IT202100033185A1 - Sistema multifase preconfezionato e metodo per realizzare la fondazione di aree verdi pavimentate - Google Patents

Sistema multifase preconfezionato e metodo per realizzare la fondazione di aree verdi pavimentate Download PDF

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IT202100033185A1
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Description

Descrizione
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
?Sistema multifase preconfezionato e metodo per realizzare la fondazione di aree verdi pavimentate?
Settore tecnico
L?invenzione si riferisce a un sistema multifase preconfezionato e metodo per realizzare una fondazione per aree pavimentate in presenza di piante che permetta lo sviluppo in salute della pianta senza pregiudicare la portanza della pavimentazione anche quando aperta al traffico. Specificatamente l?invenzione consiste in un involucro in geotessile resistente che contiene una selezionata frazione di aggregati prismatici di frantumazione, terriccio, fibre naturali lineari e cellulosa.
Stato dell?arte
Quando a causa della prossimit? tra aree pavimentate e piante, il volume di terra necessario allo sviluppo vitale della pianta e quello richiedente specifici requisiti strutturali per la pavimentazione si sovrappongono, anche parzialmente, le interferenze tra l?essenza vivente e l?opera sono inevitabili.
Aree pavimentate (piazzali, aree pedonali, parcheggi, corsie trafficate, piste ciclabili ecc.) in presenza di piante devono permettere, allo stesso tempo, lo sviluppo in salute della pianta e il mantenimento dell?integrit? e della regolarit? della pavimentazione e degli elementi al suo contorno, anche quando soggette a carichi di traffico. La vicinanza tra una pianta e un?area pavimentata genera immancabilmente un?interazione tra loro in quanto la struttura e l?essenza devono condividere uno spazio che, da un lato, ha funzione portante e, dall?altro, vitale.
Occorre notare che, da un lato, la pianta per lo sviluppo delle proprie radici prediligerebbe essere circondata da un terreno moderatamente addensato per consentire la presenza di aria e di porosit? accessibile all?acqua; pur senza mai ricadere in una condizione di saturazione che non farebbe respirare la radice, fino ad imputridire. Dall?altro, una pavimentazione, specialmente se trafficata, richiederebbe un piano di posa addensato (poca porosit? e difficilmente penetrabile all?acqua), arido, stabile e resistente. Esso tipicamente ? privo di sostanze nutritive, acqua e aria e non penetrabile dalle radici.
Le due condizioni appaiono quindi in netta contrapposizione tanto che quando il piano di posa di una pavimentazione ? moderatamente addensato, situazione ideale per lo sviluppo dell?apparato radicale della pianta, esso ? soggetto a cedimenti e avvallamenti che compromettono l?uso della pavimentazione. Al contrario, quando lo strato di posa di una pavimentazione ? ben addensato tale da conferire l?adeguata portanza alla sovrastruttura, l?apparato radicale della pianta trova difficolt? nella crescita e nella ricerca di acqua, nutrienti e aria. Ci? pu? indirizzare lo sviluppo delle radici in maniera opportunistica verso la superficie, dove acqua e aria sono facilmente disponibili e in abbondanza.
Oppure pu? bloccare l?estensione delle radici confinando l?apparato radicale in uno spazio circoscritto e non sufficiente a fornire la necessaria quantit? di nutrienti alla pianta che non si sviluppa o, radicando in una limitata area, ? poco stabile e a rischio crollo. La risalita in superficie delle radici crea inevitabilmente dissesti e rigonfiamenti della pavimentazione pregiudicandone l?uso da parte di qualsiasi utente. Tale fenomeno, inoltre, provoca un indebolimento alla pianta che notoriamente non si sviluppa secondo natura e ha un ciclo vitale notevolmente ridotto a confronto di quanto avrebbe in un contesto adeguato.
Varie soluzioni sono state tentate nel tempo per evitare i problemi di coesistenza di un?area pavimentazione contigua ad un?area verde ma, correntemente, nessuna di queste sembra soddisfare ampiamente tutte le casistiche e le necessit? operative.
