IT202100021884A1 - Composizione per la cura e la prevenzione del mal dell'esca - Google Patents

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Mario Guerrieri
Roberto Ercolani
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
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Description

COMPOSIZIONE PER LA CURA E LA PREVENZIONE DEL MAL DELL'ESCA
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una composizione per la cura del mal dell'esca, che ? una malattia della vite causata da un gruppo di funghi che colonizzano i vasi linfatici e il legno, pregiudicando il trasporto dell'acqua e dei nutrienti dalle radici fino alla parte aerea della pianta. La composizione dell'invenzione pu? essere prodotta in forma di pasta o di soluzione e pu? essere applicata sul fusto della pianta per curare la malattia e/o spruzzata sulla parte aerea, sul fusto o sul concime per prevenire l'infezione della pianta dai funghi patogeni.
SFONDO TECNICO DELL'INVENZIONE
Il mal dell'esca ? diffuso in tutte le aree viticole del mondo e attualmente causa gravi danni anche in impianti giovani. La complessit? di questa malattia ? legata soprattutto al fatto che attualmente non esiste alcun prodotto in grado di bloccarla. In passato si faceva uso dell'arsenito di sodio, ma questo ? stato ritirato dal commercio a causa della sua tossicit? nei confronti dell'uomo e dell'ambiente. Infatti, l?impiego di questa sostanza ? stato vietato nel 2003.
Tra il 2003 e il 2007, la Spagna ha visto aumentare il numero di vigneti colpiti dall'1,8% al 10,5%. [?] Studi epidemiologici condotti in Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia e Sicilia hanno dimostrato che l'incidenza del mal dell'esca ha raggiunto il 60-80%, nei vigneti pi? vecchi e la Francia stima che, a causa di questa fitopatia, l'11% del numero totale di vitigni della nazione non sia produttivo (Articolo, Mal dell'esca: storia e impatto economico, 25 mar 2019, www.freshplaza.it).
Le pi? importanti minacce economiche per la viticoltura sono state identificate nello stress idrico e nel mal dell?esca ( (2019), Grapevine, esca complex, and environment: the disease triangle. Phytopathologia Mediterranea 58(1): 17-37.)
Ci sono studi sul beneficio economico derivante dall?applicazione dopo la potatura di trattamenti fungicidi per contrastare le malattie del tronco della vite. In particolare, nell?articolo Long-Term Benefits of Protecting Table Grape Vineyards against Trunk Diseases in the California Desert (Agronomy, 2020, 10, 1895; ) si riporta di un vigneto di uva da tavola appena piantato nel deserto della California, che ? stato diviso in due blocchi trattati in maniera differente: in un blocco, ? stato applicato su ferite da potatura per sei anni consecutivi il fungicida metil-tiofanato, mentre l'altro ? rimasto non trattato. I risultati hanno mostrato un'incidenza significativamente inferiore di malattie del tronco e reimpianto di viti in blocchi trattati, unitamente ad un aumento significativo di frutti totali e commercializzabili. I potenziali benefici economici annuali dell'applicazione di fungicida sulle ferite da potatura sembrano essere compresi tra $ 8500 e $ 12.500 per ettaro all'anno in uno scenario di controllo della malattia del 50-75%.
La seguente Tabella A (da Impiego di Trichoderma contro il mal dell?esca della vite, L?Informatore Agrario, VI (6), 2015) riporta l'impatto economico del mal dell'esca in Euro per ettaro in 5 diverse zone di produzione di vino in Italia: zona del Chianti classico (Castelnuovo Berardenga, Siena), zona del Chianti nobile (Montepulciano, Siena), zona del Valpolicella (Cazzano di Tramigna, Verona), zona del Lambrusco Salamino (Novellara, Reggio Emilia)e zona del Friuli Colli Orientali (Udine). In questo studio il trattamento a cui erano stati sottoposti i vigneti era l'impiego del Trichoderma.
Le ferite di potatura della pianta rappresentano la via preferenziale di una nuova infezione.
