IT201800005739A1 - Sistema di riconoscimento di gioielli e oggetti preziosi - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE dell'Invenzione Industriale dal titolo: “Sistema di riconoscimento di gioielli e oggetti preziosi”
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un sistema di riconoscimento di gioielli e oggetti preziosi.
Il sistema comprende almeno un gioiello, almeno un dispositivo di identificazione ed almeno una unità di interrogazione del dispositivo di identificazione.
L’invenzione si riferisce in particolare al campo dell’oreficeria, ponendosi come scopo la tutela dell’origine di prodotti di gioielleria.
Allo stato attuale infatti nel settore dell’oreficeria non sono presenti sistemi di digitalizzazione efficaci, che consentano di catalogare un gioiello, in modo da conoscere origine, processo di produzione, proprietari, ecc., nonostante tali informazioni risultino di fondamentale importanza anche per dimostrare l’autenticità del gioiello stesso.
Uno dei maggiori impedimenti alla realizzazione di tali sistemi è legato alla modalità di raccolta di tutte le informazioni necessarie.
Infatti gli eventuali certificati possono essere facilmente falsificati e in ogni caso non sono univocamente associati al gioiello.
Una possibile soluzione è utilizzare dispositivi di tipo elettronico, come ad esempio i noti tag RFID, che attraverso una interrogazione consentano ad un utente di conoscere tutte le informazioni relative al gioiello.
In questo caso il problema è relativo all’associazione in maniera univoca del dispositivo elettronico al gioiello.
Il dispositivo elettronico infatti deve essere fissato in maniera stabile al gioiello, ma allo stesso tempo non deve intaccare le caratteristiche estetiche dello stesso.
Una possibile soluzione è “nascondere” il dispositivo elettronico nello spessore del gioiello, ad esempio incastonando tale dispositivo elettronico attraverso la realizzazione di una nicchia, un vano, all’interno del quale fissare il dispositivo elettronico.
Risulta evidente come sia necessario limitare al massimo le dimensioni del dispositivo elettronico per poter intaccare il meno possibile l’estetica del gioiello.
Inoltre il dispositivo elettronico non deve essere visibile, per cui va generalmente inserito in zone nascoste e non sempre facilmente raggiungibili.
Tali requisiti si scontrano inevitabilmente con la tecnologia attualmente in uso, che non consente di ottenere letture precise ed efficaci dei dispositivi elettronici incastonati all’interno dei gioielli.
Esiste dunque una necessità non soddisfatta dai sistemi noti allo stato dell’arte di realizzare un sistema di riconoscimento di gioielli ed oggetti preziosi, in grado di risolvere gli svantaggi sopra esposti.
La presente invenzione consegue gli scopi di cui sopra realizzando un sistema come descritto in precedenza, in cui il gioiello presenta una sede di alloggiamento del dispositivo di identificazione.
Inoltre il dispositivo di identificazione prevede un codice univoco identificativo, in modo tale per cui l’unità di interrogazione risulta configurata per inviare un segnale di interrogazione al dispositivo di identificazione e rilevare un segnale di risposta generato dal dispositivo di identificazione sulla base del codice univoco identificativo.
Risulta evidente come il codice univoco identificativo consenta di identificare ogni gioiello come un oggetto unico, al quale sono associate predeterminate caratteristiche.
In questo modo il sistema oggetto della presente invenzione consente di rilevare le caratteristiche tecniche del gioiello e di permettere una effettiva tracciabilità nel processo produttivo, garantendo l’originalità e conferendo all’utente una elevata tutela da eventuali contraffazioni.
Grazie a tale configurazione e alle caratteristiche che verranno di seguito descritte, il sistema oggetto della presente invenzione consente di ottenere una “digitalizzazione” del gioiello.
Lo scopo di tale “digitalizzazione” non è solo quello di tutelare l’origine del gioiello, ma anche quello di permettere una effettiva tracciabilità nel processo produttivo e dei vari attori coinvolti.
Inoltre, come si vedrà successivamente, si impreziosisce il gioiello anche con la tecnologia, senza rovinare l’aspetto estetico.
Preferibilmente viene utilizzata la nota tecnologia RFID, per realizzare il sistema oggetto della presente invenzione, in modo che il dispositivo di identificazione sia costituito da un tag RFID.
