IT202000012658A1 - Metodo ed apparato per la pulizia a caldo o a freddo di scorie della combustione mediante onda d’urto esplosiva - Google Patents

Metodo ed apparato per la pulizia a caldo o a freddo di scorie della combustione mediante onda d’urto esplosiva Download PDF

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Marco Martinez
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Description

DESCRIZIONE dell?invenzione industriale dal titolo ?Metodo ed apparato per la pulizia a caldo o a freddo di scorie della combustione mediante onda d?urto esplosiva?
La presente invenzione si riferisce ad un innovativo metodo e ad un relativo apparato di pulizia del tipo che impiega una onda d?urto esplosiva. Tale tipo di apparati ? in genere impiegato per rimuovere le scorie di combustione all?interno di impianti di combustione, quali ad esempio gli impianti di incenerimento dei rifiuti o le caldaie delle centrali termoelettriche e/o negli scambiatori di calore attraversati dai fumi di combustione a valle di tali impianti.
Durante la combustione i combustibili impiegati (liquidi, gassosi o solidi) generano ceneri che nel percorso convettivo del flusso di fumi caldi impattano sulle tubazioni e sulle pareti interne degli impianti e depositano scorie le quali si agglomerano e solidificano sulle superfici metalliche dei tubi e delle pareti. Tali scorie non solo possono occludere i passaggi dei fumi ma riducono sensibilmente lo scambio termico e creano squilibri ad esempio nella produzione del vapore che serve ad alimentare le turbine che generano energia elettrica. Oltre al deleterio innalzamento delle temperature nel processo, la parziale occlusione dei passaggi dei fumi provoca un aumento della velocit? del flusso dei fumi nei passaggi ristretti e causa gravi abrasioni dei metalli ferrosi.
Sono perci? necessarie periodiche operazioni di pulizia per rimuovere le scorie.
La pulizia tradizionale comporta un elevato tempo di fermo impianto, anche di qualche settimana, per la necessit? di spegnere e raffreddare l?impianto e allestire una serie di ponteggi all?interno delle caldaie per potervi accedere con il personale addetto alla pulizia. Inoltre, questa attivit? costringe gli operatori a lavorare in un ambiente polveroso e malsano.
Il fermo ha anche un impatto notevole sull?economia di gestione degli impianti, sia per la mancata produzione durante il fermo sia per i costi fissi e di riavvio dell?impianto.
Sono anche stati proposti metodi di pulizia con soffiatori di vapore che alleggeriscono le polveri volatili ma non sono sufficienti, oppure metodi a scuotimento che sono installati sui banchi dei tubi, e/o metodi a diluvio con acqua, che generano per? vapori umidi, e che hanno comunque sempre un effetto blando e inefficiente.
Sono state perci? da tempo proposte tecniche di pulizia esplosiva che possono essere impiegate anche con l?impianto in produzione o con solo brevissime pause nella produzione. Tali tecniche prevedono l'introduzione e l'accensione di cariche esplosive all?interno delle camere da pulire in modo che l?onda d?urto prodotta sbricioli i depositi e li stacchi dalle pareti interne.
Sono ad esempio noti sistemi di pulizia esplosiva nei quali esplosivi solidi (ad esempio in forma di corda detonante) sono portati in prossimit? della superficie da pulire e poi innescati mediante un dispositivo elettrico.
Per evitare esplosioni premature quando l?esplosivo viene impiegato con impianti ancora caldi o addirittura in produzione, sono anche stati proposti sistemi di raffreddamento della carica esplosiva per mantenerne bassa la temperatura durante il suo posizionamento all?interno dell?impianto. Ad esempio, in EP1067349 ? descritto un involucro di raffreddamento che avvolge completamente l'esplosivo e nel quale viene pompato un refrigerante, ad esempio acqua, che mantiene il dispositivo esplosivo in uno stato raffreddato fino a quando non sar? pronto per la detonazione.
