IT202100019661A1 - Dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica - Google Patents

Dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica Download PDF

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IT202100019661A1
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IT
Italy
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unit
lighting
cannula
fluid
treated
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IT102021000019661A
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English (en)
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Paolo Fontanili
Antonio Petralia
Nicola Ghelli
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Eurosets Srl
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Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: ?DISPOSITIVO DI LAVAGGIO/PULIZIA DI FERITA CHIRURGICA, IN PARTICOLARE ORTOPEDICA?.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica.
? noto che risulta essenziale per una buona riuscita degli interventi chirurgici, ed in particolare degli interventi in campo ortopedico, una esecuzione frequente di operazioni volte a lavare o comunque pulire la ferita chirurgica.
A tale scopo, sono noti dispositivi di lavaggio/pulizia comprendenti almeno un?impugnatura atta ad essere afferrata da un operatore e provvista di almeno un condotto di adduzione di un fluido fluidodinamicamente collegato a mezzi di pompaggio del fluido stesso e di almeno un condotto di aspirazione fluidodinamicamente collegato a mezzi di aspirazione.
Tali dispositivi comprendono anche almeno una propaggine operativa associata all?impugnatura e destinata ad entrare a contatto con una zona da trattare.
Nello specifico, con l?espressione ?zona da trattare? si intende una ferita eseguita nel corpo di un paziente e sottoposta ad un intervento chirurgico, in particolare ortopedico.
La propaggine operativa comprende una prima cannula fluidodinamicamente collegata al condotto di adduzione ed atta, in uso, ad irrorare il fluido in una zona da trattare e almeno una seconda cannula fluidodinamicamente collegata al condotto di aspirazione ed atta, in uso, a rimuovere il fluido da una zona da trattare.
I dispositivi noti, tuttavia, presentano qualche inconveniente.
In particolare, i dispositivi di tipo noto non consentono un efficace controllo della zona da trattare, in corrispondenza della quale possono essere presenti una pluralit? di strumenti o altri dispositivi.
Durante le operazioni di pulizia/lavaggi pu? risultare, quindi, difficile controllare visivamente la zona di utilizzo e l?effettivo stato di pulizia della ferita.
Il compito principale della presente invenzione ? quello di escogitare un dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica, che consenta un efficace controllo visivo della zona da trattare e una conseguente efficace pulizia della stessa.
Un altro scopo del presente trovato ? quello di escogitare un dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica, che permetta una ottimale e precisa erogazione del fluido verso la zona da trattare.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di escogitare un dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica, che sia di comodo e pratico utilizzo.
Altro scopo del presente trovato ? quello di escogitare un dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica, che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell?ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica, avente le caratteristiche di rivendicazione 1.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 ? una vista laterale del dispositivo secondo il trovato, in accordo con una prima forma di attuazione;
la figura 2 ? una vista in sezione trasversale del dispositivo di figura 1 lungo il piano II-II;
la figura 3 ? una vista in dettaglio della porzione di raccordo;
la figura 4 ? una vista in dettaglio della propaggine operativa;
le figure 5 e 6 sono viste in dettaglio del dispositivo secondo il trovato, in accordo con una seconda forma di attuazione;
le figure 7-10 sono viste in assonometria dei mezzi di visione secondo il trovato, in accordo con differenti forme di attuazione.
Con particolare riferimento a tali figure, si ? indicato globalmente con 1 un dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica. Il dispositivo 1 comprende almeno un?impugnatura 2 atta ad essere afferrata da un operatore e provvista di almeno un condotto di adduzione 3 di un fluido fluidodinamicamente collegato a mezzi di pompaggio del fluido stesso e di almeno un condotto di aspirazione 4 fluidodinamicamente collegato a mezzi di aspirazione.
Pi? in dettaglio, l?impugnatura 2 comprende un corpo di afferraggio 5. Il condotto di aspirazione 4 e il condotto di adduzione 3 sono disposti almeno parzialmente all?interno del corpo di afferraggio 5.