L’utilizzo della tecnologia RFID consente di ottenere uno strumento per l’identificazione di oggetti tramite segnali a radio frequenza che presenta grande versatilità delle caratteristiche e delle funzionalità, nonché adattabilità ai più disparati ambiti di utilizzo, prevedendo basso costo di produzione e progettazione e molteplici livelli di sicurezza e standardizzazione globale.
Vantaggiosamente l’applicazione di tali tag RFID all’interno degli oggetti preziosi o dei gioielli, avviene nella fase di lavorazione e produzione, quindi dalle origini della progettazione e disegno del gioiello e le conseguenti fasi produttive fino alla integrazione ed introduzione del tag RFID.
Secondo una forma esecutiva preferita, l’unità di interrogazione comprende una antenna a polarizzazione circolare.
Tale configurazione consente di ottimizzare la lettura del dispositivo di identificazione, evitando errori.
Infatti l’antenna appartenente al sistema oggetto della presente invenzione è progettata per operare a distanza limitata presentandosi come unica sia per le dimensioni, sia per la sua capacità di lettura e affidabilità dei tag RFID miniaturizzati.
Inoltre l’onda elettromagnetica uscente da antenne di questa tipologia si propaga su due piani ortogonali tra loro, compiendo una rivoluzione intera in ogni unità di lunghezza d’onda, risultando dunque ideale in tutti i casi in cui la posizione e l’orientamento dei tag non sono né fissati né noti a priori.
Secondo un perfezionamento, volto ad ulteriormente migliorare le capacità di lettura e di interrogazione, l’antenna comprende un corpo centrale costituita da un elemento allungato metallico ed una testa comprendente un avvolgimento di filo metallico.
Secondo una variante esecutiva preferita, la sede di alloggiamento comprende uno strato di smalto atto a chiudere la sede di alloggiamento stessa.
Lo strato di smalto assolve una duplice funzione. Innanzitutto protegge il dispositivo di identificazione da eventuali danneggiamenti dovuti ad agenti esterni quali acqua, polvere, sudore.
Secondariamente conferisce a mantenere un aspetto estetico gradevole del gioiello, senza deformarne la forma e mimetizzando il dispositivo di identificazione.
Tali vantaggi si ottengono mantenendo sempre una elevata affidabilità di lettura, in quanto lo strato protettivo di smalto non genera alcuna interferenza tra il dispositivo di identificazione e l’unità di interrogazione.
Secondo un perfezionamento atto a limitare le interferenze dovute al metallo del gioiello, la sede di alloggiamento presenta uno strato di smalto sulle pareti interne, oltre che a chiusura della sede stessa.
Secondo una variante attuativa preferita, è prevista una unità di visualizzazione collegata alla unità di interrogazione.
L’unità di visualizzazione è atta a visualizzare le informazioni rilevate dalla unità di interrogazione.
Come risulterà evidente dall’illustrazione di alcuni esempi esecutivi, tale unità di visualizzazione può essere costituita da un dispositivo del tipo tablet o simili, che presenta anche unità di memorizzazione e unità di elaborazione.
In particolare l’unità di elaborazione consente di prevedere specifiche applicazioni software volte a gestire il funzionamento dell’intero sistema, mentre le unità di memorizzazione possono presentare database contenenti informazioni circa i gioielli.
Il codice univoco identificativo sarà dunque utilizzato come chiave per associare ad ogni gioiello determinate caratteristiche presenti sul database.
Quindi ogni gioiello presenterà una sua scheda anagrafica, tipo carta di identità, che ne rappresenta oltre alla immagine anche le caratteristiche peculiari, che potrà essere visualizzata attraverso l’unità di visualizzazione.
Secondo una ulteriore forma esecutiva il sistema oggetto della presente invenzione comprende un contenitore, del tipo cofanetto o simili, atto all’alloggiamento della unità di interrogazione e del gioiello durante l’interrogazione del dispositivo di identificazione.
Oltre a migliorare le caratteristiche estetiche del sistema oggetto della presente invenzione, realizzando un cofanetto ordinato e dall’aspetto gradevole, la presenza di un contenitore provvisto di un coperchio consente di limitare ulteriormente le interferenze dall’esterno, garantendo un processo di interrogazione del dispositivo di identificazione affidabile e stabile.
Secondo un ulteriore perfezionamento il coperchio del contenitore integra l’unità di visualizzazione che comprende almeno uno schermo.
