IT202100005093U1 - Dispositivo medico di ausilio nel trattamento delle varici o trattamenti similari - Google Patents

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Carlo Cavazzini
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Description

DISPOSITIVO MEDICO DI AUSILIO NEL TRATTAMENTO DELLE VARICI O
TRATTAMENTI SIMILARI
DESCRIZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo medico di ausilio nel trattamento delle varici degli arti inferiori o degli arti superiori, con indicazione chirurgica.
Tale dispositivo pu? trovare applicazione anche in altri distretti vascolari venosi (quali plesso emorroidario) ed arteriosi (quali pseudoaneurisma di arterie superficiali degli arti).
Tale dispositivo pu? trovare applicazione anche in altri campi della Medicina dove ? richiesta somministrazione di colla biologica (o altro componente fluido) a concentrazione, velocit? e pressione variabili.
Altri esempi di usi possibili sono individuabili nell?ausilio dei dispositivi gi? esistenti per le tecniche endoscopiche mediante connessione ai dispositivi attualmente in uso (trattamento delle varici esofagee o tramite broncoscopio per le lesioni dei bronchi; emorragie gastriche; trattamento degli ematomi spontane(ad i esempio rottura spontanea dello psoas) tramite connessione a catetere dedicato. Pu? trovare applicazione in numerose branche specialistiche quali ad esempio: chirurgia vascolare; angiologia; flebologia; gastroenterologia ed endoscopia digestiva; urologia; ginecologia; broncopneumologia; radiologia interventistica; chirurgia generale; proctologia.
Background
Il presente trovato si colloca quindi nel settore della chirurgia, ed in particolare ? relativo ai trattamenti chirurgici delle vene varicose.
In questo settore, sono gi? stati proposti trattamenti che prevedono l?utilizzo di introduttori e cateteri di maggior calibro che possono essere veicolati unicamente in vene di diametro adeguato e con decorso lineare. La somministrazione della colla biologica avviene attualmente per rilascio controllato tramite dispositivo manuale connesso a catetere lungo 100 cm veicolato su un introduttore di diverso calibro (6-7 Fr) e lunghezza variabile. Il French ? una unit? di misura convenzionale corrispondente a 1/3 mm. L?introduttore ? posizionato in vena remota (ad esempio viene posizionato l?introduttore sulla vena a livello della gamba per il trattamento della vena a livello della coscia), previa anestesia locoregionale. Inoltre i trattamenti esistenti, essendo estensivi, prevedono di sacrificare anche alcuni tratti venosi che allo stato appaiono continenti e ben funzionanti.
US2011245866 A descrive dispositivi per erogare un composto sigillante in una ferita. L'apparecchio utilizza un sistema di erogazione di aerosol che mescola e applica un composto sigillante in pi? parti. Il sistema di aerosol include una pluralit? di camere dei componenti del sigillante, una sorgente di gas pressurizzato, una testa di miscelazione dell'aerosol, un regolatore di pressione, un interruttore pneumatico e un meccanismo di pompaggio dei componenti. Il sistema fornisce un facile controllo sull'applicazione, una produzione economica e una preparazione semplificata, riducendo cos? al minimo il tempo necessario per l'applicazione e migliorando i potenziali risultati del paziente.
EP2797649 si riferisce a un dispositivo multi-siringa in cui un elemento di accoppiamento fa scorrere all'unisono una pluralit? di stantuffi per erogare i fluidi in modo simultaneo. Almeno uno degli stantuffi ? di lunghezza variabile che ? impegnabile con l'elemento di accoppiamento.
EP1113839 descrive un applicatore particolarmente adatto per l'erogazione di una gamma di diversi sigillanti per tessuti, ad esempio sigillanti di fibrina con tempi di presa differenti, agenti condizionanti o agenti terapeutici. Sono descritti vari meccanismi di azionamento differenziale per erogare selettivamente, differenti concentrazioni di fluidi opzionalmente con miscelazione interna, da due o tre o pi? sorgenti di fluido, come serbatoi di fluido trasportati dall'applicatore. Sono anche descritti serbatoi intercambiabili e l'opzione di controllare la concentrazione scaricando un serbatoio nei rifiuti.
