IT201800005334A1 - Capsula perfezionata. - Google Patents

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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65DCONTAINERS FOR STORAGE OR TRANSPORT OF ARTICLES OR MATERIALS, e.g. BAGS, BARRELS, BOTTLES, BOXES, CANS, CARTONS, CRATES, DRUMS, JARS, TANKS, HOPPERS, FORWARDING CONTAINERS; ACCESSORIES, CLOSURES, OR FITTINGS THEREFOR; PACKAGING ELEMENTS; PACKAGES
    • B65D85/00Containers, packaging elements or packages, specially adapted for particular articles or materials
    • B65D85/70Containers, packaging elements or packages, specially adapted for particular articles or materials for materials not otherwise provided for
    • B65D85/804Disposable containers or packages with contents which are mixed, infused or dissolved in situ, i.e. without having been previously removed from the package
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  • Mechanical Engineering (AREA)
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“Capsula perfezionata”
La presente invenzione ha per oggetto una capsula perfezionata per le macchine da caffè.
Come noto, attualmente, sono in commercio diversi tipi di capsule per contenere porzioni monodose di preparati per bevande espresse, quali caffè, tè, tisane, cappuccino, ecc…
Una volta riempite con il preparato e chiuse, le capsule sono confezionate e vendute al dettaglio, affinché i consumatori le impieghino con apposite macchine “da caffè” espresso, ottenendo così la preparazione delle bevande.
Alcuni tipi noti di capsule, ad esempio quelli compatibili con il cosiddetto “sistema Nespresso”, sono costituite da un corpo di contenimento cavo in materiale plastico, conformato a bicchiere e provvisto di un fondo dal quale si erge una parete laterale a forma di tronco di cono, che termina superiormente in una imboccatura per l’inserimento del preparato, in corrispondenza della quale si trova usualmente una flangia anulare che sporge verso l’esterno.
Tali capsule sono vendute vuote ai torrefattori (talvolta passando per intermediari) che provvedono a riempirle con il preparato, ad esempio una miscela di caffè in polvere, e a chiuderle mediante pellicola, di solito utilizzando apposite macchine automatiche.
Le capsule vuote sono spedite in grandi quantità alla loro destinazione secondo due modalità: o sono disposte in contenitori “alla rinfusa” oppure sono impilate l’una sull’altra.
La modalità di spedizione con impilaggio mal di si adatta al caso delle capsule di forma troncoconica sopra descritte, in quanto, proprio a causa della loro conformazione, le capsule disposte in una pila si incastrano, poiché l’inserimento del fondo di una di esse nella cavità dell’altra produce un accoppiamento per interferenza tra le rispettive pareti laterali.
Pertanto, questo tipo di capsule è spedito in imballaggi ove esse sono contenute alla rinfusa.
Una volta giunte a destinazione, le capsule sono rovesciate nella tramoggia di una macchina di separazione che le alimenta a un vibratore che provvede a singolarizzarle.
Tuttavia, la movimentazione di questi imballaggi causa un costante spostamento e cambio di orientamento delle capsule in essi contenute, con l’effetto che spesso un certo numero di capsule si impilano casualmente, incastrandosi l’una all’altra.
Come conseguenza, si ha che le capsule impilate non vengono singolarizzate dal vibratore ed è quindi richiesto l’intervento umano per staccarle l’una dall’altra.
Per superare tale inconveniente, attualmente, alcune capsule sono provviste di tre nervature interne, che originano dalla superficie interna della parete laterale e sono angolarmente distanziate di centoventi gradi. Tali nervature interne alla capsula definiscono riscontri contro i quali va a battere il fondo di una diversa capsula che entrasse nella cavità di contenimento del preparato.
Sebbene tale soluzione abbia funzionato efficacemente nell’evitare l’incastratura per impilaggio, nel mercato delle capsule si avverte da tempo l’esigenza di sistemi alternativi, che consentano una maggiore flessibilità per i produttori.
