IT201900001755A1 - Dispositivo per il comando remoto di apparati domestici e relativo metodo di funzionamento - Google Patents

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IT102019000001755A
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Alessandro Tioli
Massimo Piacentini
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Mind S R L
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Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
“DISPOSITIVO PER IL COMANDO REMOTO DI APPARATI DOMESTICI E RELATIVO METODO DI FUNZIONAMENTO”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo per il comando remoto di apparati domestici e ad un relativo metodo di funzionamento.
Sono noti diversi dispositivi per il comando remoto di apparati domestici impiegati generalmente in ambienti privati o pubblici per permettere ad uno o più utilizzatori di comandare un’ampia varietà di apparati domestici, tra i quali possiamo citare punti luce, termostati, cancelli, porte automatiche e molti altri, attraverso mezzi di comando, ad esempio come PC, tablet, smartphone e simili.
Generalmente, i dispositivi di questo tipo sono installati all’interno delle cosiddette scatole porta frutti, all’interno delle quali sono generalmente installati anche mezzi di accesso all’impianto elettrico domestico, ad esempio come prese elettriche di tipo Schuko o di tipo L, e mezzi di attivazione di tipo manuale, ad esempio come interruttori e pulsanti, di corrispondenti apparati domestici operativamente collegati all’impianto elettrico.
Molto frequentemente, questi tipi di dispositivi possono essere comandati a distanza dall’utilizzatore tramite l’impiego di mezzi di comando di tipo wireless. Infatti, i dispositivi di tipo noto comprendono generalmente mezzi di comunicazione wireless collegabili ad uno o più dei mezzi di comando ed un mezzo attuatore da collegare operativamente all’apparato da comandare.
In questo modo, i mezzi di comando permettono all’utilizzatore di comandare a distanza il mezzo attuatore desiderato, il quale aziona il corrispondente apparato.
Alcuni esempi di azionamento sono l’accensione/spegnimento delle luci, l’apertura/chiusura di porte automatiche e cancelli, ed il sollevamento/abbassamento di tapparelle.
Inoltre, in generale, i dispositivi di tipo noto sono impiegati in sistemi comprendenti una pluralità di tali dispositivi, ciascuno dei quali è operativamente collegato ad un apparato domestico specifico.
In particolare, la comunicazione tra i dispositivi noti ed i mezzi di comando è instaurata tramite un gateway.
Infatti, generalmente, il gateway comunica con i dispositivi noti tramite una rete dedicata e tramite protocolli proprietari, i quali sono solitamente unici e caratteristici di ciascuna casa produttrice di questo tipo di dispositivi. Invece, i mezzi di comando comunicano con il gateway tramite una rete domestica, ad esempio tramite Wi-Fi o collegamento Ethernet.
In altre parole, il gateway è configurato per permettere a due reti di tipo differente, nella fattispecie la rete dedicata e la rete domestica, di comunicare tra loro. Infatti, i mezzi di comando impiegati per comandare i dispositivi di tipo noto sono generalmente dispositivi di largo consumo, ad esempio come tablet, smartphone e simili, e sono quindi sprovvisti dei protocolli proprietari che consentono la comunicazione diretta con la rete dedicata ed i dispositivi di tipo noto.
Per di più, molto frequentemente, il gateway permette all’utilizzatore di raggiungere e comandare uno o più dispositivi di tipo noto tramite la rete Internet della rete domestica.
Tuttavia, i dispositivi di tipo noto presentano alcuni inconvenienti legati alla limitata flessibilità di impiego rispetto a diversi apparati domestici da comandare.
Infatti, i mezzi attuatori impiegati dai dispositivi di tipo noto presentano caratteristiche tecnico-architetturali dedicate e configurate per comandare un particolare apparato domestico. In particolare, ad oggi, esistono dispositivi di tipo noto dedicati unicamente al comando di tapparelle, così come altri dedicati unicamente al comando di luci.
Questo tipo di caratteristiche tecnico-architetturali costringono l’utilizzatore ad acquistare e ad installare dispositivi specifici aventi caratteristiche tecnico-architetturali dedicate per il controllo di apparati domestici predefiniti.
Per di più, nel caso in cui l’impianto elettrico subisca delle modifiche, come succede frequentemente in corso di ristrutturazioni, ed alcuni apparati domestici siano eliminati o sostituiti con apparati di altro tipo, i dispositivi di tipo noto precedentemente impiegati sono difficilmente riutilizzabili per controllare nuovi apparati di tipo differente da quelli precedentemente comandati.
Inoltre, i sistemi di tipo noto sono particolarmente sensibili agli eventuali guasti della rete di comunicazione dedicata e del gateway. Infatti, nell’eventualità che questi smettano di funzionare correttamente, i dispositivi di tipo noto non possono più essere raggiunti dai mezzi di comando e, conseguentemente, comandati dall’utilizzatore.
Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un dispositivo per il comando remoto di apparati domestici ed un relativo metodo di funzionamento che possano essere impiegati per comandare una grande varietà di apparati domestici di tipo differente a prescindere dalle loro caratteristiche.
Uno scopo aggiuntivo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo per il comando remoto di apparati domestici ed un relativo metodo di funzionamento che non risentano in modo particolarmente negativo del malfunzionamento del gateway o della rete di comunicazione dedicata.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo per il comando remoto che permetta di comandare una pluralità di apparati domestici ed al contempo abbia un ingombro ridotto che gli permetta di occupare un singolo frutto all’interno delle scatole porta frutti.
Infatti, i dispositivi di tipo noto ad oggi in commercio presentano, a parità di apparecchiature domestiche comandate, ingombri significativamente maggiori.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo per il comando remoto di apparati domestici ed un relativo metodo di funzionamento che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente dispositivo per il comando remoto di apparati domestici avente le caratteristiche di rivendicazione 1.
Gli scopi sopra esposti sono inoltre raggiunti dal presente metodo di funzionamento di dispositivi per il comando remoto di apparati domestici avente le caratteristiche di rivendicazione 14.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo per il comando remoto di apparati domestici e relativo metodo di funzionamento, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è uno schema a blocchi del dispositivo secondo il trovato;
la figura 2 è una vista schematica frontale del dispositivo 1 secondo il trovato;
la figura 3 è uno schema elettrico di una forma di collegamento degli ingressi del dispositivo 1 secondo il trovato;
la figura 4 è uno schema elettrico di una forma di collegamento alternativa degli ingressi del dispositivo 1 secondo il trovato;
la figura 5 è uno schema elettrico di una forma di collegamento delle uscite del dispositivo 1 secondo il trovato;
la figura 6 è uno schema elettrico di una forma di collegamento alternativa delle uscite del dispositivo 1 secondo il trovato;
la figura 7 è uno schema elettrico di un’ulteriore forma di collegamento delle uscite del dispositivo 1 secondo il trovato;
la figura 8 è uno schema elettrico di un’aggiuntiva forma di collegamento delle uscite del dispositivo 1 secondo il trovato;la figure da 9 a 11 sono dei diagrammi di flusso che illustrano alcune fasi e passi del metodo di funzionamento del dispositivo secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un dispositivo per il comando remoto di apparati domestici.
Il dispositivo 1 comprendente almeno una scheda elettronica 2 di comando di almeno un apparato domestico 3 da comandare da remoto.
