteriormente, dal lato interno l’impronta 20 ove alloggia il cagnolo 21 trattenuto dal perno 22 e corredato di testa sagomata 23.
Ciascun corpo reca inoltre posteriormente sia un foro filettato accoppiato con un gambo 26 stabilizzato nella posizione prescelta dal dado 27, sia una spinta sporgente 28 a cui è ancorata una molla 30 che, tesa fra detta spina e quella 29 emergente dalla parte posteriore dell'altro corpo della medesima pinza, tende a farli avvicinare e quindi a portare la pinza in posizione "aperto".
Il corpo portante 13, entro la cui struttura a forcella 12 alloggiano le due pinze, è attraversato da un foro assiale su cui è ubicata e può scorrere la candela di comando 31 con testa conformata a spina cuneiforme 25.
Nel funzionamento la candela di comando 31 a riposo è posizionata in modo che sulla sua spina cuneiforme 25 aderiscano le teste sagomate 23 dei cagnoli 21 ed i corpi a cui detti cagnoli sono incernierati siano in posizione "aperto".
Il dispositivo di regolazione 26, 27 di ciascun corpo è tale che, agendo su di esso, viene fatto ruotare il cagnolo corrispondente, con ciò variando la distanza della sua testa 23 dal corpo a cui è interiormente incernierato, regolando in tal modo la posizione "aperto" del corrispondente becco della pinza.
I dispositivi di regolazione 26, 27 sono uno per ciascun cor po delle due pinze, consentendo in tal modo una fine regolazio ne delle singole pinze, e per ciascuna dei relativi becchi. L'a pertura delle pinze e quindi il loro orientamento stabilito dai gruppi di regolazione è assicurato dal costante contatto fra le teste sagomate dei cagnoli 23 e la spina cuneiforme 25 dall'azione della molla 30 che spinge costantemente le parti posteriori dei corpi della stessa pinza l'uno verso l'altro contro la struttura cuneiforme 25. La traslazione in avanti della candela 31 fa divaricare simultaneamente tutti i cagnoli 21 che spingeranno ciascuno,attraverso la testa del gambo filettato 26, il corpo a cui sono incernierati verso la posizione "chiuso", raggiunta la quale dovrà essere arrestato l'avanzamento della candela 31.
I dispositivi di regolazione 26, 27 agendo ciascuno sul singolo corpo delle pinze, consentono di regolare l'orientamento risultante dei becchi di ogni pinza nella posizione "aperto" e nella posizione "chiuso".
Nell'esempio di attuazione riprodotto nei disegni, la spina cuneiforme 25 è riprodotta come unico organo azionatore di entrambe le pinze. Nella pratica realizzativa potrà, se ritenuto utile, essere sdoppiata in modo da ottenere il comando della chiusura delle due pinze con organi distinti.
In altra soluzione, l'azione di contro-torsione operata dalle pinze per ottenere anulari 1 con le estremità 2 e 3 fra loro perfettamente affacciate e quindi una torsione capace di compensare il ritorno elastico del metallo, potrebbe essere ottenuta con un moto composito dell'elemento cuneiforme 25, ossia prima con una traslazione mediante cui sarebbe determinato il moto di apertura e chiusura dei becchi, poi con una rotazione che determinerebbe la traslazione in versi opposti dei becchi delle due pinze si da ottenere l'effetto di contro-torsione delle estremità 2 e 3 dell'anello 1, come evidenziato in figura 2.
In una soluzione semplificata, potrebbero essere eliminate le regolazioni sui singoli corpi delle pinze ed operare esclusivamente sulle traslazioni e sulle rotazioni del cuneo 25 o del mezzo equivalente ad esso agente sulla parte posteriore delle pinze stesse.
In un caso e nell'altro le due pinze saranno comunque strutturate e dimensionate in modo da consentire sia la vista delle parti estreme 2 e 3 dell'anulare 1 in corso di raddizzamento, sia di accedere a dette estremità con altri organi o mezzi operativi.
