IT201900014583A1 - Container iso - Google Patents

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IT201900014583A1
IT201900014583A1 IT102019000014583A IT201900014583A IT201900014583A1 IT 201900014583 A1 IT201900014583 A1 IT 201900014583A1 IT 102019000014583 A IT102019000014583 A IT 102019000014583A IT 201900014583 A IT201900014583 A IT 201900014583A IT 201900014583 A1 IT201900014583 A1 IT 201900014583A1
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IT
Italy
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air
iso container
internal volume
module
iso
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Application number
IT102019000014583A
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English (en)
Inventor
Cosimo Tafuro
Original Assignee
R I S P A
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Publication date
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04HBUILDINGS OR LIKE STRUCTURES FOR PARTICULAR PURPOSES; SWIMMING OR SPLASH BATHS OR POOLS; MASTS; FENCING; TENTS OR CANOPIES, IN GENERAL
    • E04H3/00Buildings or groups of buildings for public or similar purposes; Institutions, e.g. infirmaries or prisons
    • E04H3/08Hospitals, infirmaries, or the like; Schools; Prisons
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04HBUILDINGS OR LIKE STRUCTURES FOR PARTICULAR PURPOSES; SWIMMING OR SPLASH BATHS OR POOLS; MASTS; FENCING; TENTS OR CANOPIES, IN GENERAL
    • E04H1/00Buildings or groups of buildings for dwelling or office purposes; General layout, e.g. modular co-ordination or staggered storeys
    • E04H1/12Small buildings or other erections for limited occupation, erected in the open air or arranged in buildings, e.g. kiosks, waiting shelters for bus stops or for filling stations, roofs for railway platforms, watchmen's huts or dressing cubicles
    • E04H2001/1283Small buildings of the ISO containers type

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
CONTAINER ISO.
La presente invenzione ha per oggetto un container ISO.
Un container ISO (International Organization for Standardization) è un contenitore avente caratteristiche standard che lo predispongono ad essere trasportato (per esempio tramite navi, aerei, treni o camion opportunamente attrezzati). Esempi di container ISO sono descritti nei documenti brevettuali US2009/0184112A1 ed EP1945538B1. Esempi di elementi di aggancio specifici per container ISO sono descritti nel documento brevettuale US9248957B2. Tipicamente, un container ISO possiede elementi di aggancio standardizzati, dislocati ad ogni vertice del container ISO, che ne agevolano il trasporto e la logistica.
Si osservi che, in svariate applicazioni (quali, a mero titolo di esempio, le sale operatorie degli ospedali, i laboratori scientifici o gli ambienti dedicati alla conservazione di oggetti delicati) è noto l’utilizzo di impianti per il condizionamento e la ventilazione dell’aria. Tali impianti vengono a volte denominati “impianti VCCC” (Ventilazione e Condizionamento a Contaminazione Controllata), o “HVAC” (Heating Ventilating Air Conditioning).
Una delle problematiche legate agli impianti per il condizionamento e la ventilazione dell’aria consiste nella installazione, che è complessa e richiede tempi lunghi, costi elevati e personale altamente specializzato. Scopo del presente trovato è rendere disponibile un Container ISO che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
Detto scopo è pienamente raggiunto dal Container ISO oggetto del presente trovato, che si caratterizza per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.
In particolare, è scopo del presente trovato mettere a disposizione un Container ISO in grado di semplificare l’installazione (ovvero la realizzazione) di un impianto di impianto di ventilazione e condizionamento dell’aria.
In questo contesto, la presente descrizione mette a disposizione anche un sistema modulare, per la ventilazione e il condizionamento dell’aria; inoltre, la presente descrizione mette a disposizione metodo per realizzare un impianto di ventilazione e condizionamento di aria.
Il container ISO comprende una struttura di contenimento. La struttura di contenimento è realizzata in conformità a standard internazionali, per esempio in accordo con (ovvero, rispetta) la normativa ISO 668 (citata a titolo esemplificativo).
La struttura di contenimento include una parete laterale. La parete laterale definisce al proprio interno un volume: il volume interno del container. La parete laterale definisce una superficie esterna, che ha sostanzialmente forma di parallelepipedo. In un possibile esempio di realizzazione, il container è della tipologia ISO 20-ICx; in un altro possibile esempio di realizzazione, il container è della tipologia ISO 20-IC.
La struttura di contenimento include una pluralità di vertici. Il container ISO comprende, in corrispondenza dei vertici, corrispondenti elementi di aggancio. Anche gli elementi di aggancio sono standardizzati; per esempio, sono realizzati in conformità alla (ovvero, rispetta la) norma ISO 668 sopra citata a titolo esemplificativo.
Il container ISO comprende un’apertura di aspirazione, per permettere un ingresso di aria da un ambiente esterno (esterno al container) nel volume interno (o volume ricevente).
Il container ISO comprende un’apertura di mandata, per permettere un passaggio di aria dal volume interno verso l’ambiente esterno (o ambiente ricevente).
Il container ISO comprende anche un apparato di trattamento dell’aria, posizionato nel volume interno. L’apparato di trattamento dell’aria è configurato per convogliare l’aria dall’apertura di mandata nel volume interno e, in uscita, verso l’apertura di mandata.
L’apparato di trattamento dell’aria, preferibilmente, è realizzato in accordo con (ovvero, rispetta le) normative standard, quali ad esempio la ISO 14644 (ad esempio ISO 14644-1:2015 E).
Preferibilmente, il container ISO comprende un plafone filtrante, posizionato nel volume interno. Con l’espressione “plafone filtrante” si intende una struttura formata da uno o più elementi filtranti (per esempio di materiale spugnoso o magliato), configurato per essere attraversato dall’aria e per filtrare (ripulendola) l’aria che lo attraversa.