L?uso di esplosivi ? per? comunque svantaggioso per la necessit? di approvvigionare gli esplosivi, che oltre ad avere costi elevati, necessitano di una serie di autorizzazioni che ne limitano l?uso libero, oltre comunque ad avere dei rischi elevati di un innesco accidentale e/o casuale.
Inoltre, la detonazione avviene a velocit? supersonica (anche a velocit? di 7000/8000 m/sec) e l?onda d?urto che viene prodotta pu? da un lato essere poco efficace con alcuni tipi di scorie e dall?altro danneggiare le strutture metalliche dell?impianto.
Ad esempio, l?impatto dirompente pu? fare cedere alcune saldature se l?esplosivo ? posizionato troppo vicino ad esse, causare delle criccature o anche causare dei piccoli fori, soprattutto dove la struttura ferrosa ? gi? stata abrasa dal flusso dei fumi.
Per cercare di ovviare agli svantaggi dell?impiego di esplosivi solidi, sono stati proposti anche metodi con tecnica di esplosione con miscele gassose, (gas infiammabile e gas ossidante) che producono onde d?urto a pi? bassa velocit?.
Uno di tali metodi ? ad esempio descritto in EP 1.362.213 e prevede l?impiego di una apposita lancia che porta in testa un palloncino che viene gonfiato con la miscela di gas che viene poi incendiata.
Anche tale metodo presenta dei limiti nella efficacia di pulizia sulle scorie indurite ed ? poco o per nulla efficace sulle scorie agglomerate tra i tubi proprio a causa della bassa velocit? di propagazione della deflagrazione del gas, che in genere raggiunge mediamente i 300 m/sec. Inoltre, l?uso di gas abbinato al palloncino comporta dei rischi, in quanto il palloncino, in genere di plastica, ha pareti flessibili alquanto deboli che a contatto con le alte temperature e i tubi incandescenti pu? esplodere prematuramente oppure pu? bruciarsi e bucarsi, perdendo gas, e non produrre pi? la corretta esplosione.
In ogni caso, il palloncino gonfio ostacola o impedisce del tutto l?introduzione del dispositivo esplodente all?interno di passaggi stretti, quali ad esempio quelli presenti fra i tubi di scambio termico dell?impianto dove lo spazio libero pu? essere anche di soli 100 mm. Tali passaggi non vengono perci? puliti in modo adeguato con le tecniche impieganti il gas.
Tutto ci? porta ad una pulizia molto blanda e prolungata, senza ottenere un risultato pienamente soddisfacente, con necessit? di interventi molto pi? ravvicinati tra una pulizia e l?altra.
Scopo generale della presente invenzione ? ovviare agli inconvenienti delle tecniche note di pulizia esplosiva, fornendo un apparato e un metodo di pulizia che consentano una adeguata pulizia con una maggiore sicurezza e minori rischi di danneggiamento dell?impianto.
In vista di tale scopo si ? pensato di realizzare, secondo l'invenzione, un metodo per la pulizia esplosiva di scorie di combustione comprendente il preparare una contenitore con un composto esplosivo e immettere nel contenitore un flusso di gas incendiabile con un opportuno comburente ed incendiare tale gas per produrre con esso l?esplosione del composto esplosivo con conseguente distruzione del contenitore ed emissione di una onda d?urto di disgregazione delle scorie.
Sempre secondo i principi della presente invenzione, si ? anche pensato di realizzare un apparato per la pulizia esplosiva di scorie di combustione comprendente una lancia e un elemento esplosivo montato sulla estremit? di testa della lancia, caratterizzato dal fatto che l?elemento esplosivo comprende un contenitore nel quale ? alloggiato un composto esplosivo e la lancia comprende condotti connessi a sorgenti di gas incendiabile con un opportuno comburente, tali condotti immettendo a comando il gas nel detto contenitore, la lancia comprendendo inoltre un dispositivo per l?accensione comandata del gas per produrre con tale gas l?esplosione del composto esplosivo presente nel contenitore.
