IT202100017267A1 - Dispositivo di posizionamento per sonda ecografica - Google Patents

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IT202100017267A1
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IT
Italy
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knee
line
openings
centers
membrane
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Application number
IT102021000017267A
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English (en)
Inventor
Angela Sorriento
Andrea Cafarelli
Leonardo Ricotti
Paolo Spinnato
Gina Lisignoli
Alessandro Russo
Paolo Cabras
Erik Dumont
Fabien Rabusseau
Original Assignee
Scuola Superiore Santanna
St Ortopedico Rizzoli
Image Guided Therapy Sa
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61BDIAGNOSIS; SURGERY; IDENTIFICATION
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    • A61B8/08Clinical applications
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Description

DESCRIZIONE
DISPOSITIVO DI POSIZIONAMENTO PER SONDA ECOGRAFICA
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare, la presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica adatto ad essere utilizzato prevalente su un ginocchio di un utente.
L?osteoartrite (OA) ? una malattia degenerativa molto comune che coinvolge le articolazioni e si manifesta soprattutto in tarda et?, generalmente sopra i 50 anni. In particolare, l?osteoartrite del ginocchio ? caratterizzata da dolore e difficolt? di movimento che peggiorano radicalmente la qualit? della vita delle persone affette da questa patologia.
Attualmente non esistono soluzioni farmacologiche atte a stoppare o invertire il processo degenerativo dell?osteoartrite e la sostituzione totale dell'articolazione ? spesso utilizzata come opzione finale per ripristinare l'attivit? motoria dell?utente e per ridurne il dolore.
Un monitoraggio affidabile, non invasivo e ripetibile nel tempo ? quindi essenziale per valutare l?evoluzione dell?osteoartrite o l?efficacia dei trattamenti. Inoltre, una diagnosi precoce potrebbe aiutare il paziente ad individuare con prontezza eventuali complicazioni, favorendo un?inibizione o quantomeno una interruzione del processo degenerativo.
La radiografia convenzionale ? attualmente il metodo pi? utilizzato per la diagnosi dell?osteoartrite in quanto semplice e facilmente accessibile. Kellgren-Lawrence (KL) e Osteoarthritis Research Society International (OARSI) sono le scale maggiormente usate per una valutazione quantitativa dell?ostartrite basata sulle immagini a raggi X. Tuttavia, la radiografia ? una tecnica potenzialmente dannosa in quanto prevede l?utilizzo di radiazioni ionizzanti, quali appunto i raggi X, e si basa su una valutazione indiretta dello spessore della cartilagine dato che non ? possibile visualizzare direttamente la cartilagine, ma si pu? risalire alla misura dello spessore indirettamente tramite la misura dello spazio articolare.
La risonanza magnetica (RM) ? ad oggi considerata la tecnica migliore per la valutazione della cartilagine, essendo associata a diversi vantaggi, ovvero la possibilit? di misurare direttamente lo spessore e/o il volume della cartilagine, di visualizzare la struttura interamente grazie alle proiezioni in tre dimensioni e di quantificare variazioni nella composizione biochimica della cartilagine, usando sequenze specifiche e mezzi di contrasto). Tuttavia, le indagini di RM non sempre sono utilizzate in clinica a causa degli alti costi associati e degli elevati tempi di esecuzione.
Gli ultrasuoni (US) diagnostici, ovvero l?ecografia, permettono di superare alcuni dei limiti caratteristici della radiografia convenzionale e della RM e hanno il vantaggio di essere un metodo veloce, a basso costo e totalmente non invasivo.
Pertanto, il metodo a ultrasuoni ? adatto a test ripetuti nel tempo. Inoltre, grazie all?utilizzo del Doppler ? possibile esplorare l?infiammazione della sinovia, rappresentativa dello stato infiammatorio dell?articolazione legato all? osteoartrite. Tuttavia, la riproducibilit? delle tecniche ecografiche risulta spesso bassa in quanto strettamente dipendente dell?esaminatore e dal sistema di acquisizione.