L’apparato di trattamento dell’aria è configurato per convogliare l’aria attraverso il plafone filtrante, generando una ventilazione forzata di aria che attraversa il plafone filtrante per poi fuoriuscire dall’apertura di mandata. In tal modo, il container costituisce un modulo di trattamento dell’aria. L’aria trattata (filtrata e condizionata) dal container (ovvero dal modulo di trattamento) viene immessa nell’ambiente (esterno al container ISO) che si vuole condizionare, ovvero l’ambiente ricevente (per esempio, la sala operatoria o il laboratorio e così via); in questo contesto, si noti che il container ISO costituisce un container emittente (in quanto emette aria trattata nell’ambiente ricevente).
Dunque, il Container ISO secondo la presente descrizione mette a disposizione un impianto “prefabbricato” di trattamento e ventilazione dell’aria, in cui la struttura di contenimento del container ISO funge da imballaggio (ovvero guscio protettivo) e da mezzo di trasporto per l’impianto di condizionamento integrato al container ISO stesso; inoltre, si osservi che cui la struttura di contenimento del container ISO funge da ancoraggio e involucro pre-cablato.
In un esempio di realizzazione, l’apparato di trattamento dell’aria include un ventilatore, o qualsiasi altro sistema atto a generare una ventilazione forzata di aria dall’apertura di aspirazione all’apertura di mandata.
In un esempio di realizzazione, l’apparato di trattamento dell’aria include un sistema di condizionamento, configurato per raffreddare e/o riscaldare l’aria. Per esempio, il sistema di condizionamento comprende: un circuito di refrigerazione, per far circolare un fluido refrigerante; un evaporatore, per permettere uno scambio termico tra il fluido refrigerante e l'acqua da raffreddare; un compressore, per comprimere il fluido refrigerante a valle dell'evaporatore; un condensatore, atto a permettere un trasferimento di calore dal fluido refrigerante all'aria esterna, a valle del compressore; un dispositivo di espansione, per consentire l'espansione del fluido refrigerante a valle del condensatore. È previsto, per esempio tramite una valvola a quattro vie, di invertire il verso di circolazione del fluido refrigerante nel circuito, così da commutare da raffreddatore a riscaldatore (o pompa di calore), secondo una tecnologia di per se stessa nota nel settore dei condizionatori.
In un esempio di realizzazione, l’apparato di trattamento dell’aria include un’unità filtrante. Tale unità filtrante dell’apparato di trattamento dell’aria può essere in alternativa o in aggiunta al plafone filtrante. Nel caso in cui l’unità filtrante dell’apparato di trattamento dell’aria sia in aggiunta al plafone filtrante, il container ISO realizza due distinti stadi di filtraggio dell’aria. Preferibilmente, rispetto ad un percorso dell’aria nel volume interno (dall’apertura di aspirazione a quella di mandata), l’apparato di trattamento dell’aria è interposto tra l’apertura di aspirazione e il plafone filtrante. Dunque, in almeno un esempio di realizzazione, il plafone filtrante riceve l’aria già trattata dalla unità di trattamento dell’aria. Pertanto, è previsto, in almeno un esempio di realizzazione, che unità filtrante dell’apparato di trattamento dell’aria costituisca un primo stadio di filtraggio, posizionato a monte di un secondo stadio di filtraggio, costituito dal plafone filtrante. Preferibilmente, il container ISO comprende una saracinesca, o qualsiasi altro sistema per aprire e chiudere l’apertura di mandata. Per esempio, la saracinesca è mobile (per scorrimento) tra una posizione chiusa, in cui chiude l’apertura di mandata, e una posizione aperta, in cui lascia aperta l’apertura di mandata. Nella posizione chiusa, la saracinesca giace sostanzialmente sul piano definito da uno dei lati della parete laterale della struttura di contenimento. In un esempio di realizzazione, il container ISO comprende un attuatore per movimentare la saracinesca in apertura e chiusura; l’attuatore è alloggiato nel volume interno del container ISO. La saracinesca ha la funzione di proteggere i componenti interni del container ISO, per esempio durante il trasporto del container, oppure quando il trattamento dell’aria non è richiesto e l’apparato di trattamento dell’aria è spento.
In un esempio di realizzazione, il container ISO comprende un corpo retrattile, mobile tra una posizione estratta, in cui (almeno una porzione del corpo retrattile) sporge dalla superficie esterna della parete laterale, e una posizione retratta. In questo esempio, l’apertura di aspirazione è ricavata nel corpo retrattile. In tal modo, è previsto di fare sì che, quando il corpo è nella posizione retratta, non vi siano elementi sporgenti esternamente alla dalla superficie esterna (a forma di parallelepipedo) definita dalla parete laterale; ciò agevola il trasporto del container ISO.
In una forma di realizzazione, il container ISO comprende un vano, per l’alloggiamento di uno o più accessori. Il vano è contenuto nel volume interno, per esempio ricavato in una zona di interruzione del plafone filtrante (circondata dal plafone filtrante). Tali accessori possono essere ad esempio lampade di varia tipologia, o altre attrezzature (ad esempio gli strumenti in uso a un dentista o in un laboratorio). Preferibilmente, il container ISO comprende uno o più bracci (articolati o snodati). Ciascun braccio ha una prima estremità connessa (direttamente o indirettamente) alla struttura di contenimento, ovvero ad un telaio del container ISO, ed una seconda estremità collegata ad un corrispondente accessorio, per supportarlo. Preferibilmente, l’accessorio è mobilmente connesso al rispettivo braccio; inoltre, il braccio è preferibilmente ripiegabile all’interno del vano (insieme all’accessorio), così che il braccio e l’accessorio, in una configurazione ripiegata (di riposo o di trasporto) sono completamente contenuti nel vano (o per lo meno all’interno della superficie esterna del container ISO). I bracci sono snodati, in modo che si possano distendere al di fuori del vano, per costituire bracci pensili, sporgenti nell’ambiente ricevente.
