IT202100012323A1 - Sistema trasportabile per l’ossitaglio di grandi materiali metallici - Google Patents

Sistema trasportabile per l’ossitaglio di grandi materiali metallici Download PDF

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IT202100012323A1
IT202100012323A1 IT102021000012323A IT202100012323A IT202100012323A1 IT 202100012323 A1 IT202100012323 A1 IT 202100012323A1 IT 102021000012323 A IT102021000012323 A IT 102021000012323A IT 202100012323 A IT202100012323 A IT 202100012323A IT 202100012323 A1 IT202100012323 A1 IT 202100012323A1
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Riccardo D'ottavi
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A L B A S R L
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    • B23K7/10Auxiliary devices, e.g. for guiding or supporting the torch
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Description

Descrizione di un brevetto per invenzione
Forma oggetto della presente invenzione un sistema trasportabile per l?ossitaglio di grandi materiali metallici, in particolare rottami, secondo la parte caratterizzante delle rivendicazioni indipendenti. Sono noti impianti fissi per l?ossitaglio di grandi rottami metallici (ad esempio acciaio, ghisa) quali ad esempio bramme e blumi di scarto, fondi di siviera e di paniera, coils, cilindri di laminazione e diversi materiali di scarto, in modo da ottenere pezzi metallici di dimensioni ridotte ed adatti ad esempio, per essere caricati in un forno elettrico, questi impianti sono ben conosciuti per la loro affidabilit?, robustezza e per i loro brevi tempi di taglio.
Gli impianti noti sono fissi, e comprendono una struttura portante generalmente realizzata in cemento armato alla quale ? stabilmente vincolata una macchina per il taglio dei rottami, del tipo presentante una o pi? torce di ossitaglio, mezzi di movimentazione di queste torce e tutti gli usuali componenti necessari per il funzionamento e controllo delle operazioni di taglio. Generalmente questi impianti hanno dimensioni ed ingombri rilevanti (ad esempio hanno un ingombro di almeno quaranta metri quadrati) e sono in grado di tagliare materiali metallici aventi uno spessore sino a 2 metri.
Per il taglio di rottami con spessore non troppo elevati ? anche noto utilizzare cannelli di ossitaglio operati manualmente, che per? oltre ad essere di non facile utilizzo, sono anche pericolosi per gli operatori.
Nel presente contesto con grandi materiali metalli e grandi rottami metallici si intendono corpi metallici che possono avere forme diverse e spessori variabili ad esempio spessori di 500 mm e anche maggiori di 500 mm, ad esempio compresi tra 800 mm e 1000mm, se accostati opportunamente, al fine di rendere il processo di taglio pi? veloce ed efficiente.
Scopo della presente invenzione ? quello di realizzare un sistema per il taglio di materiali metallici, del tipo indicato pi? sopra, che sia compatto e facilmente e rapidamente installabile laddove ? necessario effettuare le operazioni di taglio.
Un ulteriore scopo ? quello di realizzare un sistema che sia facilmente trasportabile, al fine di poterlo installare ovunque in alternativa a gli attuali sistemi manuali rendendo cos? l?operazione di pezzatura a misura, pi? sicura, veloce economica ed efficiente anche in termini di risparmio energetico.
Questi ed altri scopi che appariranno evidenti ad un esperto del ramo sono raggiunti da un sistema conforme alla parte caratterizzante delle allegate rivendicazioni ed in particolare della rivendicazione principale.
Per una migliore comprensione del presente trovato si allegano a titolo esemplificativo e non limitativo disegni in cui:
le fig. 1A-B mostrano viste schematiche, rispettivamente laterale e dall?alto parzialmente in sezione e semplificate di una prima forma di realizzazione dell?invenzione,
le fig. 2A-B ne mostrano viste schematiche, rispettivamente laterale e dall?alto parzialmente in sezione e semplificate in cui ? evidenziato un primo componente della prima forma di realizzazione dell?invenzione,
le fig. 3A-B ne mostrano viste schematiche, rispettivamente dall?alto e laterale, parzialmente in sezione e semplificate in cui ? evidenziato un secondo componente della prima forma di realizzazione dell?invenzione,
le fig. 4A-E ne mostrano viste schematiche, rispettivamente prospettica e semplificata di una parte di un ulteriore componente della prima forma di realizzazione dell?invenzione, e frontale, prospettica, laterale e frontale ingrandita di detto ulteriore componente,
le fig. 5A-C mostrano viste schematiche laterali e parzialmente sezionate della prima forma di realizzazione dell?invenzione in diverse fasi del suo funzionamento;
le fig. 6A-B ne mostrano viste schematiche prospettiche e laterali e parzialmente in sezione di un ulteriore componente della prima forma di realizzazione dell?invenzione in diverse situazione di utilizzo,
le fig. 7A e 7C mostrano schemi di due circuito di alimentazione dei fluidi della prima forma di realizzazione dell?invenzione,
la fig. 7B mostra una vista laterale parziale di ulteriori componenti della prima forma di realizzazione dell?invenzione
la fig. 7D mostra uno schema semplificato di un circuito di controllo della prima forma di realizzazione dell?invenzione,
le fig. 8A-C mostrano viste schematiche, rispettivamente laterale e dall?alto parzialmente in sezione e semplificate di una seconda forma di realizzazione dell?invenzione,
le fig. 9A-D ne mostrano viste schematiche, rispettivamente dall?alto e laterali parzialmente in sezione e semplificate di una variante di un componente della seconda forma di realizzazione, in diverse posizioni di utilizzo,
le fig. 10A-D ne mostrano viste schematiche laterali e dall?alto e parzialmente sezionate della seconda forma di realizzazione dell?invenzione in diverse fasi del suo funzionamento;
le fig. 11A-D mostrano viste schematiche, rispettivamente laterale, in sezione longitudinale e semplificata, dall?alto parzialmente in sezione e semplificata, e in sezione trasversale, semplificata e con dimensioni maggiorate (presa secondo la linea XID di fig. 11C di una terza forma di realizzazione dell?invenzione,
le fig. 12A-D ne mostrano viste parzialmente in sezione e dall?alto e semplificate della terza forma di realizzazione dell?invenzione, in diverse posizioni operative;
le fig. 13A-C ne mostrano viste schematiche, rispettivamente dall?alto e laterali parzialmente in sezione e semplificate di una ulteriore variante di un componente della terza forma di realizzazione dell?invenzione, in diverse posizioni utilizzo.
Con riferimento alle figure 1-7 esse mostrano una prima forma di realizzazione di sistema trasportabile per il taglio di grandi materiali metallici, in particolare grandi rottami, comprendente: un dispositivo di ossitaglio 1 (fig. 4), e mezzi 2 per la movimentazione di detto dispositivo di ossitaglio da una posizione di riposo R (fig. 5A) ad almeno una posizione operativa P (fig. 5B, 5C), in cui detto dispositivo di ossitaglio 1 comprende almeno una torcia di ossitaglio 1A, ed in cui detti mezzi di movimentazione comprendono almeno un elemento di movimentazione 12 (fig. 4C) atto a supportare detta almeno una torcia di ossitaglio ed atto a posizionarsi in una posizione di riposo R? (fig. 5A) in cui detto dispositivo di ossitaglio si trova distante dal materiale da tagliare ed in cui non pu? essere attivato il dispositivo di ossitaglio ed in almeno una prima posizione operativa P? (fig. 5B) in cui detto dispositivo di ossitaglio si trova in corrispondenza del materiale da tagliare e pu? essere attivato.
Secondo l?invenzione, il sistema comprende una struttura portante 3 trasportabile e di grandi dimensioni, comprendente almeno una parete di base 3A avente una sagoma sostanzialmente rettangolare, e delimitante uno spazio S atto ad alloggiare al suo interno almeno detto elemento di movimentazione 12 quando detto elemento di movimentazione ? in posizione di riposo R?. Nelle figure 1-7 questa struttura portante ? un contenitore 3 di grandi dimensioni, presentante un corpo di forma sostanzialmente parallelepipeda, comprendente una parete di fondo 3A, una parete superiore 3B ed una pluralit? di pareti laterali 3C-F, ed almeno una apertura 3G prevista in almeno una di dette pareti, in cui dette pareti delimitano uno spazio S atto ad alloggiare al suo interno almeno detto elemento di movimentazione 12 quando detto elemento di movimentazione ? in posizione di riposo R?.
Sempre secondo l?invenzione il dispositivo di ossitaglio 1 e la struttura portante 3 sono conformati e dimensionati in modo da spostare almeno una porzione 12B (fig. 4C) di detto elemento di movimentazione 12, atta portare detta almeno una torcia di ossitaglio 1A, dall?interno della struttura portante all?esterno della struttura portante e viceversa, cosi da portare almeno detto elemento di movimentazione dalla posizione di riposo R? a quella operativa P? e viceversa. Nelle figure 1-7 il dispositivo di ossitaglio 1 e il contenitore 3 sono conformati e dimensionati in modo da spostare almeno una porzione 12B (fig. 4C) di detto elemento di movimentazione 12, atta portare detta almeno una torcia di ossitaglio 1A dall?interno del contenitore all?esterno del contenitore passando attraverso detta apertura 3G del contenitore 3 e viceversa, cosi da portare almeno detto elemento di movimentazione 12 dalla posizione di riposo R? a quella operativa P? e viceversa, e che almeno in detta posizione operativa P? l?elemento di movimentazione 12 ? atto a supportare detta almeno una torcia di ossitaglio 1A.
Sempre secondo l?invenzione almeno in detta posizione operativa R? l?elemento di movimentazione 18 ? atto a supportare l?almeno una torcia di ossitaglio 1A.
Sempre secondo l?invenzione, la struttura portante 3 di grandi dimensioni ha: una lunghezza almeno di 3m, preferibilmente di almeno 6m, pi? preferibilmente di almeno 6,085 m, una larghezza almeno di 1,2m, preferibilmente almeno di 2,3 m, pi? preferibilmente almeno di 2,438 m, e nel caso la struttura portante sia conformata come un contenitore, come nelle figure 1-7, essa ha anche una altezza almeno di 1,2m, preferibilmente di almeno di 2,3m. pi? preferibilmente almeno di 2,591 m. Pi? in particolare, secondo una forma preferita dell?invenzione la struttura portante 3 ? un container di dimensioni standard, in particolare un container avente le dimensioni dei container intermodali ISO standard, del tipo da 20 piedi (fig. 1-7) o da 40 piedi (fig. 8).
Secondo ulteriori varianti non rappresentate il contenitore 3 potrebbe essere anche dimensionato come altri noti container standard ad esempio del tipo 40 o 45 piedi high-cube, o 48 piedi o 53 piedi, o avere anche dimensioni non standard o non comuni, ed essere anche del tipo ?flat rack? o ?open top?.
Preferibilmente il contenitore 3 presenta le stesse caratteristiche dei container ISO standard da 20 a 40 piedi (tali caratteristiche essendo di tipo usuale per l?esperto del ramo non verranno pertanto descritte in dettaglio nel seguito), le sue quattro pareti laterali 3C-3F e quella superiore 3B, sono ad esempio realizzate con lastre di acciaio aventi l?usuale sezione corrugata ad U piatta.
Come usuale nei container standard anche nel contenitore 3 una delle pareti laterali aventi dimensioni minori (nell?esempio la parete 3F) prevede due usuali porte 3H (fig. 3 A) che chiudono una apertura 3G che si estende sostanzialmente per tutta l?ampiezza della parete laterale 3F e che permette l?accesso allo spazio interno S delimitato dal contenitore stesso.
Preferibilmente, le pareti laterali aventi maggiori dimensioni, 3C e 3D e anche le pareti superiori 3B ed inferiore 3A, prevedono delle aperture aggiuntive 5A-D (fig. 1B), chiuse da porte 6A-D o pannelli 6E, 6F, 6G aggiuntivi rispetto a quelle previste nei container standard, la cui funzione verr? illustrata in dettaglio nel seguito. Si evidenzia che queste aperture aggiuntive e le relative porte o pannelli di chiusura sono preferibilmente conformati e realizzati in modo che il contenitore sia ancora conforme alle caratteristiche tecniche dei container ISO standard.
Preferibilmente il contenitore 3 comprende vincolati ad almeno una delle sue pareti 3A-F primi elementi di guida 4 atti a guidare i mezzi 2 di movimentazione del dispositivo di ossitaglio, almeno tra le loro posizioni di riposo R ed operativa P.
I primi elementi di guida 4 atti a guidare detti mezzi 2 di movimentazione del dispositivo di ossitaglio 1 sono preferibilmente vincolati all?interno del contenitore alle due facce tra loro contrapposte delle pareti laterali 3C, 3D aventi maggiori dimensioni ed in prossimit? della apertura 3G del contenitore, ed ad una altezza H1 (fig. 3B), misurata a partire dalla parete interna di fondo del contenitore maggiore del 50% della altezza H2 interna del contenitore e pi? preferibilmente compresa tra il 60% ed il 90% di questa altezza H2 e ancora pi? preferibilmente pari a circa il 65% di questa altezza (ad esempio l?altezza H1 ? pari a circa 1,6 m).
