IT201800020059A1 - Sistema di stoccaggio subacqueo - Google Patents

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separation
tank
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Marco Casotto
Sandro Matterazzo
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Saipem Spa
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    • E21B43/017Production satellite stations, i.e. underwater installations comprising a plurality of satellite well heads connected to a central station

Description

Titolo: “SISTEMA DI STOCCAGGIO SUBACQUEO”
DESCRIZIONE
Campo della tecnica dell’invenzione
La presente invenzione trova applicazione nel settore Oil & Gas, per lo stoccaggio subacqueo di prodotti chimici.
Stato dell’arte
L’utilizzo di serbatoi sottomarini, e più in generale subacquei, risale al secolo scorso, inizialmente per lo stoccaggio di carburanti per scopi militari, poi per attività civili, come lo stoccaggio provvisorio di petrolio a servizio di piattaforme petrolifere.
E’ un fatto normale che nei serbatoi rigidi di stoccaggio, manmano che si svuotano, si crei unvolume vuoto lasciato dal liquido prelevato. Il volume vuoto in ambito on-shore o topside è banalmente sostituito da un gas rappresentato da aria, se si tratta di prodotti non pericolosi, oppure da un gas inerte, se si tratta di composti infiammabili.
In ambito subsea, il volume lasciato dal liquido prelevato non è sostituito da alcun gas e ciò crea un problema tecnico di difficile soluzione. Il vuoto così lasciato, infatti, fa sì che il contenitore debba contrastare la pressione batimetrica esterna, che ad esempio a mille metri è di circa 102 bar a.
Conseguenza di ciò sono i grandi spessori della parete del serbatoio e, quindi impiego di elevate quantità di materiale per la loro costruzione.
Per ovviare a questa difficoltà, sono stati progettati e brevettati vari tipi di serbatoi, che hanno in comune il fatto che lo spazio lasciato vuoto dal liquido prelevato è sostituito dall’acqua di mare, la quale compensa la pressione batimetrica.
La separazione tra acqua e prodotto chimico stoccato è realizzata tramite una membrana oppure un contenitore flessibile/deformabile.
Uno dei primi brevetti in tale ambito è del 1976 (US 3.943.724, Tecnomare) e prevede l’impiego di un setto polimerico all’interno di un serbatoio metallico allo scopo di separare il petrolio dall’acqua di mare.
Il brevetto statunitense più recente (US 7.448.
404) descrive un serbatoio sottomarino formato da una struttura rigida sferica con un pallone plastico flessibile all’interno per stoccare il petrolio in prossimità di piattaforme.
In ambito Oil & Gas, lo stoccaggio sottomarino di prodotti chimici da utilizzare è realizzato con le metodologie già citate nei brevetti sopra.
La difficoltà principale è legata alla quota batimetrica e alla resistenza del serbatoio alla pressione relativa alla profondità cui è posizionato.
In pratica, i contenitori non sono mai soggetti a pressioni confrontabili con la pressione batimetrica: la pressione massima esterna a cui sono soggetti è di circa 1 bar o poco più.
Questo si realizza utilizzando l’acqua di mare come fluido di compensazione, mantenendo separato il prodotto chimico mediante una membrana, di solito plastica, che riduce il proprio volume in funzione del prodotto chimico contenuto, facendo sì che la differenza di pressione alle due superfici della membrana sia praticamente nulla.
In alternativa, si utilizza la deformabilità del serbatoio stesso per far sì che il volume vuoto sia nullo, ovvero il volume del serbatoio rigido si riduce proporzionalmente con il consumo di liquido.
Di conseguenza la pressione all’interno del serbatoio è praticamente uguale a quella all’esterno di esso, come applicato nei serbatoi a soffietto o nei serbatoi a tetto flottante o in quelli simili a siringhe/pistoni, in cui una faccia si sposta e le pareti si deformano per seguire il volume del prodotto chimico rimasto come lo stantuffo della siringa.
Le soluzioni che si basano sull’impiego di contenitori deformabili in materiale polimerico (per esempio, sacche flessibili, membrane, soffietti) non risolvono comunque le problematiche, in quanto si scontrano con il tema della compatibilità del materiale con i chimici contenuti all’interno, che richiede numerose prove sperimentali e non garantisce i risultati contro i nuovi chimici che saranno disponibili in futuro.
Per le soluzioni del tipo “pistone”, invece, il problema è principalmente quello di garantire le tolleranze di fabbricazione necessarie al funzionamento; inoltre, quandoi pistoni sonodi grandi dimensioni, gli inconvenienti principali sono quello del bloccaggio oppure quello della perdita di tenuta durante la permanenza sottomarina.
Riassunto dell’invenzione
Gli inventori della presente domanda di brevetto hanno sorprendentemente trovato che è possibile separare il fluido di compensazione batimetrica, all’interno di un serbatoio subacqueo per lo stoccaggio di prodotti chimici, mediante un fluido barriera, che è insolubile in tale fluido di compensazione e nel prodotto chimico.
Oggetto dell’invenzione
Un primo oggetto dell’invenzione è pertanto rappresentato da un metodo per la compensazione della pressione batimetrica all’interno di un serbatoio subacqueo.
In un secondo oggetto è descritto un serbatoio subacqueo che può essere impiegato nel metodo dell’invenzione.
In un terzo oggetto sono descritte le applicazioni del metodo dell’invenzione, ad esempio per il trasporto di un serbatoio da collocare sott’acqua, ad esempio sul fondo del mare.
Breve descrizione delle figure
La figura 1 riporta lo schema di un serbatoio sottomarino secondo l’arte nota US 7.448.404;
le figure 2A, 2B e 2C mostrano uno strato separatore secondo la presente invenzione in tre differenti configurazioni;
le figure 3A e 3B sono relative ad un primo aspetto dell’invenzione;
la figura 4A e 4B sono relative ad un secondo aspetto dell’invenzione;
le figure 5A e 5B sono relative ad un aspetto alternativo dell’invenzione;
la figura 6 mostra una seconda forma realizzativa del metodo dell’invenzione;
la figura 7 schematizza alcune configurazioni del serbatoio descritto dalla presente invenzione;
le figure da 8 a 14 sono relative ad esempi attuativi della presente invenzione;
le figure 15A e 15B sono relative ad una particolare applicazione del metodo dell’invenzione.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Definizioni
Nel prosieguo della domanda di brevetto, con il termine “serbatoio” si intende un serbatoio all’interno del quale è conservato o immagazzinato un fluido o più fluidi.