Si realizza in questo modo un sistema costituito da un dispositivo portatile che facilita il lavoro degli utenti per la verifica di oggetti preziosi e migliora la sua rispondenza sulle caratteristiche di originalità, anche in seguito a spostamenti degli utenti.
Secondo una ulteriore forma esecutiva, è possibile prevedere una tessera del tipo smart card, che comprende mezzi di memorizzazione per la memorizzazione del codice identificativo e mezzi di comunicazione con una unità remota, del tipo smartphone o simili.
La smart card consente di creare una “copia” delle informazioni che sono memorizzate nel tag RFID, realizzando una sorta di etichetta elettronica per raccogliere e visualizzare informazioni, ad esempio mediante una specifica applicazione.
Infine secondo una ulteriore forma attuativa è possibile prevedere una unità remota collegabile alla unità di visualizzazione.
Tale collegamento può ad esempio essere utilizzato per aggiornare i database presenti nelle unità di memorizzazione della unità di visualizzazione, senza la necessità di prevedere una connessione internet costante dell’unità di visualizzazione stessa.
Queste ed altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla seguente descrizione di alcuni esempi esecutivi illustrati nei disegni allegati in cui:
la figura 1 illustra uno schema esemplificativo del sistema oggetto della presente invenzione;
le figure 2a e 2b illustrano due viste di una possibile forma esecutiva della antenna appartenente al sistema oggetto della presente invenzione;
la figura 3 illustra uno schema a blocchi di una possibile forma esecutiva di funzionamento del sistema oggetto della presente invenzione.
Si specifica che le figure allegate alla presente domanda di brevetto riportano alcune forme esecutive del sistema oggetto della presente invenzione per meglio comprenderne i vantaggi e le caratteristiche.
Tali forme esecutive sono dunque da intendersi a puro scopo illustrativo e non limitativo al concetto inventivo della presente invenzione, ossia quello di realizzare un sistema di riconoscimento di gioielli, che consenta in maniera agevole ed efficace di digitalizzare i gioielli, in modo da tracciarne provenienza, produzione e ulteriori informazioni fondamentali per il riconoscimento del gioiello stesso.
Con particolare riferimento alla figura 1, il sistema oggetto della presente invenzione comprende almeno un gioiello 1, almeno un dispositivo di identificazione 2 ed almeno una unità di interrogazione 1 del dispositivo di identificazione 2.
In particolare il gioiello 1 presenta una sede di alloggiamento 12 in cui è possibile inserire il dispositivo di identificazione 2.
In figura 1 è illustrato, a titolo di esempio esecutivo, un anello, che presenta la sede di alloggiamento 12 ricavata nello spessore della fascia anulare e che risulta aperta in direzione della superficie interna della fascia anulare.
Il dispositivo di identificazione 2 viene dunque inserito all’interno della sede di alloggiamento 12 per poi essere preferibilmente chiuso attraverso uno strato di smalto, non illustrato in figura, in modo da consentire la trasmissione dei segnali dall’unità di interrogazione 3 al dispositivo di identificazione 2, evitando che la sede di alloggiamento 12 resti aperta.
Preferibilmente lo strato di smalto è di 1-2 millimetri di spessore.
Vantaggiosamente è possibile prevedere uno strato di smalto disposto anche sulle pareti interne della sede di alloggiamento 12.
Risulta evidente come la configurazione appena descritta possa essere adattata a qualsivoglia gioiello, sia esso un bracciale, una collana, un anello, una spilla o simili, semplicemente ricavando sedi di alloggiamento 12 del tutto simili a quella illustrata in figura 1.
Indipendentemente dalla tipologia di gioiello utilizzata, il dispositivo di identificazione 2 comprende un codice univoco identificativo, in modo tale per cui l’unità di interrogazione 3 risulta configurata per inviare un segnale di interrogazione al dispositivo di identificazione 2 e rilevare un segnale di risposta generato da detto dispositivo di identificazione 2 sulla base del codice univoco identificativo.
Ad esempio è possibile prevedere di utilizzare la comunicazione RFID come tecnologia di comunicazione tra l’unità di interrogazione 3 e il dispositivo di identificazione 2.
In questo caso il dispositivo di identificazione 2 può essere costituito da un tag RFID 2 e l’unità di interrogazione 3 da un lettore di segnali RFID della tipologia nota allo stato dell’arte.
