IT202000026140A1 - Apparato e procedimento per l’addestramento al tiro con un’arma - Google Patents

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IT202000026140A1
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Carlo Delmastro
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Delcon S A S Di F Delmastro & C
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    • F41WEAPONS
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"APPARATO E PROCEDIMENTO PER L?ADDESTRAMENTO AL TIRO CON UN?ARMA"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un apparato e ad un procedimento per l?addestramento al tiro con armi, preferibilmente del tipo senza contatto, o senza lo sparo di proiettili, utilizzabile ad esempio in poligoni di tiro di tipo militare, o civile. In particolare, il presente trovato ? configurato per essere utilizzato per l?addestramento di forze armate, ad esempio forze militari, o corpi di polizia, per misurare e migliorare l?abilit? di un tiratore con armi senza contatto. Con il termine ?arma del tipo senza contatto? utilizzato nella presente descrizione e nelle rivendicazioni allegate, si intende qualsiasi tipo di arma nota o che sar? sviluppata in futuro, che non prevede l?utilizzo di proiettili veri e propri, ma che, ad esempio, emette un impulso, o una serie di impulsi, LASER o MASER codificati, o meno. Tale modalit? di addestramento con armi del tipo senza contatto ? chiamata anche addestramento di ?tiro simulato? o ?tiro in bianco senza proiettile?.
STATO DELLA TECNICA
E noto che negli ultimi anni l?addestramento al tiro delle forze armate, come le forze militari, o i corpi di polizia, con armi da fuoco di tipo ordinario stia lasciando spazio all?addestramento al tiro con armi senza contatto, che consentono di evitare diversi inconvenienti tipici delle armi da fuoco convenzionali, come il costo elevato dovuto all? utilizzo di proiettili, gli inconvenienti legati all?impatto ambientale-acustico, nonch? il pericolo di danni a persone o cose, o di lesioni, anche mortali, in caso di errori da parte di un tiratore.
E noto che per l?addestramento al tiro delle forze armate con armi da fuoco di piccolo, medio e grosso calibro sono utilizzati apparati comprendenti uno o pi? bersagli f?ssi o mobili, come sagome aventi preferibilmente le fattezze di un corpo umano, o di una parte di esso, dislocati in vari punti del poligono ed eventualmente dotati di un dispositivo di attuazione in grado di movimentare selettivamente il bersaglio tra una posizione operativa, di solito verticale, e una posizione di abbattimento, di solito orizzontale, in relazione al fatto che il bersaglio sia stato, o meno, colpito in una qualsiasi zona di esso.
Dal Brevetto italiano per Invenzione Industriale N. 1530793 e dai Brevetti italiani per Modello di Utilit? N. 256925, 261191 e 275878 concessi alla Richiedente ? noto l?utilizzo di elementi di rilevamento collegati operativamente ad un bersaglio e ad un?unit? centrale di controllo, per rilevare, determinare e fornire dati e caratteristiche sul tiro eseguito da un tiratore con armi da fuoco di piccolo, medio e grosso calibro.
Un inconveniente degli apparati noti, utilizzati per l?addestramento militare al tiro con armi moderne del tipo senza contatto, ? che essi permettono di conoscere solo se il bersaglio ? stato colpito o meno, ma non consentono di determinare il punto, o la zona, del bersaglio in cui questo ? stato colpito.
Un ulteriore inconveniente di tali apparati noti ? che, non fornendo essi un?informazione dettagliata della zona in cui i bersagli vengono colpiti, non permettono di eseguire un addestramento del tiratore con armi moderne, preferibilmente del tipo senza contatto.
Esiste pertanto la necessit? di realizzare un apparato che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica anteriore.
