IT201800006768A1 - Dispositivo di attenuazione della pulsazione del flusso di fluido nel circuito idraulico connesso ad una macchina idraulica. - Google Patents

Dispositivo di attenuazione della pulsazione del flusso di fluido nel circuito idraulico connesso ad una macchina idraulica. Download PDF

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Description

DISPOSITIVO DI ATTENUAZIONE DELLA PULSAZIONE DEL FLUSSO DI FLUIDO NEL CIRCUITO IDRAULICO CONNESSO AD UNA
MACCHINA IDRAULICA
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo di attenuazione della pulsazione del flusso di fluido nel circuito idraulico connesso ad una macchina idraulica, quale un motore, una pompa o comunque una macchina idraulica disturbata da una perturbazione ciclica.
Come è noto le pompe ed i motori, in particolare se di tipo volumetrico, generano importanti pulsazioni del flusso di fluido che viene pompato nel condotto di mandata.
Tali pulsazioni generano vibrazioni dannose che si trasmettono sia alla macchina stessa, sia essa una pompa o un motore, che all’impianto nel quale la macchina è installata, riducendo quindi la vita della macchina e compromettendo, a lungo andare, anche il funzionamento dell’impianto, oltre a generare rumore o disagio là dove queste pulsazioni fanno vibrare componenti a contatto con aria oppure componenti vicine ad un utilizzatore, come può avvenire per il manovratore di una macchina movimento terra. Infatti le vibrazioni indotte dalle pulsazioni del flusso di fluido generano anche un notevole e fastidioso rumore acustico.
Attualmente, in particolare nel caso delle pompe volumetriche, è noto applicare dispositivi di smorzamento a valle della pompa, costituiti da cosiddetti polmoni di smorzamento. Tali dispositivi di smorzamento di fatto sono costituti da una camera in comunicazione di fluido con il condotto di mandata della pompa volumetrica.
Questi dispositivi si distinguono in “risuonatori” come quelli di Helmoltz ed accumulatori, ovvero cilindri pieni per una parte di azoto in pressione, separato dal fluido da una membrana. Esistono inoltre altri dispositivi con parti mobili che non hanno mai trovato particolare successo commerciale a causa della complessità, della inaffidabilità o della scarsa efficacia, oltre che a causa del fatto che essi stessi sono fonte di rumore.
Tali dispositivi di smorzamento di tipo noto non sono scevri da inconvenienti tra i quali va annoverato il fatto che essi non sono in grado di smorzare in maniera efficiente le pulsazioni del flusso di fluido perché in generale funzionano in un intervallo di frequenza molto ristretto, come nel caso particolare dei risuonatori di Helmoltz.
Altri dispositivi di smorzamento combinano una zona pressurizzata di accumulo con una camera dotata di fori, così da generare uno smorzamento.
Questi dispositivi, sebbene generalmente più efficienti dei risuonatori di Helmoltz, sono però complessi e costosi. Inoltre essi prevedono, al pari degli accumulatori, una membrana soggetta al pericolo di rottura per fatica od usura.
In ogni caso, l’efficacia di tali dispositivi di smorzamento dipende anche da fenomeni di tipo dissipativo. Considerando che spesso la pulsazione di pressione è nell’ordine del 10-15% della pressione di mandata è evidente che la quantità di energia dissipata da tali dispositivi è significativa in rapporto a quella idraulica in gioco.
Compito precipuo del presente trovato consiste nel fatto di realizzare un dispositivo di attenuazione della pulsazione del flusso di fluido nel circuito idraulico connesso ad una macchina idraulica che ovvii agli inconvenienti e superi i limiti della tecnica nota consentendo di attenuare in maniera efficiente le pulsazioni del flusso di fluido.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo di attenuazione che consenta di attenuare le pulsazioni del flusso di fluido senza ricorrere ad effetti principalmente dissipativi ma sfruttando effetti di interferenza tra le onde.
Un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di attenuazione che riduca drasticamente le vibrazioni connesse alla pulsazione del flusso di fluido.
Un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un dispositivo di attenuazione che sia in grado di ridurre drasticamente anche il rumore acustico generato dalla pompa, o dal motore, in funzionamento.
Un ulteriore scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un dispositivo di attenuazione che abbia ingombri molto contenuti
Un altro scopo ancora del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di attenuazione che sia particolarmente semplice da realizzare, funzionale, e con costi contenuti.