Tale fluido o tali fluidi esercitano, pertanto, una pressione idrostatica sulle pareti interne del serbatoio.
Per gli scopi della presente invenzione, tale serbatoio è subacqueo, cioè collocato ad una certa profondità dalla superficie dell’acqua, ad esempio, di un fiume, di un lago, di un bacino naturale o artificiale, del mare.
In un aspetto dell’invenzione, il serbatoio è sottomarino, cioè collocato al di sotto della superficie del mare e, preferibilmente, sul fondo del mare; tipicamente, il serbatoio può essere collocato ad una profondità compresa tra 500 e 3.000 metri.
Datoil sitodi collocamento, oltre alla pressione idrostatica esercitata dal fluido o dai fluidi, il serbatoio è sottoposto alla pressione batimetrica dell’acqua circostante.
Aseconda della profondità a cui è collocato, tale pressione è compresa tra i 50 e i 305 bar a.
Con il termine “fluido di lavoro” si intende un composto che è in forma liquida nelle condizioni operative desiderate e che viene impiegato in operazioni tecniche subacquee (i cosiddetti “fluidi tecnici”).
Nel prosieguo, si farà riferimento al fluido di lavoro con l’abbreviazione “FL”.
Un fluido di lavoro è scelto nel gruppo che comprende: anticorrosivi, metanolo, monoetilenglicole, dietilenglicole, inibitori di asfalteni, inibitori della corrosione (come sali amminici), inibitori delle cere, inibitori di sporcamento, antiidrati (come, ad esempio: metanolo, dietilenglicole, monoetilenglicole) antiemulsioni, anti-schiume, etc.
Con il termine “fluido di compensazione batimetrica” si intende un fluido che è in grado di compensare la variazione di pressione interna dovuta alla variazione, e preferibilmente alla diminuzione, del volume di detto fluido di lavoro (FL), variazione dovuta allo svuotamento per prelievo, anche parziale, del fluido di lavoro (FL) dal serbatoio.
Per gli scopi della presente invenzione, il fluido di compensazione batimetrica (qui di seguito abbreviato con “FC”) è rappresentato dall’acqua, ad esempio di un fiume, di un lago, di un bacino naturale o artificiale, dall’acqua di mare.
Nella seguente descrizione, per semplicità di esposizione, si fa riferimento al caso in cui il fluido di compensazione batimetrica (FC) è rappresentato da acqua mare.
L’uso di acqua mare come fluido di compensazione rappresenta comunque un aspetto preferito della presente invenzione.
Se necessario, per gli usi descritti, l’acqua entra all’interno del serbatoio dopo un’opportuna fase di filtrazione per rimuovere eventuale particolato, sabbia, sedimenti.
Quando il fluido di compensazione batimetrica è rappresentato da acqua mare, laddove non diversamente indicato, l’acqua mare si intende avere una densità di circa 1.020-1.040 Kg/m<3>e, quindi è mediamente di circa 1.030 Kg/m<3>.
Con il termine “fluido di separazione”, si intende un liquido che presenta delle proprietà che lo rendono in grado di separare efficacemente il fluido di lavoro dal fluido di compensazione batimetrica.
Nel prosieguo, si farà riferimento al fluido di separazione con l’abbreviazione “FS”.
Sebbene idealmente sarebbe sufficiente un minimo spessore dello strato di separazione, cioè dell’altezza dello strato, un certo spessore è necessario per evitare la miscelazione del FL con il FC, ad esempio nel caso in cui il serbatoio sia sottoposto a sollecitazioni.
Sollecitazioni possono prodursi durante le fasi di riempimento o svuotamento del serbatoio oppure durante le fasi di trasporto o collocamento del serbatoio.
Come fluido di separazione (FS), può essere impiegato un qualunque fluido che presenti determinate caratteristiche, come qui a seguito riportato.
a. immiscibilità
Secondo un primo aspetto dell’invenzione, il FS deve essere immiscibile sia nel fluido di lavoro (FL) sia nel fluido di compensazione batimetrica (FC).
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il FS può essere immiscibile o nel fluido di lavoro o nel fluido di compensazione batimetrica.
Secondo un aspetto alternativo dell’invenzione, il FS è rappresentato da due fluidi di separazione, che verranno indicati con FS1 e FS2, immiscibili tra loro.
Nel caso in cui siano impiegati due fluidi di separazione FS1 ed FS2, ciascuno di essi sarà a contatto con il FL oppure con il FC, con il quale non sarà miscibile, essendo invece miscibile, rispettivamente, con il FC o il FL con cui non è a contatto.
Caratteristica decisamente preferibile è che il fluido di separazione sia il meno possibile solubile in acqua e nei più comuni solventi/composti organici.
Il secondo parametro per importanza è rappresentato dalla densità.
b. densità
In un primo aspetto dell’invenzione, il FS deve avere una densità intermedia fra il fluido di lavoro e il fluido di compensazione, cioè dFL<dFS<dFC oppure dFC<dFS<dFL (laddove “d” indica “densità” in Kg/m<3>).
Preferibilmente, verranno scelti quei fluidi che si caratterizzano per un valore di densità sufficientemente distante da quello del FL e del FC; per gli scopi presenti, tale differenza può essere di almeno 30 kg/m<3>, preferibilmente di 60 kg/m<3>.
Pertanto, si possono individuare due intervalli di densità:
Gruppo I: 930-1.000 kg/m<3>, e Gruppo II: 1.060-1.100 kg/m<3>.
In un secondo aspetto dell’invenzione, che presuppone determinate circostanze qui a seguito descritte, il FS ha una densità maggiore sia del fluido di lavoro sia del fluido di compensazione batimetrica, cioè: dFS>dFL e dFS>dFC.
In un secondo aspetto dell’invenzione, che presuppone determinate circostanze qui a seguito descritte, il FS ha una densità minore sia del fluido di lavoro sia del fluido di compensazione batimetrica, cioè: dFS<dFL e dFS<dFC.
Secondo aspetti alternativi, che presuppongono determinate circostanze qui a seguito descritte, il FS può avere una densità minore del fluido di lavoro e maggiore del fluido di compensazione batimetrica, cioè: dFS<dFL e dFS>dFC oppure può avere una densità maggiore del fluido di lavoro e minore del fluido di compensazione batimetrica, cioè: dFS>dFL e dFS<dFC. c. viscosità
Il parametro della viscosità è un parametro che assume una certa importanza, in quanto fluidi più viscosi resistono meglio a sollecitazioni dinamiche, prevenendo, cosìla miscelazione con il FL o con FC.
