IT202000026957A1 - Metodo di deconvoluzione e calibrazione automatica di segnali elettroacustici - Google Patents

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IT202000026957A1
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Paolo Seri
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Univ Bologna Alma Mater Studiorum
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    • G01RMEASURING ELECTRIC VARIABLES; MEASURING MAGNETIC VARIABLES
    • G01R27/00Arrangements for measuring resistance, reactance, impedance, or electric characteristics derived therefrom
    • G01R27/02Measuring real or complex resistance, reactance, impedance, or other two-pole characteristics derived therefrom, e.g. time constant
    • G01R27/025Measuring very high resistances, e.g. isolation resistances, i.e. megohm-meters

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Description

Descrizione di invenzione industriale
Metodo di deconvoluzione e calibrazione automatica di segnali elettroacustici
[0001] L?invenzione riguarda un metodo di deconvoluzione e calibrazione automatica di segnali elettroacustici per misurare la carica di spazio in un isolante elettrico al quale sia applicata una tensione DC di intensit? appropriata, cio? per determinare la quantit? di carica elettrica accumulata nell?isolante elettrico e la sua distribuzione.
[0002] Il segnale elettroacustico ottenuto deve essere analizzato e interpretato per determinare la quantit? di carica accumulata, la sua distribuzione e la risultante distribuzione di campo elettrico nello spazio.
[0003] Lo scopo di questa operazione ? di determinare la qualit? e la validit? come isolante del solido esaminato. Infatti, l?accumulo di carica elettrica all?interno dell?isolante e la sua distribuzione, in conseguenza di un?applicazione prolungata nel tempo di un campo elettrico DC, influenza la durata di vita dell?isolante.
[0004] Quanto minore ? la quantit? di carica elettrica che si accumula o migra nel tempo all?interno dell?isolante elettrico, tanto migliore sar? la qualit? e la resistenza a lungo termine dell?isolante elettrico.
[0005] Nello stato della tecnica sono noti metodi di deconvoluzione e calibrazione di segnali elettroacustici per determinare la densit? di carica elettrica accumulata in un isolante elettrico al quale sia applicata una tensione DC e la distribuzione di detta densit? di carica all?interno dell?isolante elettrico.
[0006] Nei metodi noti l?operazione di deconvoluzione, calibrazione e valutazione della distribuzione di campo elettrico viene effettuata con l?intervento di personale specializzato appositamente addestrato e il risultato finale ? influenzato dall?abilit? della persona che effettua l?operazione e dal suo giudizio personale nell?analizzare e interpretare il suddetto segnale elettroacustico.
[0007] Metodi che richiedono l?intervento di personale specializzato sono descritti, per esempio in CN104268371 e in T.Maeno and K. Fukunaga, ?High resolution PEA charge distribution measurement system? in IEEE Transactions on Dielectrics and Electrical insulation, vol. 3, no.6, pp.754-757, Dicembre 1996.
[0008] Uno scopo della presente invenzione si propone di fornire un metodo per la deconvoluzione e la calibrazione automatica di un segnale elettroacustico generato dall?applicazione di un campo elettrico DC a un isolante elettrico, che non richieda l?intervento di personale specializzato appositamente addestrato e consenta di ottenere automaticamente una stima precisa della densit? di carica elettrica che si accumula all?interno dell?isolante elettrico in conseguenza dell?applicazione del campo elettrico DC, la distribuzione spaziale della densit? di carica elettrica all?interno dell?isolante e la distribuzione di campo elettrico all?interno dell?isolante.
[0009] Lo scopo dell?invenzione ? raggiunto con un metodo secondo la rivendicazione 1.
[0010] Grazie all?invenzione ? possibile realizzare in modo automatico la deconvoluzione e la calibrazione di un segnale elettroacustico ottenuto applicando un campo elettrico DC a un isolante elettrico, in modo da poter stimare in modo automatico, senza l?intervento di personale specializzato, la densit? di carica che si accumula all?interno di un isolante elettrico al quale ? stato applicato il campo elettrico DC, la distribuzione della densit? di carica elettrica all?interno dell?isolante elettrico e la distribuzione di campo elettrico all?interno dell?isolante elettrico.