Per rendere pi? chiara la spiegazione dei principi innovativi della presente invenzione ed i suoi vantaggi rispetto alla tecnica nota si descriver? di seguito, con l'aiuto dei disegni allegati, una realizzazione esemplificativa applicante tali principi. Nei disegni:
-figura 1 rappresenta una vista schematica in sezione longitudinale di un apparato secondo l?invenzione;
-figura 2 rappresenta una vista schematica ingrandita e in sezione longitudinale della parte di testa dell?apparato di figura 1;
-figura 3 rappresenta una vista schematica ingrandita e in sezione longitudinale di una variante realizzativa dell?apparato secondo l?invenzione.
Con riferimento alle figure, in figura 1 ? mostrato un apparato di pulizia realizzato secondo l?invenzione e indicato genericamente con 10.
L?apparato 10 comprende una lancia 11 con una estremit? anteriore o di testa 12 che ? destinata ad essere introdotta nella camera dell?impianto da pulire delle scorie incrostate sulle pareti interne. La lancia pu? avere una qualsiasi lunghezza adatta a raggiungere i punti di interesse per la pulizia. La lancia pu? essere ad esempio costruita in acciaio Inox o altro adatto materiale per essere resistenti agli urti e al calore.
Sulla testa della lancia viene fissata un elemento esplosivo in forma di una cartuccia 13 esplodente. Come meglio si vede in figura 2, la cartuccia 13 comprende un contenitore o involucro esterno 14 che contiene un composto esplosivo 15 e che ha uno spazio interno 16 destinato ad entrare in comunicazione con l?estremit? terminale 17 di un condotto 18 della lancia quando la cartuccia ? montata sulla estremit? anteriore della lancia. La cartuccia contenitore pu? essere sostanzialmente rigida.
Preferibilmente, il composto esplosivo pu? essere un composto esplosivo sostanzialmente solido. Qui con composto esplosivo solido o sostanzialmente solido si intende comunque non solo una massa compatta ma anche una miscela esplosiva in materiale solido corpuscolare, come ad esempio un esplosivo in polvere, o anche una miscela esplosiva relativamente cedevole o anche molto cedevole. Ad esempio, pu? essere un gel esplosivo. Anche un gas o un liquido esplodente potrebbe essere impiegato.
Il composto esplosivo pu? ad esempio essere un composto esplodente polverulento, anche del tipo normalmente in uso nella pirotecnica. Tale composto pu? comprendere componenti miscelati e amalgamati con le stesse tecniche dei fuochi di artificio e in quantit? stechiometrica conosciuta nell?ambito pirotecnico.
Ad esempio, una adatta miscela pu? essere dal 3% al 97% di sostanza combustibile e dal 97% al 3% di sostanza comburente. A titolo di esempio, i prodotti impiegabili possono comprendere Nitrato di Potassio, Zolfo, Carbone, Gomma Arabica, ecc. e la famiglia dei Perclorati, quali Perclorato di Potassio, Perclorato di Alluminio, Perclorato di Sodio, Perclorato di Magnesio, e la famiglia dei Perossidi ecc.
Naturalmente, la quantit? inserita nella cartuccia esplodente pu? variare a seconda della miscela e della potenza che l?operatore ritiene opportuna per rompere le scorie che deve abbattere e pulire. Ad esempio, il peso della miscela pirotecnica pu? variare da cinque grammi totali di miscela, fino a cinquecento o pi? grammi di miscela. Il volume della cartuccia potr? variare di conseguenza.
In prossimit? dell?estremit? posteriore 19, la lancia 11 ha un raccordo 20 che ? in collegamento con il condotto interno 18 per la sua connessione ad una sorgente 21 di un adatto gas infiammabile. Il gas infiammabile pu? anche essere miscelato con un adatto fluido comburente. Per sicurezza la miscelazione pu? avvenire vantaggiosamente all?interno della lancia stessa e, preferibilmente, in prossimit? della sua testa.
