IT202100017174A1 - Spirulina per l’uso nella stimolazione delle difese immunitarie nei ruminanti. - Google Patents

Spirulina per l’uso nella stimolazione delle difese immunitarie nei ruminanti. Download PDF

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Description

SPIRULINA PER L?USO NELLA STIMOLAZIONE DELLE DIFESE
IMMUNITARIE NEI RUMINANTI
La presente invenzione riguarda la spirulina per l?uso nella stimolazione delle difese immunitarie nei ruminanti. In particolare, l?invenzione riguarda la spirulina per l?uso nella stimolazione delle difese immunitarie nei ruminanti nelle delicate fasi di transizione, ossia il passaggio dalla fase di asciutta a quella di lattazione, nelle bufale e nelle vacche da latte, e il passaggio dalla fase di monogastrico funzionale a quella di ruminante, nei vitelli.
Si riconoscono generalmente due tipi di immunit?: aspecifica e specifica. L?immunit? pu? essere classificata come aspecifica quando ? di tipo generico ed ? volta ad impedire che sostanze estranee (antigeni) penetrino e permangano in un organismo.
L?immunit? aspecifica ? garantita sia attraverso la fagocitosi ad opera di elementi cellulari, come i macrofagi e i neutrofili, sia grazie ad elementi umorali, come il complemento e l?interferone.
L?immunit? specifica, invece, si innesca contro un determinato antigene. Anche in questo caso, l?immunit? specifica pu? essere esercitata sia da elementi cellulari, i linfociti T che attivano i macrofagi, sia da elementi umorali, grazie all?azione dei linfociti B che producono anticorpi come le immunoglobuline.
Quando l?immunit? ? basata sul trasferimento di anticorpi, essa si definisce passiva. L?immunit? che viene detta attiva ?, invece, l?immunit? basata su anticorpi prodotti ad hoc all?interno dell?organismo. Nei ruminanti, il trasferimento delle immunoglobuline materne al feto ? impedito dal particolare tipo di placenta (cotiledonata sinepiteliocoriale) . Quindi, il feto dei ruminanti ? protetto primariamente dall?immunit? aspecifica, innata (Balasini, 1998). Tuttavia, anche questo tipo di immunit? risulta essere ridotto. La capacit? funzionale dei macrofagi e dei neutrofili viene ridotta dall?azione del cortisolo, prodotto dal feto per indurre il parto, verso la fine della gestazione. Per quanto riguarda la componente umorale, il complemento ? presente, ma ad un livello pi? basso rispetto all?adulto e l?interferone ? prodotto solo dopo 60 giorni dalla gestazione ).
In assenza di trasferimento placentale, l?immunit? passiva nei ruminanti viene trasferita solo dopo il parto attraverso il colostro. Si definisce colostro la secrezione della ghiandola mammaria nei primi giorni dopo il parto ed ? perci? detto anche primo latte (Balasini, 1998). Il colostro viene prodotto e si accumula nella mammella alcune settimane prima del parto. Qui, si arricchisce di immunoglobuline, nutrienti ed ormoni provenienti dal sangue materno. Il colostro ha una composizione analitica molto diversa da quella del latte, in particolare risulta pi? digeribile, pi? energetico, con elevate quantit? di vitamine e oligominerali, ricco di enzimi, ormoni, fattori di crescita e, soprattutto, immunoglobuline . Dalla seconda mungitura in poi il colostro si mescola con il latte secreto dalla mammella dopo il parto e la sua costituzione cambia da mungitura a mungitura fino a diventare latte propriamente detto, dalla quarta mungitura in poi
Le immunoglobuline sono molecole di grandi dimensioni (~150 kDa) che vengono assorbite dall?epitelio intestinale (enterociti) quando l?intestino ? ancora immaturo, ossia entro 24 ore dalla nascita. In questa fase non selettiva gli enterociti assorbono, attraverso la pinocitosi, molecole di varie dimensioni, tra cui le gammaglobuline. Si deduce, quindi, che l?assunzione ottimale di colostro avviene solo per un breve periodo dopo la nascita e l?assorbimento ? massimo nelle prime 4 ore per poi ridursi rapidamente dopo 12 ore
Esistono tre tipi di Ig nel colostro dei bovini: il 70-80% sono IgG, il 10-15% IgM e il 10-15% IgA. IgG e IgM identificano e inattivano i microrganismi che sono entrati nel sangue. L'IgA si lega alle membrane di organi come l'intestino e impedisce agli agenti patogeni di attaccarsi e causare malattie. Le immunoglobuline G (IgG o gammaglobuline) sono un tipo di anticorpi prodotti dai linfociti T, pi? precisamente dalle plasmacellule, e sono le immunoglobuline pi? presenti nel sangue, nella linfa e nel fluido cerebrospinale e peritoneale. Le IgG hanno la funzione di stimolare la fagocitosi dei microbi da parte dei fagociti e di attivare il complemento. Sono, inoltre, efficaci contro le tossine batteriche.