L?inserimento di strati legati e rigidi come porzione inferiore di una sovrastruttura pu? mitigare i carichi su un sottofondo moderatamente addensamento, ideale per l?apparato radicale della pianta, e allo stesso tempo garantire la portanza richiesta alla pavimentazione. Purtroppo, per? lo strato rigido mal si adatta ai, seppur piccoli, inevitabili assestamenti differenziali dello strato di sottofondo soffice. Essi, infatti, inducono premature spaccature nello strato rigido sovrastante che si propagano repentinamente sino alla superficie. Lo strato rigido addirittura pu? favorire la risalita delle radici in cerca di un aggrappo solido o sottrarre del tutto uno spazio, a profondit? intermedia, alla crescita delle radici. In un caso o l?altro, dunque, il sistema ? soggetto a fallimento.
La realizzazione di uno strato superficiale poroso cementato o bituminoso che facilita la permeazione dell?acqua dall?alto richiede comunque uno strato di fondazione stabile. Tra l?altro per essere steso in maniera regolare richiede un piano di posa liscio e quindi di pezzatura tendenzialmente fine che andrebbe a ridurne la portanza. Altro svantaggio ? la difficile manutenzione localizzata.
L?inserimento di barriere fisiche in profondit? e attorno all?apparato radicale della pianta (Patent no.: US 4019279, , che non possono essere ampie quanto il volume necessario alla pianta adulta a causa della presenza limitrofa della pavimentazione, a volte vengono comunque raggirate dalle radici che compiendo un angolo acuto appena oltrepassato l?ostacolo, tendono a risalire per evitare lo strato addensato di fondazione della pavimentazione.
Altri sistemi prefabbricati che prevedono un pozzetto forato, generalmente per la raccolta dell?acqua piovana, contenente la pianta e gli opportuni drenaggi (Patent no.: US 10563392,
WO 2017/044920 A1, CA 2976915,
) risultano particolarmente costosi, invasivi e mal si adattano ad opere di manutenzione e recupero in un contesto con pianta e pavimentazione gi? esistenti.
Altre soluzioni hanno previsto un suolo strutturale di fondazione composto da elementi selezionati granulari e argilla (Patent no.: US 5849069, CN 103650972A), da porre a contorno della pianta mostrano la limitazione di dover essere usati immediatamente dopo la preparazione (non possono essere stoccati) e possono comunque perdere le loro capacit? nel tempo. Infatti, la possibile contaminazione del suolo strutturale con il sottofondo esistente a diretto contatto pu? distanziare tra loro le particelle granulari indebolendo lo strato (riduzione della forza d?attrito), o saturare lo strato, con conseguente diminuzione delle sacche d?aria e della capacit? di drenaggio indispensabili per la coesistenza della pianta. Il dilavamento del suolo strutturale inoltre pu? spogliarlo della terra ricca di sostanza organica essenziale per la pianta. Nonch? l?inserimento in esso della radice pu? comportare spostamenti allo scheletro litico che, non essendo confinato, pu? indurre a cedimenti o irregolarit? della pavimentazione. Anche le prove di base per verificare la capacit? portante iniziale potrebbero indurre a false aspettative perch? previste esclusivamente in laboratorio e, a volte, su campioni non rappresentativi. Per esempio, la prova CBR per la verifica della portanza non pu? essere eseguita per pezzature superiori a 22,4 mm (UNI EN 13286-47), mentre il suolo strutturale pu? avere particelle con dimensioni anche superiori a 40 mm.
Tutte le ipotesi di intervento richiedono un?importante fase di lavorazione in sito con sensibile dispendio di manodopera e tempo.
Problema tecnico da risolvere
L?apparato radicale di una pianta ? molto pi? esteso della chioma e tipicamente si sviluppa entro il metro di profondit?. Le radici si estendono alla ricerca di aria, nutrienti e acqua da fornire alla pianta, evitando aree sature di acqua che non farebbero respirare la radice, fino ad imputridire.
Nell?esplorazione le radici migrano verso aree dove pi? facilmente possono soddisfare la richiesta di aria, nutrienti e acqua evitando quindi gli strati addensati costituiti da materiali aridi con scarsa porosit? e drenaggio.