Infine la configurazione dei corpi delle pinze, così come dei relativi becchi, potranno essere modificate in funzione della sezione dell'anulare da "raddrizzare", del tipo di raddrizza mento da operare, ossia se si intende produrre un anulare spici nato o sagomato in senso spaziale, della presenza o meno di al tri organi operanti sulle estremità in vista 2 e 3 dell'anulare 1 a pinze 4, 5 e 8, 9 chiuse e in funzione delle dimensioni degli anulari da "raddrizzare".
E' inteso quindi che il trovato non è limitato nei particolari alle forme illustrate nei disegni, ma comprende tutte quelle forme realizzative delle parti del trovato che conseguono ciascuna pari utilità alla corrispondente descritta, utilizzando lo stesso concetto funzionale.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoi dali aperti, da utilizzarsi in macchine per catene ornamenta li mediante il quale le estremità (2) e (3) di ogni anulare o maglia (1) sono portate in posizione fra loro perfettamente affacciate, consistente in due pinze fra loro adiacenti, ciascuna rivolta ad operare verso una estremità dell'anulare elicoidale aperto (1) da chiudere e ciascuna formata da due becchi (4), (5) e (8), (9), corredati posteriormente di una molla (30) che tende a mantenerli in posizione aperta e con le pinze strutturate in modo e corredate di mezzi azionatoti tali sia da consentire la regolazione delle rotazioni raddrizzanti eseguite sulle due estremità (2) e (3) dell'anulare elicoidale da chiudere, sia da lasciare in vista le estremità affacciate (2) e (3) dell'anulare (1) a pinze chiuse.
  2. 2) Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti, come da riv. 1), caratterizzato da una struttura portante (12) configurata a forcella entro cui alloggiano due pinze i cui corpi (6), (10) e (7), (11) sono attraversati rispettivamente dai perni (14) e (15) che consentono loro di ruotare.
  3. 3) Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti, come da riv. 1), caratterizzato da due pinze, ciascuna posteriormente sollecitata da una molla (30) atta a spingerla verso lo stato a cui corrisponde per i bec chi anteriori la posizione "aperto”.
  4. 4) Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti, come da riv. 1), caratterizzato da due pinze, ciascuna corredata di dispositivi con cui è regolata la direzione dell'orientamento risultante dei becchi nella posizione "aperto" e nella posizione "chiuso".
  5. 5) Dispositivo a dóppia pinza per la chiusura di anulari eli -coidali aperti, come da rivendicazione 1) e 4), caratterizzato da pinze, ciascuno dei cui corpi reca posteriormente incernierato un cagnolo (21) su cui agiscono la spina cuneiforme (25) ed un dispositivo di regolazione (26), (27) agendo sul quale è fatto ruotare il cagnolo, con ciò variando la distanza della sua testa dal corpo a cui è anteriormente incernierato e quindi la posizione "aperto" e "chiuso" del corrispondente becco della pinza.
  6. 6) Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti, come da rivendicazioni 1), 4) e 5), caretterizzato da due pinze ciascuna delle quali costituita da due corpi, su ciascuno dei quali agisce una regolazione distinta (26) (27).
  7. 7) Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti, come da riv. 1), caratterizzato da una spina cuneiforme (25) atta a comandare simultaneamente entrambe le pinze del dispositivo medesimo mediante la sua traslazione.
  8. 8) Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti, come da riv. 1), caratterizzato da un elemento cuneiforme 25 atto a pilotare l'apertura e chiusura dei becchi delle pinze con il suo moto traslatorio, a determinare traslazioni per operare contro-torsioni con un suo moto rotatorio.
  9. 9) Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti, come da riv. 1), caratterizzato da due spine cuneiformi (25), ciascuna atta a pilotare una delle due pinze del dispositivo.
  10. 10) Dispositivo a doppia pinza per la chiusura di anulari elicoidali aperti, come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato da due pinze i cui corpi ed i cui becchi sono sagomati in modo da consentire sia la vista delle estremità (2) e (3) dell'anulare (1) da "raddrizzare" quando entrambe le pinze sono in posizione "chiusa", sia di accedere a dette estremità con altri organi o mezzi operativi.
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