Il condotto di aspirazione 4 e il condotto di adduzione 3 sono collegabili rispettivamente ai mezzi di aspirazione e ai mezzi di pompaggio mediante apposita tuberia.
Il dispositivo 1 comprende anche almeno una propaggine operativa 6 associata all?impugnatura 2.
La propaggine operativa 6 ? destinata ad entrare a contatto con una zona da trattare. Nello specifico, con l?espressione ?zona da trattare? si intende una ferita eseguita nel corpo di un paziente e sottoposta ad un intervento chirurgico, in particolare ortopedico.
La propaggine operativa 6 comprende:
- almeno una prima cannula 7 fluidodinamicamente collegata al condotto di adduzione 3 ed atta, in uso, ad irrorare il fluido in una zona da trattare; e
- almeno una seconda cannula 8 fluidodinamicamente collegata al condotto di aspirazione 4 ed atta, in uso, a rimuovere il fluido dalla zona da trattare.
La prima cannula 7 comprende una prima estremit? terminale 9 e la seconda cannula 8 comprende una seconda estremit? terminale 10.
Le estremit? terminali 9,10 sono rivolte, in uso, verso la zona da trattare. Pi? in dettaglio, il fluido comprende una soluzione di lavaggio, ad esempio soluzione fisiologica e viene irrorato nella zona da trattare e in seguito aspirato per consentire la rimozione di coaguli di sangue o altri residui generati durante il trattamento chirurgico.
L?impugnatura 2 e la propaggine operativa 6 verranno descritte pi? in dettaglio nel seguito della presente trattazione.
Secondo il trovato, il dispositivo 1 comprende mezzi di visione 11 associati alla propaggine operativa 6 e atti, in uso, a visualizzare la zona da trattare. Il dispositivo 1 permette, dunque, la pulizia di una ferita chirurgica anche in condizioni di scarsa visibilit? della zona da trattare.
I mezzi di visione 11 sono rappresentati in modo schematico nelle figure da 1 a 6 e in modo maggiormente dettagliato nelle figure da 7 a 10.
I mezzi di visione 11 sono associati alla propaggine operativa 6 in corrispondenza di una porzione terminale della stessa e sono rivolti verso la zona da trattare.
Pi? in dettaglio, i mezzi di visione 11 sono associati alla propaggine operativa 6 in corrispondenza delle estremit? terminali 9,10.
In accordo con una possibile forma di attuazione mostrata nelle figure da 1 a 4, i mezzi di visione 11 sono associati solidali alla propaggine operativa 6. Tale soluzione realizzativa prevede che, al termine del trattamento della zona da trattare, i mezzi di visione 11 vengano smaltiti unitamente al dispositivo stesso.
In accordo con alternative forme di attuazione mostrate nelle figure da 5 a 10, i mezzi di visione 11 sono associati in modo removibile alla propaggine operativa 6.
Tale soluzione realizzativa prevede che, al termine del trattamento della zona da trattare, i mezzi di visione 11 possano essere agevolmente rimossi dalla propaggine operativa 6 e riutilizzati pi? volte.
? opportuno specificare, infatti, che il dispositivo 1 pu? essere realizzato come dispositivo monouso, che viene smaltito dopo l?uso, o come dispositivo riutilizzabile che necessita di essere sottoposto ad un processo di pulitura e sterilizzazione. Il particolare accorgimento di prevedere mezzi di visione removibili ne consente un uso ripetuto nel tempo preservandone la funzionalit?.
A tale scopo, il dispositivo 1 comprende mezzi di aggancio removibili 12 dei mezzi di visione 11 alla propaggine operativa 6. I mezzi di aggancio removibili 12 possono comprendere una clip associata solidale ai mezzi di visione 11 e accoppiabile per incastro alla propaggine operativa 6 (Figure 8 e 10).
In alternativa, i mezzi di aggancio removibili 12 possono comprendere un elemento di fissaggio provvisto di una pluralit? di fori opportunamente sagomati per ricevere la propaggine operativa 6 e i mezzi di visione 11. In questo caso, i mezzi di visione 11 sono associato removibilmente ai mezzi di aggancio removibili 12 (Figure 5-7).