Uno scopo del presente trovato ? quello di realizzare un apparato per l?addestramento al tiro con un?arma, preferibilmente del tipo senza contatto, che sia in grado di rilevare non solo se il bersaglio ? stato colpito o meno, ma anche la zona del bersaglio che ? stata colpita, in modo da rendere nota la suddetta zona colpita, a cui corrisponde, ad esempio, una parte letale o non letale di un essere umano, e quindi di ipotizzare la gravit?, o letalit?, del colpo inferto.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di realizzare un apparato per l?addestramento al tiro con un?arma, preferibilmente del tipo senza contatto, che vantaggiosamente sia in grado di fornire un?informazione in tempo reale, ad un tiratore e/o ad un suo istruttore, della letalit? del colpo inferto e della zona in cui ? stato colpito il bersaglio e permettere quindi un migliore addestramento del tiratore.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di realizzare un apparato per l?addestramento al tiro con un?arma, preferibilmente del tipo senza contatto, che sia facile da installare e da utilizzare e che possa eventualmente essere integrato in apparecchiature note nello stato della tecnica.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di mettere a punto un procedimento per l?addestramento al tiro con un?arma, preferibilmente del tipo senza contatto, che sia semplice ed affidabile.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato ? espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell?idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un apparato secondo il presente trovato, per l?addestramento al tiro con un?arma, preferibilmente del tipo senza contatto, che supera i limiti della tecnica nota ed elimina i difetti in essa presenti, comprende un bersaglio da colpire, avente preferibilmente le fattezze di un corpo umano, o di una parte di esso, ed almeno una unit? centrale di controllo collegata operativamente a tale bersaglio.
In accordo con un aspetto del presente trovato, il bersaglio comprende, inoltre, mezzi di rilevamento disposti in corrispondenza di determinate zone di esso, suddivise in almeno una prima zona, o zona letale, e almeno una seconda zona, o zona non letale, alle quali corrisponde una diversa ipotetica gravit? del reale colpo emesso dall? arma. I suddetti mezzi di rilevamento sono configurati per rilevare almeno una delle suddette zone quando quest?ultima ? stata colpita dal colpo emesso dall?arma e sono collegati operativamente all?unit? centrale di controllo per determinare se la zona colpita del bersaglio ? una delle suddette almeno una prima zona o almeno una seconda zona.
In accordo con un altro aspetto del presente trovato, l?apparato comprende, inoltre, almeno un dispositivo di attuazione collegato operativamente al bersaglio e alla suddetta unit? centrale di controllo e configurato per movimentare selettivamente il bersaglio, sotto il controllo della suddetta unit? centrale di controllo, fra una posizione operativa, preferibilmente verticale, e una pozione di abbattimento, preferibilmente orizzontale, quando la suddetta almeno una prima zona ? stata colpita. In accordo con un altro aspetto del presente trovato, la suddetta unit? centrale di controllo ? configurata per elaborare i segnali fomiti dai suddetti mezzi di rilevamento in modo da valutare e stabilire l?ipotetica gravit? del colpo inferto, in funzione di quale delle suddette almeno una prima zona o almeno una seconda zona ? stata colpita, e trasmettere almeno un segnale al suddetto dispositivo di attuazione per causare cos? la selettiva movimentazione del bersaglio dalla suddetta posizione operativa alla suddetta posizione di abbattimento, o viceversa.
In accordo con un altro aspetto del presente trovato, in funzione di quale delle suddette almeno una prima zona o almeno una seconda zona ? stata colpita, il suddetto dispositivo di attuazione ? configurato per movimentare il bersaglio dalla suddetta posizione operativa alla suddetta posizione di abbattimento, in modo tale che il bersaglio permanga nella suddetta posizione di abbattimento, fino al termine di una fase di tiro, quando ? stata colpita la suddetta almeno una prima zona, oppure vi rimanga solo per un determinato periodo di tempo, nell?ambito della stessa fase di tiro, quando ? stata colpita la suddetta almeno una seconda zona. In accordo con un altro aspetto del presente trovato, l?apparato comprende, opzionalmente, almeno un visualizzatore collegato, preferibilmente in modalit? senza fili, alla suddetta unit? centrale di controllo in modo da visualizzare e indicare in tempo reale uno o pi? dati riferiti alla fase di tiro con l?arma per aiutare un tiratore nell?addestramento.
In accordo con un altro aspetto del presente trovato, al bersaglio ? associata una zona periferica, o terza zona, complanare al bersaglio e disposta perifericamente attorno a quest?ultimo. La terza zona ? provvista di rispettivi ulteriori mezzi di rilevamento definenti l?estensione della suddetta terza zona e configurati per rilevare colpi periferici al suddetto bersaglio, oppure esterni a quest?ultimo.