La fondazione di un?area pavimentata impone il soddisfacimento di specifici livelli di resistenza strutturale, i quali sono raggiunti grazie al mutuo attrito tra le particelle del materiale arido selezionato. Il fenomeno attritivo, direttamente relazionato alla resistenza strutturale, ? massimizzato tramite un efficace addensamento.
La tradizionale fondazione di una pavimentazione rappresenta proprio l?opposto di ci? che ricerca l?apparato radicale di una pianta e per tale motivo, quando in concomitanza, le radici tendono a risalire in superficie generando dissesti alla pavimentazione e compromettendo il ciclo di vita della stessa pianta.
L?invenzione ? un sistema multifase preconfezionato e metodo per realizzare la fondazione di aree verdi pavimentate (piazzali, aree pedonali, parcheggi, corsie trafficate, piste ciclabili ecc.) capace sia di offrire un durevole e stabile supporto alla pavimentazione, anche quando soggetta a traffico, che di permettere l?estensione naturale dell?apparato radicale di una pianta in un mezzo ricco di nutrienti, aria e acqua, e drenato (non raggiunge mai la condizione di saturazione) tale da non limitare il ciclo di vita della pianta stessa.
L?invenzione ha l?obiettivo di fornire l?ambiente (strato di fondazione) idoneo alla regolare evoluzione del ciclo di vita e vigorosit? di una pianta quando prossima ad un?area pavimentata, senza comprometterne le prestazioni funzionali (regolarit?) e strutturali (portanza). L?invenzione vuole essere durevole (permanente nel tempo), preconfezionabile, facile e poco dispendiosa nell?installazione e modellabile al contesto in termini di forma.
Breve descrizione dei disegni
Fig.1: Schema composizionale e volumetrica del sistema multifase preconfezionato per realizzare la fondazione in aree verdi pavimentate. Dove 1 rappresenta il volume di aria, 2 rappresenta il volume e la massa del terriccio semiliquido e delle fibre, 3 rappresenta il volume e la massa della frazione di aggregati prismatici di frantumazione, 4 rappresenta il geotessile resistente (involucro), 5 rappresenta il volume e la massa di acqua proveniente dall?esterno che pu? entrare e uscire attraverso il geotessile, 6 rappresenta il volume nell?aggregato minerale disponibile al parziale riempimento con il terriccio semisolido, 7 rappresenta il volume totale della miscela interna, 8 rappresenta la massa totale della miscela interna e 9 rappresenta il volume e la massa totale del sistema.
Fig.2: Schema a puro titolo illustrativo e non limitativo della coesistenza tra pianta e pavimentazione con fondazione realizzata tramite assemblaggio di vari lotti di sistema multifase preconfezionato. Dove 10 rappresenta la fondazione stradale tradizionale, 11 rappresenta la pavimentazione stradale, 12 rappresenta vari lotti (in sacchi) sovrapposti e affiancati di sistema multifase preconfezionato, 13 rappresenta il drenaggio, 14 rappresenta il sottofondo in natura, 15 rappresenta il marciapiede e 16 rappresenta l?albero.
Fig.3: Schema a puro titolo illustrativo e non limitativo di pianta con gabbione. Dove 17 rappresenta l?apparato radicale dell?albero adulto (installazione avviene con albero giovane), 18 rappresenta la miscela multifase interna, 19 rappresenta l?involucro in geotessile aderente al confinamento, 20 rappresenta il gabbione in rete metallica di confinamento.
Descrizione dettagliata dell?invenzione
L?obiettivo dell?invenzione ? realizzare una fondazione resistente per una pavimentazione e allo stesso tempo idonea come ambiente di crescita e vita per l?apparato radicale di una pianta indirizzando la ricerca verso una soluzione che combini resistenza meccanica con la presenza di aria, umidit? e nutrimenti, evitando il ristagno di acqua. L?invenzione vuole essere durevole (permanente nel tempo), preconfezionabile, stoccabile, facile e poco dispendiosa nell?installazione e modellabile al contesto in termini di forma.