? stato recentemente immesso in commercio un prodotto chiamato "Remedier" (del catalogo 2014 di Gowan Italia) che ? descritto difendere preventivamente da questa patologia.
Questo biofungicida formulato in polvere ? costituito dalla miscela dei due ceppi di Trichoderma asperellum e gamsii. Esso agisce per competizione a livello dei siti d'infezione nei confronti dei funghi patogeni, ai quali viene sottratto lo spazio vitale e le sostanze nutritive necessarie ad innescare il processo infettivo. Inoltre forma una barriera protettiva che impedisce la penetrazione dei funghi patogeni attraverso aperture o ferite.
Questo prodotto viene pertanto applicato preventivamente sulla pianta, non ha effetti curativi, ma impedisce la diffusione della malattia, con una generale diminuzione dei sintomi nel vigneto. Questo effetto benefico ? sempre pi? apprezzabile se si ripete il trattamento nel corso degli anni.
L'epoca ottimale per effettuare il trattamento con Remedier sulla Vite ? compresa fra marzo e aprile, nella fase del "pianto" (la linfa che fuoriesce dai tagli di potatura favorisce la colonizzazione da parte del Trichoderma).
L'uso di idrossiapatite sostituita o non sostituita funzionalizzata con almeno una molecola bioattiva per la prevenzione e il trattamento di malattie del tronco della vite, in particolare del mal dell?esca ? rivendicato nel documento WO15075645 A1.
Il documento brevettuale EP2915426 B1 rivendica composizione, uso e metodo per ridurre i sintomi sull'apparato epigeo associati al mal dell?esca della vite, comprendente una fase di trattamento di piante del genere Vitis con una composizione contenente un estratto di alghe della famiglia delle Fucaceae, CaCl2 e Mg (NO3)2 in opportune percentuali. Il prodotto sopracitato risolve il problema sugli apici della vite attenuando i sintomi della malattia dell?esca, mentre rimane l'esigenza di un prodotto che agisca a livello meristematico, sia su apici che sulle parti legnose della vite stabilizzandone la malattia e salvaguardando nel tempo le future produzioni.
Non esiste per? ancora ad oggi un rimedio che sia capace di curare le piante gi? malate. Ad oggi l'unico rimedio che ha un viticoltore per arginare le perdite economiche dovute al diffondersi della malattia ? quello di espiantare le piante morte e sostituirle con piante giovani che, per?, ovviamente, non saranno produttive prima di un certo numero di anni.
DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE
Il richiedente ha adesso sorprendentemente trovato una composizione che ? in grado non solo di prevenire l'infezione, ma anche di curare la piante malate, in una maniera cos? efficace da diventare nuovamente produttive gi? durante il periodo di raccolta successiva al trattamento.
La composizione dell'invenzione comprende:
1) una miscela di minerali comprendente clinoptilolite, almeno una ulteriore zeolitite e fullerite; 2) una miscela microbica comprendente funghi, ad esempio Trichoderma, in particolare Trichoderma atroviride, e batteri, ad esempio Pseudomonas, in particolare Pseudomonas fluorescens, Bacilllus, in particolare Bacilllus subtilis, Streptomyces, in particolare Streptomyces griseus;
3) un prodotto ottenuto della fermentazione della soia con Bacilllus subtilis, comprendente acido poli-glutammico;
4) una miscela di alghe brune comprendente l'alga Ascophyllum nodosum;
5) un concime organico di origine vegetale derivante dall'idrolisi del germe di mais, comprendente amino acidi liberi;
6) melasso pre-fermentato con la miscela di cui al punto 2, comprendente acido poli-glutammico e poli-idrossi butirrato; e
7) una sospensione acquosa di fullerite.