In linea generale, pertanto, un fluido con viscosità maggiore è preferibile rispetto ad un fluido con viscosità inferiore.
Per gli scopi della presente invenzione, come verrà descritto nel prosieguo, una o più strategie potranno essere impiegate per evitare la miscelazione con FL o FC, a seconda delle esigenze:
- impiego di additivi per aumentare la viscosità, - impiego di corpi di riempimento, che possono essere aggiunti al fluido di lavoro (FL) e/o allo strato di separazione (FS) e/o al fluido di compensazione (FC).
- impiego di separatori all’interno del serbatoio, laddove tali strategie potranno compensare o migliorare anche altre proprietà o aspetti del FS.
d. tensione superficiale
Il parametro della tensione superficiale è un requisito preferenziale, qualora il FS sia affine alle superfici interne del serbatoio.
Maggiore è tale affinità (Fig. 2C), minore può essere lo spessore del fluido di separazione (sempre all’interno di un intervallo di spessori che dipendono da altri fattori, come sopra descritto).
Per gli scopi della presente invenzione il fluido di separazione può non essere affine, laddove è preferibile che sia neutro oppure che abbia affinità per la superficie interna del serbatoio.
Nella figura 2 è mostrato il comportamento di un fluido neutro (A), non affine (B) e affine (C) alle pareti interne del serbatoio.
Nel caso B è necessario prevedere uno strato più spesso del FS rispetto al caso A (a parità delle altre condizioni).
Per aumentare l’affinità, è possibile procedere con una o più strategie, quali:
- aggiunta di opportuni tensioattivi al fluido di separazione,
- trattamento superficiale delle pareti interne del serbatoio.
e. stato liquido
Come sopra descritto, il fluido di separazione deve essere liquido nelle condizioni operative.
f. tossicità
Il fluido di separazione non deve essere tossico per gli operatori.
In linea generale, ed indipendentemente da quanto sopra, per gli scopi della presente invenzione, potranno essere impiegati:
- composti organici clorurati e/o florurati: cloro e/o fluoro alcani; cloroparaffine caratterizzate da un contenuto di cloro compreso fra il 20% ed il 40%.,
- composti del silicio, tra i quali anche cloro e/o fluoro silani.
Miscele comprendenti uno o più dei composti sopra elencati sono ugualmente possibili.
Alcuni esempi di miscele comprendono:
Secondo un primo oggetto dell’invenzione è descritto un metodo per la compensazione della pressione batimetrica all’interno di un serbatoio subacqueo.
Detta compensazione della pressione batimetrica si rende necessaria nel momento in cui una parte del fluido di lavoro FL è prelevata per l’impiego a cui è destinato.
In particolare, la compensazione batimetrica è ottenuta mediante l’ingresso di un volume equivalente di un fluido di compensazione batimetrica FC, che in una prima forma realizzativa della presente invenzione, entra all’interno dello stesso serbatoio dal quale è prelevato il fluido di lavoro (FL).
La separazione fra il fluido di lavoro FL ed il fluido di compensazione batimetrica FC è ottenuta, e mantenuta, grazie ad uno strato di separazione che è rappresentato da un fluido e, preferibilmente, da un liquido.
Per gli scopi della presente invenzione, tale fluido di separazione FS è un fluido non miscibile né in detto fluido di lavoro FL né in detto fluido di compensazione batimetrica FC.
In particolare, il metodo comprende una fase di prelievo del fluidodi lavoro FL, che è preferibilmente ottenuta mediante opportune pompe (2 in figura 3B e 4B).
La fase di ingresso del fluido di compensazione FC, che è preferibilmente contemporanea alla fase di prelievo del fluido di lavoro (FL), è ottenuta mediante opportune valvole di controllo (3 in figura 3B e 4B).
Prima di entrare all’interno del serbatoio 1, il fluido di compensazione FC può essere filtrato in un apposito filtro (4 infigura 3Be 4B), per la rimozione di materiale particolato e sedimenti.
Secondo un primo aspetto dell’invenzione rappresentato ad esempio nella figura 3A, il fluido di lavoro FL ha una densità inferiore a quella del fluido di compensazione batimetrica FC; pertanto, il prelievo del fluido di lavoro FL avverrà dall’alto (dalla testa) del serbatoio 1 e l’acqua mare entrerà dal basso.
In un secondo aspetto dell’invenzione, ad esempio illustrato in figura 4A, il fluido di lavoro FL ha una densità superiore a quella del fluido di compensazione batimetrica FC; pertanto, il prelievo del fluido di lavoro FL avverrà dal basso (dal fondo) del serbatoio 1 e l’acqua mare entrerà dall’alto.
Secondo la prima forma di realizzazione dell’invenzione, il fluido di separazione FS è a contatto sia con il fluido di lavoro FL sia con il fluido di compensazione batimetrica FC, e i tre fluidi FL,FS,FC sono all’interno di un unico serbatoio 1.
In accordo con un aspetto che può applicarsi a tutte le forme realizzative e aspetti della presente invenzione, la densità dell’acqua mare può essere modificata in base a specifiche esigenze; ad esempio, nel caso in cui la differenza di densità fra il fluido di lavoro FL ed il fluido di compensazione FC non permetta una separazione netta fra i fluidi.
Ad esempio, può essere aumentata, preferibilmente fino a 1.050 kg/m<3 >e più preferibilmente fino a 1.100 kg/m<3>.
A tale scopo, il fluido di compensazione FC che viene pompato all’interno del serbatoio 1 entra in contatto con un opportuno additivo, incrementando così la sua densità.
Un opportuno additivo che puòessere impiegato a tale scopo può essere un sale, ad esempio scelto nel gruppo che comprende: cloruro di sodio o formiato sodico, cloruro di potassio (nel caso di un fluido di compensazione rappresentato da acqua di mare).
Detto sale o miscela di sali può essere eventualmente in forma solida ed eventualmente immerso in una soluzione satura.
Al contrario di quanto sopra, se necessario, la densità del fluido di compensazione FC può essere diminuita, sempre per aggiunta di un opportuno additivo.
A tale scopo, può essere aggiunto un alcool, scelto fra metanolo ed etanolo (nel caso di un fluido di compensazione rappresentato da acqua di mare).
La quantità di alcool, ad esempio di metanolo, aggiunta può essere compresa fra 10-40%, preferibilmente fra 20-30% o anche 35% (vol/vol).
La densità dell’acqua di mare può essere così diminuita fino a 1000 kg/m<3 >(ad esempio, mediante l’aggiunta di 20% metanolo) e più preferibilmente fino a 970 kg/m<3 >(ad esempio, mediante l’aggiunta di 35% metanolo).