I risultati possono, infatti, essere influenzati dalla posizione e dall'inclinazione della sonda, dalla forza esercitata sulla pelle del paziente, dai parametri acustici impostati come, per esempio, fuoco, profondit?, guadagno e frequenza di trasmissione, oltre che ovviamente dall'esperienza dell'operatore. Tutti questi aspetti determinano una grande variabilit? e dubbi interpretativi dei risultati ottenuti da diversi operatori, con la necessit? spesso di dover ricorrere ad ulteriori conferme diagnostiche. Oltretutto, l?ecografia ? considerata una pratica dispendiosa, in termini di tempo, per i clinici che devono condurre personalmente le acquisizioni.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione ? ideare un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico ? un importante scopo dell'invenzione ottenere un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica che consenta di standardizzare le procedure diagnostiche basate sull?ecografia per la valutazione dell?osteoartrite del ginocchio e allo stesso tempo permetta di individuare aree del ginocchio utili per specifici trattamenti terapeutici.
Un altro importante scopo dell'invenzione ? realizzare un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica che consenta di individuare o localizzare con semplicit? posizioni predefinite della sonda ecografica rispetto al paziente in cui ? possibile visualizzare le strutture di interesse per monitorare lo stato dell?articolazione, abilitando anche applicazioni di telemedicina ecografica.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica come rivendicato nella annessa rivendicazione 1.
Soluzioni tecniche preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell?invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell?invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica secondo l?invenzione in una prima forma di realizzazione in cui la membrana realizza una ginocchiera;
la Fig. 2 illustra un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica secondo l?invenzione in una seconda forma di realizzazione in cui la membrana realizza un film;
la Fig. 3 ? delle possibili posizioni delle prime e seconde aperture di un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica secondo l?invenzione;
la Fig. 4a rappresenta una vista delle possibili posizioni delle sole prime aperture di un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica secondo l?invenzione;
la Fig. 4b mostra una vista delle possibili posizioni delle sole seconde aperture di un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica secondo l?invenzione;
la Fig.5 illustra una vista delle possibili posizioni delle sole terze aperture di un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica secondo l?invenzione;
la Fig.6a ? una vista in dettaglio frontale di una forma di realizzazione di un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica secondo l?invenzione in cui sono combinate prime e seconde aperture in un solo dispositivo;
la Fig. 6b rappresenta una vista in dettaglio posteriore della forma di realizzazione di Fig.6a;
la Fig.7a mostra il dispositivo di Fig.1 in cui il punto di riferimento ? indicato dall?incrocio della prima linea sagittale e la linea trasversale realizzanti un mirino; e la Fig.7b illustra il dispositivo di Fig.1 in cui il punto di riferimento ? indicato da un mirino definito da tratti di prima linea sagittale e linea trasversale.
Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarit? e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoch?" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di un lieve scostamento dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui ? associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente uno scostamento non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come ?primo?, ?secondo?, ?superiore?, ?inferiore?, ?principale? e ?secondario? non identificano necessariamente un ordine, una priorit? di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per pi? chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533:1975).
Con riferimento alle Figure, il dispositivo di posizionamento per sonda ecografica secondo l'invenzione ? globalmente indicato con il numero 1.
Il dispositivo 1 ? sostanzialmente configurato per agevolare o, per meglio dire, pilotare il collocamento di una sonda 10 ecografica su di una porzione di corpo umano e, nella fattispecie, su di un ginocchio 100.
La sonda 10 pu? essere una qualsiasi sonda ecografica nota allo stato della tecnica attuale. Ad esempio, la sonda 10 pu? essere una sonda ecografica standard lineare, normalmente usata nelle applicazioni muscolo-scheletriche, eventualmente avente dimensioni nominali pari a 5 cm di lunghezza e 1 cm di larghezza.
Il dispositivo 1, per sommi capi, comprende almeno una membrana 2.