In una forma di realizzazione, il container ISO comprende un’unità di controllo (costituita per esempio da una scheda elettronica). L’unità di controllo è preposta a comandare (gestire) il funzionamento di uno o più componenti del container ISO. Per esempio, l’unità di controllo può essere connessa ad uno o più degli elementi della seguente lista (per comandarli o controllarli): l’attuatore della saracinesca, l’apparato di trattamento dell’aria, il corpo retrattile, i bracci pensili. In un esempio di realizzazione, l’unità di controllo include un sistema di comunicazione, preferibilmente wireless, per ricevere istruzioni di comando da remoto, per esempio da un quadro comandi esterno rispetto al container ISO (quadro comandi “remotizzato”).
In un esempio di realizzazione, è previsto che i comandi per le diverse funzioni (ad esempio l’apparato di trattamento dell’aria o gli altri componenti sopra elencati) siano disponibili via telecomando (dispositivo remoto, ad esempio anche un tablet o smart phone); è previsto di mettere a disposizione un pannello di controllo.
In un esempio di realizzazione, il container ISO include uno o più sensori, per rilevare uno o più grandezze (parametri) rappresentativi di uno stato di funzionamento (per esempio) dell’apparato di trattamento dell’aria, o rappresentativi di una qualità dell’aria trattata, o della potenza elettrica assorbita (solo per fare alcuni esempi). Preferibilmente, l’unità di controllo comprende una memoria (per immagazzinare dati) e un processore, preposto a ricevere segnali rappresentativi di tali parametri, per memorizzarli nella memoria e/o elaborarli, con possibilità di trasmettere dati all’esterno. In tal modo, è possibile, attraverso i dati rilevati o derivati dall’unità di controllo, avere indicazioni circa la qualità e l’efficacia del trattamento dell’aria. È anche previsto che l’elaboratore (processore) della unità di controllo sia programmato per comandare uno o più dei componenti del container ISO (per esempio l’apparato di trattamento dell’aria) in retroazione, in funzione di uno o più parametri di controllo; i parametri di controllo possono essere rappresentativi, per esempio, del consumo di energia elettrica, o della qualità dell’aria trattata (ricevuta in ingresso e/o convogliata in uscita); i parametri di controllo sono derivati (tramite opportune elaborazioni effettuate dal processore) a partire dalle grandezze rilevate o misurate (e ricevute in ingresso dall’unità di controllo), o, a seconda dei casi possono coincidere con le grandezze rilevate.
In un esempio di realizzazione, il container ISO comprende una coppia (o più coppie, per esempio due coppie) di fori passanti. Tali fori passanti, ricavati sulla parete laterale e atti a fornire zone di inserimento per forche o altri elementi di movimentazione del container. Preferibilmente, i fori della coppia di fori sono allineati rispetto ad un asse, per permettere un inserimento di un’asta attraverso entrambi i fori della coppia di fori (realizzando così un cosiddetto “passo forca”).
In un esempio di realizzazione, il container ISO comprende una o più aperture addizionali (in aggiunta all’apertura di aspirazione e a quella di mandata), configurate per mettere in comunicazione di fluido il volume interno con l’ambiente esterno.
Preferibilmente, l’apertura di aspirazione è posizionata su un primo lato della parete laterale, mentre l’apertura di mandata è posizionata su un secondo lato della parete laterale, diverso dal primo lato.
Si osservi che il container ISO può includere, in esempio di realizzazione, una pluralità di aperture di aspirazione. Il container ISO può includere, in esempio di realizzazione, una pluralità di aperture di mandata.
Preferibilmente, dette una o più aperture addizionali sono posizionate su uno o più lati della parete laterale, diversi dal primo lato e dal secondo lato. Per esempio, è previsto che le aperture addizionali (di una pluralità di aperture addizionali) siano posizionate su un terzo e su un quarto lato della parete laterale, tra loro opposti; preferibilmente, il terzo e il quarto lato sono diversi dal primo e dal secondo lato.
Le aperture addizionali sono preposte a permettere il passaggio di aria in uscita e/o in ingresso dal volume interno; tale funzione è particolarmente utile quando il container ISO, che costituisce un modulo di trattamento (dell’aria), viene connesso a moduli aggiuntivi di un sistema modulare. Per esempio, è previsto un modulo aggiuntivo preposto alla canalizzazione dell’aria, il quale include un condotto, il condotto essendo operativamente connesso ad una delle aperture addizionali, così da essere in comunicazione di fluido con (almeno una parte de) il volume interno del container ISO.
In effetti, la presente descrizione mette a disposizione anche un sistema modulare di ventilazione e condizionamento di aria.
Tale sistema comprende un modulo di trattamento, costituito dal container ISO secondo uno o più degli aspetti descritti nel presente documento brevettuale.
Inoltre, il sistema comprende almeno un ulteriore modulo. Detto (almeno un) ulteriore modulo è configurato per essere interconnesso con il modulo di trattamento, in una configurazione accoppiata del sistema, e per essere disconnesso dal modulo di trattamento, in una configurazione disaccoppiata del sistema. Preferibilmente, nella configurazione accoppiata del sistema, l’ulteriore modulo è interconnesso con il modulo di trattamento per formare una struttura rigida insieme al modulo di trattamento; si osservi che tale struttura è anche previsto che sia impermeabile (al passaggio di fluidi). In un esempio di realizzazione, l’ulteriore modulo (in particolare, il modulo di canalizzazione) è a propria volta un container ISO (preferibilmente della stessa altezza del container ISO che forma il modulo di trattamento). In tal caso, il condotto (o i condotti o canalizzazioni) dell’ulteriore modulo sono contenuti all’interno della struttura di contenimento del rispettivo container ISO.
In un esempio di realizzazione, è previsto che il sistema comprenda, come possibile modulo aggiuntivo, un modulo di aggancio, preposto a connettere il modulo di trattamento ad una struttura di supporto. Il modulo di aggancio è configurato per agganciarsi (in modo stabile e preferibilmente impermeabile, anche se preferibilmente removibile), al modulo di trattamento (e/o al modulo di canalizzazione).
Per esempio, il modulo di aggancio include un contro-telaio (preferibilmente cavo ovvero dotato di una zona incavata), configurato per connettersi ad un soffitto di un edificio, per agevolare il fissaggio del modulo di trattamento (nonché del sistema stesso) al soffitto.