Secondo una forma esecutiva preferita, è possibile prevedere di utilizzare la tecnologia RFID UHF con frequenza operativa di 865 MHz.
In particolare lo standard RFID secondo un possibile esempio di realizzazione del sistema oggetto della presente invenzione, prevede le seguenti caratteristiche:
ISO 18000-6 EPC Global Gen2,
frequenza 865÷928 Mhz,
distanza lettura con un range da 5 a 20 mm, dipendente dal tipo di incastonatura del tag RFID inserito nel gioiello, temperatura massima 120 °C per il mantenimento della memoria nel tag RFID
dimensione tag RFID pari a 2 mm di lunghezza, 1,25 mm di larghezza e 0,55 mm di spessore.
Date le dimensioni e le caratteristiche, il tag RFID 2 è facile da incassare all'interno della sede di alloggiamento 12 dell’anello 1 ed è utile soprattutto per articoli di lusso, non solo per la sua miniaturizzazione, ma anche per la capacita di resistere ad alte temperature.
Preferibilmente il tag RFID 2 è miniaturizzato e predisposto con la tecnologia in ceramica con antenna integrata.
Secondo una forma esecutiva preferita, il tag RFID 2 è costituito da un tag di tipologia “Read and Write”, che presenta una unità di memoria per la memorizzazione del codice univoco identificativo.
In particolare il tag RFID si presenta in modalità “Read and Write” allo stato iniziale, per consentire appunto la scrittura del codice, ma una volta inserito all’interno del gioiello è possibile prevedere di disabilitare la modalità di scrittura, in modo da evitare eventuali contraffazioni.
Tale azione di disabilitazione può essere vantaggiosamente effettuata attraverso l’applicazione software caricata all’interno del tablet 5, discussa in precedenza e descritta in maniera dettagliata successivamente.
Al fine di implementare tale soluzione, vantaggiosamente il tag RFID 2 presenta tre moduli funzionali:
- un circuito di ricezione per identificare i dati proveniente dall’unità di interrogazione 3 che debbono essere scritti in memoria;
- un codice univoco identificativo per far in modo che i dati di scrittura vengano scritti sul tag giusto evitando i problemi di collisione fra i segnali;
- un circuito di modulazione/demodulazione per trasmettere e ricevere correttamente le informazioni.
Inoltre, come noto relativamente alla tecnologia RFID, anche il tag RFID 2 è un oggetto passivo, privo di batteria che rimane inattivo fino a quando non entra nel campo magnetico generato dall’unità di interrogazione 3, da cui trarre l’energia per attivarsi ed inviare quindi i dati in memoria.
Come verrà descritto successivamente, l’unità di interrogazione 3 genera un segnale di interrogazione che viene trasmesso al tag RFID 2 presente sull’anello 1, in modo tale per cui il tag RFID 2 elabori tale segnale e restituisca all’unità di interrogazione 3 un segnale atto ad identificare la tipologia di gioiello associata al tag RFID 2.
La trasmissione/ricezione dei segnali da parte dell’unità di interrogazione 2 viene effettuata grazie alla presenza della antenna 31, collegata all’unità di interrogazione 3.
L’antenna 31 è preferibilmente collegata all’unità di interrogazione 3 attraverso il noto connettore RP-SMA, indicato con il numero 311 all’interno delle figure 2a e 2b, in cui viene illustrata una forma attuativa dell’antenna 31.
Secondo tale variante, l’antenna 31 è costituita da una antenna a polarizzazione circolare.
L’antenna 31 comprende un corpo centrale 312 comprendente un elemento allungato metallico 313 ed una testa 314 comprendente un avvolgimento di filo metallico 315.
Vantaggiosamente l’antenna 31 presenta una lunghezza di 60 millimetri, mentre l’elemento allungato metallico 313 è costituito da un elemento piastriforme che presenta uno spessore di 2 millimetri.
La testa 314 invece presenta un avvolgimento di filo di rame 315 che prevede un diametro di circa 0,5 millimetri e spire di diametro di circa 5 millimetri.
È possibile infine prevedere un tappo 316 terminale, con un diametro massimo di 7 millimetri.
Grazie a questa configurazione di antenna 31, il tag RFID 2 è letto non appena l’anello 1 è posizionato in corrispondenza dell’antenna 31.