La clinoptilolite ? un alluminosilicato alcalino idrato, uno dei minerali pi? abbondanti della famiglia delle zeoliti. ? costituita da una struttura esterna di tetraedri di silice e allumina, all'interno della quale le molecole d'acqua e i cationi scambiabili (ad esempio calcio, potassio, sodio) migrano liberamente. Sebbene la formula chimica della clinoptilolite vari con la composizione, una rappresentazione tipica ? data da (Na2K2,Ca)3Al6Si30O72?24H2O (definizione dall?Enciclopedia Britannica - https://www.britannica.com/science/clinoptilolite).
Il termine zeolitite ? stato introdotto nel 2011 (Galli E., Passaglia E., 2011; Natural zeolites in environmental engineering. In: H. Holzapfel ed., Verlag ProcessEng Engineering GmbH, Zeolites in Chemical Engineering, 392-416) per definire le rocce piroclastiche diagenizzate a prevalente (>50%) contenuto in zeolite e minori quantit? di altre fasi silicatiche (quarzo, cristobalite, feldspato, plagioclasio, pirosseno, mica) e vetro vulcanico.
Le fulleriti, insieme alla grafite e al diamante, rappresentano una terza forma di carbonio cristallino. Sono cristalli molecolari costituiti da fullereni, cio? molecole di carbonio con strutture a gabbia chiusa ( Fullerenes and fullerites: new forms of carbon, Nanostructured Materials, Vol.6, Issue 1-4, 1995, pp.65-72).
Tali minerali si possono acquistare da diverse fonti commerciali. In Italia, ad esempio, una ditta fornitrice ed importatrice ? la A. Q. EVO S.R.L.
La miscela microbica e gli altri componenti della composizione della presente invenzione possono ad esempio acquistati presso la ditta
La composizione della presente invenzione pu? essere in forma di pasta, in forma di liquido o anche come componente di un ammendante organico sotto forma solida, di pellet o granulato da immettere nel suolo. Nel primo caso ? adatta all'utilizzo per la guarigione delle piante malate, attraverso l'applicazione su una sezione longitudinale del fusto, nel secondo caso ? adatta per la prevenzione della malattia su piante sane, attraverso la dispersione (spray) sulla parte aerea o sul fusto della pianta o nell?ammendante per prevenire l'infezione della pianta dai funghi patogeni, che causano il mal dell'esca, colonizzando preventivamente il terreno di coltivazione.
Secondo un aspetto dell'invenzione, il componente 1 ? presente in quantit? comprese fra il 30% e il 75% in peso; il componente 2 ? presente in quantit? comprese fra il 3% e il 7% in peso; il componente 3 ? presente in quantit? comprese fra il 6% e il 10% in peso; il componente 4 ? presente in quantit? comprese fra l'1% e il 5% in peso; il componente 5 ? presente in quantit? comprese fra il 40 e il 50% in peso; il componente 6 ? presente in quantit? comprese fra il 1% e il 5% in peso; e il componente 7 (la sospensione acquosa di fullerite) contiene dal 3 al 6% in peso di fullerite e l?acqua ? presente in quantit? sufficiente per raggiungere la consistenza cercata, ad esempio, se si vuole una pasta, sar? necessaria una quantit? dal 5% al 7% in peso di acqua.
L'applicazione della composizione dell'invenzione sulle viti affette dal mal dell'esca viene eseguita nel seguente modo. Il fusto della pianta malata viene tagliato longitudinalmente in due sezioni. Successivamente la composizione dell'invenzione, preferibilmente in forma di pasta fluida, viene spalmata sulle due superfici di ciascuna sezione corrispondenti all'interno del fusto.
Pertanto la presente invenzione comprende anche un metodo per il trattamento delle viti affette da mal dell'esca comprendente:
1) praticare un taglio longitudinale del fusto in modo da ottenere due sezioni;
2) applicare la composizione della presente invenzione in modo uniforme sulle due superfici di ciascuna sezione corrispondenti all'interno del fusto.
La presente invenzione comprende anche un metodo per la prevenzione del mal dell'esca delle viti comprendente la dispersione sulle parti aeree delle viti e/o sul terreno la composizione dell'invenzione.