In un esempio di realizzazione, il modulo di aggancio costituisce un giunto di interconnessione, per collegare (meccanicamente) tra loro due o più moduli (containers). In questo caso, è previsto che il modulo di aggancio includa un collare, ovvero un contro-telaio conformato a collare.
La presente descrizione mette a disposizione anche un metodo per realizzare un impianto di ventilazione e condizionamento di aria.
Il metodo comprende una fase di predisposizione di un container ISO. Tale container ISO ha una o più delle caratteristiche descritte nel presente documento brevettuale (per costituire un modulo di trattamento dell’aria). In particolare, il container ISO ha una struttura di contenimento, includente la pluralità di vertici e la parete laterale, la parete laterale definendo il volume interno e la superficie esterna conformata sostanzialmente a parallelepipedo; il container ISO può anche avere la pluralità di elementi di aggancio posizionati a corrispondenti vertici della struttura di contenimento. Il metodo comprende anche una fase di predisposizione, nella parete laterale del container ISO, dell’apertura di aspirazione e dell’apertura di mandata, per permettere un passaggio di aria da un ambiente esterno (di prelievo di aria) al volume interno (ricevente) e dal volume interno ad un ambiente esterno (ricevente l’aria trattata); si osservi che l’ambiente esterno di prelievo potrebbe essere diverso dall’ambiente esterno ricevente, oppure (in una diversa condizione applicativa) opterebbe essere lo stesso, nel qual caso il container ISO (e in particolare l’apparato 6 di trattamento) attua un ricircolo dell’aria dell’ambiente ricevente (l’ambiente esterno del quale si vuole trattare l’aria), per cui l’aria viene prelevata dall’ambiente ricevente, viene trattata (filtrate e condizionata termicamente) internamento dal container ISO e quindi viene reimmessa nell’ambiente ricevente.
Il metodo può anche prevedere una fase di posizionamento, nel volume interno, di un plafone (o di una pluralità di plafoni) filtrante.
Il metodo comprende anche una fase di posizionamento, nel volume interno, di un apparato di trattamento dell’aria, ovvero una unità di trattamento aria (UTA), configurato per convogliare l’aria (preferibilmente attraverso il plafone filtrante) verso l’apertura di mandata.
In un esempio di realizzazione, il metodo comprende una fase di controllo del container ISO stesso, per esempio tramite un’unità di controllo, la quale può essere inclusa nel container ISO all’interno del volume interno, o può essere esterna al container ISO. In particolare, è previsto di controllare uno o più degli attuatori presenti nel container ISO (per esempio l’attuatore preposto a movimentare il corpo retrattile o quello collegato alla saracinesca); in alternativa o in aggiunta, è previsto di controllare il trattamento dell’aria (per esempio comandando le unità che compongono l’apparato di trattamento, quali ad esempio il compressore, il ventilatore o i ventilatori, e così via).
In un esempio di realizzazione, il metodo comprende una fase di rilevazione di parametri di controllo, per poter ricavare informazioni sulla qualità dell'aria trattata. Preferibilmente, è prevista una fase di gestione (per esempio tramite l’unità di controllo) del funzionamento del container ISO (per esempio dell’apparato di trattamento), in funzione dei parametri di controllo rappresentativi della qualità dell'aria.
In un possibile esempio di realizzazione, il metodo comprende una fase di predisposizione di un ulteriore container ISO (costituente il modulo di canalizzazione), includente un condotto posizionato all’interno di una struttura di contenimento dell’ulteriore container ISO, e una fase di connessione dell’ulteriore container ISO al container ISO.
In tal modo, il modulo di trattamento viene connesso a uno o più moduli di canalizzazione, o ad altri moduli di trattamento, per formare il sistema di ventilazione e condizionamento di aria; tale sistema, essendo modulare, può essere modificato nella sua architettura o ampliato a piacimento, in modo particolarmente agevole. Si osservi che il sistema di ventilazione può costituire (o includere) anche un sistema di ricircolo dell’aria.
Quando i moduli sono accoppiati, ovvero interconnessi, almeno una parte dei rispettivi volumi interni sono in comunicazione di flusso, attraverso aperture presenti sui diversi moduli, posizionate in posizioni prestabilite (per esempio, le aperture addizionali del modulo di trattamento vengono connesse ad altre aperture addizionali di altri moduli di trattamento o alle aperture definite da estremità dei condotti di moduli di canalizzazione). Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui: - la figura 1 illustra un container ISO secondo il presente trovato, in vista prospettica;
- la figura 2 illustra il container ISO di figura 1, in vista dal basso;
- la figura 3 illustra il container ISO di figura 1, in una vista laterale;
- la figura 4 illustra il container ISO di figura 1, in un’altra vista laterale, sezionata;
- le figure 5A e 5B illustrano il container ISO di figura 1, in vista prospettica da una diversa angolazione, con saracinesca in diverse posizioni operative; - le figure 6A e 6B illustrano il container ISO di figura 1, secondo una variante realizzativa, in vista laterale e da sotto, rispettivamente;
- le figure 7A e 7B illustrano un sistema secondo il presente trovato, in diverse configurazioni operative;
- la figura 8 illustra il container ISO di figura 1, in una variante realizzativa, e in una vista con una porzione asportata.
Nelle figure, si è indicato con 1 un container ISO secondo il presente trovato. Il container ISO 1 comprende una struttura 2 di contenimento. La struttura 2 di contenimento ha la forma (almeno approssimativamente) di un parallelepipedo. La struttura 2 di contenimento definisce una pluralità di vertici. La struttura 2 di contenimento include una parete 20 laterale. La struttura 2 di contenimento (ovvero la parete 20 laterale) definisce un volume interno e una superficie esterna (la quale è conformata in modo da seguire sostanzialmente la superficie esterna del parallelepipedo). La parete 20 laterale include una pluralità di lati o pannelli. In particolare, la parete 20 laterale include un pannello 201 superiore, un pannello 202 anteriore, una coppia di pannelli 203 di fianco, un pannello 204 inferiore e un pannello 205 posteriore.
