IT201900017327A1 - Elettrocardiografo con elettrodi a tasche verticali - Google Patents

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IT201900017327A1
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electrode
electrocardiograph
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electrodes
electrical signal
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IT102019000017327A
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Filippo Dianese
Oreste Venier
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Filippo Dianese
Venier S R L
Rigo Fausto
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Description

DESCRIZIONE
Settore tecnico
La presente invenzione riguarda il settore delle apparecchiature medicale. Più specificamente, tale invenzione riguarda gli elettrocardiografi.
Sfondo tecnologico
Lo sfondo della presente invenzione è nel seguito introdotto con la discussione di tecniche relative al suo contesto. Comunque, anche quando questa discussione riguarda documenti, atti, manufatti e simili, essa non suggerisce o riconosce che le tecniche discusse fanno parte dell’arte nota o sono conoscenze generali nel settore rilevante per la presente invenzione.
Gli elettrocardiografi sono comunemente utilizzati per registrare l’attività cardiaca di persone, ad esempio, per scopi diagnostici in ambito medico. Gli elettrocardiografi si basano sulla misura di (deboli) segnali elettrici presenti sulla superfice corporea delle persone che sono dovuti alla loro attività cardiaca (depolarizzazioni e ripolarizzazioni del cuore). Tali segnali elettrici forniscono quindi un’indicazione dell’attività cardiaca delle persone, la quale è generalmente rappresentata in forma grafica tramite un corrispondente elettrocardiogramma (ECG).
A tale scopo, gli elettrocardiografi sono dotati di una serie di elettrodi utilizzati per misurare i segnali elettrici sulla superfice corporea delle persone. In particolare, ogni coppia di elettrodi (disposti in diverse posizioni sulla superfice corporea di ogni persona) misura una tensione dovuta principalmente a una variazione (nel tempo e nello spazio) di un campo elettrico generato dall’attività cardiaca lungo una corrispondente direzione (derivazione), la quale tensione definisce un corrispondente tracciato dell’elettrocardiogramma. Gli elettrocardiografi più utilizzati in ambito clinico sono di tipo a 12 derivazioni. In questo caso, ogni elettrocardiografo è dotato di dieci elettrodi a ventosa da applicare sulla superfice corporea di ogni persona tramite un gel conduttivo: sei elettrodi sono posizioni sul torace e quattro elettrodi sono posizionati sugli arti della persona. In questo modo, è possibile misurare i segnali elettrici in dodici diverse derivazioni, le quali consentono di ricostruire una visione completa dell’attività cardiaca mappata su tutta la superfice del cuore. Gli elettrocardiografi a 12 derivazioni consentono di eseguire svariati esami diagnostici in modo molto preciso, ad esempio, per identificare o monitorare patologie, verificare l’idoneità alla pratica sportiva o controllare effetti indotti da farmaci. Tuttavia, l’applicazione degli elettrodi alle persone richiede personale para-medico dedicato. Ciò richiede anche alle persone di spogliarsi, almeno per la parte superiore del corpo (e in alcuni casi di depilarsi localmente per garantire un corretto contatto degli elettrodi), e quindi comporta la necessità di un luogo chiuso adatto. Inoltre, per ragioni igieniche gli elettrodi sono molto spesso di tipo usa-e-getta. Quanto sopra rende i corrispondenti esami diagnostici poco pratici, lenti e costosi.
Di conseguenza, gli elettrocardiografi a 12 derivazioni non sono adatti all’uso in campagne di controllo (screening), in cui un’ampia popolazione asintomatica è sottoposta a un esame diagnostico dell’attività cardiaca per individuare precocemente eventuali patologie e quindi intervenire in modo preventivo. A tale scopo, sono invece comunemente utilizzati elettrocardiografi di tipo a singolo canale (one-lead). In questo caso, ogni elettrocardiografo è dotato di due soli elettrodi destinati a essere contattati con le mani di ogni persona; in particolare, gli elettrodi sono a forma di maniglia per essere impugnati o a forma di piazzole (pad) per essere toccati con i polpastrelli. Gli elettrocardiografi a singolo canale consentono di eseguire esami diagnostici (pur se meno accurati) senza la necessità di personale para-medico (in quanto le persone possono contattare gli elettrodi direttamente) e senza richiedere alle persone di spogliarsi (in quanto le mani sono normalmente nude), quindi anche in luoghi pubblici; inoltre, è sufficiente pulire gli elettrodi dopo ogni uso senza doverli necessariamente cambiare. Pertanto, i corrispondenti esami diagnostici risultano pratici, veloci ed economici.
Tuttavia, i segnali elettrici che sono misurati dagli elettrocardiografi a singolo canale sono soggetti a una serie di disturbi. In particolare, qualsiasi attività muscolare delle braccia e delle mani genera ulteriori campi elettrici, le cui variazioni (nel tempo e nello spazio) si sovrappongono a quelle generate dall’attività cardiaca; ad esempio, tali attività muscolari sono dovute allo sforzo, anche minimo, per impugnare gli elettrodi a manubri o per mantenere le mani distese sugli elettrodi a piazzole. Inoltre, il contatto tra le mani e gli elettrodi avviene su una superficie limitata (i manubri o le piazzole), e quindi a elevata resistenza e spesso incostante (soprattutto nel caso in cui le mani non siano perfettamente pulite). Tali disturbi peggiorano corrispondentemente l’accuratezza degli esami diagnostici.