La membrana 2, in generale, ? configurata per aderire al ginocchio 100 di un utente.
A tal proposito, la membrana 2 pu? realizzare una ginocchiera calzabile sul ginocchio 100. Pertanto, essa pu? essere una membrana chiusa definente un elemento tubolare. Essa pu? quindi essere realizzata in materiale elastico in modo da essere facilmente indossabile e adattabile alle diverse posizioni che l?utente deve assumere, ad esempio, durante l?ecografia, comprese quelle che prevedono piegamenti del ginocchio. Naturalmente, nella forma di realizzazione in cui la membrana 2 ? una ginocchiera, il dispositivo 1 pu? altres? comprendere bande o lacci per adattarsi meglio all?anatomia dell?utente.
In una forma di realizzazione alternativa, la membrana 2 pu? realizzare un film configurato per aderire sul ginocchio 100. Essa pu? essere un film adesivo prestampato configurato per essere applicato sul ginocchio 100 dell?utente.
Vantaggiosamente, la membrana 2 definisce almeno un segno di riferimento. Il segno di riferimento ? configurato per consentire di posizionare la membrana 2 sul ginocchio 10 in maniera corretta. I segni di riferimento sono preferibilmente indicati, ad esempio disegnati, sulla membrana 2.
Preferibilmente, la membrana 2 comprende come segni di riferimento un punto di riferimento 2a e/o una linea di riferimento 2b.
Il punto di riferimento 2a ? configurato per essere posizionato in corrispondenza del centro della rotula di detto ginocchio 100. Esso pu? essere realizzato come un semplice pallino posizionato sulla membrana 2 cos? da consentire, durante l?indossatura o l?adesione della membrana 2, di disporlo in posizione corretta.
Oppure, il punto di riferimento 2a pu? essere indicato come il punto di incrocio tra due assi e sostanzialmente visualizzato sulla membrana 2 come una sorta di mirino, come meglio spiegato in seguito. Dunque il punto di riferimento 2a ? particolarmente indicato per il posizionamento della sonda 10 rispetto ad una porzione anteriore del ginocchio 100.
La linea di riferimento 2b ? invece configurata per essere posizionata in corrispondenza della linea di piega posteriore del ginocchio 100.
La membrana 2, quindi, vantaggiosamente comprende una pluralit? di aperture 3. Le aperture 3 sono sostanzialmente delle finestre o fori passanti ricavati sulla membrana 2.
In dettaglio, le aperture 3 definiscono ciascuna una prioria ampiezza. L?ampiezza ? sostanzialmente l?area sottesa dall?apertura 3, ovvero la zona racchiusa nel perimetro determinato dall?apertura 3.
In dettaglio, l?ampiezza ? determinata dall?apertura 3 ? configurata per consentire di portare a contatto la sonda 10 con il ginocchio 100 esclusivamente attraverso l?apertura 3. Questo vuol dire che il resto del ginocchio 100 ? coperto dalla membrana 2. Inoltre, anche la forma ? preferibilmente compatibile con la forma definita dal tastatore della sonda 10. Ad esempio, quindi, in un esempio, l?apertura 3 pu? almeno definire una forma pressoch? rettangolare con lunghezza pari a 5 cm e larghezza pari a 1 cm. Naturalmente possono essere previste anche aperture 3 pi? ampie per consentire di movimentare lievemente la sonda 10 entro l?apertura 3 come meglio specificato in seguito.
Inoltre, ciascuna apertura 3 preferibilmente definisce un centro 3a.
Il centro 3a ? sostanzialmente il punto centrale dell?apertura 3. Ad esempio, se l?apertura 3 ? circolare, il centro 3a pu? coincidere con il centro del cerchio, oppure, se l?apertura 3 ? circa rettangolare, essa pu? coincidere con l?incrocio delle diagonali. Ancora pi? in generale, il centro ? indicativamente il punto di simmetria della dei punti che compongono la linea perimetrale dell?apertura 3.