Il container ISO 1 (ovvero la struttura 2 di contenimento) comprende una pluralità di elementi 3 di aggancio, ciascuno posizionato ad un corrispondente vertice della struttura 2 di contenimento.
Il container ISO 1 (ovvero la struttura 2 di contenimento) comprende un’apertura 4 di aspirazione (o una pluralità di aperture 4 di aspirazione). L’apertura 4 di aspirazione ha la funzione di permettere un ingresso di aria, da un ambiente esterno al container ISO 1, nel volume interno.
In una possibile forma realizzativa, il container ISO 1 comprende un corpo 401 (o una pluralità di corpi 401, corrispondente alla pluralità di aperture 4 di aspirazione), sul quale è ricavata l’apertura 4 di aspirazione. Il corpo 401 è mobilmente connesso alla struttura 2 di contenimento; esso è mobilmente inserito in un’asola definita dalla parete 20 laterale. Il corpo 401 è retrattile. In particolare, il corpo 401 è mobile tra una posizione estratta, in cui almeno una porzione del corpo 401 sporge dalla superficie esterna della parete 20 laterale, e una posizione retratta. Preferibilmente, l’apertura 4 di aspirazione è protetta da una grata 402. Se è previsto il corpo 401, la grata 402 è fissata al corpo 401, altrimenti può essere fissata alla parete laterale 20.
Il container ISO 1 (ovvero la struttura 2 di contenimento) comprende un’apertura 5 di mandata. L’apertura 5 di mandata ha la funzione di permettere un passaggio di aria dal volume interno verso un ambiente esterno (in particolare, verso l’ambiente che si vuole condizionare, cioè del quale si vuole trattare l’aria).
In un esempio di realizzazione, il container ISO 1 comprende una saracinesca 501, a copertura dell’apertura di mandata 5. La saracinesca 501 è mobile per coprire e scoprire l’apertura 5 di mandata. In particolare, la saracinesca 501 è mobile tra una posizione chiusa, in cui chiude l’apertura 5 di mandata, e una posizione aperta, in cui lascia aperta l’apertura 5 di mandata. La saracinesca 501 può essere un avvolgibile, o un elemento a soffietto, o un sistema di lamelle impaccabili, o uno sportello o altro sistema atto a realizzare tale apertura e chiusura. In un esempio di realizzazione, il container ISO 1 comprende un attuatore 502, per movimentare la saracinesca 501. L’attuatore 502 può essere contenuto nel volume interno. Per esempio, l’attuatore 502 può essere un rullo motorizzato o altro sistema meccanico.
Il container ISO 1 comprende un apparato 6 di trattamento dell’aria. L’apparato 6 di trattamento dell’aria è posizionato nel volume interno. L’apparato 6 di trattamento dell’aria ha una o più delle seguenti funzioni: ventilazione, condizionamento e filtraggio.
L’apparato 6 di trattamento dell’aria include una ventola (o una pluralità di ventole) o qualsiasi altro mezzo premente, per generare un flusso d’aria, così che l’aria viene convogliata, attraverso un percorso (entro il volume interno), dall’apertura 4 di aspirazione all’apertura 5 di mandata. In tal modo, l’apparato 6 di trattamento svolge la funzione di ventilazione.
L’apparato 6 di trattamento dell’aria include un sistema di condizionamento termico (per esempio un circuito frigorifero e/o un riscaldatore; circuito frigorifero e un riscaldatore possono essere previsti come dispositivi distinti o possono essere realizzati dallo stesso dispositivo, secondo modalità di funzionamento diverse). In tal modo, l’apparato 6 di trattamento svolge la funzione di condizionamento termico, con possibilità di regolare temperatura (e umidità), per realizzare un microclima desiderato nell’ambiente esterno (ambiente ricevente) comunicante con l’apertura 5 di mandata. È anche previsto che container ISO 1 (ovvero la struttura 2 di contenimento) includa una o più feritoie 601, ricavate in corrispondenza dell’apparato 6 di trattamento dell’aria, con la funzione di prese d’aria, per agevolare il funzionamento del sistema di condizionamento dell’aria (o, più in generale, dell’apparato 6 di trattamento dell’aria); per esempio, le feritoie 601 permettono un ricircolo dell’aria dall’ambiente che si vuole climatizzare (ad esempio per l’applicazione ad una sala operatoria, o a più ambienti riceventi da “condizionare”).
In un esempio di realizzazione, è anche previsto che l’apparato 6 di trattamento dell’aria includa una un’unità filtrante. L’aria viene convogliata attraverso tale un’unità filtrante dell’apparato 6 di trattamento dell’aria, che così può svolgere una funzione di filtraggio dell’aria.
L’apparato 6 di trattamento dell’aria include o ha accesso a un’alimentazione elettrica, per il proprio funzionamento (con particolare riguardo al sistema di condizionamento).
Il container ISO 1 comprende un plafone 7 filtrante. Il plafone 7 filtrante è posizionato nel volume interno. Il plafone 7 filtrante è preferibilmente un dispositivo filtrante che non assorbe energia elettrica. Il plafone 7 filtrante viene attraversato dal flusso di aria, la quale, per effetto di tale attraversamento, viene filtrata, secondo una tecnica di per se stessa nota nel settore del filtraggio dell’aria.
Il container ISO 1 è allungato lungo un asse longitudinale A.
Per esempio, il plafone 7 filtrante include una parete, formata da uno o più elementi 701 filtranti.