Con particolare riferimento alla figura 1, il sistema oggetto della presente invenzione presenta un contenitore, come ad esempio un cofanetto 4, che comprende un coperchio 41.
Il coperchio 41 supporta un dispositivo del tipo tablet 5 che funziona come unità di visualizzazione delle informazioni ricevute dall’antenna 31.
Il tablet 5 è integrato all’interno del coperchio 41 e può essere posto sia internamente al cofanetto 4, come illustrato in figura 1, oppure esternamente allo stesso, in modo da poter utilizzare il cofanetto 4 anche a coperchio 41 chiuso.
Il tablet 5 comprende ovviamente almeno una unità di memorizzazione, in cui sono memorizzate i database contenenti le informazioni circa i vari gioielli, organizzate sulla base dei codici identificativi univoci associati ad ogni tag RFID 2, e unità di elaborazione, volte all’esecuzione di software specifici.
Ad esempio un software caricato sul tablet 5 può essere il responsabile della generazione di segnali di comando, per mettere in funzionamento l’unità di interrogazione 3
L’unità di interrogazione 3 può essere realizzata secondo uno dei qualsivoglia modi noti allo stato dell’arte, ad esempio può essere costituita da una scheda elettronica, che da un lato è collegata al tablet 5, attraverso una connessione 35 che consenta una comunicazione bidirezionale, come la connessione USB/OTG e/o l’interfaccia UART/USB, mentre dall’altro lato è collegata alla antenna 31, attraverso la connessione RP-SMA.
In base al posizionamento del tablet 5, il sistema può essere configurato in modo tale per cui o il tablet 5 risulti sempre collegato all’unità di interrogazione 3, tablet 5 interno al coperchio 41, oppure il tablet 5 risulti collegato solamente quando il cofanetto 4 è chiuso, tablet 5 esterno al coperchio 41.
Il software presente sul tablet, il cui funzionamento verrà descritto in riferimento alla figura 3, attiva l’unità di interrogazione 3, la quale, con le modalità descritte in precedenza, riceve il codice univoco identificativo del tag 2, per poi inviarlo al tablet 5.
Il software presente sul tablet 5 ricerca a quali informazioni corrisponde il codice univoco identificativo e visualizza tali informazioni sul display, in modo che l’utente possa ottenere una anagrafica dell’anello 1, che è stato posizionato all’interno del cofanetto 4, in corrispondenza o sopra l’unità di interrogazione 3.
Come anticipato, il tablet 5 ha una propria unità di memorizzazione dove sono registrate tutte le informazioni riferite agli oggetti preziosi e le immagini di riferimento.
Il tablet 5 può essere aggiornato periodicamente nella sua banca dati interna con collegamento wifi ad un router connesso ad Internet e con il software applicativo specifico, in modo da poter collegare il tablet 5 ad un server in hosting per l’aggiornamento remoto delle nuove schede anagrafiche di tutti i gioielli che hanno un tag RFID applicato.
Tale procedura potrebbe essere riassunta attraverso i seguenti passi di metodo:
- accensione tablet 5,
- selezione modalità “aggiornamento”,
- Controllo presenza connessione internet (wireless o cavo) ed eventuale controllo libello batteria o allaccio ad una rete di distribuzione elettrica esterna,
- in caso di presenza di connessione internet, è previsto un passo di collegamento ad un server da cui scaricare tutti gli aggiornamenti e le schede anagrafiche relative ai gioielli di più recente produzione.
Ovviamente è possibile prevedere un passo di autenticazione di un utente, in cui un utente deve inserire le proprie credenziali (username e password) per verificare l’autorizzazione all’aggiornamento.
È infine possibile prevedere sulle pareti del cofanetto 4 una o più aperture 42 volte a consentire l’aerazione della unità di interrogazione 3, così come è possibile prevedere mezzi di raffreddamento, ventole o simili, atti a limitare la temperatura di funzionamento dell’intero sistema.
La figura 3 illustra il funzionamento del sistema oggetto della presente invenzione.
Al momento che il tablet 5 viene accesso, il software applicativo inizializza la comunicazione con l’unità di interrogazione 3 secondo il settaggio impostato, la connessione di interfaccia 35 analizza la configurazione dell’unità di interrogazione inviando un comando ed aspetta una riposta di conferma dalla stessa unità di interrogazione 3.