In ogni caso, ciascun centro 3a ? posizionato in un punto predeterminato rispetto al punto di riferimento 2a o alla linea di riferimento 2b.
In questo modo, ciascuna apertura 3 consente alla sonda 10 di indagare specifici punti del ginocchio 10 in maniera controllata.
Tra le forme di realizzazione preferite, ad esempio, le aperture 3 possono comprendere, o essere costituite da, prime aperture 3?.
Le prime aperture 3? definiscono, quindi, rispettivi primi centri 3a? parte dei centri 3a. In dettaglio, i primi centri 3a? sono preferibilmente posizionati consecutivamente al di sopra del punto di riferimento 2a.
Inoltre, essi sono posizionati circa lungo una prima linea sagittale 2a?.
La prima linea sagittale 2a? ? sostanzialmente configurata per essere posizionata sulla linea sagittale anteriore di detto ginocchio 100. La linea sagittale 2a? preferibilmente passa per il punto di riferimento 2a. Inoltre, la linea sagittale 2a? pu? essere indicata sulla membrana 2, ad esempio disegnata su di essa, oppure pu? non essere disegnata ed ? da considerarsi come una linea virtuale che unisce i primi centri 3a? o passa vicino ad essi.
Infatti, con il termine circa si indica che i primi centri 3a? non devono necessariamente essere distribuiti esattamente sulla linea sagittale 2a?, ma possono essere vicini ad essa, preferibilmente a distanze massime dalla prima linea sagittale 2a? pari a 1,5 cm, ed eventualmente anche pi? ridotte.
Ancora pi? in dettaglio, i primi centri 3a? sono distanziati dal punto di riferimento 2a rispettivamente di una quantit? compresa tra 0,5 e 1,5 cm, 2,5 e 3,5 cm, 4,5 e 5,5 cm e 6,5 e 7,5 cm.
In una forma di realizzazione alternativa o combinabile con la precedente, le aperture 3 possono comprendere, o essere costituite da, due seconde aperture 3?? Le seconde aperture 3?? preferibilmente definiscono rispettivi secondi centri 3a?? parte di detti centri 3a.
I secondi centri 3a?? sono preferibilmente posizionati in corrispondenza di lati opposti rispetto al punto di riferimento 2a circa lungo la prima linea sagittale 2a?, ossia a distanze massime dalla prima linea sagittale 2a? pari a 1,5 cm.
In particolare, i secondi centri 3a?? sono distanziati dal punto di riferimento 2a rispettivamente di una quantit? compresa tra 4 e 6 cm e 4,5 e 6,5 cm.
Le aperture 3 possono comprendere, in alternativa o combinazione con le aperture 3?,3??, due terze aperture 3???.
Le terze aperture 3??? definenti rispettivi terzi centri 3a??? parte dei centri 3a.
I terzi centri 3a??? sono, quindi, preferibilmente posizionati sopra la linea di riferimento 2b. Inoltre, i terzi centri 3a??? sono preferibilmente disposti in corrispondenza di lati opposti rispetto a ad una seconda linea sagittale 2a??.
La seconda linea sagittale 2a?? ? configurata per essere posizionata sulla linea sagittale posteriore del ginocchio 100 ed ?, quindi, trasversale alla linea di riferimento 2b.
Anche in questo caso la seconda linea sagittale 2a?? pu? essere indicata sulla membrana 2 o pu? essere ritenuta una semplice linea virtuale.
Se la seconda linea sagittale 2a?? e la linea di riferimento 2b sono entrambe indicate o mostrate, ad esempio disegnate, sulla membrana 2, esse realizzano un mirino attraverso il quale l?utente pu? posizionare il dispositivo 1 sul ginocchio 100.
Pi? in dettaglio, terzi centri 3a??? sono distanziati dalla linea di riferimento 2b rispettivamente di una quantit? compresa tra 0,5 e 2,5 cm e 1,5 e 3,5 cm e dalla seconda linea sagittale 2a?? rispettivamente di una quantit? compresa tra 2,5 e 4,5 cm e 3 e 5 cm.
