IT201800009223A1 - Tavola multifunzionale e natante a vela a conduzione coricata comprendente la stessa - Google Patents

Tavola multifunzionale e natante a vela a conduzione coricata comprendente la stessa Download PDF

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IT201800009223A1
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IT102018000009223A
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Flora Baroncini
Napoleone Neri
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Flo'sail Srl
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    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
    • B63BSHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; EQUIPMENT FOR SHIPPING 
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione avente per titolo:
“Tavola multifunzionale e natante a vela a conduzione coricata comprendente la stessa”.
La presente invenzione si riferisce a una tavola multifunzionale avente una foggia e una forma particolare, preferibilmente detta tavola è del tipo rigido o gonfiabile ed è stata progettata con un’ansa lunata per migliorare la stabilità e la performance di navigazione, che consente di svolgere attività sportiva o di piacere in riva al mare o lago a tutte le categorie di persone. Inoltre, la presente invenzione si riferisce ad un natante a vela a conduzione coricata che comprende detta tavola.
Si perde nella notte dei tempi l’uso di una tavola (galleggiante), sostanzialmente di forma piatta e allungata, per cavalcare le onde del mare aiutandosi anche mediante l’impiego di una pagaia, stando in piedi o seduti.
Di epoca, invece, più recente è l’ideazione della tavola da surf per attività sportive in mare che ha visto il suo exploit negli anni ‘60 divenendo uno sport molto popolare. Il surf è una tavola in corpo unico, originariamente in legno, che permette di cavalcare l’onda. I surfisti planano lungo la parete dell’onda restando in piedi sulla tavola.
Esiste anche una tavola denominata Stand Up Paddling SUP). Le tavole da SUP hanno una struttura a corpo unico, sono prodotte in diversi modelli, e sulla carena (bottom) sono posizionate una o più pinne (fin). La tavola da SUP è dotata: di una poppa (stern), di una prua (bow) e di una coperta (deck) sulla quale il praticante rema stando in piedi. I modelli Stand Up Paddling sono molteplici e variano in funzione dello sport che si intende praticare.
Il Windsurf nasce ufficialmente nel 1967 da un'idea dell’ingegnere californiano, James R. Drake, che pensò di poter fare surf anche con mare calmo, utilizzando semplicemente una vela collegata alla tavola. Un windsurf è composto da una tavola in corpo unico, costruita inizialmente in legno, oggigiorno i materiali impiegati sono la fibra di vetro, il kevlar ed il carbonio. La lunghezza può variare da 2,50 m a 4,00 m. L’albero su cui è inferita la vela è realizzato in alluminio, carbonio oppure vetroresina, la parte fondamentale è costituita dal piede d’albero che è dotato da uno snodo con cui è fissato alla coperta (deck) della tavola. Quando la vela del windsurf cade in acqua, per il fatto che il piede dell’albero è snodato, la vela si adagia sull’acqua; essa viene poi raddrizzata tramite una cima di recupero. La vela realizzata in materiali speciali leggeri e resistenti, è più o meno grande (3-11 m<2>) con o senza stecche. Il governo della vela è demandato ad un boma di forma ellittica che è fissato stabilmente all’albero, esso viene brandeggiato dal praticante per gestire le andature che sono del tutto uguali a quelle di una imbarcazione a vela.
Una soluzione infine più recente di tavola con vela è rappresentata dal Kitesurfing (o Kitesurf o più comunemente “Kite”). Il Kitesurfing è un’attività velica, introdotta nel 1999, ed è sostanzialmente una variante del surf; consiste nel farsi trascinare da un aquilone (kite). Il vento quindi è la forza di propulsione, la vela ad ala (kite) incorpora una specie di barra di controllo (barra), che agisce su dei sottili cavi (4-5) di dyneema o spectra detti "linee", lunghi tra i 22 m e i 27 m collegati al kite. La barra di controllo è essenziale e caratteristica per la conduzione dell'ala (kite) in tutte le sue pratiche, ed evoluzioni.
E’ altresì noto il Kayak che presenta uno scafo la cui parte superiore è sagomata per formare una seduta a volte munita anche con un elemento di sostegno per la schiena. Nel kayak il conducente assume una posizione seduta con le gambe protese o leggermente ripiegate in avanti. Questa posizione non è sempre comoda e rilassante.
Infine è stata progettata nel 1947 da Clark Mills la Barca Optimist che è un natante a vela, dal disegno un pò strano per la prua tronca che gli è valso il soprannome di "vasca da bagno" o "bagnarola". E’ essenzialmente un guscio di dimensioni contenute, ad esempio in vetroresina, con una mastra rinforzata per sostenere l’albero chiamata "panchetta". La vela (randa) è singola e a forma di trapezio.
Le soluzioni sopra descritte che prevedono l’uso di una tavola (galleggiante), del tipo windsurf o kitesurf, richiedono che siano condotte da un utilizzatore (conducente) che rimane in posizione eretta (in piedi) sulla tavola e che afferri una barra di guida (detta boma) o una barra di controllo (detta barra) fissata all’albero della vela o a sottili fili.
Si capisce bene che la conduzione di dette tavole galleggianti con vela richiedono una certa abilità ed esperienza per essere propriamente utilizzate da persone appartenenti a tutte le fasce di età, anche da quelle alle prime esperienze.
Le difficoltà maggiori derivano dall’elevata instabilità delle tavole causata dal vento e dalle onde che richiede al conduttore una grossa coordinazione di movimenti del proprio corpo per sincronizzare, stando in posizione eretta (in piedi), i piedi che si trovano a contatto con la tavola con le mani che afferrano il boma o la barra di controllo.
Per questi motivi dette tavole galleggianti con vela (windsurf o kitesurf) sono destinate alla pratica sportiva, professionista o semi-professionista, e in ogni caso ad un pubblico non alle prime esperienze. Inoltre la pratica sportiva che si può fare con le tavole galleggianti con vela dipende molto dalla presenza del vento e dalla sua intensità. Pertanto con poco vento o vento debole molte volte si incontrano difficoltà nella navigazione, mentre in assenza di vento sono praticamente non utilizzabili.
Pertanto è sentita l’esigenza di poter disporre di una tavola (galleggiante) che possa essere utilizzata da persone adulte, ragazzi e adolescenti indistintamente ed appartenenti a tutte le fasce di età, anche alle prime esperienze in questo tipo di attività sportive, che sia leggera, stabile e facile da manovrare in tutte le condizioni di vento assumendo una posizione sicura, comoda e rilassata.
La Richiedente, dopo una lunga ed intensa attività di ricerca e sviluppo, ha messo a punto una tavola multifunzionale destinata a tutte le fasce di età e che può essere utilizzata da tutti anche senza alcuna esperienza perché si presta a molteplici usi. Inoltre, la Richiedente ha prodotto un natante a vela a conduzione coricata o sdraiata o supina che comprende detta tavola galleggiante multifunzionale.