[0011] L?automatizzazione della procedura di deconvoluzione e di calibrazione del segnale elettroacustico consente di eliminare il rischio di errori che, nei metodi noti dallo stato della tecnica, potevano originarsi per effetto di imprecisioni ed errori di valutazione del personale addetto all?effettuazione della suddetta procedura. Ci? consente di migliorare la precisione e l?affidabilit? della stima della densit? di carica elettrica che si accumula all?interno di un isolante elettrico al quale sia applicato un campo elettrico DC e della distribuzione spaziale di detta densit? di carica e campo elettrico.
[0012] Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell?invenzione risulteranno dalla descrizione che segue di un modo di attuare l?invenzione, fatta a puro titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati in cui:
[0013] la Figura 1A illustra una prima versione di un provino di un isolante elettrico utilizzato nel metodo secondo l?invenzione, al quale sono fissati due elettrodi;
[0014] la Figura 1B illustra una seconda versione di un provino di un isolante elettrico utilizzato nel metodo secondo l?invenzione, al quale sono fissati due elettrodi;
[0015] la Figura 2 illustra l?andamento, in un transitorio iniziale, di un segnale elettrico che si genera nel provino della Figura 1, applicando una tensione DC ai due elettrodi fissati al provino;
[0016] la Figura 3 illustra il segnale elettrico generato nel provino, stabilizzatosi dopo il transitorio iniziale;
[0017] la Figura 4 mostra lo stesso segnale della Figura 3, nel quale ? stata evidenziata una zona che presenta distorsioni e disturbi;
[0018] le Figure 5 e 6 illustrano l?eliminazione delle distorsioni e disturbi presenti nel segnale delle Figure 3 e 4, per ottenere un segnale privo di distorsioni e disturbi, illustrato nella Figura 6;
[0019] la figura 7 mostra il segnale della Figura 6 nella quale ? evidenziata una zona che indica l?andamento del segnale nello spessore del provino di isolante elettrico;
[0020] la Figura 8 mostra il segnale delle Figure 6 e 7, ma con l?intensit? del segnale espressa in C/m<3 >anzich? in Volt;
[0021] la Figura 9 mostra un?evoluzione nel tempo del segnale di Figura 8 deconvoluto;
[0022] la Figura 10 mostra la distribuzione del campo elettrico all?interno del provino e la sua variazione nel tempo.
[0023] Lo scopo della presente invenzione ? di valutare l'accumulo di cariche elettriche negli isolanti elettrici. Questo accumulo pu? avvenire a causa di una tensione DC applicata costantemente per tempi abbastanza lunghi (minuti, ore).
[0024] Innanzitutto, viene predisposto un provino 1a; 1b di un materiale isolante elettrico da testare, al quale sono fissati un primo elettrodo 2a; 2b e un secondo elettrodo 3a; 3b. Applicando una tensione continua V tra il primo elettrodo 2a; 2b e il secondo elettrodo 3a; 3b, all?interno del provino 1a; 1b si genera un segnale elettroacustico che dipende da accumuli di carica elettrica all?interno del provino, detto segnale elettroacustico essendo rilevato a intervalli di tempo prestabiliti.
[0025] Il provino pu? avere la forma di un disco piatto 1a di isolante elettrico, con gli elettrodi 2a e 3a applicati su facce opposte del provino come illustrato nella Figura 1A, oppure pu? avere la forma di un cilindro cavo 1b, con gli elettrodi 2b e 3b applicati sulla superficie esterna e sulla superficie interna del cilindro cavo, come illustrato nella Figura
[0026] Il suddetto segnale rappresenta l?andamento della tensione all?interno del provino, tra il primo elettrodo 2a; 2b e il secondo elettrodo 3a; 3b, quando tra i due elettrodi viene applicata una tensione DC.