In accordo con un altro aspetto del presente trovato, un procedimento per l?addestramento al tiro con un?arma, preferibilmente del tipo senza contatto, comprende una fase di realizzazione, in cui si realizza un apparato comprendente un bersaglio da colpire, avente preferibilmente le fattezze di un corpo umano, o di una parte di esso, almeno una unit? centrale di controllo collegata operativamente al bersaglio, e mezzi di rilevamento disposti sul bersaglio in corrispondenza di determinate zone di quest?ultimo, suddivise in almeno una prima zona e almeno una seconda zona, alle quali corrisponde una diversa ipotetica gravit? del reale colpo emesso dalla suddetta arma. I suddetti mezzi di rilevamento sono collegati operativamente alla suddetta unit? centrale di controllo per determinare se la zona colpita del bersaglio ? una delle suddette almeno una prima zona o almeno una seconda zona.
In accordo con un aspetto del presente trovato, il procedimento comprende una fase di installazione in cui il suddetto apparato ? posizionato ad una determinata distanza dall?arma ed una fase di tiro che si effettua sotto il controllo dell?unit? centrale di controllo.
Inoltre, la suddetta fase di tiro comprende a sua volta una prima sottofase, in cui con l?arma si emette un colpo verso il bersaglio, una seconda sottofase, in cui i suddetti mezzi di rilevamento rilevano se il bersaglio ? stato colpito, o meno. In caso affermativo, segue una terza sottofase, in cui la suddetta unit? centrale di controllo determina se ? stata colpita la suddetta almeno una prima zona, mentre in caso negativo, segue una quarta sottofase di fine tiro, con cui termina la suddetta fase di tiro.
Quindi, in funzione della risposta ottenuta nella suddetta terza sottofase di tiro, la suddetta unit? centrale di controllo comanda l?attuazione del suddetto dispositivo di attuazione per movimentare il bersaglio nella suddetta posizione di abbattimento in modo tale che, se la risposta ? affermativa, in una quinta sottofase, l?abbattimento del bersaglio avviene in modo permanente, ossia fino alla suddetta quarta sottofase di fine tiro; viceversa, se nella suddetta terza sottofase la risposta ? negativa, si esegue una sesta sottofase, in cui avviene l?abbattimento del bersaglio ma solo per un determinato periodo di tempo, dopodich? dalla suddetta sesta sottofase si ritorna alla suddetta prima sotto fase.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 ? una vista laterale di un apparato per l?addestramento al tiro con un?arma senza contatto secondo il presente trovato;
- la fig. 2 ? una vista frontale dell?apparato di fig. 1;
- la fig. 3 ? una vista schematica di una variante dell?apparato di fig. 1; - la fig. 4 ? una rappresentazione schematica, mediante un diagramma di flusso, di un procedimento per l?addestramento al tiro utilizzando l?apparato di fig. 1;
- la fig. 5 ? un diagramma di flusso di una fase di tiro relativa al procedimento schematizzato in fig. 4.
Si precisa che nella presente descrizione e nelle rivendicazioni i termini verticale e orizzontale, con le loro declinazioni, hanno la sola funzione di illustrare meglio il presente trovato con riferimento alle figure dei disegni allegati e non devono essere in alcun modo utilizzati per limitare la portata del trovato stesso, o l?ambito di protezione definito dalle rivendicazioni allegate.
Inoltre, le persone esperte del ramo, riconosceranno che certe dimensioni, o caratteristiche, nelle figure possono essere state ingrandite, deformate, o mostrate in un modo non convenzionale, o non proporzionale per fornire una versione di pi? facile comprensione del presente trovato. Quando nella descrizione che segue sono specificati dimensioni e/o valori, le dimensioni e/o i valori sono fomiti solamente per scopi illustrativi e non devono intendersi limitativi dell?ambito di protezione del presente trovato, a meno che tali dimensioni e/o i valori siano presenti nelle rivendicazioni allegate.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle diverse figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente combinati o incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, un apparato 10 secondo il presente trovato ? configurato per l?addestramento al tiro con un?arma 11 (fig. 3), preferibilmente del tipo senza contatto, utilizzabile ad esempio in un poligono di tiro di tipo militare, o civile, di tipo noto, o che sar? sviluppato in futuro, non rappresentato nei disegni allegati.
Nel caso in cui l?arma 11 sia del tipo senza contatto, l?arma 11 pu? essere caricata a salve, o non caricata, e pu? comprendere un dispositivo, di qualunque tipo noto, o che sar? sviluppato in futuro, e non rappresentato nei disegni, in grado di emettere un impulso, o una serie di impulsi, LASER o MASER codificati, o meno. Il suddetto dispositivo pu? essere attivato per emettere un impulso. L?attivazione pu? essere prevista tramite un interruttore posto vicino al grilletto del'arma 11, o tramite un sensore sonoro che rileva l?esplosione del colpo, nel caso in cui l?arma 11 sia caricata a salve.