In particolare, la scheda elettronica 2 è provvista di:
- una pluralità di uscite 6 operativamente collegabili ad almeno un apparato domestico 3;
- una pluralità di mezzi attuatori 5a, 5b, 25 degli apparati domestici 3 attivabili o disattivabili in modo selettivo;
- mezzi di controllo 11 configurati per attivare o disattivare i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 a seguito della ricezione di almeno un segnale di comando.
Vantaggiosamente, il dispositivo 1 comprende mezzi di comunicazione wireless 7 operativamente collegati ai mezzi di controllo 11 e configurati per ricevere il segnale di comando da mezzi di comando 8.
In particolare, la scheda elettronica 2 è configurata per ricevere almeno un comando di configurazione dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 tra una pluralità di configurazioni prestabilite sh, ry, rd differenti tra loro in funzione della tipologia di apparato domestico 3 operativamente collegato alle uscite 6. Inoltre, la scheda elettronica 2 comprende vantaggiosamente un’unità di memoria 12 operativamente collegata ai mezzi di controllo 11 ed all’interno della quale sono memorizzate le configurazioni prestabilite sh, ry, rd, il comando di configurazione essendo atto a selezionare una delle configurazioni prestabilite sh, ry, rd in funzione della tipologia di apparato domestico 3 operativamente collegato alle uscite 6.
Vantaggiosamente, la scheda elettronica 2 è provvista anche di un terminale di alimentazione 4 operativamente collegato a mezzi di alimentazione 9 del dispositivo 1.
In questo modo, secondo una forma di realizzazione del trovato, i mezzi di controllo 11 attivano o disattivano uno o più dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25, così da fornire o interrompere l’alimentazione ad una o più delle uscite 6, e comandare i corrispondenti apparati domestici 3.
Preferibilmente, i mezzi di alimentazione 9 sono del tipo dell’impianto elettrico domestico al quale è operativamente collegato il terminale di alimentazione 4, in modo da fornire, al momento opportuno, l’alimentazione necessaria al funzionamento degli apparati domestici 3 operativamente collegati alle uscite 6.
Infatti, nel prosieguo della seguente trattazione con il termine apparato domestico 3 si intende indicare un qualsiasi sistema elettrico e/o elettromeccanico atto a fornire ad un utilizzatore uno o più servizi domestici, ad esempio come l’illuminazione ed il riscaldamento degli ambienti, l’apertura e la chiusura di cancelli, porte automatiche e tapparelle, e qualsiasi altro servizio fornito da apparati collegabili ad una presa elettrica e simili.
Secondo il trovato, i mezzi di comunicazione wireless sono preferibilmente del tipo di un modulo Wi-Fi atto a ricevere uno o più segnali di comando dai mezzi di comando 8.
In particolare, con il termine mezzi di comando 8 si intende indicare generalmente qualsiasi dispositivo provvisto di almeno un dispositivo di connessione di rete configurato per permettere al dispositivo di comando di connettersi, ad esempio tramite Wi-Fi o tramite cavo, ad una rete di comunicazione. Generalmente, tra i mezzi di comando 8 di questo tipo più comunemente utilizzati possiamo citare PC, smartphone, tablet e simili. Tuttavia, i mezzi di comunicazione wireless 7 non sono configurati solo per ricevere uno o più segnali di comando.
Vantaggiosamente, i mezzi di comunicazione wireless 7 sono configurati per ricevere il comando di configurazione da mezzi di configurazione 10. In particolare, con il termine mezzi di configurazione si intende indicare un qualsiasi dispositivo elettronico configurato per comunicare con il dispositivo 1 ed impiegato da un utilizzatore per permettere la configurazione del dispositivo 1 tramite almeno un comando di configurazione.
Vantaggiosamente, secondo la forma di realizzazione del dispositivo 1 mostrato nelle figure, i mezzi di configurazione 10 coincidono con i mezzi di comando 8.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione del dispositivo 1 in cui i mezzi di comando 8 ed i mezzi di configurazione 10 siano distinti tra loro, ad esempio in cui i mezzi di comando 8 siano del tipo di uno smartphone ed i mezzi di configurazione 10 siano del tipo di un PC. In particolare, la comunicazione tra i mezzi di connessione wireless 7 ed i mezzi di comando 8 avviene vantaggiosamente senza l’impiego di alcun gateway predefinito.
In altre parole, i mezzi di comando 8 non devono fare affidamento su tecnologie di rete proprietarie, ma impiegano tecnologie di rete presenti nella quasi totalità dei mezzi di comando stessi, quali ad esempio il Wi-Fi. Non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione della scheda elettronica 2 in cui il comando di configurazione possa essere trasmesso alla stessa collegandola via cavo ai mezzi di configurazione 10.
Vantaggiosamente, l’unità di memoria 12 può memorizzare al suo interno una pluralità di stati iniziali di attivazione prestabiliti dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25.
In questo modo, come descritto in dettaglio nel prosieguo della trattazione, il comando di configurazione seleziona lo stato iniziale di attivazione di ciascuno dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 e conseguentemente ciascuno dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 è attivato inizialmente nello stato iniziale selezionato.
In altre parole, ogni volta che il dispositivo 1 è attivato, i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 sono a loro volta attivati nello stato iniziale selezionato.
Infatti, questa caratteristica permette al dispositivo 1 di tenere traccia dello stato dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 operativamente collegati alla scheda elettronica 2, ovvero, opzionalmente, ad ogni accensione del dispositivo 1, ad esempio a causa di un riavvio del dispositivo stesso, i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 sono riportati allo stato in cui si trovavano precedentemente al riavvio del dispositivo 1.
Vantaggiosamente, secondo il trovato, i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 comprendono almeno un commutatore elettronico 5a, 5b.
In particolare, i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 comprendono:
- almeno un primo commutatore elettronico 5a del tipo di un relay di potenza a 16 A a contatto pulito; e
- almeno un secondo commutatore elettronico 5b del tipo di un relay di potenza a 5 A.
Convenientemente, il primo commutatore elettronico 5a può comandare apparati domestici 3 aventi carico massimo fino a 3 kW.
Inoltre, il primo commutatore elettronico 5a può comandare prese elettriche con assorbimento di corrente massimo (consentito in Italia) di 16 A, come mostrato in figura 6 in cui è rappresentato un possibile schema elettrico di collegamento del dispositivo 1, in cui il primo commutatore elettronico 5a è elettricamente collegato ad un apparato domestico 3 del tipo di una presa elettrica.
In aggiunta, il primo commutatore elettronico 5a può azionare apparati domestici aventi differenti tensioni di esercizio sia continue che alternate (bassa tensione e tensione di rete).
Infatti, grazie al contatto pulito, il primo commutatore elettronico 5a può azionare apparati domestici 3 alimentati a tensione differente rispetto a quella impiegata per l’alimentazione del dispositivo stesso. In particolare, in figura 8 è mostrato uno schema elettrico che rappresenta una possibile forma di collegamento del dispositivo 1, in cui l’uscita 6, collegata al primo commutatore elettronico 5a, è operativamente collegata ad un apparato domestico 3 del tipo di un’elettrovalvola da 12 V.