In una seconda forma realizzativa dell’invenzione, lo strato di separazione in forma fluida è rappresentato da due fluidi, rispettivamente FS1 e FS2, fra di loro immiscibili.
Come rappresentato ad esempio in figura 5, i due fluidi FS1 e FS2 si stratificano l’uno sull’altro in virtù della differenza di densità (dFS1≠dFS2).
Per comodità, nel prosieguo si farà riferimento a FS1 come al fluido avente la densità minore.
Ciascunodei due fluidi è inoltre immiscibile con il fluido di lavoro FL o il fluido di compensazione FC, con cui è a contatto.
Per gli scopi della presente invenzione, pertanto, si può avere la circostanza rappresentata nella figura 5A, in cui:
dFS1,dFS2>dFL
dFC>dFS1,dFS2.
Alternativamente, si può avere la circostanza rappresentata nella figura 5B, in cui:
dFS1,dFS2<dFL
dFC<dFS1,dFS2.
Per gli scopi della presente invenzione, l’impiego di due fluidi di separazione si può rendere necessario in presenza di un fluido di lavoro FL caratterizzato da un elevato potere solvente, come un composto aromatico pochissimo solubile in acqua.
Ad esempio, si tratta del caso in cui sia impiegato xilene o un altro solvente aromatico contenuto ininibitori di cere, inibitori di asfalteni, alcuni biocidi, alcuni agenti antischiuma.
Per gli scopi della presente domanda di brevetto, lo strato di separazione, composto da un unico fluido FS o da due fluidi di separazione, FS1 e FS2, deve avere uno spessore (“h” nelle figure 2,3,4 e 5) sufficiente a garantire la separazione fra FL e FC.
Tale separazione deve essere mantenuta, infatti, anche nel caso in cui il serbatoio sia sottoposto a sollecitazioni.
Lo spessore h dipende da alcuni fattori, quali, ad esempio:
- come descritto sopra, la possibilità che il serbatoio sia sottoposto a sollecitazioni, - come descritto sopra, la tensione superficiale e, quindi, l’affinità per la superficie interna del serbatoio,
- le dimensioni del serbatoio e, in particolare, il suo diametro interno.
Secondo un aspetto preferito dell’invenzione, l’altezza hdello strato di separazione (SS) è di circa 0,5*D (D= diametro interno del serbatoio), qualora si preveda che il serbatoio possa essere soggetto a sollecitazioni. ;Nel caso di installazioni puramente statiche, cioè laddove si prevedano minime portate di fluido di lavoroe minime oscillazioni del serbatoio, valori fino a 0,2*D, o addirittura inferiori, sono comunque possibili.
A seconda della forma realizzativa dell’invenzione, con altezza h si intende lo spessore del fluido di separazione (FS) o lo spessore totale del primo (FS1) e del secondo (FS2) strato di separazione.
In accordo con un’ulteriore forma realizzativa dell’invenzione, il fluido di separazione (FS) ha una densità maggiore sia del fluido di lavoro (FL) sia del fluido di compensazione batimetrica (FC).
In tale caso, è possibile utilizzare comunque un tale fluido di lavoro (FL) operando una compensazione batimetrica indiretta da parte del fluido di compensazione (FC) sul serbatoio 1 che contiene il fluido di lavoro (FL).
Come rappresentato nella figura 6, infatti, il volume di fluido di lavoro (FL) prelevato da un primo serbatoio 10 mediante una pompa 22, è compensato da un equivalente volume di fluido di separazione (FS), che trasferito all’interno dello stesso serbatoio 10 attraverso un’opportuna valvola/linea 25, che garantisce la comunicazione di fluido fra i due serbatoi 10,20.
Il fluido di separazione (FS), a sua volta, è prelevato da un secondo serbatoio 20, in collegamento di fluido con il primo 10, all’interno del quale entra un’equivalente volume del fluido di compensazione (FC), tramite un’opposita valvola/linea 23 e dopo un’eventuale filtrazione mediante filtro 24.
Il fluido di compensazione (FC), pertanto, non entra all’interno dello stesso serbatoio 10 che contiene il fluido di lavoro (FL).
Per gli scopi della presente invenzione, l’impiego di un fluido di separazione (FS) che non è a contatto contemporaneamente nello stesso serbatoio con il fluido di lavoro (FL) e con il fluido di compensazione (FC), trova applicazione del caso di fluidodi lavoro (FL) rappresentati da prodotti chimici contenenti solventi difficilmente gestibili con cloroparaffine o fluoroalcani, che si caratterizzano preferibilmente per una densità nell’intervallo di 900-1.100 kg/m<3>.
Il fluido di separazione (FS) è da ricercare nell’ambito dei perfluoroalcani che hanno una densità prossima a 1.800 kg/m<3>.
Il metodo di compensazione batimerica secondo tale forma realizzativa della presente invenzione, pertanto, comprende l’impiego di un sistema di una pluralità di serbatoi 10,20;70,80;210,220,230,240,250;310,320,330,340,350
collegati in serie fra di loro.
Secondo un primo aspetto rappresentato nelle figure 6 e 12, il metodo comprende l’impiego di un fluido di separazione (FS) avente densità maggiore sia del fluido di lavoro (FL) sia del fluido di compensazione (FC): dFS>dFL,dFC.
In particolare, possono essere impiegati due serbatoi 10,20;70,80 collegati in serie fra di loro secondo modalità fondo-fondo.
Secondo un altro aspetto rappresentato in figura 13, il metodo comprende l’impiego di un fluido di separazione (FS) avente densità minore del fluido di compensazione (FC) e maggiore del fluido di lavoro (FL): dFS<dFC e dFS>dFL.
A tale scopo possono essere impiegati due serbatoi 210,220 o una pluralità di serbatoi 210,220,230,240,250 collegati in serie fra di loro secondo modalità testa-fondo.
Secondo un altro aspetto rappresentato in figura 14, il metodo comprende l’impiego di un fluido di separazione (FS) avente densità maggiore del fluido di compensazione (FC) e minore del fluido di lavoro (FL): dFS>dFC e dFS<dFL.
A tale scopo possono essere impiegati due serbatoi 310,320 o una pluralità di serbatoi 310,320,330,340,350 collegati in serie fra di loro secondo modalità fondo-testa.
In accordo con un secondo oggetto, è descritto unserbatoio 1 per lo stoccaggio di unfluido di lavoro (FL) secondo quanto sopra descritto.