L?invenzione si riferisce a un sistema multifase preconfezionato e metodo per realizzare la fondazione di aree pavimentate (piazzali, aree pedonali, parcheggi, corsie trafficate, piste ciclabili ecc.) in presenza di piante che permetta lo sviluppo in salute della pianta senza pregiudicare la regolarit? e portanza della pavimentazione anche quando aperta al traffico.
L?invenzione ? una fondazione perch? si pone al di sotto di una pavimentazione.
L?invenzione ? un sistema multifase perch? nel suo volume, contenuto in un involucro in geotessile resistente, include una fase granulare, una terrosa, una acquosa, una fibrosa e una aerea.
L?invenzione ? un sistema preconfezionato perch? pu? essere realizzata fuori opera tanto da richiederne solo la posa al momento dell?installazione, leggera pressione e vibrazione per l?ingranamento all?interno di uno spazio adeguatamente predisposto, senza alcuna altra lavorazione in sito. Ci? implica notevoli vantaggi in termini di rapidit?, semplicit? di equipaggiamento di cantiere e agevolezza operativa. ? possibile accostare o sovrapporre pi? lotti replicanti del sistema per coprire specifiche dimensioni. Il sistema si modella alla forma della superficie di posa o pu? essere confinato da un gabbione in rete metallica zincata multidimensionale quando necessario rispettare una specifica geometria. Il sistema pu? essere stoccato. L?involucro pu? anche essere posizionato, riempito con la miscela multifase e richiuso in sito.
L?invenzione risolve il problema tramite un sistema multifase perch? nel suo volume, contenuto in un involucro in geotessile resistente che consente il preconfezionamento e stoccaggio, include una fase granulare capace di sopportare i carichi di una pavimentazione e una fase terrosa, una acquosa, una fibrosa e una aerea adatta allo sviluppo dell?apparato radicale e al ciclo di vita di una pianta.
Il sistema pu? essere preconfezionato in impianto tale da richiederne solo la posa, leggera pressione e vibrazione per ingranamento all?interno di uno spazio adeguatamente predisposto, senza alcuna altra lavorazione in sito. Il sistema pu? essere stoccato. ? possibile accostare o sovrapporre pi? lotti replicanti del sistema per coprire specifiche dimensioni. Il sistema pu? essere confinato da un gabbione in rete metallica zincata multidimensionale (resistenza superiore a 40 kN/m) quando necessario rispettare una specifica geometria.
Per una migliore comprensione dell?invenzione, la figura 1 mostra uno schema, a puro titolo illustrativo e non limitativo, del sistema multifase preconfezionato. Con riferimento alla figura 1: 1 rappresenta il volume di aria, 2 rappresenta il volume e la massa del terriccio semiliquido e delle fibre, 3 rappresenta il volume e la massa della frazione di aggregati prismatici di frantumazione, 4 rappresenta il geotessile (involucro), 5 rappresenta il volume e la massa di acqua proveniente dall?esterno che pu? entrare e uscire attraverso il geotessile, 6 rappresenta il volume nell?aggregati minerale disponibile al parziale riempimento con il terriccio semiliquido, 7 rappresenta il volume totale della miscela interna, 8 rappresenta la massa totale della miscela interna e 9 rappresenta il volume e la massa totale del sistema.
L?invenzione consiste in un involucro in geotessile (4) con funzione di separazione e filtro che contiene, inalterata nel tempo, la miscela interna multifase. Evidenze sperimentali hanno evidenziato che il geotessile deve avere una idonea resistenza a trazione per resistere agli strappi e consentire il drenaggio per non ostacolare il flusso d?acqua. Il geotessile si oppone alla contaminazione della miscela multifase interna da parte del circostante sottofondo, permette la fuoriuscita dell?eventuale eccesso di acqua (5), trattiene la miscela multifase interna mantenendo stabile nel tempo il proporzionamento di progetto, crea un confinamento e pu? essere attraversato dalle radici. L?effetto del confinamento ? il mantenimento della posizione nello spazio della miscela multifase interna e dello stretto contattato tra le sue particelle a favore di stabilit? e portanza. L?involucro in geotessile pu? essere preparato in impianto e avere diverse dimensioni in funzione del contesto. Le dimensioni possono variare da sacchi con peso idoneo alla movimentazione manuale a grandi sacche posizionabili con mezzi d?opera.