Secondo varianti non rappresentate dell?invenzione gli elementi di guida 4 potrebbero essere anche conformati in modo diverso, ad esempio prevedere anche solo un elemento di guida o pi? di due elementi, e potrebbero essere anche vincolati ad altre a pareti del contenitore, ad esempio alla parete superiore o a quella inferiore.
Gli elementi di guida 4 possono avere una qualunque forma convenzionale per l?esperto del ramo atta a supportare e guidare lungo un percorso predefinito, preferibilmente rettilineo e parallelo all?asse longitudinale Z (fig. 3A) del contenitore, un carello 8 (descritto in dettaglio nel seguito) del dispositivo di ossitaglio, gli elementi di guida comprendono ad esempio due usuali profili longitudinali 4A e 4B (fig. 3B) rettilinei di guida, ciascuno rigidamente vincolato ad una delle pareti laterali 3C 3D del contenitore, ad esempio del tipo a sezione ad U, atti a guidare lungo un percorso rettilineo delle usuali ruote 7, ad esempio del tipo a cuscinetti, del carrello 8 dei mezzi di movimentazione 2 (ad esempio dei profili Hoesch Winkel per sistemi a rotelle). Gli elementi di guida hanno ad esempio una lunghezza L1 (fig. 3A) compresa tra il 30% e il 70% della lunghezza complessiva interna L2 del contenitore 3, pi? preferibilmente compresa tra il 40% ed il 60% della lunghezza L2 e ancora pi? preferibilmente pari a circa il 47% di questa lunghezza L2, ad esempio la lunghezza L1 ? pari a circa 2,8m nel caso di un container da 20 piedi.
Il posizionamento degli elementi di guida ad una certa altezza dalla parete interna del contenitore e/o la loro lunghezza che si sviluppa solo per parte della lunghezza complessiva del contenitore permette di avere a disposizione nel contenitore degli ampi spazi liberi, che come descritto nel seguito, possono alloggiare in modo che siano facilmente raggiungibili anche altri componenti necessari per il sistema secondo l?invenzione.
Vantaggiosamente, all?interno del contenitore 3, in corrispondenza dei suoi quattro angoli sono previsti organi 10 (fig. 2A-B) per il sollevamento del contenitore, questi organi 3 comprendo ad esempio quattro cilindri idraulici (o in alternativa anche cilindri elettrici) 10A ciascuno rigidamente vincolato ad uno degli angoli interni del contenitore 3, e presentanti uno stelo 3B dotato di un piede 3C, in cui lo stelo pu? fuoriuscire dalla parete di fondo 3A del contenitore attraverso aperture passanti 5H (fig. 2A) di detta parete di fondo, per sollevare il contenitore 3 dal terreno T ad una altezza H5 (fig. 2A). Grazie a questi organi di sollevamento 10 ? possibile posizionare correttamente il contenitore anche in presenza di terreni T non perfettamente piani e/o quando i rottami da tagliare si trovano in una posizione sollevata da terra perch? ad esempio alloggiati su supporti (non rappresentati). Gli organi di sollevamento 10 si possono trovare in una posizione di riposo in cui sono completamente alloggiati nel contenitore 3, ed in questa posizione le aperture passanti 5H sono chiuse da usuali tappi o elementi di chiusura (non rappresentati), o in una posizione operativa (fig. 2A) in cui gli steli 3B, dopo aver rimosso gli elementi di chiusura delle aperture 5H, fuoriescono dalla parete di fondo 3A del contenitore e lo sollevano dal terreno. L?altezza massima H5 di sollevamento del contenitore ? ad esempio compresa 0,5m e 1,5m e pi? preferibilmente ? pari a circa 1m.
All?interno del contenitore possono essere anche previste delle pareti interne 11 atte a suddividere lo spazio interno del contenitore in spazi pi? piccoli S1-S6. Le pareti 11 preferibilmente sono mediante usuali pannelli isolanti in particolare del tipo atti ad isolare dal rumore e dalla polvere. Pi? in particolare il contenitore al suo interno prevede:
- un primo spazio S1 delimitato e chiuso dalle pareti 11A, per l?alloggiamento di una stazione di controllo fluidi (descritta in dettaglio nel seguito) accessibile dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5A prevista nella parete laterale 3C del contenitore e le porte 6A;
- un secondo spazio S2 delimitato e chiuso dalle pareti 11B, per l?alloggiamento dei componenti elettrici e/o di controllo (descritti in dettaglio nel seguito) accessibile dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5B prevista nella parete laterale 3C del contenitore e le porte 6B;
- un terzo spazio S3 delimitato e chiuso dalle pareti 11C, per l?alloggiamento di un usuale gruppo elettrogeno (descritto pi? in dettaglio nel seguito) accessibile dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5C prevista nella parete laterale 3D del contenitore e le porte 6C;
- un quarto spazio S4 delimitato e chiuso dalle pareti 11D, per l?alloggiamento di un dispositivo di raffreddamento ad acqua (descritto pi? in dettaglio nel seguito) accessibile dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5D prevista nella parete laterale 3D del contenitore e le porte 6D; - un quinto spazio S5 delimitato e chiuso da una parete 11E, per l?alloggiamento di un dispositivo di filtraggio dei fumi aspirati durante l?ossitaglio, (descritto pi? in dettaglio nel seguito) accessibile dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5I (fig. 1B) prevista nella parete laterale 3C del contenitore e rimuovendo il pannello di chiusura 6F.
Vantaggiosamente, all?interno del contenitore anche in prossimit? della sua apertura 3G da cui pu? fuoriuscire il dispositivo di ossitaglio 1 ? prevista una ulteriore parete 11F (fig. 5A-5C), di protezione dal rumore e dalla polvere atta a suddividere lo spazio interno del contenitore in due ambienti A1 e A2 (fig. 5A) : un primo ambiente A1 previsto in prossimit? dell?apertura 3G ed atto ad alloggiare la parte del dispositivo di taglio che comprende le torce di ossitaglio quando sono in posizione di riposo ed un secondo ambiente A2 che comprende tutto l?altro spazio interno del contenitore. Preferibilmente questa parete 11F ? suddivisa in una parte inferiore 11F? realizzata mediante pannelli rigidi e che pu? comprendere anche una parte centrale rimovibile per permettere l?accesso al contenitore ed una parte superiore 11F?? realizzata mediante pannelli flessibili dimensionati e conformati in modo da permettere la movimentazione del dispositivo di taglio 1 (ad esempio del tipo comprendente una tenda del tipo presentante una pluralit? di distinte strisce verticali flessibili affiancate tra loro).
I mezzi 2 di movimentazione del dispositivo di ossitaglio 1 comprendono il carrello 8, al quale ? collegato l?elemento di movimentazione 12 nel seguito indicato anche come braccio 12, ad una estremit? del quale ? prevista una testa 12A alla quale ? vincolata l?almeno una torcia di ossitaglio 1A (nelle figure sono previste due torce 1A).
Il carrello 8 nell?esempio comprende una pluralit? di usuali profilati 8A- E disposti perpendicolarmente tra loro cosi da formare un corpo di forma sostanzialmente rettangolare, ed avente una larghezza L1 (fig. 4A) di poco inferiore alla larghezza interna L2 (fig. 3B) del contenitore, dai due profilati laterali pi? esterni 8A-B si dipartono le estremit? di usuali alberi di movimentazione 13A, B che portano le ruote 7 atte ad impegnarsi ed essere guidate dagli elementi di guida 4 previsti all?interno del contenitore 3. Le ruote 7 sono distanziate tra loro di un tratto D1 (fig. 4A) sostanzialmente pari alla distanza D2 (fig. 3B) tra le due guide 4, in modo da rimanere alloggiate all?interno delle guide stesse. Le ruote 7 sono ad esempio del tipo a cuscinetto, e sono collegate, ad esempio ad un albero folle 13B e ad un albero motorizzato 13A, sua volta collegato attraverso usuali elementi di trasmissione 14 (ad esempio del tipo a catena/pignone) a mezzi motorizzati 15 (ad esempio del tipo comprendenti un motore elettrico e un riduttore) atti a movimentare il carrello 8 avanti e indietro lungo gli elementi di guida 4 nelle varie posizioni di riposo ed operative. Il carrello prevede anche usuali sensori di fine corsa 16A e B. Il carrello 8 prevede anche una slitta 17 che porta il braccio 12, comprendente ad esempio una base 17A e due pareti laterali contrapposte 17B, C, la slitta 17 comprende anche usuali elementi 18A di guida rettilinei (ad esempio associati alle pareti laterali 17B e 17C e comprendenti ciascuno un cuscinetto 18A? (fig. 4B ) atti a cooperare con corrispondenti contro elementi 18B (ad esempio una guida ad U in cui possono ruotare i cuscinetti 18A? degli elementi 18A) previsti sul braccio 12, atti a permettere solo una traslazione del braccio 12 rettilinea e parallela all?asse longitudinale Z1 (fig.
4A) del carrello 8 (ed a quello Z (fig. 3A del contenitore 3), ed evitare che il braccio possa inclinarsi e/o sollevarsi rispetto alla slitta 12.
La slitta 17 pu? traslare solo trasversalmente ovvero perpendicolarmente all?asse Z1 (fig. 4A) del carrello, a tal fine, i profili trasversali 8C, 8D 8E (fig. 4A) del carrello (che hanno ad esempio una sezione ad H come mostrato in fig. 4D) fungono da elementi di guida per contro elementi di guida 19 (fig. 4D) che comprendono ad esempio delle ruote 19A portate da elementi di supporto 19B vincolati alla parete di base 17A della slitta 17. La slitta 17 comprende anche mezzi di movimentazione 20 (fig. 4D) che comprendono ad esempio un usuale motore elettrico ed un pignone 20A atto ad impegnarsi con una cremagliera 20B vincolata al profilo trasversale centrale 8D del carrello 8).
Il braccio 12 pu? ad esempio essere un usuale profilato a sezione rettangolare, e prevede mezzi 21 (fig. 4C) per la sua movimentazione rettilinea e parallela all?asse longitudinale Z1 del carrello, lungo la slitta 17, che prevedono ad esempio (fig. 4C) una cremagliera 21 A prevista ad esempio su una faccia superiore 12 A del braccio 12, e un pignone 21 B connesso ad un motore elettrico 21B, rigidamente vincolato, ad esempio mediante una staffa 21 D, a sua volta vincolata al carrello 8, ad esempio alla sua traversa 8C.
La testa 12A del braccio 12 prevede un elemento di supporto 12B che si estende trasversalmente al braccio 12 e al quale sono vincolate le torce di ossitaglio 1A. L?elemento di supporto 12B permette di vincolare alla testa 12A una o pi? torce di ossitaglio 1A, ed a tal fine prevede una pluralit? di mezzi di fissaggio 12D ad esempio dei fori filettati disposti in file verticali e tra loro uniformemente distanziati trasversalmente in cui si possono impegnare viti di fissaggio di dette torce. Grazie ai mezzi di fissaggio 12D qualora si utilizzino due torce di ossitaglio 1A si pu? variare la distanza L3 (fig. 4C) tra queste torce, a seconda delle dimensioni del pezzo metallico da tagliare, e vincolare le torce in una pluralit? di posizioni verticali G1-G9. La distanza massima tra due torce 1A ? ad esempio compresa tra 1m e 0,5m e pi? preferibilmente ? pari a circa 0,7m.
Le torce di ossitaglio sono di tipo convenzionale per l?esperto del ramo e comprendono usuali organi di connessione 1C per i fluidi necessari al loro funzionamento, alimentate attraverso usuali tubazioni (discusse nel seguito). Le torce 1A comprendono anche usuali mezzi 1D atti a generare una fiamma pilota per le torce stesse, anch?essi dotati dei relativi usuali organi di connessione 1E dei fluidi necessari al loro funzionamento.
A titolo di esempio il carrello 8 ha una lunghezza L4 compresa tra il 30% ed il 70% della lunghezza L1 degli elementi di guida 4 e pi? preferibilmente ? pari a circa il 50% di questa lunghezza L1. La testa 12A del braccio 12 comprende anche elementi di supporto 12E per mezzi 22 di aspirazione dei fumi generati durante il taglio, questi mezzi 22 comprendono una cappa 22A di aspirazione dei fumi, ed una tubazione 22B, 22C per convogliare i fumi ad un usuale dispositivo di aspirazione e filtraggio 23 (schematicamente rappresentato in fig. 1B).