Il compito tecnico alla base della presente invenzione è quindi proporre una capsula che soddisfi tale esigenza.
Tale compito tecnico è raggiunto dalla capsula realizzata secondo la rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di forme di realizzazione preferite ma non esclusive della capsula dell’invenzione, come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 è una vista assonometrica della capsula secondo l’invenzione;
- la figura 2 è una vista assonometrica dal basso di una capsula dell’invenzione, secondo una particolare forma di realizzazione;
- la figura 3 è una vista dall’alto della capsula delle figure precedenti; - le figure 4 e 5 sono viste assonometriche in sezione della capsula delle due figure precedenti;
- la figura 6 è un vista dall’alto della capsula in accordo con una ulteriore particolare forma di realizzazione dell’invenzione; e
- la figura 7 è una vista assonometrica in sezione della capsula della figura precedente.
Con riferimento alle figure citate, si è indicato con 1 e 10 una capsula realizzata secondo l’invenzione, destinata a contenere prodotti estraibili, ad esempio prodotti infusibili o solubili, quali preparati per bevande calde, come caffè, tè, tisane, cappuccino, ecc..
Tuttavia, non si esclude la possibilità di impiegare la capsula 1, 10 proposta anche con prodotti che, una volta estratti, non siano costituititi da bevande ma da altri alimenti.
Come mostrato nelle figure allegate, la capsula 1, 10 comprende un corpo a bicchiere cavo, provvisto di un fondo 11 dalla circonferenza o perimetro del quale si erge almeno una parete laterale 12 che termina in un’apertura, opposta al fondo 11, destinata a essere chiusa da una pellicola.
Di preferenza, la capsula 1, 10 è realizzata in corpo unico, ad esempio in materiale plastico o biodegradabile oppure alluminio o altro e, sempre preferibilmente, ha una forma a tronco di cono.
In dettaglio, il fondo 11 della capsula 1, 10 può essere piatto e circolare, a guisa di disco e la parete laterale 12 è troncoconica, cioè ha la forma di una porzione della superficie laterale di un cono.
La capsula 1, 10 dell’invenzione è specialmente destinata a cooperare funzionalmente, una volta riempita e chiusa, con una macchina “da caffè” espresso provvista di una camera di infusione, come ad esempio le macchine domestiche del “sistema Nespresso”.
Per questa ragione, la capsula 1, 10 proposta può includere una flangia 13 anulare, che origina dalla parete laterale 12, in corrispondenza dell’apertura e si estende verso l’esterno, la quale flangia 13 include mezzi di tenuta destinati a interagire con un bordo di estremità libero della camera di infusione, in modo da definire una tenuta idraulica propedeutica alla corretta estrazione della bevanda.
In dettaglio, a parte delle specifiche caratteristiche inventive che saranno descritte nel prosieguo, la capsula 1, 10 può essere realizzata secondo gli insegnamenti del brevetto europeo n.2489609 della stessa Richiedente. Secondo un aspetto importante dell’invenzione, la capsula 1, 10 include almeno un elemento distanziante 2, 20, posto in corrispondenza del suo fondo 11 e discosto dalla parete laterale 12.
Si noti che con “discosto dalla parete laterale 12” si intende che è l’elemento distanziante è separato, e quindi non aderente, alla parete. Per la precisione, l’elemento distanziante 2, 20 è una sporgenza longiforme che origina dal fondo 11, vale a dire dalla sua superficie interna e si prolunga nella cavità, definita internamente al corpo a bicchiere della capsula 1, 10.
In pratica, l’elemento distanziante 2, 20 può essere realizzato in corpo unico con il resto della capsula 1, 10 e si estende per una predeterminata lunghezza all’interno della stessa fino a una propria estremità libera (si vedano gli esempi realizzativi rappresentati nelle figure allegate).