In un aspetto dell’invenzione, tale serbatoio può essere impiegato nel metodo dell’invenzione, secondo ciascuna delle forme realizzative sopra descritte.
In particolare, ciascuno dei serbatoi 1,10,20,30,50,70,80,210,310,400,500 è un serbatoio subacqueo, preferibilmente da collocare sul fondo del mare.
Per gli scopi della presente invenzione può essere realizzato in plastica o in metallo, con opportuno spessore.
In un aspetto preferito, il serbatoio verticale è caratterizzato da un rapporto altezza/diametro interno ≥7.
Un rapporto inferiore è ugualmente possibile grazie all’impiego di opportuni setti separatori (110 nelle figure 7 e 11).
Per setti separatori 110 si intendono delle piastre forate, in materiale plastico o metallico, disposte verticalmente all’interno del serbatoio, eventualmente a raggiera, che separano il volume interno in porzioni (spicchi) uguali fra loro.
I setti 110 devono essere forati per garantire la comunicazione fra i vari settori.
Indicativamente la distanza massima fra questi deve essere preferibilmente di circa 0,5 m.
Un esempio di una forma realizzativa dei setti separatori secondo l’invenzione è rappresentata nel serbatoio di figura 11.
Secondo un aspetto della presente invenzione, il serbatoio puòessere riempito con corpi di riempimento 120 allo scopo di ridurre le problematiche relative a fenomeni oscillatori e conseguente miscelazione tra fluido di lavoro (FL) e fluido di compensazione (FC).
Tale strategia può essere in alternativa o in aggiunta all’impiego dei setti di separazione 110 e/o alla modifica della densità del fluidodi compensazione (FC).
Per gli scopi della presente invenzione, tali corpi di riempimento 120 sono in opportuno materiale inerte, plastico o metallico, con densità superiore a quella dei fluidi FL, FS, FC.
Ad esempio, possono essere impiegati anelli PALL da 6÷8 pollici (15,24÷20,32) in PVC o acciaio inox.
L’impiego dei corpi di riempimento 120 può contribuire vantaggiosamente a ridurre l’altezza h del fluido di separazione FS, rispetto alla situazione in cui tali corpi non sono impiegati.
Secondo un aspetto della presente invenzione, l’altezza h del fluido di separazione FS è preferibilmente 1,5÷2 volte la dimensione maggiore dei corpi di riempimento impiegati (che, ad esempio, possono avere dimensioni di 8”=203 mm).
Per implementare il metodo dell’invenzione, all’interno del serbatoio 1 vengono caricati il fluido di lavoro (FL) ed il fluido o i fluidi dello strato di separazione FS,FS1,FS2, con un opportuno ordine di alimentazione nel caso di FS1 ed FS2; i fluidi FS,FS1,FS2, infatti, si dispongono all’interno del serbatoio 1 secondo le rispettive densità.
E’ possibile che il serbatoio contenga del gas inerte, introdotto prima dell’impiego per lo stoccaggio di un fluido di lavoro (FL); durante le fasi di prelievo/pompaggio è preferibile che la quantità di tale gas inerte sia ridotta al minimo, in quanto il suo volume sarà sostituito dal fluido di compensazione batimetrica FC.
Il prelievo del fluido di lavoro FL ed il contemporaneo ingresso del fluido di compensazione FC sono preferibilmente condotti mediante l’impiego di valvole di non ritorno o PCV opportunamente dimensionate e posizionate per evitare riflussi o ricircoli, che potrebbero portare ad una miscelazione dei fluidi o rompere la barriera di separazione costituita dal fluido di separazione FS.
In accordo con un altro oggetto dell’invenzione, come rappresentato nelle figure 15A e 15B, è descritta l’applicazione del metodo della presente invenzione durante il trasporto, il posizionamento e fino al funzionamento di un serbatoio 400,500 sul fondo del mare.
In particolare, il serbatoio 400,500 può contenere un fluido di lavoro FL e un fluido di separazione FS, avente densità minore (Fig. 15A) o maggiore (Fig. 15B), del fluido di compensazione batimetrica FC.
In entrambi i casi, all’interno del serbatoio 400,500 è possibile immettere un volume di azoto, per inertizzare il sistema ed evitare problemi di infiammabilità; l’azotosi porrà al di sopra del fluido di lavoro e del fluido di separazione.
Una volta collocato il serbatoio, l’azoto viene spurgato con contemporaneo ingresso del fluido di compensazione FC per compensare la pressione batimetrica.
La compensazione è continuata per tutto il prelievo di fluido di lavoro FL.
Si noti come, durante il trasporto, il serbatoio 400,500 possa essere mantenuto orizzontale.
La presente invenzione descrive, quindi, anche un serbatoio subacqueo o un sistema di serbatoi subacquei in comunicazione di fluido fra di loro, che sono riempiti con: un fluido di separazione (FS) o un primo fluido di separazione (FS1) e un secondo fluido di separazione (FS2), e un fluido di lavoro (FL) e/o un fluido compensazione (FC), laddove il serbatoio e detti fluidi di separazione (FS,FS1,FS2), di compensazione (FC) e di lavoro (FL) presentano una o più delle caratteristiche sopra descritte.
Una volta in uso, all’interno del serbatoio dell’invenzione, la quantità del fluido di lavoro (FL) diminuisce e aumenta quello del fluido di compensazione batimetrica (FC).
L’invenzione e alcune sue forme di realizzazione particolari verranno meglio dettagliate negli Esempi non limitativi che seguono.
Esempio 1
Caso in cui dFL<dFC
Un serbatoio rigido, metallico è riempito di un prodotto chimico (anticorrosivo) (FL) di densità di circa 950 kg/m<3>. Nello stesso serbatoio è flussato un certo volume di un composto organico (FS) costituito da una miscela di cloro fluoro alcani che si porrà di sotto il composto chimico in precedenza caricato avendo una densità di circa 985 kg/m<3 >ed essendo i due reciprocamente insolubili. Il serbatoio, sempre tenuto in orizzontale, sarà quindi posto in verticale per incrementare l’altezza dello strato di separazione a parità di volume. Lo strato di volume del composto utilizzatoper la separazione (FS) sarà abbastanza alto perché eviti eventuali miscelazioni nel caso di accelerazioni non volute. Il serbatoio è quindi posto sul fondo del mare. Dell’acqua di mare (FC) entra nel serbatoio per compensare la pressione esterna, formando un terzo strato liquido. Il sistema di pompaggio inizierà ad aspirare il prodotto chimico dalla testa del serbatoio generando un vuoto che sarà riempito da altra acqua di mare che entrerà dal fondo del serbatoio attraverso opportune valvole di non ritorno. Un misuratore di livellodi tipoa pressione differenziale indicherà il prodotto chimico residuo. Quando il livello del prodotto chimico raggiungerà un valore minimo, il serbatoio sarà recuperato e sostituito con un serbatoio pieno, o riempito in loco.