In accordo con una preferita forma di attuazione mostrata nelle figure, i mezzi di visione 11 comprendono almeno un?unit? di illuminazione 19 atta ad illuminare la zona da trattare.
L?unit? di illuminazione 19 comprende almeno un elemento di illuminazione 20, ad esempio del tipo di una lampadina a LED.
In alternativa o in combinazione, i mezzi di visione 11 possono comprendere almeno un?unit? di acquisizione di immagini atta ad acquisire immagini e/o filmati della zona da trattare. Ad esempio, l?unit? di acquisizione comprende almeno una videocamera.
In accordo con tale soluzione realizzativa, i mezzi di visione 11 comprendono mezzi di trasferimento delle immagini e/o filmati ad una unit? di visualizzazione remota.
I mezzi di trasferimento possono comprendere un cavo di collegamento all?unit? di visualizzazione remota o un?unit? di trasferimento dati ad onde radio.
Mediante l?unit? di visualizzazione remota le immagini e/o filmati sono visualizzabili da parte dell?operatore e consentono un preciso posizionamento del dispositivo 1 nella zona da trattare.
Nello specifico, l?unit? di visualizzazione remota comprende almeno uno schermo di visualizzazione.
Utilmente, i mezzi di visione 11 comprendono mezzi di alimentazione 21 atti ad alimentare elettricamente almeno una tra l?unit? di illuminazione 19 e l?unit? di acquisizione.
I mezzi di alimentazione 21 sono atti a fornire energia elettrica ai mezzi di visione 11.
In accordo con la preferita forma di attuazione, i mezzi di alimentazione 21 comprendono almeno un gruppo batteria 22.
Non si esclude, tuttavia, che i mezzi di alimentazione 21 possano comprendere un collegamento cablato alla rete elettrica.
Vantaggiosamente, il dispositivo 1 comprende anche mezzi di rivestimento 23,24 dei mezzi di visione 11 realizzati in almeno un materiale biocompatibile.
Durante l?uso, infatti, i mezzi di visione 11 vengono posizionati nelle immediate vicinanze della ferita chirurgica, a volte a contatto con i relativi tessuti, e i mezzi di rivestimento 23,24 in materiale biocompatibile consentono di effettuare efficacemente le operazioni di pulitura, evitando possibili danneggiamenti ai tessuti causati da eventuali incompatibilit?. In particolare, i mezzi di rivestimento 23,24 comprendono primi mezzi di rivestimento 23 di almeno l?unit? di illuminazione 19, realizzati in almeno un materiale biocompatibile.
I mezzi di rivestimento 23,24 comprendono anche secondi mezzi di rivestimento 24 di almeno i mezzi di alimentazione 21, realizzati in almeno un materiale biocompatibile.
I primi mezzi di rivestimento 23 e i secondi mezzi di rivestimento 24 definiscono tra loro un corpo cavo atto a contenere i mezzi di visione 11. I mezzi di rivestimento 23,24 possono essere associati in modo removibile ai mezzi di visione 11. In questo modo, a seguito dell?utilizzo, i mezzi di rivestimento 23,24 e i mezzi di visione 11 possono essere correttamente smaltiti o, in alternativa, questi ultimi possono essere riutilizzati previo rivestimento con nuovi mezzi di rivestimento 23,24.
I secondi mezzi di rivestimento 24 sono associati a tenuta ai primi mezzi di rivestimento 23.
In questo modo, i mezzi di rivestimento 23,24 consentono anche di evitare infiltrazioni di liquidi che potrebbero danneggiare i mezzi di visione 11 o alterarne il funzionamento.
Ad esempio, i primi mezzi di rivestimento 23 e i secondi mezzi di rivestimento 24 possono essere uniti tra loro mediante un accoppiamento ad incastro. In questo caso, il dispositivo 1 pu? comprendere guarnizioni interposte tra i primi mezzi di rivestimento 23 e i secondi mezzi di rivestimento 24.