Se non altrimenti definito, tutti i termini tecnici e scientifici utilizzati qui e di seguito hanno lo stesso significato come comunemente inteso da una persona con esperienza ordinaria nel settore della tecnica, a cui la presente invenzione appartiene.
Anche se metodi e materiali simili o equivalenti a quelli qui descritti possono essere utilizzati nella pratica e nelle prove della presente invenzione, i metodi e i materiali sono descritti qui di seguito come esempio. I materiali, i metodi e gli esempi hanno uno scopo puramente esemplificativo e non si devono intendere in modo restrittivo.
Come utilizzati in questa descrizione e nelle rivendicazioni, i termini "comprendente", "contenente" o "incluso" significa che almeno il composto, elemento, materiale, eccipiente, o il metodo o la fase, ecc., indicati sono presenti nella composizione, nella formulazione, o nel processo, ma non si esclude la presenza di altri composti, elementi, materiali, eccipienti o fasi del metodo, ecc, anche se gli altri tali composti, elementi, materiali, eccipienti, o metodo, o fasi, ecc, hanno la stessa funzione di quella che ? indicata, a meno che non ci sia una esplicita esclusione nelle rivendicazioni. ? anche da intendersi che la menzione di una o pi? fasi del metodo non esclude la presenza di ulteriori fasi del metodo prima o dopo la procedura recitate combinate o fasi intermedie del metodo tra quelle fasi espressamente identificate.
ESEMPI
Esempio 1 - Preparazione della composizione secondo l'invenzione
Materiali
- Miscela di minerali Silicron Evo Q.F5? , contenente 90% di zeolititi naturali, con prevalenza di clinoptilolite, e 5% di fullerite, avente purezza minima al 30% in carbonio fullerenico, in particelle non superiori a 17 ?m di diametro
- Miscela microbica Challenger Evo Q? contenente funghi micorrizici e batteri della rizosfera, avente in particolare un contenuto in micorrize (Glomus spp.) dell'1%, un contenuto in batteri della rizosfera di 1 x 10<8 >UFC/g, quali Pseudomonas, Streptomices e vari tipi di Bacillus (quali megaterium, amynoliquefaciens, lichefornis, subtilis), un contenuto in Trichoderma (quale Trichoderma atroviride) di1 x 10<8 >UFC/g
- Prodotto ottenuto dalla fermentazione della soia insieme al 5% di melasso da canna da zucchero o barbabietola da zucchero con la miscela microbica precedente, contenente acido poli-glutammico e poli-idrossi butirrato Biowave 1000?
- Crema di alghe marine Super Energy Stim? contenente alghe brune, in particolare Ascofillum nodosum al 30%, con presenza di alginati ed altri polisaccaridi
- Concime organico di origine vegetale derivante dall'idrolisi del germe di mais, contenente amino acidi liberi JOCKER BIO 343 EVO Q?
- Sospensione acquosa di fullerite
Metodo
In un miscelatore ruotante aperto vennero immessi dapprima i composti liquidi nell?ordine: JOCKER BIO 343 EVO Q? (30 kg), Biowave 1000? (4 kg) e quindi immesso Silicron Evo Q.F5? (25 Kg) e si lasci? miscelare per 20 minuti. Successivamente si aggiunsero nell?ordine Super Energy Stim? (3 Kg) e Biowave 1000? (4 Kg). Si lasci? in miscelazione per almeno 30 minuti quindi si aggiunse Silicron Evo Q.F5? (20 Kg), Challenger Evo Q? (5 Kg). Si miscel? per altri 30 minuti e successivamente si aggiunsero Silicron Evo Q.F5? (7 Kg) e la sospensione acquosa di fullerite (2 Kg), avente 30% in peso di carbonio fullerenico, mescolando per almeno 60 minuti. Alla fine di tale miscelazione la composizione risultante venne immediatamente confezionata in secchielli da 5 Kg.