FR3063015 descrive un dispositivo automatico di iniezione di fluido che comprende: un corpo di base per entrare in contatto con una zona di iniezione; un gruppo di supporto per supportare un meccanismo attuatore che ? controllato da mezzi di alimentazione; almeno un serbatoio di fluido, ognuno contenente un pistone di iniezione, disposto nel corpo di base; un gruppo ago che comprende un attuatore di inserimento, mezzi di movimento dell'ago, un ago di adescamento per l'associazione ad ogni serbatoio e per penetrare nel serbatoio prima di spostare pistone ed un ago di iniezione per penetrare nella zona di iniezione e per iniettare il contenuto del serbatoio nella zona di iniezione. Il dispositivo include almeno un pulsante attuatore per l'adescamento, inserendo l'ago per iniezione nella zona di iniezione, somministrando il fluido e quindi ritirando l'ago per iniezione.
Problema tecnico risolto dal trovato
Scopo del presente trovato ?, dunque, quello di risolvere i problemi lasciati aperti dalla tecnica nota, prevedendo un dispositivo di ausilio come definito nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche del presente trovato sono definite nelle corrispon-denti rivendicazioni dipendenti.
Il presente trovato comporta numerosi ed evidenti vantaggi rispetto alla tecnica nota.
In particolare il dispositivo consente di realizzare un trattamento secondo una tecnica chirurgica mininvasiva, ambulatoriale e senza uso di anestesia (e quindi senza ausilio dell?anestesista).
La tecnica applicabile grazie al dispositivo qui descritto, consente di rendere autonomo un singolo operatore per l?esecuzione dell?intervento chirurgico di ablazione chimica delle varici.
Si tratta inoltre di una tecnica proponibile a tutti i pazienti con vene varicose degli arti inferiori o degli arti superiori, con indicazione chirurgica sia per finalit? estetiche che funzionali, di qualsiasi calibro e decorso.
Altri vantaggi della tecnica applicabile grazie al dispositivo oggetto del presente trovato sono i seguenti:
? Non prevede la somministrazione di farmaci perioperatori;
? Non necessita di alcuna preparazione e/o digiuno preoperatorio;
? Viene trattato selettivamente il segmento venoso varicoso, preservando tutti i collettori venosi allo stato ben funzionanti;
? Assenza di incisioni chirurgiche:
o L?approccio chirurgico ? limitato ad una puntura esattamente sovrappo-nibile a quella necessaria per un prelievo ematico;
o Assenza di perdite ematiche;
o Assenza di danni neurologici dei nervi periferici;
o Non provoca dolore (ad eccezione della puntura dell?ago);
? La procedura ? completamente ambulatoriale, pu? essere effettuata in qualsiasi periodo dell?anno (anche nei mesi estivi);
? Non interferisce con l?eventuale assunzione di farmaci abituali del paziente; non necessita della sospensione dei farmaci abitualmente assunti dal paziente (antiaggreganti, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, etc);
? Elimina il rischio di ematomi postoperatori o lesioni accidentali di strutture anatomiche limitrofe alla varicosit? da trattare (tessuto nervoso, linfatico, osteoarticolare, muscolo-tendineo, vascolare);
? Al termine dell?intervento il Paziente pu? immediatamente camminare ed essere dimesso, senza alcuna alterazione dello stato di salute ?quo ante? ed essendo autonomo per svolgere qualsiasi attivit? abituale (compresa eventuale guida di autoveicoli).
Altri vantaggi, assieme alle caratteristiche ed alle modalit? di impiego del presente trovato, risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di sue forme di realizzazione preferite, presentate a scopo esemplificativo e non limi-tativo.
Breve descrizione delle figure
Verr? fatto riferimento ai disegni riportati nelle figure allegate, in cui:
? la figura 1 ? una vista prospettica dall?alto di un dispositivo secondo il presente trovato;
? la figura 2 ? una vista prospettica dal basso di un dispositivo il presente trovato; e
? la figura 3 ? una vista laterale di un dispositivo secondo il presente trovato.
Descrizione dettagliata di possibili forme di realizzazione del trovato
Il presente trovato sar? di seguito descritto facendo riferimento alle figure suindicate.
Facendo innanzitutto riferimento alla figura 1, questa mostra vista prospettica dall?alto di un dispositivo medico 100, di ausilio nel trattamento chirurgico di ablazione chimica delle varici, secondo il presente trovato .
Il dispositivo medico 100 comprende innanzitutto un corpo principale 101 che presenta una coppia di sedi 103 e 104. Una prima sede ? conformata per alloggiare una prima siringa 3, ed una seconda sede 104 ? conformata per alloggiare una seconda siringa 4.