Un altro scopo ancora del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di attenuazione che sia efficace in una larga banda di frequenze.
Un ulteriore scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un dispositivo di attenuazione che sia in grado di dare le più ampie garanzie di affidabilità e sicurezza nell'uso.
Il compito sopra esposto, nonché gli scopi accennati ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo di attenuazione della pulsazione del flusso di fluido nel circuito idraulico connesso ad una macchina idraulica come recitato nella rivendicazione 1.
Altre caratteristiche sono previste nelle rivendicazioni dipendenti.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione di forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di un dispositivo di attenuazione della pulsazione del flusso di fluido nel circuito idraulico connesso ad una macchina idraulica, illustrate a titolo indicativo e non limitativo con l'ausilio degli allegati disegni in cui:
la figura 1 è una vista prospettica del componente principale del dispositivo di attenuazione, secondo il trovato;
la figura 2 è una vista prospettica di un componente secondario del dispositivo di attenuazione, secondo il trovato;
la figura 3 è una vista in alzato frontale del componente principale del dispositivo di attenuazione di figura 1, secondo il trovato;
la figura 4 è una vista in alzato laterale del componente principale del dispositivo di attenuazione di figura 1, secondo il trovato;
la figura 5 è una vista in alzato laterale del dispositivo di attenuazione, secondo il trovato;
la figura 6 è una vista schematica che illustra il principio di funzionamento del dispositivo di attenuazione, secondo il trovato;
la figura 7 è una vista schematica di una variante di un condotto di attenuazione presente nel dispositivo di attenuazione, secondo il trovato;
la figura 8 è una vista schematica di una ulteriore variante di un condotto di attenuazione presente nel dispositivo di attenuazione, secondo il trovato;
le figure 9 e 10 sono porzioni ingrandite della figura 3 e illustrano ulteriori dettagli del dispositivo di attenuazione, secondo il trovato;
la figura 11 è una vista in alzato laterale di una ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di attenuazione, secondo il trovato.
Con riferimento alle figure citate, il dispositivo di attenuazione della pulsazione del flusso di fluido lungo un condotto di un circuito idraulico connesso ad una macchina idraulica, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, comprende almeno un modulo di attenuazione 3 attraversato da un condotto passante 5 configurato per essere messo in comunicazione di fluido con detto condotto di detto circuito idraulico, quale ad esempio il condotto di mandata di una pompa volumetrica.
La forma di realizzazione del dispositivo di attenuazione 1 di seguito descritta, e illustrata nelle unite figure, si riferisce, a titolo solo esemplificativo e non esaustivo, all’applicazione ad un circuito idraulico connesso ad una pompa.
Il dispositivo di attenuazione 1 è anche adattabile ad altri circuiti idraulici di diverse macchine idrauliche, quali ad esempio un motore.
Nel caso di pompa volumetrica il condotto passante 5 è vantaggiosamente configurato per essere messo in comunicazione di fluido con il condotto di mandata della pompa. In particolare, il condotto passante 5 può essere collegato, ad una prima estremità, al condotto di mandata della pompa, e ad una seconda estremità con una tubazione appartenente al circuito idraulico della macchina idraulica.
Secondo il trovato, in detto modulo di attenuazione 3 è ricavato un primo condotto 7 presentante una prima estremità aperta 70 in comunicazione di fluido con il condotto passante 5, ed una seconda estremità chiusa. Il primo condotto 7 si sviluppa lungo una linea curva comprendente una pluralità di tratti curvi. Il primo condotto 7 è atto a smorzare la pulsazione del flusso pompato da detta pompa volumetrica per ridurre le vibrazioni generate da detta pulsazione di detto flusso di fluido.
Vantaggiosamente, come illustrato nelle unite figure da 1 a 5, il primo condotto 7 si sviluppa lungo una linea curva a spirale.
Vantaggiosamente, come meglio descritto nel seguito, il primo condotto 7 si sviluppa lungo almeno due linee curve a spirale in comunicazione reciproca ad una propria estremità. Vantaggiosamente le almeno due linee curve a spirale presentano una lunghezza sostanzialmente simile.
Vantaggiosamente, come meglio descritto nel seguito, il primo condotto 7 si sviluppa lungo due linee curve a spirale speculari, di senso opposto, in comunicazione reciproca ad una propria estremità.