Esempio 2 - Trattamento del mal dell'esca con la composizione dell'invenzione
La sperimentazione ha avuto lo scopo di verificare le potenzialit? curative della composizione dell'invenzione preparata nell'Esempio 1 (di seguito denominata "Zeofix") nel trattamento di viti, che presentavano i sintomi del mal dell?esca. Al fine di ottenere risultati validi dal punto di vista scientifico, si ? attuato uno schema sperimentale in grado di poter valutare:
1) il risanamento di viti affette da mal dell?esca, a seguito del trattamento sperimentale;
2) la capacit? di produzione delle viti trattate;
3) la produzione di uva dal punto di vista qualitativo.
La sperimentazione venne condotta in due vigneti segnalati ed in entrambi gli appezzamenti il numero dei campioni analizzati ? congruo ai fini di una successiva analisi statistica. Per ogni vigneto nella stagione 2020 si ? attuato uno schema a blocchi con 3 ripetizioni e con i seguenti gruppi a confronto:
? TRATTATO 2018 - Piante trattate con ?Zeofix? contro il mal dell?esca nell?annata 2018;
? TRATTATO 2019 - Piante trattate con ?Zeofix? contro il mal dell?esca nell?annata 2019;
? SANO 2018 - Piante non trattate con ?Zeofix?, contrassegnate come sane 2018;
? SANO 2019 - Piante non trattate con ?Zeofix?, contrassegnate come sane 2019.
Ogni ripetizione era costituita da almeno 10 piante opportunamente individuate all?interno del vigneto. Oltre alle piante costituenti lo schema sopra evidenziato, venne monitorato un numero maggiore di viti sintomatiche trattate con Zeofix, allo scopo di ottenere dati su un elevato numero di individui.
L'applicazione della composizione dell'invenzione sulle viti affette dal mal dell'esca venne eseguita nel seguente modo. Il fusto della pianta malata veniva tagliato longitudinalmente in due sezioni. Successivamente la composizione dell'invenzione in forma di pasta fluida, veniva spalmata sulle due superfici di ciascuna sezione corrispondenti all'interno del fusto.
Vigneti in osservazione
Vigento 1: coltivazione Sangiovese, giacitura collinare, forma di allevamento a controspalliera con potatura a cordone speronato;
Vigneto 2- coltivazione Sangiovese, giacitura pianeggiante, forma di allevamento: controspalliera, potatura: cordone speronato.
Rilievi fisiologici effettuati sulle piante durante la stagione vegetativa:
? Misura degli scambi gassosi fogliari - Strumento utilizzato: IRGA - CIRAS-3 ( USA). Parametri rilevati: Fotosintesi netta, traspirazione, conduttanza stomatica, concentrazione di CO2 nella cavit? sottostomatica, temperatura fogliare, deficit di pressione di vapore tra foglia e aria, efficienza nell?uso dell?acqua per la fotosintesi.
? Rilievi fluorimetrici - Strumento utilizzato: Fluorimetro Handy PEA ( UK). Parametri rilevati: Fv/Fm, per la stima dell?efficienza del Fotosistema II; PI, Performance Index del Fotosistema II.
? Rilievi con termocamera - Strumento utilizzato: FLIR T540 ( USA).
Parametri rilevati: Temperatura dei tralci, Temperatura della chioma, indice di stress idrico (CSWI). Le misure vennero effettuate il 24 giugno ed il 27 luglio 2020 nel Vigneto 1 ed il 6 e 27 luglio 2020 nel Vigneto 2, con l?obiettivo di valutare l?efficienza vegeto-produttive di varie tipologie di piante sintomatiche/asintomatiche e con o senza trattamento contro l?esca. Le elaborazioni dei vari dati ottenuti divennero disponibili nella primavera 2021.