Inoltre, grazie al contatto pulito, il primo commutatore elettronico 5a può essere impiegato per inviare un segnale logico, ad esempio un segnale di consenso, per comandare il funzionamento di apparati domestici 3. In particolare, in figura 7 è mostrato uno schema elettrico che rappresenta una possibile forma di realizzazione del collegamento del dispositivo 1, in cui l’uscita 6, collegata al primo commutatore elettronico 5a, è operativamente collegata ad un apparato domestico 3 del tipo di una caldaia.
Vantaggiosamente, il secondo commutatore elettronico 5b può comandare apparati domestici 3 aventi un assorbimento massimo di potenza pari a 1 kW.
Inoltre, il secondo commutatore elettronico 5b può cooperare con il primo commutatore elettronico 5a, ad esempio per l’apertura e la chiusura di scuri e tapparelle.
In particolare, in figura 5 è mostrato uno schema elettrico che rappresenta una possibile forma di collegamento del dispositivo 1, in cui le uscite 6 del dispositivo 1 sono collegate elettricamente ad un apparato domestico 3, del tipo di una tapparella, in particolare al motore della tapparella stessa.
Inoltre, i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 comprendono almeno un regolatore elettronico 25 configurato per regolare il valore di potenza trasferita all’apparato domestico 3 a cui è collegato.
Vantaggiosamente, il regolatore elettronico 25 è configurato per regolare la potenza trasferita al corrispondente apparato domestico 3 con una velocità di regolazione predefinita.
Inoltre, il comando di configurazione è atto ad indicare il valore di tale velocità di regolazione predefinita.
Preferibilmente, il regolatore elettronico 25 è un dimmer atto a variare il valore di potenza trasferita ad un apparato domestico 3.
In particolare, secondo la forma di realizzazione del dispositivo 1 mostrato nelle figure, il regolatore elettronico 25 è un dimmer configurato per variare il valore di potenza trasferita ad un apparato domestico 3 avente un assorbimento di potenza massimo pari a 150 W.
Convenientemente, secondo il trovato, il regolatore elettronico 25 è operativamente collegato in parallelo ad uno dei commutatori elettronici 5a, 5b.
In particolare, nella forma di realizzazione del dispositivo 1 mostrata nelle figure, il regolatore elettronico 25 è operativamente collegato in parallelo al secondo commutatore elettronico 5b, ovvero il regolatore elettronico 25 e il secondo commutatore elettronico 5b sono operativamente collegati alla stessa uscita 6.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione del dispositivo 1 in cui il regolatore elettronico 25 sia collegato in modo differente, ad esempio in cui il regolatore elettronico 25 sia collegato in parallelo al primo commutatore elettronico 5a.
Non si escludono, inoltre, alternative forme di realizzazione del dispositivo 1 in cui lo stesso comprenda una coppia di regolatori elettronici 25, ciascuno dei quali collegato in parallelo ad un corrispondente commutatore elettronico 5a, 5b.
Vantaggiosamente, il dispositivo 1 comprende mezzi di misura del consumo degli apparati domestici 3 operativamente collegati ai mezzi attuatori 5a, 5b, 25.
Preferibilmente, i mezzi di misura comprendono uno shunt di misura configurato per misurare il consumo dell’apparecchiatura domestica 3 collegata al secondo commutatore elettronico 5b.
Inoltre, i mezzi di misura comprendono preferibilmente un dispositivo di misura induttivo configurato per misurare il consumo dell’apparecchiatura domestica 3 collegata al primo commutatore elettronico 5a.
Convenientemente, i mezzi di controllo 11 sono configurati per comunicare con frequenza periodica predefinita il valore del consumo misurato dai mezzi di misura a mezzi di monitoraggio remoto 13.
Preferibilmente, la comunicazione tra i mezzi di controllo 11 ed i mezzi di monitoraggio remoto 13, nella fattispecie l’invio del valore di consumo, avviene tramite i mezzi di comunicazione wireless 7.
Inoltre, il comando di configurazione è atto ad indicare tale valore di frequenza periodica predefinita.
Infatti, la misura dei consumi assume una grande rilevanza per l’utilizzatore che, tramite i mezzi di monitoraggio remoto 13, può monitorare costantemente i consumi elettrici degli apparati domestici 3 operativamente collegati al dispositivo 1.
Preferibilmente, i mezzi di monitoraggio remoto 13 coincidono con i mezzi di comando 8. In questo modo, il PC, lo smartphone o il tablet impiegati per comandare gli apparati domestici 3 sono impiegati anche per monitorarne i consumi.
Non si escludono, tuttavia, forme di realizzazione alternative del dispositivo 1 in cui i mezzi di monitoraggio remoto 13 non coincidano con i mezzi di comando 8, ad esempio in cui i mezzi di monitoraggio remoto 13 siano del tipo di un dispositivo dotato di interfaccia grafica installato a muro nell’ambiente domestico.
Questi accorgimenti consentono al dispositivo 1 di monitorare costantemente le tensioni e le correnti che agiscono sul commutatore elettronico 5a, 5b ed il regolatore elettronico 25 in funzione dell’apparato domestico 3 operativamente collegato agli stessi.
Infatti, i mezzi di controllo 11 sono operativamente collegati ai mezzi di misura e sono configurati per azionare elettricamente almeno uno tra il regolatore elettronico 25 ed il commutatore elettronico 5a, 5b tra loro operativamente collegati in parallelo quando il consumo di potenza del corrispondente apparato domestico 3 supera almeno un valore di consumo predefinito.
Secondo il trovato, il valore di consumo predefinito definisce un valore critico di tensione ed un valore critico di corrente in funzione dei quali i mezzi di controllo 11 commutano il regolatore elettronico 25 ed il commutatore elettronico 5a, 5b tra loro operativamente collegati in parallelo.
In particolare, secondo la forma di realizzazione del dispositivo 1 mostrata nelle figure, questo accorgimento permette al secondo commutatore elettronico 5b di azionare apparati domestici 3 aventi carichi di tipo induttivo, ad esempio come motori elettrici, senza dover sovradimensionare lo stesso secondo commutatore, come accade frequentemente per i dispositivi di tipo noto in cui un commutatore elettronico non è collegato in parallelo ad un corrispondente regolatore elettronico.
Nel prosieguo della presente trattazione, al fine di agevolare l’interpretazione della stessa, i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 sono commutabili tra una configurazione di conduzione, in cui il mezzo attuatore 5a, 5b, 25 è attraversato dalla corrente fornita dal terminale di alimentazione 4, ed almeno una configurazione di interdizione, in cui il mezzo attuatore 5a, 5b, 25 non è attraversato dalla corrente fornita dal terminale di alimentazione 4.
Infatti, secondo il trovato, quando il secondo commutatore elettronico 5b passa dalla configurazione di conduzione alla configurazione di interdizione, il regolatore elettronico 25 resta in configurazione di conduzione e dissipa l’energia residua accumulata dal carico induttivo. Questo accade quando agli estremi del secondo commutatore elettronico 5b agisce una tensione di valore superiore al valore di tensione critico, evitando in questo modo che agli estremi dello stesso agisca una tensione di valore tale da generare un arco di corrente, il quale può danneggiare il secondo commutatore elettronico 5b o anche causarne la rottura.