A tale scopo, in prossimit? dell?estremit? posteriore 19 la lancia 11 pu? avere anche un secondo raccordo 22 in collegamento con il condotto interno 18 per la sua connessione ad una sorgente 23 di un adatto gas comburente.
Le sorgenti possono essere realizzate con adeguate bombole di tipo tradizionale dotate di noti regolatori e riduttori di pressione e di flusso.
In prossimit? della estremit? terminale 17 del condotto 18, il condotto 18 pu? anche vantaggiosamente comprendere una camera di preaccensione 24. La miscelazione del gas combustibile e del comburente pu? anche avvenire verso l?estremit? di testa della lancia (ad esempio nella camera di preaccensione) mantenendo il condotto 18 del gas separato da quello di alimentazione del comburente fino al punto desiderato per la miscelazione, come facilmente immaginabile dal tecnico esperto. I condotti nella lancia possono essere anch?essi di acciaio,
Il gas infiammabile pu? essere un qualsiasi gas infiammabile adatto ad essere usato in flussaggio. Ad esempio, pu? comprendere Etano, Metano, Gpl, Butano, Idrogeno, Acetilene, ecc.
Il comburente sar? scelto adatto a permettere la corretta accensione del tipo di gas infiammabile impiegato, come facilmente immaginabile dal tecnico esperto. Ad esempio, pu? essere impiegato ossigeno o anche semplice aria aspirata dall?ambiente.
Per l?accensione del gas che giunge allo spazio interno 16 della cartuccia, pu? essere previsto un in s?? noto dispositivo di innesco 25, vantaggiosamente elettrico, che pu? essere comandabile dalla distanza mediante un adatto telecomando 26, ad esempio connesso al dispositivo di innesco 25 mediante un adatto cavo elettrico.
La cartuccia 13 pu? vantaggiosamente essere montata sulla testa della lancia mediante un adatto raccordo 35, ad esempio a vite, a baionetta o a morsetto (in s? ben noto e perci? non qui ulteriormente mostrato o descritto) in modo da poter essere facilmente montata prima dell?esplosione e sostituita con una cartuccia nuova dopo l?esplosione.
Vantaggiosamente, la lancia pu? anche comprendere un sistema di refrigerazione della cartuccia per evitare possibili esplosioni premature se la lancia viene inserita in un impianto in funzione o comunque ancora eccessivamente caldo.
Tale sistema di refrigerazione comprende vantaggiosamente un erogatore 36 per l?emissione di fluido refrigerante nebulizzato. Tale erogatore ? preferibilmente disposto in prossimit? della testa della lancia cos? da ben investire la cartuccia con il liquido refrigerante. Tale liquido ? alimentato in pressione attraverso un apposito raccordo 27 all?estremit? posteriore della lancia e proviene da una adatta sorgente 28. Ad esempio, il liquido refrigerante pu? anche essere acqua.
Per una adatta nebulizzazione del liquido refrigerante, pu? anche essere alimentata aria in pressione per mezzo di un ulteriore raccordo 29 connesso ad un sorgente di aria compressa 30.
Come bene si vede in figura 2, l?erogatore 36 pu? avere ugelli di nebulizzazione 31 disposti attorno all?estremit? della lancia cos? da produrre una adatta nuvola di refrigerante sufficientemente uniforme per mantenere la temperatura della cartuccia entro un limite di sicurezza prestabilito.
Il refrigerante pu? scorrere in una intercapedine 37 attorno ai condotti 18 del gas, cos? da raffreddare anche tali condotti e mantenere la temperatura interna della lancia entro valori di sicurezza. L?intercapedine pu? anche essere individuata dalla stessa parete esterna della lancia per raffreddare anche tale parete esterna.