L?apparato 10 comprende un bersaglio 12 da colpire, almeno un dispositivo di attuazione 13 disposto su un basamento di supporto 14 (figure 1 e 2), e almeno una unit? centrale di controllo 15, collegati operativamente fra loro.
Il bersaglio 12 pu? avere preferibilmente le fattezze di un corpo umano, o una parte di esso, anche in modo stilizzato, ma in altre forme di realizzazione potrebbe essere di qualsiasi altra fattezza. Il bersaglio 12 pu? essere realizzato in metallo, materiale plastico o legno e pu? essere anche verniciato all?esterno, a seconda delle esigenze o delle preferenze del produttore, o del cliente.
Vantaggiosamente, il bersaglio 12 ? suddiviso in determinate zone, qui denominate A, B, C, D, S e T (fig. 2), il cui numero pu? variare a seconda del grado di definizione che si vuole ottenere nel bersaglio 12 ed ? preferibilmente superiore a due, pi? preferibilmente superiore a quattro, ancora pi? preferibilmente uguale o superiore a sei. Nell?esempio qui fornito le suddette zone A, B, C, D, S e T sono sei ed in particolare A corrisponde alla parte alta del busto, B alla parte bassa del busto, C al centro del busto, D alla parte destra del busto, S alla parte sinistra del busto e T alla testa. Inoltre, le zone A, B, C, D, S e T sono suddivise in prime zone, che corrispondono a zone potenzialmente letali di un corpo umano, che nella fattispecie sono le zone A, C e T, e in seconde zone, che corrispondono a zone potenzialmente non letali di un corpo umano, che nella fattispecie sono le B, D ed S.
Su ciascuna delle zone A, B, C, D, S e T del bersaglio 12 ? disposto un mezzo, o elemento di rilevamento 16, collegato operativamente all?unit? centrale di controllo 15 (fig. 3) e costituito, ad esempio, da un sensore di rilevamento, che pu? essere di tipo ottico, elettromagnetico, o di altro tipo, noto, o che sar? sviluppato in futuro. Ciascun elemento di rilevamento 16 ? in grado di rilevare quando la corrispondente zona A, B, C, D, S o T (fig.
2) ? stata colpita dal colpo emesso dall? arma 11 e generare un corrispondente segnale elettrico per l?unit? centrale di controllo 15.
In una forma di realizzazione alternativa, non rappresentata nei disegni allegati, al bersaglio 12 pu? essere associata una zona periferica o terza zona. La terza zona ? complanare al bersaglio 12 e lo circonda perifericamente per una quota variabile da circa uno o pi? centimetri, fino a parecchie decine di centimetri, ad esempio da circa lem a circa 150cm, misurata dal bordo perimetrale del bersaglio 12.
La terza zona pu? essere provvista di ulteriori elementi di rilevamento, non rappresentati nei disegni, autonomi o associati al bersaglio 12, e configurati per rilevare colpi periferici al bersaglio 12, oppure esterni a quest?ultimo. Il rilevamento dei colpi che raggiungono la terza zona pu? essere effettuato anche valutando la risposta degli elementi di rilevamento 16 disposti sul bersaglio 12 stesso, ovvero verificando, eventualmente in modo combinato, quale di essi viene attivato dal suddetto colpo.
La disposizione degli ulteriori elementi di rilevamento e la rispettiva area di rilevamento definiscono l?estensione della terza zona.
Gli ulteriori elementi di rilevamento relativi alla terza zona, quando sono associati al bersaglio 12, possono essere fissati ad elementi di sostegno aggettanti dal bordo del bersaglio 12, e possono essere di qualunque tipo noto, o che sar? sviluppato in futuro, e non rappresentato nei disegni.
La presenza della terza zona consente l?utilizzo dell?apparato 10 anche per addestramento al cosiddetto ?fuoco di copertura?, durante il quale il tiro risulta efficace anche se passa vicino al bersaglio 12.
Il bersaglio 12, comprensivo degli elementi di rilevamento 16, ha vantaggiosamente un peso contenuto, ad esempio compreso tra circa lkg e circa 3 kg.