L?involucro consente lo stoccaggio del sistema. L?involucro pu? anche essere posizionato, riempito con la miscela multifase e richiuso in sito. Il geotessile pu? essere in fibra naturale. Il ruolo dell?involucro in geotessile ? fondamentale per mantenere il proporzionamento stabile nel tempo (nessuna perdita di miscela interna multifase verso l?esterno, nessuna contaminazione della miscela interna multifase dall?esterno) e per consentirne lo stoccaggio.
La miscela multifase interna contiene una selezionata frazione di aggregati prismatici di frantumazione lavati, un terriccio, fibre naturali lineari e cellulosa opportunamente selezionate e proporzionate.
La frazione di aggregati prismatici di frantumazione lavati (3) offre portanza grazie al mutuo attrito tra le particelle spigolose. La composizione mono-granulare lascia ampia porosit? inter-granulare che consente il drenaggio dell?acqua in eccesso, impedisce fenomeni di risalita capillare, lascia un adeguato spazio per essere riempito da un terriccio, consente la penetrazione dell?apparato radicale della pianta e si auto-compatta. Evidenze sperimentali hanno mostrato che la frazione di aggregati prismatici a spigoli vivi di frantumazione deve avere specifiche caratteristiche fisiche quali: resistenza alla frammentazione (UNI EN 1097-2) ? 30% (Categoria UNI EN 13242: LA30), coefficiente di forma (UNI EN 933-4) ? 20% (Categoria UNI EN 13242: SI20), coefficiente di appiattimento (UNI EN 933-3) ? 20% (Categoria UNI EN 13242: FI20), percentuale di particelle frantumate (UNI EN 933-5) = 100% (Categoria UNI EN 13242: C100/0), contenuto di fine (UNI EN 933-1) ? 1% (Categoria UNI EN 13242: f1). In termini dimensionali deve avere almeno il 90% trattenuto al setaccio corrispondente alla dimensione minore e dal 90 al 99% di passante al setaccio corrispondente alla dimensione maggiore con rapporto tra dimensione maggiore e dimensione minore inferiore a 1,5. Evidenze sperimentali per la determinazione della massa volumica di aggregati assestati con tavola a scosse (CNR, Bollettino Ufficiale n.76/1980) hanno permesso di confermare la realizzazione di uno scheletro litico con una percentuale di vuoti di circa il 50%. Per esempio, per aggregati con una massa volumica apparente di circa 2.650 kg/m<3>, ? ottenibile una massa volumica di aggregati in mucchio assestati pari a circa 1.300 kg/m<3>. Considerando il sistema multifase, la porosit? ? lo spazio a disposizione per il riempitivo e l?aria verificabile (6), in analogia al concetto e definizione di vuoti nell?aggregato minerale (6), secondo la norma UNI EN 12967-8.
Il terriccio (2) parzialmente avvolge la frazione di aggregati prismatici di frantumazione e ne facilita l?auto-addensamento. Al momento della posa, in condizione semiliquida, esso funge da fluidificante e abbatte le resistenze attritive tra le particelle granulari fino al raggiungimento del miglior incastro dello scheletro litico per gravit? o semplice vibrazione senza necessariamente richiedere una fase di dispendiosa compattazione. Il terriccio semiliquido parzialmente riempie la porosit? inter-granulare della frazione di aggregati prismatici di frantumazione fungendo da elemento di trattenimento dell?umidit? e dei nutrienti per l?apparato radicale della pianta. Il terriccio semiliquido non deve saturare la porosit? inter-granulare altrimenti indurrebbe una caduta di resistenza dello scheletro litico (non si manifesterebbe mutuo attrito ma scivolamento tra particelle). Il terriccio pu? contenere porzioni di materiale organico e torba, sabbia e terra di tipo A6, A7 o A8 secondo la UNI EN 11531-1. Il terriccio deve contenere una componente di ammendanti organici naturali.