Vantaggiosamente, pu? essere previsto che il dispositivo 100 possa alloggiare, nelle sedi 103 e 104, siringhe di tipo noto, preferibilmente di tipo sterile monouso di capacit? adeguata all?uso che se ne deve fare. Ad esempio possono essere siringhe sterili monouso standard da 3 ml (preferibilmente range da 2,5 a 5 ml) da caricare con il collante e/o con il liquido di diluzione.
Alternativamente, il dispositivo pu? essere predisposto per alloggiare siringhe gi? precaricate disponibili in commercio.
L?alloggiamento delle siringhe sul dispositivo 100 pu? avvenire ad esempio tramite rispettive clip di fissaggio 5, 5?.
Secondo una forma di realizzazione, il corpo principale 101 del dispositivo 100 comprende inoltre, una terza sede 112 atta ad alloggiare una terza siringa 12 e secondi mezzi di azionamento 11, 14 di detta terza siringa 12 in dispensazione, quando inserita nel dispositivo.
Anche la terza siringa potr? essere una siringa di natura commerciale, sterile monouso, oppure una siringa appositamente prevista per l?uso a cui ? destinata e commercializzata con il contenuto gi? al suo interno.
Anche la terza siringa pu? essere alloggiata nella sede 112 appositamente prevista sul dispositivo 100 e tenuta in posizione tramite una clip elastica 15.
Il dispositivo secondo il trovato ? pensato per operare tramite un elemento tubolare flessibile 150, comprendente tre ramificazioni di ingresso 151, 152, 153 dotate di raccordi 161, 162, 163 per la connessione con una rispettiva bocca di uscita di dette prima, seconda e terza siringa 3, 4, 12 ed una terminazione di uscita 170 collegata o collegabile ad un dispositivo per puntura tipo agocannula o Butterfly?.
Il dispositivo 100 comprende inoltre, primi mezzi di azionamento in dispensazione 6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9 delle siringhe 3, 4 che vengono alloggiate nelle sedi 103, 104 previste.
Tali primi mezzi di azionamento 6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9 possono essere di tipo meccanico, elettrico, elettromeccanico, idraulico o pneumatico.
Secondo una forma di realizzazione qui descritta a titolo esemplificativo, detti primi mezzi di azionamento 6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9 comprendono, per ciascuna delle siringhe 3, 4 da azionare, un?asta scorrevole 8, 8? configurata per agire sul pistone di dispensazione della corrispondente siringa 3, 4.
Vantaggiosamente ? previsto che detti primi mezzi di azionamento 6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9 comprendano, per ciascuna delle aste scorrevoli 8, 8?, un corrispondente dispositivo di azionamento 7, 7? configurato per muoverle in scorrimento.
In particolare, secondo una possibile forma di realizzazione, i primi mezzi di azionamento 6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9 sono di tipo meccanico ed il dispositivo di azionamento 7, 7? comprende una molla configurata per esercitare una forza sulla corrispondente asta scorrevole 8, 8?, tale da muoverla secondo una direzione di dispensazione di detta siringa 3, 4.
Vantaggiosamente, un pulsante di rilascio 9 posto su un?impugnatura 110 del dispositivo, consente di comandare l?azionamento di dette aste scorrevoli 8, 8? in dispensazione.
Quindi, agendo sul pulsante di rilascio 9, le molle 7, 7? richiamano le aste 8, 8?, le quali a loro volta agiscono sui pistoni di dispensazione 3?, 4? delle siringhe 3, 4, causando cos? la fuoriuscita della soluzione attraverso i condotti 151 e 152, e quindi attraverso l?agocannula 1 per la somministrazione al paziente.
Secondo una forma di realizzazione, i primi mezzi di azionamento 6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9 comprendono anche un sistema di regolazione della velocit? di dispensazione 6, 6?, che ? indipendente per ciascuna delle aste scorrevoli 8, 8?.
In altre parole, regolando indipendentemente il sistema di regolazione 6, 6? delle due aste 8, 8?, si pu? ottenere che, alla pressione del pulsante di rilascio 9, le due aste 8, 8? siano azionate a velocit? differenti, ma predeterminate. In questo modo, si pu? ottenere in uscita una soluzione delle due componenti presenti rispettivamente nelle due siringhe 3, 4, alla concentrazione desiderata, come preimpostata in funzione delle esigenze dell?intervento.
A titolo di esempio, il sistema di regolazione della velocit? di dispensazione 6, 6? pu? comprendere un meccanismo di frizione regolabile, indipendente per ciascuna di dette aste scorrevoli 8, 8?, che determina quindi una maggiore o minore velocit? di scorrimento in funzione della preregolazione effettuata.