Il trasferimento delle IgG nel colostro attraverso le cellule dell?epitelio mammario avviene contro il gradiente di concentrazione e tramite proteine. I giovani ruminanti, dunque, risultano agammaglobulinemici alla nascita e devono assumere una quantit? sufficiente di immunoglobuline o saranno privi di difese immunitarie verso i batteri o i virus presenti nell?ambiente. I deficit di questa assunzione vengono definiti in gergo medico ?fallimento nel trasferimento passivo? delle immunoglobuline (FTP)
Si ? studiato che un vitello debba poter ricevere oltre 100 gr di IgG con il colostro, per avere un?adeguata immunit? . A tal fine ? necessario, dati i limitati tempi di assorbimento, che la qualit? del colostro sia adeguata. Il colostro ? considerato di buona qualit?, ossia con una sufficiente concentrazione di IgG, quando la loro presenza ? > 50 g/L . In un vasto studio effettuato negli USA, in 67 stalle ubicate in vari Stati, il 30% del colostro non raggiungeva questa concentrazione di immunoglobuline (Morrill et al., 2012). Il motivo pi? frequente della mortalit? dei vitelli bovini e bufalini nei primi 4 giorni di vita ? direttamente legato al FTP.
Per ottenere un colostro arricchito in anticorpi, attualmente si ricorre alla vaccinazione delle madri, che rappresenta la tecnica pi? impiegata per aumentare la concentrazione di anticorpi nel colostro. In alternativa, ? noto somministrare alla prole colostro artificiale con idonee concentrazioni di anticorpi, laddove la qualit? del colostro materno non sia idonea, proseguendo con un piano vaccinale, quando l?et? dei vitelli lo consente.
Tuttavia, la vaccinazione prevede la somministrazione di batteri o virus inattivati che non garantisce la copertura totale dei rischi di infezione, rendendo spesso necessari trattamenti antibiotici integrativi, oltre, naturalmente, a comportare spese e carichi di lavoro aggiuntivi negli allevamenti. Inoltre, quando si ricorre all?utilizzo di colostri prodotti artificialmente, resta difficile garantire i requisiti di digeribilit? e assorbimento tipici del colostro naturale.
Alla luce di quanto sopra, appare evidente la necessit? di fornire nuovi prodotti per aumentare le difese immunitarie nei ruminanti, in particolare nel colostro delle madri, che superino gli svantaggi dei metodi noti.