In alternativa, il primo condotto 7 può svilupparsi, all’interno del modulo di attenuazione 3, anche lungo una linea curva a serpentina.
Secondo una ulteriore alternativa illustrata schematicamente in figura 7, il primo condotto 7 può svilupparsi lungo una linea curva le cui anse 75 si dispongono radialmente rispetto al condotto passante centrale 5, in una configurazione che assomiglia ad una croce greca.
Secondo un’altra alternativa ancora, illustrata schematicamente in figura 8, il primo condotto 7 può svilupparsi lungo una linea che interessa un volume. Nell’esempio di figura 2 i tratti di curva 76 illustrati con linea tratteggiata, sono collocati ad un piano diverso rispetto ai tratti di curva 77, collegati ai precedenti per definire il percorso complessivo del primo condotto 7. Nello specifico, i diversi tratti di curva 76 e 77 possono essere ricavati in corpi rigidi diversi e reciprocamente affacciati.
Ancora, il primo condotto 7 può svilupparsi lungo una linea torica e/o elicoidale.
Vantaggiosamente la lunghezza L1 dello sviluppo del primo condotto 7 è sostanzialmente pari a 1/4 della lunghezza d’onda della componente principale (detta anche armonica fondamentale o prima armonica) dell’onda generata dalla pulsazione di detto flusso di fluido.
In questo modo si realizza un filtro a 1/4 d’onda in grado di sfasare di 1/2 periodo la componente principale dell’onda generata dalla pulsazione del fluido, determinando quindi una interferenza distruttiva che, in condizioni ideali, annulla l’ampiezza dell’onda stessa.
Di seguito si riportano alcuni esempi numerici di dimensionamento del primo condotto 7.
La velocità del suono all’interno delle tubazioni di mandata di una pompa volumetrica ad olio è di circa 1400 m/s.
Una pompa volumetrica a 10 denti, o a 10 pistoni, o a 10 vani, o comunque avente 10 elementi pompanti, che ruota ad una velocità di 1500 giri/minuto, genera pulsazioni del flusso di fluido ad una frequenza di 250 Hz, da cui deriva che la lunghezza d’onda del suono è pari a circa 5,6 m.
Per generare uno sfasamento di 1/2 periodo pertanto la lunghezza del condotto 7 che funge da filtro a 1/4 d’onda dovrebbe essere sostanzialmente pari a 1,4 m.
Similmente, una pompa a 9 denti (o pistoni, o vani, o elementi pompanti) che ruota ad una velocità di 1500 giri/minuto genera pulsazioni del flusso di fluido pompato a 225 Hz. Ciò corrisponde ad una lunghezza d’onda pari a circa 6,2 m la quale richiede una lunghezza del condotto 7 pari sostanzialmente a 1,55 m.
Pompe a 7 denti (o pistoni, o vani, o elementi pompanti), nelle stesse condizioni operative, richiedono un condotto 7 lungo sostanzialmente 2 m.
Il fatto che il primo condotto 7 si sviluppi lungo una linea curva comprendente una pluralità di tratti curvi permette al condotto stesso di essere dimensionalmente compatibile con le tipiche dimensioni delle pompe volumetriche, e in generale con le tipiche dimensioni delle macchine idrauliche. Vantaggiosamente nel modulo di attenuazione 3 è ricavato un secondo condotto 9 presentante una prima estremità 90 aperta in comunicazione di fluido con detto condotto passante 5, ed una seconda estremità chiusa. Anche il secondo condotto 9 si sviluppa lungo una linea curva comprendente una pluralità di tratti curvi. Tale secondo condotto 9 è atto a smorzare la pulsazione di secondo ordine del flusso pompato, ovvero la componente dell’onda legata alla seconda armonica.
In questo modo è vantaggiosamente ulteriormente ridotto il rumore acustico generato dalla pulsazione del flusso di fluido.
Vantaggiosamente la lunghezza L2 dello sviluppo del secondo condotto 9 è sostanzialmente pari a 1/8 della lunghezza d’onda della componente principale della pulsazione del flusso di fluido, essendo quindi il secondo condotto 9 lungo approssimativamente la metà del primo condotto 7, laddove tuttavia queste lunghezze possono essere variate in conseguenza dell’analisi delle componenti armoniche contenute nel disturbo da attenuare, laddove si verifichi che le lunghezze d’onda in gioco si discostano da quelle nominali.