Sebbene finora siano state descritte forme di realizzazione in cui i mezzi di azionamento e di regolazione della velocit? sono completamente di tipo meccanico, non si deve escludere che le stesse funzioni possano essere realizzate secondo diverse tecnologie, utilizzando dispositivi di natura elettrica, elettronica, idraulica e/o pneumatica.
? da intendersi che queste implementazioni rientrino nell?ambito di tutela del presente trovato, anche se non dettagliatamente descritte. ? infatti da ritenersi che, suggerito il principio e le funzioni da realizzare, da un punto di vista costruttivo esse siano alla portata di un esperto del settore.
Anche i secondi mezzi di azionamento 11, 14 potranno naturalmente essere di tipo meccanico, elettrico, elettromeccanico, idraulico e/o pneumatico.
Secondo una forma di realizzazione qui illustrata i secondi azionamento sono di tipo meccanico e comprendono un sistema di leve 11, 14 configurato per agire sul pistone di dispensazione di detta terza siringa 12, quando inserita nel dispositivo. Quindi, agendo su una leva di azionamento 11 posizionata sull?impugnatura 110 del dispositivo 100, il sistema di leve 11, 14, che sar? stato collegato al pistone di dispensazione della siringa 12, si potr? causare la fuoriuscita del fluido contenuto nella siringa 12 verso la ramificazione 153 dell?elemento tubolare flessibile 150 e quindi verso l?agocannula 1.
Al fine di evitare che il fluido alimentato dalla una delle siringhe possa tornare verso le altre attraverso l?elemento tubolare flessibile, ? vantaggiosamente previsto che, per almeno una delle ramificazioni di ingresso 151, 152, 153, sia prevista una valvola unidirezionale 2 configurata per impedire un flusso di fluido verso la corrispondente siringa.
Preferibilmente, questa valvola unidirezionale 2 ? configurata per operare almeno sulle ramificazioni 151, 152 che sono quelle collegabili rispettivamente alla prima siringa 3 ed alla seconda siringa 4.
Come gi? chiarito, il presente trovato non ? da considerarsi limitato ad una realizzazione completamente meccanica del dispositivo.
Al contrario, potr? essere vantaggiosamente previsto un azionamento elettrico ed un controllo elettronico del dispositivo, operanti insieme a mezzi di azionamento e/o valvole di natura meccanica, idraulica e/o pneumatica.
Il dispositivo pu? essere controllato da remoto nelle impostazioni.
A tale scopo il dispositivo ? dotato di una centralina di ricezione delle impostazioni (percentuale di miscelazione e velocit? di rilascio) con connessione wireless (bluetooth, wi-fi o altro). Il controllo potr? ad esempio avvenire tramite un software (applicazione per smartphone o altro) per la gestione del dispositivo selettore a valvola della diluizione della colla biologica e per il controllo della velocit? di rilascio della miscela.
Il software potr? inoltre avere la funzione di immagazzinare su cloud i dati anagrafici e clinici del paziente con finalit? cliniche, statistiche e di ricerca. Potr? inoltre archiviare le immagini relative alla procedura (preoperatorio, intraoperatorio e follow-up).
Descrizione della tecnica chirurgica
Per completezza si dar? di seguito una descrizione della tecnica chirurgica adottabile grazie al dispositivo di cui al presente trovato.
Il trattamento prevede l?utilizzo di cianoacrilati, colle biologiche a rapida polimerizzazione (es: octilcianoacrilato formato da 1-ottanolo o alcool ottilico e acido acetico) che vengono iniettate, a velocit? predeterminata, direttamente all?interno delle vene superficiali varicose, determinandone l?immediata adesione delle pareti, con scomparsa del rifornimento di sangue.
L?iniezione avviene per il tramite di puntura diretta della vena da trattare sotto guida ultrasonografica, con un dispositivo per puntura tipo agocannula o Butterfly. senza necessit? di anestesia.
La nuova tecnica consente il trattamento di qualsiasi tipologia e morfologia di vena varicosa superficiale, a decorso lineare o tortuoso sia per fini estetici che funzionali; fino ad ora invece la tortuosit? ed il calibro del vaso, rappresentavano un limite a questo tipo di procedura.
Tecnica del trattamento proposto:
Uno studio ultrasonografico preliminare consente di mappare le varicosit?, tracciandole tramite penna dermografica, con il paziente in ortostatismo.