Inoltre, accorgimenti analoghi a quelli appena descritti permettono di limitare la corrente che attraversa il regolatore elettronico 25, così da impiegare regolatori elettronici 25 dal costo ridotto e dalla maggiore efficienza rispetto ai regolatori impiegati dai dispositivi di tipo noto, in cui, frequentemente, il regolatore elettronico non è collegato in parallelo ad un corrispondente commutatore elettronico ed è volutamente sovradimensionato per fare fronte a picchi di corrente particolarmente elevati.
In particolare, secondo il trovato, quando il regolatore elettronico 25 passa dalla configurazione di interdizione a quella di conduzione ed è attraversato da una corrente di valore maggiore rispetto al valore di corrente critico, il secondo commutatore elettronico 5b passa dalla configurazione di interdizione a quella di conduzione e dissipa la corrente in eccesso che altrimenti danneggerebbe il regolatore elettronico 25 o, nel caso peggiore, ne causerebbe la rottura.
Gli stessi concetti sopra descritti con riferimento alla cooperazione tra il secondo commutatore elettronico 5b ed il regolatore elettronico 25 sono descritti di seguito con riferimento ad una particolare forma di realizzazione del dispositivo 1, in cui il secondo commutatore elettronico 5b è un relay ed il regolatore elettronico 25 comprende un triac impiegato per la dimmerazione, ed in cui gli stessi sono operativamente collegati alla medesima uscita 6, la quale, nella fattispecie, è preferibilmente un’uscita da 230 V a 4 A.
In particolare, secondo questa forma di realizzazione, il relay ed il triac sono particolarmente sollecitati in caso di pilotaggio di carichi di tipo induttivo (ad es. motori tapparelle).
Per questo motivo, al fine di evitare di ricorrere all’utilizzo di modelli sovradimensionati del commutatore elettronico 5b e del regolatore elettronico 25, il dispositivo 1 comanda il relay in modo sinergico al triac. In particolare, durante la fase di apertura dei contatti del relay, il triac rimane chiuso fino a quando l’energia induttiva residua, accumulata negli avvolgimenti del motore, si estingue completamente. Questo evita l’innesco di archi elettrici tra i contatti del relay, fenomeno che normalmente obbliga al sovradimensionamento dello stesso.
Inoltre, il relay può intervenire per salvaguardare il triac nel caso in cui il carico collegato superi il limite di corrente massimo consentito.
In questo caso, al rilevamento di una condizione di sovracorrente, il relay può essere chiuso al fine di azzerare la corrente che attraversa il triac.
In sintesi, la sicurezza del dispositivo 1 e dei suoi componenti è salvaguardata dalla cooperazione tra il secondo commutatore elettronico 5b ed il regolatore elettronico 25 senza che gli stessi siano sovradimensionati, come accade per i dispositivi di tipo noto.
Vantaggiosamente, la cooperazione tra il secondo commutatore elettronico 5b ed il regolatore elettronico 25 precedentemente descritta è resa possibile grazie ai mezzi di misurazione, i quali misurano in tempo reale il consumo degli apparati domestici 3 collegati alle uscite 6.
Vantaggiosamente, secondo il trovato, il dispositivo 1 permette ad un utilizzatore di attivare e disattivare gli apparati domestici 3 operativamente collegati alla scheda elettronica 2 anche senza l’impiego dei mezzi di comando 8.
In particolare, la scheda elettronica 2 comprende una pluralità di ingressi 15a, 15b operativamente collegabili a mezzi di attivazione 14 e configurati per ricevere da quest’ultimi almeno un segnale di attivazione o disattivazione di almeno un mezzo attuatore 5a, 5b, 25.
Secondo il trovato, i mezzi di attivazione 14 comprendono almeno uno tra un interruttore ed un pulsante.
Inoltre, il comando di configurazione è atto ad indicare se ciascuno degli ingressi 15a, 15b è collegato operativamente ad un interruttore o ad un pulsante.
Secondo la forma di realizzazione del dispositivo 1 mostrata in figura 2, la scheda elettronica 2 comprende un primo ingresso 15a ed un secondo ingresso 15b, ciascuno dei quali è operativamente collegato ad un interruttore.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione del dispositivo 1 in cui la scheda elettronica 2 comprenda un numero diverso di ingressi 15a, 15b, ad esempio in cui la scheda elettronica 2 comprenda cinque ingressi 15a, 15b, di cui due operativamente collegati ad un corrispondente interruttore, e di cui tre operativamente collegati ad un corrispondente pulsante.
In particolare, in figura 3 è mostrato uno schema elettrico che rappresenta una possibile forma di collegamento del dispositivo 1, in cui gli ingressi 15a, 15b sono collegati elettricamente ad un interruttore e ad un pulsante.
Vantaggiosamente, i mezzi di attivazione 14 possono comprendere dispositivi del tipo di sensori, di contatti magnetici, di contatti antimanomissione, e simili.
Un’ulteriore possibile forma di collegamento del dispositivo 1 è mostrata in figura 4, in cui gli ingressi 15a, 15b di due dispositivi 1 sono elettricamente collegati ad apparati domestici 3 del tipo di due contatti magnetici per finestre provvisti di un tamper antintrusione.
Preferibilmente, gli ingressi 15a, 15b sono operativamente collegati ai mezzi di controllo 11, i quali, a seguito della ricezione di un segnale di attivazione/disattivazione, attivano o disattivano un corrispondente mezzo attuatore 5a, 5b, 25.
Più in dettaglio, i mezzi di controllo 11 comunicano con mezzi di gestione 27 degli ingressi 15a, 15b e delle uscite 6 configurati per indicare ai mezzi di controllo 11 di un dispositivo 1, quale o quali uscite 6 attivare, ovvero quale mezzo attuatore 5a, 5b, 25 comandare, in funzione della ricezione di un segnale di azionamento proveniente da uno degli ingressi 15a, 15b.
Preferibilmente, i mezzi di gestione 27 sono del tipo di un server operativamente collegato ai mezzi di controllo 11 e configurato per memorizzare i collegamenti logici tra gli ingressi 15a, 15b e le uscite 6 o, in altre parole, tra gli ingressi 15a, 15b ed i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 corrispondenti alle uscite 6.
In particolare, i mezzi di gestione 27 sono configurabili dall’utilizzatore, il quale può collegare logicamente tra loro qualsiasi ingresso 15a, 15b e qualsiasi uscita 6, indipendentemente dal fatto che tali ingressi 15a, 15b e tali uscite 6 appartengano o meno allo stesso dispositivo 1.
In altre parole, l’utilizzatore può collegare logicamente gli ingressi 15a, 15b di un primo dispositivo 1 ad una o più uscite 6 di un secondo dispositivo 1 differente dal primo.
Convenientemente, i mezzi di gestione 27 sono operativamente collegati ai mezzi di comando 8 e sono configurati per ricevere da quest’ultimi uno o più segnali di comando.
Infatti, i mezzi di gestione 27 sono configurati per indicare ai mezzi di controllo 11 di un dispositivo 1 quale o quali uscite 6 attivare, ovvero quale mezzo attuatore 5a, 5b, 25 comandare, a seguito della ricezione di un segnale di comando.