Preferibilmente, il plafone 7 filtrante è disposto parallelamente all’asse A longitudinale. Per esempio, il plafone 7 filtrante include una pluralità di elementi 701 filtranti, allungati longitudinalmente e orientati parallelamente all’asse A longitudinale. In un possibile esempio di realizzazione il plafone 7 filtrante è interrotto in una zona 702 di interruzione, nella quale può essere inserito un organo di connessione, l’aggancio di un accessorio 30 o un gruppo di accessori 30. Per esempio, è previsto che il container ISO 1 comprenda uno o più bracci 31, preposti ad essere agganciati agli accessori 30, i bracci 31 essendo connettibili (per esempio alla struttura 2 di contenimento o ad altre parti del container ISO), in corrispondenza della zona 702 di interruzione, per esempio tramite l’organo di connessione. Per esempio, la zona 702 di interruzione può essere ricavata centralmente rispetto al plafone 7 filtrante, per esempio in modo che sia circondata dagli elementi 701 filtranti.
Si osservi che la zona 702 di interruzione costituisce un vano predisposto ad alloggiare gli accessori 30 e/o i bracci 31. In una forma realizzativa, i bracci sono articolati (includono una pluralità di segmenti tra loro collegati in corrispondenti snodi). In tal modo, i bracci 31 sono ripiegabili ovvero abbattibili. Ciò permette, da un lato, all’utilizzatore di regolare la posizione degli accessori 30, durante l’uso, variando la posizione relativa dei segmenti dei bracci; dall’altro lato, permette di riporre i bracci 31 e gli accessori 30 all’interno della zona 702 di interruzione, quando il container ISO non viene utilizzato per il trattamento dell’aria, o quando viene trasportato. Dunque, ciascuno dei bracci 31 è mobile tra una configurazione ripiegata, in cui è alloggiato (insieme al proprio accessorio 30) nel vano definito dalla zona 702 di interruzione, e una configurazione operativa, in cui si protende al di fuori della superficie esterna del container ISO, aggettando dall’apertura 5 di mandata, per rendere il rispettivo accessorio 30 disponibile agli utilizzatori presenti nell’ambiente ricevente. Pertanto, i bracci 31 (articolati), nella configurazione operativa, sono bracci pensili.
In un esempio di realizzazione, il plafone 7 filtrante è configurato per realizzare un flusso laminare di aria.
In una preferita forma realizzativa, l’apparato 6 di trattamento dell’aria è interposto tra l’apertura 4 di aspirazione e il plafone 7 filtrante, rispetto al percorso dell’aria nel volume interno. Per esempio, l’apparato 6 di trattamento dell’aria è posizionato nelle immediate vicinanze dell’apertura 4 di aspirazione.
È previsto, per esempio, che il plafone 7 filtrante sia interposto tra l’apparato 6 di trattamento dell’aria e l’attuatore 502 della saracinesca 501, per esempio rispetto all’asse A longitudinale.
In una forma di realizzazione, l’apparato 6 di trattamento dell’aria include un distributore 602, per alimentare l’aria al plafone 7 filtrante. Il distributore 602 riceve aria dal l’apparato 6 di trattamento dell’aria e la diffonde attraverso il plafone 7 filtrante. Il distributore 602 è disposto al di sopra (ovvero sul lato verticale) del plafone 7 filtrante, ossia in modo che il plafone 7 filtrante sia interposto tra il distributore 602 e l’apertura 5 di mandata. Per esempio, il distributore 602 include una pluralità di canaline forate, orientate parallelamente all’asse A longitudinale.
In un esempio di realizzazione, è previsto che la parete laterale 20 definisca una o più botole 206 o sportelli di ispezione, removibilmente associati al resto della parete laterale 20.
In un esempio di realizzazione, il container ISO 1 comprende (ulteriormente alle aperture già descritte) una o più prese d’aria 207. Tali prese d’aria 207 sono costituite da feritoie ovvero aperture ricavate nella parete 20 laterale e preferibilmente protette da grate o griglie o simili elementi di protezione. Per quanto riguarda la collocazione delle prese d’aria 207 nella parete 20 laterale sono previste varie soluzioni. In un esempio di realizzazione, è previsto che una o più prese d’aria siano posizionate sui pannelli 203 di fianco. Per esempio, è previsto che ciascun pannello 203 di fianco includa una o più prese d’aria 207; preferibilmente, include una prima presa d’aria 207 (collocata tra un’apertura addizionale 9A per l’uscita dell’aria e un’apertura 9B per l’ingresso dell’aria nel volume interno) e una seconda presa d’aria 207 (collocata ad un’estremità del pannello 203 di fianco distale dell’apertura 4 di aspirazione). In alternativa o in aggiunta, è previsto che una o più prese d’aria 207 siano posizionate sul pannello 201 superiore, o su quello anteriore 202 o su quello posteriore 205, per esempio.
In un esempio di realizzazione, il container ISO 1 comprende almeno un foro 8 (o incavo), ricavato nella parete laterale 20, per agevolare la presa del container ISO 1 tramite elementi di aggancio, per la movimentazione del container ISO 1 stesso. Preferibilmente, il foro 8 è passante rispetto alla parete. In un esempio di realizzazione, è previsto di dotare il container ISO di (almeno) una coppia di fori 8 passanti, ricavati su lati opposti (per esempio i pannelli di fianco 203) della parete laterale 20 e allineati rispetto ad un asse (per esempio un asse trasversale all’asse A longitudinale); è anche previsto di lasciare libera la porzione di volume interno interposta tra i fori 8 della coppia; ciò per agevolare l’inserimento di un’asta attraverso i fori della coppia di fori.
Dunque, nel volume interno si possono individuare: un primo volume, in cui è posizionato l’apparato 6 di trattamento aria, e un secondo volume, in cui è posizionato il plafone 7 filtrante (ed eventualmente il distributore 602); è anche previsto che vi sia un terzo volume, in cui è posizionato l’attuatore 502 della saracinesca 501.
In un esempio di realizzazione, il container ISO 1 (la struttura 2 di contenimento) comprende una o più aperture addizionali, configurate per mettere in comunicazione di fluido il volume interno con l’ambiente esterno o con altri volumi esterni al contenitore ISO 1.