Sommario
Un sommario semplificato della presente invenzione è qui presentato al fine di fornire una comprensione di base della stessa; tuttavia, il solo scopo di questo sommario è di introdurre alcuni concetti dell’invenzione in forma semplificata come preludio alla sua seguente descrizione più dettagliata, e non è da interpretare come un’identificazione dei suoi elementi chiave né come una delimitazione del suo ambito.
In termini generali, la presente invenzione è basata sull’idea di contattare gli elettrodi con le mani in verticale.
In particolare, un aspetto fornisce un elettrocardiografo per registrare un’attività cardiaca di una persona. L’elettrocardiografo comprende due elettrodi per essere contattati da corrispondenti mani della persona; gli elettrodi comprendono corrispondenti tasche che si estendono sostanzialmente in verticale in condizione d’uso.
Un ulteriore aspetto fornisce un sistema comprendente uno o più di tali elettrocardiografi.
Un ulteriore aspetto fornisce un corrispondente metodo.
Più specificamente, uno o più aspetti della presente invenzione sono indicati nelle rivendicazioni indipendenti e caratteristiche vantaggiose della stessa sono indicate nelle rivendicazioni dipendenti, con il testo di tutte le rivendicazioni che è incorporato nella presente alla lettera per riferimento (con qualsiasi caratteristica vantaggiosa fornita con riferimento a ogni specifico aspetto che si applica mutatis mutandis a ogni altro aspetto).
Breve descrizione delle figure
La soluzione della presente invenzione, come pure ulteriori caratteristiche e i relativi vantaggi, sarà meglio compresa con riferimento alla seguente descrizione dettagliata, fornita puramente a titolo indicativo e non limitativo, da leggersi congiuntamente alle figure allegate (in cui, per semplicità, elementi corrispondenti sono indicati con riferimenti uguali o simili e la loro spiegazione non è ripetuta, e il nome di ogni entità è in generale usato per indicare sia il suo tipo sia suoi attributi, quali valore, contenuto e rappresentazione). A tale riguardo, è espressamente inteso che le figure non sono necessariamente in scala (con alcuni particolari che possono essere esagerati e/o semplificati) e che, a meno di indicazione contraria, esse sono semplicemente utilizzate per illustrare concettualmente le strutture e le procedure descritte. Inoltre, orientamenti e relativi riferimenti di posizione (come superiore, inferiore, laterale e così via) vanno intesi in relazione a una condizione d’uso delle corrispondenti entità. In particolare:
FIG.1 è una rappresentazione illustrativa di un sistema comprendente uno o più elettrocardiografi in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione;
FIG.2A-FIG.2D mostrano un esempio di utilizzo di ogni elettrocardiografo in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione, e
FIG.3A-FIG.3B mostrano diversi esempi di elettrocardiogrammi.
Descrizione dettagliata
Con riferimento in particolare alla FIG.1, è mostrata una rappresentazione illustrativa di un sistema 100 (comprendente uno o più elettrocardiografi) in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione.
Il sistema 100 è utilizzato per eseguire campagne di controllo dell’attività cardiaca (su un’ampia popolazione asintomatica per individuare precocemente eventuali patologie e quindi intervenire in modo preventivo); ad esempio, il sistema 100 è un totem che può essere installato in un centro commerciale, una farmacia, un gazebo e così via. Il totem 100 comprende tre stazioni, le quali consentono di registrare simultaneamente l’attività cardiaca di corrispondenti persone sotto esame (non mostrate nella figura). A tale scopo, il totem 100 comprende una base 105, ad esempio, a sezione circolare. Una torre 110, ad esempio, anche essa a sezione circolare con un diametro leggermente inferiore a quello della base 105, si estende verso l’alto dal centro della base 105. Tre corrispondenti nicchie 115 per accogliere le persone delle diverse stazioni sono definite da incavi (ad esempio, a forma di semi-cilindro verticale) realizzati nella torre 110 uniformemente attorno ad essa. Una colonna 120 (ad esempio, a sezione triangolare) si estende verso l’alto da una zona centrale della torre 110, tra le nicchie 115. A sua volta, un pilone 125 (ad esempio, anche esso a sezione triangolare) si estende verso l’alto da una zona centrale della colonna 120. Le stazioni implementano corrispondenti elettrocardiografi 130 a singolo canale (per registrare l’attività cardiaca delle persone in modo pratico, veloce ed economico, in quanto non è necessario personale para-medico, alle persone non è richiesto di spogliarsi e corrispondenti elettrodi possono essere semplicemente puliti dopo ogni uso senza doverli cambiare). Un’unità (di controllo) centrale 135 controlla il funzionamento di tutti gli elettrocardiografi 130 del totem 100. In generale, l’unità centrale 135 comprende (non mostrati nella figura) uno o più microprocessori (che forniscono la sua capacità elaborativa), una memoria volatile (RAM) che è utilizzata come memoria di lavoro, una memoria non-volatile (ad esempio, una E<2>PROM) per memorizzare programmi e dati, e vari controllori per periferiche, o unità di ingresso/uscita (I/O). Le periferiche comprendono, per ogni elettrocardiografo 130, una serie di elettrodi per essere contattati dalle persone (descritti nel seguito), un monitor 140 (ad esempio, di tipo LCD) disposto sulla colonna 120 per visualizzare informazioni e un visualizzatore luminoso (ad esempio, una striscia di LED) 145 disposto sul pilone 125 per fornire un riscontro visivo delle attività cardiache registrate (entrambi rivolti verso la corrispondente nicchia 115); eventualmente, le periferiche comprendono anche una scheda di rete per connettere il totem 100 a Internet (ad esempio, di tipo Wi-Fi) e un lettore di tessere personali (ad esempio, di tipo a banda magnetica) per ogni elettrocardiografo 130.