In particolare, uno scopo della presente invenzione si riferisce a una tavola multifunzionale avente una foggia e una forma particolare per migliorare la stabilità, lo scorrimento e la performance di navigazione.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una tavola multifunzionale facile da trasportare, montare e versatile del suo utilizzo oltre che economica da produrre.
Un ulteriore scopo della presente invenzione si riferisce ad un natante a vela che comprende detta tavola multifunzionale nel quale l’utilizzatore (conduttore) assume una posizione sostanzialmente coricata o sdraiata o supina.
Un altro scopo ancora della presente invenzione si riferisce a un natante a vela che comprende detta tavola multifunzionale nel quale l’utilizzatore (conduttore) assumendo una posizione sostanzialmente coricata o sdraiata o supina è in grado anche di condurre e/o manovrare il natante in tutta sicurezza e in tutte le condizioni di vento.
Un altro scopo ancora della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un natante a vela di facile manovrabilità e conduzione in modo da poter essere utilizzato anche da persone che sono velisti principianti e perciò hanno nessuna o poca pratica esperienza.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un natante a vela a conduzione coricata o sdraiata o supina, comprendente detta tavola multifunzionale, facile da trasportare, montare e versatile del suo utilizzo.
Questi scopi ed altri ancora che risulteranno chiari dalla descrizione dettagliata che segue sono raggiunti dalla presente invenzione che concerne una tavola multifunzionale e un natante a vela a conduzione coricata o sdraiata o supina comprendente detta tavola.
Nel contesto della presente invenzione con la parola supino ci si riferisce a una persona che sta adagiata sulla schiena, comunemente detto anche a pancia in su o disteso con la schiena a terra, mentre con la parola resupino ci si riferisce a una persona che sta sdraiata a pancia in giù, bocconi o prono.
Forma oggetto della presente invenzione una tavola multifunzionale che comprende uno scafo (hull) che presenta un volume opportunamente dimensionato e progettato per il galleggiamento e la stabilità trasversale, avente le caratteristiche come riportato nelle unite rivendicazioni.
Forma un altro oggetto della presente invenzione un natante a vela a conduzione coricata, avente le caratteristiche come riportato nelle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche e i particolari della tavola multifunzionale e del natante a vela che la incorpora, entrambi oggetto della presente invenzione, potranno essere meglio compresi dalla descrizione dettagliata che segue, data a titolo esemplificativo e pertanto non esaustivo, nonché dalle annesse tavole di disegno in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica di una forma di realizzazione di una tavola multifunzionale;
- la figura 2 è una vista prospettica di un’altra forma di realizzazione di una tavola multifunzionale;
- la figura 3 è una vista in pianta di una tavola multifunzionale;
- la figura 4 è una vista dal basso di una tavola multifunzionale;
- la figura 5 è una vista prospettica di un natante a vela a conduzione coricata o sdraiata o supina comprendente una tavola a vela multifunzionale;
- la figura 6 si riferisce a un elemento di dettaglio del sistema di fissaggio dell’albero contenente la vela direttamente con lo scafo;
- la figura 7 si riferisce a un elemento di dettaglio del sistema di fissaggio dell’albero contenente la vela indirettamente con lo scafo mediante una struttura di supporto;
- la figura 8 è una vista prospettica di un natante a vela a conduzione coricata o sdraiata o supina comprendente una tavola a vela multifunzionale;
- la figura 9 si riferisce ad un sistema di fissaggio di un albero contenente la vela direttamente con lo scafo, mediante un dispositivo (congegno) di fissaggio, dove il pomolo della pagaia è fissato direttamente alla coperta dello scafo della tavola multifunzionale;
- la figura 10 si riferisce a una forma di utilizzo di una tavola multifunzionale (Flo’sail Combi Snorkeling);
- la figura 11 si riferisce a una forma di utilizzo di una tavola multifunzionale (Flo’sail Combi TIP Windsup);
- la figura 12 si riferisce a una forma di utilizzo di una tavola multifunzionale (Flo’sail Combi TIP SUP Stand Up Paddle);
- la figura 13 si riferisce a una forma di utilizzo di una tavola multifunzionale (Flo’sail Combi Adaptive/Disabili);
La tavola multifunzionale 1 di figura 1 comprende lo scafo 11 che a sua volta comprende un elemento chiamato opera viva (quickwork) 12 che è la parte immersa dello scafo 11 e un elemento chiamato opera morta (deadwork) 13 che è la porzione di scafo 11 asciutta che include anche la coperta 14. Viene anche riprodotta la direzione longitudinale di sviluppo x (dimensione maggiore dello scafo).
La tavola multifunzionale 2 di figura 2 comprende lo scafo 22 che a sua volta comprende un elemento chiamato opera viva (quickwork) 23 che è la parte immersa dello scafo 22 e un elemento chiamato opera morta (deadwork) 24 che è la porzione di scafo 22 asciutta che include anche la coperta 15. Viene anche riprodotta la direzione longitudinale di sviluppo X (dimensione maggiore dello scafo) e la direzione trasversale di sviluppo Y (dimensione minore dello scafo) ortogonale alla direzione longitudinale di sviluppo X.
La tavola multifunzionale 2 di figura 2 presenta uno scafo 22 caratterizzato dall’avere un profilo che riproduce, per ciascun bordo esterno dello scafo, un’ansa lunata 25 e 26 che si estendono entrambe lungo la direzione longitudinale di sviluppo x dello scafo 22.
L’ansa lunata 25 ricavata sul profilo laterale del bordo dello scafo 22 si trova a destra lungo l’asse longitudinale di sviluppo X, mentre l’ansa lunata 26 ricavata sul profilo laterale del bordo dello scafo 22 si trova a sinistra lungo l’asse X.
Vantaggiosamente, la presenza delle due anse lunate 25 e 26 lungo il profilo dello scafo 22 consente di avere una forma/sagoma ottimizzata, stabile e più performante dello scafo stesso. Questa particolare forma/sagoma permette di sfruttare i parametri di velocità e lunghezza. La linea di galleggiamento, progettata con una rientranza detta “ansa lunata” che si protende dall’esterno del profilo del bordo dello scafo lungo l’asse trasversale Y, consente di aumentare la linea di galleggiamento - rispetto ad un’equivalente tavola con fuori tutta uguale (come quella di figura 1)- con evidente vantaggio in termini di performance. L’ansa lunata 25 e l’ansa lunata 26 determinano la dimensione minore dello scafo lungo l’asse di sviluppo Y.
Infatti, l’aumento della linea di galleggiamento, grazie alla presenza delle due anse lunate 25 e 26 (che determinano la distanza minore dello scafo lungo l’asse di sviluppo Y), comporta un aumento della velocità teorica d’avanzamento della tavola 2 in accordo alla formula Vm=1,35 v(L) dove L è la lunghezza al galleggiamento dello scafo 22 espressa in piedi e Vm la velocità espressa in nodi.
