IT201800002193A1 - Valvola per abbeveratoio. - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“Valvola per abbeveratoio”
La presente invenzione ha per oggetto una valvola per un abbeveratoio ed un abbeveratoio per animali comprendente la summenzionata valvola. In particolare con il termine “abbeveratoio” si intende un trogolo destinato a raccogliere liquidi per l’abbeveramento degli animali.
La valvola oggetto della presente invenzione è destinata a trovare largo impiego negli abbeveratoi delle nursery degli allevamenti animali, in particolare allevamenti suini, in cui i lattonzoli vengono generalmente separati dalla scrofa alcune settimane dopo la nascita.
Infatti l’allattamento dei lattonzoli non viene compiuto dalle scrofe bensì demandato ad appositi abbeveratoi.
Tali abbeveratoi comprendono una vasca di raccolta, le cui dimensioni possono dipendere dalle esigenze dell’allevatore, configurata per contenere e raccogliere il latte per l’allattamento degli animali.
In particolare il latte deve essere introdotto nella vasca ad una temperatura compresa tra 4 e 60 gradi centigradi.
Alla luce di questo, un’apposita conduttura idraulica è configurata per rifornire di latte ogni singola vasca di raccolta.
Gli abbeveratoi più recenti possiedono un meccanismo attuatore che permette all’animale di far fluire il latte dalla tubatura alla vasca di raccolta.
In sostanza il lattonzolo, per abbeverarsi, deve premere con il muso un leverismo di attuazione il quale permette l’afflusso di latte nell’apposita vasca di raccolta.
Tali abbeveratoi hanno bisogno di continua pulizia in modo da evitare la proliferazione di agenti infetti e la successiva diffusione.
Alla luce di tutto ciò è stata sviluppata una apposita procedura di pulizia delle tubature che fa uso di acqua ad alta temperatura.
In sostanza viene sospesa momentaneamente l’erogazione di latte e viene fatta scorrere nelle tubature di alimentazione acqua a temperatura di circa 80 gradi in modo da rimuovere le impurità.
Le valvole che permettono l’alimentazione agli abbeveratoi dell’arte nota non sono in grado di discriminare la procedura di pulizia delle tubature rispetto a quella che porta alla normale alimentazione.
Durante questa procedura i lattonzoli che cercano di abbeverarsi si trovano investiti da un getto di acqua calda con il rischio di eventuali scottature. Questi episodi, che si sviluppano molto spesso all’interno degli allevamenti, portano traumi nel lattonzolo che, dopo tale scottatura, difficilmente troverà nuovamente confidenza con l’abbeveratoio e pertanto ne possono pregiudicare la corretta prosecuzione del suo sviluppo.
Compito tecnico della presente invenzione è dunque quello di mettere a disposizione una valvola per abbeveratoio che sia in grado di superare gli inconvenienti dell’arte nota.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di mettere a disposizione una valvola per abbeveratoio in grado di evitare l’afflusso di acqua alla vasca di raccolta durante le procedure di pulizia delle tubature in modo efficiente e sicuro.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da una valvola per abbeveratoi comprendente le caratteristiche esposte in una o più delle rivendicazioni. Le rivendicazioni dipendenti corrispondono a possibili forme di realizzazione dell’invenzione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa di una forma di realizzazione di una valvola per abbeveratoio.
Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:
− la figura 1 rappresenta una vista in sezione di un abbeveratoio per animali in accordo con la presente invenzione;
− la figura 2 rappresenta una vista in sezione di una valvola per abbeveratoio secondo un piano verticale in una configurazione di chiusura;
− la figura 3 rappresenta una vista in sezione della valvola per abbeveratoio di figura 2 secondo un piano verticale in una configurazione di apertura.
Con riferimento alle figure allegate è stato indicato complessivamente con 1 un abbeveratoio per animali che, per semplicità, verrà di seguito indicato come abbeveratoio 1.
L’abbeveratoio 1 è configurato per l’allattamento degli animali, preferibilmente maiali, nel periodo successivo alla nascita.