? noto che la Spirulina (Arthrospira sp.) ? un cianobatterio a forma di spirale, commestibile e filamentoso, formalmente classificato come una microalga blu-verde . La spirulina ? un microorganismo ubiquitario, individuato e classificato da Turpin nel 1827 in un ruscello d'acqua dolce. Differenti specie di Spirulina sono state trovate in una variet? di ambienti: suolo, sabbia, paludi, acqua salmastra, acqua di mare e acqua dolce. Le due tipiche popolazioni Spirulina platensis e Spirulina maxima crescono nei laghi alcalini del Messico e dell'Africa, dove sono state anche tradizionalmente impiegate nell?alimentazione dalle popolazioni locali . Numerosi studi hanno evidenziato le propriet? nutritive della Spirulina (Small, 2011). La Spirulina ? utilizzata come integratore alimentare nutraceutico, grazie ad un alto contenuto di proteine e vitamine, ma un ruolo ancora pi? importante di queste microalghe pu? essere garantito dalle attivit? antiossidanti, immunomodulatrici e antinfiammatorie, come evidenziato da differenti studi sulla salute umana
. In ambito zootecnico, la spirulina ? stata originariamente studiata come fonte alternativa di nutrimento proteico a basso impatto ambientale per gli animali . Tuttavia, i costi di produzione ancora elevati non consentono una produzione estensiva e un numero sempre maggiore di studi e di evidenze scientifiche ha sottolineato che questa particolare alga ha propriet? che vanno ben aldil? del suo semplice valore nutritivo, anche in campo zootecnico
. Ad esempio, si ? visto che l?integrazione a base di Spirulina di 2 g/giorno per vacca aumenta significativamente la resa di latte, di grassi, di proteine e di lattosio e porta alla diminuzione della conta delle cellule somatiche . Diversi studi
hanno collegato la somministrazione di Spirulina platensis ad una serie di miglioramenti nella crescita degli animali, nella fertilit?, nella qualit? estetica, nella salute, nel benessere degli animali e nelle prestazioni metaboliche (es. digeribilit? della sostanza secca, della proteina grezza, colesterolo). Questi studi hanno spesso evidenziato quanto il dosaggio sia fondamentale nel sortire gli effetti desiderati. In particolare, la supplementazione di Spirulina nei vitelli da latte si ? dimostrata efficace per migliorare il potenziale immunomodulatore e antiossidante e lo stato di salute, diminuendo il tasso di incidenza delle malattie (Daoud, 2019).
Sono noti alcuni studi a conferma dei benefici apportati dall?assunzione dell?alga spirulina nell?aumento delle difese immunitarie. Tuttavia, tali evidenze riguardano i soli animali monogastrici, come ad esempio il maiale, il vitello da latte e animali avicoli.
Secondo la presente invenzione ? stato sorprendentemente trovato che la spirulina ? efficace nello stimolare la risposta immunitaria nei ruminanti. In particolare, ? stato trovato che la spirulina ? in grado di accelerare e migliorare il naturale trasferimento della immunit? passiva da madre a figlio e di migliorare lo sviluppo delle risposte immunitarie nei ruminanti, consolidando e migliorando la salute della stalla senza interventi medicali invasivi.
Specificatamente ? stata somministrata spirulina a bufale e a vacche in fase di asciutta, aggiunta alla razione di cibo, e ai vitelli, addizionata al latte, fino allo svezzamento (fino a circa 90 giorni dalla nascita). ? stato osservato che la somministrazione di spirulina secondo la presente invenzione ha l?effetto di aumentare l?immunit? nelle due fasi critiche della gestione dell?allevamento sopra menzionate, limitando fortemente l?uso di antibiotici impiegati per combattere le patologie che insorgono in queste fasi.
In particolare, come mostrato nell?esempio 1, la somministrazione di spirulina a ruminanti femmine in fase di asciutta ha comportato un significativo aumento nei valori di concentrazione delle IgG nel colostro rispetto alla concentrazione di IgG nel colostro prodotto da soggetti di controllo ai quali non era stata somministrata spirulina. La somministrazione di spirulina secondo la presente invenzione consente, quindi, di migliorare la trasmissione dell?immunit? passiva dalle madri ai figli, rendendo le vacche e le bufale da latte in grado di produrre naturalmente un colostro ricco di anticorpi e dall?elevata qualit?, senza ricorrere a vaccinazioni o alla somministrazione di colostro artificiale.
Inoltre, la somministrazione di spirulina secondo la presente invenzione ai vitelli bovini e bufalini favorisce la transizione da monogastrico a ruminante, riduce la necessit? di somministrare antibiotici in stalla e il loro conseguente trasferimento all?uomo, attraverso i prodotti della filiera alimentare.
Pertanto, la somministrazione di spirulina ai ruminanti secondo la presente invenzione consente vantaggiosamente di contrastare fortemente il FTP, se somministrato alle madri, e di preservare la salute della prole, in particolare addizionando la spirulina al latte.