La figura 3 mostra una vista in pianta della tavola multifunzionale 2 di figura 2 che comprende lo scafo 22 caratterizzato da una prima ansa lunata 25 e una seconda ansa lunata 26. Inoltre, la figura 3 mostra il dettaglio dei filetti di fluido 34 e 31 che percorrono il profilo dell’ansa lunata 25 e 26 nello scafo 22 e quello dei filetti di fluido 33 e 32 in regime di flusso laminare nel caso in cui non vi sia la presenza dell’ansa lunata 25 e 26. Infine, la Figura 3 mostra anche il punto di incontro a dei filetti di fluido 31 e 32. Le anse lunate 25 e 26 possono essere realizzate anche in forme e fogge varie più o meno allungate e/o profonde o accentuate in base alle esigenze progettuali, ad esempio possono essere di forma di un semi cerchio (tipo una “C” più o meno aperta o chiusa) o metà ellisse (tipo una “D” più o meno aperta o chiusa) o ondulata (tipo a “S” più o meno aperta o chiusa”).
La presenza delle due anse lunate 25 e 26 produce anche il seguente ulteriore vantaggio. In pratica, nella direzione di avanzamento dello scafo 22 lungo l’asse di sviluppo X, il filetto di fluido 33 scorre in direzione opposta lungo la linea di galleggiamento. In questo caso il filetto di fluido 33 scorre in regime laminare (lineare).
Mentre, nella direzione di avanzamento dello scafo 22 lungo l’asse di sviluppo X, il filetto di fluido 34 scorre in direzione opposta lungo il profilo dell’ansa lunata 25. In questo caso, il filetto di fluido 34 dovrà percorrere tutto il profilo dell’ansa 25 e, quindi, il percorso del filetto di fluido 34 è più lungo del percorso del filetto di fluido 33.
In questa situazione, il filetto di fluido 34 deve scorrere, rispetto al filetto di fluido 33, ad una velocità maggiore (e quindi accelerare) per potersi ricongiungere nel punto a con il filetto di fluido 33 che invece scorre in regime laminare ad una velocità minore in quanto deve percorrere un percorso(lineare) più breve. L’accelerazione alla quale è sottoposto il filetto di fluido 34 genera una depressione e, quindi, una minore resistenza dello scafo 22 lungo la direzione di sviluppo X consentendo alla tavola multifunzionale 2 una migliore e veloce navigazione.
Inoltre, le due anse lunate 25 e 26 presentano anche il vantaggio di favorire lo stare a cavalcioni da parte delle persone che utilizzano la tavola, ciò è particolarmente importante per esempio nel caso dei bagnini nelle operazioni di salvataggio, consentono una maggiore comodità nella risalita dall’acqua e inoltre consentono alle persone con difficoltà motorie di salire più agevolmente.
Preferibilmente, la tavola multifunzionale 2 di figura 2 comprende anche un elemento rialzato, ad esempio a forma di cuscino 28, rispetto al piano della coperta 15 dello scafo 22, posizionato a poppa dello scafo 22. L’elemento rialzato 28 consente al conducente della tavola multifunzionale di stare comodamente in posizione sdraiata o coricata o supina, consentendogli così la navigazione e la manovra. L’elemento rialzato, ad esempio a forma di cuscino 28, può essere realizzato preferibilmente in materiale quale ad esempio etilevinile-acetato (EVA).
In una realizzazione l’elemento rialzato può essere parte integrante dello scafo, come ad esempio nel caso della figura 1 dove l’elemento rialzato 27, ad esempio a forma di cuscino, è un tutt’uno con lo scafo 11. Alternativamente, l’elemento rialzato può essere un elemento che si può montare, posizionare e regolare all’occorrenza tramite appositi mezzi di fissaggio e regolazione. In questo caso detto elemento rialzato può essere anche rimosso dallo scafo. Ad esempio la figura 2 mostra un elemento rialzato 28, avente una forma a cuscino, che viene montato, posizionato e regolato mediante gli appositi mezzi di fissaggio e regolazione 230, 231 e 232.
La tavola galleggiante multifunzionale 11 o 22 della presente invenzione può essere realizzata preferibilmente in materiale flessibile idoneo in base alla nota tecnica delle tavole gonfiabili. Gli scafi 11 e 22 delle tavole 1 e 2 possono essere di tipo rigido o gonfiabile. Essi potranno essere costruiti anche in altri materiali rigidi, ovvero composta da due pezzi rigidi singolarmente stagni congiungibili attraverso due appositi innesti rapidi.
La figura 4 mostra una vista prospettica della tavola 2 comprendente lo scafo 22. Lo scafo della presente invenzione può comprendere uno o più elementi (ad esempio uno o due) fissi o mobili, ma solidali allo scafo, come una o più aree di deriva (o pinne) posizionate sull’opera viva lungo la direzione di sviluppo X. In pratica, sull’opera viva 12 dello scafo 22 sono ricavate preferibilmente una o più aree di deriva, ovvero appendici verticali o longitudinali che si estendono fuori dallo scafo 22, ovvero pinne 45 e 46 di varia forma e dimensione. Le aree di deriva sono parte integrante della forma e delle linee d’acqua della tavola 2 e dello scafo 22.
Preferibilmente, vi è la possibilità di innestare e fissare rapidamente una pinna 45 nello slot 45a a poppa che serve principalmente per le attività tipo SUP; mentre lo slot centrale 46a serve per alloggiare una deriva 46 quando la tavola 2 della presente invenzione è attrezzata per andare a vela.
Preferibilmente, lungo il bordo dello scafo o in posizioni ad esso adiacenti o in altre posizioni della coperta 14 dello scafo 11 o della coperta 15 dello scafo 22, lungo la direzione di sviluppo X, sono presenti degli elementi chiusi o aperti (ad esempio due elementi, uno contrapposto all’altro, oppure quattro elementi due contrapposti agli altri due, oppure sei elementi tre contrapposti agli altri tre) a forma di maniglia aperta o chiusa fissati sullo scafo, per facilitare la conduzione, la risalita a bordo, il salvataggio delle persone, la presa in caso di necessità e la sicurezza in genere.
Ad esempio in figura 1 sono mostrati sei elementi chiusi (tre contrapposti agli altri tre disposti lungo la direzione di sviluppo X) a forma di maniglia chiusa (semi cerchio) indicati con 110, 111, 112, 113, 114 e 115 ma ve ne possono essere montati in numero maggiore o minore a seconda del tipo di tavola. Mentre ad esempio in figura 2 sono mostrati sei elementi chiusi (tre contrapposti agli altri tre disposti lungo la direzione di sviluppo X) a forma di maniglia chiusa (semi cerchio) indicati con 221, 222, 223, 224, 225 e 226, ma anche in questo caso ve ne possono essere montati in numero maggiore o minore a seconda del tipo di tavola.