Preferibilmente, la terza apertura 3??? pi? distante dalla linea di riferimento configurata per essere collocata nella parte interna posteriore del ginocchio 100. In qualsiasi configurazione, come precedentemente accennato, la membrana 2 potrebbe definire una linea trasversale 2b? sostanzialmente trasversale, preferibilmente perpendicolare, alla prima linea sagittale 2a?.
Quindi, la seconda linea di riferimento 2b? e la prima linea sagittale 2a? potrebbero essere mostrate, ad esempio disegnate, sulla membrana 2 realizzando anch?essi un mirino il cui centro corrisponde con il punto di riferimento 2a e configurato per consentire di posizionare in maniera rapida e precisa il dispositivo 1 sul ginocchio 100. Naturalmente, il mirino pu? essere definito come una croce in cui le linee 2a?, 2b? si incrociano, come mostrato in Fig. 7a, o da tratti di linee 2a?, 2b? in cui la porzione centrale ? vuota ed il punto di riferimento 2a non ? disegnato ma definito tra i segmenti delle linee 2a?, 2b?, come mostrato ad esempio in Fig. 6a, come mostrato in Fig.7b.
Quest?ultima configurazione consente, in particolare, di vedere la zona anatomica in corrispondenza del punto di riferimento 2a quando il dispositivo 1 viene posizionato sul ginocchio 100.
Inoltre, anche il mirino realizzato da seconda linea sagittale 2a?? e linea di riferimento 2b potrebbe definire una forma a croce oppure essere definito da tratti di linee 2a?? e 2b definenti un punto di incrocio tra le linee 2a?? e 2b reale o virtuale.
? importante rilevare che i valori delle distanze rispetto al punto di riferimento 2a ed alla linea di riferimento 2b sono stati valutati in base alle posizioni di punti specifici rilevate su un campione di diversi utenti caratterizzati da diverse altezze.
In particolare, rappresentato un sistema di riferimento con coordinate x e y con origine nel punto di riferimento 2a e con prima linea sagittale 2a? coincidente con y o con un sistema di riferimento con coordinate x e y con linea di riferimento 2b coincidente con x e secondo asse sagittale 2a?? coincidente con y, sono stati ritrovati i presenti valori come mediana ? differenza interquartile:
Nella tabella sopra riportata gli elementi 1A-1D corrispondono ai primi centri 3a? in sequenza, i valori 2A-2B corrispondono ai secondi centri 3a?? ed i valori 3A-3B corrispondono ai terzi centri 3a???.
Preferibilmente, le posizioni 1A, 1B, 1C e 1D sono acquisite tenendo la gamba esaminata al massimo livello di flessione per permettere alla rotula di abbassarsi e visualizzare la cartilagine anteriore, le posizioni 2A e 2B sono acquisite tenendo la gamba leggermente flessa, a formare un angolo di circa 130? con la coscia, e le posizioni 3A e 3B sono acquisite tenendo la gamba preferibilmente completamente estesa.
La differenza tra le dimensioni delle aperture ? dovuta da una diversa variabilit? delle misure nelle singole posizioni e quantificata tramite la differenza interquartile presentata in tabella. A titolo di esempio, la posizione 1A ? larga 5 cm che corrisponde esattamente alla lunghezza della sonda 10 in quanto la coordinata x della posizione 1A ha differenza interquartile pari a ? 0. La posizione 1D, invece, ? larga 7 cm in quanto la coordinata x di tale posizione ha differenza interquartile pari ?1. Quindi sulla base dei risultati e della variabilit? ottenuti su una popolazione di diversi soggetti, alcune aperture 3, 3?, 3??, 3??? hanno dimensioni maggiori rispetto a quelle della sonda ecografica per rendere il sistema accessibile ad una fetta pi? ampia di popolazione. La differenza interquartile quantifica di quanto le dimensioni dell?apertura si discostano sostanzialmente dalle dimensioni della sonda ecografica. Tutte le diverse posizioni dei centri 3a, 3a?, 3a??, 3a???, sono state pensate inoltre insieme a clinici esperti nel campo, per consentire una valutazione globale del ginocchio 100. In particolare, le aperture 1A, 1B, 1C e 1D abilitano un?acquisizione completa della cartilagine anteriore a partire dal punto iniziale, ossia il primo centro 3a? in posizione 1A fino al primo centro 3a? in posizione 1D della cartilagine. La posizione 2A ? pensata per valutare un possibile versamento del fluido sinoviale, mentre nella posizione 2B ? possibile analizzare possibili infiammazioni del corpo di Hoffa. Il versamento del fluido sinoviale e l?infiammazione del corpo di Hoffa sono, infatti, entrambi indici del progresso di alcune patologie, come l?osteoartrite.
