IT202100015971A1 - Dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica - Google Patents

Dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica Download PDF

Info

Publication number
IT202100015971A1
IT202100015971A1 IT102021000015971A IT202100015971A IT202100015971A1 IT 202100015971 A1 IT202100015971 A1 IT 202100015971A1 IT 102021000015971 A IT102021000015971 A IT 102021000015971A IT 202100015971 A IT202100015971 A IT 202100015971A IT 202100015971 A1 IT202100015971 A1 IT 202100015971A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
coils
signal
user
treatment volume
specific impedance
Prior art date
Application number
IT102021000015971A
Other languages
English (en)
Inventor
Livio Giuliani
Original Assignee
Non Ionizing Radiation Personal Shielding S R L
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Non Ionizing Radiation Personal Shielding S R L filed Critical Non Ionizing Radiation Personal Shielding S R L
Priority to IT102021000015971A priority Critical patent/IT202100015971A1/it
Priority to EP22738734.7A priority patent/EP4398982A1/en
Priority to PCT/IB2022/055646 priority patent/WO2022264104A1/en
Publication of IT202100015971A1 publication Critical patent/IT202100015971A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61NELECTROTHERAPY; MAGNETOTHERAPY; RADIATION THERAPY; ULTRASOUND THERAPY
    • A61N2/00Magnetotherapy
    • A61N2/02Magnetotherapy using magnetic fields produced by coils, including single turn loops or electromagnets
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61NELECTROTHERAPY; MAGNETOTHERAPY; RADIATION THERAPY; ULTRASOUND THERAPY
    • A61N1/00Electrotherapy; Circuits therefor
    • A61N1/40Applying electric fields by inductive or capacitive coupling ; Applying radio-frequency signals