In particolare, i maiali molto giovani, i cosiddetti lattonzoli, vengono separati dalle scrofe poche settimane dopo la nascita e pertanto il loro allattamento è demandato ad un apposito abbeveratoio che fornisce loro il latte necessario alla crescita.
Come visibile in figura 1, l’abbeveratoio 1 comprende una vasca di raccolta 2 configurata per contenere una predeterminata quantità di latte destinato all’abbeveramento del bestiame.
Preferibilmente tale vasca di raccolta 2 è realizzata in un materiale resistente all’usura dovuta all’esposizione continua a liquidi come per esempio l’acciaio inossidabile.
Nella forma realizzativa illustrata in figura 1, la vasca di raccolta 2 presenta una conformazione sostanzialmente a coppa con sviluppo prevalentemente radiale.
Vantaggiosamente tale conformazione permette un abbeveramento facile ed intuivo da parte dei lattonzoli.
In accordo con differenti forme di realizzazione, la vasca di raccolta 2 può essere realizzata in materiali differenti, come per esempio materiali polimerici, diverse tipologie di metallo o materiali ceramici, ed assumere conformazioni diverse da quella precedentemente indicata, senza che si alteri il concetto inventivo della presente invenzione.
La vasca di raccolta 2 può essere disposta sul terreno o su di un supporto appoggiato su di una sua superficie inferiore di appoggio.
In accordo con una forma realizzativa preferita e come visibile in figura 1, la vasca di raccolta 2 comprende un elemento di supporto 3 ed è ad esso collegata. Vantaggiosamente tale configurazione permette un collegamento efficiente con una tubatura di alimentazione 4 del latte.
In particolare la vasca di raccolta 2 è collegabile alla tubatura di alimentazione 4 in prossimità di una sua estremità inferiore 2a.
Tale tubatura di alimentazione 4 è configurata per alimentare la vasca di raccolta 2 da una sorgente di liquido esterna (non presente nelle figure). In particolare la vasca di raccolta 2 è collegabile alla tubatura di alimentazione 4 mediante una valvola 5 idraulica. Tale valvola 5 è interposta tra la vasca di raccolta 2 e la sorgente di liquido esterna ed è appositamente configurata per permettere il passaggio controllato del latte dalla tubatura di alimentazione 4 alla vasca di raccolta 2.
La valvola 5 è configurata, inoltre, per impedire l’afflusso di liquido alla vasca di raccolta 2 durante una procedura di lavaggio della tubatura 4. In particolare, durante tale procedura viene sospesa l’erogazione di latte e viene fatta scorrere nella tubatura di alimentazione 4 una determinata quantità di acqua alla temperatura di circa 80 gradi e ad una preimpostata pressione in modo da rimuovere le impurità.
Tale valvola 5 impedisce il passaggio dell’acqua calda usata per l’operazione di pulizia dalla tubatura di alimentazione 4 alla vasca di raccolta 2 in modo da evitare che tale acqua entri in contatto con gli animali intenzionati ad abbeverarsi.
Preferibilmente la valvola 5 è collegata alla tubatura di alimentazione 4 mediante mezzi di collegamento reversibile come per esempio mezzi ad innesto rapido o collegamenti bullone-corpo filettato.
Nel seguito verrà descritta dettagliatamente la valvola 5 in accordo con la presente invenzione.
In accordo con la forma realizzativa preferita e come riportato nelle figure annesse, la valvola 5 presenta una forma allungata con una direzione principale di sviluppo lungo un asse “X”, destinato ad essere orientato preferibilmente in direzione verticale, ed una sezione preferibilmente circolare.
La valvola 5 comprende un corpo valvola 100 realizzato con una conformazione sostanzialmente a cilindro cavo e definente la parte della valvola 5 destinata ad entrare in accoppiamento con la vasca di raccolta 2. In particolare il corpo valvola 100 presenta una estremità d’ingresso 100a, inferiore, collegabile alla tubatura di alimentazione 4 del latte, ed una estremità di uscita 100b, superiore, collegabile alla vasca di raccolta 2 del latte per permettere l’abbeveramento degli animali.
Il corpo valvola 100 è realizzato preferibilmente in materiale metallico adatto a resistere alla corrosione indotta dalla presenza di fluidi in scorrimento, per esempio acciaio inossidabile.