La funzione dell’elemento distanziante 2, 20 nella capsula 1, 10 dell’invenzione è quella di fungere da battuta per il fondo 11 di un’altra capsula 1, 10 che entri nell’apertura, in modo da prevenire l’incastratura. In pratica, l’invenzione prevede di rendere disponibile una molteplicità di capsule 1, 10, ciascuna provvista di almeno un elemento distanziante 2, 20 che è dimensionato in modo tale che, se nella sua cavità si inserisce il fondo 11 di un’altra capsula 1, 10 uguale, allora questo va a riscontro con l’elemento 2, 20 citato e resta quindi a una distanza dal fondo 11 della prima capsula 1, 10 sufficiente a prevenire un accoppiamento per interferenza tra le rispettive pareti laterali 12.
In altre parole, la lunghezza dell’elemento distanziante 2, 20 è preferibilmente scelta in modo tale che sia la minima che impedisce che l’impilaggio tra due capsule 1, 10 realizzate in accordo con l’invenzione, produca anche un loro incastro.
Ad esempio, l’elemento distanziante 2, 20 ha una lunghezza compresa tra 7 e 10 mm e, preferibilmente, tra 7,5 mm e 8,5 mm e ancora più preferibilmente esso è lungo circa 8,2 mm.
Si noti che la capsula 1, 10 può essere lunga tra i 2,5 e i 3 cm, e preferibilmente è lunga circa 2,8 cm o 2, 9 cm; il fondo della capsula 1, 10 può avere un diametro compreso tra i 2 e i 2, 5 cm, ad esempio circa 2, 3 cm o 2, 4 cm mentre il diametro dell’imboccatura può essere tra 2,5 e 3 cm e preferibilmente circa 2,7 cm.
L’elemento distanziante 2, 20 può avere una forma rastremata verso una rispettiva estremità libera e in particolare avere una forma a dente come nell’esempio delle figure 3, 4, e 5, oppure avere una sezione a croce o X, come nell’esempio delle figure 6 e 7.
Vantaggiosamente, l’elemento distanziale 20 può essere cavo, come i due mostrati nella figura 2, a tutto vantaggio della economicità e leggerezza delle capsule.
Si descrivono di seguito due esemplificative forme di realizzazione particolari dell’invenzione, che non esauriscono le possibilità applicative del concetto inventivo proposto.
In una prima forma di realizzazione, rappresentata nelle figure 6 e 7, la capsula 1 è dotata di un solo elemento distanziante 2.
In questo caso, è preferibile, sebbene non necessario, che l’elemento distanziante 2 sia collocato al centro del fondo 11.
Tuttavia, va notato che non solo la soluzione a unica sporgenza distanziante può prevedere quest’ultima in posizione decentrata, ma anche che nelle forme realizzative provviste di una pluralità di elementi distanzianti, uno di essi può essere comunque collocato al centro del fondo 11.
Nella forma di realizzazione mostrata nelle figure 2 – 5, sono presenti due sporgenze distanziali 20 che, in questo caso, sono discoste dal fondo 11 della capsula 10 e, in dettaglio, sono esemplificativamente poste sul medesimo diametro del fondo 11 stesso.
Sebbene nell’esempio preferenziale delle figure le due sporgenze 20 siano conformate da una nervatura anulare o semitoroidale di irrobustimento presente sul fondo 11, è anche possibile che le due o più sporgenze distanzianti siano separate da questa o che la nervatura non sia presente.
Dalla descrizione dell’invenzione sopra svolta, risulta chiaro che sia possibile ottenere delle capsule antincastro 1, 10 alternative rispetto a quelle note e che, poiché esse hanno un numero di elementi distanzianti 2, 20 che può ridursi a due o addirittura uno, risultano più economiche rispetto alle capsule note che presentano tre nervature.
Tuttavia, si noti che, di principio, il numero di elementi distanzianti può anche essere maggiore di due.