La coperta 14 dello scafo 11 e la coperta 15 dello scafo 22 possono comprendere anche una pluralità di mezzi di fissaggio di varia forma (ad esempio circolare, quadrata o rettangolare) come ad esempio degli appositi inserti del tipo madre filettati femmina, come elementi strutturali. In una realizzazione detti elementi di fissaggio sono realizzati ad esempio mediante occhielli o asole di metallo ad esempio acciaio inossidabile opportunamente disposti lungo la coperta 14 o 15. In questo modo detti mezzi di fissaggio costituiscono la base di attacco e sostegno degli accessori come ad esempio il mezzo di fissaggio 127 per fissare il manubrio porta albero 60, il mezzo di fissaggio 125 o 126 per fissare il bicchiere porta albero 56, i mezzi di fissaggio 230, 231 e 232 per fissare il cuscino 28 o un porta batiscopio 700.
Inoltre, la coperta 14 o 15 può anche prevedere il posizionamento di piccole cinghie (non mostrate) per fissare e stringere eventuali accessori quali remi, fucile da pesca subacquea, torce e bottiglie.
Uno scopo ulteriore della presente invenzione è quello di produrre un natante a vela di semplice realizzazione, facile da condurre e manovrare, montare ed anche economico da produrre.
Forma pertanto un altro oggetto della presente invenzione un natante a vela a conduzione coricata o sdraiata o supina comprendente la tavola galleggiante multifunzionale della presente invenzione.
La figura 5 è una vista prospettica del natante a vela oggetto della presente invenzione. Il natante a vela può comprendere la tavola multifunzionale 1 o 2. In una realizzazione preferita, il natante a vela 50 comprende la tavola multifunzionale 2 che comprende uno scafo 22 che presenta una superficie inferiore 23, tipicamente immersa in parte o del tutto nell’acqua (denominata opera viva (quickwork) che è la parte immersa dello scafo), e una superficie superiore 24 (denominata opera morta (deadwork) che è la porzione di scafo asciutta che include la coperta) atta ad accogliere almeno il busto, e preferibilmente anche la testa, di una persona 51 (conducente) in posizione coricata o sdraiata o supina.
Lo scafo 22 presenta una prua 52 (bow) ed una poppa 53 (stern), la coperta 15 (deck) può avere anche una forma ergonomica variamente studiata ed integrata nella coperta, ciò per favorire una giusta postura del sistema muscolo-scheletrico del conduttore 51, che dovrà gestire le andature di navigazione e le manovre stando coricato (sdraiato, supino) sulla tavola (scafo).
Lo scafo 22 ha preferibilmente una forma sostanzialmente piatta e allungata lungo una direzione di sviluppo principale X.
Secondo l’invenzione, l’utilizzatore 51 (conducente) può disporsi con la testa in corrispondenza di un’estremità dello scafo, in questo caso la poppa 53. Preferibilmente, detta poppa 53 è rastremata e lievemente rialzata 27 (elemento rialzato facente parte di un tutt’uno con lo scafo) o può comprendere un elemento rialzato come ad esempio un cuscino 28 (elemento rialzato mobile che può essere montato, posizionato e regolato). In questo modo la testa dell’utilizzatore, che ha assunto una posizione coricata o sdraiata o supina, rimane leggermente sollevata consentendogli una migliore visuale durante la navigazione e la manovra.
Secondo l’invenzione, il natante 50 comprende un albero 54 sul quale viene fissata una vela 55. L’albero 54 può ruotare, rispetto allo scafo 22, attorno al proprio asse Z. Detto asse di rotazione Z è, preferibilmente, sostanzialmente verticale rispetto al piano di galleggiamento dello scafo in una condizione di quiete. Detto asse di rotazione Z, inoltre, può giacere preferibilmente in una posizione adeguata lungo l’asse di sviluppo X (in pratica nella linea di mezzeria dello scafo 22 (non mostrata).
Secondo un primo aspetto dell’invenzione la vela è sorretta da un albero o da un’altra struttura rigida di sostegno, tipo una pagaia, che poggia su un supporto fissato direttamente allo scafo (prima forma di realizzazione) o indirettamente allo scafo tramite una struttura di supporto (seconda forma di realizzazione).
In una prima forma di realizzazione il supporto, ad esempio avente una forma a bicchiere, è collegato direttamente in modo solidale allo scafo ed è conformato in maniera tale che il punto di rotazione dell’albero sia sostanzialmente al pari della superficie superiore (coperta) dello scafo. Detto punto di rotazione, tipicamente, coincide con l’estremità inferiore dell’albero. L’albero ruota sul proprio asse Z, ma non può assumere una posizione parallela rispetto alla linea di galleggiamento perché l’albero (o il supporto) non prevede un elemento snodabile o snodo nella sua estremità inferiore. In pratica, l’albero che sorregge la vela è realizzato in maniera tale da non consentire alla vela di adagiarsi o abbattersi sull’acqua. In questa prima forma di realizzazione, nella quale il supporto è collegato direttamente allo scafo, la vela sorretta dall’albero è ad una distanza dalla coperta dello scafo tale da risultare sopra al corpo dell’utilizzatore 51 (conducente) quando questo è adagiato sullo scafo in posizione coricata o sdraiata o supina. In questo modo, tutta o quasi la superficie dello scafo può quindi essere sfruttata per ospitare il corpo dell’utilizzatore.
La figura 6 mostra un elemento di dettaglio relativo al supporto. Nella figura 6 il supporto 56 ha una forma a bicchiere con l’apertura verso la direzione dell’asse Z e con la base collegata direttamente in modo solidale sulla coperta dello scafo.
Lo scafo è conformato in maniera tale da ricevere la base del bicchiere 56 in modo che il punto di rotazione dell’albero 54 sia sostanzialmente al pari della superficie (coperta 14) dello scafo. Detto punto di rotazione, tipicamente, coincide con l’estremità inferiore dell’albero. L’albero ruota sul proprio asse Z, ma non può assumere una posizione parallela rispetto al piano di galleggiamento perché l’albero o il supporto non prevedono un elemento snodabile o snodo nella sua estremità inferiore. In pratica, l’albero 54 che sorregge la vela è realizzato in maniera tale da non consentire alla vela di adagiarsi o abbattersi sull’acqua. In questa forma di realizzazione nella quale il supporto 56 è collegato direttamente allo scafo, ad esempio sulla coperta 14 dello scafo 1 o sulla coperta 15 dello scafo 2, la vela 55 sorretta dall’albero 54 è ad una distanza dalla coperta dello scafo tale da risultare sopra al corpo dell’utilizzatore 51 (conducente) quando questo è adagiato sullo scafo in posizione coricata o sdraiata o supina (figura 5 e figura 8). In questo modo, tutta o quasi la superficie superiore dello scafo (coperta 14) può quindi essere sfruttata per ospitare il corpo dell’utilizzatore 51.
In accordo con un secondo aspetto dell’invenzione, la vela è sorretta da un albero, o da un’altra struttura rigida di sostegno, che poggia su un supporto. In una forma di realizzazione il supporto è in questo caso collegato o è parte di una struttura di supporto la quale, a sua volta, è fissata in maniera solidale allo scafo. In questo caso l’albero è fissato allo scafo tramite la struttura di supporto che comprende il supporto.