Infine le posizioni 3A e 3B abilitano la visualizzazione della cartilagine posteriore. Il funzionamento del dispositivo 1 precedentemente descritto in termini strutturali ? il seguente.
Il dispositivo 1 pu? essere utilizzato durante una ecografia realizzata con una sonda 10 su di un ginocchio 100.
In particolare, il dispositivo 1 pu? essere indossato od applicato dall?utente sul proprio ginocchio 100.
Quindi, l?utente pu? essere inizialmente posizionato in maniera corretta. In particolare, per abilitare l?acquisizione di immagini nelle posizioni 1A, 1B, 1C e 1D viene tenuta la gamba esaminata al massimo livello di flessione per permettere alla rotula di abbassarsi e visualizzare la cartilagine anteriore. Per esempio il paziente potrebbe sedersi su una sedia con la gamba piegata su un supporto per maggiore comodit?. Al fine di ottenere immagini ecografiche informative nelle posizioni 2A e 2B ? importante che la gamba sia leggermente flessa, a formare un angolo di circa 130? con la coscia. Infine, per visualizzare la cartilagine posteriore nelle posizioni 3A e 3B, la gamba ? preferibilmente completamente estesa. Tale estensione pu? essere raggiunta semplicemente stando in piedi oppure stando seduti con la gamba stesa su un supporto.
L?invenzione comprende un nuovo procedimento di monitoraggio di un ginocchio 100.
Il procedimento comprende almeno una prima fase istruttoria, una seconda fase di generazione, una terza fase di acquisizione ed una quarta fase di comparazione. Nella prima fase, l?utente pu? sostenere una visita con un operatore istruito o un medico che acquisisce le immagini ecografiche di riferimento, rappresentative delle strutture del ginocchio ed informative ai fini della diagnosi. Le posizioni di riferimento possono essere le posizioni 1A-3B o parti di esse. Per ogni locazione della sonda un?immagine rappresentativa pu? essere acquisita e salvata, ad esempio, in una memoria dedicata. Altre modalit? d?acquisizione, ad esempio Doppler, elastografia o altro, possono essere inoltre utilizzate oltre all?acquisizione standard, ossia l?acquisizione B-mode, per arricchire il quadro diagnostico. Durante questa fase, informazioni utili come le coordinate dei vari posizionamenti della sonda 10 per lo sviluppo del sistema di posizionamento del dispositivo 1 possono essere raccolte. Nella fase di generazione, viene generato il dispositivo 1 definendo le aperture 3, 3?, 3??, 3??? con i rispettivi centri 3a, 3a?, 3a??, 3a??? nelle posizioni corrispondenti 1A-3B cos? da definire un sistema di posizionamento univoco per la sonda 10 utilizzabile anche dall?utente inesperto, generalmente il paziente.