La cappa di aspirazione 22A comprende una base superiore 22A' che ? vincolata alle estremit? libere inferiori degli elementi di supporto 12E della testa 12A del braccio 12, questa base superiore prevede anche aperture per il passaggio delle torce 1A la cui estremit? inferiore si viene preferibilmente a trovare all?interno di uno spazio della cappa delimitato da pareti laterali 22A". La tubazione di convogliamento dei fumi comprende preferibilmente un primo tratto di tubazione 22B (fig. 6A e 6B), collegato alla cappa 22A mediante un elemento di raccordo rigido 22D, ed un secondo tratto 22C collegato al dispositivo 23 di aspirazione e filtraggio. Il primo tratto di tubazione 22B ? preferibilmente realizzato in un usuale materiale flessibile ed estensibile (ad esempio del tipo a fisarmonica o corrugato) in modo da poter compensare gli spostamenti del carrello 8 e delle torce 1 A ad esso vincolate, mentre il secondo tratto di tubazione 22C ? preferibilmente realizzato in un usuale materiale rigido.
Il dispositivo di aspirazione e filtraggio 23 ? di tipo usuale e comprende usuali mezzi di aspirazione 23B (rappresentati schematicamente in fig. 1B) ed un usuale gruppo di usuali filtri 23A (schematicamente rappresentati nelle fig. 1A e 1B) a loro volta collegati superiormente all?apertura 6E (fig. 2B) prevista nella parete superiore 3B del contenitore ed atta a permettere l?emissione dei fumi filtrati all?esterno del contenitore (in conformit? alle leggi in vigore nel paese dove ? posizionato il sistema) con emissioni conformi alle , ed inferiormente all?apertura 6G (fig. 1A) prevista nella parete inferiore 3A del contenitore ed atta a permettere lo scarico della polvere filtrata all?esterno del contenitore 3.
Come mostrato nelle figure 1A-1B, il dispositivo di aspirazione e filtraggio 23 ? vantaggiosamente previsto all?interno del contenitore nello spazio S5 (fig. 1B) previsto in prossimit? della parete laterale 3E opposta a quella in cui ? prevista l?apertura 3G del contenitore 3(e delimitato anche dalla parete 11E e da parte delle alteri pareti del contenitore), e con il gruppo di filtri 23 previsto in corrispondenza della apertura 5I previsto nella parete laterale 3C del contenitore, in modo da poter essere facilmente sostituito (completamente o solo in parte, a esempio solo le cartucce filtranti) rimuovendo il pannello 6F che usualmente chiude questa apertura 5I.
Il container comprende al suo interno una pluralit? di tubazioni 24A-E (rappresentate schematicamente in fig. 7A) collegate ad una stazione di controllo dei fluidi 25, atte ad alimentare alle torce di ossitaglio 1A, ai mezzi 1D per la fiamma pilota i fluidi necessari al loro funzionamento. Pi? in particolare, la stazione di controllo fluidi 25 ? di tipo convenzionale per l?esperto del ramo e non verr? pertanto descritta in dettaglio nel seguito, essa, come usuale, prevede due ingressi 25A-B di alimentazione dei due fluidi necessari per l?ossitaglio, ovvero ossigeno e gas, e prevede in uscita: due tubazioni 24A, B collegate entrambe alle due torce 1A ed atte ad alimentare ossigeno, e tre tubazioni 24C-E atte ad alimentare gas alle due torce 1A e ai due mezzi 1D per la fiamma pilota.
La stazione di controllo fluidi 25 prevede anche una tubazione 25 C di ingresso di azoto o di aria compressa deumidificata, e due tubazioni di uscita 24F-G di uscita dell?azoto o dell?aria compressa, collegate entrambe ad un usuale powder tank 26 che in uscita presenta una tubazione 24H collegata a un dispositivo 27 (fig. 7A) previsto in prossimit? delle torce 1A (atto ad alimentare, come usuale per l?esperto del ramo, polvere di ferro con granulometria specifica, che viene veicolata sulla fiamma di taglio per permettere l?ossidazione e quindi il taglio di tutte le leghe alto legate o con alto tenore di carbonio come gli acciai inossidabili, la ghisa o altri composti di acciaieria diversamente non trattabili con processo di ossidoriduzione.
v. scheda sistema polvere Fe allegata a parte).
Le tubazioni 24A-G sono di tipo convenzionale per l?esperto del ramo e sono previste all?interno del contenitore e sono conformate e dimensionate in modo da raggiungere ed essere collegate agli organi di connessione 1C (fig. 4C) e 1E delle torce di ossitaglio 1A e dei mezzi per la fiamma pilota 1D e permettere la movimentazione del dispositivo di ossitaglio 1 tra le sue diverse posizioni operative.
Anche il powder tank 26 ? vantaggiosamente previsto nel contenitore 3, ad esempio all?interno della sede S1 (fig. 1B) che ? vantaggiosamente accessibile anche o solo dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5A, prevista nella parete laterale 3C del contenitore 3 una volta aperte le porte 6A di chiusura di detta apertura.
Anche la stazione di controllo fluidi 25 ? alloggiata all?interno del contenitore 3 e preferibilmente ? alloggiata all?interno della sede dedicata S1 (fig. 1B) che ? vantaggiosamente accessibile anche o solo dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5A, prevista nella parete laterale 3C del contenitore 3 una volta aperte le porte 6A di chiusura di detta apertura.
Vantaggiosamente nella sede S1 che alloggia la stazione di controllo fluidi 25 sono anche alloggiati uno o pi? usuali dispositivi avvolgi tubo 28 comprendenti un tubo per collegare gli ingressi 25A-C della stazione 25 con delle sorgenti di ossigeno, e/o gas, e/o azoto previste al di fuori e ad una certa distanza dal contenitore 3. Grazie all?alloggiamento della stazione di controllo fluidi in una sede dedicata S1, che preferibilmente ? una sede chiusa e isolata rispetto alla parte del contenitore che alloggia il dispositivo di ossitaglio 1, la stazione 25 risulta protetta dai residui di taglio e al contempo per? anche facilmente accessibile dall?esterno del contenitore. Inoltre, il fatto che la stazione di controllo fluidi ? prevista nel contenitore 3 rende estremamente pratico e veloce l?utilizzo del sistema, dal momento che per la sua operativit? ? necessario solo collegare ai suoi ingressi 25A-C i fluidi necessari al suo funzionamento.
Il container comprende al suo interno una pluralit? di cavi elettrici 29A-C (fig.7A) atti ad alimentare i motori elettrici dei mezzi di movimentazione 15, 20, 21 previsti sul carrello 8 e sulla slitta 17, questi cavi sono previsti in uscita da una stazione di alimentazione elettrica 30 (fig. 7B) alimentata ad esempio attraverso un cavo elettrico di un convenzionale dispositivo avvolgi cavo 31, che permette di connettere la stazione 30 con una opportuna presa di corrente esterna al contenitore 3. Alla stazione di alimentazione elettrica 30 sono connessi mediante opportuni cavi elettrici (non rappresentati) anche tutti gli altri usuali componenti del dispositivo di ossitaglio che necessitano di una alimentazione elettrica come convenzionale per l?esperto del ramo.
La stazione di alimentazione elettrica 30, e preferibilmente anche il dispositivo avvolgi cavo 31 sono alloggiati all?interno del contenitore 3 e preferibilmente sono alloggiati all?interno della sede dedicata S2 (fig. 1B) che ? vantaggiosamente accessibile anche o solo dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5B prevista nella parete laterale 3C del contenitore 3 una volta aperte la porta 6B di chiusura di detta apertura. Grazie all?alloggiamento della stazione di alimentazione 30 in una sede dedicata S3, che preferibilmente ? una sede chiusa e isolata rispetto alla parte del contenitore che alloggia il dispositivo di ossitaglio 1, la stazione 30 risulta protetta dai residui di taglio e al contempo per? anche facilmente accessibile dall?esterno del contenitore. Inoltre il fatto che la stazione di alimentazione ? prevista nel contenitore 3 ed ? gi? collegata a tutti i cavi necessari per il funzionamento del sistema rende estremamente pratico e veloce l?utilizzo del sistema stesso, dal momento che per la sua operativit? ? necessario solo collegare il suo ingresso ad una sorgente di alimentazione esterna.
Nella sede S3 ? preferibilmente anche alloggiata una unit? 32 di comando e controllo del sistema, descritta con maggiore dettaglio nel seguito.
Il container comprende al suo interno, preferibilmente anche mezzi 33 (fig. 7C) di raffreddamento delle torce di ossitaglio 1A, anche questi mezzi sono di tipo convenzionale per l?esperto del ramo e comprendono ad esempio un serbatoio 33A del liquido di raffreddamento, una pompa 33B e tubazioni 33C di mandata del liquido di raffreddamento alle torce di ossitaglio 1A, dispositivi 33D di raffreddamento del liquido riscaldata dalle torce 1A (ad esempio del tipo a scambiatore di calore 33E e con una ventola di raffreddamento 33F) e tubazioni di ritorno 33G 33H del liquido di raffreddamento al serbatoio 33A.
I mezzi di raffreddamento 33 sono vantaggiosamente alloggiati all?interno del contenitore 3 e preferibilmente sono alloggiati all?interno della sede dedicata S3 (fig. 1B) che ? vantaggiosamente accessibile anche o solo dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5C prevista nella parete laterale 3D del contenitore 3 una volta aperte la porta 6C di chiusura di detta apertura. Grazie all?alloggiamento dei mezzi di raffreddamento 33 in una sede dedicata S3, che preferibilmente ? una sede chiusa e isolata rispetto alla parte del contenitore che alloggia il dispositivo di ossitaglio 1, questi mezzi 33 risultano protetti dai residui di taglio e al contempo sono per? anche facilmente accessibile dall?esterno del contenitore, ad esempio per il caricamento o rabbocco del liquido di raffreddamento nel relativo serbatoio 33A. Inoltre il fatto che i mezzi di raffreddamento 33 sono previsti nel contenitore 3 e che questo preveda al suo interno anche tutte le tubazioni e cavi necessari per il raffreddamento rende estremamente pratico e veloce l?utilizzo del sistema stesso, dal momento che per la sua operativit? ? necessario solo controllare ed eventualmente caricare il serbatoio 33A con il liquido necessario per il raffreddamento.
Vantaggiosamente, il contenitore prevede al suo interno anche mezzi 34 generatori di corrente, di tipo usuale per l?esperto del ramo, ed atti a generare la corrente elettrica necessaria per il funzionamento del sistema, qualora, ad esempio, non fosse possibile collegare la stazione di alimentazione elettrica 30 ad una sorgente di energia elettrica esterna al contenitore o nel caso vi fosse una momentanea interruzione di corrente. I mezzi 34 generatori di corrente comprendono cavi elettrici (non rappresentati) alloggiati all?interno del contenitore e di collegamento con la stazione di alimentazione elettrica 30. I mezzi 34 generatori di corrente sono vantaggiosamente alloggiati all?interno del contenitore 3 e preferibilmente sono alloggiati all?interno della sede dedicata S4 (fig.
1B) che ? vantaggiosamente accessibile anche o solo dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 5D prevista nella parete laterale 3D del contenitore 3 una volta aperte la porta 6D di chiusura di detta apertura. Grazie all?alloggiamento dei mezzi generatori 34 in una sede dedicata S4, che preferibilmente ? una sede chiusa e isolata rispetto alla parte del contenitore che alloggia il dispositivo di ossitaglio 1, questi mezzi 34 risultano protetti dai residui di taglio e al contempo sono per? anche facilmente accessibile dall?esterno del contenitore, ad esempio per il caricamento o rabbocco del carburante necessario per il generatore. Inoltre il fatto che i mezzi generatori 34 sono previsti nel contenitore 3 e che questo preveda al suo interno anche tutti i cavi necessari per trasferire l?energia elettrica generata rende estremamente pratico e veloce l?utilizzo dei mezzi 34 stessi.
Il sistema trasportabile secondo l?invenzione comprende anche una unita 32 di comando e controllo di tutti i componenti del sistema stesso. Questa unit? di comando e controllo ? di tipo sostanzialmente simile alle corrispondenti unit? di comando e controllo previste nelle macchine di ossitaglio fisse di tipo usuale, e non verr? pertanto descritta in dettaglio nel seguito essendo di tipo convenzionale per l?esperto del ramo. Come schematicamente rappresentato in fig. 7D l?unita di comando e controllo pu? prevede una o pi? interfacce 32 A, B per fornire alla unit? stessa le necessarie istruzioni di funzionamento, quali ad esempio le dimensioni e/o le caratteristiche e/o il posizionamento del rottame da tagliare. Le interfacce 32A e B sono preferibilmente del tipo collegato in modo wireless con una parte fissa 32C dell?unit? di controllo prevista nel contenitore, in modo da rendere pi? semplice ed agile il comando del sistema e poter controllare il sistema anche da una certa distanza dal contenitore.
L?unit? di comando e controllo ? vantaggiosamente del tipo a microprocessore e prevede un usuale software per comandare e controllare il funzionamento dei vari componenti del sistema. A tal fine l?unit? di comando e controllo 32 ? collegata (come mostrato schematicamente in fig. 7C), ad esempio:
- con i mezzi di movimentazione 15, 21, 20 del carrello 8 e della slitta 17, cos? da comandare e controllare la movimentazione delle torce di ossitaglio dalla posizione di riposo R a quella operativa P di inizio taglio e poi durante il taglio,
- con la stazione 25 di alimentazione dei fluidi per alimentare alle torce di ossitaglio 1A , ai mezzi 1D per la fiamma pilota e al powder tank 26 i fluidi necessari e le quantit? corrette,
- con i mezzi di raffreddamento 33, per controllare la temperatura di lavoro delle torce di ossitaglio 1A,
- con i mezzi di aspirazione 22 dei fumi generati durante il taglio,
- e con tutti gli usuali sensori 16A-N di controllo o di rilevamento previsti sui vari dispositivi o organi del sistema (ad esempio con i sensori di posizione 16A, B del carrello 8).