Le fibre naturali miste in forma lineare e cellulosa fungono da sostanze stabilizzatrici e fissative per Il terriccio semiliquido evitandone la dispersione e sedimentazione all?interno della miscela granulare. Le fibre danno un ulteriore contributo al trattenimento dell?umidit? e dei nutrienti per l?apparato radicale della pianta.
Il contenuto della miscela interna multifase ? proporzionato secondo una specifica volumetria e selezionato secondo specifiche caratteristiche per bilanciare le varie funzioni alle quali deve assolvere (portanza, drenaggio, anti-capillarit?, contenente aria e nutrienti). Genericamente, l?unit? di volume della miscela interna multifase mostra un proporzionamento pari a 50-70% in volume di frazione di aggregati prismatici di frantumazione, 15-25% in volume di terriccio semiliquido e fibre naturali, 15-25% di aria. Le fibre naturali miste in forma lineare e cellulosa devono essere presenti per una quantit? superiore allo 0,5 % in peso.
L?invenzione ? prodotta mescolando i suoi componenti, scelti nel rispetto delle specifiche prescrizioni, fino al raggiungimento di un impasto omogeneo. Il tempo di impasto ? funzione della quantit? di miscela e della tecnologia impiagata. Tipicamente il tempo di impasto pu? variare da alcune decine di secondi per metodi automatizzati meccanici a poco oltre il minuto per metodi manuali. La mescolazione prevede una prima fase per impastare la frazione di aggregati prismatici di frantumazione lavati in condizione satura a superficie asciutta con le fibre naturali miste in forma lineare e cellulosa. La seconda fase prevede di additivare il terriccio. In funzione dell?attrezzatura, la procedura pu? essere svolta mescolando la componente terrosa e fibrosa in stato asciutto per poi aggiungere acqua durante l?impasto con la frazione di aggregati prismatici di frantumazione lavati in condizione satura a superficie asciutta. Il proporzionamento dei componenti deve permettere di ottenere la seguente suddivisione volumetrica: 50-70% in volume di frazione di aggregati prismatici di frantumazione, 15-25% in volume di pasta terrosa semiliquida e fibre naturali, 15-25% di aria. La composizione volumetrica deve essere verificata sulla base dei dosaggi, della massa volumica apparente dei componenti e della massa volumica dell?impasto assestato con tavola a scosse (CNR, Bollettino Ufficiale n.76/1980). Per valori di massa volumica apparente comuni (i.e.2.650 kg/m<3 >per gli aggregati e 2.200 kg/m<3 >per la pasta terrosa semiliquida) il proporzionamento in peso prevede circa 2,5 parti di aggregati ogni parte di terriccio e 1% di fibre naturali. La miscela multifase appena mescolata deve essere inserita in un involucro in geotessile che pu? avere diverse dimensioni in funzione del contesto. L?involucro consente lo stoccaggio del sistema. Le dimensioni possono variare da sacchi (e.g.70x120 cm, 60x100 cm ecc.) con peso idoneo alla movimentazione manuale a grandi sacche (oltre 1 m<3>) posizionabili con mezzi d?opera. Pi? lotti replicanti del sistema possono essere accostati o sovrapposti per coprire specifiche dimensioni. L?involucro pu? anche essere posizionato, riempito con la miscela multifase e richiuso in sito.
Un campione confezionato in laboratorio lasciato all?interno di una formella con dimensione superiore ad almeno sei volte la dimensione massima della miscela multifase e immerso in acqua per 96 ore non deve mostrare alcun fenomeno di rigonfiamento (espansione verticale).
Prove di portanza in sito eseguite con piastra dinamica (ASTM E2583 ? 07) su uno spessore di almeno 30 cm del sistema multifase devono raggiungere valori sempre superiori a 60 MPa.
Applicazione industriale
L?invenzione ? di particolare interesse per enti gestori, spesso pubblici, delegati alla progettazione, gestione e manutenzione di reti viarie e prospicenti aree verdi.