Un ulteriore vantaggio che hanno le capsule dell’invenzione rispetto a quelle antincastro note è quello di superare un inconveniente molto specifico che affligge alcune delle aziende torrefattrici o intermediarie destinatarie delle capsule imballate.
Infatti, sebbene spesso le capsule vuote siano direttamente rovesciate nella tramoggia delle macchine singolarizzatrici di cui si è parlato in sede di discussione della tecnica nota, alcune aziende hanno la necessità di spostare le capsule da una zona di scarico del proprio stabilimento a una di singolarizzazione e riempimento.
Per facilitare questo trasporto, l’ideale è che le capsule si possano impilare senza incastrarsi l’una con l’altra.
Ciò non è possibile con le capsule note perché, dal momento che le nervature originano dalla superficie laterale e non possono essere troppo ampie per evitare di compromettere la funzionalità di estrazione del preparato, allora esse vengono poste abbastanza in alto da assicurarsi che di intercettare il fondo delle altre capsule prima che si verifichi l’incastratura, anche nel caso in cui le altre capsule entrassero di sbieco. Poiché invece la capsula 1, 10 dell’invenzione include elementi distanzianti 2, 20 collocati solo sul fondo 11, allora vi è la matematica certezza che il fondo 11 di un’altra capsula 1, 10 che entri nell’apertura incontri la sporgenza o le sporgenze 2, 20, a prescindere dall’orientamento di ingresso.
Pertanto, gli elementi distanzianti 2, 20 dell’invenzione possono essere dimensionati in modo tale da essere sufficientemente lunghi da impedire l’incastro ma abbastanza corti da consentire un impilaggio momentaneo per permettere brevi trasporti all’interno degli stabilimenti di destinazione.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Capsula (1, 10) per prodotti estraibili, ad esempio preparati per bevande calde, comprendente un corpo a bicchiere cavo (11, 12) provvisto di un fondo (11) dal quale si erge almeno una parete laterale (12) che termina in un’apertura, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un elemento distanziante (2, 20) posizionato in corrispondenza di detto fondo (11) e discosto da detta parete (12).
  2. 2. Capsula (1, 10) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto elemento distanziante (2, 20) è una sporgenza longiforme che origina dal fondo (11) e si prolunga internamente in detto corpo.
  3. 3. Capsula secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento distanziante (2, 20) è collocato centralmente al fondo (11).
  4. 4. Capsula (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un unico elemento distanziante (2).
  5. 5. Capsula (10) secondo almeno una delle rivendicazioni dalla 1 alla 3, comprendente una pluralità di elementi distanzianti (20).
  6. 6. Capsula (10) secondo la rivendicazione precedente, in cui gli elementi distanzianti sono discosti dal centro del fondo (11).
  7. 7. Capsula (10) secondo la rivendicazione precedente, in cui il fondo (11) ha una forma circolare e almeno due elementi distanzianti (20) sono posti su un medesimo diametro.
  8. 8. Capsula (1, 10) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento o elementi distanziante/i (2, 20) ha/hanno una forma rastremata verso una rispettiva estremità libera.
  9. 9. Capsula (10) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento o elementi distanziante/i è/sono cavo/i (20).
  10. 10. Capsula (1, 10) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, avente una forma sostanzialmente a tronco di cono.
  11. 11. Insieme di capsule (1, 10) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, ciascuna delle quali include almeno un elemento distanziante (2, 20) dimensionato in modo che, se nella sua cavità si inserisce il fondo (11) di un’altra capsula (1, 10), i rispettivi fondi (11) sono a una distanza sufficiente a prevenire un accoppiamento per interferenza tra le relative pareti laterali (12).
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WO2008087099A2 (de) * 2007-01-15 2008-07-24 Swiss Caffe Asia Ltd. Kapsel, mittel zum penetrieren des bodens einer kapsel und vorrichtung für die zubereitung eines getränks
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