La fase di lettura del tag RFID 2 avviene mediante un comando inviato automaticamente dal software del tablet 5 e mettendo l’anello 1 in prossimità o a contatto dell’antenna 31 o dell’unità di interrogazione 3.
L’unità di interrogazione 3 genera un segnale di interrogazione e ad intervalli di lettura di due secondi rileva il codice identificativo univoco del tag RFID e lo trasmette mediante la connessione 35 al tablet 5.
È possibile prevedere spie luminose montate sulla unità di interrogazione 3, indicative dello stato di funzionamento dell’unità stessa, sia essa ad esempio spenta, accesa in lettura, accesa ma in stand-by, malfunzionante.
La lettura dei Tag RFID 2 permette al sistema di poter controllare l’effettiva validità del tag RFID ed in tal caso visualizzare, attraverso il display del tablet 5, una scheda con le caratteristiche tecniche di originalità o visualizzare un errore di difformità, ad esempio nel caso in cui il codice identificativo univoco non sia presente nel database.
Si specifica infine che è possibile prevedere che il tablet sia connesso direttamente alla rete internet, utilizzando database e informazioni in appositi archivi cloud, senza la necessità di avere i database memorizzati localmente.
Mentre l’invenzione è suscettibile di varie modifiche e costruzioni alternative, alcune forme di realizzazione preferite sono state mostrate nei disegni e descritte in dettaglio.
Si deve intendere, comunque, che non vi è alcuna intenzione di limitare l’invenzione alla specifica forma di realizzazione illustrata, ma, al contrario, essa intende coprire tutte le modifiche, costruzioni alternative, ed equivalenti che ricadano nell’ambito dell’invenzione come definito nelle rivendicazioni.
L’uso di “ad esempio”, “ecc.”, “oppure” indica alternative non esclusive senza limitazione a meno che non altrimenti indicato.
L’uso di “include” significa “include, ma non limitato a” a meno che non altrimenti indicato.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di riconoscimento di gioielli (1) e oggetti preziosi, comprendente almeno un gioiello (1), almeno un dispositivo di identificazione (2) ed almeno una unità di interrogazione (3) di detto dispositivo di identificazione (2), caratterizzato dal fatto che il detto gioiello (1) presenta una sede di alloggiamento (12) di detto dispositivo di identificazione (2), comprendendo il detto dispositivo di identificazione (2) un codice univoco identificativo ed essendo la detta unità di interrogazione (3) configurata per inviare un segnale di interrogazione a detto dispositivo di identificazione (2) e rilevare un segnale di risposta generato da detto dispositivo di identificazione (2) sulla base del detto codice univoco identificativo.
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, in cui la detta unità di interrogazione (3) comprende una antenna (31) a polarizzazione circolare.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 2, in cui la detta antenna (31) comprende un corpo centrale (312) comprendente un elemento allungato metallico (313) ed una testa (314) comprendente un avvolgimento di filo metallico (315).
  4. 4. Sistema secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui la detta sede di alloggiamento (12) comprende uno strato di smalto atto a chiudere detta sede di alloggiamento (12).
  5. 5. Sistema secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui la detta sede di alloggiamento (12) presenta uno strato di smalto sulle pareti interne.
  6. 6. Sistema secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui è prevista una unità di visualizzazione (5) collegata alla detta unità di interrogazione (3), la quale unità di visualizzazione (5) è atta a visualizzare le informazioni rilevate da detta unità di interrogazione (3).
  7. 7. Sistema secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui è presente un contenitore (4), del tipo cofanetto (4) o simili, atto all’alloggiamento della detta unità di interrogazione (3) e del detto gioiello (1) durante l’interrogazione del detto dispositivo di identificazione (2).
  8. 8. Sistema secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui il detto contenitore (4) comprende un coperchio (41), comprendendo la detta unità di visualizzazione (5) almeno uno schermo integrato all’interno di detto coperchio (41).
  9. 9. Sistema secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui è prevista una tessera del tipo smart card, la quale tessera comprende mezzi di memorizzazione per la memorizzazione di detto codice identificativo, e mezzi di comunicazione con una unità remota, del tipo smartphone o simili.
  10. 10. Sistema secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui è presente una unità remota collegabile a detta unità di visualizzazione (5).
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