Per una soddisfacente installazione ? raccomandato eseguire uno scavo di circa 100 cm, posizionare un dreno con tubo forato e rivestito sul fondo (13), riempire con il sistema multifase preconfezionato anche in pi? lotti assemblati fino a occupare il volume richiesto (12), predisporre una tubazione per l?irrigazione della pianta in sua prossimit?, ricoprire con la sovrastruttura stradale (11) come da prescrizioni dell?ente gestore (per esempio: uno strato di base in misto cementato di 20 cm, uno strato di binder in conglomerato bituminoso di 7 cm e uno strato di usura in conglomerato bituminoso di 3 cm).
Quando necessario rispettare una specifica geometria, la miscela multifase (18) pu? anche essere inserita in un gabbione (20) in rete metallica zincata multidimensionale (resistenza superiore a 40 kN/m) foderato internamente da un geotessile (19). Su tale sistema multifase preconfezionato l?albero (17) in et? giovane pu? essere direttamente impiantato per poi posizionare il blocco unico in sito.
Il metodo di confezionamento risulta semplice e attuabile da qualsiasi impianto di produzione per conglomerati (cementizi o bituminosi) o cava di estrazione di aggregati. La sua installazione ? facile, rapida e non necessita di equipaggiamenti dedicati n? di manodopera specializzata.

Claims (10)

Rivendicazioni del brevetto per invenzione industriale dal titolo: ?Sistema multifase preconfezionato e metodo per realizzare la fondazione di aree verdi pavimentate?
1. Sistema multifase preconfezionato per realizzare la fondazione di aree verdi pavimentate, capace sia di offrire un durevole e stabile supporto alla pavimentazione che di permettere l?estensione e il ciclo di vita naturale di una pianta, caratterizzato dal fatto di comprendere un involucro in geotessile resistente (4), una miscela interna multifase composta da una frazione di aggregati prismatici di frantumazione (3), terriccio, fibre naturali miste in forma lineare e cellulosa (2).
2. Sistema multifase preconfezionato secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che l?involucro in geotessile ? in fibra naturale, resistente e traspirante.
3. Sistema multifase preconfezionato secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la miscela interna multifase ha un proporzionamento pari a 50-70% in volume di frazione di aggregati prismatici di frantumazione (3), 15-25% in volume di terriccio e fibre naturali (2), 15-25% di aria (1).
4. Sistema multifase preconfezionato secondo le rivendicazioni 1 e 3 caratterizzato dal fatto che la frazione di aggregati prismatici di frantumazione forma uno scheletro litico scheletro autoaddensante con percentuale di vuoti di circa il 30-50%.
5. Sistema multifase preconfezionato secondo le rivendicazioni 1 e 3 caratterizzato dal fatto che il terriccio contiene una componente di ammendanti organici naturali.
6. Sistema multifase preconfezionato secondo le rivendicazioni 1 e 3 caratterizzato dal fatto che le fibre naturali miste in forma lineare e cellulosa sono presenti in una quantit? superiore allo 0,5 % in peso.
7. Sistema multifase preconfezionato secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che pu? essere stoccato.
8. Sistema multifase preconfezionato secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che l?involucro in geotessile (4) pu? avere varie dimensioni e modellabile al contesto in termini di forma.
9. Sistema multifase preconfezionato secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che pu? essere confinato da un gabbione in rete metallica zincata multidimensionale quando necessario rispettare una specifica geometria.
10. Metodo per la realizzazione di una fondazione di aree verdi pavimentate mediante un sistema multifase preconfezionato secondo le precedenti rivendicazioni caratterizzato dalle seguenti fasi:
i) selezione e proporzionamento della frazione di aggregati prismatici di frantumazione (3), del terriccio, delle fibre naturali e cellulosa (2);
ii) uniforme mescolazione della frazione di aggregati prismatici di frantumazione (3), del terriccio, delle fibre naturali e cellulosa (2);
iii) inserimento della miscela multifase in un involucro in geotessile (4) e chiusura;
iv) affiancamento e sovrapposizione di vari lotti del sistema multifase preconfezionato fino ad occupare il volume di interesse.
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