[0027] Supponendo che l?isolante elettrico, senza essere mai stato assoggettato all?applicazione di un campo elettrico sia privo dei suddetti accumuli di carica, il segnale che si genera in conseguenza dell?applicazione di una tensione continua V tra il primo elettrodo 2a; 2b e il secondo elettrodo 3a; 3b avr? una certa forma, raffigurata nella Figura 3, indicativa dell?assenza di accumuli di carica all?interno del provino 1. Se per? si continua a mantenere l?applicazione della tensione V, si comincia ad accumulare carica all?interno del provino 1 e, di conseguenza, questa forma si modifica, a volte molto poco ma quanto basta per capire che qualcosa ? cambiato. Dunque ? fondamentale poter definire un segnale di riferimento, cio? quello che indica l?assenza di accumulo di carica e interpretare le sue variazioni nel tempo, che sono indicative del fenomeno della formazione di accumuli di carica all?interno dell?isolante dal quale ? stato ricavato il provino 1.
[0028] Inoltre, il segnale ha una forma e intensit? che dipendono dallo strumento di misura utilizzato e dalle condizioni di misura e presenta componenti spurie di rumore, risonanze e disturbi, che alterano la sua forma. Il segnale rilevato, che, a causa della presenza delle suddette componenti spurie si pu? definire "grezzo", deve essere manipolato per ottenere un segnale privo di componenti spurie, ovvero va fatta la deconvoluzione del segnale. La deconvoluzione elimina dal segnale le componenti spurie di rumore, risonanze e disturbi che alterano la sua forma. In altre parole, si cerca di ricostruire la forma del segnale ideale filtrando il segnale letto dello strumento di misura utilizzato. Questa deconvoluzione si ottiene con un filtro gaussiano. Per poter usare un filtro gaussiano bisogna definire la risposta del sistema a una sollecitazione a impulso. Questo ? un dato che nel nostro caso pu? essere estratto dal segnale grezzo di una prima misura "di riferimento" di cui sopra.
[0029] Infine, la calibrazione ? un?operazione che consente, a partire dal segnale "filtrato" con il filtro gaussiano, di ricavare la quantit? reale di densit? di carica accumulata (espressa in C/m3) e la sua posizione (in mm).
[0030] Quando la tensione V viene applicata agli elettrodi 2a, 3a fissati al provino 1a, o agli elettrodi 2b, 3b fissati al provino 1b, si ha un transitorio iniziale durante il quale il sistema deve stabilizzarsi, il che significa che, in detto transitorio iniziale, il segnale che si genera per effetto dell?applicazione della tensione V non ha una forma stabile, ma variabile. Per poter ottenere una prima misura di riferimento da utilizzare nelle successive elaborazioni del segnale, occorre attendere che il segnale si stabilizzi e determinare quando questa stabilizzazione si verifica.
[0031] A questo scopo, in una prima fase del metodo secondo l?invenzione, il segnale generato dall?applicazione della tensione V viene scansionato per un periodo di tempo prestabilito, per esempio 20 secondi, e con una frequenza di scansione prestabilita, per individuare qual ? il primo segnale stabile utilizzabile come riferimento, a cui corrisponde una totale assenza di carica accumulata.
[0032] Nella Figura 2 ? illustrata la scansione del segnale durante il transitorio iniziale successivo all?istante di applicazione della tensione V. Come si pu? vedere, il segnale cambia molto durante il transitorio iniziale, per poi stabilizzarsi. Nell?esempio illustrato in segnale risulta sostanzialmente stabile a patire dalla quattordicesima scansione. Questo segnale viene assunto come segnale di riferimento indicativo di una condizione di totale assenza di carica accumulata nell?isolante elettrico, perch? si assume che nel breve tempo trascorso dall?istante nel quale ? stata applicata la tensione V non sia possibile un accumulo di carica elettrica.
[0033] L?istante nel quale il segnale pu? considerarsi stabilizzato viene determinato automaticamente rilevando il valore massimo di un primo picco del segnale, indicato con il numero di riferimento 4 in Figura 2, e individuando il primo istante nel quale la derivata di detto valore massimo ? quasi nulla. Il segnale stabilizzato individuato ? illustrato nella Figura 3.