Di ciascuna vena da trattare, vengono determinati lunghezza e diametro medio, al fine di calcolare la superficie interna della vena varicosa e quindi determinare il quantitativo e la diluizione della colla biologica da somministrare per ogni segmento anatomico, e la velocit? di infusione. Tali parametri vengono determinati a discrezione dell?operatore, a seconda del caso clinico e possono essere impostati manualmente sul dispositivo oppure mediante utilizzo di software dedicato.
Il paziente viene quindi posto in clinostatismo e preparato per l?intervento. La cute intorno al sito di punture viene disinfettato.
Contestualmente, viene predisposto il dispositivo di cui al presente trovato. in particolare, in una prima siringa 3 viene caricato per aspirazione, del ciano acrilato (alternativamente si possono utilizzare siringhe gi? precaricate).
In una seconda siringa 4, viene invece caricato un liquido di diluizione (esempio: Soluzione Glucosata 5%) per la miscelazione della colla biologica.
La terza siringa 12, viene infine caricata con un liquido di lavaggio (esempio: Soluzione Glucosata 5%) per il lavaggio del sistema idraulico composto dai tubi raccordi e dal dispositivo per puntura tipo agocannula o Butterfly.
Un elemento tubolare flessibile (150), comprendente tre ramificazioni di ingresso (151, 152, 153) dotate di raccordi (161, 162, 163) per la connessione con una rispettiva bocca di uscita di dette prima, seconda e terza siringa (3, 4, 12) ed una terminazione di uscita (170) collegata o collegabile ad un dispositivo per puntura (1) tipo agocannula o Butterfly.
Sotto guida ecografica, viene eseguita la puntura della vena con un dispositivo per puntura tipo agocannula o Butterfly.
L?elemento tubolare flessibile 150 pu? essere o meno gi? collegato al dispositivo, o meglio alle siringhe alloggiate sul dispositivo. Ove non fosse collegato, dopo la puntura i raccordi 161, 162 e 163 vengono collegati alle rispettive siringhe predisposte ed alloggiate sul dispositivo 100.
Il dispositivo per puntura tipo agocannula o Butterfly. viene dunque stabilizzato nella corretta posizione.
(Il dispositivo pu? essere dotato di kit per la corretta stabilizzazione sul Paziente al fine di evitare movimenti accidentali durante la somministrazione del collante). Come prima attivit? pu? essere vantaggiosamente previsto un lavaggio di sicurezza della vena (per accertarsi della corretta puntura). Questo pu? essere eseguito azionando la leva 11 del dispositivo 100.
Tramite una compressione manuale, viene eseguito uno svuotamento del sangue presente all?interno della vena varicosa da trattare.
Sulla base della lunghezza e del diametro del segmento varicoso da trattare, a discrezione dell?operatore secondo il caso clinico, viene regolato il dispositivo, tramite il sistema di regolazione della velocit? di dispensazione 6, 6? del dispositivo. A questo punto, attivando il pulsante di rilascio 9, le due aste scorrevoli 8 e 8? saranno azionate rispettivamente da elementi elastici 7, 7?, ad esempio molle. Il sistema di regolazione della velocit? fa s? che le due aste scorrano a velocit? indipendente l?una dall?altra e controllata, cos? da alimentare l?elemento tubolare 150 con una soluzione la cui concentrazione ? nota e predeterminata e che viene dispensata a velocit? controllata.
Terminata l?iniezione della soluzione collante nella vena, pu? eventualmente essere effettuato un lavaggio dei raccordi e delle terminazioni dell?elemento tubolare 150 che consente anche di svuotare completamente gli stessi dai residui di soluzione collante.
Quindi, il dispositivo per puntura tipo agocannula o Butterfly. pu? essere rimosso.
A completamento del trattamento, ? preferibile eseguire una compressione del tratto di vena contenete la colla biologica, per il tempo di polimerizzazione previsto, per esempio da 3 a 6 minuti.
Eventualmente, pu? essere infine eseguito un controllo ecografico della vena trattata, per attestare il risultato terapeutico e, vantaggiosamente, eseguire un bendaggio manuale con benda coesiva.