Vantaggiosamente tale secondo condotto 9 è disposto a valle di detto primo condotto 7, rispetto allo scorrimento del flusso di fluido pompato all’interno del condotto passante 5.
Frequentemente i disturbi indotti dalle macchine idrauliche hanno una componente in frequenza del secondo ordine (i.e., seconda armonica) molto marcata, di ampiezza anche comparabile con l’ampiezza della frequenza principale (i.e., prima armonica).
Un filtro a 1/4 d’onda tende a causare un’interferenza costruttiva tra le componenti del primo e del secondo ordine, generando quindi fenomeni di disturbo.
Il fatto di porre, a breve distanza dal primo condotto 7, un secondo condotto 9 consente di abbattere anche le componenti in frequenza del secondo ordine della pulsazione del fluido.
Nei casi molto meno frequenti nei quali la terza armonica è preponderante rispetto alla seconda, il secondo condotto 9 consente di abbattere anche le componenti in frequenza del terzo ordine della pulsazione del fluido ove esso sia dimensionato ad 1/12 dell’onda invece cha ad 1/8.
Analogamente, quanto sopra può essere ottenuto per la quarta armonica ove il secondo condotto 9 sia dimensionato ad 1/16 dell’onda invece cha ad 1/8.
In casi complessi la combinazione di tre o più condotti di attenuazione consente di gestire l’attenuazione di diverse combinazioni di armoniche, quando quelle significative spaziano tra diversi ordini in numero maggiore di due, adattando in questo modo la combinazione dei moduli al contenuto armonico del disturbo.
In figura 6 è riportata schematicamente la disposizione dei suddetti condotti 7, 9 rispetto al condotto passante 5.
Vantaggiosamente la distanza tra il primo condotto 7 e il secondo condotto 9 è trascurabile rispetto alla lunghezza d’onda dell’onda che viene generata dalla pulsazione del fluido.
Vantaggiosamente, come illustrato nelle unite figure da 1 a 5, il secondo condotto 9 si sviluppa lungo una linea curva a spirale.
In alternativa, il secondo condotto 9 può svilupparsi, all’interno del modulo di attenuazione 3, anche lungo una linea curva a serpentina.
Anche il secondo condotto 9 può assumere le configurazioni illustrate nelle figure 7 e 8 con riferimento al primo condotto 7, o altre configurazioni simili.
Vantaggiosamente il modulo di attenuazione 3 comprende almeno un corpo rigido 30, 31, 32 nel quale è ricavato il primo condotto 7 e/o il secondo condotto 9.
Vantaggiosamente il modulo di attenuazione 3 comprende una coppia di corpi rigidi 30, 31 reciprocamente associati. Una prima porzione 72 del primo condotto 7 è realizzata in un primo corpo rigido 30 di detta coppia di corpi rigidi 30, 31 è mentre una seconda porzione del primo condotto 7 è realizzata nel secondo corpo rigido 31.
Vantaggiosamente il modulo di attenuazione 3 comprende un terzo corpo rigido 32 nel quale è ricavato il secondo condotto 9.
Come illustrato nelle unite figure, il dispositivo di attenuazione 1 può comprendere un filtro a 1/4 d’onda, ricavato all’interno dei corpi rigidi 30 e 31, ed un filtro a 1/8 d’onda ricavato all’interno del corpo rigido 32.
In altri casi, il dispositivo di attenuazione 1 può comprendere un primo filtro a 1/4 d’onda, ricavato all’interno dei corpi rigidi 30 e 31, un secondo filtro a 1/8 o 1/12 d’onda o a 1/16 d’onda ricavato all’interno del corpo rigido 32 ed un terzo filtro ad a 1/16 d’onda o a 1/12 d’onda ricavato all’interno di un ulteriore corpo rigido 33, come illustrato in figura 11.
Il filtro a 1/4 d’onda è definito dai due corpi rigidi 30, 31 reciprocamente affacciati per il tramite di una piastra di collegamento 40.
Il primo condotto 7 è quindi in parte ricavato nel primo corpo rigido 30, ed in parte nel secondo corpo rigido 31, essendo vantaggioso che queste due parti siano configurate secondo una spirale ed essendo anche vantaggioso che queste spirali abbiano lo stesso verso se osservate affiancate, in modo tale che, una volta affacciate, il verso sia opposto.