Rilievi produttivi e qualitativi sulle uve al l a vendemmia
Nel 2020 i rilievi vennero effettuati presso il vigneto di Sant?Antimo su viti trattate negli anni precedenti e su viti sane (asintomatiche). Vennero rilevati i parametri sulle tesi riportati nella seguente Tabella 1: produzione per pianta, numero di grappoli, peso medio dei grappoli e degli acini, peso del legno di potatura e calcolo dell'indice di Ravaz (rapporto tra peso dell'uva e peso del legno prodotto nell'annata).
Le analisi tecnologiche sul mosto riguardarono i parametri riportati nella seguente Tabella 2(Tab.2): zuccheri (?Brix), acidit? titolabile (g/L acido tartarico), pH, contenuto in acidi organici tramite HPLC ( 100 Series Agilent, USA).
Tabella 1 ? Rilievi agronomici alla vendemmia.
Le piante trattate evidenziarono un?ottima ripresa vegetativa, seppure con minore produzione di uva dovuta in genere al cordone produttivo in corso di rinnovo e con meno speroni produttivi. Le analisi chimiche hanno poi evidenziato un maggiore contenuto zuccherino nelle viti trattate (+ 1,3 ?Brix in media) rispetto ai testimoni sani.
Tabella 2 ? Analisi del mosto alla vendemmia.
Sono stati inoltre prelevati i campioni di uva da sottoporre alle analisi relative alla maturit? fenolica, allo scopo di determinare i seguenti parametri: maturit? fenolica (tramite il metodo di Glories); contenuto di composti fenolici con HPLC (100 Series, Agilent, USA) utilizzando il metodo di G?mez-Alonso (2007). Le analisi per quest?ultimi parametri sono attualmente in corso, mentre i valori relativi alla maturit? fenolica indicano una sostanziale omogeneit? tra piante sane e piante recuperate dopo il trattamento con Zeofix (Tabella 3).
Tabella 3 ? Maturit? fenolica dell?uva in piante trattate e sane.
Ulteriori rilievi in vigneto furono effettuati durante i mesi di luglio e settembre per la valutazione e la mappatura dello stato sanitario generale delle piante, utilizzando la seguente classificazione: - Piante sintomatiche con mal dell?esca non ancora trattate,
- Piante con trattamento 2018/2019 attualmente sane,
- Piante con trattamento 2018/2019 attualmente sintomatiche,
- Piante con trattamento morte,
- Piante morte senza trattamento.
I dati raccolti a seguito di questi rilievi sono riportati nella seguente Tabella 4.
Tabella 4 - Monitoraggio su nuove piante nell?estate 2020
Esempio 3 ? Applicazione della composizione dell?invenzione su pellets organici per la prevenzione dell?espansione del mal dell?esca a piante sane
Si sono applicati al terreno, in cui crescevano piante sane, dei pellets organici su cui era stata inoculata la composizione dell?invenzione preparata nell?Esempio 1 (denominata Zeofix). Dal secondo anno di applicazione al terreno l?espansione del mal dell?esca a queste piante sane si era ridotta all? 1,5%.
Esempio di confronto 1 - Trattamento del mal dell'esca con la composizione dell'invenzione con capitozzatura
In questa sperimentazione l?operazione di dendrochirurgia sulle piante malate venne eseguita differentemente: invece di eseguire il taglio longitudinale su una superfice estesa del fusto si procedeva alla capitozzatura della vite e sulla porzione del fusto rimanente si eseguiva uno spacco dove si applicava la composizione dell'invenzione preparata nell'Esempio 1 (denominata Zeofix). Questo tipo di trattamento per? non portava agli stessi risultati mostrati nell?Esempio 2, probabilmente per la ridotta superficie di contatto e la ridotta quantit? applicabile, e dopo pochi mesi il sintomo si riproponeva in maniera massiva con circa 50-60 % di recidive sulle piante trattate.
Esempio di confronto 2 - Trattamento del mal dell'esca con singoli componenti della composizione dell'invenzione senza dendrochirurgia
In questa sperimentazione un numero di piante malate furono trattate spruzzando singoli componenti della composizione dell?invenzione, in particolare furono trattate con Biowave 1000? e con Challenger Evo Q? applicati separatamente. A seguito di questo trattamento, si ? ottenuto solo il ritardo di qualche settimana del colpo apoplettico della vite causato dalla malattia dell?esca.