In alternativa, i primi mezzi di rivestimento 23 e i secondi mezzi di rivestimento 24 possono essere uniti tra loro mediante incollaggio.
In questo caso, per consentire la rimozione, almeno una tra i primi mezzi di rivestimento 23 e i secondi mezzi di rivestimento 24 vengono tagliati.
A tale scopo, almeno una tra i primi mezzi di rivestimento 23 e i secondi mezzi di rivestimento 24 sono realizzati in un materiale elasticamente deformabile, ad esempio in gomma, silicone, o simili.
La lacerazione dei mezzi di rivestimento 23,24 pu? avvenire mediante appositi mezzi di taglio o, in alternativa, mezzi di rivestimento 23,24 possono essere provvisti di una zona pretagliata atta consentire una agevole rimozione manuale dei mezzi di rivestimento stessi.
Di seguito verranno descritte con maggiore dettaglio le caratteristiche tecniche dei mezzi di alimentazione 21 e dei mezzi di rivestimento 23,24 con particolare riferimento alle figure da 7 a 10.
In accordo con le forme di attuazione mostrate nelle figure 7 e 8, i mezzi di alimentazione 21 comprendono almeno un dispositivo interruttore 26 associato al gruppo batteria 22 e configurato per attivare/disattivare l?unit? di illuminazione 19.
Il dispositivo interruttore 26 consente di chiudere/aprire un circuito elettrico di collegamento tra il gruppo batteria 22 e l?unit? di illuminazione 19, rispettivamente per attivare/disattivare quest?ultima.
In figura 7, i primi mezzi di rivestimento 23 ricoprono parzialmente l?unit? di illuminazione 19, lasciando esposto l?elemento di illuminazione 20, e ricoprono il gruppo batteria 22. I secondi mezzi di rivestimento 24 ricoprono il dispositivo interruttore 26 e sono opportunamente realizzati nel materiale elasticamente deformabile per consentire l?intervento dell?operatore sull?interruttore stesso.
In figura 8, i primi mezzi di rivestimento 23 ricoprono totalmente l?unit? di illuminazione 19 e parte del gruppo batteria 22. I secondi mezzi di rivestimento 24 ricoprono il dispositivo interruttore 26 e la rimanente parte del gruppo batteria 22. I primi mezzi di rivestimento 23 sono utilmente realizzati in un materiale trasparente al fine di consentire una efficace illuminazione della zona da trattare. I primi mezzi di rivestimento 23 e i secondi mezzi di rivestimento 24 sono associati tra loro mediante incollaggio e i secondi mezzi di rivestimento 24 sono opportunamente realizzati nel materiale elasticamente deformabile per consentire l?intervento dell?operatore sull?interruttore stesso e per consentirne la lacerazione dopo l?uso. La presente soluzione realizzativa, ricoprendo totalmente i mezzi di visione 11, consente un intervento estremamente sicuro per il paziente, riducendo il rischio di danneggiamenti ai tessuti causati da possibili incompatibilit?.
In accordo con le forme di attuazione mostrate nelle figure 9 e 10, invece, i mezzi di alimentazione 21 comprendono mezzi di movimentazione 27,28 reciproca del gruppo batteria 22 e dell?unit? di illuminazione 19.
Pi? in dettaglio, i mezzi di movimentazione 27,28 sono atti a posizionare il gruppo batteria 22 e l?unit? di illuminazione 19, tra una configurazione operativa, in cui il gruppo batteria 22 ? elettricamente collegato all?unit? di illuminazione 19 per comandarne l?attivazione, e una configurazione non operativa, in cui il gruppo batteria 22 ? elettricamente scollegato dall?unit? di illuminazione 19 per comandarne la disattivazione.
Nella configurazione operativa, quindi, il gruppo batteria 22 e l?unit? di illuminazione 19 generano un circuito elettrico chiuso che alimenta l?elemento di illuminazione 20. Al contrario, nella configurazione non operativa, il circuito elettrico risulta aperto.