Nella fase di acquisizione, l?utente realizza il monitoraggio da remoto acquisendo in prima persona, oppure tramite un operatore che lo assiste, dati ecografici, utilizzando il dispositivo 1 indossato o adeso al ginocchio 100 e la sonda 10. Tali dati possono essere dei video, acquisiti per ogni singola posizione cercando di riprodurre l?immagine di riferimento acquisita dal medico. Tale immagine di riferimento pu? essere visualizzata su uno schermo, facilitando l?acquisizione da parte di operatori non esperti. L?operatore pu? essere inoltra aiutato da un tutorial, in cui vengono rappresentate passo-passo le varie operazioni da eseguire, come avviamento del software, utilizzo del sistema di posizionamento univoco della sonda ecografica, posizioni da assumere, utilizzo del mezzo d?accoppiamento, ad esempio gel ecografico, posizionamento della sonda, salvataggio dei dati. Per ogni posizione l?operatore utilizza preferibilmente gli stessi settaggi di frequenza, fuoco, guadagno impostati dal clinico durante la fase istruttoria.
Nella fase di comparazione, dopo l?acquisizione da remoto, i dati vengono inviati al medico di riferimento per una diagnosi. Tali dati, ad esempio una pluralit? di video per corrispondenti posizioni, posso essere trasmessi direttamente al medico, oppure passare attraverso un sistema Cloud o piattaforma IoT che agisce da ?sistema di archiviazione? dei dati e da intermediario nel flusso di dati tra paziente e medico. I video possono, inoltre, essere analizzati da un algoritmo di riconoscimento in grado di selezionare il frame/immagine che pi? si avvicina a quella di riferimento. Per questo scopo, possono essere implementate funzioni preimpostate o algoritmi di machine learning capaci di valutare il grado di similitudine tra due immagini.
Il dispositivo di posizionamento per sonda ecografica 1 secondo l?invenzione consegue importanti vantaggi.
Infatti, il dispositivo 1 rende la procedura di realizzazione di una ecografia, ed il relativo utilizzo della sonda 10, meno dipendente dall?operatore e accessibile anche a personale meno esperto, come ad esempio il paziente stesso.
Sistemi ecografici di ultima generazione, grazie alle dimensioni ridotte e ad interfacce utenti molto semplici si prestano bene ad essere facilmente trasportabili e utilizzati da casa. Tuttavia, l?ostacolo principale per una diagnosi da remoto ? la mancanza di una standardizzazione nella procedura ecografica.
La possibilit? di limitare la dipendenza dall?operatore e di identificare protocolli di diagnosi standardizzati basati sulle tecniche ad ultrasuoni ? di grande interesse nel campo applicativo.
Attualmente, essendo le tecniche basate sugli ultrasuoni altamente dipendenti dall?esperienza dell?operatore sono molto dispendiose in termini di tempo per i clinici che devono condurre le analisi in prima persona. Il risultato ? che la diagnosi viene fatta sporadicamente, tralasciando informazioni altrimenti necessarie per prevenire complicazioni.
Il dispositivo 1, eventualmente insieme ad algoritmi automatici di riconoscimento, permetterebbe anche al paziente stesso, oppure ad un operatore che lo assiste, di acquisire immagini informative per il processo di diagnosi direttamente da casa. Le immagini ecografiche acquisite dal paziente e selezionate dall?algoritmo automatico di riconoscimento possono essere consultate dal medico per un referto finale da remoto. Questa nuova procedura permetterebbe di monitorare il paziente in maniera continua da remoto e di ridurre il carico di lavoro associato al medico incrementando allo stesso tempo la frequenza con cui viene eseguita la diagnosi del paziente.
Inoltre, un protocollo di acquisizione standardizzato risulta essere vantaggioso anche nel caso in cui a condurre l?ecografia sia un clinico esperto, in quanto consente di uniformare i risultati clinici altrimenti molto variabili e poco ripetibili. Infine, l?individuazione ecografica standardizzata di aree specifiche del ginocchio rappresenta un ulteriore vantaggio per effettuare trattamenti terapeutici localizzati, ad esempio inserendo sonda ad ultrasuoni in corrispondenza delle aperture 3, 3?, 3??, 3???, che potrebbero anche essere monitorati nel tempo.