Il supporto può essere parte integrante della struttura di supporto, oppure può essere montato su elemento che a sua volta è collegato a detta struttura di supporto. La struttura di supporto può essere realizzata in forma rigida, ad esempio in un unico pezzo (struttura di supporto rigida), oppure può comprendere una o più porzioni mobili tra loro che assieme danno origine a detta struttura di supporto (struttura di supporto mobile) atta a ricevere l’albero.
Il supporto disposto sulla struttura di supporto è conformato in maniera tale che il punto di rotazione dell’albero sia rialzato rispetto alla superficie superiore (coperta) dello scafo grazie alla presenza di detta struttura di supporto. Detto punto di rotazione, tipicamente, coincide con l’estremità inferiore dell’albero. L’albero ruota sul proprio asse Z, ma non può assumere una posizione parallela rispetto alla linea di galleggiamento perché l’albero (o il supporto disposto sulla struttura di supporto) non prevede un elemento snodabile o snodo nella sua estremità inferiore. In pratica, l’albero che sorregge la vela è realizzato in maniera tale da non consentire alla vela di adagiarsi sull’acqua.
La figura 7 mostra un elemento di dettaglio relativo alla struttura di supporto 60. Nella figura 7 il supporto 56 ha una forma a bicchiere (atta a ricevere l’albero 54) con l’apertura rivolta verso la direzione dell’asse z e con la base collegata ad un elemento 61 che a sua volta è parte della struttura di supporto 60. La struttura di supporto 60 collega, in modo solidale, l’albero 54 sulla coperta dello scafo della tavola multifunzionale tramite alcune porzioni mobili collegate tra loro da elementi di giunzione. La struttura di supporto può, ad esempio, comprendere l’elemento 61 che è collegato con l’elemento 62, tramite l’elemento di giunzione 63. L’elemento 62 è collegato con l’elemento 64, tramite l’elemento di giunzione 65. L’elemento 64 è collegato all’elemento 66, tramite l’elemento di giunzione 67. La struttura di supporto 60 viene fissata in maniera solidale allo scafo tramite l’elemento 66 mediante mezzi di fissaggio 68, 69.
Il supporto ha una forma tale a mantenere il punto di rotazione a una distanza D (figura 7) dallo scafo tale da risultare sopra al corpo dell’utilizzatore (conducente) quando questo è adagiato sullo scafo in posizione coricata o sdraiata o supina. In questo modo, tutta o quasi la superficie dello scafo può quindi essere sfruttata per ospitare il corpo dell’utilizzatore.
La distanza tra detto punto di rotazione, vale a dire il punto inferiore della vela (figura 5), e la superficie superiore (coperta) dello scafo 2 è tale da permettere di ospitare in modo agevole il busto dell’utilizzatore conducente 51. Detta distanza D è tipicamente compresa ad esempio tra 20 cm e 60 cm, più preferibilmente tra 25 cm e 45 cm.
In accordo a detto primo e secondo scopo dell’invenzione, l’utilizzatore (conducente) assumendo una posizione coricata o sdraiata o supina può navigare e manovrare la vela sorretta sull’albero, sia nella rappresentazione di figura 5 che di figura 8, con le proprie braccia protese verso l’alto ad afferrare direttamente la vela o una parte di essa.
La rotazione della vela, e nello specifico dell’albero, rispetto al supporto è ottenuta attraverso mezzi di collegamento noti. Ad esempio, il supporto può comprendere un alloggiamento (non mostrato) nel quale è ospitata in modo ruotabile l’estremità inferiore dell’albero. Mezzi di cuscinetto possono eventualmente essere interposti fra le due parti per ridurre l’attrito e favorire la rotazione.
Il natante oggetto della presente invenzione ha la vela vincolata ad un albero che a sua volta è direttamente inserito alla coperta di una tavola come quella sopra descritta. Alcune differenze sostanziali, rispetto alla tecnica nota, sono rappresentate dal fatto che la navigazione e la manovra vengono eseguiti con l’utilizzatore (conducente) in posizione coricata o sdraiata o supina avente almeno una parte della schiena adagiata sulla coperta dello scafo e dal fatto che l’albero sul quale è fissata la vela (vela vincolata) non si abbatte in acqua perché l’albero non si snoda nel suo punto di contatto con la coperta dello scafo.
Il natante a vela a conduzione e manovra coricata oggetto della presente invenzione presenta numerosi vantaggi, il principale dei quali è di non far abbassare il conduttore per il passaggio della base della vela 70, in quanto la conduzione è coricata (sdraiata o supina).
Questo sport o attività velica, è denominato Flosailing. Il conduttore nello sport del flosailing è chiamato trimmer (utilizzatore o conducente), egli non dovrà possedere particolari abilità per condurre e regolare la vela. Il trimmer quasi istintivamente determinerà l’angolo della vela che gli consentirà di seguire l’andatura voluta (figura 5). Il trimmer determinerà l’angolo della vela durante la navigazione semplicemente assumendo una posizione coricata o sdraiata o supina e manovrando la vela sorretta sull’albero con le proprie braccia protese verso l’alto ad afferrare direttamente la vela o una parte di essa (figura 5). Il trimmer effettuerà la regolazione della vela (angolo rispetto al vento) mediante una scotta 71 impiombata nell’angolo di bugna (clew). Il trimmer terrà costantemente in mano la scotta (main sheet), tecnicamente è detta manovra corrente, egli, lascando (to ease) o cazzando (to haul aft) la scotta (main sheet), otterrà l’effetto di regolare l’angolo di prua (angle on the bow) che idealmente, andrà a formarsi con la direzione del vento. Il trimmer nelle manovre (virata e strambata) si aiuterà con mani e piedi come se fossero dei timoni.
Come si è detto il natante a vela oggetto della presente invenzione presenta un assetto velico nel quale il piede dell’albero è inserito nella coperta della tavola (deck) direttamente, tramite un elemento a bicchiere o mediante un profilato ricurvo o con appositi accorgimenti meccanici che permettono all’albero di rimanere vincolato verticalmente alla tavola. La tavola presenta preferibilmente un’ansa lunata sulle due parti laterali dello scafo. Inoltre, sulla opera viva della tavola sono ricavate una o più aree di deriva (centre board), ovvero appendici longitudinali, ovvero pinne di varia forma e dimensione; le aree di deriva o pinne sono parte integrante della forma e delle linee d’acqua della tavola (scafo). Le aree di deriva, opportunamente progettate, hanno la funzione di contrastare lo scarroccio del natante causato dall’azione del vento.
Il natante comprende un albero sul quale viene fissata la vela. L’albero (mast) può essere di varie fogge, realizzato in materiali diversi (compositi, alluminio ecc) oppure del tipo gonfiabile per favorire il trasporto. L’altezza dell’albero varia in funzione del dimensionamento della vela, che è conseguenziale alla lunghezza della tavola, ed alla presumibile stazza del conduttore.