Ogni elettrocardiografo 130 è dotato di due elettrodi 150s e 150d che sono adatti a essere contattati da una mano sinistra e da una mano destra, rispettivamente, di ogni persona. Nella soluzione in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione, gli elettrodi 150s-150d sono conformati a tasche che si estendono in direzione sostanzialmente verticale; le tasche sono aperte superiormente per ricevere le corrispondenti mani della persona dall’alto.
Ciò riduce notevolmente i disturbi nei segnali elettrici che sono misurati dagli elettrodi 150s-150d. Infatti, in questo modo le braccia e le mani delle persone sono distese lungo il corpo in posizione rilassata. Di conseguenza, è annullata (o comunque ridotta il più possibile) la loro attività muscolare e quindi anche la generazione di corrispondenti campi elettrici le cui variazioni si potrebbero sovrapporre a quelle generate dall’attività cardiaca.
Inoltre, il contatto tra le mani e gli elettrodi 150s-150d avviene su una superficie estesa, del palmo e/o del dorso (in tutto o almeno su una loro parte sostanziale). Ciò rende il contatto a bassa resistenza e sostanzialmente costante (anche quando le mani non sono perfettamente pulite).
Quanto sopra migliora corrispondentemente l’accuratezza di corrispondenti esami diagnostici.
Nella specifica forma di realizzazione illustrata nella figura, gli elettrodi 150s-150d hanno una forma affusolata che si restringe verso il basso; ad esempio, in ogni elettrodo 150s-150d un rapporto tra una dimensione minima in sezione traversale a una estremità inferiore e una dimensione minima in sezione traversale a una estremità superiore è uguale a 0-0,3, preferibilmente 0-0,2 e ancora più preferibilmente 0-0,1, come 0 (quando la corrispondente tasca è chiusa all’estremità inferiore). Ad esempio, ogni elettrodo 150s-150d è formato da un tubo di materiale conduttivo (come rame). Il tubo ha una lunghezza superiore a quella massima delle mani delle persone (come 30-50 cm) e una sezione trasversale circolare con un diametro superiore alla larghezza massima delle mani delle persone (come 20-30 cm). Il tubo è schiacciato in una sua porzione inferiore (come negli ultimi 5-10 cm) sino a chiudersi completamente alla sua estremità inferiore. In questo modo, qualsiasi persona può inserire comodamente le proprie mani negli elettrodi 150s-150d (da un bambino a un grande uomo); allo stesso tempo, come le mani penetrano in profondità nelle tasche degli elettrodi 150s-150d esse si adattano in modo naturale alla loro forma così da ottenere un contatto ottimale con gli stessi.
Gli elettrodi 150s-150d sono montati su una barra (ricurva) 155 di materiale isolante (ad esempio, plastica). La barra 155 si estende in orizzontale, lungo una parete interna della corrispondente nicchia 115. Gli elettrodi 150s-150d sono montati in modo frizionato sulla barra 155. In questo modo, gli elettrodi 150s-150d rimangono in posizione a riposo (in assenza di forze esterne lungo la barra 155); allo stesso tempo, gli elettrodi 150s-150d possono essere fatti scorrere in orizzontale lungo la barra 155 con una corrispondente azione manuale (ad esempio, esercitando una forza di 0,1-0,5 N). In questo modo, la distanza tra gli elettrodi 150s-150d può essere regolata in accordo con le diverse persone sotto esame (da vicine per un bambino a lontane per un grande uomo). Un montante 160 di materiale isolante (ad esempio, plastica) si estende in verticale al centro della parete interna della nicchia 115. A sua volta, la barra 155 è montata in modo frizionato sul montante 160. In questo modo, la barra 155 rimane in posizione a riposo (in assenza di forze esterne lungo il montante 160, oltre la forza di gravità); allo stesso tempo, la barra 155 può essere fatta scorrere in verticale lungo il montante 160 con una corrispondente azione manuale (ad esempio, ancora esercitando una forza di 0,1-0,5 N). In questo modo, la posizione della barra 155, e quindi anche degli elettrodi 150s-150d montati sulla stessa, rispetto alla base 105 può essere regolata in accordo con l’altezza delle persone sotto esame (da bassa per un bambino ad alta per un grande uomo).
L’elettrocardiografo 130 è dotato di due ulteriori elettrodi 160s e 160d che sono adatti a essere contattati da una caviglia sinistra e da una caviglia destra, rispettivamente, di ogni persona. Gli elettrodi 160s-160d sono formati da corrispondenti barre (ricurve) di materiale conduttivo (ad esempio, rame). Le barre sono fissate al montate 160, e si estendono da parti opposte a esso lungo la parete interna della nicchia 115. Le barre sono disposte leggermente sopra la base 105, a un’altezza corrispondente alle caviglie delle persone (ad esempio, 15-20 cm).
Con riferimento ora alle FIG.1 e FIG.2A-FIG.2D è mostrato un esempio di utilizzo di ogni elettrocardiografo 130 in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione.