Landscapes

  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • Animal Behavior & Ethology (AREA)
  • Biomedical Technology (AREA)
  • Nuclear Medicine, Radiotherapy & Molecular Imaging (AREA)
  • Radiology & Medical Imaging (AREA)
  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Public Health (AREA)
  • Veterinary Medicine (AREA)
  • Magnetic Treatment Devices (AREA)
  • Inorganic Insulating Materials (AREA)
  • Particle Accelerators (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
?DISPOSITIVO RETROAZIONATO PER LA IONORISONANZA
CICLOTRONICA?
La presente invenzione riguarda il settore tecnico dei dispositivi ad uso sanitario.
In particolare, la presente invenzione riguarda un dispositivo per la ionorisonanza ciclotronica retroazionato dalla variazione di impedenza specifica corporea.
La ionorisonanza ciclotronica ? stata riconosciuta come interazione tra campi elettromagnetici a bassa frequenza e materia vivente a seguito della riproduzione in diversi Paesi del cosiddetto effetto BLZ (Blackman-Liboff-Zhadin).
In particolare, un?importante interazione biologica ? stata riconosciuta con riferimento all?azione dei campi elettromagnetici in bassissima frequenza sul moto ionico capillare e transmembranico.
L?applicazione alla biologia di questo effetto chimico-fisico ha portato a sorprendenti risultati in medicina rigenerativa attraverso la stimolazione del metabolismo e del differenziamento e maturazione cellulare nelle cellule neuronali e pseudoneuronali, nelle cellule epiteliali normali o cancerogene, nelle cellule cardiache ed anche nelle cellule ossee e cartilaginee.
La ionorisonanza ciclotronica appare esercitare un importante ruolo anche nella prevenzione e cura di malattie degenerative come l?Alzheimer sporadico ed ereditario, mostrando una capacit? di riduzione delle placche ?-amiloidi cerebrali e anche una azione antibatterica, risultando possibile modulare la produzione di biofilm da parte dei batteri antibioticoresistenti.
Tuttavia, i dispositivi noti sono ancora affetti da difetti e svantaggi che non permettono un efficiente utilizzo di tale tecnologia, nonostante l?enorme interesse nascente delle innumerevoli possibili applicazioni in campo medico.
Il principale problema dei dispositivi noti ? che non sono generalmente costruiti per sfruttare una conosciuta interazione bioelettromagnetica, ma sono costruiti su base empirica, e sono generalmente sistemi chiusi, con un elenco preimpostato di condizioni operative che viene presentato al terapeuta, il quale non pu? quindi liberamente scegliere frequenze, forme d?onda o intensit? da somministrare, ma sceglie un insieme di valori preimpostati che a suo avviso meglio si adattano ai sintomi valutati nel paziente.
Anche i dispositivi pi? evoluti, come quelli citati per il trattamento dei tumori non permettono di analizzare e selezionare in maniera precisa ed accurata i singoli parametri operativi per poter ottimizzare l?effetto terapeutico.
Inoltre, i sistemi noti non sono nemmeno configurati per operare realmente in una condizione di ionorisonanza ciclotronica in quanto vengono tarati, progettati e pilotati in funzione del modulo del campo geomagnetico, senza che si tenga conto dell?inclinazione magnetica di quest?ultimo.
Per meglio comprendere la differenza, si consideri la formula che consente di determinare la frequenza del campo variabile, una volta conosciuto il campo statico, per la ionorisonanza ciclotronica: 2?? = qB0/m (1) dove ? ? la frequenza del campo variabile e B0 il modulo del campo statico parallelo al campo variabile.
Consideriamo lo ione Calcio divalente. Se poniamo B0=47,8 mT - il valore del campo geomagnetico misurato dall?Osservatorio di Castel Telesino (TN), il 29/12/2019- la frequenza di ionorisonanza ciclotronica del calcio risulter? pari a 36.37 Hz.
Tuttavia, tenendo contro dell?inclinazione magnetica I0 per determinare la componente orizzontale, che sar? accoppiata al campo magnetico variabile che sar? somministrato, allora B0=47,8*cos(62,38?) portando ad una frequenza di ionorisonanza ciclotronica del calcio pari a 16.86 Hz. Con tali discordanze di valori del campo magnetico variabile non ? possibile determinare alcun effetto Liboff-Zhadin per nessuno ione, rendendo quindi di fatto inapplicabile nei dispositivi noti la ionorisonanza ciclotronica.
In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione ? proporre un dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica che superi almeno alcuni degli inconvenienti della tecnica nota sopra citati. In particolare, ? scopo della presente invenzione mettere a disposizione un dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica facilmente ed efficientemente configurabile per lavorare al meglio in funzione della specifica situazione in cui si trova ad operare, in particolare in funzione delle condizioni ambientali e del paziente sottoposto al processo di ionorisonanza.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica, comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o pi? delle unite rivendicazioni.
Secondo la presente invenzione viene mostrato un dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica che comprende un sistema espositivo, un generatore di segnale, un impedenzimetro ed almeno un gaussimetro.
il sistema espositivo comprende una pluralit? di bobine delimitanti un volume di trattamento all?interno del quale pu? essere accolto almeno parzialmente un utilizzatore e configurate per generare un campo elettromagnetico all?interno di tale volume di trattamento;
L?impedenzimetro ? configurato per registrare un segnale di impedenza specifica (cio? per singola frequenza) rappresentativo del valore di impedenza alle estremit? del corpo dell'utilizzatore in dipendenza della frequenza al momento somministrata, quando esposto al campo elettromagnetico all?interno del volume di trattamento.
Il gaussimetro ? configurato per generare un segnale di riferimento rappresentativo di un valore di intensit? di una distribuzione spaziale del campo elettromagnetico all?interno del volume di trattamento.
Il generatore di segnale ? configurato per pilotare le bobine modulando una o pi? caratteristiche del campo elettromagnetico in funzione contemporaneamente del segnale di impedenza e del segnale di riferimento.
Vantaggiosamente, il dispositivo secondo la presente invenzione consente di effettuare un trattamento di ionorisonanza in maniera ottimale e particolarmente efficiente grazie al controllo in tempo reale sul campo elettromagnetico consentito dal monitoraggio continuo della sua distribuzione di campo e della risposta dell?utilizzatore al trattamento mediante la valutazione della sua impedenza specifica alle varie frequenze erogabili dal generatore di segnale.
Le rivendicazioni dipendenti, qui incorporate per riferimento, corrispondono a differenti forme di realizzazione dell'invenzione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica, come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 mostra uno schema rappresentativo degli elementi costitutivi principali del dispositivo secondo la presente invenzione;