Attraverso l?unit? di comando32 potrebbero essere comandati anche gli organi 10 (fig. 2A-B) per il sollevamento del contenitore.
Il funzionamento del sistema secondo l?invenzione, prevede:
a) il trasporto del contenitore 3 nel luogo in cui si vogliono eseguire i tagli dei grandi materiali metallici, in particolare grandi rottami, in pezzi di minori dimensioni,
b) la regolazione, agendo sugli organi di sollevamento 10, dell?altezza H5 (fig. 2B) del contenitore da terra,
c) l?apertura delle porte 3H del contenitore 3 in modo da aprire l?apertura 3G del contenitore e permettere la movimentazione delle torce di ossitaglio 1A anche al di fuori del contenitore, d) la movimentazione delle torce di ossitaglio 1A da una posizione di risposo R (fig. 5A), in cui sono previste all?interno del contenitore 3, ad una posizione di inizio taglio P (fig. 5B) in cui sono previste al di sopra del rottame 35 da tagliare, e con il bordo inferiore della cappa di aspirazione 22A, se presente, immediatamente al di sopra (ad esempio ad una distanza compresa tra 1cm e 50cm) dalla faccia superiore 35A del rottame 35 da tagliare,
e) si procede quindi a movimentare le torce di ossitaglio 1A per tutta la larghezza L9 del rottame 35 fino a che esse si vengono a trovare in una posizione di fine taglio P1 (fig. 5C) in cui non sono pi? al di sopra del rottame, durante la procedura di taglio si procede anche all?attivazione dei mezzi di aspirazione 22,
f) si procede quindi a riportare le torce di taglio 1 all?interno del contenitore in posizione di riposo R o in posizione di inizio taglio P se si deve procedere ad un altro taglio.
Come mostrato nelle figure 5B e 5C, preferibilmente, si procede prima a portare il carrello 8 in una posizione di fine corsa e pi? prossima all?apertura 3G del contenitore con il braccio 12 che non ? stato ancora movimentato (fig. 5B), e in questa posizioni le torce si vengono a trovare nella posizione di inizio taglio P, se necessario si procede ad un ulteriore posizionamento trasversale delle torce agendo sui mezzi di movimentazione 20 (fig. 4B) delle torce trasversalmente al carrello 8 (e conseguentemente anche al rottame da tagliare), poi si procede a movimentare anche il braccio 17, in modo da portare le torce nella posizione di fine taglio P1 (fig. 5C).
Nelle figure 8-10 ? mostrata una seconda forma di realizzazione di un sistema secondo l?invenzione, le parti in comune con la forma di realizzazione precedentemente descritta non verranno ulteriormente descritte e verranno nel seguito e nelle relative figure indicate con gli stessi riferimenti numerici utilizzati per la prima forma di realizzazione aumentati per? di 100.
Il sistema secondo questa seconda forma di realizzazione comprende, come il precedente: un dispositivo di ossitaglio 101 (fig. 9A), comprendente almeno una torcia di ossitaglio 101A, e mezzi 102 per la movimentazione di detto dispositivo di ossitaglio da una posizione di riposo R? (fig. 10A) ad almeno una posizione operativa P? (fig. 10B), in cui detti mezzi di movimentazione 102 comprendono almeno un elemento di movimentazione 112 (fig. 10C) atto a supportare detta almeno una torcia di ossitaglio ed atto a posizionarsi in una posizione di riposo R? (fig. 10C) in cui detto dispositivo di ossitaglio si trova distante dal materiale da tagliare ed in cui non pu? essere attivato il dispositivo di ossitaglio ed in almeno una prima posizione operativa P? (fig. 9B, 10B) in cui detto dispositivo di ossitaglio si trova in corrispondenza del materiale da tagliare e pu? essere attivato. Anche secondo questa seconda forma di realizzazione il sistema comprende una struttura portante che nella forma di realizzazione in esame ? contenitore 103 che ha in una delle sue pareti laterali 103C di maggiori dimensioni, una apertura dedicata 140 (fig. 8A, 10A) per la movimentazione almeno della porzione 112B dell?elemento di movimentazione 112 nelle sue posizioni R? e P?. Anche il contenitore 103 presenta un corpo di forma sostanzialmente parallelepipeda, comprendente: una parete di fondo 103A, una parete superiore 103B ed una pluralit? di pareti laterali 103C-F, che delimitando uno spazio S atto ad alloggiare al suo interno almeno l?elemento di movimentazione 112 quando detto elemento di movimentazione ? in posizione di riposo R?.
Anche secondo questa variante, il dispositivo di ossitaglio 101 e il contenitore 103 sono conformati e dimensionati in modo da spostare almeno una porzione 112B (fig. 10C) di detto elemento di movimentazione 112, atta portare detta almeno una torcia di ossitaglio 101A, dall?interno del contenitore all?esterno del contenitore passando attraverso detta apertura 140 del contenitore 103 e viceversa, cosi da portare almeno detto elemento di movimentazione 112 dalla posizione di riposo R? a quella operativa P? e viceversa, e che almeno in detta posizione operativa P? l?elemento di movimentazione 112 ? atto a supportare detta almeno una torcia di ossitaglio 101A.
Secondo una prima preferita forma di realizzazione, il contenitore 103 di grandi dimensioni ha: una lunghezza almeno di 6m, preferibilmente di almeno 12m, pi? preferibilmente di almeno 12,192 m, una larghezza almeno di 1,2m, preferibilmente almeno di 2,3 m, pi? preferibilmente almeno di 2,438 m, ed una altezza almeno di 1,2m, preferibilmente di almeno di 2,3m. pi? preferibilmente almeno di 2,591 m.
Il contenitore 103 potrebbe per? avere anche dimensioni minori ad esempio le stesse del contenitore precedentemente descritto, ovvero una lunghezza almeno di 3m, preferibilmente di almeno 6m, pi? preferibilmente di almeno 6,085 m, una larghezza almeno di 1,2m, preferibilmente almeno di 2,3 m, pi? preferibilmente almeno di 2,438 m, ed una altezza almeno di 1,2m, preferibilmente di almeno di 2,3m. pi? preferibilmente almeno di 2,591 m.
Il contenitore 103 di grandi dimensioni secondo questa variante secondo una ulteriore forma preferita dell?invenzione ? un container di dimensioni standard, e vantaggiosamente ? un container avente le dimensioni dei container intermodali ISO standard, del tipo da 40 piedi e secondo una ulteriore variante (meno preferita) del tipo da 20 piedi. Secondo ulteriori varianti non rappresentate il contenitore 103 potrebbe essere anche dimensionato come altri noti container standard ad esempio del tipo 40 o 45 piedi high-cube, o 48 piedi o 53 piedi, o avere anche dimensioni non standard o non comuni, ed essere anche del tipo ?flat rack? o ?open top?.
Preferibilmente il contenitore 103 presenta le stesse caratteristiche dei container ISO standard da 20 a 40 piedi (tali caratteristiche essendo di tipo usuale per l?esperto del ramo non verranno pertanto descritte in dettaglio nel seguito).
Come usuale nei container standard una delle pareti laterali aventi dimensioni minori (nell?esempio la parete 103F) prevede due usuali porte (non rappresentate) che chiudono una apertura che si estende sostanzialmente per tutta l?ampiezza della parete laterale 103F e che permette l?accesso allo spazio interno S delimitato dal contenitore stesso.
Preferibilmente, le pareti laterali aventi maggiori dimensioni, 103C e 103D e anche le pareti superiori 103B ed inferiore 103A, prevedono anche le aperture aggiuntive 105A-D (fig. 8B), chiuse da porte aggiuntive 106A-D o pannelli 106E, 106F, 106G rispetto a quelle previste nei container standard, la cui funzione verr? illustrata in dettaglio nel seguito. Si evidenzia che queste aperture aggiuntive e le relative porte o pannelli di chiusura sono preferibilmente conformati e realizzati in modo che il contenitore sia ancora conforme alle caratteristiche tecniche dei container ISO standard. Preferibilmente anche il contenitore 103 comprende vincolati ad almeno una delle sue pareti 103A-F primi elementi di guida 104 atti a guidare i mezzi 102 di movimentazione del dispositivo di ossitaglio 101, in una pluralit? di possibili posizioni operative.
I primi elementi di guida 104 atti a guidare i mezzi 102 di movimentazione del dispositivo di ossitaglio 101 sono preferibilmente vincolati all?interno del contenitore alle due facce tra loro contrapposte delle pareti laterali 103C, 103D aventi maggiori dimensioni, ed ad una altezza H11 (fig. 10A), misurata a partire dalla faccia interna della parete di fondo 103A del contenitore maggiore del 50% della altezza H12 interna del contenitore e pi? preferibilmente compresa tra il 60% ed il 90% di questa altezza H12 e ancora pi? preferibilmente pari a circa il 65% di questa altezza (ad esempio l?altezza H11 ? pari a circa 1,6 m).
Secondo varianti non rappresentate dell?invenzione gli elementi di guida 104 potrebbero essere anche conformati in modo diverso, ad esempio prevedere anche solo un elemento di guida o pi? di due elementi, e potrebbero essere anche vincolati ad altre a pareti del contenitore, ad esempio alla parete superiore o a quella inferiore.
Gli elementi di guida 104 possono avere una qualunque forma convenzionale per l?esperto del ramo atta a supportare e guidare lungo un percorso predefinito, preferibilmente rettilineo e parallelo all?asse longitudinale Z2 (fig. 8B) del contenitore, un carello 108 (descritto in dettaglio nel seguito) del dispositivo di ossitaglio, gli elementi di guida sono ad esempio dello stesso tipo descritto con riferimento agli elementi di guida 4; e sono atti a guidare lungo un percorso rettilineo delle usuali ruote 107, ad esempio del tipo a cuscinetti, del carrello108 dei mezzi di movimentazione 102 del dispositivo di taglio 101.
Gli elementi di guida, nel caso di un container da 40 piedi hanno ad esempio una lunghezza L12 (fig. 8C) compresa tra il 30% e il 80% della lunghezza complessiva interna L12del contenitore 103, pi? preferibilmente compresa tra il 40% ed il 70% della lunghezza L13 e ancora pi? preferibilmente pari a circa il 66% di questa lunghezza L13, ad esempio la lunghezza L11 ? pari a circa 8,10m Vantaggiosamente, anche all?interno del contenitore 103, in corrispondenza dei suoi quattro angoli sono previsti organi (non rappresentati) per il sollevamento del contenitore, di tipo analogo a quelli precedentemente descritti.
All?interno del contenitore possono essere anche previste delle pareti interne 111 atte a suddividere lo spazio interno del contenitore in spazi pi? piccoli S1?-S6?. Le pareti 111 preferibilmente sono usuali pannelli isolanti in particolare del tipo atti ad isolare dal rumore e dalla polvere.
Gli spazi S1?-S6? sono sostanzialmente identici a quelli gi? descritti per la precedente forma di realizzazione (salvo un diverso posizionamento e/o dimensionamento), e non verranno ulteriormente descritti nel seguito.
I mezzi 102 di movimentazione del dispositivo di ossitaglio 101 comprendono il carrello 108, al quale ? collegato l?elemento di movimentazione 112, nel seguito indicato anche come braccio 112, , ad una estremit? del quale ? prevista una testa 112A alla quale ? vincolata l?almeno una torcia di ossitaglio 101A .
Il carrello 108 comprende ad esempio una pluralit? di usuali profilati 108A- E disposti perpendicolarmente tra loro cosi da formare un corpo di forma sostanzialmente rettangolare, ed avente una larghezza L14 (fig. 9A) di poco inferiore alla larghezza interna L15 del contenitore; dai due profilati laterali pi? esterni 108C ed E si dipartono le estremit? di usuali alberi di 113A, B che portano le ruote 107 atte ad impegnarsi ed essere guidate dagli elementi di guida 104 previsti all?interno del contenitore 103, come descritto per la precedente forma di realizzazione. Le ruote 107 sono ad esempio del tipo a cuscinetto, e sono collegate, ad esempio ad un albero folle 113B ed ad un albero motorizzato 113A, sua volta collegato attraverso usuali elementi di trasmissione 114 (ad esempio del tipo a catena/pignone) a mezzi motorizzati 115 (ad esempio del tipo comprendenti un motore elettrico e un riduttore) atti a movimentare il carrello 108 avanti e indietro lungo gli elementi di guida 104 nelle varie posizioni desiderate. Il carrello 108 prevede anche una slitta 117 che porta il braccio 112, comprendente ad esempio una base 117A e due pareti laterali contrapposte 117B, C, la slitta 117 comprende anche usuali elementi 118A di guida rettilinei (ad esempio associati alle pareti laterali 117B e 117C e comprendenti ciascuno ad esempio un cuscinetto atti a cooperare con corrispondenti contro elementi 118B (ad esempio una guida ad U in cui possono ruotare i cuscinetti degli elementi 118A) previsti sul braccio 112, atti a permettere solo una traslazione del braccio 112 rettilinea e perpendicolare all?asse longitudinale Z1 (fig. 9A) del carrello 118 (ed a quello Z (fig. 8B del contenitore 103), ed evitare che il braccio possa inclinarsi e/o sollevarsi rispetto alla slitta 112.