Il dispositivo di attuazione 13 (figure 1 e 3) ? collegato operativamente, ad esempio tramite uno o pi? cavi elettrici, all?unit? centrale di controllo 15 ed ? configurato per movimentare selettivamente il bersaglio 12, sotto il controllo della stessa unit? centrale di controllo 15, come sar? pi? avanti descritto in dettaglio, fra una posizione operativa, che nell?esempio qui fornito ? verticale, e una posizione di abbattimento, che nell? esempio qui fornito ? orizzontale (tratteggiata in fig. 1). La movimentazione selettiva del bersaglio 12 pu? avvenire tramite un idoneo meccanismo di tipo noto e non rappresentato nei disegni allegati, ma facilmente alla portata di un esperto del ramo.
L?unit? centrale di controllo 15 comprende almeno un microprocessore ed ? configurata per elaborare i segnali ricevuti dagli elementi di rilevamento 16, determinare se la zona del bersaglio 12 colpita ? almeno una delle prime zone A, C, o T, o almeno una delle seconde zone B, D o S, oppure una o pi? combinazioni tra le prime zone A, C, o T e/o le seconde zone B, D, o S che dovessero essere richieste per particolari addestramenti, e comandare conseguentemente il dispositivo di attuazione 13, come sar? pi? avanti descritto in dettaglio.
L?unit? centrale di controllo 15 ? disposta preferibilmente all?interno del dispositivo di attuazione 13 (fig. 1), ma in altre forme di realizzazione pu? essere disposta al di fuori di esso, ad esempio sullo stesso basamento di supporto 14 o in altre parti o zone dell?apparato 10.
Secondo una prima variante illustrata in f?g. 3, l?apparato 10 pu? essere provvisto, opzionalmente, di almeno un visualizzatore 17 collegato, preferibilmente in modalit? senza fili, all?unit? centrale di controllo 15, e posto vicino al tiratore e/o al suo istruttore, per visualizzare e indicare in tempo reale uno o pi? dati riferiti ad una fase di tiro, come ad esempio quale zona A, B, C, D, S e/o T ? stata colpita, oppure l?ipotetica gravit? del colpo, per aiutare il tiratore nell?addestramento.
Si fa notare che il presente trovato, o una parte di esso, pu? essere facilmente integrabile e reso compatibile con apparecchiature note nello stato della tecnica, come quelle realizzate e/o commercializzate dalla Richiedente, ad esempio con il nome commerciale Pro-P.up.
Il funzionamento dell?apparato 10 fin qui descritto, che corrisponde anche al procedimento secondo il presente trovato e che ? illustrato schematicamente nelle figure 4 e 5, ? il seguente.
Innanzitutto, in una prima fase, o fase di realizzazione 101, si realizza l?apparato 10 come sopra descritto.
In una successiva seconda fase, o fase di installazione 102, l?apparato 10 ? installato in un poligono di tiro, posizionando il bersaglio 12 ad una determinata distanza DI (fig. 3) dall?arma 11 e quindi dal tiratore. Tenendo conto che, nel caso in cui l?arma 1 1 sia del tipo che emette un impulso, o una serie di impulsi, LASER o MASER codificati o meno, l?impulso ha sostanzialmente la forma di un cono, avente una conicit? tipicamente di alcuni milliradianti, per cui la superficie circolare di impatto sul bersaglio 12 dipende dalla distanza D1 fra l?arma 11 e quest?ultimo, la suddetta distanza D1 ?, per esempio, compresa preferibilmente tra circa 4m e circa 300m.
Alla fase di installazione 102, segue quindi una terza fase, o fase di tiro 103 (figure 4 e 5) vera e propria, sotto il controllo dell?unit? centrale di controllo 15. Eventualmente, prima della fase di tiro vera e propria, tramite 11 visualizzatore 17 e l?unit? centrale di controllo 15 ? possibile gestire a distanza il corretto posizionamento del bersaglio 12.
La fase di tiro 103 comprende, a sua volta, una prima sottofase 1031, in cui con l?arma 11 si emette un colpo, o almeno un impulso, verso il bersaglio 12 e una seconda sottofase 1032, in cui gli elementi di rilevamento 16 rilevano se il bersaglio 12 ? stato colpito, o meno. In caso affermativo, si passa ad una terza sottofase 1033, in cui l?unit? centrale di controllo 15 determina se ? stata colpita almeno una delle prime zone A, C o T. In caso negativo, si passa invece ad una quarta sottofase 1034 di fine tiro, con cui termina l?operazione di tiro e quindi la fase di tiro 103. Se la risposta ottenuta nella terza sottofase 1033 ? affermativa, in una quinta sottofase 1035, l?unit? centrale di controllo 15 comanda l?attuazione del dispositivo di attuazione 13 per movimentare il bersaglio 12 nella posizione di abbattimento (tratteggiata in fig. 1) in modo permanente, ossia fino alla quarta sottofase 1034 di fine tiro (fig. 5), con cui termina l?operazione di tiro e quindi la fase di tiro 103.