In sostanza, dal condotto passante 5 il fluido entra attraverso la prima estremità 70 del primo condotto 7, percorre il tratto a spirale 72 all’interno del primo corpo rigido 30, fino alla seconda estremità, indicata con 71, da questa zona, attraverso il foro 41 ricavato nella piastra di collegamento 40, il fluido passa nel tratto a spirale ricavato all’interno del secondo corpo rigido 31, fino a raggiungere l’estremità chiusa del primo condotto 7.
Vantaggiosamente, il primo condotto 7 si sviluppa lungo due linee a spirale separate dalla piastra di collegamento 40 e messe in comunicazione alla loro estremità tramite il foro 41 ricavato nella piastra di collegamento 40 che le separa.
Per realizzare il filtro a 1/8 d’onda è sufficiente invece utilizzare il solo terzo corpo rigido 32.
Risulta vantaggioso che per i condotti ad 1/4 d’onda e ad 1/8 d’onda la luce 70, 90 di comunicazione con il condotto passante 5 centrale sia allineata nella direzione dell’asse del condotto passante 5 stesso, come si vede nella figura 5 e nella figura 10.
Come illustrato nella figura 5 dove i moduli a spirale 30 e 32 presentano una luce di comunicazione con il condotto passante 5, mentre il modulo 31 è cieco verso il condotto passante 5, il tratto di condotto cieco risulta essere in posizione intermedia tra i due condotti. In figura 10 è indicata con 70b la porzione del condotto 7b presente nel modulo 31 che risulta essere circa in prossimità, o a ridosso, del condotto passante 5.
Come si vede dalla figura 9, inoltre l’angolo medio α di immissione del primo condotto 7, e/o del secondo condotto 9, nel condotto passante 5 è vantaggiosamente compreso tra 20° e 60°, preferibilmente compreso tra 30° e 50° e ancora più preferibilmente è sostanzialmente pari a 40°.
Risulta inoltre vantaggioso che le due luci di immissione dei condotti 7 e 9 siano separate da un tratto di lunghezza simile a quello delle luci stesse, come si vede dalla figura 5.
In sostanza, la distanza tra la finestra 70 di immissione del primo condotto 7 nel condotto passante 5 e la finestra 90 di immissione del secondo condotto 9 nel condotto passante 5 è sostanzialmente pari alla lunghezza assiale della finestra 70 o 90 stessa.
Vantaggiosamente l’angolo medio α di immissione del secondo condotto 9 nel condotto passante 5 ha una direzione opposta rispetto a quella dell’angolo medio α di immissione del primo condotto 7 nel condotto passante 5, trovandosi vantaggiosamente detta distanza tra la finestra 70 di immissione del primo condotto 7 nel condotto passante 5 e la finestra 90 di immissione del secondo condotto 9 nel condotto passante in un intervallo tra 0,5 e 2 volte la lunghezza assiale della finestra 70 o 90 stessa.
Vantaggiosamente i tre corpi rigidi 30, 31 e 32 possono essere modulari e quindi realizzati in maniera sostanzialmente identica tra loro.
In questo caso è tuttavia previsto che il secondo corpo rigido 31, ovvero il corpo rigido nel quale è definita la seconda metà del primo condotto 7 non comunichi con il condotto passante 5 e realizzi invece l’estremità chiusa del primo condotto 7.
Vantaggiosamente infatti può essere applicata una boccola pressata che chiude il foro centrale in corrispondenza del condotto passante 5.
Vantaggiosamente, come illustrato nelle unite figure, i corpi rigidi 30, 31 e 32 possono avere una sezione quadrata, o sostanzialmente squadrata con spigoli arrotondati. I condotti a spirale 7 e 9 possono essere ricavati all’interno di tali corpo rigidi 30, 31 e 32 in modo da avere pareti con spessori non uniformi e non regolari, evitando in questo modo il generarsi di frequenze di risonanza proprie.
Vantaggiosamente i corpi rigidi 30, 31 e 32 sono realizzati in lega di alluminio.
In figura 11 è illustrata una ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di attenuazione 1, nella quale è previsto anche un ulteriore corpo rigido 33 che contiene un terzo condotto, avente la propria estremità 110 in comunicazione di fluido con il condotto passante 5. Non necessariamente il terzo condotto sopra definito si troverà in successione al primo condotto 7, dipendendo questo dal prevalere in ampiezza di un’armonica o dell’altra.