Nelle figure allegate con il riferimento numerico 1 viene genericamente indicata un dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica, altres? identificabile e definibile con il termine di ?ionociclotrone?, al quale verr? fatto riferimento nel seguito della presente descrizione semplicemente come dispositivo 1.
Nello specifico il dispositivo qui descritto ? un dispositivo per la ionorisonanza ciclotronica retroazionato dalla variazione di impedenza specifica corporea.
La ionorisonanza ciclotronica ? un fenomeno correlato al movimento degli ioni in un campo magnetico e di un segnale di tensione erogato ad un?opportuna frequenza.
Sotto l?azione del campo magnetico e della tensione applicata le particelle cariche vengono accelerate secondo un movimento a spirale.
La ionorisonanza ciclotronica, non ? limitata alla induzione di correnti ioniche cellulari di ioni inorganici ma pu? essere applicata anche in ambito sanitario in quanto pu? essere applicata anche a molecole organiche e si fonda su di un preciso meccanismo, per il quale ? possibile indurre nelle cellule, anche in vivo, correnti ioniche, anche originate da ioni pesanti e zwitterioni, che sfruttano per la loro formazione e persistenza l?energia rilasciata da cluster di molecole d?acqua coerenti, presenti nelle cellule. Questi cluster, detti domini di coerenza, possono attrarre ioni e rilasciare loro energia elettromagnetica in modo da generare correnti ioniche nella soluzione, che hanno sufficiente energia per superare il la barriera di potenziale, come avviene per esempio nell?effetto Liboff-Zhadin.
Strutturalmente, il dispositivo 1 comprende un sistema espositivo 2, un generatore di segnale 3, un impedenzimetro 4, almeno un gaussimetro 5 ed un circuito di feedback.
Il sistema espositivo 2 comprende una pluralit? di bobine 2a, delimitanti un volume di trattamento ?T? all?interno del quale pu? essere accolto almeno parzialmente un utilizzatore, e configurate per somministrare un campo elettromagnetico all?interno di tale volume di trattamento ?T?
In particolare, le bobine 2a presentano rispettive superfici interne che concorrono a definire il volume di trattamento ?T? adatto ad accogliere almeno parzialmente al suo interno l?utilizzatore.
In altre parole, le bobine 2a hanno una conformazione sostanzialmente anulare e dimensioni tali per cui il loro diametro interno ? sufficientemente grande da permettere ad un utilizzatore di posizionarsi al loro interno, pertanto la superficie interna delle bobine realizza una porzione della parete del volume di trattenimento ?T?.
In accordo con una prima possibile forma realizzativa, il supporto 2b comprende un lettino per l?utilizzatore, sul quale quest?ultimo pu? sdraiarsi durante l?utilizzo del dispositivo 1.
Si osserva che con il termine lettino si intende un qualunque tipo di supporto sul quale l?utilizzatore pu? disporsi in posizione sdraiata, per esempio un letto di ospedale.
In questo contesto la pluralit? di bobine 2a comprende una pluralit? di bobine di Helmholtz, preferibilmente quattro bobine di Helmholtz.
In generale, le bobine di Helmholtz sono costituite da bobine magnetiche circolari identiche che sono poste simmetricamente lungo un asse comune ed equidistanziate tra loro in modo tale da risultare uniformemente distribuite rispetto al volume di trattamento ?T? che delimitano.
Preferibilmente, le bobine di Helmholtz sono separate da una distanza pari al raggio delle bobine stesse, in questo modo viene minimizzata la non uniformit? del campo elettromagnetico al centro delle bobine stesse.
Preferibilmente, ? presente una prima bobina di Helmholtz associata alla testiera del lettino ed una seconda bobina di Helmholtz associata alla pediera dello stesso con eventualmente ulteriori due bobine di Helmholtz in posizione intermedia e preferibilmente movimentabili assialmente (per esempio mediante un motore) tra una posizione non operativa in cui sono accostate rispettivamente alla prima o alla seconda bobina, in modo da permettere all?utilizzatore di sdraiarsi sul lettino, ed una posizione operativa in cui tutte le bobine sono equidistanziate dalle bobine adiacenti. In particolare, l?utilizzo delle bobine di Helmholtz permette di minimizzare l?interferenza del campo geomagnetico, producendo una regione con un'intensit? di campo magnetico molto pi? vicina allo zero.
Ulteriori dettagli in merito alla specifica struttura e funzionalit? delle bobine di Helmholtz sono specificati nel seguente articolo:
- Analyzing the uniformity of the generated magnetic field by a practical one-dimensional Helmholtz coils system. Rev. Sci. Instrum.
2013, 84, 075109.
Operativamente, le bobine di Helmholtz sono disposte coassialmente lungo un asse principale disposto orizzontalmente che si estende lungo un piano di giacenza del lettino 2b.
In questo modo il lettino 2b pu? essere inserito od essere inseribile all?interno del volume di trattamento ?T? mediante scorrimento dello stesso lungo l?asse principale.
In altre parole, le bobine di Helmholtz definiscono un volume di trattamento ?T? sostanzialmente cilindrico all?interno del quale il lettino pu? essere disposto in maniera fissa oppure rimovibile.
Per esempio, il lettino pu? essere mobile su delle guide orizzontali che ne permettono lo scorrimento in ingresso ed in uscita dal volume di trattamento ?T?.
Preferibilmente, in questo contesto il dispositivo 1 comprende ulteriormente una bobina di compensazione, anch?essa realizzabile nella forma di bobina di Helmholtz, configurata per la compensazione della componente verticale del campo geomagnetico.
In particolare, la bobina di compensazione ? disposta perpendicolarmente rispetto alle altre bobine del dispositivo 1, pertanto essendo le bobine di Helmholtz usualmente allineate con il loro asse centrale disposto orizzontalmente, la bobina di compensazione risulta disposta in modo tale da presentare un?asse centrale disposto verticalmente.
In uso, pu? inoltre risultare vantaggioso disporre il lettino 2b secondo un allineamento nord-sud che permette ulteriormente di eliminare l?interferenza dovuta alla componente orizzontale del campo geomagnetico.
In accordo con un?ulteriore possibile forma realizzativa, il supporto 2b comprende una seduta per l?utilizzatore, sulla quale quest?ultimo pu? sedersi durante l?utilizzo del dispositivo 1.
In questo contesto la pluralit? di bobine 2a comprende una pluralit? di bobine di Merritt, preferibilmente sono comprese tre bobine di Merritt.
Ulteriori dettagli in merito alla specifica struttura e funzionalit? delle bobine di Merritt sono indicati nel seguente articolo:
- [80] (USA 1983). Uniform magnetic field produced by three, four, and five square coils. Review of Scientific Instruments 1983 March, 54:879; Epub Nov 4th 1998; DOI:10.1063/1.1137480.
In particolare, le bobine di Merritt sono disposte coassialmente lungo un asse principale preferibilmente verticale, vale a dire che le bobine di Merritt sono sovrapposte a definire una pila di bobine che si sviluppa verticalmente.