Forma pertanto oggetto specifico della presente invenzione la spirulina, ossia Arthrospira sp., come Arthrospira platensis o Spirulina platensis oppure Arthrospira maxima o Spirulina maxima, in particolare Spirulina platensis in polvere, una composizione comprendente spirulina o un alimento comprendente (o addizionato di) detta spirulina o detta composizione, per l?uso nella stimolazione delle difese immunitarie nei ruminanti, ad esempio ruminanti bovini, come ad esempio bufale o vacche, ottenendo vantaggiosamente un aumento delle difese stesse.
Secondo la presente invenzione, detta spirulina pu? essere somministrata in una quantit? da 1 a 6 g/100 kg di peso vivo/giorno, preferibilmente da 2,5 a 4,5 g/100 kg di peso vivo/giorno, pi? preferibilmente da 3 a 3,5 g/100 kg di peso vivo/giorno.
Con l?unit? di misura g/100 kg di peso vivo/giorno si intende la quantit? in grammi di spirulina somministrata all?animale (o capo) ogni giorno per ogni 100 kg di peso vivo dell?animale. Il peso vivo pu? essere inteso come il peso dell?animale misurato in un dato giorno oppure come peso medio dell?animale ottenuto sommando il peso dell?animale misurato in pi? giorni e dividendo la somma per il numero di giorni. Il peso medio dell?animale pu? essere calcolato anche sommando il peso di ciascun animale della stalla misurato in pi? giorni e dividendo la somma per il numero di giorni e per il numero di animali.
Ad esempio, considerando l?intervallo di quantit? da 1 a 6 g/100 kg di peso vivo/giorno, a un animale del peso vivo di 100kg sar? somministrata una quantit? di spirulina da 1 a 6 g ogni giorno, mentre a una bufala in asciutta, che pesa mediamente 600kg, sar? somministrata una quantit? di spirulina da 6 a 36 g ogni giorno.
Secondo una forma di realizzazione preferita, nelle quantit? sopra menzionate la spirulina ? in grado di essere assimilata in modo da fornire risultati ottimali nel potenziamento delle difese immunitarie dei ruminanti, in particolare incrementando la concentrazione di anticorpi nel colostro prodotto da vacche e bufale sottoposte a supplementazione di spirulina.
Secondo la presente invenzione, detta composizione pu? comprendere ulteriormente lieviti, acidi grassi polinsaturi (PUFA), Omega 6 CLA ed Omega 3, preferibilmente in forma rumino-protetta, Oligomannani-Beta (1-3) Glucani, estratto di Rosa Canina, estratto di Harpagophytum procumbens (artiglio del diavolo), estratto di Echinacea P., estratto di Astragalus M., estratto di Tabebuia I., estratto di Uncaria T. e/o estratto di Medicaco S.. In particolare, gli Acidi Grassi Polinsaturi (PUFA), gli Omega 6 CLA ed Omega 3 promuovono l?assorbimento nel profondo intestino e hanno, inoltre, un effetto ripartitore energetico, a livello mitocondriale, tra grassi e glucosio, che mantiene ottimali i valori glicemici, controllando l?innalzamento dei NEFA, problema tipico della fase di transizione. Gli oligomannani-Beta (1-3) Glucani hanno funzione immunostimolante a sostegno della salute della mandria. L?estratto di Rosa canina apporta carotenoidi (naturali precursori della vitamina A), bioflavonoidi, vitamina C e polifenoli, costituendo un potente e naturale ricostituente. Infine, gli estratti di artiglio del diavolo, Echinacea P., Astragalus M., Tabebuia I., Uncaria T. e Medicaco S. svolgono un?azione immunologica, antibatterica e antinfiammatoria naturale, aumentando la risposta organica dell?animale contro le principali patologie.
Secondo una forma di realizzazione della presente invenzione, detta composizione pu? comprendere Spirulina platensis, lievito di birra Saccharomyces cerevisiae, in particolare var. carlsbergensis, inattivato, farina di frumento, lievito Saccharomyces cerevisiae lisato ed essiccato, lievito Saccharomyces cerevisiae da cereali, polpa di carruba, sali di calcio degli acidi grassi alimentari, in particolare olio di salmone raffinato e purificato ad alto contenuto di acidi grassi poliinsaturi, olio di palma RBD, destrosio, pareti cellulari di lievito, vitamina B12, cloruro di sodio, saccarosio, estratto di Echinacea, di Angustifolia, di Tabebuia I, di Astragalus Membranaceus, di Uncaria Tomentosa, di Rosa Canina, di Medicago Sativa, di artiglio del diavolo, in particolare radice di artiglio del diavolo.