Partendo dalla FIG.1, una persona che desidera eseguire un esame diagnostico della propria attività cardiaca si porta di fronte a un elettrocardiografo 130 libero. La persona sale sulla base 105 con ciò entrando nella nicchia 115. Seguendo corrispondenti informazioni fornite continuamente sul monitor 140, la persona libera (se necessario e possibile) le proprie caviglie (ad esempio, abbassando eventuali calzini e sollevando leggermente eventuali pantaloni lunghi); la persona appoggia quindi le proprio caviglie (se libere) contro gli elettrodi 160s-160d. In ogni caso, la persona solleva la barra 155 (ad esempio, sino all’altezza dell’ombelico). La persona regola la posizione degli elettrodi 150s-150d, facendoli scorrere lungo la barra 155, in modo che essi si trovino a una distanza corrispondente alla larghezza delle sue spalle.
Passando alla FIG.2A, la persona infila la propria mano sinistra 205s e la propria mano destra 205d nelle tasche degli elettrodi 150s e 150d, rispettivamente.
Passando alla FIG.2B, la persona spinge gli elettrodi 150s-150d con le mani 205s-250d verso il basso (con ciò facendo scorrere la barra 155 lungo il montante 160) sino a quando le sue braccia sono completamente distese.
Passando alla FIG.2C, in questo modo le mani 205s-205d penetrano negli elettrodi 150s-150d sino a quando possibile. Ad esempio, nel caso mostrato nella figura di mani 205s-205d relativamente piccole esse penetrano molto in profondità nelle tasche degli elettrodi 150s-150d (al limite, sino a toccare il fondo delle stesse).
Passando alla FIG.2D, nel caso invece di mani 205s-205d relativamente grandi esse si fermano meno in profondità nelle stesse tasche degli elettrodi 150s-150d.
In ogni caso, in questo modo si ottiene un contatto ottimale tra le mani 205s-205d (indipendentemente dalla loro grandezza) e gli elettrodi 150s-150d (in genere, tramite sia i palmi sia i dorsi).
Ritornando alla FIG.1, l’unità centrale 135 misura continuamente (come ogni 0,03-0,05 s) un segnale elettrico principale, uguale a una tensione tra gli elettrodi 150s e 150d, e un segnale elettrico secondario, uguale alla differenza tra la tensione all’elettrodo 160s e un segnale di modo comune dato dalla media delle tensioni agli elettrodi 150s e 150d (rispetto a una tensione di riferimento o massa), i cui valori nel tempo sono salvati in una corrispondente memoria tampone (buffer), ad esempio, per gli ultimi 5-10 s. L’unità centrale 135 monitora il segnale elettrico principale per determinare quando esso diventa indicativo di un battito cardiaco. Ad esempio, l’unità centrale 135 analizza il segnale elettrico principale nel dominio del tempo per rilevare la presenza di complessi QRS, come definiti da picchi di intensità 1-2 mV e durata 60-100 ms. L’unità centrale 135 determina che il segnale elettrico principale è indicativo del battito cardiaco quando esso rileva una serie di complessi QRS (ad esempio, 4-5) separati tra loro da un periodo compatibile con il battito cardiaco (ad esempio, 0,5-2,0 s). Allo stesso tempo, una volta rilevato un primo complesso QRS della serie, l’unità centrale 135 monitora anche il segnale elettrico secondario per determinare se pure esso è indicativo del battito cardiaco. Ad esempio, l’unità centrale 135 analizza il segnale elettrico secondario nel dominio del tempo per rilevare la presenza di complessi QRS, come definiti da picchi di intensità 0,5-1,0 mV e durata 60-100 ms sostanzialmente in sincronia con i complessi QRS del segnale elettrico principale. Quando l’unità centrale 135 determina che il segnale elettrico principale è indicativo del battito cardiaco, ciò significa che una persona ha inserito le mani nelle tasche degli elettrodi 150s-150d; inoltre, se allo stesso tempo l’unità centrale 135 determina che il segnale elettrico secondario è indicativo del battito cardiaco, ciò significa che la persona ha anche appoggiato la caviglia sinistra contro l’elettrodo 160s. In risposta al segnale elettrico principale indicativo del battito cardiaco, l’unità centrale 135 inizia a monitorare il segnale elettrico principale per determinare quando esso diventa sufficientemente pulito. Ad esempio, l’unità centrale 135 analizza il segnale elettrico principale nel dominio della frequenza per rilevare la sostanziale assenza di componenti a frequenza superiore a un valore di soglia, come 10-20 Hz (ritornando invece a monitorare il segnale elettrico principale per determinare quando esso diventa indicativo di un battito cardiaco se ciò non si verifica dopo un tempo massimo prefissato, come 15-20 s).
Appena l’unità centrale 135 determina che il segnale elettrico principale è sufficientemente pulito, a significare che la persona ha disteso completamente le braccia, l’unità centrale 135 inizia a registrare l’attività cardiaca della persona A tale scopo, l’unità centrale 135 genera un segnale di riduzione di un’interferenza di modo comune, comunemente noto come segnale DRL (Driven Right Leg), ad esempio, uguale all’inverso del segnale di modo comune, e lo applica all’elettrodo 160d. A questo punto, l’unità centrale 135 misura il segnale elettrico principale ed eventualmente anche il segnale elettrico secondario (se l’unità centrale 135 aveva determinato che il segnale elettrico secondario era indicativo del battito cardiaco), salvando i loro valori che sono determinati nel tempo in una corrispondente tabella. In questo modo, i segnali elettrici sono automaticamente filtrati da un disturbo provocato da onde elettromagnetiche (in genere, a 50Hz) generate da linee di alimentazione elettrica e captate dalla persona che agisce come antenna. Allo stesso tempo, l’unità centrale 135 comanda il visualizzatore luminoso 145 in accordo con il segnale elettrico principale; ad esempio, i LED del visualizzatore luminoso 145 sono accesi (dal basso verso l’alto) in numero proporzionale al valore del segnale elettrico principale. In questo modo, la persona riceve un riscontro visivo in tempo reale della sua attività cardiaca. Tali operazioni continuano per un periodo sufficiente a raccogliere una quantità significativa (per il corrispondente esame diagnostico) di valori del segnale elettrico principale ed eventualmente del segnale elettrico secondario (ad esempio, 20-40s), i quali definiscono così un suo elettrocardiogramma (a una o due derivazioni).