In accordo con la forma di attuazione mostrata in figura 9, i mezzi di movimentazione 27,28 comprendono mezzi di rotazione 27 di uno tra il gruppo batteria 22 e l?unit? di illuminazione 19 rispetto all?altro.
Nello specifico, il gruppo batteria 22 ? ruotabile rispetto all?unit? di illuminazione 19.
Ancora pi? specificamente, il gruppo batteria 22 ? ruotabile a seguito di un?azione di rotazione esercitata da parte di un operatore.
Pi? in dettaglio, i mezzi di alimentazione 21 comprendono una porzione di collegamento elettrico 25 associata al gruppo batteria 22 e configurata per collegarsi elettricamente all?unit? di illuminazione 19 nella configurazione operativa, a seguito della rotazione.
Tale soluzione realizzativa prevede che i primi mezzi di rivestimento 23 ricoprano parzialmente l?unit? di illuminazione 19, lasciando esposto l?elemento di illuminazione 20, e che i secondi mezzi di rivestimento 24 ricoprano parzialmente il gruppo batteria 22, lasciando libera la porzione di collegamento elettrico 25.
I mezzi di rotazione 27 comprendono un accoppiamento ad incastro interposto tra i primi mezzi di rivestimento 23 e i secondi mezzi di rivestimento 24. In questo caso, i mezzi di rivestimento 23,24 sono realizzati in un materiale rigido al fine di favorirne la presa e la rotazione reciproca. In accordo con una alternativa forma di attuazione mostrata in figura 10, invece, i mezzi di movimentazione 27,28 comprendono mezzi di traslazione 28 di uno tra il gruppo batteria 22 e l?unit? di illuminazione 19 rispetto all?altro.
Nello specifico, il gruppo batteria 22 ? traslabile rispetto all?unit? di illuminazione 19.
Ancora pi? specificamente, il gruppo batteria 22 ? traslabile a seguito di un?azione di traslazione esercitata da parte di un operatore.
Anche in questo caso, i mezzi di alimentazione 21 comprendono una porzione di collegamento elettrico 25 associata al gruppo batteria 22 e configurata per collegarsi elettricamente all?unit? di illuminazione 19 nella configurazione operativa, a seguito della traslazione.
Tale soluzione realizzativa prevede i mezzi di traslazione 28 comprendano un accoppiamento scorrevole interposto tra i primi mezzi di rivestimento 23 e il gruppo batteria 22. Pi? in dettaglio, i primi mezzi di rivestimento 23 sono realizzati in un materiale rigido e il gruppo batteria 22 ? associato scorrevolmente ad essi. I secondi mezzi di rivestimento 24, al contrario, sono realizzata nel materiale elasticamente deformabile e consentono l?intervento sul gruppo batteria 22 da parte dell?operatore.
In accordo con una alternativa forma di attuazione, i mezzi di traslazione 28 comprendono un accoppiamento scorrevole tra i primi mezzi di rivestimento 23 e i secondi mezzi di rivestimento 24.
I mezzi di rivestimento 23,24 sono entrambi realizzati in un materiale rigido.
? facile comprendere come le caratteristiche tecniche descritte con riferimento ad una specifica figura, possano essere combinate tra loro in funzione di specifiche esigenze richieste.
Come sopra esposto, la propaggine operativa 6 comprende una prima cannula 7 atta, in uso, ad irrorare il fluido nella zona da trattare e una seconda cannula 8 atta, in uso, a rimuovere il fluido dalla zona da trattare.
In accordo con una preferita forma di attuazione, le cannule 7 e 8 sono realizzate in materiale rigido, al fine di consentire un posizionamento preciso della propaggine operativa 6.
Nello specifico, le cannule 7 e 8 sono realizzate in materiale plastico rigido. Non si esclude, tuttavia, che le cannule 7 e 8 siano realizzate in un materiale differente. Altres? non si esclude che le cannule 7 e 8 siano realizzate in un materiale flessibile.