L’albero può essere ottenuto anche con la pagaia (vela vincolata all’albero pagaia per conduzione coricata) che, preferibilmente, è in dotazione della tavola galleggiante multifunzionale.
Questa realizzazione consente di inferire sull’asta della pagaia (remo) una vela appositamente progettata. La soluzione dell’albero ottenuto dalla pagaia, oltre agli ovvi vantaggi delle multifunzionalità, all’occorrenza (mancanza di vento) la pagaia smontata diventa uno strumento di emergenza per rientrare a terra. L’albero, è inserito nell’elemento a bicchiere fissato direttamente in coperta, oppure nella struttura di supporto (manubrio). Anche in questa forma di realizzazione rimane il fatto che l’albero è fisso, vincolato e libero di ruotare su sé stesso, ma non di abbattersi in acqua come nei windsurf.
La vela (sail) è inferita all’albero con tecniche varie, normalmente è dotata di una o più stecche; come tutte le vele, essa è caratterizzata dall’inferitura (luff), dalla balumina (leech) e dalla base (foot). La forma della vela, l’angolazione dell’albero rispetto allo scafo e il profilo alare (shape) della vela è frutto di uno specifico studio e progetto la cui efficienza velica è finalizzato alla conduzione coricata o seduta.
Alla bugna (clew) della vela viene impiombata (splice) una scotta (main sheet), l’altro estremo della scotta è fermato a un golfare (eye bolt), posto alla estrema poppa della tavola, mediante un moschettone (snap shackle). La lunghezza della scotta (main sheet) è funzionale all’apertura della vela come per un’andatura di poppa. Nel caso la scotta dovesse sfuggire di mano, in fase di conduzione (navigazione) o manovra, essa assume una funzione di ritenuta (guy). Questa realizzazione tecnica è anche una misura di sicurezza in quanto la vela rimane sempre in posizione sventata ed il conduttore con un semplice gesto potrà recuperare la scotta, rimanendo sempre in posizione coricata o sdraiata o supina. Il piede dell’albero della vela vincolata può essere fissato mediante tre soluzioni tecniche.
Una prima realizzazione prevede l’impiego di una specie di manubrio, che è un profilato opportunamente piegato a “C”, la parte inferiore è fermata (unita) in solido con la tavola (scafo) tramite mezzi di fissaggio quali viti madri predisposte o altre soluzioni tecnologiche di giunzione idonee. La struttura di supporto o manubrio, preferibilmente in alluminio, può essere realizzato anche in altri metalli o materiali compositi. Esso è una vera e propria manovra fissa, dotata di un bicchiere ovvero mastra (mast hole), dove viene inserito il piede dell’albero. La struttura di supporto o manubrio può essere posizionato al centro dello scafo in modo che il conducente possa disporre una gamba a destra e una sinistra rispetto a detta struttura (in questo caso la struttura di supporto è le tra le gambe del conduttore o trimmer).
Una seconda realizzazione prevede l’impiego di un supporto a forma ad esempio di bicchiere, preferibilmente in alluminio o acciaio inox. Il bicchiere viene fissato direttamente allo scafo mediante mezzi di fissaggio ad esempio viene avvitato allo scafo con viti madri predisposte sulla coperta della tavola multifunzionale.
Una terza realizzazione prevede di fissare, mediante un dispositivo (congegno) di fissaggio 90 (figura 9), il pomolo 91 della pagaia 92 direttamente alla coperta tramite detto congegno. Il congegno è costituito ad esempio da un bicchiere a tulipano 93 (figura 9) che contiene in modo stabile il pomolo 91 della pagaia 92. Il bicchiere a tulipano ha un piede che viene innestato ad una basetta o base di appoggio 94 che a sua volta è fissata, ad esempio con mezzi di fissaggio a vite, e avvitata ad una vite madre della coperta della tavola multifunzionale.
Secondo un possibile modo di realizzazione la tavola, e il natante che la comprende, può avere uno scafo con una lunghezza, nella direzione di sviluppo X, preferibilmente compresa da 50 a 200 cm, più preferibilmente da 100 cm a 160 cm. Uno scafo di tali dimensioni può sorreggere tutto o solo parte del busto e il bacino dell'utilizzatore, lasciando le gambe sporgenti dalla prua dello scafo e libere di muoversi nell'acqua. Con il natante in tale configurazione l'utilizzatore puo quindi sfruttare, oltre alla forza del vento, anche la spinta delle proprie gambe per spostarsi sull'acqua pur rimanendo sempre in una posizione coricata o sdraita o supina.
Lo scafo può essere realizzato con vari materiali idonei e ben noti nel settore, quali ad esempio materiali compositi, come fibra di vetro, fibra di carbonio, kevlar© o simili, oppure in materiali termoplastici o ancora in materiali polimerici espansi o combinazioni dei materiali sopra citati. In alternativa lo scafo può essere realizzato in legno.
Secondo un modo di realizzazione preferito, il supporto in accordo con la seconda forma di realizzazione sopra descritta, può essere costituito da due o più parti fra loro mobili per variare, in particolare, l'altezza del supporto e, quindi, l’altezza dell’albero, rispetto al conducente, l'orientamento e l’inclinazione dell’albero rispetto al conducente che potrà tirare verso se stesso o lontano da se stesso l’albero e quindi la vela per una migliore conduzione e manovra del natante.
Secondo un aspetto dell'invenzione, quindi, il supporto della vela può essere regolabile in altezza. In questa maniera si consente di variare almeno la distanza fra il punto di rotazione della vela e la superficie superiore dello scafo. In questo modo è possibile adattare sia lo spazio fra detto supporto e lo scafo, nel quale si colloca il busto della persona, sia la distanza della vela dalla superficie superiore dello scafo. Grazie a ciò si permette a persone di diversa corporatura e/o altezza, e quindi con braccia di lunghezza differente, di, rispettivamente, potersi accomodare sullo scafo e manovrare detta vela in modo pratico e agevole.
Il supporto può eventualmente essere anche regolabile in maniera da variare la posizione dell'asse di rotazione avanzandola o arretrandola lungo la direzione di sviluppo dello scafo. Eventualmente, detto supporto può inoltre essere regolabile per variare la posizione dell'asse di rotazione rispetto alla mezzeria dello scafo, ogni caso comunque all’albero non gli è consentito di abbattersi in acqua.
Secondo un possibile modo di realizzazione, precedentemente accennato, detto supporto contenuto nella struttura di supporto comprende un braccio avente ad esempio una forma a “C” o a “U” adagiata su un lato o a “J” adagiata sulla porzione più corta. Il braccio si estende sostanzialmente verso l'alto da una parte centrale della coperta posizionata lungo l’asse di sviluppo o decentrata rispetto alla mezzeria della stessa verso un bordo dello scafo.