In altre parole, i mezzi di gestione 27 sono configurati per ricevere, direttamente o indirettamente, i segnali di comando inviati dai mezzi di controllo 8 ed i segnali di attivazione inviati dai mezzi di attivazione 14, così da indicare a ciascuno dei dispositivi 1 quale uscita 6 attivare in funzione della ricezione di tali segnali.
Convenientemente, gli ingressi 15a, 15b sono commutabili tra una prima configurazione di lavoro in cui ricevono senza interruzione un segnale di attivazione dai mezzi di attivazione 14 per un tempo di ricezione minore di un tempo di ricezione predefinito e l’apparato domestico 3 è azionato una sola volta, ed una seconda configurazione di lavoro in cui ricevono senza interruzione un segnale di attivazione dai mezzi di attivazione 14 per un tempo di ricezione maggiore del tempo di ricezione predefinito, successivamente al quale l’apparato domestico 3 è azionato in continuità.
Inoltre, il comando di configurazione è atto ad indicare il valore di tale tempo predefinito.
In altre parole, nel caso in cui un mezzo di attivazione 14, nella fattispecie un interruttore, sia premuto per un tempo inferiore al tempo di ricezione predefinito, lo stato dell’uscita 6 corrispondente al mezzo di attivazione 14 premuto commuta e, conseguentemente, causa una commutazione dell’apparecchiatura domestica 3 collegata a tale uscita. Ad esempio, nel caso in cui l’apparecchiatura domestica 3 sia una luce, la commutazione dell’uscita 6 permette di fornire o di privare l’alimentazione alla luce stessa, causandone rispettivamente l’accensione o lo spegnimento. Al contrario, nel caso in cui un mezzo di attivazione 14 sia premuto per un tempo maggiore al tempo di ricezione predefinito, l’alimentazione fornita all’apparecchiatura domestica 3 varia in funzione del tempo di pressione del mezzo di attivazione 14, ovvero, nel caso in cui l’apparecchiatura domestica sia una luce, l’intensità della luce diminuisce o aumenta gradualmente.
Secondo il trovato, il comando di configurazione impiegato per configurare il dispositivo 1 come descritto precedentemente è del tipo di un segnale alfanumerico provvisto di una pluralità di campi variabili in un range prestabilito ad indicare un corrispondente range di configurazioni prestabilite.
Preferibilmente il comando di configurazione è indicato come a b c d e f g h i, dove ogni lettera rappresenta un campo, ed in cui:
- il campo “a” è atto ad indicare la configurazione dello stato iniziale del regolatore elettronico 25 e può variare tra un range di valori numerici, in cui il valore 0 indica la configurazione per la quale il regolatore elettronico 25 è disattivato all’avvio, il valore 1 indica la configurazione per la quale il regolatore elettronico 25 è attivato all’avvio e trasferisce il 100% della potenza alla corrispondente uscita 6, ed il valore 2 indica la configurazione per la quale il regolatore elettronico 25 è ritenitivo, ovvero è nella stessa configurazione in cui si trovava precedentemente al riavvio del dispositivo 1 e trasferisce alla corrispondente uscita 6 lo stesso valore di potenza trasferito precedentemente al riavvio del dispositivo 1;
- il campo “b” è atto ad indicare la configurazione dello stato iniziale del primo commutatore elettronico 5a e, analogamente a quanto detto per il campo a, può variare tra un range di valori numerici in cui il valore 0 indica la configurazione per la quale il primo commutatore elettronico 5a è disattivato all’avvio, il valore 1 indica la configurazione per la quale il primo commutatore elettronico 5a è attivato all’avvio ed il valore 2 indica la configurazione per la quale primo commutatore elettronico 5a è ritenitivo, ovvero è nella stessa configurazione in cui si trovava prima del riavvio del dispositivo 1;
- il campo “c” è atto ad indicare la configurazione dello stato iniziale del secondo commutatore elettronico 5b e può variare allo stesso modo del campo b;
- il campo “d” è atto ad indicare la configurazione dello stato iniziale dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 e può variare tra un range di valori numerici, in cui il valore 0 indica la configurazione per la quale i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 sono disattivati, il valore 1 indica la configurazione in cui il secondo commutatore 5b ed il regolatore elettronico 25 sono disattivati all’avvio ed il primo commutatore 5a è attivato all’avvio, il valore 2 indica la configurazione per la quale il secondo commutatore 5b ed il regolatore elettronico 25 sono attivati all’avvio ed il primo commutatore 5a è disattivato all’avvio, il valore 3 indica la configurazione per la quale i mezzi attuatori 5a, 5b, 25 sono ritenitivi, ovvero sono nella stessa configurazione in cui si trovavano prima del riavvio del dispositivo 1;
- il campo “e” è atto ad indicare la velocità di regolazione predefinita e può variare tra un range di valori da 20 a 100 in cui il valore 20 corrisponde ad una velocità di 1% al secondo ed in cui il valore 100 corrisponde ad una velocità di 5% al secondo;
- il campo “f” è atto ad indicare il tempo di ricezione predefinito e può essere un qualsiasi valore numerico espresso in millisecondi;
- il campo “g” è atto ad indicare una delle configurazioni prestabilite sh, ry, rd e può variare tra un range di caratteri alfabetici, in cui:
- sh indica la configurazione in cui l’apparato domestico 3 operativamente collegato al dispositivo 1 è del tipo di un motore elettrico, ad esempio di una tapparella, collegato operativamente alle uscite 6, ed in cui mezzi attuatori 5a, 5b, 25 sono configurati per permettere l’inversione della polarità del motore e, conseguentemente, l’innalzamento o l’abbassamento della tapparella;
- ry indica la configurazione in cui le uscite 6 sono operativamente collegate rispettivamente ad un apparato domestico 3 di cui non si desidera regolare la potenza assorbita, ad esempio una porta o un cancello ad apertura automatica, una presa di corrente e simili;
- rd indica la configurazione per la quale l’uscita 6, collegata a valle del primo commutatore elettronico 5a, è collegata ad un apparato domestico 3 di cui non si desidera regolare la potenza assorbita, e per la quale l’uscita 6, collegata a valle del parallelo tra il secondo commutatore elettronico 5b ed regolatore elettronico 25, è collegata ad un apparato domestico 3 di cui regolare la potenza assorbita, ad esempio come una luce di cui regolare l’intensità luminosa;
- il campo “h” è atto ad indicare se il mezzo di attivazione 14 collegato ad uno dei corrispondenti ingressi 15a, 15b è un interruttore o un pulsante e può variare tra un range di valori numerici, dove il valore zero indica la configurazione per la quale il primo ed il secondo ingresso 15a, 15b sono operativamente collegati ad un corrispondente interruttore, il valore 1 indica la configurazione per la quale il primo ingresso 15a è operativamente collegato ad un pulsante ed il secondo ingresso 15b è operativamente collegato ad un interruttore, il valore 2 indica la configurazione per la quale il primo ingresso 15a è operativamente collegato ad un interruttore ed il secondo ingresso 15b è operativamente collegato ad un pulsante, ed il valore 3 indica la configurazione per la quale il primo ed il secondo ingresso 15a, 15b sono operativamente collegati ad un corrispondente pulsante;
- il campo “i” è atto ad indicare il valore della frequenza periodica predefinita e può essere un qualsiasi valore numerico espresso in secondi.