Viceversa, se la risposta ottenuta nella terza sottofase 1033 ? negativa, in una sesta sottofase 1036, l?unit? centrale di controllo 15 comanda s? l?attuazione del dispositivo di attuazione 13 per movimentare il bersaglio 12 nella posizione di abbattimento, ma solamente per un determinato periodo di tempo, ad esempio compreso fra alcuni secondi e uno o pi? minuti, sufficiente comunque a permettere al tiratore e/o al suo istruttore di comprendere l?effetto del tiro sul bersaglio 12 e approntare l?arma 11 per un tiro successivo. Poi dalla sesta sottofase 1036 si ritorna alla prima sottofase 1031.
In accordo con una seconda variante, pi? semplificata, si elimina la terza sottofase 1033 e l?unit? centrale di controllo 15, una volta determinato, nella seconda sottofase 1032, che il bersaglio 12 ? stato colpito, indipendentemente dalla zona A, B, C, D, S e/o T colpita e quindi dall?ipotetica gravit? del colpo inferto, passa direttamente alla quinta sottofase 1035, ossia, come descritto in precedenza, all?abbattimento permanente del bersaglio 12 fino alla fine della fase di tiro 103. Tale seconda variante pu? essere vantaggiosamente utile per l?addestramento di un tiratore poco esperto.
In accordo con una terza variante, l?unit? centrale di controllo 15 ? impostata in modo che si passi direttamente dalla terza sottofase 1033 alla quinta sottofase 1035 solamente se uno degli elementi di rilevamento 16, associati ad una delle prime zone A, C o T, rileva che quest?ultima ? stata centrata perfettamente in una determinata sottozona, ad esempio nel centro della zona stessa. Tale terza variante pu? essere vantaggiosamente utile per l?addestramento dei tiratori pi? esperti.
? chiaro che all?apparato e al procedimento fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti o fasi, senza per questo uscire dall? ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni. E anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad un esempio specifico, una persona esperta del ramo potr? senz?altro realizzare molte altre forme equivalenti di apparati e procedimenti per l?addestramento al tiro con un?arma, preferibilmente del tipo senza contatto, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell?ambito di protezione da esse definito.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all?ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (9)

RIVENDICAZIONI
1. Apparato (10) per l?addestramento al tiro con un?arma (11), preferibilmente del tipo senza contatto, in cui detto apparato (10) comprende un bersaglio (12) da colpire, avente preferibilmente le fattezze di un corpo umano, o di una parte di esso, ed almeno una unit? centrale di controllo (15) collegata operativamente a detto bersaglio (12), caratterizzato dal fatto che detto bersaglio (12) comprende, inoltre, mezzi di rilevamento (16) disposti su detto bersaglio (12) in corrispondenza di determinate zone (A, B, C, D, S e T) di esso, suddivise in almeno una prima zona, e almeno una seconda zona, alle quali corrisponde una diversa ipotetica gravit? del reale colpo emesso da detta arma (1 1), e configurati per rilevare almeno una di dette zone (A, B, C, D, S e/o T) quando ? stata colpita dal colpo emesso da detta arma (11), e che detti mezzi di rilevamento (16) sono collegati operativamente a detta almeno una unit? centrale di controllo (15) per determinare se la zona colpita di detto bersaglio (12) ? una di dette almeno una prima zona o almeno una seconda zona.
2. Apparato (10) come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, almeno un dispositivo di attuazione (13) collegato operativamente a detto bersaglio (12) e a detta almeno una unit? centrale di controllo (15) e configurato per movimentare selettivamente detto bersaglio (12), sotto il controllo di detta almeno un?unit? centrale di controllo (15), fra almeno una posizione operativa, preferibilmente verticale, ed almeno una posizione di abbattimento, preferibilmente orizzontale, quando detta almeno una prima zona ? stata colpita.