Secondo la variante in esame la slitta 117 ? preferibilmente fissa e stabilmente vincolata al carrello 118.
Il braccio 112 pu? ad esempio essere un usuale profilato a sezione rettangolare, e prevede mezzi 121 (fig. 9A) per la sua movimentazione rettilinea e perpendicolare all?asse longitudinale Z3 (fig.
9A) del carrello, lungo la slitta 117, che prevedono ad esempio (fig. 9A) una cremagliera 121 A prevista ad esempio su una faccia superiore braccio 112, e un pignone 121 B (fig. 9B) connesso ad un motore elettrico 121C, rigidamente vincolato a sua volta vincolata al carrello 108, ad esempio alla sua traversa 108D.
La testa 112A del braccio 112 ha ad esempio una forma allungata e prevede primi usuali mezzi di collegamento 112F (fig. 9A) atti a vincolare la testa stessa, ad esempio mediante bulloni, all? estremit? 112H (fig. 9C) della porzione 112B del braccio 112, e secondi usuali mezzi di collegamento 112G, ad esempio del tipo a bulloni, atti a vincolare la torcia 101A alla testa 112A ( o anche pi? di una torcia).
Preferibilmente, secondo questa variante, l?elemento di movimentazione 112 (detto anche braccio 112) ha una lunghezza complessiva L17 (fig. 9C) inferiore alla larghezza interna L14 (fig. 9C) del contenitore 103 in modo che esso in una posizione di riposo R? (fig. 9C, 10C), e quando ad esso non ? vincolata la testa 112A, n? la torcia 101A possa essere alloggiato completamente all?interno del contenitore (come mostrato in fig. 9C e 10C). La lunghezza L17 dell?elemento di movimentazione 112 ? preferibilmente compresa tra il 50% e il 98% della larghezza L14 del contenitore, pi? preferibilmente ? compresa tra il 70% e il 95% di L14 e pi? preferibilmente ? pari al 90% di L14, ed in ogni caso ? una lunghezza tale per cui l?elemento di movimentazione 112 pu? essere spostato in una sua prima posizione operativa P? (fig. 9A) in cui almeno una sua porzione estremale 112B sporge al di fuori del contenitore 103 passando attraverso l?apertura 140 prevista nel contenitore stesso. In questa prima posizione operativa P? all?estremit? libera della porzione 112B dell?elemento 112 pu? essere vincolata la testa 112B alla quale pu? essere a sua volta vincolata la torcia 101A (come mostrato in fig. 10A).
La torcia di ossitaglio 101A ed i mezzi 101D per la fiamma pilota sono identici a quelli precedentemente descritti.
Alla testa 112A del braccio 112 quando ? nella prima posizione operativa P1 (fig. 10A) possono anche essere associati mezzi (non rappresentati) di aspirazione dei fumi generati durante il taglio, di tipo analogo a quelli precedentemente descritti comprendenti una cappa di aspirazione e una tubazione per convogliare i fumi ad un usuale dispositivo di aspirazione e filtraggio 123 (schematicamente rappresentato in fig. 8B) anch?esso di tipo analogo a quello precedentemente descritto.
Come mostrato nella figura 8B, il dispositivo di aspirazione e filtraggio 123 ? vantaggiosamente previsto all?interno del contenitore 103 nello spazio S5? in modo sostanzialmente analogo a quanto descritto precedentemente.
Il container comprende al suo interno una pluralit? di tubazioni analoghe a quanto descritto precedentemente collegate ad una stazione di controllo dei fluidi 125, atte ad alimentare alla torcia 101A di ossitaglio, ai mezzi 101D per la fiamma pilota i fluidi necessari al loro funzionamento. La stazione di controllo fluidi 125 ? ad esempio del tipo precedentemente descritto.
Le tubazioni di alimentazione fluidi sono di tipo convenzionale per l?esperto del ramo e sono previste all?interno del contenitore e sono conformate e dimensionate in modo da raggiungere ed essere collegate agli organi di connessione 101C ed 101E della torcia di ossitaglio 101A e dei mezzi per la fiamma pilota 101D e permettere la movimentazione del dispositivo di ossitaglio 101 tra le sue diverse posizioni operative.
La stazione di controllo fluidi 25 come per la precedente forma di realizzazione ? preferibilmente alloggiata all?interno del contenitore103 e preferibilmente ? alloggiata all?interno della sede dedicata S1? che ? vantaggiosamente accessibile anche o solo dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 105A, prevista nella parete laterale 103C del contenitore 103 una volta aperte le porte 106A di chiusura di detta apertura.
Il container come per la precedente forma di realizzazione comprende al suo interno una pluralit? di cavi elettrici atti ad alimentare i motori elettrici dei mezzi di movimentazione 115, 120 previsti sul carrello 108 e sulla slitta 117, questi cavi sono previsti in uscita da una stazione di alimentazione elettrica 130 (fig. 8B). Alla stazione di alimentazione elettrica 130 sono connessi mediante opportuni cavi elettrici (non rappresentati) anche tutti gli altri usuali componenti del dispositivo di ossitaglio che necessitano di una alimentazione elettrica come convenzionale per l?esperto del ramo. La stazione di alimentazione elettrica 130, ? preferibilmente alloggiata all?interno del contenitore 103 e preferibilmente sono alloggiati all?interno della sede dedicata S2? (fig. 1B) che ? vantaggiosamente accessibile anche o solo dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 105B prevista nella parete laterale 103C del contenitore103 una volta aperte la porta 106B di chiusura di detta apertura.
Nella sede S3? ? preferibilmente anche alloggiata una unit? di comando e controllo del sistema, del tipo precedentemente descritto.
Il container comprende al suo interno, preferibilmente anche mezzi 133 (fig. 8B) di raffreddamento delle torce di ossitaglio 101A, del tipo precedentemente descritto.
I mezzi di raffreddamento 133 sono preferibilmente alloggiati all?interno del contenitore 103 e preferibilmente sono alloggiati all?interno della sede dedicata S3? (fig. 8B) come precedentemente descritto.
Vantaggiosamente, il contenitore prevede al suo interno anche mezzi 134 generatori di corrente, del tipo precedentemente descritto e comprendenti cavi elettrici (non rappresentati) alloggiati all?interno del contenitore e di collegamento con la stazione di alimentazione elettrica 130. I mezzi 134 generatori di corrente sono preferibilmente alloggiati del contenitore 103 e preferibilmente sono alloggiati all?interno della sede dedicata S4? (fig. 8B) come precedentemente descritto.
Anche il sistema trasportabile secondo questa variante comprende anche una unita di comando e controllo di tutti i componenti del sistema stesso del tipo precedentemente descritto.
Il funzionamento del sistema secondo la variante in esame, prevede:
a) il trasporto del contenitore 103 nel luogo in cui si vogliono eseguire i tagli dei grandi materiali metallici, in particolare grandi rottami, in pezzi di minori dimensioni,
b) l?eventuale regolazione, agendo sugli organi di sollevamento, dell?altezza del contenitore da terra,
c) la movimentazione (manuale o mediante convenzionali organi di movimentazione non descritti, ad esempio di tipo elettromeccanici e/o penumatici e/o idraulici) del pannello 140 A (fig. 8A) che copre l?apertura 140 della parete laterale 103C del contenitore in modo da aprire l?apertura 140 del contenitore e permettere la movimentazione dell?elemento di movimentazione 112 anche al di fuori del contenitore (come mostrato in fig. 9A), ovvero la sua movimentazione dalla sua posizione di riposo R? (fig. 9C, 10C), e quando ad esso non ? vincolata la testa 112A n? la torcia 101A, ad una sua prima posizione operativa P? (fig. 9A) in cui almeno una sua porzione estremale 112B sporge al di fuori del contenitore 103 passando attraverso l?apertura 140 prevista nel contenitore stesso; d) il collegamento in questa prima posizione operativa P? all?estremit? libera della porzione 112B della testa 112B alla quale ? a sua volta vincolata la torcia 101A (come mostrato in fig. 10A), in modo che la torcia si venga a trovare al di sopra del rottame 35 da tagliare,
e) si procede quindi a movimentare il carrello 108 in modo da posizionare l?elemento di movimentazione 112 e conseguentemente anche la torcia di ossitaglio 101A nella posizione in cui si vuole tagliare trasversalmente il rottame 135, e si procede quindi movimentando l?elemento di movimentazione 112 a spostare trasversalmente al rottame 135 (nel senso della freccia Y di fig.
10B) la torcia di ossitaglio per tutta la larghezza L19 del rottame 135 fino a che la torcia si viene a trovare in una posizione di fine taglio P1? (fig. 10B) in cui non ? pi? al di sopra del rottame, durante la procedura di taglio si procede anche all?attivazione dei mezzi di aspirazione se sono presenti,
f) si procede quindi a riportare la torcia di taglio in posizione P1? (fig. 10A) e se necessario si movimenta il carrello 108 per effettuare un altro taglio.
Come evidenziato in fig. 10D grazie al fatto che le guide 104 si sviluppano per una lunghezza L12 significativa, ad esempio almeno per il 30% della lunghezza complessiva L13 del contenitore, pi? preferibilmente per almeno il 50% e ancora pi? preferibilmente per almeno il 60% (ad esempio per un contenitore da 40 piedi per una lunghezza di almeno 6m) grazie alla forma di realizzazione in esame ? possibile tagliare rottami 135 aventi lunghezze L19 altrettanto significative. La fig. 10D mostra il carrello 108 nelle due posizioni di fine corsa F1 ed F2, il carrello potendo essere posizionato in una qualunque posizione compresa tra queste posizioni di fine corsa per poter tagliare trasversalmente e anche longitudinalmente il sottostante rottame 135.
Nelle figure 11-13 ? mostrata una terza forma di realizzazione dell?invenzione, simile a quella precedentemente descritta con riferimento alle figure 8-10, le parti in comune con le due forme di realizzazione precedentemente descritte non verranno ulteriormente descritte e verranno nel seguito e nelle relative figure indicate con gli stessi riferimenti numerici utilizzati per la prima o la seconda forma di realizzazione aumentati per? di 200 (rispetto alla prima forma di realizzazione) e di 100 rispetto alla seconda forma di realizzazione, tali parti in comune si intendono quindi come descritte e presenti anche nella forma di realizzione nella suddetta terza forma di realizzazione. Il sistema secondo questa terza forma di realizzazione comprende, come i precedenti: un dispositivo di ossitaglio 201 (fig. 13A), comprendente almeno una torcia di ossitaglio 201A, e mezzi 202 per la movimentazione di detto dispositivo di ossitaglio da una posizione di riposo R?? (fig. 12A) ad almeno una posizione operativa P?? (fig. 12B), in cui detti mezzi di movimentazione 202 comprendono almeno un elemento di movimentazione 212 (fig. 13A) atto a supportare detta almeno una torcia di ossitaglio ed atto a posizionarsi in una posizione di riposo R?? (fig. 12A) in cui detto dispositivo di ossitaglio si trova distante dal materiale da tagliare ed in cui non pu? essere attivato il dispositivo di ossitaglio ed in almeno una prima posizione operativa P?? (fig. 12B) in cui detto dispositivo di ossitaglio si trova in corrispondenza del materiale da tagliare e pu? essere attivato. Anche secondo questa seconda forma di realizzazione il sistema comprende una struttura portante che nella forma di realizzazione in esame ? contenitore 203 che ha in una delle sue pareti laterali 203C di maggiori dimensioni, una apertura dedicata 240 (fig. 11B) per la movimentazione dell?elemento di movimentazione 212 e della torcia 201A nelle sue posizioni di riposo R? e nella posizione operativa P? (fig. 12A, 12B).
Secondo questa variante, l?apertura 240 ha dimensioni molto maggiori dell?apertura 140 prevista nella precedente variante, cos? da consentire l?ingresso nel contenitore non solo dell?elemento di movimentazione 212 ma anche del dispositivo di ossitaglio 201 e se presente anche della cappa 222A del dispositivo di aspirazione 222 dei fumi di taglio. Vantaggiosamente, come mostrato nelle figure, l?apertura 240 si sviluppa: nella parte del contenitore in cui sono previsti gli elementi di guida 204 per i mezzi di movimentazione 202 del dispositivo di ossitaglio 201, circa per tutta l?altezza H14 (fig. 11A) della parete laterale 203C del contenitore, o per un tratto compreso tra il 50% e il 90% di tale altezza H14, e si sviluppa in lunghezza per un tratto pari o di poco superiore alla lunghezza L12 (fig. 11C) degli elementi di guida 204 per i mezzi di movimentazione 202 del dispositivo di ossitaglio 201.