In particolare, la configurazione dei campi “a” e “b” è valida, ovvero viene letta dai mezzi di controllo 11, quando il campo “g” è indicato come “rd”. Invece, la configurazione dei campi “b” e “c” è valida, ovvero è letta dai mezzi di controllo 11, quando il campo “g” è indicato come “ry”.
Inoltre, la configurazione del campo “d” è valida, ovvero viene letta dai mezzi di controllo 11, quando il campo “g” è indicato come “sh”.
Il funzionamento del dispositivo 1 è descritto dal seguente metodo di funzionamento secondo il trovato comprendente almeno le fasi di:
- configurazione 16 della scheda elettronica 2 provvista di almeno un passo intermedio di definizione di almeno una rete di configurazione ed almeno un passo intermedio di attesa di almeno un comando di configurazione trasmesso tramite la rete di configurazione;
- accesso 17 ad almeno una rete di comunicazione tra la scheda elettronica 2 ed almeno un mezzo di comando remoto 8;
- operazione 18 della scheda elettronica 2.
In particolare, la fase di configurazione 16 comprende almeno i passi di: - creazione di almeno una rete di accesso di tipo Wi-Fi per i mezzi di configurazione 10;
- ricezione di credenziali di accesso ad almeno una rete di comunicazione tra i mezzi di comunicazione wireless 7 ed i mezzi di comando 8; - ricezione di almeno un comando di configurazione dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 in funzione della tipologia di apparati domestici 3 collegati alle uscite 6.
Preferibilmente, le credenziali di accesso alla rete di comunicazione sono indicate dall’utilizzatore tramite i mezzi di configurazione 10.
Con il termine credenziali di accesso si intende indicare tutte le informazioni necessarie alla connessione alla rete di comunicazione, ad esempio come il nominativo della rete di comunicazione e la password di accesso alla stessa.
Vantaggiosamente, la fase di configurazione comprende almeno i passi di: - attribuzione di almeno un primo indirizzo identificativo al dispositivo 1;
- avvio di mezzi di attribuzione di almeno un secondo indirizzo identificativo dei mezzi di comando 8;
- avvio di mezzi di accettazione di almeno un comando di configurazione indirizzato al primo indirizzo identificativo.
Preferibilmente, il primo indirizzo identificativo ed il secondo indirizzo identificativo sono del tipo di indirizzi IP.
In particolare, nel caso in cui il dispositivo 1 possa ricevere segnali di comando da una pluralità di mezzi di comando, i mezzi di attribuzione assegnano ai mezzi di comando 8 secondi indirizzi identificativi differenti tra loro.
Preferibilmente, i mezzi di attribuzione sono del tipo di un server DHCP. I mezzi di accettazione, invece, sono preferibilmente del tipo di un server TCP.
In dettaglio, secondo un possibile metodo di funzionamento del dispositivo 1, durante la fase di configurazione, i mezzi di comunicazione wireless 7 operano in modalità Access Point, ovvero creano una rete Wi-Fi il cui SSID è pari a AP_<MACADDRESS> dove MACADDRESS è l’indirizzo MAC del dispositivo 1.
Successivamente, l’indirizzo IP del dispositivo 1, corrispondente al primo indirizzo identificativo, viene configurato al valore 192.168.1.1 con maschera di sottorete pari a 255.255.255.0.
Raggiunta questa configurazione, il dispositivo 1, nella fattispecie tramite i mezzi di comunicazione wireless 7, avvia un DHCP server, ossia i mezzi di attribuzione, configurato per assegnare indirizzi IP, ossia il secondo indirizzo identificativo, nel range 192.168.1.2 - 192.168.1.254 ai mezzi di comando 8 che si collegheranno alla rete AP_<MACADDRESS>. In altre parole, il dispositivo 1 assegna ad ogni mezzo di comando 8 che si collega alla rete AP_<MACADDRESS> un diverso secondo indirizzo identificativo nel range 192.168.1.2 - 192.168.1.254.
In seguito, il dispositivo 1 avvia un server TCP, ossia i mezzi di accettazione, in ascolto sull’indirizzo 192.168.1.1 e porta 8511. In questo modo, il dispositivo 1 può accettare connessioni in ingresso dai mezzi di configurazione 10 e ricevere uno o più comandi di configurazione sulla porta 8511.
Vantaggiosamente, la fase di configurazione 16 comprende anche una fase di setup dei mezzi di gestione 27, in cui l’utilizzatore collega logicamente gli ingressi 15a, 15b e le uscite 6 di ciascun dispositivo 1 e memorizza tali collegamenti all’interno dei mezzi di gestione 27.
Secondo il trovato, una volta ricevuto il comando di configurazione, il dispositivo 1 esegue un passo di riavvio della scheda elettronica 2 al termine del quale esegue la fase di accesso 17.
In particolare, la fase di accesso 17 comprende almeno i passi di:
- ricerca 19 della rete di comunicazione per un tempo di ricerca predefinito;
- connessione 20 alla rete di comunicazione per un tempo di connessione predefinito, il passo di connessione 20 è eseguito al termine del tempo di ricerca predefinito quando il passo di ricerca 19 ha rintracciato la rete di comunicazione.
Opportunamente, il passo di connessione 20 è eseguito al termine del tempo di ricerca predefinito quando il passo di ricerca 19 ha rintracciato con successo la rete di comunicazione.
Inoltre, la fase di configurazione 16 è eseguita al termine di almeno uno tra il tempo di ricerca predefinito ed il tempo di connessione predefinito quando almeno uno tra il passo di ricerca 19 ed il passo di connessione 20 non hanno rispettivamente rintracciato la rete di comunicazione ed effettuato la connessione alla rete di comunicazione.
Infatti, nel caso in cui i mezzi di comunicazione wireless 7 non individuino la rete di comunicazione indicata dai mezzi di configurazione 10 o se le credenziali di accesso alla stessa rete di comunicazione non sono state indicate correttamente, il dispositivo 1 esegue nuovamente la fase di configurazione 16 con lo scopo di ricevere delle nuove credenziali di accesso alla rete di comunicazione.
Al termine della fase di accesso, il dispositivo 1 esegue la fase di operazione 18, ovvero la fase di normale funzionamento del dispositivo stesso.
In particolare, la fase di operazione 18 è eseguita quando il passo di connessione 20 ha effettuato con successo la connessione alla rete di comunicazione.
Secondo il trovato, la fase di operazione 18 comprende almeno i passi di: - ricezione di almeno un indirizzo identificativo dinamico attribuito dalla rete di comunicazione al dispositivo 1;
- connessione ai mezzi di comando 8;
- attesa 22 di almeno uno tra il segnale di comando ed il comando di configurazione;
- attivazione 23 di almeno uno dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 a seguito della ricezione del segnale di comando.
Vantaggiosamente, il passo di connessione ai mezzi di comando 8 comprende almeno una sotto fase di collegamento ai mezzi di gestione 27. In particolare, durante la sotto fase di collegamento, il dispositivo 1 comunica ai mezzi di gestione 27 un codice identificativo univoco del dispositivo stesso, ossia, preferibilmente, il proprio indirizzo MAC.