Al termine, l’unità centrale 135 comanda il monitor 140 a visualizzare un messaggio di fine esame, in risposta al quale la persona scende dalla base 105 con ciò uscendo dalla nicchia 115 (liberando l’elettrocardiografo 130). A questo punto, l’unità centrale 135 può analizzare i segnali elettrici (principale ed eventualmente secondario) registrati per determinare un risultato di base del corrispondente esame diagnostico; ad esempio, l’unità centrale 135 applica una serie di post-elaborazioni ai segnali elettrici (come un filtro passa-banda per eliminare componenti continue e a frequenza superiore a un valore di soglia, quale 35-45 Hz) e verifica i segnali elettrici rispetto ad andamenti predefiniti di alcune patologie. L’unità centrale 135 comanda quindi il monitor 140 a visualizzare un messaggio basato sull’esito dell’esame diagnostico (ad esempio, esito positivo o richiesta di contattare il proprio medico curante). In aggiunta o in alternativa, l’unità centrale 135 trasmette i segnali elettrici registrati (come tali o post-elaborati) via Internet all’indirizzo di un centro servizi, in associazione a un identificativo della persona fornito prima dell’esame diagnostico (come leggendo una sua tessera sanitaria). Il centro servizi fornisce i segnali elettrici registrati a un medico cardiologo che determina un risultato effettivo dell’esame diagnostico. Il centro servizi trasmette quindi una o più notifiche basate sull’esito dell’esame diagnostico (ad esempio, positivo o richiesta di contattare il proprio medico curante alla persona e/o i segnali elettrici registrati al medico curante tramite posta elettronica a corrispondenti indirizzi disponibili in una banca dati).
Con riferimento ora alle FIG.3A-FIG.3B, sono mostrati diversi esempi di elettrocardiogrammi.
Partendo dalla FIG.3A, è mostrato un elettrocardiogramma 300a ottenuto con un elettrocardiografo a singolo canale noto nell’arte. L’elettrocardiogramma 300a è rappresentato da un diagramma che traccia i valori di un segnale elettrico (principale), sull’asse delle ordinate, in funzione del tempo, sull’asse delle ascisse (in unità standard). L’elettrocardiogramma 300a è fortemente disturbato (a causa dell’attività muscolare delle braccia e/o delle mani). Ciò è sostanzialmente ininfluente sui complessi QRS, in quanto di valore molto elevato (per cui essi consentono ancora di determinare una frequenza cardiaca). Tuttavia, il segnale elettrico tra i complessi QRS, in quanto di valore più ridotto, è completamente falsato. Ciò rende molto difficile, se non impossibile, esaminare la corrispondente attività cardiaca (in quanto le informazioni più preziose sono fornite proprio da tale porzione del segnale elettrico).
Passando alla FIG.3B, è mostrato un elettrocardiogramma 300b ottenuto nelle stesse condizioni con un elettrocardiografo in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione. L’elettrocardiogramma 300b è molto meno disturbato. Di conseguenza, è possibile individuare (oltre ai complessi QRS) anche altre informazioni più preziose fornite dalla porzione del segnale elettrico tra di essi, come le onde T (deflessioni positive dopo i complessi QRS) e le onde P (deflessioni positive prima dei complessi QRS). Ciò rende possibile esaminare la corrispondente attività cardiaca in modo molto più accurato.
Modifiche
Naturalmente, al fine di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, una persona esperta del ramo potrà apportare numerose modifiche e varianti logiche e/o fisiche alla presente invenzione. Più specificamente, sebbene tale invenzione sia stata descritta con un certo livello di dettaglio con riferimento a una o più sue forme di realizzazione, resta inteso che varie omissioni, sostituzioni e cambiamenti nella forma e nei dettagli così come altre forme di realizzazione sono possibili. In particolare, diverse forme di realizzazione della presente invenzione possono essere messe in pratica anche senza gli specifici dettagli (come i valori numerici) esposti nella precedente descrizione per fornire una loro più completa comprensione; al contrario, caratteristiche ben note possono essere state omesse o semplificate al fine di non oscurare la descrizione con particolari non necessari. Inoltre, è espressamente inteso che specifici elementi e/o passi di metodo descritti in relazione a ogni forma di realizzazione della presente invenzione possono essere incorporati in qualsiasi altra forma di realizzazione come una normale scelta di progetto. Inoltre, elementi presentati in uno stesso gruppo e diverse forme di realizzazione, esempi o alternative non vanno interpretati come equivalenti de facto l’uno dell’altro (ma sono entità separate e autonome). In ogni caso, qualsiasi valore numerico dovrebbe essere letto come modificato in accordo con le tolleranze applicabili; in particolare, a meno di diversa indicazione, i termini "sostanzialmente", "circa" "approssimativamente" e simili vanno intesi come entro il 10%, preferibilmente 5% e ancora più preferibilmente 1%. Inoltre, ogni intervallo di valori numerici dovrebbe essere inteso come espressamente specificare qualsiasi numero possibile lungo il continuum all'interno dell’intervallo (compresi i suoi estremi). Qualificatori ordinali o altro sono usati meramente come etichette per distinguere elementi con lo stesso nome ma non connotano per sé stessi alcuna priorità, precedenza od ordine. Inoltre, i termini includere, comprendere, avere, contenere, comportare e simili dovrebbero essere intesi con un significato aperto e non esauriente (ossia, non limitato agli elementi recitati), i termini basato su, dipendente da, in accordo con, secondo, in funzione di e simili dovrebbero essere intesi con un rapporto non esclusivo (ossia, con eventuali ulteriori variabili coinvolte), il termine uno/una dovrebbe essere inteso come uno o più elementi (a meno di espressa indicazione contraria), e il termine mezzi per (o qualsiasi formulazione funzionale) dovrebbe essere inteso come qualsiasi struttura adatta o configurata per eseguire la funzione rilevante.