L?apertura 240 quando il contenitore alloggia al suo interno il dispositivo di ossitaglio 201 ed anche i relativi mezzi di movimentazione 212 ? chiusa ad esempio da due porte 240E ed F (fig. 11B incernierate alla parete 203C del contenitore ed atte a ruotare da una prima posizione (fig. 11A) in cui chiudono l?apertura 240 ad una seconda posizione (fig. 11B, ruotata di 90? rispetto alla prima in cui lasciano libera detta apertura e vantaggiosamente anche ad una terza e preferita posizione (tratteggiata in fig. 11B per la sola porta 240E)) in cui sono ruotate di 180?. Preferibilmente le porte 240E ed F comprendono ciascuna due parti 240A-D, collegate tra loro da cerniere 240G ed H, in modo da poter ruotare le due parti di ciascuna porta una contro l?altra, cos? da disporle parallele e tra loro e ridurre l?ingombro delle due porte quando sono aperte a 180?, ovvero quando sono nella loro terza posizione.
Anche il contenitore 203 presenta un corpo di forma sostanzialmente parallelepipeda, comprendente: una parete di fondo 203A, una parete superiore 203B ed una pluralit? di pareti laterali 203C-F, che delimitando uno spazio S atto ad alloggiare al suo interno i mezzi di movimentazione 202 l?elemento di movimentazione 212B e il dispositivo di ossitaglio 201 quando detto elemento di movimentazione ? in posizione di riposo R?? (fig. 12A).
Anche secondo questa variante, il dispositivo di ossitaglio 201 e il contenitore 203 sono conformati e dimensionati in modo da spostare almeno una porzione 212B (fig. 10C) di detto elemento di movimentazione 212, atta portare detta almeno una torcia di ossitaglio 201A, dall?interno del contenitore all?esterno del contenitore passando attraverso detta apertura 240 del contenitore 203 e viceversa, cosi da portare detto elemento di movimentazione 212 e la relativa torica 201A dalla posizione di riposo R? a quella operativa P? e viceversa.
Secondo una prima preferita forma di realizzazione, il contenitore 203 di grandi dimensioni ha: una lunghezza almeno di 6m, preferibilmente di almeno 12m, pi? preferibilmente di almeno 12,192 m, una larghezza almeno di 1,2m, preferibilmente almeno di 2,3 m, pi? preferibilmente almeno di 2,438 m, ed una altezza almeno di 1,2m, preferibilmente di almeno di 2,3m. pi? preferibilmente almeno di 2,591 m.
Il contenitore 203 potrebbe per? avere anche dimensioni minori ad esempio le stesse del contenitore precedentemente descritto, ovvero una lunghezza almeno di 3m, preferibilmente di almeno 6m, pi? preferibilmente di almeno 6,085 m, una larghezza almeno di 1,2m, preferibilmente almeno di 2,3 m, pi? preferibilmente almeno di 2,438 m, ed una altezza almeno di 1,2m, preferibilmente di almeno di 2,3m. pi? preferibilmente almeno di 2,591 m.
Il contenitore 203 di grandi dimensioni secondo questa variante secondo una ulteriore forma preferita dell?invenzione ? un container di dimensioni standard, e vantaggiosamente ? un container avente le dimensioni dei container intermodali ISO standard, del tipo da 40 piedi e secondo una ulteriore variante (meno preferita) del tipo da 20 piedi. Secondo ulteriori varianti non rappresentate il contenitore 103 potrebbe essere anche dimensionato come altri noti container standard ad esempio del tipo 40 o 45 piedi high-cube, o 48 piedi o 53 piedi, o avere anche dimensioni non standard o non comuni, ed essere anche del tipo ?flat rack? o ?open top?.
Preferibilmente il contenitore 203 presenta le stesse caratteristiche dei container ISO standard da 20 a 40 piedi (tali caratteristiche essendo di tipo usuale per l?esperto del ramo non verranno pertanto descritte in dettaglio nel seguito).
Come usuale nei container standard una delle pareti laterali aventi dimensioni minori (nell?esempio la parete 203F) prevede due usuali porte (non rappresentate) che chiudono una apertura che si estende sostanzialmente per tutta l?ampiezza della parete laterale 203F e che permette l?accesso allo spazio interno S delimitato dal contenitore stesso.
Preferibilmente, le pareti laterali aventi maggiori dimensioni, 203C e 203D e anche le pareti superiori 203B ed inferiore 203A, prevedono anche le aperture aggiuntive 205A-D (fig. 11D), chiuse da porte aggiuntive 206A-D o pannelli 206E, 106F, 106G rispetto a quelle previste nei container standard, la cui funzione verr? illustrata in dettaglio nel seguito. Si evidenzia che queste aperture aggiuntive e le relative porte o pannelli di chiusura sono preferibilmente conformati e realizzati in modo che il contenitore sia ancora conforme alle caratteristiche tecniche dei container ISO standard.
Preferibilmente anche il contenitore 203 comprende vincolati ad almeno una delle sue pareti 203A-F primi elementi di guida 204 (fig. 11D) atti a guidare i mezzi 202 di movimentazione del dispositivo di ossitaglio 201, in una pluralit? di possibili posizioni operative.
Pi? in particolare, secondo la variante in esame, i primi elementi di guida 204, comprendono un primo ed un secondo profilo di guida longitudinale 204A e 204B (fig. 11D) rettilinei, in cui il primo profilo 204A ? vincolato alla parete 203D del contenitore (opposta a quella 203C in cui ? prevista l?apertura 240 per la movimentazione del dispositivo di ossitaglio), ed ? ad esempio del tipo a sezione ad U, mentre l?altro profilo 204B ? vincolato ad esempio a due o pi? colonne 290 rigidamente vincolate alla faccia interna 203A?della parete d fondo 203A del contenitore, e posizionate ad una distanza S dalla parete laterale 203C, in modo che, il dispositivo di ossitaglio 201 e l?elemento di movimentazione 212 possano essere alloggiati all?interno del contenitore, quando sono in posizione di riposo e che in questa posizione di riposo il dispositivo di ossitaglio possa rimanere collegato all?elemento di movimentazione.
Il secondo profilo 204B pu? essere un profilo del tipo a sezione da H o anche un profilo a sezione ad U come quello 204A.
I due profili 204 A e B sono posizionati in modo che le loro superficie piane di guida giacciano in un piano V (tratteggiato in fig. 11D) comune e parallelo alla faccia interna 203A? della parete d fondo 203A del contenitore.
Gli elementi di guida 204 come per la precedente forma di realizzazione sono previsti ad una altezza H11 (fig. 11D), misurata a partire dalla faccia interna della parete di fondo 203A del contenitore maggiore del 50% della altezza H12 interna del contenitore e pi? preferibilmente compresa tra il 60% ed il 90% di questa altezza H12 e ancora pi? preferibilmente pari a circa il 65% di questa altezza (ad esempio l?altezza H11 ? pari a circa 1,6 m).
Secondo varianti non rappresentate dell?invenzione gli elementi di guida 104 potrebbero essere anche conformati in modo diverso, ad esempio prevedere anche solo un elemento di guida o pi? di due elementi, e potrebbero essere anche vincolati ad altre a pareti del contenitore, ad esempio alla parete superiore o a quella inferiore, o ad altri elementi di supporto del tipo a colonna.
Gli elementi di guida 204 possono avere una qualunque forma convenzionale per l?esperto del ramo atta a supportare e guidare lungo un percorso predefinito, preferibilmente rettilineo e parallelo all?asse longitudinale Z2 (fig. 11D) del contenitore, un carello 208 (descritto in dettaglio nel seguito) del dispositivo di ossitaglio, gli elementi di guida sono ad esempio dello stesso tipo descritto con riferimento agli elementi di guida 4; e sono atti a guidare lungo un percorso rettilineo delle usuali ruote 207, ad esempio del tipo a cuscinetti, del carrello 208 dei mezzi di movimentazione 202 del dispositivo di taglio 201.
Gli elementi di guida, nel caso di un container da 40 piedi hanno ad esempio una lunghezza L12 (fig. 11C) compresa tra il 30% e l?80% della lunghezza complessiva interna L13 del contenitore 203, pi? preferibilmente compresa tra il 40% ed il 70% della lunghezza L13 e ancora pi? preferibilmente pari a circa il 66% di questa lunghezza L13, ad esempio la lunghezza L11 ? pari a circa 8,10m
Vantaggiosamente, anche all?interno del contenitore 203, in corrispondenza dei suoi quattro angoli sono previsti organi (non rappresentati) per il sollevamento del contenitore, di tipo analogo a quelli precedentemente descritti.
All?interno del contenitore possono essere anche previste delle pareti interne 211 atte a suddividere lo spazio interno del contenitore in spazi pi? piccoli S1??-S6??. Le pareti 211 preferibilmente sono usuali pannelli isolanti in particolare del tipo atti ad isolare dal rumore e dalla polvere.
Gli spazi S1??-S6?? sono sostanzialmente identici a quelli gi? descritti per la precedente forma di realizzazione (salvo un diverso posizionamento e/o dimensionamento), e non verranno ulteriormente descritti nel seguito.
I mezzi 202 di movimentazione del dispositivo di ossitaglio 101 comprendono il carrello 108, al quale ? collegato l?elemento di movimentazione 112, nel seguito indicato anche come braccio 112, ad una estremit? del quale ? prevista una testa 112A alla quale ? vincolata l?almeno una torcia di ossitaglio 101A.
Il carrello 208 ? sostanzialmente simile a quello 108 precedentemente descritto, anch?esso comprende ad esempio una pluralit? di usuali profilati 208A- E disposti perpendicolarmente tra loro cosi da formare un corpo di forma sostanzialmente rettangolare, ed avente una larghezza L24 (fig.
13A) di poco inferiore alla distanza larghezza interna L25 (fig. 11D) tra gli elementi di guida 204 del contenitore; dai due profilati laterali pi? esterni 208C ed E si dipartono le estremit? di usuali alberi di 213A, B che portano le ruote 207 atte ad impegnarsi ed essere guidate dagli elementi di guida 204 previsti all?interno del contenitore 203. Le ruote 207 sono ad esempio del tipo a cuscinetto, e sono collegate, ad esempio ad un albero folle 213B ed ad un albero motorizzato 213A, sua volta collegato attraverso usuali elementi di trasmissione 214 (ad esempio del tipo a catena/pignone) a mezzi motorizzati 215 (ad esempio del tipo comprendenti un motore elettrico e un riduttore) atti a movimentare il carrello 208 avanti e indietro lungo gli elementi di guida 204 nelle varie posizioni desiderate. Il carrello 208 prevede anche una slitta 217 che porta il braccio 212, comprendente ad esempio una base 217A e due pareti laterali contrapposte 217B, C, la slitta 217 comprende anche usuali elementi 218A di guida rettilinei (ad esempio associati alle pareti laterali 217B e 217C e comprendenti ciascuno ad esempio un cuscinetto atti a cooperare con corrispondenti contro elementi (ad esempio una guida ad U in cui possono ruotare i cuscinetti degli elementi 218A) previsti sul braccio 212, atti a permettere solo una traslazione del braccio 212 rettilinea e perpendicolare all?asse longitudinale del carrello 218 (ed a quello Z2 (fig. 11D del contenitore 203), ed evitare che il braccio possa inclinarsi e/o sollevarsi rispetto alla slitta 212. Secondo la variante in esame la slitta 217 ? preferibilmente fissa e stabilmente vincolata al carrello 218.
Il braccio 212 pu? ad esempio essere un usuale profilato a sezione rettangolare, e prevede mezzi 221 (fig. 13A) per la sua movimentazione rettilinea e perpendicolare all?asse longitudinale del carrello, lungo la slitta 217, che prevedono ad esempio (fig. 13A) una cremagliera 221 A prevista ad esempio su una faccia superiore braccio 212, e un pignone connesso ad un motore elettrico 221C, rigidamente vincolato a sua volta al carrello 208.
La testa 212A del braccio 212 ha prevede ad esempio un elemento di supporto 212B che si estende trasversalmente al braccio 212 e al quale ? vincolata almeno una torcia di ossitaglio 201A.
La torcia di ossitaglio ? di tipo convenzionale per l?esperto del ramo e comprende usuali organi di connessione 201C per i fluidi necessari al loro funzionamento, alimentate attraverso usuali tubazioni (previste nel contenitore). Le torce 201A comprendono anche usuali mezzi 201D atti a generare una fiamma pilota per le torce stesse, anch?essi dotati dei relativi usuali organi di connessione 1E dei fluidi necessari al loro funzionamento.