Nell?uso, basta montare la cartuccia con l?esplosivo sulla punta della lancia e posizionare la cartuccia nel punto desiderato all?interno della camera da pulire. Una volta posizionata la cartuccia esplodente sul punto da pulire pu? essere insufflata in essa la miscela gassosa che viene poi accesa mediante il dispositivo di innesco 25 (ad esempio per mezzo di una scintilla prodotta in prossimit? della camera 24. L?accensione del gas produce una esplosione all?interno della cartuccia 13 che innesca per induzione di fiamma la miscela esplodente 15 gi? precaricata. La prima esplosione del gas provoca anche l?accensione dell?esplosivo nella cartuccia che esploder? a sua volta. La doppia esplosione distrugger? quindi il contenitore della cartuccia, realizzato in materiale adeguatamente cedevole (ad esempio metallo sottile, plastica, cartone, tessuto, ecc.), causando l?onda d?urto che provocher? il distacco delle scorie. Nel caso che il contenitore della cartuccia sia di metallo, si potranno usare metalli cedevoli quali ad esempio l?allumino.
Con l?apparato secondo l?invenzione si ottiene cos? una deflagrazione di gas seguita da una detonazione dell?esplosivo. L?effetto combinato, che si pu? qui chiamare ?detoflagrazione?, permette di avere una nuova e maggiore efficacia sulle scorie senza danneggiare le strutture dell?impianto. Grazie al metodo dell?invenzione, la velocit? di propagazione dell?esplosione sar? compresa generalmente fra 700 e 900 ms e quindi pi? bassa della velocit? di detonazione di un esplosivo (solitamente supersonica) e che ? ottenuta dalla tecnica nota che impiega esplosivi solidi, ma pi? che doppia rispetto alla velocit? dell?onda d?urto prodotta nella tecnica nota che impiega lance a gas e la deflagrazione di miscele gassose.
Il dispositivo di innesco 25 pu? anche comprendere un in s? noto sistema elettronico (ad esempio un PLC opportunamente programmato) per gestire l?operazione con un adeguato sistema di consensi di sicurezza per evitare qualsiasi errore umano che possa incidere sulla sicurezza nel processo di pulizia.
Nel caso sia presente il sistema di raffreddamento esso pu? essere attivato al momento opportuno (ad esempio subito prima dell?inserimento della lancia nella camera da pulire), in modo che la carica esplosiva nella cartuccia non venga influenzata negativamente dalla temperatura all?interno della camera.
In figura 3 ? mostrata una variante realizzativa della cartuccia 13 che realizza l?elemento esplodente secondo l?invenzione. In tale variante, la cartuccia 13 ha un involucro 15 a doppia parete cos? da individuare una intercapedine 32 fra la parete esterna 33 e la parete interna 34. Tale intercapedine ? vantaggiosamente riempita di materiale abrasivo (ad esempio, sabbia, vetro macinato, pellet di materiale plastico di recupero, ecc.). In tale modo all?esplosione della cartuccia il materiale abrasivo viene proiettato nella camera da pulire e realizza una sabbiatura forzata delle superfici. Si ottiene cos? una pulizia completa di sabbiatura senza dover fermare necessariamente l?impianto, come ? invece necessario con le tradizionali note attivit? di sabbiatura che vengono attuate soltanto con l?impianto di produzione spento e freddo.
In ogni caso, l?estremit? anteriore della lancia (ad esempio fra l?erogatore di refrigerante e l?innesto per la cartuccia) pu? essere anche realizzata sostituibile, quando danneggiata dall?esplosione, ad esempio conformandola come un semplice tubo, anche con variazioni di diametro, innestato anteriormente sulla restante parte della lancia.
In ogni caso, pu? anche esse impiegato nella cartuccia un setto di confinamento dell?esplosivo verso la zona di ricevimento del gas o della fiammata del gas. Tale setto pu? ad esempio essere in materiale permeabile al gas oppure anche semplicemente cedevole a seguito dell?incendio del gas (ad esempio per fusione, urto o bruciatura).
E? a questo punto chiaro come si siano raggiunti gli scopi dell?invenzione, impiegando una miscela esplosiva sostanzialmente solida contenuta in un apposito contenitore nel quale viene immessa una miscela di gas infiammabile e relativo ossidante che, una volta posizionata la cartuccia nella zona da pulire, viene accesa, cos? da causare una esplosione all?interno della cartuccia che innesca la miscela esplodente gi? precaricata.