Ad esempio, una forma di realizzazione fornisce un elettrocardiografo. Comunque, l’elettrocardiografo può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, integrato in un totem, a sé stante, con o senza monitor, visualizzatore luminoso, comandi e così via).
In una forma di realizzazione, l’elettrocardiografo è adatto a registrare un’attività cardiaca di un persona. Comunque, l’elettrocardiografo può essere utilizzato in qualsiasi modo (ad esempio, per qualsiasi scopo, come campagne di controllo, verifiche personali e simili, in qualsiasi luogo, da qualsiasi persona e così via).
In una forma di realizzazione, l’elettrocardiografo comprende un primo elettrodo e un secondo elettrodo per essere contattati da una prima mano e da una seconda mano, rispettivamente, della persona. Comunque, gli elettrodi possono essere di qualsiasi tipo che consenta il contatto sotto specificato (ad esempio, di qualsiasi materiale, dimensioni e così via).
In una forma di realizzazione, l’elettrocardiografo comprende un’unità centrale. Comunque, l’unità centrale può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, a microprocessore, microcontrollore e così via).
In una forma di realizzazione, l’unità centrale è adatta a misurare un segnale elettrico dal primo elettrodo e dal secondo elettrodo. Comunque, il segnale elettrico può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, la tensione tra gli elettrodi, le tensioni a ciascun elettrodo rispetto a massa e così via) e può essere misurato in qualsiasi modo (ad esempio, con qualsiasi periodicità, continuamente o solo in risposta a un comando manuale, e così via).
In una forma di realizzazione, l’unità centrale è adatta a registrare l’attività cardiaca. Comunque, l’attività cardiaca può essere registrata in qualsiasi modo (ad esempio, in risposta al rilevamento automatico della presenza della persona o a un comando manuale, memorizzata localmente e/o trasmessa remotamente, come tale, post-elaborata e/o analizzata per determinare un risultato di un corrisponde esame diagnostico, e così via).
In una forma di realizzazione, l’attività cardiaca è registrata in accordo con il segnale elettrico. Comunque, l’attività cardiaca può essere registrata in qualsiasi modo in accordo con il segnale elettrico (ad esempio, con o senza rimozione del disturbo di modo comune, sottoponendo il segnale elettrico a qualsiasi tipo di post-elaborazione, anche nulla, e così via).
In una forma di realizzazione, il primo elettrodo e il secondo elettrodo comprendono una prima tasca e una seconda tasca, rispettivamente. Comunque, le tasche possono essere di qualsiasi tipo (ad esempio, affusolate o meno, a larghezza fissa o regolabile, con qualsiasi sezione trasversale, come circolare, poligonale e simili, chiuse o aperte sul fondo, e così via).
In una forma di realizzazione, la prima tasca e la seconda tasca si estendono in direzione sostanzialmente verticale per ricevere la prima mano e la seconda mano, rispettivamente, dall’alto in condizione d’uso. Comunque, le tasche possono essere disposte perfettamente in verticale o anche leggermente inclinate (ad esempio, al massimo di 1-15°, preferibilmente 2-12° e ancora più preferibilmente 4-8°, come 5°), e possono avere una lunghezza qualsiasi (ad esempio, per contenere solo le mani oppure anche gli avanbracci, in tutto o in parte, delle persone).
In una forma di realizzazione, la prima tasca e la seconda tasca hanno una forma affusolata verso il basso in condizione d’uso. Comunque, le tasche possono avere una qualsiasi forma affusolata (ad esempio, a tubo schiacciato, a cono, a tronco di cono, a piramide, a tronco di piramide e così via).
In una forma di realizzazione, la prima tasca e la seconda tasca comprendono una primo tubo e un secondo tubo, rispettivamente, a sezione circolare. Comunque, i tubi possono essere di qualsiasi forma (anche non circolare), larghezza e lunghezza.
In una forma di realizzazione, il primo tubo e il secondo tubo sono schiacciati in una loro porzione inferiore in condizione d’uso a definire la forma affusolata. Comunque, i tubi possono essere schiacciati in qualsiasi modo (ad esempio, lungo parte o tutta la loro estensione longitudinale, chiudendo o meno il tubo, in modo asimmetrico o simmetrico, come verso un piano o un asse di simmetria longitudinale, rispettivamente, e così via).