Vantaggiosamente la sezione dell’apertura che mette in comunicazione il condotto passante 5 con il primo condotto 7 e/o con il secondo condotto 9 nonché la sezione trasversale del primo condotto 7 e/o del secondo condotto 9, hanno un’area sostanzialmente uguale all’area della sezione del condotto passante 5. In questo modo le due onde presenti rispettivamente nel condotto passante 5 e nel primo condotto 7 (o nel secondo condotto 9), oltre che ad essere in controfase, presentano anche potenze simili.
Vantaggiosamente la sezione dell’apertura che mette in comunicazione il condotto passante 5 con il primo condotto 7 e/o con il secondo condotto 9, nonché la sezione trasversale del primo condotto 7 e/o del secondo condotto 9 hanno una conformazione sostanzialmente rettangolare.
Come illustrato in figura 4, il lato lungo della sezione del primo condotto 7 (e/o del secondo condotto 9), indicato con h, è orientato nella direzione del condotto passante 5.
Vantaggiosamente quindi l’area del rettangolo che definisce la sezione trasversale del primo condotto 7 (e/o del secondo condotto 9) è legata all’area della sezione del condotto passante 5 dalla seguente formula:
b*h = π*(d/2)<2>
Vantaggiosamente il rapporto tra la altezza h e la base b del rettangolo è compreso tra 2,5 e 4,5, preferibilmente tra 2,75 e 4, e ancora più preferibilmente compreso tra 3 e 3,5.
Lo spessore s della parete che separa i tratti del primo condotto 7 (e/o del secondo condotto 9) contigui è vantaggiosamente scelto in funzione del modulo elastico del materiale nel quale sono realizzati i corpi rigidi 30, 31, 32 ed in funzione delle componenti in frequenza delle pulsazioni generate dalla pompa.
Vantaggiosamente lo spessore s della parete che separa i tratti contigui del primo condotto 7 (e/o del secondo condotto 9), in particolare nel caso di condotti a spirale, non è costante lungo tutto lo sviluppo del condotto, ma presenta incrementi localizzati e periodici. In tali porzioni a spessore incrementato, lo spessore è preferibilmente tra 1,4 e 2,5 volte lo spessore di base, più preferibilmente tra 1,55 e 2,2 volte e ancora più preferibilmente tra 1,7 e 2 volte.
Si è in pratica constatato come il dispositivo di attenuazione, secondo il presente trovato, assolva il compito nonché gli scopi prefissati in quanto consente di smorzare in maniera efficiente la pulsazione di un flusso di fluido pompato da una pompa volumetrica, peraltro, grazie alla presenza di un foro passante in linea con la tubazione di mandata della pompa, senza causare perdite di carico.
Un altro vantaggio del dispositivo di attenuazione, secondo il trovato, consiste nel fatto che la forma a spirale dei condotti, oltre che compattare al massimo nel volume la lunghezza necessaria del condotto, consente di avere volumi separati da pareti sottili che pur con la rigidezza superiore a quella del fluido da solo, possono avere un ulteriore modo di risuonare a loro volta come un unico volume, dando un ulteriore contributo alla attenuazione delle pulsazioni.
Il dispositivo di attenuazione così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali utilizzati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di attenuazione (1) della pulsazione del flusso di fluido lungo un condotto di un circuito idraulico connesso ad una macchina idraulica, comprendente almeno un modulo di attenuazione (3) attraversato da un condotto passante (5) configurato per essere messo in comunicazione di fluido con detto condotto di detto circuito idraulico, caratterizzato dal fatto che in detto modulo di attenuazione (3) è ricavato un primo condotto (7) presentante una prima estremità (70) aperta in comunicazione di fluido con detto condotto passante (5), ed una seconda estremità chiusa, detto primo condotto (7) sviluppandosi lungo una linea curva comprendente una pluralità di tratti curvi, detto primo condotto (7) essendo atto ad attenuare la pulsazione di detto flusso di fluido lungo detto condotto di detto circuito idraulico per ridurre le vibrazioni generate da detta pulsazione di detto flusso di fluido.
  2. 2) Dispositivo di attenuazione (1), secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la lunghezza (L1) dello sviluppo di detto primo condotto (7) è sostanzialmente pari a 1/4 della lunghezza d’onda della componente principale dell’onda di detta pulsazione di detto flusso di fluido.
  3. 3) Dispositivo di attenuazione (1), secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto primo condotto (7) si sviluppa lungo una linea curva a spirale.