Il presente trovato ? stato fin qui descritto con riferimento a sue forme di realizzazione preferite. ? da intendersi che ciascuna delle caratteristiche tecniche implementate nelle forme di realizzazione preferite, qui descritte a puro titolo esemplificativo, pu? vantaggiosamente essere combinata, in modo diverso da quanto descritto per dar forma ad ulteriori forme di realizzazione, che pure afferiscono al medesimo nucleo inventivo e tutte comun-que rientranti nell?ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (13)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo medico (100) di ausilio nel trattamento chirurgico di ablazione chimica delle varici o trattamenti similari, comprendente:
? un corpo principale (101) presentante una prima ed una seconda sede (103, 104), dette prima e seconda sede (103, 104) essendo atte ad alloggiare rispettivamente una prima ed una seconda siringa (3, 4);
? primi mezzi di azionamento (6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9) di dette prima e seconda siringa (3, 4) in dispensazione;
? un?impugnatura (110);
? detto corpo principale (101) presentando una terza sede (112) atta ad alloggiare una terza siringa (12); e
? secondi mezzi di azionamento (11, 14) di detta terza siringa (12) in dispensazione,
caratterizzato dal fatto che detto dispositivo medico (100) ? fornito inoltre di una centralina di ricezione dotata di connessione wireless bluetooth o wi-fi, atta a ricevere impostazioni relative a detta dispensazione.
2. Dispositivo medico (100) secondo la rivendicazione 1, in cui dette impostazioni relative a detta dispensazione sono scelte nel gruppo costituito da velocit?, quantit? e diluizione della dispensazione.
3. Dispositivo medico (100) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti primi mezzi di azionamento (6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9) sono di tipo meccanico, elettrico, elettromeccanico, idraulico o pneumatico.
4. Dispositivo medico (100) secondo la rivendicazione 3, in cui detti primi mezzi di azionamento (6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9) comprendono, per ciascuna di dette prima e seconda siringa (3, 4) da azionare, un?asta scorrevole (8, 8?) configurata per agire su un pistone di dispensazione della corrispondente siringa (3, 4) e, per ciascuna di dette aste scorrevoli (8, 8?), un corrispondente dispositivo di azionamento (7, 7?) configurato per muoverle in scorrimento.
5. Dispositivo medico (100) secondo la rivendicazione 4, in cui detti primi mezzi di azionamento (6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9) sono di tipo meccanico e detto dispositivo di azionamento (7, 7?) comprende un elemento elastico configurato per esercitare una forza sull?asta scorrevole (8, 8?) tale da muoverla secondo una direzione di dispensazione di detta siringa (3, 4).
6. Dispositivo medico (100) secondo una delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui detti primi mezzi di azionamento (6, 6?, 7, 7?, 8, 8?, 9) comprendono un sistema di regolazione della velocit? di dispensazione (6, 6?), indipendente per ciascuna di dette aste scorrevoli (8, 8?).
7. Dispositivo medico (100) secondo le rivendicazioni 5 e 6, in cui detto sistema di regolazione della velocit? di dispensazione (6, 6?) comprende un meccanismo di frizione regolabile, indipendente per ciascuna di dette aste scorrevoli (8, 8?).
8. Dispositivo medico (100) secondo una delle rivendicazioni da 3 a 7, in cui detti primi mezzi di azionamento (6, 7, 8, 9) comprendono un pulsante di rilascio (9) per comandare l?azionamento di dette aste scorrevoli (8, 8?) in dispensazione.
9. Dispositivo medico (100) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti secondi mezzi di azionamento (11, 14) sono di tipo meccanico, elettrico, elettromeccanico, idraulico o pneumatico.
10. Dispositivo medico (100) secondo la rivendicazione 9, in cui detti secondi mezzi di azionamento (11,14) sono di tipo meccanico e comprendono un sistema di leve configurato per agire su un pistone di dispensazione di detta terza siringa (12).
11. Dispositivo medico (100) secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un elemento tubolare flessibile (150), comprendente tre ramificazioni di ingresso (151, 152, 153) dotate di raccordi (161, 162, 163) per la connessione con una rispettiva bocca di uscita di dette prima, seconda e terza siringa (3, 4, 12) ed una terminazione di uscita (170) comune per dette prima, seconda e terza siringa (3, 4, 12) atta ad essere collegata ad un dispositivo per puntura (1) tipo agocannula o Butterfly.
12. Dispositivo medico (100) secondo la rivendicazione 11, comprendente inoltre, per almeno una di dette ramificazioni di ingresso (151, 152, 153), una valvola unidirezionale (2) configurata per impedire un flusso di fluido verso la corrispondente siringa.
13. Dispositivo medico (100) secondo la rivendicazione 12, in cui detta valvola unidirezionale (2) ? configurata per operare almeno sulle ramificazioni (151, 152) collegabili a dette prima e seconda siringa (3, 4).
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