In una forma di realizzazione, l’elettrocardiografo comprende un sistema di regolazione per regolare un’altezza del primo elettrodo e del secondo elettrodo rispetto a una base di appoggio della persona in condizioni d’uso. Comunque, il sistema di regolazione può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, per regolare l’altezza degli elettrodi rispetto a qualsiasi base di appoggio, come una piattaforma, un pavimento e simili, per muovere gli elettrodi e/o la base, di tipo passivo o attivo, di tipo continuo o discreto, per regolare l’altezza con le mani già inserite negli elettrodi o in precedenza, e così via), e può essere anche del tutto assente in una implementazione di base.
In una forma di realizzazione, il sistema di regolazione è adatto a muovere il primo elettrodo e il secondo elettrodo rispetto alla base di appoggio. Comunque, gli elettrodi possono essere mossi rispetto alla base in qualsiasi modo (ad esempio, con un sistema frizionato, con un motore, come azionato tramite un comando manuale per sollevare gli elettrodi fermandosi automaticamente appena l’unità centrale rileva una differenza di potenziale tra gli elettrodi a indicare che essi hanno raggiunto le mani, e così via).
In una forma di realizzazione, il sistema di regolazione comprende un sistema frizionato per mantenere il primo elettrodo e il secondo elettrodo in posizione a riposo e per consentire alla persona di spingere il primo elettrodo e il secondo elettrodo verso il basso in condizione d’uso con la prima mano e con la seconda mano, rispettivamente. Comunque il sistema frizionato può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, basato su un sistema meccanico, magnetico, elettrico e simili, dimensionato per richiedere qualsiasi forza per muovere gli elettrodi, sia fissa sia regolabile sul posto secondo la persona sotto esame, e così via).
In una forma di realizzazione, l’elettrocardiografo comprende un ulteriore sistema di regolazione per regolare una distanza tra il primo elettrodo e il secondo elettrodo. Comunque, l’ulteriore sistema di regolazione può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, di tipo passivo o attivo, come frizionato, a scatto, a motore e simili, di tipo continuo o discreto, e così via), e può essere anche del tutto assente in una implementazione di base.
In una forma di realizzazione, l’elettrocardiografo comprende un terzo elettrodo per essere contattato da una caviglia della persona. Comunque, il terzo elettrodo può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, di tipo ad appoggio o meno, come a ganascia, ad anello e simili, in corrispondenza della caviglia destra o sinistra, e così via), e può essere anche del tutto assente in una implementazione di base.
In una forma di realizzazione, l’unità centrale è adatta ad applicare un segnale di correzione al terzo elettrodo in accordo con il segnale elettrico. Comunque, il segnale di correzione può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, per ridurre un’interferenza di modo comune o anche indipendente dal segnale misurato dai primo/secondo elettrodi, applicato solo quando è rilevata la presenza delle mani nelle tasche dei primo/secondo elettrodi o indiscriminatamente, e così via).
In una forma di realizzazione, l’elettrocardiografo comprende un quarto elettrodo per essere contattato da un’ulteriore caviglia della persona. Comunque, il quarto elettrodo può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, sia uguale sia diverso rispetto al terzo elettrodo, in corrispondenza della caviglia sinistra o destra, e così via), e può essere anche del tutto assente in una implementazione di base.
In una forma di realizzazione, l’unità centrale è adatta a misurare un ulteriore segnale elettrico dal quarto elettrodo. Comunque, l’ulteriore segnale elettrico può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, la tensione al quarto elettrodo rispetto alla tensione di modo comune ai primo/secondo elettrodi, rispetto a massa e così via) e può essere misurato in qualsiasi modo (sia uguale sia diverso rispetto al segnale elettrico).
In una forma di realizzazione, l’unità centrale è adatta a registrare l’attività cardiaca ulteriormente in accordo con l’ulteriore segnale elettrico. Comunque, l’ulteriore segnale elettrico può essere utilizzato in qualsiasi modo (ad esempio, trattando l’ulteriore segnale in modo uguale o diverso rispetto al segnale elettrico, utilizzandolo a sé stante per generare un ulteriore tracciato o combinandolo con il segnale elettrico per generare un unico tracciato, e così via).
In una forma di realizzazione, il terzo elettrodo e/o il quarto elettrodo comprendono corrispondenti elementi di appoggio per appoggiare la caviglia e l’ulteriore caviglia, rispettivamente. Comunque, gli elementi di appoggio possono essere di qualsiasi tipo (ad esempio, a barra piegata o diritta, a ferro di cavallo e così via).
Una forma di realizzazione fornisce un sistema comprendente almeno un elettrocardiografo di cui sopra. Comunque, il sistema può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, un totem, una stazione di seduta, aperto o chiuso, con un numero qualsiasi di elettrocardiografi e così via).
In generale, considerazioni analoghe si applicano se l’elettrocardiografo e il sistema ciascuno ha una diversa struttura o comprende componenti equivalenti (ad esempio, di diversi materiali) o ha altre caratteristiche di funzionamento. In ogni caso, qualsiasi suo componente può essere separato in più elementi, e due o più componenti possono essere combinati in un singolo elemento; inoltre, ogni componente può essere replicato per supportare l’esecuzione delle corrispondenti operazioni in parallelo. Inoltre, a meno di indicazione contraria, qualsiasi interazione tra diversi componenti generalmente non necessita di essere continua, e può essere sia diretta sia indiretta tramite uno o più intermediari.