La seduta disposta all?interno del volume di trattamento ?T?; ovvero all?interno dello spazio delimitato dalle bobine di Merritt.
In accordo con un?ulteriore possibile forma realizzativa, il sistema espositivo 2 comprende una cabina per l?utilizzatore, all?interno della quale quest?ultimo pu? posizionarsi durante l?utilizzo del dispositivo 1.
All?interno della cabina pu? essere ulteriormente introdotto un lettino oppure una seduta utili a supportare l?utilizzatore durante il funzionamento del dispositivo 1.
In questo contesto, la pluralit? di bobine 2a comprende una pluralit? di bobine di Cao.
In particolare, le bobine di Cao rappresentano una specifica conformazione realizzativa delle bobine di Merritt, la cui specifica struttura e funzionalit? sono indicate nel seguente articolo:
[81]
(CHN 2018). Optimization of a Coil System for Generating Uniform Magnetic Fields inside a Cubic Magnetic Shield. Energies 2018, 11, 608
In generale, ed indipendentemente dalla specifica conformazione strutturale del sistema espositivo 2, il dispositivo 1 comprende un?impedenzimetro 4 configurato per misurare un valore di impedenza specifica di un utilizzatore durante l?uso del dispositivo 1, vale a dire quando l?utilizzatore si trova all?interno del volume di trattamento ?T? ed ? esposto al campo elettromagnetico generato dalle bobine 2a in accordo con la formula (1).
L?impedenzimetro 4 ? configurato per registrare un segnale di impedenza specifica ?I? al corpo dell?utilizzatore quando esposto al campo elettromagnetico, in corrispondenza della corrente alternata della stessa frequenza somministrata dal sistema espositivo 2
Come si approfondir? nel seguito, tale segnale di impedenza specifica ?I? sar? utilizzato dal generatore di segnale 3 per pilotare il funzionamento delle bobine 2a.
Il dispositivo 1 comprende inoltre almeno un gaussimetro 4 configurato per misurare un valore di intensit? di una distribuzione spaziale del campo magnetostatico o magnetico quasi statico con lettura delle componenti nelle tre dimensioni, in particolare all?interno del volume di trattamento ?T?, e per generare un segnale di riferimento ?R? rappresentativo di tale valore di intensit?.
In particolare, il gaussimetro 5 ? in grado di fornire le tre coordinate spaziali del campo geomagnetico nel volume di trattamento ?T? ed ? collegato o collegabile ad un circuito che calcola la media e la varianza del segnale di riferimento ?R? nel tempo.
Come si approfondir? nel seguito, anche tale segnale di riferimento ?R? sar? utilizzato dal generatore di segnale 3 per pilotare il funzionamento delle bobine 2a.
Preferibilmente, l?almeno un gaussimetro 5 ? un gaussimetro di precisione, vale a dire che presenta un?elevata sensibilit? preferibilmente pari o inferiore di 25 nanoTesla (nT), ovvero ? in grado di individuare e discriminare variazioni del campo magnetico pari o inferiori a 25 nT.
Il generatore di segnale 3 ? invece configurato per pilotare la pluralit? di bobine 2a permettendo in questo modo di modulare una o pi? caratteristiche del campo elettromagnetico in funzione del segnale di impedenza specifica ?I? e/o del segnale di riferimento ?R?.
In altre parole, il generatore di segnale riceve il segnale di impedenza specifica ?I? dall?impedenzimetro 4 ed il segnale di riferimento ?R? dall?almeno un gaussimetro 5 ed in funzione di tali segnali controlla e pilota il funzionamento delle bobine 2a in modo tale da variare il campo elettromagnetico che queste ultime generano.
In particolare, il generatore di segnale 3 ? configurato per generare un segnale operativo ?C? che pu? essere o un singolo segnale magnetico a frequenza di risonanza ionociclotronica per stimolare la formazione di una corrente di ioni in sintonia con la frequenza stessa; o un doppio segnale, lo stesso con l?aggiunta di una frequenza di ciclotrone di uno degli idrati di idronio, per aumentare la conduttivit? dell?acqua intracellulare o un segnale radio portante presentante euna frequenza compresa tra 30 e 300 kHz, preferibilmente compresa tra 100 kHz e 200 kHz, ed una forma d?onda sinusoidale o triangolare o quadrato o a dente di sega recante una o due modulanti a frequenze ciclotroniche distinte, mediante la quale ? possibile pilotare la pluralit? di bobine 2a.
Il generatore di segnale 3 pu? altres? essere configurato per generare un segnale operativo ?C? che comprende un?onda portante modulata in ampiezza e che presenta una frequenza compresa tra 30 e 300 kHz, preferibilmente compresa tra 100 kHz e 200 kHz, mediante il quale ? possibile modulare il campo elettromagnetico pilotando la pluralit? di bobine 2a.
In particolare, ? stata osservata una maggiore efficacia biologica nella esposizione a un?onda portante modulata in ampiezza in bassa o bassissima frequenza piuttosto che direttamente alle onde in bassa frequenza, come discusso per esempio nelle seguenti pubblicazioni:
- (USA 1978). Ionic factors in release of 45Ca2+ from chicken cerebral tissue by electromagnetic fields. PNAS 1978 Dec;75(12):6314-8;
- Suppression of T-lymphocyte cytotoxicity following exposure to sinusoidally amplitudemodulated fields. Bioelectromagnetics. 1983;4(3):281-92;
- (USA 1985). Effects of ELF (1-120 Hz) and modulated (50 Hz) RF fields on the efflux of calcium ions from brain tissue in vitro. Bioelectromagnetics. 1985;6(1):1-11;
- radiofrequency near high voltage power lines. Environ Health Persp 105(S6):1535.
Operativamente, il segnale operativo ?C? viene generato in funzione almeno del segnale di riferimento ?R? e del segnale di impedenza specifica ?I? per riprodurre in particolare le frequenze cui l?utilizzatore ha mostrato una maggiore impedenza specifica relativa (cio? rapportata ad un valore di impedenza specifica fisiologico), o variazione di impedenza specifica.
Tale operazione viene gestita dal circuito di feedback che registra le variazioni di impedenza specifica al corpo dell?utilizzatore, sia della componente resistiva che di quella reattiva e del loro rapporto, determinando in caso di variazione di questi ultimi parametri oltre determinate soglie che possono essere programmate, un segnale di trigger per il generatore di segnali, per la erogazione del campo magnetico alla frequenza che ha determinato la variazione parametrica oltre soglia, per un tempo esso pure programmabile.
In altre parole, il dispositivo 1 presenta un sistema di controllo in anello chiuso in cui la distribuzione spaziale del campo elettromagnetico all?interno del volume di trattamento ?T? e l?impedenza specifica dell?utilizzatore vengono retroazionate ed utilizzate per variare il segnale operativo ?C? in modo tale da adattare tempestivamente le bobine 2a a generare un campo elettromagnetico tale da mantenere e massimizzare l?efficienza dell?effetto di ionorisonanza ciclotronica.
In particolare, il segnale operativo ?C? viene variato in modo tale da mantenere il dispositivo 1 in un regime di funzionamento in cui sia massimizzato il segnale di impedenza specifica ?I?.