Esempio 2
dFL<dFC
Un serbatoio plastico, posizionato orizzontalmente, di 9 metri di lunghezza e 2,1 mdi diametro è riempito con metanolo (FL) (densità 792 kg/m<3>). Sono inseriti circa 3,5 m<3 >di composto organico fluorurato (FS) con densità di circa 975 kg/m<3 >(miscela di trifluoroeptano, trifluoresano, trifluoropentano). Il serbatoio è posto in verticale e portato sul fondo del mare. L’acqua di mare (FC) entrerà man mano che il metanolo è pompato e si disporrà sul fondo del serbatoio, compensando la pressione esterna. La portata d’acqua di mare in ingresso sarà misurata da un misuratore di portata volumetrico, che indicherà quindi la quantità di prodotto chimico pompato.
Esempio 3
dFL>dFC
Un serbatoio verticale di 12 mdi lunghezza e 1,5 mdi diametro è caricato di dietilenglicole (FL) (densità 1.110 kg/m<3>) totalmente solubile in acqua. Nel serbatoio sono caricati circa 1,3 m<3 >di un composto organico corrispondente a una cloroparaffina (FS) avente una densità 1.075 kg/m<3 >(30÷35% di cloro). L’altezza dello strato intermedio è stata calcolata essere di circa 0,75 m. Il serbatoio è posto in verticale e posto sul fondo del mare. Dell’acqua di mare (FC) entrerà a si collocherà in alto rispetto ai due prodotti precedenti formando un terzo strato. Il dietilenglicole sarà pompato nella tubazione, dove ne è richiesta la presenza lasciando un vuoto che sarà riempito dall’acqua di mare, che entrerà dall’alto attraverso una valvola, tarata per aprirsi a una certa differenza di pressione (0,5 barg). La portata di glicole pompata sarà misurata tramite la portata di acqua di mare in ingresso.
Esempio 4
Impiego di uno strato separatore comprendente due fluidi separatori
dFL<dFC
dFS1,dFS2<dFC
Un serbatoio metallico verticale con testate ellittiche di 11 m di lunghezza e 1,8 m di diametro, con all’interno dei setti verticali forati, che permettano la comunicazione tra i vari settori. La distanza massima tra i setti è di 0,5 m. Il serbatoio è caricato di un composto contro la deposizione dei composti chimici chiamati asfalteni (inibitore di asfalteni) (FL). Tale composto essendo un prodotto solvente a base xilene (C8H10), solubilizza anche molti composti organici fluoroclorurati, ma è poco solubile in acqua. Nel serbatoio sono pompati 23 m<3 >di soluzione solvente con densità 885 kg/m<3>. Sul fondo del serbatoio sono pompati 2 m<3 >di una soluzione acquosa non salina contenente un alcool (FS1) (es: etanolo), cosicché la densità della soluzione sia 940 kg/m<3>. Si pompano quindi, sempre sul fondo del serbatoio 2m<3>di soluzione del composto fluorurato con densità 990 kg/m<3 >(FS2) (un’opportuna miscela di di fluoro-trifluorobutano, trifluoroesano, trifluoroeptano e trifluorottano). Si porrà quindi il serbatoio sul fondo del mare e l’acqua di mare (FC) forma un quarto strato sul fondo del serbatoio. I quattro composti pur essendo miscibili due a due formeranno 4 strati liquidi distinti.
Esempio 5
Variazione della densità del fluido di
compensazione
Come illustrato in figura 8, in un sistema sottomarino per l’iniezione di prodotti chimici è installato un serbatoio plastico 30 di 10 mdi lunghezza e 2 mdi diametro. In tale serbatoio 30 è caricato con un composto chimico (FL) di densità 1.010 kg/m<3>, costituito da una soluzione acquosa contenente sali amminici, il cui scopo è ridurre la velocità di corrosione delle tubazioni. Nel serbatoio accoppiato 40 del volume di circa 4 m<3 >sono quindi caricati circa 3.000 kg di NaCl e circa 500 litri di acqua satura in NaCl (densità 1.205 kg/m<3>) (FC). Sono quindi caricati circa 2 m<3 >di composto organico clorurato con densità 1060 kg/m<3 >(FS) (costituito da una cloroparaffina a catena media contenente il 30÷35% di cloro, insolubile sia con il liquido prima caricato che con l’acqua salata). Il serbatoio è posto erticalmente e collocato sul fondo del mare. Il sistema inizierà quindi a pompare il chimico tramite la pompa 32. L’acqua di mare entrerà nel serbatoio dal fondo tramite la valvola 33, eventualmente dopo il filtraggio mediante filtro opportuno 34, sciogliendo il sale. Quando il serbatoio 30 avrà svuotato il prodotto chimico saranno entrati circa 30 m<3 >di acqua di mare. La densità finale dell’acqua sarà di circa 1.100 kg/m<3 >con una concentrazione di NaCl di circa il 10%.
Esempio 6
Una serie di serbatoi metallici come ad esempio mostrati in figura 9, della lunghezza di 7 me del diametro di 0,7 m, sono posti in parallelo e collegati in parallelo, ovvero comunicanti tra loro in testa e sul fondo. I serbatoi sono riempiti di un composto chimico della densità di 930 kg/m<3 >(FL). E’ quindi caricato del composto chimico della famiglia degli alcani fluorurati (ad esempio trifluorottano, trifluoroeptano) con densità 990 kg/m<3 >(FS) per avere uno strato di interposizione alto 0,4 m. Il sistema di serbatoi è quindi immerso in mare e depositato sul fondo. L’acqua di mare entra dal fondo dei serbatoi riempiendoli in parallelo in modo omogeneo.