Per esempio, il container ISO 1 comprende aperture addizionali 9A di uscita, le quali sono preferibilmente ricavate in una porzione della parete 20 laterale che delimita il secondo volume. Il container ISO 1 può includere aperture addizionali 9B di ingresso, le quali sono preferibilmente ricavate in una porzione della parete 20 laterale che delimita il secondo volume. Si osservi che la funzione delle aperture addizionali 9A e 9B potrebbe essere scambiato, per quanto riguarda l’uscita o l’ingresso dell’aria dal volume interno. Le aperture addizionali, in una forma di realizzazione, includono rispettive bocche (definite da cornici circondanti le aperture addizionali stesse); le bocche non sporgono esternamente alla superficie esterna del contenitore ISO, ma sono preferibilmente a filo rispetto ad essa, oppure sono retrattili, ossia mobili da posizione estratta, in cui sporgono, a posizione retratta, in cui sono a filo o entro il profilo esterno della struttura 2 di contenimento. È anche previsto che le aperture addizionali siano provviste di rispettivi elementi di copertura o saracinesche addizionali. In una forma realizzativa, è previsto che il container ISO 1 comprenda aperture addizionali 9C collocate sul pannello 205 posteriore della parete 20 laterale (oltre che sui pannelli 203 laterali). La funzione delle aperture addizionali 9C collocate sul pannello 205 posteriore potrebbe essere la stessa delle aperture addizionali 9A.
La presente descrizione mette a disposizione anche un sistema 100 di ventilazione e condizionamento di aria. Il sistema 100 è preferibilmente un sistema modulare.
Nell’ambito di tale sistema 100, il contenitore ISO, secondo uno o più degli aspetti sopra descritti, forma un modulo di trattamento (dell’aria).
È anche previsto che il sistema 100 possa comprendere (almeno) un modulo 1’ di canalizzazione, ulteriore rispetto al modulo di trattamento. Il modulo 1’ di canalizzazione e il modulo di trattamento sono configurati per essere connessi reciprocamente (meccanicamente, idraulicamente ed eventualmente elettricamente). Pertanto, il sistema 100 ha due configurazioni operative: una configurazione accoppiata, in cui i moduli sono connessi, e una configurazione disaccoppiata in cui i moduli sono disconnessi. È previsto di poter interconnettere un numero qualsiasi di moduli di trattamento con un numero qualsiasi di moduli 1’ di canalizzazione. Per esempio, ciascun modulo di trattamento (container ISO 1) può essere connesso ad altri due moduli tramite le aperture addizionali poste (ad esempio) alle pareti 203 di fianco.
È previsto che i moduli 1’ di canalizzazione siano container ISO. Per esempio, il modulo 1’ di canalizzazione include un condotto 901 (o una pluralità di condotti). Per esempio, tali condotti 901 sono posizionati all’interno di una struttura di contenimento del modulo 1’ di canalizzazione. Nella configurazione accoppiata del sistema, i condotti 901 sono in comunicazione di fluido con il volume interno del modulo di trattamento, attraverso le aperture addizionali 9A e 9B.
In una forma di realizzazione, il sistema 100 comprende un modulo 1’’ di aggancio, connettibile al modulo di trattamento (o di canalizzazione), per fissarlo al soffitto di un edificio. Per esempio, il modulo 1’’ di aggancio è connettibile al modulo di trattamento (o di canalizzazione) sul pannello 201 superiore. Per esempio, il modulo 1’’ di aggancio include un contro-telaio 902. Preferibilmente, il contro-telaio 902 è cavo (o ha una zona incavata), per permettere alle aperture definite sul pannello 201 superiore di essere aperte su una intercapedine di aria, tra il pannello 201 superiore e il soffitto (ovvero il modulo 1’’ di aggancio fissato al soffitto).
La presente descrizione mette a disposizione anche un metodo per realizzare un impianto di ventilazione e condizionamento di aria.
Il metodo prevede di predisporre un container ISO 1, provvisto, nel proprio volume interno, dell’apparato di trattamento dell’aria (secondo una o più delle relative caratteristiche sopra descritte) e del plafone 7 filtrante (secondo una o più delle relative caratteristiche sopra descritte).
È anche previsto che il container ISO 1 sia dotato di un’apertura di aspirazione, per permettere un ingresso di aria da un ambiente esterno al container nel volume interno, e di un’apertura di mandata, per permettere un passaggio di aria dal volume interno verso l’ambiente esterno (per esempio, secondo una o più delle relative caratteristiche sopra descritte a proposito dell’apertura 4 di aspirazione e dell’apertura 5 di mandata; ma è anche previsto che l’aspirazione e la mandata vengano realizzate su container adiacenti, interconnessi secondo la logica del sistema modulare 100 descritta sopra).
Il container ISO 1 (ed eventualmente il sistema 100) è quindi pronto ad essere trasportato sul sito di installazione e fissato al soffitto o a un elemento di sostegno equivalente).
Dunque, il metodo prevede anche, in un esempio di realizzazione, di predisporre un ulteriore container ISO, includente un condotto 901 posizionato all’interno di una sua struttura di contenimento, per definire il modulo 1’ di canalizzazione, da connettersi al container ISO 1 (modulo di trattamento).
Il container ISO 1 viene connesso all’ulteriore container ISO (modulo di canalizzazione 1’ o modulo di trattamento aggiuntivo), in modo che i condotti 901 dell’ulteriore container ISO siano in comunicazione di fluido con il volume interno del container ISO 1 (per esempio attraverso le ulteriori aperture 9A e 9B), per permettere uno spostamento di aria dal volume interno del container ISO al condotto dell’ulteriore container ISO, e/o viceversa.
Il metodo prevede anche, in un esempio di realizzazione, di predisporre un modulo di connessione 1’’, da fissare al container ISO 1 per agevolarne la connessione al soffitto, mantenendo la parete superiore 201 ad una distanza prestabilita dal soffitto per garantire circolazione di aria e/o ispezione.
In una possibile forma realizzativa, è previsto che il sistema 100 comprenda anche moduli 1’’’ di contenimento, adibiti a formare la camera che deve essere climatizzata (ad esempio il laboratorio o la sala operatoria). In tal modo, è possibile realizzare una struttura prefabbricata che incorpora sia la camera climatizzata che l’impianto di trattamento dell’aria (e incorpora anche, preferibilmente, i bracci articolati con relativi accessori).