La determinazione della frequenza alla quale l?utilizzatore mostra la maggiore impedenza relativa pu? essere eseguita durante una taratura preliminare in maniera globale, con riferimento alla sola esposizione a corrente continua di prova; o locale, con una scansione che sottoponga il paziente a brevi esposizioni ad ogni frequenza selezionabile, tanto brevi da essere trascurabilmente perturbative, per esempio nell?ordine del secondo.
In altre parole, ? possibile generare un segnale operativo ?C? continuo per misurare in termini generali la risposta dell?utilizzatore all?esposizione al campo elettromagnetico generato dalle bobine 2a, oppure eseguire una scansione progressiva esponendo l?utilizzatore a tutte le frequenze generabili dal generatore di segnale 3 e mappando in maniera accurata il valore di impedenza manifestato dall?utilizzatore in corrispondenza di ogni singola frequenza utilizzata.
In questo modo, durante l?utilizzo del dispositivo 1, l?impedenzimetro 4 genera il segnale di impedenza specifica ?I? e il generatore di segnale 3 compara le nuove misure di impedenza specifica con quelle eseguite durante la taratura del dispositivo 1 misurate in maniera globale o locale. Nel primo caso la comparazione ? diretta e se per una frequenza il rapporto tra la nuova misura e la vecchia ? identico, trascurando gli errori sistematici e casuali della misura, si espone il paziente alla frequenza stessa per un tempo ed una intensit? definiti dal terapeuta e comunque sufficienti ad ottenere sull?utilizzatore tutti gli effetti benefici derivanti dall?effetto di ionorisonanza.
Ordinariamente l?esposizione viene mantenuta nell?ordine della decina di minuti o del migliaio di secondi; l?intensit? sar? ordinariamente nell?ordine delle decine e centinaia di micro Tesla o di nano Tesla.
Il dispositivo 1 permette quindi di avere un controllo in tempo reale dell?efficacia dell?azione terapeutica grazie alla rilevazione continua dei valori di impedenza e di distribuzione spaziale del campo elettromagnetico generati rispettivamente dall?impedenzimetro e dall?almeno un gaussimetro, permettendo ulteriormente di confrontarli con dei valori di taratura al fine di determinare il regime di funzionamento al quale l?utilizzatore manifesta la massima risposta.
Il dispositivo 1 pu? ulteriormente comprendere una pluralit? di sensori configurati per rilevare una rispettiva pluralit? di parametri fisiologici e per generare un segnale fisiologico rappresentativo di almeno uno di tali parametri fisiologici.
A titolo esemplificativo e non limitativo, la pluralit? di sensori comprende almeno uno tra: un sensore di pressione sanguigna, un sensore di ossigenazione sanguigna, un rilevatore di glicemia.
Vantaggiosamente, il generatore di segnale 3 ? ulteriormente configurato per pilotare la pluralit? di bobine 2a modulando una o pi? caratteristiche del campo elettromagnetico in funzione anche del segnale fisiologico considerato singolarmente oppure valutato in combinazione con i segnali di riferimento ?R? e di impedenza specifica ?I?.
In particolare, il segnale fisiologico potrebbe rilevare una condizione di stress eccessivo dell?utilizzatore durante l?uso del dispositivo 1 e determinare quindi un?immediata interruzione della procedura (per esempio bloccando la generazione del segnale operativo ?C?) oppure generare un segnale di errore/allerta di tipo acustico e/o ottico tale da allertare un operatore dell?insorgere di una situazione di disagio o potenzialmente pericolosa per la salute dell?utilizzatore.
Inoltre, il dispositivo 1 pu? comprendere almeno un involucro protettivo 6 disposto attorno alla pluralit? di bobine 2a e cooperante con esse a definire il volume di trattamento ?T?.
In altre parole, l?involucro protettivo 6 pu? andare a definire una parete fisica per il volume di trattamento ?T? che va a ricoprire in particolare le porzioni di parete del volume di trattamento ?T? lasciate libere dalle bobine 2a.
tale involucro protettivo 6 ? configurato per schermare il volume di trattamento ?T? dal campo geomagnetico, evitando che quest?ultimo possa quindi perturbare il campo elettromagnetico e permettendo quindi di controllarlo in maniera pi? precisa ed efficiente.
In particolare, l?involucro protettivo pu? comprendere e/o essere realizzato con un materiale vetro-metallico.
Con il termine vetro-metallico si intende un solido metallico, solitamente una lega, con una struttura atomica amorfa, quindi non cristallina.
In particolare, secondo una forma realizzativa preferita, il vetro-metallico comprende una lega di vetro-metallo ternaria basato su ferro o nichel aggiunti al boro in forma vetrosa e addizionati all?ittrio, per esempio secondo la formula Y4Fe75B21.
La lega sopra identificata ? caratterizzata da una coercivit? di circa 40 A/m e una conduttivit? elettrica specifica superiore a 1/90.In accordo con possibili forme alternative, l?ittrio pu? essere sostituito con un elemento che abbia una dimensione atomica non minore del 130% della dimensione del ferro e la cui percentuale nella lega non sia inferiore al 3% o superiore al 10%.
Anche la percentuale del boro pu? variare, tra il 18 ed il 27%.
Come sopra indicato, il ferro pu? essere sostituito almeno parzialmente dal nichel o, secondo possibili alternative che verranno discusse pi? in dettaglio nel seguito, anche da strutture comprendenti palladio e/o zirconio al fine di realizzare l?involucro protettivo 6 in materiale vetro-metallico. In termini generali, l?involucro protettivo 6 pu? essere realizzato secondo la formula parametrica:
Y3+aFe79-a-b-cNibB18+c
in cui i parametri indicati possono assumere i seguenti valori:
- a ? compreso tra 0 e 3 in percentuale atomica;
- b ? pari a 0 oppure 67 in percentuale atomica;
- c ? compreso tra 0 e 9 in percentuale atomica.
Se a=3, b=67, c=9 il ferro risulta essere completamente sostituito nella lega dal Nichel.
Una maggiore percentuale del boro rende la lega pi? vetrosa mentre una maggiore percentuale dell?ittrio permette di compensare l?aumentato peso molecolare della lega dovuto alla sostituzione del nichel rispetto al ferro.
La conduttivit? specifica della lega sopra parametrizzata favorisce l?effetto di schermatura del campo geomagnetico.
L?utilizzo di un involucro protettivo 6 realizzato con un materiale vetrometallico presenta l?ulteriore vantaggio ridurre il rischio di insorgenza di una sensazione di claustrofobia da parte dell?utilizzatore in quanto si tratta di un materiale trasparente alla luce visibile.
Alternativamente od addizionalmente, l?involucro protettivo 6 pu? essere realizzato e/o comprendere una lamina protettiva (preferibilmente due lamine protettive sovrapposte) in mu-metal.
In accordo con una forma realizzativa preferita, il mu-metal comprende Cu5Ni77Fe16Cr2 oppure Co258.
A titolo di esempio, Un doppio strato di permalloid (Ni50+xFe50-x) o mumetal di 0,35 mm indurrebbe, per il campo elettromagnetico industriale (50/60 Hz), una Core Loss (succedaneo dello Specific Absorption Rate per le radiofrequenze) fino a 0,2 mW/Kg i.e.0,2 ?W/g.
Paragonata con il limite per il SAR per esposizione parziale alla testa introdotto in Europa pari a 2 ?W/g (e adottato in Cina; negli USA e in Giappone ? del 20% inferiore) risulterebbe 10.000 volte inferiore.