[0034] Come si pu? vedere, il segnale presenta un primo picco 4, un secondo picco 5 e un terzo picco 6, intermedio tra il primo picco 4 e il secondo picco 5. Il primo picco 4 e il secondo picco 5 rappresentano gli addensamenti di carica elettrica in corrispondenza delle interfacce 7a e 8a tra il provino 1a e gli elettrodi 2a e 3a, rispettivamente, o delle interfacce 7b e 8b tra il provino 1b e gli elettrodi 2b e 3b, rispettivamente. Il terzo picco 6, invece, ? dovuto alle componenti spurie del segnale menzionate in precedenza.
[0035] In una seconda fase del metodo secondo l?invenzione viene individuata la risposta del sistema a una sollecitazione a impulso. Con il termine ?sistema? si intende un insieme costituito dal provino 1a, 1b e dalle apparecchiature utilizzate per effettuare la misura che comprendono un generatore di tensione che applica la tensione V al provino, uno strumento di misura, per misurare l?intensit? del segnale generato dall?applicazione della tensione V, amplificatori, cavi di connessione ecc. L?informazione relativa alla risposta alla sollecitazione a impulso ? implicitamente contenuta all?interno del segnale di riferimento, in quanto ? tutto ci? che viene captato prima dell?inizio del secondo picco 5, cio? nella porzione di segnale indicata con la doppia freccia F in Figura 4.
[0036] Questa porzione di segnale viene individuata automaticamente, individuando il penultimo massimo locale del segnale.
[0037] In una terza fase del metodo secondo l?invenzione, il segnale viene filtrato con un filtro gaussiano per eliminare le componenti spurie di rumore, risonanze e disturbi, indicate con un cerchio nella Figura 5, ottenendo il segnale filtrato illustrato in Figura 6, nel quale non sono pi? presenti il terzo picco 6 e le oscillazioni del segnale comprese tra il primo picco 4 e il secondo picco 5, che non hanno significato fisico, ma sono unicamente dovute a rumore e non idealit? del sistema di misura.
[0038] Dal segnale filtrato illustrato in Figura 6 si pu? estrarre un?informazione importante riguardo la posizione delle interfacce 7a e 8a tra il provino 1a e gli elettrodi 2a e 3a, rispettivamente, o la posizione delle interfacce 7b e 8b tra il provino 1b e gli elettrodi 2b e 3b, rispettivamente.
[0039] Il primo picco 4 e il secondo picco 5 corrispondono alle posizioni delle due interfacce 7a e 8a tra il provino 1a e gli elettrodi 2a e 3a, cio? alle due facce (sinistra e destra in Figura 1A) del provino 1a, oppure corrispondono alle posizioni delle due interfacce 7b e 8b tra il provino 1b e gli elettrodi 2b e 3b, rispettivamente. Questa informazione serve per calibrare un asse spaziale del segnale, perch? la distanza tra il primo picco 4 e il secondo picco 5 del segnale corrisponde allo spessore S del provino (per esempio: 0,5 mm).
[0040] In una quarta fase del metodo secondo l?invenzione, la posizione delle interfacce 7a e 8a, oppure 7b e 8b, viene individuata automaticamente individuando il massimo e minimo assoluto del segnale, per poi ricostruire i valori in metri dell?ascissa, ponendo la distanza tra detto massimo assoluto e detto minimo assoluto pari allo spessore S del provino.
[0041] In una quinta fase del metodo secondo l?invenzione viene effettuata una calibrazione di ampiezza del segnale, la cui intensit? ? stata misurata in Volt (V), per ottenere un?intensit? del segnale espressa come densit? di carica espressa in Coulomb al metro cubo (C/m<3>). In altre parole, occorre calcolare a quanti C/m<3 >corrisponde 1 V di segnale. Il calcolo viene effettuato con metodi noti dallo stato della tecnica, che non vengono qui dettagliati. Alla fine si ottiene un grafico del segnale come illustrato in figura 8 nel quale l?intensit? del segnale ? espressa in C/m<3 >e i picchi del segnale 4? e 5? corrispondono ai picchi 4 e 5 del segnale espresso in Volt.