Esempio 3 ? Applicazione di singoli componenti della composizione dell?invenzione su pellets organici per la prevenzione dell?espansione del mal dell?esca a piante sane
Furono applicati al terreno, in cui crescevano piante sane, dei pellets organici in cui erano state inoculate solo le componenti Biowave 1000? e con Challenger Evo Q? della composizione dell?invenzione. In questo terreno l?espansione del mal dell?esca sulle piante sane non ha mai rallentato ed ? rimasta sempre intorno al 3% di incremento annuo.
Esempio di confronto 4 - Trattamento del mal dell'esca con singoli componenti della composizione dell'invenzione con taglio longitudinale
In questa sperimentazione un numero di piante malate furono trattate tagliando longitudinalmente il fusto delle piante malate e spruzzando singoli componenti della composizione dell?invenzione, in particolare furono trattate con Biowave 1000? e con Challenger Evo Q? applicati separatamente. A seguito di tale trattamento, le piante che presentavano sintomi conclamati del mal dell?esca ripresentavano lo stesso sintomo alla ripresa vegetativa nell?ordine del 80-85%.
ul fusto o sul concime per prevenire l'infezione della pianta dai funghi patogeni.

Claims (11)

RIVENDICAZIONI
1. Una composizione per il trattamento e la prevenzione del mal dell'esca comprendente:
1) una miscela di minerali comprendente clinoptilolite, almeno una ulteriore zeolitite e fullerite; 2) una miscela microbica comprendente funghi, ad esempio Trichoderma, in particolare Trichoderma atroviride, e batteri, ad esempio Pseudomonas, in particolare Pseudomonas fluorescens, Bacilllus, in particolare Bacilllus subtilis, Streptomyces, in particolare Streptomyces griseus;
3) un prodotto ottenuto della fermentazione della soia con Bacilllus subtilis, comprendente acido poli-glutammico;
4) una miscela di alghe brune comprendente l'alga Ascophyllum nodosum;
5) un concime organico di origine vegetale derivante dall'idrolisi del germe di mais, contenente amino acidi liberi;
6) melasso pre-fermentato con la miscela di cui al punto 2 comprendente acido poli-glutammico e poli-idrossi butirrato; e
7) una sospensione acquosa di fullerite.
2. La composizione secondo la rivendicazione 1, in cui il componente 1 ? presente in quantit? comprese fra il 30% e il 75% in peso.
3. La composizione secondo la rivendicazione 1, in cui il componente 2 ? presente in quantit? comprese fra il 3% e il 7% in peso.
4. La composizione secondo la rivendicazione 1, in cui il componente 3 ? presente in quantit? comprese fra il 6% e il 10% in peso.
5. La composizione secondo la rivendicazione 1, in cui il componente 4 ? presente in quantit? comprese fra l'1% e il 5% in peso.
6. La composizione secondo la rivendicazione 1, in cui il componente 5 ? presente in quantit? comprese fra il 40% e il 50% in peso.
7. La composizione secondo la rivendicazione 1, in cui il componente 6 ? presente in quantit? comprese fra il 1% e il 5% in peso.
8. La composizione secondo la rivendicazione 1, in cui la fullerite nel componente 7 ? presente in quantit? comprese fra il 3% e il 6% in peso.
9. La composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in forma pastosa o liquida.
10. Un metodo per il trattamento delle viti affette dal mal dell'esca comprendente:
1) praticare un taglio longitudinale del fusto della vite malata in modo da ottenere due sezioni; 2) applicare la composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9 in modo uniforme sulle due superfici di ciascuna sezione corrispondenti all'interno del fusto.
11. Un metodo per la prevenzione del mal dell'esca delle viti comprendente la dispersione sulle parti aeree delle viti e/o sul terreno la composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9.
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