Poich? le prestazioni di tali leghe sono ancora pi? performanti con riferimento alle radiofrequenze e al campo magnetico statico tale schermatura rappresenta la soluzione ideale per consentire trattamenti di ionorisonanza ciclotronica dal momento che in assenza di campo geomagnetico il sistema pu? somministrare un campo magnetico statico noto con un errore inferiore al nanoTesla e conseguentemente campi magnetici alternati, incluse le onde di Schumann, di frequenza altrettanto precisi.
In generale ? opportuno osservare che ? vantaggiosamente possibile sottrarre dall'intensit? della componente del campo statico anche la componente autoindotta della bobina per ottenere una misurazione ancora pi? precisa.
Inoltre, il dispositivo 1 pu? ulteriormente comprendere un sistema di illuminazione, per esempio un sistema di illuminazione a LED.
Preferibilmente il sistema di illuminazione ? alimentato in corrente continua per non causare interferenza elettromagnetica.
In particolare, la frequenza di lavoro del dispositivo 1 viene determinata tenendo conto anche del campo magnetico statico indotto dal sistema di illuminazione.
Vantaggiosamente, l?utilizzo del presente dispositivo 1 permette importanti applicazioni nel trattamento di cellule eucariote e procariote (e virus), provviste di pseudovilli estrusi sopra la membrana cellulare (pericapside), con la parziale destrutturazione del citoscheletro cellulare, dovuta a risonanza elettromagnetica a 50 Hz dell'actina, che causa il collasso degli pseudomicrovilli dentro il citoscheletro.
Ad esempio, nel caso del coronavirus il meccanismo di infezione ? stato individuato nella spike proteina (S), costituita di due domini (S1-S2), come nel SARS1-CoVid09 e la sua funzione di binding risiederebbe nel dominio S1 della stessa proteina spike mentre nel dominio S2 risiederebbe la molecola che lisa la membrana della cellula ospite e permette la penetrazione del virus.
Nel SARS2-Covid19 il dominio S1 sarebbe attivato dall'enzima furina, come dal recettore ACE2 della cellula ospite, un recettore analogo al recettore del SARS1-CoVid09, ACE.
In particolare, la spike proteina poggia, fuori dalla pericapside del virus, su di un filamento actin-like che potrebbe essere fatto collassare dalla esposizione alla frequenza di 50 Hz, o maggiore entro i 100 Hz, con ampiezza nell'ordine del milliTesla, come con tale esposizione collassano i filamenti di actina delle cellule eucariote Ex pluribus, S Rieti, V Manni, A Lisi, L Giuliani, et al. SNOM and AFM microscopy techniques to study the effect of non-ionizing radiation on the morphological and biochemical properties of human keratinocytes cell line (HaCaT). J Microsc 213: Pt 1.
20-28 2004 Jan..
In tal caso le spike proteine del coronavirus collasserebbero tutte insieme finendo nella pericapside del virus (le interazioni fisiche di sufficiente ampiezza interessano tutta la popolazione target, nello stesso istante); e non potrebbero pi? legare la furina o l'ACE2 di alcuna cellula ospite.
L'effetto avrebbe durata nell'ordine dell'ora e comunque permarrebbe per tutto il tempo di esposizione, che potrebbe essere continua, dal momento che l'esposizione al campo magnetico industriale a pochi milliTesla ? confrontabile con il limite di esposizione per i lavoratori valido in Italia e in altri Paesi Europei e l?eventuale impiego di valori di esposizione pi? elevati rientrerebbe comunque, per le finalit? della presente invenzione, negli LA superiori (6 mT alla frequenza industriale), per il rispetto dei quali sarebbe sufficiente la messa a terra del lettino o della seduta dell?utilizzatore e il loro collegamento equipotenziale.
La terapia eseguibile mediante il presente dispositivo 1 finalizzata alla destrutturazione dei filamenti pseudoactinici dei virus sarebbe efficace in particolare nella fase iniziale dell?infezione, nella fase dell?attacco virale. L?eventuale controindicazione dovuta ad una minore mobilit? dei linfociti B potrebbe essere modulata con una esposizione mirata sugli organi target, anche attraverso un espositore-sonda, nei casi delle intubazioni, che non coinvolga che marginalmente il sangue circolante.
E d'altra parte, se l?esposizione favorisse il rilascio di angiotensina, ci? potrebbe contribuire a smorzare l'effetto infiammatorio della tempesta di citochine, provocato dal virus e risulterebbe sinergico al trattamento con eparina, il cui trattamento terapeutico ad alte dosi ? stato autorizzato, in via sperimentale, dall?AIFA.
Il trattamento del CoViD19, come della SARS, in fase severa e critica potrebbe essere coadiuvato dalla esposizione alle ELF/SLF, per l?azione soppressiva della interleuchina 6, che causerebbe la tempesta citochina scatenata dal coronavirus.
Lo stesso trattamento mediante ELF/SLF pu? essere adottato con altri coronavirus, con i virus dell?influenza, in generale con i picoRNA Virus e nelle affezioni da virus che recano proteine binding su filamenti estrusi della pericapside.
In particolare, le due parti S1 e S2 della Spike proteina S sono mutuamente mobili e tra loro si stabilisce una differenza di potenziale fino a 0,5 V, nella fase di binding. Ex pluribus,
Structure, Dynamics, Receptor Binding, and Antibody Binding of the Fully Glycosylated Full-Length SARS-CoV-2 Spike Protein in a Viral Membrane. J Chem Theory and Comp 2021 17(4):2479-87, doi: 10.1021/acs.jctc.0c01144.
Le frequenze tra 100 e 200 kHz (indicate come preferenziali per il dispositivo qui descritto) sono in grado di alterare la distribuzione di carica dei complessi S1 e S2 della Spike protein, impedendo il funzionamento 'a ganascia' con il quale la stessa Spike aggancia il recettore ACE2 con il complesso S1 mentre lisa la membrana cellulare dell'ospite, chiudendo il complesso S2 sul punto di aggancio. Similmente ? stato mostrato che nel trattamento elettromagnetico dei tumori cerebrali le onde radio lunghe interferiscono con la disposizione di cariche omologhe che si formano lungo i paralleli del fuso mitotico delle cellule tumorali in riproduzione, il quale fuso, all'addensarsi di dette cariche omologhe, si dilata fino alla mitosi
Allo stesso modo le frequenze indicate altererebbero la distribuzione di cariche tra i subset SI-S2 della Spike proteina impedendo che l'operativit? dei due subset, soprattutto di S2 nella lisi della membrana della cellula ospite per il riversamento del materiale virale al suo interno.
Il dispositivo 1 consente infatti di applicare un meccanismo interferenziale al virus SARS-2CoV-19 e di accoppiare, con tale meccanismo di base, il doppio meccanismo ionociclotronico dovuto alle doppie modulanti che il dispositivo consente di pilotare nel complesso delle bobine 2a.
Vantaggiosamente, la presente invenzione raggiunge gli scopi proposti superando gli inconvenienti lamentati nella tecnica nota mettendo a disposizione dell?utente un dispositivo per la ionorisonanza ciclotronica che particolarmente versatile ed in grado di operare in ogni condizione rispondendo in maniera rapida ed efficiente alle condizioni dell?utilizzatore durante il trattamento.