Esempio 7 Impiego di due serbatoi Come raffigurato in figura 12, due serbatoi metallici 70,80 del volume di 20 m<3 >ciascuno posizionati in parallelo sono collegati in serie al fondo mediante opportuna valvola 85. Il primo serbatoio 70 contiene un generico prodotto chimico (FL) con densità maggiore di 600 kg/m<3 >a minore di 1300 kg/m<3 >(ad es: metanolo, dietilenglicole, inibitore di cere, “antiscalant” etc.) che deve essere iniettato mediante opportuna pompa 82. Il secondo serbatoio 80 contiene un prodotto chimico cloro/fluorurato, come ad esempio perfluoroottano o una cloroparaffina, con densità maggiore di 1300 kg/m<3 >(il perfluoroottano ha una densità di 1.766 kg/m<3>) (FS) insolubile nel prodotto chimico contenuto nel primo serbatoio e insolubile nell’acqua di mare. I serbatoi 70,80 dopo essere posizionati sul fondo del mare sono posti in collegamento. La pompa 82 inizia a pompare il prodotto chimico “depressurizzando” i serbatoi. Dalla testa del secondo serbatoio 80 entra acqua di mare (FC) compensando la depressurizzazione mediante opportuna valvola 83 ed eventualmente dopo filtrazione mediante opportuno filtro 84. Il primo serbatoiosi svuota di chimico e si riempie di composto fluorurato, che rimarrà in basso essendo insolubile nel prodotto chimico e avendo una densità superiore; il secondo serbatoio si riempirà di acqua di mare che rimarrà sulla parte superiore del secondo serbatoio avendo una densità minore del composto fluorurato ed essendo insolubili fra loro.
Esempio 8 Impiego di 2 fluidi di separazione in tre serbatoi In un sistema per l’iniezione di prodotti chimici compostodi tre serbatoi metallici 60,50,51 posizionati in verticale uno sopra l’altro (come ad esempio rappresentato in Figura 10) i serbatoi centrale 50 e superiore 51 sono riempiti con il chimico da iniettare consistente in un inibitore di cere a base xilene (FL) della densità di 890 kg/m<3 >(circa 30 m<3>), quello collocato inferiormente 60, del volume di circa 4 m<3>, contiene 2 m<3 >di soluzione alcolica (FS1) con densità di 940 kg/m<3 >e, inoltre, contiene 2 m<3 >di un alcano fluorurato (FS2) la cui densità è di circa 990 kg/m<3 >(ad esempio, una miscela di trifluorobutano, trifluoropentano e trifluoroesano). Il sistema è trasportato orizzontalmente come nel primo disegno a sinistra. La valvola 55 tra i due serbatoi è mantenuta chiusa. Posizionati i serbatoi, la valvola 55 è aperta ed il sistema comincia a pompare. L’acqua di mare (FC) entra nel serbatoio inferiore 60, e i fluidi di separazione FS1 ed FS2 dal serbatoio inferiore si spostano in quello centrale 50 verso il superiore 51. Continuando il pompaggio, l’acqua di mare incomincerà a riempire il serbatoio centrale 50 arrivando al serbatoio superiore 51, e i due fluidi FS1 ed FS2 si manterranno nel mezzo tra i due. Quando FS1 e FS2 hanno raggiunto la sommità del serbatoio superiore 51, il sistema è recuperato.
Esempio 9A
Impiego di un serbatoio con setti
Un serbatoio metallico o plastico di 9 metri di lunghezza e 2,1 mdi diametro è riempito con metanolo (FL) (densità 792 kg/m<3>). Il serbatoio contiene dei setti verticali che lo dividono in 10 settori circa della stessa superficie, cosicché il diametro equivalente di ogni settore sia di circa 0,6 m. Per ridurre fenomeni di contatto tra il chimico superiore e l’acqua inferiore dovutoa movimenti del sistema sono inseriti circa 1400 litri di composto organico fluorurato (FS) con densità 960 kg/m<3 >(una miscela di fluoroalcani C5,C6,C7,C8,C9) che generano una barriera alta circa 0,4 m. Il serbatoio è posto in verticale e portato sul fondo del mare. L’acqua di mare (FC) si porrà sul fondo del serbatoio ed entrerà man mano che il metanolo è pompato, compensando la pressione esterna.
Esempio 9B
Impiego di un serbatoio con setti
Un serbatoio metallico di 9 metri di lunghezza e 2,1 m di diametro è riempito con metanolo (FL) (densità 792 kg/m<3>). Il serbatoio contiene dei setti verticali metallici che lo dividono in vari settori circa della stessa sezione in modo da evitare fenomeni di contatto tra il chimico superiore e l’acqua inferiore dovuto a movimenti del sistema. Sono inseriti circa 1 m<3 >di composto organico clorurato con densità 970 kg/m<3 >(cloroparaffina catena corta con il 20-30%di cloro) (FS). Il serbatoio è posto in verticale e portato sul fondo del mare. L’acqua di mare (FC) si porrà sul fondo del serbatoio ed entrerà man mano che il metanolo è pompato, compensando la pressione esterna.
Esempio 10 Impiego di due serbatoi; dFS>dFL,dFC Due serbatoi orizzontali 70,80 posti in parallelo e collegati in serie (come, ad esempio, rappresentato in figura 12) sono riempiti: uno 70 con una soluzione contenente un etere glicolico (FL) di densità 1.050 kg/m<3>, l’altro 80 con perfluoroottano (FS) (Densità= 1.770 kg/m<3>) e posti sul fondo del mare. La soluzione è pompata in una tubazione sottomarina. Il vuoto del primo serbatoio 70 è riempito dal perfluoroottano, mentre il vuoto del secondo serbatoio 80 è riempito dall’acqua di mare (FC).
Esempio 11 Impiego di cinque serbatoi in serie dFS<dFC; dFS>dFL Cinque serbatoi verticali 210,220,230,240,250 di altezza 3,5 me diametro 500 mm sono posti in parallelo e collegati idraulicamente in serie (fondo-testa) mediante opportune valvole/linee 205,206,207e208. Con un composto cloro fluorurato (miscela di clorofluoroalcani), avente una densità di 970 kg/m<3 >(FS), si riempie il primo serbatoio 210 a sinistra. Negli altri quattro serbatoi si inserisce un prodotto chimico (metanolo) (FL) avente una densità di 790 kg/m<3>. La pompa 202 aspirerà dal serbatoio di destra, man mano che il liquido è pompato, entrerà dell’acqua di mare (FC) nel primo serbatoio 210. Il fluido barriera passerà dalla testa del primo serbatoio 210 al fondo del secondo 220, e così via fino all’ultimo 250 ponendosi come interfaccia tra i due fluidi.