Vantaggiosamente, la seconda estremit? terminale 10 ? sporgente rispetto alla prima estremit? terminale 9.
In questo modo, il dispositivo 1 consente una efficace rimozione del fluido dalla zona da trattare e al contempo presenta una ridotta superficie di contatto con la stessa, riducendo il rischio di possibili lesioni durante il lavaggio/pulizia.
Utilmente, la prima cannula 7 comprende una pluralit? di nervature longitudinali 13 atte a convogliare il fluido verso la prima estremit? terminale 9.
Nello specifico, le nervature longitudinali 13 si sviluppano sulla superficie interna della prima cannula 7.
Le nervature longitudinali 13 sono disposte almeno in corrispondenza della prima estremit? terminale 9.
Preferibilmente, le nervature longitudinali 13 si sviluppano per l?intera lunghezza della prima cannula 7.
Le nervature longitudinali 13 sono sostanzialmente rettilinee e sono sostanzialmente parallele all?asse longitudinale della prima cannula 7.
Non si esclude, tuttavia, che le nervature longitudinali 13 possano avere un andamento curvilineo.
Vantaggiosamente, l?impugnatura 2 comprende almeno un condotto di diffusione 14 di un gas fluidodinamicamente collegato ad un relativo serbatoio in pressione e la propaggine operativa 6 comprende almeno una terza cannula 15 fluidodinamicamente collegata al condotto di diffusione 14. La terza cannula 15 ? associata alla prima cannula 7 ed ? atta ad indirizzare il fluido erogato dalla prima cannula 7 verso la zona da trattare.
Utilmente, la terza cannula 15 e la prima cannula 7 sono disposte una dentro l?altra.
Pi? in dettaglio, la terza cannula 15 ? disposta all?interno della prima cannula 7.
Il dispositivo 1 comprende anche una porzione di raccordo 16 in corrispondenza della quale i condotti 3,4,14 si collegano alle rispettive cannule 7,8,15.
Come mostrato in figura 3, la terza cannula 15 si inserisce nella prima cannula 7 in corrispondenza della porzione di raccordo 16.
La terza cannula 15 comprende una terza estremit? terminale 17.
La prima estremit? terminale 9 ? sporgente rispetto alla terza estremit? terminale 17.
Tale disposizione permette un?erogazione ottimale del fluido verso la zona da trattare.
Vantaggiosamente, il dispositivo 1 comprende mezzi di bloccaggio/sbloccaggio 18 associati all?impugnatura 2 e atti a chiudere/aprire almeno il condotto di diffusione 14 e il condotto di adduzione 3.
I mezzi di bloccaggio/sbloccaggio 18 permettono di bloccare l?erogazione del fluido e del gas quando non ? necessario e di riprenderla in base alle esigenze.
I mezzi di bloccaggio/sbloccaggio 18 sono associati al corpo di afferraggio 5 in corrispondenza della porzione di raccordo 16.
I mezzi di bloccaggio/sbloccaggio 18 sono di tipo noto al tecnico del settore e comprendono ad esempio una clip di occlusione.
A tale scopo, il condotto di diffusione 14 e il condotto di adduzione 3 sono realizzati in un materiale flessibile.
Si ? in pratica constatato come l?invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che il presente dispositivo di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica, consente un efficace controllo visivo della zona da trattare e una conseguente efficace pulizia della stessa. Tale scopo ? raggiunto grazie alla presenza dei mezzi di visione che migliorano la visualizzazione della zona da trattare rispetto alle soluzioni di tipo noto.
Inoltre, il dispositivo secondo il trovato permette una ottimale e precisa erogazione del fluido verso la zona da trattare, grazie alla presenza della terza cannula disposta internamente alla seconda cannula e delle nervature longitudinali sulla superficie interna di quest?ultima.
Infine, il presente dispositivo ? di comodo e pratico utilizzo e presenta costi di produzione estremamente contenuti.