[0042] La carica superficiale che corrisponde a ciascun picco 4, 5 deve essere simmetrica, mentre, a causa dell?attenuazione del segnale proveniente dal secondo picco 5, questo non ? quasi mai verificato. L?integrale del primo picco 4 e del secondo picco 5, rispettivamente I1 e I2, in assenza di attenuazione del segnale, dovrebbero coincidere. Per compensare questa attenuazione del segnale, si moltiplica elemento per elemento il vettore rappresentante il segnale da correggere per un vettore rappresentante una funzione parametrica y=f(x). I parametri della funzione che permettono di ottenere A=B vengono determinati automaticamente, per tentativi.
[0043] ? noto che la densit? di carica superficiale ? in un materiale sottoposto a campo elettrico E pu? essere ricavata dalle equazioni:
[0044] In cui E ? il campo elettrico al quale ? sottoposto il provino per effetto della tensione V a esso applicata, ? ? la quantit? di carica in C, ? ? la densit? di carica superficiale in C/m<2>, ?r ? la permittivit? relativa del materiale isolante, ?0 la permittivit? del vuoto.
[0045] Note queste costanti ? possibile conoscere il valore di densit? di carica sulle superfici, che corrisponde a ciascun picco.
[0046] Noto il valore dell?integrale I1 del primo picco (che avr? dimensione [V?m]), e conoscendo il valore corretto di ?, si va a scalare tutto il segnale secondo il coefficiente K1=I1/?, in [V?m<3>/C] che si usa per dividere il segnale in V per ottenere un segnale di densit? di carica, espresso in C/m<3>.
[0047] In una sesta fase del metodo secondo l?invenzione, dal segnale di densit? di carica ? espresso in C/m<3>, si ricava la distribuzione di campo elettrico nel provino, partendo dalla seguente formula:
[0048] L?integrale di ?/?r?0 lungo lo spessore S del provino 1 calcola il valore locale del campo.
[0049] Si controlla che il campo all?esterno del provino sia effettivamente nullo, per lo meno nel caso del segnale di riferimento, e in caso di presenza di campo negativo o positivo oltre il secondo picco, viene aggiunto o tolto un piccolo bias positivo o negativo al set di segnali, in modo tale da ottenere una figura il pi? possibile in linea con la realt?. Questo viene fatto di nuovo per tentativi.
[0050] Infine, si controlla che venga anche rispettata la condizione fisica secondo cui:
[0051] Noto il valore vero di ?V e il valore ?W ottenuto dall?integrazione del campo elettrico calcolato a partire dal segnale misurato, si corregge il segnale, dividendolo per un coefficiente K2=?W/?V.
[0052] Questo ? un passaggio fondamentale, perch? l?accumulo di carica deforma la distribuzione di campo elettrico, che necessariamente dovr? intensificarsi da qualche parte nell?isolante elettrico a causa dell?accumulo di carica. Se l?accumulo di carica raggiunge un valore eccessivo, questo porta a una forte riduzione della vita dell?isolante elettrico, quindi si vuole proprio evitare il pi? possibile che questo accada.
[0053] Il segnale illustrato nelle Figure da 1 a 8 ? un singolo segnale acquisito. In realt? la prova dura alcune ore, durante le quali si effettua una pluralit? di misure del segnale a intervalli di tempo prestabiliti, allo scopo di accertare se si verificano accumuli di carica all?interno del provino 1.
[0054] Se il segnale rimane sostanzialmente stabile significa che non si accumula carica e il campo rimane costante, altrimenti se si verificano accumuli di carica, il segnale cambia forma perch? varia il campo elettrico all?interno del provino.
[0055] Nella figura 9 sono illustrati i risultati di tre misure successive del segnale: una prima misura effettuata dopo circa 10 secondi dall?applicazione della tensione al provino 1, una seconda misura effettuata dopo circa un?ora dall?applicazione della tensione e una terza misura effettuata dopo circa tre ore dall?applicazione della tensione.
[0056] ? evidente che tra la misura avvenuta dopo 10 secondi dall?applicazione della tensione e quella dopo 1 ora qualcosa ? cambiato. Questo cambiamento ? sintomo di accumulo di carica.
[0057] Nella figura 10 ? illustrata la distribuzione del campo elettrico nel provino 1 negli istanti nei quali sono state effettuate le misure del segnale illustrate nella Figura 9.