E? stato trovato che con un metodo di pulizia secondo l?invenzione, che usa un materiale esplosivo in un involucro o cartuccia e un gas infiammabile impiegato per fare detonare il materiale esplosivo, si ottiene una onda d?urto pi? efficace sulle scorie, anche le pi? resistenti e rocciose, evitando il rischio di danneggiare le strutture da pulire.
Inoltre, il metodo e l?apparato secondo l?invenzione permettono di effettuare sia la disgregazione delle scorie resistenti e rocciose sulle pareti di una camera, sia la rimozione delle scorie agglomerate tra i tubi dei fasci tubieri, in quanto il contenitore a ?cartuccia? esplodente pu? avere una sezione trasversale molto stretta e pu? essere introdotto tra i tubi, cos? da posizionarlo pi? vicino possibile alle scorie da disgregare.
Grazie al fatto che il contenitore della cartuccia non deve necessariamente essere formato da un palloncino in materiale molto sottile e flessibile che deve gonfiarsi con il gas, ? possibile introdurlo in impianti di combustione accesi e ad alte temperature (fino ad esempio a 1200 gradi) senza pericolo. Inoltre, l?impiego di un sistema di raffreddamento come descritto riduce ancora di pi? il rischio di esplosioni o danneggiamenti imprevisti.
Nella cartuccia non viene inoltre inserito alcun sistema di accensione n? elettrico n? meccanico, a differenza dei noti sistemi con esplosivo solido che hanno bisogno per l?innesco di un detonatore o un accenditore e/o una miccia a combustione e che per tale motivo di solito sono realizzati con composti esplosivi gi? precaricati con la miscela esplosiva e con il sistema di accensione inserito, con il rischio di un innesco accidentale durante il trasporto sul luogo d?uso.
Con il sistema secondo l?invenzione, la cartuccia con l?esplosivo pu? anche essere confezionata sul posto di uso anzich? prima del trasporto. In tale modo, i componenti della miscela esplodente possono anche essere trasportati in contenitori stagni separati, evitando il contatto tra loro. Il trasporto pu? avvenire perci? con ancora maggiore e totale sicurezza.
Anche i gas impiegati possono essere trasportati in normali contenitori in pressione omologati per fluire direttamente verso la cartuccia attraverso tubi flessibili e tubi in metallo resistenti agli urti e al calore senza l?uso di contenitori secondari di intercettazione per la misura delle quantit?, in quanto i flussi gassosi e le misure stechiometriche possono essere facilmente gestite in modo elettronico e automatico come ora immaginabile dal tecnico esperto.
Naturalmente, la descrizione sopra fatta di realizzazioni applicanti i principi innovativi della presente invenzione ? riportata a titolo esemplificativo di tali principi innovativi e non deve perci? essere presa a limitazione dell'ambito di privativa qui rivendicato.
Ad esempio, la cartuccia esplodente pu? avere forme, dimensioni e proporzioni differenti da quelle qui mostrate, anche per adattarsi a particolari esigenze di carica esplosiva e/o di introduzione in passaggi particolarmente stretti e/o tortuosi per ottenere una maggiore efficacia sulle scorie intersecate tra i tubi della caldaia e che ostruiscono il passaggio del flusso dei fumi caldi delle caldaia.
La carica esplodente pu? essere inoltre composta con due o pi? componenti, anche separati, a seconda del tipo di esplosivo impiegato, polverulento o meno. Ugualmente il gas pu? essere composto da miscele di gas di cui almeno uno infiammabile e uno o pi? ossidanti. Anche se l?impiego di una lancia rigida ? preferibile con il metodo secondo l?invenzione, il metodo dell?invenzione pu? anche prevedere un diverso sistema per l?alimentazione del gas e la sua accensione. Ad esempio, possono essere pensati tubi flessibili connessi ad un contenitore con il composto esplosivo.