La testa 212A del braccio 212 comprende anche elementi di supporto 212E per mezzi 222 di aspirazione dei fumi generati durante il taglio, questi mezzi 222 comprendono una cappa 222A di aspirazione dei fumi, ed una tubazione 222B, 222C per convogliare i fumi ad un usuale dispositivo di aspirazione e filtraggio 223 (schematicamente rappresentato in fig. 11D).
La tubazione di convogliamento dei fumi comprende preferibilmente un primo tratto di tubazione estensibile 222B, collegato alla cappa 222A mediante un elemento di raccordo rigido 222D, ed un secondo tratto 222C collegato al dispositivo 223 di aspirazione e filtraggio. Il primo tratto di tubazione 222B ? preferibilmente realizzato in un usuale materiale flessibile ed estensibile (ad esempio del tipo a fisarmonica o corrugato) in modo da poter compensare gli spostamenti del carrello 208 e dell?elemento di movimentazione 212, mentre gli altri tratti di tubazione sono preferibilmente realizzati in un usuale materiale rigido.
Il dispositivo di aspirazione e filtraggio 223 ? di tipo usuale e comprende usuali mezzi di aspirazione ed un usuale gruppo di filtri del tipo precedentemente descritto.
Come mostrato nelle figure 11A-B, il dispositivo di aspirazione e filtraggio 223 ? vantaggiosamente previsto all?interno del contenitore nello spazio S5?? (fig. 11B) previsto in prossimit? della parete laterale 203E opposta a quella in cui ? prevista l?usuale apertura di accesso del contenitore, e con il gruppo di filtri previsto in corrispondenza della apertura prevista nella parete laterale 203C del contenitore, in modo da poter essere facilmente sostituito (completamente o solo in parte, a esempio solo le cartucce filtranti) rimuovendo il pannello 206F che usualmente chiude questa apertura.
Preferibilmente, l?elemento di movimentazione 212 (detto anche braccio 212) pu? essere del tipo telescopico in modo da poter essere alloggiato completamente all?interno del contenitore insieme anche al dispositivo di ossitaglio 201 ed alla cappa di aspirazione 222A (come mostrato in fig.
12A), ma anche in modo da poter fuoriuscire dall?apertura 240 della parete 203C del contenitore per un tratto 212Z di notevole lunghezza, ad esempio avente una lunghezza T1 (fig. 12C) compresa tra 50 cm e 1100 cm (come mostrato in fig. 12C) cos? da poter tagliare trasversalmente anche elementi metallici 235 di notevole spessore ad esempio di spessore compreso tra 50 cm e 100 cm, appoggiati all?esterno del contenitore e in prossimit? della sua parete 203C.
Il container comprende al suo interno una pluralit? di tubazioni analoghe a quanto descritto precedentemente collegate ad una stazione di controllo dei fluidi 225, atte ad alimentare alla torcia 201A di ossitaglio, ai mezzi 201D per la fiamma pilota i fluidi necessari al loro funzionamento. La stazione di controllo fluidi 225 ? ad esempio del tipo precedentemente descritto.
Le tubazioni di alimentazione fluidi sono di tipo convenzionale per l?esperto del ramo e sono previste all?interno del contenitore e sono conformate e dimensionate in modo da raggiungere ed essere collegate agli organi di connessione 201C ed 201E della torcia di ossitaglio 201A e dei mezzi per la fiamma pilota 201D e permettere la movimentazione del dispositivo di ossitaglio 101 tra le sue diverse posizioni operative.
La stazione di controllo fluidi 225 come per la precedente forma di realizzazione ? preferibilmente alloggiata all?interno del contenitore 203 e preferibilmente ? alloggiata all?interno della sede dedicata S1?? che ? vantaggiosamente accessibile anche o solo dall?esterno del contenitore attraverso l?apertura 205A, prevista nella parete laterale 203C del contenitore 203 una volta aperte le porte 206A di chiusura di detta apertura.
Il container come per la precedente forma di realizzazione comprende al suo interno una pluralit? di cavi elettrici atti ad alimentare i motori elettrici dei mezzi di movimentazione 215, 220 previsti sul carrello 208 e sulla slitta 217, questi cavi sono previsti in uscita da una stazione di alimentazione elettrica alloggiata nel contenitore ello spazio S2??. Alla stazione di alimentazione elettrica sono connessi mediante opportuni cavi elettrici (non rappresentati) anche tutti gli altri usuali componenti del dispositivo di ossitaglio che necessitano di una alimentazione elettrica come convenzionale per l?esperto del ramo.
Nella sede S2?? ? preferibilmente anche alloggiata una unit? di comando e controllo del sistema, del tipo precedentemente descritto.
Il container comprende al suo interno, preferibilmente anche mezzi di raffreddamento delle torce di ossitaglio 101A, del tipo precedentemente descritto, che sono preferibilmente alloggiati all?interno del contenitore 203 e preferibilmente all?interno della sede dedicata S3??.
Vantaggiosamente, il contenitore prevede al suo interno anche mezzi generatori di corrente, del tipo precedentemente descritto e comprendenti cavi elettrici (non rappresentati) alloggiati all?interno del contenitore e di collegamento con la stazione di alimentazione elettrica, alloggiati preferibilmente all?interno del contenitore 203 e preferibilmente nella sede dedicata S4??.
Anche il sistema trasportabile secondo questa variante comprende anche una unit? di comando e controllo di tutti i componenti del sistema stesso del tipo precedentemente descritto.
Il funzionamento del sistema secondo la variante in esame, prevede:
a) il trasporto del contenitore 203 nel luogo in cui si vogliono eseguire i tagli dei grandi materiali metallici, in particolare grandi rottami, in pezzi di minori dimensioni,
b) l?eventuale regolazione, agendo sugli organi di sollevamento, dell?altezza del contenitore da terra,
c) l?apertura delle porte 240E e F che chiudono l?apertura 240 della parete laterale 203C del contenitore (fig. 11B) in modo da aprire l?apertura 240 del contenitore e permettere la movimentazione dell?elemento di movimentazione 212, del dispositivo di ossitaglio 201 e della cappa 222A (se presente) anche al di fuori del contenitore (come mostrato nella fig. 13C), ovvero la sua movimentazione dalla sua posizione di riposo R? (fig. 13B), ad una sua prima posizione operativa P? (fig. 13C) in cui l?elemento 212, il dispositivo di ossitaglio 201 e la cappa 222A (se presente) sporgono al di fuori del contenitore 203 passando attraverso l?apertura 240 prevista nel contenitore stesso;
d) si procede quindi a movimentare il carrello 208 in modo da posizionare l?elemento di movimentazione 212 e conseguentemente anche la torcia di ossitaglio 201A nella posizione in cui si vuole tagliare trasversalmente il rottame 235 (fig. 12B e 12D), e si procede quindi movimentando l?elemento di movimentazione 212 a spostare trasversalmente al rottame 235 (nel senso della freccia Y di fig. 12B) la torcia di ossitaglio per tutta la larghezza del rottame 235 fino a che la torcia si viene a trovare in una posizione di fine taglio P1?? (fig. 12C) in cui non ? pi? al di sopra del rottame, durante la procedura di taglio si procede anche all?attivazione dei mezzi di aspirazione se sono presenti; volendo tagliare longitudinalmente il rottame, si procede in modo similare, si parte dalla situazione in cui la torcia ? stata portata fuori dal contenitore (fig. 12D, mezzi di movimentazione e dispositivo di ossitaglio rappresentati con linea continua), si procede poi a posizionare la torcia di ossitaglio al di sopra del rottame in una posizione desiderata (ad esempio ad una estremit? ed al centro del rottame) e si muovono quindi i mezzi di movimentazione in modo da movimentare la torcia per tutta la lunghezza del rottame, si riporta quindi la torcia in una posizione di riposo fuori dal contenitore (fig. 12D, mezzi di movimentazione e dispositivo di ossitaglio rappresentati con linea tratteggiata),
e) si procede quindi a riportare la torcia di taglio in posizione iniziale P?? (fig. 12D) e se necessario si movimenta il carrello 208 per effettuare un altro taglio.
Come evidenziato in fig. 11C grazie al fatto che le guide 204 si sviluppano per una lunghezza L12 significativa, ad esempio almeno per il 30% della lunghezza complessiva L13 del contenitore, pi? preferibilmente per almeno il 50% e ancora pi? preferibilmente per almeno il 60% (ad esempio per un contenitore da 40 piedi per una lunghezza di almeno 6m) grazie alla forma di realizzazione in esame ? possibile tagliare rottami 235 aventi lunghezze altrettanto significative.
Si vuole infine ribadire che le due forme di realizzazione sin qui illustrare sono state fornite a titolo esemplificativo e che sono possibili numerose ulteriori varianti tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo. Il sistema potrebbe ad esempio essere privo dei mezzi di aspirazione, inoltre il sistema potrebbe non prevedere il generatore di elettricit? e/o la stazione di alimentazione e/o la unit? di comando e controllo, tutti o solo alcuni di questi ultimi componenti potendo essere componenti aggiuntivi esterni al contenitore ed ad esso associabili mediante opportuni connessioni (ad esempio cavi e/o tubazioni).
Secondo una prima variante, i mezzi 112F di collegamento della porzione estremale 112B del braccio 112 con la testa 112A che porta la torcia 101A potrebbe prevedere un usuale organo di rotazione automatica di questa testa, atto a spostare l?asse longitudinale S (fig. 10A) della torcia da una posizione di lavoro perpendicolare al terreno, ad una posizione ruotata di 90 gradi (non rappresentata) in cui la torcia giace sostanzialmente parallela al terreno. Grazie a questo organo di rotazione, ed ad un opportuno ovvio dimensionamento del braccio 112 e della testa 112A, questa testa e la torcia ad essa associata (unitamente ai mezzi per la fiamma pilota) potrebbero rimanere stabilmente vincolati al braccio 112 anche quando questo braccio ? nella sua posizione di riposo R? in cui ? completamente alloggiato nel contenitore. Secondo questa variante, il funzionamento del sistema prevederebbe, in una sua fase inziale di posizionamento della torcia, di muovere il braccio 112 con la torcia in posizione parallela al terreno, in modo da farlo fuoriuscire dal contenitore attraverso l?apertura 140, e una volta che il braccio e la testa e la torcia sono al di fuori del contenitore di ruotare la torcia verso il terreno di 90? in modo da portarla in posizione operativa. Queste operazioni verrebbero preferibilmente controllate e comandate automaticamente dall?unit? di controllo del sistema. Il vantaggio di questa forma di realizzazione risiede nel fatto che il sistema sarebbe pi? semplice e pi? facile da utilizzare perch? subito pronto per l?uso una volta posizionato il contenitore 3, non essendo pi? necessario associare la testa e la relativa torcia al braccio mobile 112, come illustrato per la precedente forma realizzativa.
Si evidenzia che questa variante potrebbe essere adottata anche nella prima e nella terza forma di realizzazione.
Secondo una ulteriore variante potrebbero essere previsti mezzi di movimentazione del rottame atti a permettere il taglio del rottame stesso nel caso in cui la torcia di ossitaglio una volta posizionata al di fuori del contenitore non fosse collegata anche a mezzi per la sua ulteriore movimentazione per effettuare il taglio.
Secondo una ulteriore variante il contenitore potrebbe anche essere un container del tipo ?flat rack? ovvero del tipo privo di pareti laterali maggiori e di parete superiore, secondo questa variante (non rappresenta) il sistema prevederebbe una struttura aggiuntiva di supporto e di guida dei mezzi di movimentazione del dispositivo di ossitaglio, di tipo convenzionale per un esperto del ramo, che rimane per? sempre alloggiata all?interno del container, almeno in posizione di riposo, e che ? atta a guidare e supportare tali mezzi di movimentazione (in modo che anch?essi rimangano all?interno del container almeno in posizione di riposo), ed in cui l?apertura per il passaggio dell?elemento di movimentazione della torcia ? l?apertura che si viene a creare per il fatto che alcune pareti di questo tipo di container non sono presenti.