Preferibilmente detto braccio è tipicamente ricurvo. Diversamente, il braccio può avere, come accennato sopra, una forma a L rovesciata con una prima porzione che si estende in una direzione parallela lungo l’asse di sviluppo della superficie superiore dello scafo, e una seconda porzione, disposta sostanzialmente ortogonale a detta superficie superiore, che si estende verso l’alto. Dette porzioni possono eventualmente essere raccordate fra loro da una o più porzioni intermedie rettilinee o curve.
II braccio può essere realizzato in unico elemento o da più parti unite fra loro in modo solidale oppure, ad esempio nel caso in cui sia regolabile, da più parti con reciproci gradi di libertà. Il braccio può essere realizzato in un metallo o in una lega metallica oppure in materiali compositi che offrono un'elevata resistenza meccanica, come la fibra di carbonio, il kevlar© o equivalenti. Il braccio può essere fissato allo scafo in vari modi ad esempio tramite viti, chiodi, rivetti o simili oppure tramite incollaggio.
Secondo un aspetto preferito dell'invenzione, il braccio può comprendere un'ulteriore porzione di attacco che si estende da un'estremità inferiore verso la mezzeria dello scafo. In questa configurazione il braccio ha tipicamente una forma sostanzialmente a C. Detta porzione di attacco è preferibilmente fissata sulla coperta o alloggiata in una sede ricavata nello scafo, che si estende lungo una direzione parallela rispetto alla direzione di sviluppo.
In questo modo gli sforzi che il supporto riceve dalla vela, sono a loro volta scaricati sullo scafo su una superficie estesa. Tale soluzione consente di evitare la creazione di rinforzi nello scafo, come accade invece nei natanti della tecnica nota, semplificandone la costruzione.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, la vela è sorretta da almeno un albero principale, preferibilmente imperniato sul supporto e ruotabile solidalmente con la vela attorno ail'asse di rotazione. Detto albero, preferibilmente, si estende lungo, ovvero parallelamente a, detto asse di rotazione della vela.
Secondo una variante preferita, la vela comprende una struttura rigida, ad esempio un telaio o simili, atta a mantenere la vela distesa. Detta struttura rigida è tipicamente connessa in modo solidale all'albero.
La vela, secondo l'invenzione, può avere una forma sostanzialmente a quadrilatero il cui bordo inferiore è rivolto verso l'utilizzatore che si trova in posizione coricata o sdraiata o supina sulla coperta dello scafo. Preferibilmente detto bordo inferiore, partendo dall'asse di rotazione, ovvero dall'albero, è inclinato verso l'alto di un angolo a compreso fra 0° e 50°, più preferibilmente fra 20° e 40°, ancora più preferibilmente fra 25° e 35° rispetto a un piano orizzontale.
In pratica detto scafo, in pianta, presenta una sagoma avente i due bordi esterni lungo l’asse di sviluppo x lineari o avente i due bordi esterni lungo l’asse di sviluppo x con profilo a forma di un’ansa lunata.
Secondo un aspetto dell'invenzione, anche la superficie superiore dello scafo ha una forma anatomica che segue sostanzialmente la curvatura della colonna vertebrale dell’utilizzatore (conducente).
In una forma di realizzazione preferita il natante a vela a conduzione coricata presenta anche una console equipaggiata con una strumentazione atta a fornire informazioni utili alla navigazione al conducente come ad esempio la direzione del vento, la velocità del vento la profondità e le condizioni meteo. La console può essere alimentata mediante una fonte di energia quale ad esempio un accumulatore o batteria e anche da un piccolo pannello solare montato sull’estremità superiore dell’albero o sullo scafo.
Una forma di utilizzo di una tavola multifunzionale oggetto della presente invenzione è raffigura in figura 10 (FLO’SAIL COMBI – SNORKELING). In questo caso la tavola multifunzionale è predisposta per il montaggio a poppa di un batiscopio.
Una forma di utilizzo di una tavola multifunzionale oggetto della presente invenzione è raffigurata in figura 11 (FLO’SAIL COMBI – TIP WINDSUP). In questo caso la tavola può essere attrezzata anche con una vela tipo windsurf anche con albero e boma gonfiabili. L’albero della vela sarà inserito nella coperta della tavola attraverso appositi attacchi predisposti in fase di costruzione. Per questa funzione è previsto l’uso di una pinna o deriva verticale da inserire nello slot.
Una forma di utilizzo di una tavola multifunzionale oggetto della presente invenzione è raffigura in figura 12 (FLO’SAIL COMBI – TIP SUP STAND UP PADDLE). In questo caso la tavola multifunzionale semplicemente con l’uso di un apposito remo si trasforma in un SUP (Stand up paddle), per questo tipo di attività è sufficiente l’uso della pinna di poppa, lo slot è già previsto nella tavola multifunzionale.
Una forma di utilizzo di una tavola multifunzionale oggetto della presente invenzione è raffigura in figura 13 (FLO’SAIL COMBI – ADAPTIVE/DISABILI). In questo caso la tavalo è è adatta per varie attività acquatiche rivolte ai disabili che praticano lo sport terapia, dove alla persona con difficoltà motorie viene restituita la carica emotiva. La tavola prevede un supporto “tientibene” di forma quadrilatera che favorirà il disabile nei suoi spostamenti lungo la copera dello dello scafo.
L'invenzione è stata descritta a scopo illustrativo e non limitativo, secondo alcune forme preferite di attuazione.
Il tecnico esperto del settore potrà trovare numerose altre forme di attuazione e varianti, tutte ricadenti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni che seguono.
La presente invenzione ricomprende anche le seguenti forme di realizzazione.
Forma oggetto un natante a vela comprendente una tavola multifunzionale e una vela;
- detta tavola comprende uno scafo 22 che si estende lungo una direzione di sviluppo principale X con una superficie inferiore 23, destinata a rimanere immersa in parte o del tutto nell'acqua, e una superficie superiore 24, atta ad accogliere un conducente 51 in posizione sdraiata ed avente la testa in prossimità della poppa 53;
- detta vela 55 è fissata in tutto o in parte su un albero 54 lungo il quale si sviluppa l’asse Z;
caratterizzato dal fatto che
- detto albero 54 è impegnato in un supporto 56 fissato direttamente allo scafo 22, e dal fatto che
- detto scafo 22 presenta lungo i suoi due bordi, che si sviluppano lungo l’asse X, un’ansa lunata 25 e un’ansa lunata 26, rispettivamente, che si sviluppano ciascuna lungo l’asse Y.
Preferibilmente, detto natante a vela prevede un supporto 56 che consente a detto albero 54, sul quale è fissata la vela 55, di ruotare rispetto allo scafo 22.
Preferibilmente, detto natante a vela prevede che detto conducente 51 è in grado di navigare e manovrare il natante rimanendo in posizione sdraiata.
Preferibilmente, detto natante a vela prevede che lo scafo 22 comprende un elemento rialzato, rispetto al piano della coperta 15 dello scafo 22 e posizionato in prossimità della poppa 53 dello scafo 22.