3. Apparato (10) come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta almeno una unit? centrale di controllo (15) ? configurata per elaborare i segnali foriti da detti mezzi di rilevamento (16) in modo da valutare e stabilire l?ipotetica gravit? del colpo inferto, in funzione di quale di dette almeno una prima zona o almeno una seconda zona ? stata colpita, e trasmettere almeno un segnale a detto almeno un dispositivo di attuazione (13) per causare cos? la selettiva movimentazione di detto bersaglio (12) da detta posizione operativa a detta posizione di abbattimento, o viceversa.
4. Apparato (10) come nella rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che in funzione di quale di dette almeno una prima zona o almeno una seconda zona ? stata colpita, detto almeno un dispositivo di attuazione (13) ? configurato per movimentare detto bersaglio (12) da detta posizione operativa a detta posizione di abbattimento, in modo tale che detto bersaglio (12) permanga in detta posizione di abbattimento fino al termine di una fase di tiro, quando ? stata colpita detta almeno una prima zona, oppure vi rimanga solo per un determinato periodo di tempo, nell?ambito della stessa fase di tiro, quando ? stata colpita detta almeno una seconda zona.
5. Apparato (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, opzionalmente, comprende almeno un visualizzatore (17) collegato, preferibilmente in modalit? senza fili, a detta almeno una unit? centrale di controllo (15) in modo da visualizzare e indicare in tempo reale uno o pi? dati riferiti alla fase di tiro con detta arma (11) per aiutare un tiratore nell?addestramento.
6. Apparato (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che a detto bersaglio (12) ? associata una zona periferica, o terza zona, complanare a detto bersaglio (12) e disposta perifericamente attorno a quest?ultimo, e che detta terza zona ? provvista di rispettivi ulteriori mezzi di rilevamento definenti l?estensione di detta terza zona e configurati per rilevare colpi periferici a detto bersaglio (12), oppure esterni a quest?ultimo.
7. Procedimento per l?addestramento al tiro con un?arma (11), preferibilmente del tipo senza contatto, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una fase di realizzazione (101), in cui si realizza un apparato (10) comprendente un bersaglio (12) da colpire, avente preferibilmente le fattezze di un corpo umano, o di una parte di esso, almeno una unit? centrale di controllo (15) collegata operativamente a detto bersaglio (12), e mezzi di rilevamento (16) disposti su detto bersaglio (12) in corrispondenza di determinate zone (A, B, C, D, S e T) di esso, suddivise in almeno una prima zona e almeno una seconda zona, alle quali corrisponde una diversa ipotetica gravit? del reale colpo emesso da detta arma (11), in cui detti mezzi di rilevamento (16) sono collegati operativamente a detta almeno una unit? centrale di controllo (15) per determinare se la zona colpita del bersaglio ? una di dette almeno una prima zona o almeno una seconda zona, una fase di installazione (102) in cui detto apparato (10) ? posizionato ad una determinata distanza (D1) da detta arma (11) ed una fase di tiro (103) che si sviluppa sotto il controllo di detta almeno una unit? centrale di controllo (15).
8. Procedimento come nella rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta fase di tiro (103) comprende a sua volta una prima sottofase (1031), in cui con detta arma (11) si emette un colpo verso detto bersaglio (12), una seconda sottofase (1032), in cui detti mezzi di rilevamento (16) rilevano se detto bersaglio (12) ? stato colpito, o meno, e in caso affermativo, una successiva terza sottofase (1033), in cui detta almeno una unit? centrale di controllo (15) determina se ? stata colpita detta almeno una prima zona, mentre in caso negativo ? prevista una quarta sottofase (1034) di fine tiro, con cui termina detta fase di tiro (103).
9. Procedimento come nelle rivendicazioni 8, caratterizzato dal fatto che in funzione della risposta ottenuta in detta terza sottofase (1033) detta almeno una unit? centrale di controllo (15) comanda l?attuazione di detto almeno un dispositivo di attuazione (13) per movimentare detto bersaglio (12) in detta posizione di abbattimento in modo tale che se detta risposta ? affermativa, ? prevista una quinta sottofase (1035), in cui l?abbattimento di detto bersaglio (12) avviene in modo permanente, ossia fino a detta quarta sottofase (1034) di fine tiro, mentre, viceversa, se detta risposta ? negativa, ? prevista una sesta sottofase (1036) in cui l?abbattimento di detto bersaglio (12) avviene solo per un determinato periodo di tempo, dopodich? da detta sesta sottofase (1036) si ritorna a detta prima sottofase (1031).
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