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Container ISO (1) comprendente: - una struttura (2) di contenimento includente una pluralità di vertici e una parete (20) laterale, la quale definisce un volume interno e una superficie esterna conformata sostanzialmente a parallelepipedo; - una pluralità di elementi (3) di aggancio, ciascuno posizionato ad un corrispondente vertice della struttura di contenimento, caratterizzato dal fatto che comprende: - un’apertura (4) di aspirazione, per permettere un ingresso di aria dall’esterno del container ISO nel volume interno; - un’apertura (5) di mandata, per permettere un passaggio di aria dal volume interno verso un ambiente esterno ricevente da climatizzare; - un plafone (7) filtrante, posizionato nel volume interno; - un apparato (6) di trattamento dell’aria, posizionato nel volume interno e configurato per convogliare aria attraverso il plafone (7) filtrante, verso l’apertura (5) di mandata.
  2. 2. Container ISO (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’apparato (6) di trattamento dell’aria include: - un ventilatore, per generare una ventilazione forzata di aria dall’apertura (4) di aspirazione all’apertura (5) di mandata, attraverso l’apparato (6) di trattamento dell’aria stesso e il plafone (7) filtrante; - un sistema di condizionamento, configurato per raffreddare e/o riscaldare l’aria.
  3. 3. Container ISO (1) secondo la rivendicazione 2, in cui l’apparato (6) di trattamento dell’aria include una propria unità filtrante, in aggiunta al plafone (7) filtrante, per purificare o decontaminare l’aria.
  4. 4. Container ISO (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui, rispetto ad un percorso dell’aria nel volume interno, l’apparato (6) di trattamento dell’aria è interposto tra l’apertura (4) di aspirazione e il plafone (7) filtrante.
  5. 5. Container ISO (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una saracinesca (501), mobile tra una posizione chiusa, in cui chiude l’apertura (501) di mandata, e una posizione aperta, in cui lascia aperta l’apertura (501) di mandata.
  6. 6. Container ISO (1) secondo la rivendicazione 5, comprendente un attuatore (502), contenuto nel volume interno e connesso alla saracinesca (501), per movimentarla tra la posizione chiusa e quella aperta.
  7. 7. Container ISO (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un corpo (401) retrattile, mobile tra una posizione estratta, in cui almeno una porzione del corpo (401) retrattile sporge dalla superficie esterna della parete (20) laterale, e una posizione retratta, l’apertura (4) di aspirazione essendo ricavata nel corpo (401) retrattile.
  8. 8. Container ISO (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una o più aperture (9A, 9B) addizionali, configurate per mettere in comunicazione di fluido il volume interno con l’esterno del contenitore ISO (1).
  9. 9. Container ISO (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una coppia di fori (8) passanti, ricavati sulla parete (20) laterale e allineati rispetto ad un asse, per permettere un inserimento di un’asta attraverso i fori (8) della coppia di fori.
  10. 10. Container ISO (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una unità di controllo, collegata all’apparato 6 di trattamento dell’aria per controllarlo.
  11. 11. Sistema (100) modulare di ventilazione e condizionamento di aria, comprendente: - un modulo di trattamento, costituito dal container ISO (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti; - almeno un ulteriore modulo (1’, 1’’, 1’’’), configurato per essere interconnesso con il modulo di trattamento, per formare una struttura rigida e impermeabile insieme al modulo di trattamento, in una configurazione accoppiata del sistema (100), e per essere disconnesso dal modulo di trattamento, in una configurazione disaccoppiata del sistema (100).
  12. 12. Sistema (100) secondo la rivendicazione 11, in cui l’almeno un ulteriore modulo (1’, 1’’’) è un container ISO.
  13. 13. Sistema (100) secondo la rivendicazione 11 o la 12, in cui l’almeno un ulteriore modulo (1’’) include un condotto (901), posizionato all’interno di una struttura di contenimento dell’almeno un ulteriore modulo, e in cui il condotto (901), nella configurazione accoppiata del sistema (100), è in comunicazione di fluido con il volume interno del modulo di trattamento, per permettere uno spostamento di aria dal volume interno del modulo di trattamento al condotto dell’almeno un ulteriore modulo, o viceversa.
  14. 14. Sistema (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 11 a 13, comprendente un modulo (1’’) di aggancio, includente un contro-telaio (902), configurato per connettersi ad un soffitto di un edificio.
  15. 15. Metodo per realizzare un impianto di ventilazione e condizionamento di aria, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: - predisposizione di un container ISO (1), con una struttura (2) di contenimento includente una pluralità di vertici e una parete (20) laterale, la quale definisce un volume interno e una superficie esterna conformata sostanzialmente a parallelepipedo, e con una pluralità di elementi (3) di aggancio posizionati a corrispondenti vertici della struttura (2) di contenimento; - predisposizione, nella parete (20) laterale, di un’apertura (4) di aspirazione, per permettere un ingresso di aria dall’esterno del container ISO nel volume interno; - predisposizione, nella parete laterale (20), di un’apertura (5) di mandata, per permettere un passaggio di aria dal volume interno verso l’ambiente esterno da climatizzare; - posizionamento, nel volume interno, di un plafone (7) filtrante; - posizionamento, nel volume interno, di un apparato (6) di trattamento dell’aria, configurato per convogliare aria attraverso il plafone (7) filtrante verso l’apertura (5) di mandata.
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, comprendente le seguenti fasi: - predisposizione di un ulteriore container ISO, includente un condotto (901) posizionato all’interno di una struttura di contenimento dell’ulteriore container ISO; - connessione dell’ulteriore container ISO al container ISO (1), in modo che il condotto (901) dell’ulteriore container ISO sia in comunicazione di fluido con il volume interno del container ISO (1), per permettere uno spostamento di aria dal volume interno del container ISO (1) al condotto (901) dell’ulteriore container ISO, o viceversa.
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