Preferibilmente, detto natante a vela prevede che detto elemento rialzato, preferibilmente un cuscino 28, consente al conducente 51 di rimanere in posizione sdraiata o coricata o supina durante la navigazione e la manovra.
Preferibilmente, detto natante a vela prevede che detto elemento rialzato può essere parte integrante dello scafo 22 e formare un tutt’uno con lo scafo stesso; o, alternativamente, detto elemento rialzato può essere un elemento che si può montare, posizionare e regolare all’occorrenza tramite appositi mezzi di fissaggio e regolazione 230, 231 e 232 situati in prossimità della poppa 53.
Preferibilmente, detto natante a vela prevede che lungo il bordo dello scafo 22 o in posizioni ad esso adiacenti della coperta 15 dello scafo 22, lungo la direzione di sviluppo X, siano presenti alcuni elementi di presa, chiusi o aperti, a forma di maniglia aperta o chiusa fissati sullo scafo, per facilitare la conduzione, la risalita a bordo, il salvataggio delle persone, la presa in caso di necessità e la sicurezza in genere.
Forma oggetto, una tavola multifunzionale comprendente uno scafo 22 che si estende lungo una direzione di sviluppo principale X con una superficie inferiore 23, destinata a rimanere immersa in parte o del tutto nell'acqua, e una superficie superiore 24, atta ad accogliere un conducente 51, caratterizzata dal fatto che detto scafo 22 presenta lungo i suoi due bordi, che si sviluppano lungo l’asse X, un’ansa lunata 25 e un’ansa lunata 26, rispettivamente, che si sviluppano ciascuna lungo l’asse Y.
Preferibilmente, detta tavola multifunzionale prevede che detto scafo 22 comprenda un elemento rialzato, rispetto al piano della coperta 15 dello scafo 22, il quale è posizionato in prossimità della poppa 53 dello scafo 22; detto elemento rialzato, preferibilmente un cuscino 28, è parte integrante dello scafo 22 e forma un tutt’uno con lo scafo stesso; o, alternativamente, può essere un elemento che si può montare, posizionare e regolare all’occorrenza tramite appositi mezzi di fissaggio e regolazione 230, 231 e 232 situati in prossimità della poppa 53.
Preferibilmente, detta tavola multifunzionale prevede che lungo il bordo dello scafo 22 o in posizioni ad esso adiacenti della coperta 15 dello scafo 22, lungo la direzione di sviluppo X, sono presenti alcuni elementi di presa, chiusi o aperti, a forma di maniglia aperta o chiusa fissati sullo scafo, per facilitare la conduzione, la risalita a bordo, il salvataggio delle persone, la presa in caso di necessità e la sicurezza in genere.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un natante a vela comprendente una tavola multifunzionale e una vela; - detta tavola comprende uno scafo (22) che si estende lungo una direzione di sviluppo principale (X) con una superficie inferiore (23), destinata a rimanere immersa in parte o del tutto nell'acqua, e una superficie superiore (24), atta ad accogliere un conducente (51) in posizione sdraiata ed avente la testa in prossimità della poppa (53); - detta vela (55) è fissata in tutto o in parte su un albero (54) lungo il quale si sviluppa l’asse (Z); caratterizzato dal fatto che - detto albero (54) è impegnato in un supporto (56) fissato direttamente allo scafo (22), e dal fatto che - detto scafo (22) presenta lungo i suoi due bordi, che si sviluppano lungo l’asse (X), un’ansa lunata (25) e un’ansa lunata (26), rispettivamente, che si sviluppano ciascuna lungo l’asse (Y).
  2. 2. Il natante a vela secondo la rivendicazione 1, in cui detto supporto (56) consente a detto albero (54), sul quale è fissata la vela (55), di ruotare rispetto allo scafo (22).
  3. 3. Il natante a vela secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto conducente (51) è in grado di navigare e manovrare il natante rimanendo in posizione sdraiata.
  4. 4. Il natante a vela secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, in cui lo scafo (22) comprende un elemento rialzato, rispetto al piano della coperta 15 dello scafo (22) e posizionato in prossimità della poppa (53) dello scafo (22).
  5. 5. Il natante a vela secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-4, in cui detto elemento rialzato, preferibilmente un cuscino 28, consente al conducente (51) di rimanere in posizione sdraiata o coricata o supina durante la navigazione e la manovra.
  6. 6. Il natante a vela secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento rialzato può essere parte integrante dello scafo (22) e formare un tutt’uno con lo scafo stesso; o, alternativamente, detto elemento rialzato può essere un elemento che si può montare, posizionare e regolare all’occorrenza tramite appositi mezzi di fissaggio e regolazione 230, 231 e 232 situati in prossimità della poppa (53).
  7. 7. Il natante a vela secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui lungo il bordo dello scafo (22) o in posizioni ad esso adiacenti della coperta (15) dello scafo (22), lungo la direzione di sviluppo X, sono presenti alcuni elementi di presa, chiusi o aperti, a forma di maniglia aperta o chiusa fissati sullo scafo, per facilitare la conduzione, la risalita a bordo, il salvataggio delle persone, la presa in caso di necessità e la sicurezza in genere.
  8. 8. Una tavola multifunzionale comprendente uno scafo (22) che si estende lungo una direzione di sviluppo principale (X) con una superficie inferiore (23), destinata a rimanere immersa in parte o del tutto nell'acqua, e una superficie superiore (24), atta ad accogliere un conducente (51), caratterizzata dal fatto che detto scafo (22) presenta lungo i suoi due bordi, che si sviluppano lungo l’asse (X), un’ansa lunata (25) e un’ansa lunata (26), rispettivamente, che si sviluppano ciascuna lungo l’asse (Y).
  9. 9. La tavola multifunzionale secondo la rivendicazione 8, in cui detto scafo (22) comprende un elemento rialzato, rispetto al piano della coperta (15) dello scafo (22), il quale è posizionato in prossimità della poppa (53) dello scafo (22); detto elemento rialzato, preferibilmente un cuscino 28, è parte integrante dello scafo (22) e forma un tutt’uno con lo scafo stesso; o, alternativamente, può essere un elemento che si può montare, posizionare e regolare all’occorrenza tramite appositi mezzi di fissaggio e regolazione 230, 231 e 232 situati in prossimità della poppa (53).
  10. 10. La tavola multifunzionale secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui lungo il bordo dello scafo (22) o in posizioni ad esso adiacenti della coperta (15) dello scafo (22), lungo la direzione di sviluppo X, sono presenti alcuni elementi di presa, chiusi o aperti, a forma di maniglia aperta o chiusa fissati sullo scafo, per facilitare la conduzione, la risalita a bordo, il salvataggio delle persone, la presa in caso di necessità e la sicurezza in genere.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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AT332778B (de) * 1975-05-09 1976-10-11 Rosenberg Siegfried Als wellenreiter verwendbares flachboot

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