Claims (12)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo per la ionorisonanza ciclotronica retroazionato da una variazione di impedenza specifica corporea comprendente:
- un sistema espositivo (2) comprendente una pluralit? di bobine (2a) presentanti rispettive superfici interne definenti un volume di trattamento (T) atto ad accogliere almeno parzialmente un utilizzatore e configurate per somministrare un campo elettromagnetico in detto volume di trattamento (T);
- un?impedenzimetro (4) configurato per misurare un valore di impedenza specifica di un utilizzatore quando esposto a detto campo elettromagnetico all?interno del volume di trattamento (T) e per generare un segnale di impedenza specifica (I) determinato da una corrente alternata presentante la stessa frequenza del campo elettromagnetico somministrato dal sistema espositivo (2), registrando il corrispondente valore di impedenza specifica al corpo dell?utilizzatore;
- almeno un gaussimetro (5) configurato per misurare un valore di intensit? di una distribuzione spaziale del campo magnetostatico o magnetico quasi statico con una lettura delle componenti in tre dimensioni all?interno del volume di trattamento (T) e per generare un segnale di riferimento (R) rappresentativo di detto valore di intensit?;
- un generatore di segnale (3) configurato per pilotare detta pluralit? di bobine (2a) modulando una o pi? caratteristiche del campo elettromagnetico in funzione contemporaneamente del segnale di impedenza specifica (I) e del segnale di riferimento (R);
- un circuito di feedback configurato per registrare variazioni di impedenza specifica al corpo dell?utilizzatore, sia di una componente resistiva che di una componente reattiva che di un rapporto tra la componente reattiva e la componente resistiva, determinando in caso di superamento dell?impedenza specifica relativa o di una variazione oltre una soglia predefinita di detta impedenza specifica, un segnale di trigger per il generatore di segnali configurato per attivare per un intervallo temporale predefinito un?erogazione del campo magnetico alla frequenza che ha determinato detta variazione
2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, comprendente una pluralit? di sensori atti a rilevare una rispettiva pluralit? di parametri fisiologici e per generare un segnale fisiologico rappresentativo di almeno uno di detti parametri fisiologici, preferibilmente detta pluralit? di sensori comprendendo almeno uno tra: un sensore di pressione sanguigna, un sensore di ossigenazione sanguigna, un rilevatore di glicemia.
3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui il generatore di segnale (3) ? ulteriormente configurato per pilotare detta pluralit? di bobine (2a) modulando una o pi? caratteristiche del campo elettromagnetico in funzione anche del segnale fisiologico e del segnale di impedenza specifica (I).
4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il generatore di segnale (3) ? configurato per generare un segnale operativo (C) presentante una frequenza compresa tra 30 e 300 kHz, preferibilmente compresa tra 100 kHz e 200 kHz, ed una forma d?onda sinusoidale o triangolare o quadrato o a dente di sega modulata in ampiezza, con almeno due modulanti con frequenze ionociclotroniche distinte pilotando la pluralit? di bobine (2a) mediante detto segnale operativo (C).
5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l?almeno un gaussimetro (5) ? un gaussimetro (5) di precisione presentante una sensibilit? pari o inferiore a 25 nT.
6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il sistema espositivo (2) comprende un lettino per l?utilizzatore ed una pluralit? di bobine (2a) di Helmholtz, preferibilmente quattro bobine (2a) di Helmholtz, disposte coassialmente lungo un asse principale orizzontale, detto lettino essendo inserito od inseribile nel volume di trattamento (T) lungo l?asse principale.
7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-5, in cui il sistema espositivo (2) comprende una seduta per l?utilizzatore ed una pluralit? di bobine (2a) di Merritt, preferibilmente tre bobine (2a) di Merritt, disposte coassialmente lungo un asse principale preferibilmente verticale, detta seduta essendo inserita nel volume di trattamento (T).
8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-5, in cui il sistema espositivo (2) comprende una cabina per l?utilizzatore ed una pluralit? di bobine (2a) di Cao accoppiate alla cabina in modo tale da definire il volume di trattamento (T) in cooperazione con detta cabina.
9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un involucro protettivo (6) disposto attorno alla pluralit? di bobine (2a) e cooperante a definire il volume di trattamento (T), detto involucro protettivo (6) essendo configurato per schermare il volume di trattamento (T) da un campo geomagnetico.
10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui l?involucro protettivo (6) comprendendo un materiale vetro-metallico, preferibilmente detto materiale vetro-metallico comprendendo Yr3+aFe39+a-b-cNi40+bB18+c, in cui:
- a ? compreso tra 0 e 3 in percentuale atomica;
- b ? pari a 0 oppure 67 in percentuale atomica;
- c ? compreso tra 0 e 9 in percentuale atomica.
11. Dispositivo secondo la rivendicazione 9 o 10, in cui l?involucro protettivo (6) comprende almeno una lamina protettiva, detta lamina protettiva comprendendo un mu-metal, preferibilmente detto mu-metal comprendendo Cu5Ni77Fe16Cr2 oppure Co258.
12. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente un sistema di illuminazione a LED preferibilmente detto sistema di illuminazione essendo configurato per essere alimentato in corrente continua.
IT102021000015971A 2021-06-18 2021-06-18 Dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica IT202100015971A1 (it)