In questo modo, una volta acquisito il codice identificativo, i mezzi di gestione 27 possono comunicare con il dispositivo 1 corrispondente a tale codice.
Infatti, nel caso in cui un mezzo di comando 8 invii un segnale di comando ai mezzi di gestione 27, quest’ultimi comunicano al corrispondente dispositivo 1 quale uscita 6 attivare, ovvero quale mezzo attuatore 5a, 5b, 25 comandare.
Inoltre, la fase di operazione 18 comprende almeno i passi di:
- attesa di almeno un segnale di attivazione inviato dai mezzi di attivazione 14;
- attivazione di almeno uno dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 a seguito della ricezione del segnale di attivazione.
In particolare, nel caso in cui una pluralità di dispositivi 1 siano operativamente collegati ai mezzi di gestione 27, la fase di operazione 18 dei dispositivi 1 comprende almeno i passi di:
- attesa di almeno un segnale di attivazione inviato dai mezzi di attivazione 14;
- trasmissione del segnale di attivazione ai mezzi di gestione 27;
- attesa di almeno un’indicazione di quale mezzo attuatore 5a, 5b, 25 attivare in funzione del segnale di attivazione trasmesso ai mezzi di gestione 27;
- attivazione di almeno uno dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 di almeno uno dei dispositivi 1 in funzione dell’indicazione fornita dai mezzi di gestione 27.
Infatti, come precedentemente descritto, a seguito della ricezione di un segnale di attivazione trasmesso ad un primo dispositivo 1 può corrispondere l’attivazione di un mezzo attuatore 5a, 5b, 25 di un secondo dispositivo 1.
Convenientemente, il metodo di funzionamento del dispositivo 1 comprende anche una fase di monitoraggio dei consumi delle apparecchiature domestiche 3 collegate al dispositivo 1.
Preferibilmente, la fase di monitoraggio comprende un passo di fornitura di almeno un report dei consumi delle apparecchiature domestiche 3 consultabile dall’utilizzatore.
In particolare, l’utilizzatore può consultare il report dei consumi tramite almeno uno tra i mezzi di comando 8, i mezzi di configurazione 10 ed i mezzi di gestione 27.
Inoltre, la fase di operazione 18 comprende almeno un passo di verifica 24 di connessione alla rete di comunicazione.
Convenientemente, il metodo di funzionamento del dispositivo comprende almeno un fase di emergenza 26 eseguita quando la verifica 24 ha riscontrato l’impossibilità a connettersi alla rete di comunicazione per un tempo maggiore di un tempo di inattività predefinito.
In particolare, la fase di emergenza 26 comprende almeno i passi di:
- creazione di almeno una rete di accesso di tipo Wi-Fi per i mezzi di comando 8;
- attesa di almeno un segnale di comando;
- attivazione 23 di almeno uno dei mezzi attuatori 5a, 5b, 25 a seguito della ricezione del segnale di comando.
In altre parole, nella fase di emergenza 26, il dispositivo 1 crea una rete di comunicazione di tipo dedicata (rete di accesso) alla quale qualsiasi mezzo di comando 8 può collegarsi per comandare direttamente il dispositivo 1. Vantaggiosamente, la fase di emergenza comprende almeno i passi di:
- attribuzione di almeno un primo indirizzo distintivo al dispositivo 1; - avvio di mezzi di assegnazione di almeno un secondo indirizzo distintivo dei mezzi di comando 8;
- avvio di mezzi di ricezione di almeno un comando di configurazione indirizzato al primo indirizzo identificativo.
Preferibilmente, il primo indirizzo distintivo ed il secondo indirizzo distintivo sono del tipo di indirizzi IP.
In particolare, nel caso in cui il dispositivo 1 possa ricevere segnali di comando da una pluralità di mezzi di comando 8, i mezzi di assegnazione attribuiscono ai mezzi di comando 8 secondi indirizzi distintivi differenti tra loro.
Preferibilmente, i mezzi di assegnazione sono del tipo di un server DHCP. I mezzi di ricezione, invece, sono preferibilmente del tipo di un server TCP.
In dettaglio, secondo un possibile metodo di funzionamento del dispositivo 1, durante la fase di emergenza i mezzi di comunicazione wireless 7 operano in modalità Access Point, ovvero creano una rete Wi-Fi il cui SSID è pari a AP_<MACADDRESS> dove MACADDRESS è l’indirizzo MAC del dispositivo 1.
Successivamente, l’indirizzo IP del dispositivo 1, ossia il primo indirizzo distintivo, viene configurato al valore 192.168.1.1 con maschera di sottorete pari a 255.255.255.0.
Raggiunta questa configurazione, il dispositivo 1, nella fattispecie tramite i mezzi di comunicazione wireless 7, avvia un DHCP server, ossia i mezzi di assegnazione, configurato per assegnare indirizzi IP, ossia il secondo indirizzo distintivo, nel range 192.168.1.2 - 192.168.1.254 ai mezzi di comando 8 che si collegheranno alla rete AP_<MACADDRESS>. In altre parole, il dispositivo 1 assegna ad ogni mezzo di comando 8 che si collega alla rete AP_<MACADDRESS> un diverso secondo indirizzo identificativo nel range 192.168.1.2 - 192.168.1.254.
In seguito, il dispositivo 1 avvia un server TCP, ossia i mezzi di accettazione, in ascolto sull’indirizzo 192.168.1.1 e porta 8511. In questo modo, il dispositivo 1 può accettare connessioni in ingresso dai mezzi di controllo 8 e ricevere uno o più segnali di comando sulla porta 8511.
In questo modo, il dispositivo 1 può essere raggiunto dai mezzi di comando 8 anche nel caso in cui non sia più possibile connettersi alla rete di comunicazione.
Convenientemente, durante questa fase, è possibile inviare al dispositivo 1 anche comandi di configurazione.
Si è in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.
In particolare, si sottolinea il fatto che l’impiego di un dispositivo configurabile secondo una pluralità di configurazioni predefinite selezionabili a seconda delle necessità dell’utilizzatore permette allo stesso di comandare da remoto una grande varietà di apparati domestici differenti tra loro.
Inoltre, la fase di emergenza permette al dispositivo di funzionare anche in mancanza della rete di comunicazione o del gateway.
Per di più, la misurazione dei consumi degli apparati domestici operativamente collegati al dispositivo e l’impiego sinergico di mezzi attuatori elettrici e regolatori elettronici permette di ridurre considerevolmente gli ingombri di quest’ultimi e conseguentemente anche gli ingombri del dispositivo stesso rispetto ai dispositivi di tipo noto.
In aggiunta, il dispositivo presenta un ingombro particolarmente ridotto che gli permette di occupare un singolo frutto all’interno delle scatole porta frutti comunemente commercializzate.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo (1) per il comando remoto di apparati domestici, comprendente almeno una scheda elettronica (2) di comando di almeno un apparato domestico (3) da comandare da remoto, detta scheda elettronica (2) essendo provvista di: - una pluralità di uscite (6) operativamente collegabili ad almeno un apparato domestico (3); - una pluralità di mezzi attuatori (5a, 5b, 25) di detti apparati domestici (3) attivabili o disattivabili in modo selettivo; - mezzi di controllo (11) configurati per attivare o disattivare detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25) a seguito della ricezione di almeno un segnale di comando; caratterizzato dal fatto che detta scheda elettronica (2) è configurata per ricevere almeno un comando di configurazione di detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25) tra una pluralità di configurazioni differenti tra loro in funzione della tipologia di apparato domestico (3) operativamente collegato a dette uscite (6).