L?apparato secondo l?invenzione pu? anche essere facilmente fornito di sistemi di sicurezza attivabili manualmente dall?operatore oppure azionabili in automatico in caso di necessit?, in grado di interrompere istantaneamente il processo di esplosione se si verificasse uno stato di pericolo. Ad esempio, pu? essere impiegato un sistema di elettrovalvole che interrompono il flusso dei gas e anche un sistema di allagamento della cartuccia per disattivarne l?esplosivo interno.

Claims (17)

RIVENDICAZIONI
1. Metodo per la pulizia esplosiva di scorie di combustione comprendente le fasi di preparare una contenitore con un composto esplosivo e immettere nel contenitore un flusso di gas incendiabile con un opportuno comburente ed incendiare tale gas per produrre con esso l?esplosione del composto esplosivo con conseguente distruzione del contenitore ed emissione di una onda d?urto di disgregazione delle scorie.
2. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il composto esplosivo ? un composto sostanzialmente solido.
3. Metodo secondo rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il composto sostanzialmente solido ? in forma di polvere o gel.
4. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il contenitore viene formato con una intercapedine riempita di materiale abrasivo che viene proiettato verso l?esterno dalla esplosione.
5. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il composto esplosivo comprende uno o pi? dei seguenti componenti: Nitrato di Potassio, Zolfo, Carbone, Gomma Arabica, la famiglia dei Perclorati, Perclorato di Potassio, Perclorato di Alluminio, Perclorato di Sodio, Perclorato di Magnesio, e la famiglia dei Perossidi.
6. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il gas comprende uno o pi? dei seguenti componenti: Etano, Metano, Gpl, Butano, Idrogeno, Acetilene.
7. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il comburente comprende aria od ossigeno.
8. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il contenitore con l?esplosivo viene montato sulla testa di una lancia per il suo posizionamento in uso, con il gas che viene alimentato nel contenitore attraverso tale lancia.
9. Apparato (10) per la pulizia esplosiva di scorie di combustione comprendente una lancia (11) e un elemento esplosivo (13) montato sulla estremit? di testa della lancia, caratterizzato dal fatto che l?elemento esplosivo (13) comprende un contenitore (14) nel quale ? alloggiato un composto esplosivo (15) e la lancia (11) comprende condotti (18) connessi a sorgenti (21, 23) di gas incendiabile con un opportuno comburente, tali condotti immettendo a comando il gas nel detto contenitore (14), la lancia (11) comprendendo inoltre un dispositivo (25, 26) per l?accensione comandata del gas per produrre con tale gas l?esplosione del composto esplosivo presente nel contenitore (14).
10. Apparato secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la lancia ? una lancia rigida.
11. Apparato secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il composto esplosivo ? un composto sostanzialmente solido.
12. Apparato secondo rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che il composto sostanzialmente solido ? in forma di polvere o gel.
13. Apparato secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il contenitore (14) ? formato con una intercapedine (32) che contiene materiale abrasivo destinato ad essere proiettato verso l?esterno dalla esplosione.
14. Apparato secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la lancia (11) in prossimit? della propria estremit? di testa (12) comprende un erogatore (36) con ugelli di emissione di un fluido refrigerante verso il contenitore (14).
15. Apparato secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la lancia (11) in prossimit? della propria estremit? di testa (12) comprende una camera di preaccensione (24) per il gas alimentato verso il contenitore (14).
16. Apparato secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il composto esplosivo comprende uno o pi? dei seguenti componenti: Nitrato di Potassio, Zolfo, Carbone, Gomma Arabica, la famiglia dei Perclorati, Perclorato di Potassio, Perclorato di Alluminio, Perclorato di Sodio, Perclorato di Magnesio, e la famiglia dei Perossidi.
17. Apparato secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che le sorgenti (21, 23) forniscono un gas che comprende uno o pi? dei seguenti componenti: Etano, Metano, Gpl, Butano, Idrogeno, Acetilene, ed, eventualmente, un comburente composto da aria od ossigeno.
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