[0058] Dall?esame della Figura 10 risulta chiaro che, dopo un?ora e dopo tre ore dall?applicazione della tensione al provino 1 il campo elettrico nella zona centrale del provino risulta aumentato, in questo caso circa del 15%. Ci? significa che nella zona centrale del provino si ? verificato un accumulo di carica.
[0059] Un aumento del 15% del campo elettrico, come nel caso illustrato, non ? da considerarsi necessariamente allarmante, ma ci sono casi in cui il campo raddoppia o triplica, il che non ? considerato accettabile.
[0060] In generale, fissato un primo valore massimo ammissibile per l?aumento del campo elettrico per un determinato materiale isolante, se questo valore viene superato dopo che sia trascorso un intervallo di tempo prestabilito dall?applicazione della tensione DC, viene attivato un avvertimento che pu? essere un segnale visivo e/o sonoro per informare un operatore del superamento di detto valore massimo prestabilito e del fatto che il materiale isolante in esame non ? accettabile.
[0061] Il suddetto avvertimento pu? essere anche differenziato per indicare automaticamente a un operatore l?esito del test effettuato sul materiale isolante. Per esempio, pu? essere previsto di attivare un primo avvertimento, se l?aumento del campo elettrico rimane inferiore a un secondo valore massimo prestabilito, inferiore a detto primo valore massimo prestabilito; di attivare un secondo avvertimento, diverso dal primo avvertimento, se l?aumento del campo elettrico ? compreso tra il secondo valore massimo prestabilito e il primo valore massimo prestabilito e di attivare un terzo avvertimento, diverso dal primo avvertimento e dal secondo avvertimento, se l?aumento del campo elettrico supera il primo valore massimo prestabilito.
[0062] Se gli avvertimenti sono segnali visivi, pu? essere previsto che il primo avvertimento sia un segnale di colore verde, per indicare che il test al quale ? stato sotto posto il materiale isolante ? completamente positivo e il materiale ? accettabile, che il secondo avvertimento sia un segnale di colore giallo per indicare che il test non ? completamente positivo e il materiale isolante non ? del tutto soddisfacente e che il terzo avvertimento sia un segnale di colore rosso per indicare che il test ? negativo e che il materiale isolante ? inaccettabile.
[0063] Nei metodi noti dallo stato della tecnica, l?individuazione del primo segnale stabile nel transitorio iniziale dopo l?applicazione di una tensione V al provino 1, 1b, l?individuazione della risposta del sistema a una sollecitazione a impulso e l?applicazione di un filtro gaussiano al segnale, corrispondenti alle prime tre fasi del metodo secondo l?invenzione, vengono effettuate manualmente da un operatore, il che comporta differenze di giudizio ed eventuali errori umani si ripercuotono inevitabilmente fino alla fine. Cio?, se il procedimento viene effettuato da dieci persone diverse, ? molto probabile che si ottengano dieci risultati diversi (anche con elevate variazioni percentuali).
[0064] Il pregio del metodo secondo l?invenzione ? dunque quello di automatizzare le operazioni che, fino ad oggi venivano demandate all?abilit? e al giudizio di un operatore umano, evitando di dover effettuare scelte, la cui correttezza dipende dal grado di abilit? a competenza dell?operatore umano.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per misurare la densit? di carica di spazio in un isolante elettrico al quale ? applicata una tensione DC comprendente applicare detta tensione DC tra un primo elettrodo (2a; 2b) e un secondo elettrodo (3a; 3b) applicati su superfici opposte di un provino (1a; 1b) di detto materiale isolante, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre le seguenti fasi; - scansione del segnale generato dall?applicazione di detta tensione per determinare quando detto segnale si stabilizza dopo un transitorio iniziale; - individuazione di una risposta a una sollecitazione a impulso di un sistema costituito dal provino (1a; 1b) e da apparecchiature utilizzate per detto misurare; - filtraggio del segnale per eliminare componenti spurie del segnale; - calibrazione di un asse spaziale del segnale per individuare la posizione della densit? di carica e di interfacce (7a, 8a; 7b, 8b) tra detto provino e detti primo elettrodo (2a: 2b) e secondo elettrodo (3a, 3b); - calibrazione di ampiezza del segnale per ottenere l?intensit? del segnale espressa come densit? di carica in C/m<3>; - calcolo dell?intensit? di un campo elettrico generato all?interno del provino (1a; 1b) dall?applicazione di detta tensione DC, in base all?intensit? di detto segnale, detto determinare, detta individuazione e detto filtraggio essendo effettuati automaticamente senza intervento di un operatore umano.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detto determinare comprende individuare un primo picco (4) di intensit? del segnale, calcolare la derivata prima del segnale in corrispondenza di detto primo picco (4) e terminare detta scansione quando detta derivata prima risulta sostanzialmente pari a zero.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, oppure 2, in cui detta individuazione comprende individuare un penultimo massimo locale di detto segnale.