Priority Applications (3)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102021000015971A IT202100015971A1 (it) 2021-06-18 2021-06-18 Dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica
EP22738734.7A EP4398982A1 (en) 2021-06-18 2022-06-17 Feedbak-controlled device for geomagnetic ion cyclotron resonance
PCT/IB2022/055646 WO2022264104A1 (en) 2021-06-18 2022-06-17 Feedbak-controlled device for geomagnetic ion cyclotron resonance

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102021000015971A IT202100015971A1 (it) 2021-06-18 2021-06-18 Dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT202100015971A1 true IT202100015971A1 (it) 2022-12-18

Family

ID=77801933

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT102021000015971A IT202100015971A1 (it) 2021-06-18 2021-06-18 Dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica

Country Status (3)

Country Link
EP (1) EP4398982A1 (it)
IT (1) IT202100015971A1 (it)
WO (1) WO2022264104A1 (it)

Citations (9)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO1993012835A1 (en) * 1991-12-20 1993-07-08 Free World Trust Electrophysiological conditioning system and method
WO1995031939A1 (en) * 1994-05-25 1995-11-30 Jacobson Jerry I Method and apparatus for ameliorating aging process
US5480373A (en) * 1991-07-09 1996-01-02 Dr. Fischer Aktiengesellschaft Device for transporting ions, in particular, protons
WO2000007664A1 (en) * 1998-08-04 2000-02-17 Getullio Talpo Therapy device using variable magnetic fields
WO2007077532A1 (en) * 2006-01-05 2007-07-12 Prometeo S.R.L. Method for making endogenous ions available and apparatus able to implement this method
WO2010025114A1 (en) * 2008-08-25 2010-03-04 Applied Magnetics, Llc Systems and methods for providing a magnetic resonance treatment to a subject
WO2017194693A1 (en) * 2016-05-13 2017-11-16 S.I.S.T.E.M.I. S.R.L. - Societa' Italiana Seqex Tecnologie Elettro Medicali Innovative Device for the treatment of the human body using electromagnetic fields
CN108339200A (zh) * 2018-04-03 2018-07-31 山西金色阳光科技有限公司 一种高效节能环保磁疗装置
WO2019155407A2 (en) * 2018-02-07 2019-08-15 Panacea Quantum Leap Technology Llc Tissue-stimulating method using frequency scanning of electric and magnetic fields

Patent Citations (9)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US5480373A (en) * 1991-07-09 1996-01-02 Dr. Fischer Aktiengesellschaft Device for transporting ions, in particular, protons
WO1993012835A1 (en) * 1991-12-20 1993-07-08 Free World Trust Electrophysiological conditioning system and method
WO1995031939A1 (en) * 1994-05-25 1995-11-30 Jacobson Jerry I Method and apparatus for ameliorating aging process
WO2000007664A1 (en) * 1998-08-04 2000-02-17 Getullio Talpo Therapy device using variable magnetic fields
WO2007077532A1 (en) * 2006-01-05 2007-07-12 Prometeo S.R.L. Method for making endogenous ions available and apparatus able to implement this method
WO2010025114A1 (en) * 2008-08-25 2010-03-04 Applied Magnetics, Llc Systems and methods for providing a magnetic resonance treatment to a subject
WO2017194693A1 (en) * 2016-05-13 2017-11-16 S.I.S.T.E.M.I. S.R.L. - Societa' Italiana Seqex Tecnologie Elettro Medicali Innovative Device for the treatment of the human body using electromagnetic fields
WO2019155407A2 (en) * 2018-02-07 2019-08-15 Panacea Quantum Leap Technology Llc Tissue-stimulating method using frequency scanning of electric and magnetic fields
CN108339200A (zh) * 2018-04-03 2018-07-31 山西金色阳光科技有限公司 一种高效节能环保磁疗装置

Non-Patent Citations (5)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Title
BAWIN SMAERY WRSABBOT IM: "Lonic factors in release of 45Ca2+ from chicken cerebal tissue by electromagnetic fields", PNAS, vol. 75, no. 12, December 1978 (1978-12-01), pages 6314 - 8
BLACKMAN CFBENANE SGHOUSE DEJOINES WT: "Effects of ELF (1-120 Hz) and modulated (50 Hz) RF fields on the efflux of calcium ions from brain tissue in vitro", BIOELECTROMAGNETICS, vol. 6, no. 1, 1985, pages 1 - 11
CHO Y-KFRANK M ET AL.: "Structure, Dynamics, receptor binding, and antibody binding of the fully glycosylated Full-Length SARS-COV-2 Spike protein in a Vira membranes", J CHEM THEORY AND COMP, vol. 17, no. 4, 2021, pages 2479 - 87
MERRITT RPURCELL CG STROINK: "Uniform magnetic field produced by three, four, and five square coils", REVIEW OF SCIENTIFIC INSTRUMENTS, vol. 4, 5 March 1983 (1983-03-05), pages 879
S RIETIV MANNIA LISIL GIULIANI ET AL.: "SNOM and AFM microscopic techniques to study the effect of non-ionizing radiation on the morphological and biological properties of human keratinocytes celi line (HaCaT).", J MICROSC, vol. 213, January 2004 (2004-01-01), pages 20 - 28

Also Published As

Publication number Publication date
WO2022264104A1 (en) 2022-12-22
EP4398982A1 (en) 2024-07-17

Similar Documents

Publication Publication Date Title
Bergmann et al. Concurrent TMS-fMRI for causal network perturbation and proof of target engagement
ES2672987T3 (es) Esquema de configuración magnética y sincronización para la estimulación magnética transcraneal
Long et al. Magnetogenetics: remote non-invasive magnetic activation of neuronal activity with a magnetoreceptor
Pacini et al. Effect of 0.2 T static magnetic field on human neurons: remodeling and inhibition of signal transduction without genome instability
CN109011207B (zh) 用于中子捕获治疗系统的射束诊断系统
JP2013500115A (ja) 脳深部刺激用システムおよび方法
CN108939292B (zh) 一种生物组织时域干涉电刺激装置及其使用方法
Ruohonen et al. Theory of multichannel magnetic stimulation: toward functional neuromuscular rehabilitation
Demirel et al. Effects of duty cycle on magnetostimulation thresholds in MPI
Karlström et al. Therapeutic staff exposure to magnetic field pulses during TMS/rTMS treatments
US11364390B2 (en) Apparatus for treating pathological cells
Schiffer et al. No influence of magnetic fields on cell cycle progression using conditions relevant for patients during MRI
Huang et al. A new approach to location of the dentate gyrus and perforant path in rats/mice by landmarks on the skull
WO2010111435A1 (en) Synergistic electromagnetic tracking with tms systems
IT202100015971A1 (it) Dispositivo retroazionato per la ionorisonanza ciclotronica
Dong et al. Design of submillimeter magnetic stimulation instrumentation and its targeted inhibitory effect on rat model of epilepsy
Yoshikawa et al. Temporal and spatial profiles of evoked activity induced by magnetic stimulation using millimeter-sized coils in the mouse auditory cortex in vivo
WO2016161113A1 (en) System and method for electroporation controlled by electrical impedance measurements
Ciumas et al. A phantom and animal study of temperature changes during fMRI with intracerebral depth electrodes
Stevens et al. MR compatibility of EEG scalp electrodes at 4 tesla
US10821294B2 (en) Magnetic field optimization method and device for blood flow microcirculation enhancement
IT202100032894A1 (it) Metodo per l’alterazione morfologica e l’inibizione delle funzionalitá virali
Magnusson et al. Effects of the GABA agonists baclofen and THIP on long-term compensation in hemilabyrinthectomised rats
CN104799860A (zh) 胸腔磁共振检查装置
Vion‐Bailly et al. Neurostimulation success rate of repetitive‐pulse focused ultrasound in an in vivo giant axon model: An acoustic parametric study