Secondo una ulteriore variante il contenitore potrebbe anche essere del tipo ?open top? ed in cui l?apertura per il passaggio dell?elemento di movimentazione della torcia ? l?apertura della parete superiore del container.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1) Sistema trasportabile per il taglio di grandi materiali metallici (35; 135, 235), in particolare grandi rottami, comprendente un dispositivo di ossitaglio (1; 101, 201), e mezzi (2; 102, 202) per la movimentazione di detto dispositivo di ossitaglio (1; 101, 201) da una posizione di riposo (R) ad almeno una posizione operativa (P),
- in cui detto dispositivo di ossitaglio (1; 101, 201) comprende almeno una torcia di ossitaglio (1A; 101A, 201A),
- ed in cui detti mezzi di movimentazione (2; 102, 202) comprendono almeno un elemento di movimentazione (12; 112, 212) atto a supportare detta almeno una torcia di ossitaglio ed atto a posizionarsi in una posizione di riposo (R?) in cui detta torcia di ossitaglio (1A; 101A, 201A) se ? associata a detto elemento di movimentazione (12; 112, 212) si trova distante dal materiale da tagliare (35; 135, 235) e non pu? essere attivata, ed in almeno una posizione operativa (P?) in cui detta torcia di ossitaglio (1A; 101A, 201A) quando ? associata a detto elemento di movimentazione (12; 112, 212) si trova in corrispondenza del materiale da tagliare e pu? essere attivata;
caratterizzato dal fatto di comprendere:
- una struttura portante (3; 103, 203) trasportabile e di grandi dimensioni, comprendente almeno una parete di base (3A; 103A, 203A) presentante una sagoma sostanzialmente rettangolare, e delimitante uno spazio (S) atto ad alloggiare all?interno di detta sagoma almeno detti mezzi (2; 102, 202) per la movimentazione di detto dispositivo di ossitaglio (1; 101, 201) con detto elemento di movimentazione (12; 112, 212) in posizione di riposo (R?),
- e che detto elemento di movimentazione (12; 112, 212) e detta struttura portante (3; 103, 203) sono conformati e dimensionati in modo da poter spostare almeno una porzione (12B; 112B, 212B) di detto elemento di movimentazione (12; 112, 212) atta portare detta almeno una torcia di ossitaglio (1A; 101A, 201A) dall?interno della struttura portante (3; 103, 203) all?esterno della struttura portante e viceversa, cos? da portare almeno detto elemento di movimentazione dalla posizione di riposo (R?) a una operativa (P?) e viceversa,
- e che almeno in detta posizione operativa (P?) dell?elemento di movimentazione (12; 112, 212) detto elemento di movimentazione (12; 112, 212) ? atto a supportare detta almeno una torcia di ossitaglio (1A; 101A, 201A),
- in cui detta struttura portante (3, 103, 203) trasportabile e di grandi dimensioni ha: una lunghezza almeno di 3m, preferibilmente di almeno 6m, pi? preferibilmente di almeno 6,085 m, e una larghezza almeno di 1,2m, preferibilmente almeno di 2,3 m, pi? preferibilmente almeno di 2,438 m, e preferibilmente anche una altezza almeno di 1,2m, preferibilmente di almeno di 2,3m. pi? preferibilmente almeno di 2,591 m.
2) Sistema trasportabile secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni ? un contenitore (3; 103, 203) comprendente la parete di base (3A; 103A, 203A) ed almeno due pareti laterali (3C-3F; 103C-103F, 203C-203F), e preferibilmente anche una parete superiore (3B, 103B, 203B), dette pareti (3A-3F; 103A-103F, 203A-F) essendo atte a delimitare un corpo avente una sagoma di forma sostanzialmente parallelepipeda, presentante almeno una apertura (3G; 140, 240) prevista in almeno una di dette pareti (3A-3F; 103A-103F) o delimitata da due o pi? di dette pareti (3A-3F; 103A-103F, 203A-F), in cui dette pareti (3A-3F; 103A-103F, 203A-F) delimitano lo spazio (S) atto ad alloggiare al suo interno almeno detto elemento di movimentazione (12, 112, 212) quando detto elemento di movimentazione ? in posizione di riposo (R?),
e che detto elemento di movimentazione (12; 112, 212) e detto contenitore (3; 103, 203) sono conformati e dimensionati in modo da spostare almeno la porzione (12B; 112B, 212B) di detto elemento di movimentazione (12; 112, 212) atta portare detta almeno una torcia di ossitaglio (1A; 101A, 201A), dall?interno del contenitore all?esterno del contenitore passando attraverso detta apertura (3G; 140 240) del contenitore e viceversa, cosi da portare almeno detta porzione (12B; 112B, 212b) dell?elemento di movimentazione dalla posizione di riposo (R?) a quella operativa (P?) e viceversa.
3) Sistema trasportabile secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni ? un container (3; 103, 203) e che detto container ? di una delle seguenti tipologie:
- un container avente le dimensioni dei container intermodali ISO standard, del tipo da 20 piedi o da 40 piedi,
- o un container aventi le dimensioni dei container standard, del tipo 40 o 45 piedi high-cube, o 48 piedi o 53 piedi,
- o un container del tipo ?flat rack? o ?open top?.
4) Sistema trasportabile secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203) comprende vincolati ad almeno una delle sue pareti (3A-3F; 103A-103F, 203A-F) e/o ad una struttura portante aggiuntiva (290) portata da detta struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203) almeno un elemento di guida (4, 104, 204) atto a guidare, preferibilmente lungo un percorso rettilineo e parallelo o perpendicolare ad un asse longitudinale (Z1; Z2) di detta struttura di supporto (3; 103, 203), i mezzi (2; 102, 202) per la movimentazione del dispositivo di ossitaglio (1; 101, 201) da una posizione di riposo (R) ad almeno una posizione operativa (P), cos? da spostare anche almeno una porzione (12B; 112B, 212B) di detto elemento di movimentazione (12; 112, 212) atta portare l?almeno una torcia di ossitaglio (1A; 101A, 201A) dall?interno della struttura portante (3; 103, 203) all?esterno della struttura portante e viceversa, ? portare almeno detto elemento di movimentazione dalla posizione di riposo (R?) a quella operativa (P?) e viceversa.
5) Sistema trasportabile secondo la rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che:
- l?almeno un elemento di guida (4, 104, 204) ? vincolato all?interno della struttura portante: a due facce tra loro contrapposte di pareti laterali (3C, 3D; 103C, 103D) di detta struttura portante, e/o ad almeno un elemento portante (290) vincolato ad una delle pareti del contenitore,
- e che l?almeno un elemento di guida (4, 104, 204) ? vincolato ad una altezza (H1; H11) misurata a partire dalla superficie interna di una parete di fondo (3A, 103A) di detta struttura portante maggiore del 50% della altezza (H2, H12) interna di detta struttura portante e pi? preferibilmente compresa tra il 60% ed il 90% di questa altezza interna (H2; H12) e ancora pi? preferibilmente pari a circa il
65% - 70% di questa altezza interna.
6) Sistema trasportabile secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203) ? un container e che l?almeno una apertura (3G; 140, 240) per il passaggio almeno di detta porzione (12B; 112B, 212B) dell?elemento di movimentazione dalla posizione di riposo (R?) a quella operativa (P?) e viceversa, ?: una apertura (3G) usualmente prevista in detti container e chiusa da porte (3F), o una apertura aggiuntiva e dedicata (140, 240) prevista in una delle pareti laterali (103A-F) di detto container, preferibilmente in una delle pareti laterali di maggiori dimensioni del container.
7) Sistema trasportabile secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che i mezzi (2; 102, 202) per la movimentazione del dispositivo di ossitaglio (1; 101, 201) comprendono un carrello (8, 108, 208) al quale ? collegato l?elemento di movimentazione (12, 112, 212);
in cui il carrello (8, 108, 208) presenta un corpo preferibilmente: di forma sostanzialmente rettangolare ed avente una larghezza (L1, L14) inferiore alla larghezza interna (L2; L15) della struttura portante (3; 103, 203) trasportabile e di grandi dimensioni,
- in cui il carrello (8;108, 208) presenta preferibilmente ruote (7; 107, 207) atte ad impegnarsi ed essere guidate dagli elementi di guida (4, 104, 204) previsti all?interno della struttura portante (3; 103, 203) trasportabile e di grandi dimensioni,
- in cui il carrello (8;108, 208) comprende primi mezzi motorizzati (15, 115 215) per sua movimentazione lungo gli elementi di guida (4, 104) previsti all?interno della struttura portante (3; 103) trasportabile e di grandi dimensioni;
- in cui il carrello (8;108, 208) comprende secondi mezzi motorizzati (20, 120 220) per la movimentazione dell?elemento di movimentazione (12; 112212) atto a supportare detta almeno una torcia di ossitaglio,
- in cui preferibilmente il carrello (8, 108, 208) comprende un elemento di guida (17; 117217) per detto elemento di movimentazione (12; 112212) atto a permettere solo una traslazione rettilinea e parallela o perpendicolare all?asse longitudinale (Z1, Z2) della struttura portante (3; 103 203) trasportabile e di grandi dimensioni e conformato in modo da evitare che il braccio possa inclinarsi e/o sollevarsi rispetto a detto carrello (8; 108208).
8) Sistema trasportabile secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (22, 222) di aspirazione comprendenti una cappa (22A, 22A) di aspirazione, ed almeno una tubazione (22B, 22C; 222b, 222C) per convogliare i fumi generati durante il taglio ad un dispositivo di aspirazione e filtraggio (23, 223),
- in cui preferibilmente detta cappa di aspirazione ? collegata all?elemento di movimentazione (12; 112, 212) atto a supportare detta almeno una torcia di ossitaglio,
- in cui preferibilmente il dispositivo di aspirazione, e la cappa (22A, 22A) di aspirazione, ed almeno una tubazione (22B, 22C; 222B, 222C) sono alloggiati in detta struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203) quando l?elemento di movimentazione (12; 112, 212) ? in posizione di riposo (R?), e che almeno una parte di detta tubazione (22B, 22C; 222b, 222C) ? estensibile cos? da poter seguire i movimenti di detto elemento di movimentazione (12; 112, 212)
9) Sistema trasportabile secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere associati all?interno della struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203):
- una pluralit? di tubazioni (24A-E) collegate ad una stazione di controllo dei fluidi (25, 125, 225), atte ad alimentare almeno alle torce di ossitaglio (1A, 101A, 201A) i fluidi necessari al loro funzionamento; in cui preferibilmente anche detta stazione di controllo fluidi ? alloggiata nella struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203);
- e/o una pluralit? di cavi elettrici (29A-C) atti ad alimentare almeno i motori elettrici dei mezzi (2; 102, 202) per la movimentazione del sistema e collegati ad una stazione di alimentazione elettrica (30, 130, 230), in cui preferibilmente anche detta stazione di alimentazione elettrica, ? alloggiata nella struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203);
- e/o una pluralit? di tubazioni di raffreddamento (33C, 33G, 33H) collegate ad una stazione di raffreddamento (33, 133, 233), atte ad alimentare almeno alle torce di ossitaglio (1A, 101A, 201A) i fluidi necessari al loro raffreddamento; in cui preferibilmente anche detta stazione di raffreddamento (33, 133, 233) ? alloggiata nella struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203).
10) Sistema trasportabile secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere associati all?interno della struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203) una pluralit? di pareti interne (11, 111, 211) atte a delimitare almeno parzialmente una pluralit? di sedi (S1-S6) almeno parzialmente distinte e separate tra loro;
in cui dette sedi comprendono, preferibilmente:
- un primo spazio (S1) delimitato e chiuso almeno parzialmente da pareti (11A), per l?alloggiamento di una stazione di controllo fluidi (25, 125, 225), preferibilmente accessibile dall?esterno della struttura portante trasportabile e di grandi dimensioni (3, 103, 203) attraverso una apertura (5A) prevista in una parete laterale (3C, 103C 203C) di detta struttura portante, e provvista di porte (6A, 106A, 206A);
- e/o un secondo spazio (S2) almeno parzialmente delimitato e chiuso da pareti (11B), per l?alloggiamento di componenti elettrici e/o di controllo (30, 32; 130; 230) preferibilmente accessibile dall?esterno del contenitore preferibilmente attraverso una apertura (5B, 105B; 205B) prevista in una parete laterale (3C, 103C; 203C) di detta struttura portante, e provvista di porte (6B, 106B, 206B);
- e/o un terzo spazio (S3) almeno parzialmente delimitato e chiuso da pareti (11C), per l?alloggiamento di un gruppo elettrogeno (33) preferibilmente accessibile dall?esterno della struttura portante trasportabile attraverso una apertura (5C, 105C 205C) prevista in una parete laterale (3D, 103D; 203D) della struttura portante, e provvista di porte (6C);
- e/o un quarto spazio (S4) almeno parzialmente delimitato e chiuso da pareti (11D), per l?alloggiamento di un dispositivo di raffreddamento (34, 134, 234), preferibilmente accessibile dall?esterno del contenitore attraverso una apertura (5D) prevista in una parete laterale (3D) di detta struttura portante, e porte (6D);
- e/o un quinto spazio (S5) almeno parzialmente delimitato e chiuso da una parete (11E), per l?alloggiamento di un dispositivo di filtraggio dei fumi aspirati durante l?ossitaglio (23), preferibilmente accessibile dall?esterno del contenitore attraverso una apertura (5I) prevista in una parete laterale (3C) di detta struttura portante, e dotata di una porta di chiusura (6F);
- e/o che in prossimit? di una apertura (3G) di detta struttura portante da cui pu? fuoriuscire il dispositivo di ossitaglio (1) ? prevista una ulteriore parete (11F) di protezione atta a suddividere almeno parzialmente lo spazio interno di detta struttura portante in due ulteriori spazi (A1, A2): un primo spazio (A1) previsto in prossimit? di detta apertura (3G) ed atto ad alloggiare la parte del dispositivo di taglio che comprende le torce di ossitaglio quando sono in posizione di riposo ed un secondo spazio (A2) che comprende tutto l?altro spazio interno di detta struttura portante.
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