Una forma di realizzazione fornisce un metodo per registrare un’attività cardiaca di un persona. Il metodo comprende contattare un primo elettrodo e un secondo elettrodo da una prima mano e da una seconda mano, rispettivamente, della persona; il primo elettrodo e il secondo elettrodo comprendono una prima tasca e una seconda tasca, rispettivamente, che si estendono in direzione sostanzialmente verticale per ricevere la prima mano e la seconda mano, rispettivamente, dall’alto. Il metodo comprende misurare un segnale elettrico dal primo elettrodo e dal secondo elettrodo. Il metodo comprende registrare l’attività cardiaca in accordo con il segnale elettrico. Comunque, il metodo può essere implementato in qualsiasi modo (ad esempio, da ogni persona autonomamente, con l’ausilio di personale di supporto, come para-medico, e così via).
Va rilevato che il metodo (di registrazione informazioni) sopra menzionato può essere implementato senza alcun intervento fisico sostanziale sulle persone che richieda esperienza medica professionale o comporti un rischio per la salute del paziente. In ogni caso, anche se il metodo facilita il compito di un medico, esso in generale fornisce solo risultati intermedi che possono aiutarlo a esaminare l’attività cardiaca, ad esempio, per scopi diagnostici (anche se la diagnosi per scopi curativi in senso stretto, ossia, la fase di esame con la raccolta di dati, il confronto dei dati con valori standard, l'accertamento di qualsiasi scostamento significativo e l'attribuzione di tale deviazione a un quadro clinico, è sempre eseguita dal medico stesso).
In generale, considerazioni analoghe si applicano se la stessa soluzione è implementata con un metodo equivalente (usando passi simili con le stesse funzioni di più passi o loro porzioni, rimovendo alcuni passi non essenziali o aggiungendo ulteriori passi opzionali); inoltre, i passi possono essere eseguiti in ordine diverso, in parallelo o sovrapposti (almeno in parte).

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un elettrocardiografo (130) per registrare un’attività cardiaca di un persona, in cui l’elettrocardiografo (130) comprendente: un primo elettrodo (150s) e un secondo elettrodo (150d) per essere contattati da una prima mano e da una seconda mano, rispettivamente, della persona, e un’unità centrale (135) per misurare un segnale elettrico dal primo elettrodo (150s) e dal secondo elettrodo (150d) e per registrare l’attività cardiaca in accordo con il segnale elettrico, caratterizzato dal fatto che il primo elettrodo (150s) e il secondo elettrodo (150d) comprendono una prima tasca (150s) e una seconda tasca (150d), rispettivamente, estendentisi in direzione sostanzialmente verticale per ricevere la prima mano e la seconda mano, rispettivamente, dall’alto in condizione d’uso.
  2. 2. L’elettrocardiografo (130) secondo la rivendicazione 1, in cui la prima tasca (150s) e la seconda tasca (150d) hanno una forma affusolata verso il basso in condizione d’uso.
  3. 3. L’elettrocardiografo (130) secondo la rivendicazione 2, in cui la prima tasca (150s) e la seconda tasca (150d) comprendono una primo tubo (150s) e un secondo tubo (150d), rispettivamente, a sezione circolare, il primo tubo (150s) e il secondo tubo (150d) essendo schiacciati in una loro porzione inferiore in condizione d’uso a definire la forma affusolata.
  4. 4. L’elettrocardiografo (130) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui l’elettrocardiografo (130) comprende un sistema di regolazione (155-160) per regolare un’altezza del primo elettrodo (150s) e del secondo elettrodo (150d) rispetto a una base di appoggio (105) della persona in condizioni d’uso.
  5. 5. L’elettrocardiografo (130) secondo la rivendicazione 4, in cui il sistema di regolazione (155-160) è adatto a muovere il primo elettrodo (150s) e il secondo elettrodo (150d) rispetto alla base di appoggio (105).
  6. 6. L’elettrocardiografo (130) secondo la rivendicazione 5, in cui il sistema di regolazione (155-160) comprende un sistema frizionato (155-160) per mantenere il primo elettrodo (150s) e il secondo elettrodo (150d) in posizione a riposo e per consentire alla persona di spingere il primo elettrodo (150s) e il secondo elettrodo (150d) verso il basso in condizione d’uso con la prima mano e con la seconda mano, rispettivamente.
  7. 7. L’elettrocardiografo (130) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui l’elettrocardiografo (130) comprende un ulteriore sistema di regolazione (155) per regolare una distanza tra il primo elettrodo (150s) e il secondo elettrodo (150d).
  8. 8. L’elettrocardiografo (130) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui l’elettrocardiografo (130) comprende un terzo elettrodo (160d) per essere contattato da una caviglia della persona, l’unità centrale (135) essendo adatta ad applicare un segnale di correzione al terzo elettrodo (160d) in accordo con il segnale elettrico.
  9. 9. L’elettrocardiografo (130) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui l’elettrocardiografo (130) comprende un quarto elettrodo (160s) per essere contattato da un’ulteriore caviglia della persona, l’unità centrale (135) essendo adatta a misurare un ulteriore segnale elettrico dal quarto elettrodo (160s) e a registrare l’attività cardiaca ulteriormente in accordo con l’ulteriore segnale elettrico.
  10. 10. L’elettrocardiografo (130) secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui il terzo elettrodo (160d) e/o il quarto elettrodo (160s) comprendono corrispondenti elementi di appoggio (160d,160s) per appoggiare la caviglia e l’ulteriore caviglia, rispettivamente.
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