Esempio 12 Impiego di cinque serbatoi in serie dFS>dFC e dFS<dFL Cinque serbatoi verticali 310,320,330,340 e 350 di altezza 2,2 me diametro 500 mm sono posti in parallelo e collegati idraulicamente in serie mediante opportune valvole 305,306,307,308. Con un composto clorurato (FS) (miscela di cloroparaffine con circa 30÷35% medio di cloro), avente una densità di 1.070 kg/m<3>, si riempie il primo serbatoio 310 a sinistra. Negli altri quattro serbatoi si inserisce un prodotto chimico (dietilenglicole) (FL) avente una densità di 1.110 kg/m<3>. La pompa 302 aspira dal serbatoio di destra 350, man mano che il liquido è pompato, entrerà dell’acqua di mare (FC) nella parte superiore del primo serbatoio 310. Il fluido di separazione passerà dal fondo del primo serbatoio 310 alla testa del secondo 320, e così via fino all’ultimo 350 ponendosi come barriera (FS) tra i due fluidi FL e FC.
Dalla descrizione sopra riporta della presente invenzione saranno immediatamente noti al tecnico del settore i vantaggi offerti dalla presente invenzione.
Uno dei primi vantaggi da citare è che l’applicazione della presente invenzione comprende il ricorso a prodotti che possono essere scelti sulla base delle specifiche necessità e la conferma della fattibilità richiede un numero ragionevole di verifiche sperimentali.
L’impiego di un sistema di separazione di tipo fluidocome proposto dalla presente domanda di brevetto semplifica notevolmente la struttura e la realizzazione meccanica del serbatoio.
In tal metodo i suoi costi di realizzazione sono contenuti rispetto ad un tipico serbatoio rigido, plastico o metallico con una membrana interna.
Il serbatoio può avere una durata di moltissimi anni, proporzionalmente al materiale utilizzato per la costruzione, al contrario dei serbatoi contenenti una membrana plastica, la cui durata o la cui efficienza è limitata.
Inoltre, considerando il volume non utile ai fini dello stoccaggio, in quanto occupato dal fluido barriera, la presente invenzione offre un equivalente o migliore efficienza volumetrica (intesa come volume di chimico/volume utilizzabile) rispetto ad un serbatoio che impiega un bladder oppure una membrana.
La gestione di un serbatoio secondo la presente invenzione è più semplice dei serbatoi con volumi variabili, ed è paragonabile a quella di un comune serbatoio onshore.
Il sistema descritto, inoltre, è molto flessibile, grazie alla possibilità di modificare la densità del fluido di compensazione batimetrica.
Il serbatoio descritto è facilmente modificabile nella sua struttura, così da prevedere dei setti interni e consentire, così, l’impiego in quelle condizioni operative che potrebbero prevedere oscillazioni del sistema.
In ultimo, il sistema descritto è ottimamente integrabile ai sistemi e alle tecniche di trasporto e collocazione di serbatoi subacquei e sottomarini.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la compensazione della pressione batimetrica all’interno di un serbatoio (1) subacqueo o di un sistema di una pluralità di serbatoi (10,20,30,50,70,80,210,310,400,500) subacquei, contenente un volume di un fluido di lavoro (FL) in seguito alla variazione, e preferibilmente alla diminuzione, del volume di dettofluido di lavoro(FL), comprendente la fase di compensare detta variazione o diminuzione di volume con un equivalente volume di un fluido di compensazione batimetrica (FC) rappresentato dall’acqua di mare, caratterizzato dal fatto che il fluido di lavoro (FL) e l’acqua di mare sono fra di loro separati da uno strato di separazione in forma fluida, che non è miscibile con detto fluido di lavoro (FL) e con detto fluido di compensazione batimetrica (FC).
  2. 2. Il metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detto strato di separazione comprende un fluido di separazione (FS) che ha una densità intermedia fra quella di detto fluido di lavoro (FL) e di detto fluido di compensazione batimetrica (FC).
  3. 3. Il metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detto strato di separazione comprende un primo fluido (FS1) ed unsecondo fluido (FS2) di separazione, che nonsono miscibili con detto fluido di lavoro (FL) o con detto fluido di compensazione batimetrica (FC) con il quale sono rispettivamente a contatto.
  4. 4. Il metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui la densità di detto primo fluido di separazione (dFS1) è differente dalla densità di detto secondo fluido di separazione (dFS2).
  5. 5. Il metodo secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui detto primo fluido di separazione (FS1) e detto secondo fluido (FS2) di separazione hanno entrambi una densità intermedia fra la densità di detto fluido di lavoro (FL) e la densità di detto fluido di compensazione (FC).
  6. 6. Il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto fluido di lavoro (FL) ha una densità maggiore o minore rispetto alla densità del fluido di compensazione batimetrica (FC).
  7. 7. Il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto fluido di separazione (FS), detto primo fluido di separazione (FS1) e detto secondo fluido di separazione (FS2) sono scelti nel gruppo che comprende: composti organici clorurati e/o fluorurati, come ad esempio cloro e/o fluoro alcani, anche in miscela; cloroparaffine, anche in miscela; composti del silicio, come ad esempio cloro e/o fluorosilani, anche in miscela.
  8. 8. Il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la densità del fluido di compensazione batimetrica (FC) può essere aumentata o diminuita per aggiunta di un opportuno additivo.
  9. 9. Il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui a uno o più di detti fluido lavoro (FL), detto fluido di separazione (FS) o detto primo fluido di separazione (FS1) o secondo fluido di separazione (FS2), detto fluido di compensazione batimetrica (FC) sono aggiunti corpi di riempimento (120).
  10. 10. Il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto strato di separazione all’interno di detto serbatoio (1,10,20,30,50,70,80,210,310,400,500) ha uno spessore (h) compreso fra circa 0,5 e 0,2 volte il diametro interno del serbatoio (1,10,20,30,50,70,80,210,310,400,500).
  11. 11. Il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 1 o da 6 a 10, in cui la densità del fluido di separazione (FS) è maggiore oppure minore della densità sia del fluido di lavoro (FL) sia del fluido di compensazione (FC).
  12. 12. Un serbatoio (1,10,20,30,50,70,80,210,310,400,500) subacqueo per lo stoccaggio di un fluido di lavoro (FL) caratterizzato dal fatto di avere un rapporto altezza/diametro interno di circa ≥7 ed eventualmente dal fatto di comprendere setti separatori (110).
  13. 13. Un serbatoio subacqueo riempito con un fluido di separazione (FS) o un primo ed un secondo fluido di separazione (FS1,FS2), e un fluido di compensazione batimetrica (FC) e/o un fluido di lavoro (FL), in cui detti fluidi di separazione (FS,FS1,FS2), di compensazione (FC) e di lavoro(FL) sono quelli secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11.
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