  4. 4) Dispositivo di attenuazione (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo condotto (7) si sviluppa lungo almeno due linee curve a spirale in comunicazione reciproca ad una propria estremità.
  5. 5) Dispositivo di attenuazione (1), secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto primo condotto (7) si sviluppa lungo una linea curva a serpentina.
  6. 6) Dispositivo di attenuazione (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detto modulo di attenuazione (3) è ricavato un secondo condotto (9) presentante una prima estremità (90) aperta in comunicazione di fluido con detto condotto passante (5), ed una seconda estremità chiusa, detto secondo condotto (9) sviluppandosi lungo una linea curva comprendente una pluralità di tratti curvi, detto secondo condotto (9) essendo atto ad attenuare la pulsazione di secondo ordine del flusso pompato da detta pompa volumetrica per ridurre le vibrazioni generate da detta pulsazione di detto flusso di fluido.
  7. 7) Dispositivo di attenuazione (1), secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la lunghezza (L2) dello sviluppo di detto secondo condotto (9) è sostanzialmente pari a 1/8 della lunghezza d’onda della componente principale dell’onda generata da detta pulsazione di detto flusso di fluido.
  8. 8) Dispositivo di attenuazione (1), secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detto secondo condotto (9) si sviluppa lungo una linea curva a spirale oppure a serpentina.
  9. 9) Dispositivo di attenuazione (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto modulo di attenuazione (3) comprende almeno un corpo rigido (30, 31, 32) nel quale è ricavato detto primo condotto (7) e/o detto secondo condotto (9).
  10. 10) Dispositivo di attenuazione (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto modulo di attenuazione (3) comprende una coppia di corpi rigidi (30, 31) reciprocamente associati, in un primo corpo rigido (30) di detta coppia di corpi rigidi (30, 31) essendo ricavata una prima porzione di detto primo condotto (7), in un secondo corpo rigido (31) di detta coppia di corpi rigidi (30, 31) essendo ricavata una seconda porzione di detto primo condotto (7).
  11. 11) Dispositivo di attenuazione (1), secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detto modulo di attenuazione (3) comprende un terzo corpo rigido (32) nel quale è ricavato detto secondo condotto (9).
  12. 12) Dispositivo di attenuazione (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’area della sezione trasversale di detto primo condotto (7) e/o di detto secondo condotto (9) è sostanzialmente uguale all’area della sezione trasversale di detto condotto passante (5).
  13. 13) Dispositivo di attenuazione (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la sezione trasversale di detto primo condotto (7) e/o di detto secondo condotto (9) è rettangolare, e che il rapporto tra la altezza (h) e la base (b) di detta sezione rettangolare è compreso tra 2,5 e 4,5, preferibilmente tra 2,75 e 4, e ancora più preferibilmente tra 3 e 3,5.
  14. 14) Dispositivo di attenuazione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’angolo medio (α) di immissione di detto primo condotto (7), e/o di detto secondo condotto (9), in detto condotto passante (5) è vantaggiosamente compreso tra 20° e 60°, preferibilmente compreso tra 30° e 50° e ancora più preferibilmente è sostanzialmente pari a 40°.
  15. 15) Dispositivo di attenuazione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo condotto (7) si sviluppa lungo due linee a spirale avente medesimo verso in modo che, quando reciprocamente affacciate presentino verso opposto.
  16. 16) Dispositivo di attenuazione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’angolo medio (α) di immissione di detto secondo condotto (9) in detto condotto passante (5) ha una direzione opposta rispetto a quella dell’angolo medio (α) di immissione di detto primo condotto (7) in detto condotto passante (5).
  17. 17) Dispositivo di attenuazione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la luce di comunicazione di detto primo condotto (7) e di detto secondo condotto (9) con detto condotto passante (5) siano allineate nella direzione dell’asse di detto condotto passante (5).
  18. 18) Dispositivo di attenuazione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la lunghezza (L2) dello sviluppo di detto secondo condotto (9) è sostanzialmente pari a 1/12 oppure 1/16 della lunghezza d’onda della componente principale di detta pulsazione di detto flusso di fluido.
  19. 19) Dispositivo di attenuazione (1) secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto di comprendere un terzo condotto di attenuazione con lunghezza sostanzialmente pari ad 1/16 di detta lunghezza d’onda.
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