In particolare, secondo una forma di realizzazione preferita, la composizione secondo la presente invenzione comprende la miscela bilanciata di estratti di cianobatteri, lieviti, vitamine ed estratti fitoterapici mostrata in Tabella 1 (composizione nominata anche Green Shield):
Tabella 1
Secondo la presente invenzione, detto alimento pu? essere il latte.
In particolare, il latte comprendente spirulina secondo la presente invenzione pu? essere somministrato ai vitelli fino allo svezzamento, ossia fino a circa 90 giorni di vita.
Inoltre, secondo la presente invenzione, quando la spirulina ? somministrata successivamente alla fase di svezzamento, la spirulina, o una composizione che la comprende, ? preferibilmente addizionata alla razione giornaliera.
Secondo una forma di realizzazione, detta spirulina o composizione o alimento secondo la presente invenzione ? un integratore alimentare.
Secondo la presente invenzione, detta spirulina, composizione o alimento pu? essere somministrata/o a vacche o bufale durante la fase di asciutta, in particolare come coadiuvante nella transizione dalla fase di asciutta alla fase di lattazione.
In particolare, per fase di asciutta si intende il periodo dai 7 mesi di gestazione fino al parto (circa 3 mesi nelle bufale e circa 2 mesi nelle vacche); per fase di lattazione si intende il periodo fino al settimo mese di gestazione e il periodo successivo al parto
Inoltre, secondo la presente invenzione, detta spirulina, composizione o alimento pu? essere somministrata/o ai vitelli fino al completo svezzamento per favorire la fase di transizione da monogastrico a ruminante, in particolare a vitelli bovini o bufalini.
In particolare, per fase di transizione da monogastrico a ruminante si intende il periodo in cui il vitello si trasforma da monogastrico funzionale a poligastrico, ossia sviluppa la capacit? ruminale che inizia intorno alla III settimana di vita e mediamente si completa intorno alla XI settimana di vita. La fase di transizione coincide con la fase di svezzamento.
Secondo una forma di realizzazione della presente invenzione, detta spirulina o composizione pu? essere somministrata ai ruminanti per via orale 1 volta al giorno, preferibilmente addizionata alla razione, durante l?intera fase di allevamento.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione, detta spirulina o composizione pu? essere somministrata ai vitelli lattanti 2 volte al giorno, preferibilmente addizionata al latte, fino al completo svezzamento.
La presente invenzione verr? ora descritta, a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo una sua forma preferita di realizzazione, con particolare riferimento agli esempi e alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la Figura 1 mostra la concentrazione di anticorpi nel colostro alla prima mungitura dopo somministrazione di spirulina.
ESEMPIO 1. Studio del potenziamento della concentrazione degli anticorpi del colostro prodotto da vacche e bufale a seguito di somministrazione di spirulina secondo la presente invenzione.
In 5 allevamenti (3 allevamenti bovini e 2 allevamenti bufalini), ? stata somministrata spirulina a un gruppo di bufale in asciutta e a un gruppo di vacche in asciutta. La spirulina ? stata somministrata in aggiunta a una miscela di integratori specifica per la fase di asciutta. In particolare, sono stati somministrati 8 g della miscela comprendente spirulina per ogni 100 kg peso vivo/giorno, corrispondenti a circa 3,2 g di spirulina per ogni 100 kg peso vivo/giorno, addizionando il prodotto alla normale razione. Il trattamento ha avuto una durata di 90 giorni nelle bufale e di 60 giorni nelle vacche, data la differente durata della fase di asciutta nelle due specie.
Parallelamente, gruppi di controllo di bufale e vacche in asciutta sono stati trattati con le stesse modalit? dei gruppi sopra descritti, con la differenza che ai gruppi di controllo ? stata somministrata la miscela di integratori sopra menzionata senza l?aggiunta di spirulina.