L?invenzione ? suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo (1) di posizionamento per sonda (10) ecografica comprendente una membrana (2) configurata per aderire ad un ginocchio (100) di un utente, e caratterizzato dal fatto che
- detta membrana (2) definisce uno o pi? a scelta tra un punto di riferimento (2a) configurato per essere posizionato in corrispondenza del centro della rotula di detto ginocchio (100) ed una linea di riferimento (2b) configurata per essere posizionata in corrispondenza della linea di piega posteriore di detto ginocchio (100), ed include una pluralit? di aperture (3, 3?, 3??, 3???) di cui ciascuna definente una ampiezza configurata per consentire di portare a contatto detta sonda (10) con detto ginocchio (100) esclusivamente attraverso detta apertura (3, 3?, 3??, 3???) ed un centro (3a, 3a?, 3a??, 3a???) posizionato in un punto predeterminato rispetto a detto punto di riferimento (2a) od a detta linea di riferimento (2b) per consentire a detta sonda (10) di indagare specifici punti di detto ginocchio (10) in maniera controllata.
2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui dette aperture (3) comprendono quattro prime aperture (3?) definenti rispettivi primi centri (3a?) parte di detti centri (3a) posizionati consecutivamente al di sopra di detto punto di riferimento (2a) circa lungo una prima linea sagittale (2a?), ossia a distanze massime da detta prima linea sagittale (2a?) pari a 1,5 cm, configurata per essere posizionata sulla linea sagittale anteriore di detto ginocchio (100).
3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detti primi centri (3a?) sono distanziati da detto punto di riferimento (2a) rispettivamente di una quantit? compresa tra 0,5 e 1,5 cm, 2,5 e 3,5 cm, 4,5 e 5,5 cm e 6,5 e 7,5 cm.
4. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui dette aperture (3) comprendono due seconde aperture (3??) definenti rispettivi secondi centri (3a??) parte di detti centri (3a) posizionati in corrispondenza di lati opposti rispetto a detto punto di riferimento (2a) circa lungo una prima linea sagittale (2a?), ossia a distanze massime da detta prima linea sagittale (2a?) pari a 1,5 cm, configurata per essere posizionata sulla linea sagittale anteriore di detto ginocchio (100).
5. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 4, in cui detti secondi centri (3a??) sono distanziati da detto punto di riferimento (2a) rispettivamente di una quantit? compresa tra 4 e 6 cm e 4,5 e 6,5 cm.
6. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-3 ed una qualsiasi delle rivendicazioni 4-5, in cui dette aperture (3) comprendono sia dette prime aperture (3?), sia dette seconde aperture (3??).
7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui dette aperture (3) comprendono due terze aperture (3??) definenti rispettivi terzi centri (3a???) parte di detti centri (3a) posizionati sopra detta linea di riferimento (2b) in corrispondenza di lati opposti rispetto a ad una seconda linea sagittale (2a??) configurata per essere posizionata sulla linea sagittale posteriore di detto ginocchio (100) trasversale a detta linea di riferimento (2b).
8. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 7, in cui detti terzi centri (3a???) sono distanziati da detta linea di riferimento (2b) rispettivamente di una quantit? compresa tra 0,5 e 2,5 cm e 1,5 e 3,5 cm e da detta seconda linea sagittale (2a??) rispettivamente di una quantit? compresa tra 2,5 e 4,5 cm e 3 e 5 cm.
9. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta membrana (2) definisce una prima linea sagittale (2a?) ed una linea trasversale (2b?) perpendicolare a detta prima linea sagittale (2a?) e dette linee (2a?, 2b?) sono mostrate su detta membrana (2) realizzando un mirino il cui centro corrisponde con detto punto di riferimento (2a) ed ? configurato per consentire di posizionare detto dispositivo (1) su detto ginocchio (100).
10. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta membrana (2) realizza uno a scelta tra una ginocchiera calzabile su detto ginocchio (100) ed un film configurato per aderire su detto ginocchio (100).
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