Claims (16)

RIVENDICAZIONI
1) Dispositivo (1) di lavaggio/pulizia di ferita chirurgica, in particolare ortopedica, comprendente:
- almeno un?impugnatura (2) atta ad essere afferrata da un operatore e provvista di almeno un condotto di adduzione (3) di un fluido fluidodinamicamente collegato a mezzi di pompaggio di detto fluido e di almeno un condotto di aspirazione (4) fluidodinamicamente collegato a mezzi di aspirazione;
- almeno una propaggine operativa (6) associata a detta impugnatura (2), comprendente almeno una prima cannula (7) fluidodinamicamente collegata a detto condotto di adduzione (3) ed atta, in uso, ad irrorare detto fluido in una zona da trattare ed almeno una seconda cannula (8) fluidodinamicamente collegata a detto condotto di aspirazione (4) ed atta, in uso, a rimuovere detto fluido da detta zona da trattare; caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di visione (11) associati a detta propaggine operativa (6) e atti, in uso, a visualizzare detta zona da trattare.
2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di visione (11) sono associati in modo removibile a detta propaggine operativa (6), detto dispositivo (1) comprendendo mezzi di aggancio removibili (12) di detti mezzi di visione (11) a detta propaggine operativa (6).
3) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di visione (11) comprendono almeno un?unit? di illuminazione (19) atta ad illuminare detta zona da trattare.
4) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di visione (11) comprendono almeno un?unit? di acquisizione di immagini atta ad acquisire immagini e/o filmati di detta zona da trattare.
5) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di visione (11) comprendono mezzi di alimentazione (21) atti ad alimentare elettricamente almeno una tra detta unit? di illuminazione (19) e detta unit? di acquisizione, detti mezzi di alimentazione (21) comprendendo almeno un gruppo batteria (22).
6) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di alimentazione (21) comprendono almeno un dispositivo interruttore (26) associato a detto gruppo batteria (22) e configurato per attivare/disattivare detta unit? di illuminazione (19).
7) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di alimentazione (21) comprendono mezzi di movimentazione (27,28) reciproca di detto gruppo batteria (22) e di detta unit? di illuminazione (19), tra una configurazione operativa, in cui detto gruppo batteria (22) ? elettricamente collegato a detta unit? di illuminazione (19) per comandarne l?attivazione, e una configurazione non operativa, in cui detto gruppo batteria (22) ? elettricamente scollegato da detta unit? di illuminazione (19) per comandarne la disattivazione.
8) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione (27,28) comprendono almeno uno tra:
- mezzi di rotazione (27) di uno tra detto gruppo batteria (22) e detta unit? di illuminazione (19) rispetto all?altro; e
- mezzi di traslazione (28) di uno tra detto gruppo batteria (22) e detta unit? di illuminazione (19) rispetto all?altro.
9) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere primi mezzi di rivestimento (23) di almeno detta unit? di illuminazione (19) realizzati in almeno un materiale biocompatibile.
10) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di rivestimento (23) sono di tipo trasparente.
11) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere secondi mezzi di rivestimento (24) di almeno detti mezzi di alimentazione (21) realizzati in almeno un materiale biocompatibile.
12) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di rivestimento (24) sono realizzati in materiale deformabile elasticamente.
13) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 11 o 12, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di rivestimento (24) sono associati a tenuta a detti primi mezzi di rivestimento (23).
14) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rivestimento (23,24) sono associati in modo removibile a detti mezzi di visione (11).
15) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima cannula (7) comprende una prima estremit? terminale (9) rivolta, in uso, verso detta zona da trattare e dal fatto che detta prima cannula (7) comprende una pluralit? di nervature longitudinali (13) atte a convogliare detto fluido verso detta prima estremit? terminale (9).
16) Dispositivo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta impugnatura (2) comprende almeno un condotto di diffusione (14) di un gas fluidodinamicamente collegato ad un relativo serbatoio in pressione e detta propaggine operativa (6) comprende almeno una terza cannula (15) fluidodinamicamente collegata a detto condotto di diffusione (14) e dal fatto che detta terza cannula (15) e detta prima cannula (7) sono disposte una dentro l?altra.
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