I valori di concentrazione delle IgG nel colostro prodotto dalle vacche e dalle bufale sottoposte al trattamento sono stati, quindi, confrontati con quelli dei gruppi di controllo formati in ciascun allevamento, facendo salve le parit? di condizioni di allevamento. I risultati sono mostrati nel grafico di figura 1.
? evidente come in tutti i casi testati l?aggiunta di spirulina alla razione abbia apportato un significativo aumento della concentrazione di IgG in ciascun allevamento, rispetto al relativo gruppo di controllo. Infine, dall?esperienza riferita dagli allevatori presso i quali ? stato condotto il test, si riporta una notevole diminuzione della morbilit? neonatale e perinatale ed un?elevata riduzione della necessit? di ricorrere a farmaci.
La presente invenzione ? stata descritta a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme preferite di realizzazione, ma ? da intendersi che variazioni e/o modifiche potranno essere apportate dagli esperti nel ramo senza per questo uscire dal relativo ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (9)

RIVENDICAZIONI
1) Spirulina, composizione comprendente spirulina o alimento comprendente detta spirulina o detta composizione, per l?uso nella stimolazione delle difese immunitarie nei ruminanti.
2) Spirulina, composizione o alimento secondo la rivendicazione 1, per l?uso secondo la rivendicazione 1, in cui detta spirulina ? somministrata in una quantit? da 1 a 6 g/100 kg di peso vivo/giorno, preferibilmente da 2,5 a 4,5 g/100 kg di peso vivo /giorno, pi? preferibilmente da 3 a 3,5 g/100 kg di peso vivo /giorno.
3) Spirulina, composizione o alimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-2, per l?uso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-2, in cui detta composizione comprende ulteriormente lieviti, acidi grassi polinsaturi (PUFA), Omega 6 CLA ed Omega 3, preferibilmente in forma rumino-protetta, Oligomannani-Beta (1-3) Glucani, estratto di Rosa Canina, estratto di Harpagophytum procumbens, estratto di Echinacea P., estratto di Astragalus M., estratto di Tabebuia I., estratto di Uncaria T. e/o estratto di Medicaco S..
4) Spirulina, composizione o alimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, per l?uso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, in cui detta composizione comprende Spirulina platensis, lievito di birra Saccharomyces cerevisiae, in particolare var. carlsbergensis, inattivato, farina di frumento, lievito Saccharomyces cerevisiae lisato ed essiccato, lievito Saccharomyces cerevisiae da cereali, polpa di carruba, sali di calcio degli acidi grassi alimentari, in particolare olio di salmone raffinato e purificato ad alto contenuto di acidi grassi poliinsaturi, olio di palma RBD, destrosio, pareti cellulari di lievito, vitamina B12, cloruro di sodio, saccarosio, estratto di Echinacea, di Angustifolia, di Tabebuia I, di Astragalus Membranaceus, di Uncaria Tomentosa, di Rosa Canina, di Medicago Sativa, di artiglio del diavolo, in particolare radice di artiglio del diavolo.
5) Spirulina, composizione o alimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-4, per l?uso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-4, in cui detto alimento ? latte.
6) Spirulina, composizione o alimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-5, per l?uso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-5, in cui detta spirulina, composizione o alimento ? somministrata/o a durante la fase di asciutta.
7) Spirulina, composizione o alimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-6, per l?uso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-6, in cui detta spirulina, composizione o alimento ? somministrata/o ai vitelli fino al completo svezzamento, per favorire la fase di transizione da monogastrico a ruminante, in particolare a vitelli bovini o bufalini.
8) Spirulina, composizione o alimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-7, per l?uso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-7, in cui detta spirulina o composizione ? somministrata ai ruminanti per via orale 1 volta al giorno, preferibilmente addizionata alla razione, durante l?intera fase di allevamento.
9) Spirulina, composizione o alimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-7, per l?uso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-7, in cui detta spirulina o composizione ? somministrata ai vitelli lattanti 2 volte al giorno, preferibilmente addizionata al latte, fino al completo svezzamento.
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