  4. 4. Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto filtraggio comprende applicare un filtro gaussiano al segnale.
  5. 5. Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta calibrazione di un asse spaziale comprende individuare un massimo assoluto del segnale, corrispondente a detto primo picco (4), e un minimo assoluto di detto segnale, corrispondente a un secondo picco (5) di detto segnale e porre una distanza tra detto massimo assoluto e detto minimo assoluto, su detto asse x, pari a uno spessore (S) di detto provino (1a; 1b).
  6. 6. Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta calibrazione di ampiezza del segnale comprende calcolare un primo integrale di detto primo picco (4) e un secondo integrale di detto secondo picco (5), confrontare tra loro i valori di detto primo integrale e di detto secondo integrale e, se detti valori sono diversi, moltiplicare il vettore rappresentante detto segnale per un vettore rappresentante una funzione parametrica y=f(x), scegliendo per tentativi i valori dei parametri della funzione che rendano uguali detto primo integrale e detto secondo integrale.
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 6, comprendente inoltre calcolare il valore della densit? di carica elettrica superficiale in corrispondenza di detto primo picco secondo le seguenti formule:
    in cui E ? il campo elettrico al quale ? sottoposto il provino per effetto della tensione V a esso applicata, Q ? la quantit? di carica espressa in C, ? la densit? di carica superficiale espressa in C/m<2>, ?r ? la permittivit? relativa del materiale isolante, ?0 la permittivit? del vuoto; calcolare un coefficiente in cui I1 ? il valore dell?integrale di detto primo picco, espresso in V?m, detto coefficiente K essendo espresso in V?m<3>/C; dividere il segnale espresso in V per il coefficiente K in modo da ottenere un segnale espresso in C/m<3>.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 7, comprendente inoltre calcolare un?intensit? locale del campo elettrico all?interno del provino partendo dalla seguente formula:
    e integrando ?/?r?0 lungo lo spessore S del provino (1a; 1b).
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto di ripetere detto calcolo dell?intensit? locale del campo elettrico a intervalli di tempo prestabiliti.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 8, o 9, comprendente inoltre fissare un valore massimo prestabilito di aumento del campo elettrico all?interno di detto provino (1a; 1b) che non deve essere sperato dopo che sia trascorso un intervallo di tempo prestabilito dall?applicazione di detta tensione DC al provino (1a; 1b) e attivare un avvertimento se detto valore massimo prestabilito viene superato.
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 10, comprendente inoltre fissare un secondo valore massimo prestabilito di aumento del campo elettrico, inferiore a detto primo valore massimo prestabilito e attivare un primo avvertimento se detto secondo valore massimo non ? stato superato al termine di detto intervallo di tempo prestabilito.
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 11, comprendente inoltre attivare un secondo avvertimento diverso da detto primo avvertimento se l?aumento del campo elettrico al termine di detto intervallo di tempo prestabilito ? compreso tra detto secondo valore massimo prestabilito e detto primo valore massimo prestabilito.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 12, comprendente inoltre attivare un terzo avvertimento diverso da detto primo avvertimento e da detto secondo avvertimento, se l?aumento del campo elettrico al termine di detto intervallo di tempo prestabilito ? maggiore di detto primo valore massimo prestabilito.
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