  2. 2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta scheda elettronica comprende almeno un’unità di memoria (12) operativamente collegata a detti mezzi di controllo (11) ed all’interno della quale sono memorizzate dette configurazioni prestabilite, detto comando di configurazione essendo atto a selezionare una di dette configurazioni prestabilite in funzione della tipologia di apparato domestico (3) operativamente collegato a dette uscite (6).
  3. 3) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta unità di memoria (12) ha memorizzato al suo interno una pluralità di stati iniziali di attivazione prestabiliti di detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25), detto comando di configurazione essendo atto a selezionare lo stato iniziale di attivazione di ciascuno di detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25) e ciascuno di detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25) essendo attivato inizialmente in detto stato selezionato.
  4. 4) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di comunicazione wireless (7) operativamente collegati a detti mezzi di controllo (11) e configurati per ricevere detto segnale di comando da mezzi di comando (8).
  5. 5) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta scheda elettronica (2) comprende una pluralità di ingressi (15a, 15b) operativamente collegabili a mezzi di attivazione (14) e configurati per ricevere da quest’ultimi almeno un segnale di attivazione o disattivazione di almeno un mezzo attuatore (5a, 5b, 25).
  6. 6) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di attivazione (14) comprendono almeno uno tra un interruttore ed un pulsante, detto comando di configurazione essendo atto ad indicare se ciascuno di detti ingressi (15a, 15b) è collegato operativamente ad un interruttore o ad un pulsante.
  7. 7) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che: - detti ingressi (15a, 15b) sono commutabili tra una prima configurazione di lavoro, in cui ricevono un segnale di attivazione da detti mezzi di attivazione (14) per un tempo di ricezione minore di un tempo di ricezione predefinito e detto apparato domestico (3) è azionato una sola volta, ed una seconda configurazione di lavoro, in cui ricevono un segnale di attivazione da detti mezzi di attivazione (14) per un tempo di ricezione maggiore di detto tempo di ricezione predefinito, successivamente al quale detto apparato domestico (3) è azionato in continuità; e - detto comando di configurazione è atto ad indicare il valore di detto tempo di ricezione predefinito.
  8. 8) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25) comprendono almeno un commutatore elettronico (5a, 5b).
  9. 9) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25) comprendono: - almeno un primo commutatore elettronico (5a) del tipo di un relay di potenza a 16 A a contatto pulito; - almeno un secondo commutatore elettronico (5b) del tipo di un relay di potenza a 4 A.
  10. 10) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25) comprendono almeno un regolatore elettronico (25) operativamente collegato in parallelo ad uno tra primo commutatore elettronico (5a) e detto secondo commutatore elettronico (5b) e configurato per regolare il valore di potenza trasferita all’apparato domestico (3) a cui è collegato.
  11. 11) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che: - detto regolatore elettronico (25) è configurato per regolare detta potenza trasferita con una velocità di regolazione predefinita; e - detto comando di configurazione è atto ad indicare il valore di detta velocità di regolazione predefinita.
  12. 12) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di misura del consumo di potenza di detti apparati domestici (3) operativamente collegati a detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25).
  13. 13) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di controllo (11) sono operativamente collegati a detti mezzi di misura e sono configurati per azionare elettricamente almeno uno tra detto regolatore elettronico (25) e detto commutatore elettronico (5a, 5b) operativamente collegati tra loro in parallelo quando il consumo di potenza del corrispondente apparato domestico (3) supera almeno un valore di consumo predefinito.
  14. 14) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che: - detti mezzi di controllo (11) sono configurati per comunicare con frequenza periodica predefinita il valore del consumo misurato da detti mezzi di misura a mezzi di monitoraggio remoto (13); e - detto comando di configurazione è atto ad indicare il valore di detta frequenza periodica predefinita.
  15. 15) Metodo di funzionamento del dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno le fasi di: - configurazione (16) di detta scheda elettronica (2); - accesso (17) ad almeno una rete di comunicazione tra detta scheda elettronica (2) ed almeno un mezzo di comando remoto (8); - operazione (18) di detta scheda elettronica (2).
  16. 16) Metodo di funzionamento del dispositivo (1) secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detto passo di configurazione (16) comprende almeno i passi di: - creazione di almeno una rete di accesso di tipo Wi-Fi per i mezzi di configurazione (10); - ricezione di credenziali di accesso ad almeno una rete di comunicazione tra detti mezzi di comunicazione wireless (7) e detti mezzi di comando (8); - ricezione di almeno un comando di configurazione dei mezzi attuatori (5a, 5b, 25) in funzione della tipologia di apparati domestici (3) collegati a dette uscite (6).
  17. 17) Metodo di funzionamento del dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 16, caratterizzato dal fatto che detta fase di accesso (17) comprende almeno i passi di: - ricerca (19) di detta rete di comunicazione per un tempo di ricerca predefinito; - connessione (20) a detta rete di comunicazione per un tempo di connessione predefinito, detto passo di connessione (20) è eseguito al termine di detto tempo di ricerca predefinito quando detto passo di ricerca (19) ha rintracciato detta rete di comunicazione.
  18. 18) Metodo di funzionamento del dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 17, caratterizzato dal fatto che detta fase di configurazione (16) è eseguita al termine di almeno uno tra detto tempo di ricerca predefinito e detto tempo di connessione predefinito quando almeno uno tra detto passo di ricerca (19) e detto passo di connessione (20) non hanno rispettivamente rintracciato detta rete di comunicazione ed effettuato la connessione a detta rete di comunicazione.
  19. 19) Metodo di funzionamento del dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 18, caratterizzato dal fatto che detta fase di operazione (18) è eseguita quando detto passo di connessione (20) ha effettuato la connessione a detta rete di comunicazione, detta fase di lavoro (18) comprendendo almeno i passi di: - ricezione di almeno un indirizzo identificativo dinamico attribuito da detta rete di comunicazione a detto dispositivo (1); - connessione a detti mezzi di comando (8); - attesa (22) di almeno uno tra detto segnale di comando o detto comando di configurazione; - attivazione (23) di almeno uno di detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25) a seguito della ricezione di detto segnale di comando.
  20. 20) Metodo di funzionamento del dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 19, caratterizzato dal fatto che detta fase di lavoro (18) comprende almeno un passo di verifica (24) di connessione a detta rete di comunicazione.
  21. 21) Metodo di funzionamento del dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 20, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un fase di emergenza (26) eseguita quando detta verifica ha riscontrato l’impossibilità a connettersi a detta rete di comunicazione per un tempo maggiore di un tempo di inattività predefinito, detta fase di emergenza comprende almeno i passi di: - creazione di almeno una rete di accesso di tipo Wi-Fi per i mezzi di comando (8); - attesa di almeno un segnale di comando; - attivazione (23) di almeno uno di detti mezzi attuatori (5a, 5b, 25) a seguito della ricezione di detto segnale di comando.
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