In accordo con differenti forme realizzative il corpo valvola 100 può essere realizzato in materiali metallici differenti o in altre tipologie di materiale, come per esempio un materiale polimerico, e presentare conformazioni differenti da quella precedentemente descritta senza che si alteri il concetto invettivo della presente invenzione.
In accordo con le figure annesse, il corpo valvola 100 è configurato in modo tale da presentare una camera di ingresso 101 rivolta verso detta estremità di ingresso 100a e collegabile alla tubatura di alimentazione 4, ed una camera di uscita 102, rivolta verso della estremità di uscita 100b e collegabile alla vasca di raccolta 2. Preferibilmente, le due camere 101, 102 sono reciprocamente sovrapposte o allineate lungo il precedentemente menzionato asse “X”.
Preferibilmente, inoltre, camera di ingresso 101 e camera di uscita 102 presentano conformazione sostanzialmente tubolare ed una sezione sostanzialmente circolare.
Il corpo valvola 100 presenta un’espansione radiale 103 di forma anulare interposta tra la camera di ingresso 101 e la camera di uscita 102 per definire una riduzione della sezione di passaggio per il fluido, in altre parole per definire un condotto 110, il quale è ad esempio centrale, a sezione ristretta (rispetto alle camere 101, 102) collegante le due camere 101, 102.
In particolare l’espansione radiale 103 si estende verso l’interno, vale a dire radialmente verso il citato asse “X”, e definisce un primo spallamento 103a ed un secondo spallamento 103b tra loro contrapposti e rivolti, rispettivamente, verso la camera di ingresso 101 e verso la camera di uscita 102.
La valvola 5 comprende inoltre un otturatore 104 montato sul corpo valvola 100, in modo scorrevole lungo l’asse “X”, in particolare all’interno del corpo valvola 100.
In accordo con una forma realizzativa preferita della presente invenzione e come riportato nelle figure annesse, l’otturatore 104 è disposto a cavallo del condotto 110 ed in maggior dettaglio comprende uno stelo 105 almeno parzialmente inserito all’interno del condotto 110 in modo da risultare scorrevole lungo il summenzionato asse “X”.
In particolare tale stelo 105 presenta una conformazione sostanzialmente tubolare, preferibilmente a sezione circolare.
Lo stelo 105 dell’otturatore 104 e l’espansione radiale 103 definiscono tra di essi un meato calibrato 106 configurato per mettere in comunicazione di fluido la camera di ingresso 101 e la camera di uscita 102 in una condizione di apertura della valvola 5, così da consentire un’alimentazione di latte verso la vasca di raccolta 2.
In particolare lo stelo 105 presenta un diametro pari a 8 mm. Il meato 106 ha, nel dettaglio, uno spessore compreso tra spessore compreso tra 0.08 mm e 0.60 mm, ad esempio compreso tra 0.1 mm e 0.5 mm, e preferibilmente costante.
In altre parole, il meato 106 è un condotto anulare, di comunicazione tra la camera di ingresso 101 e la camera di uscita 102.
In accordo con una forma realizzativa preferita e come visibile nelle figure annesse, lo stelo 105 presenta una prima estremità 105a, collegata ad un piattello di chiusura 107, ed una seconda estremità 105b, collegata ad un piattello di fine corsa 108 disposto contrapposto al piattello di chiusura 107.
In particolare, come visibile in figura 2, il piattello di chiusura 107 è disposto all’interno della camera di ingresso 101 e configurato per andare in battuta sul primo spallamento 103a in una condizione di chiusura della valvola 5. Analogamente, il piattello di fine corsa 108 è disposto all’interno della camera di uscita 102 e configurato per andare in battuta sul secondo spallamento 103b in una condizione di fine corsa di apertura dell’otturatore 104 corrispondente ad una massima distanza tra il piattello di chiusura 107 ed il primo spallamento 103a.
Preferibilmente il piattello di chiusura 107 comprende un elemento di tenuta 107a in materiale elastomerico, preferibilmente una guarnizione anulare, configurato per realizzare una tenuta di fluido con detto primo spallamento 103a.
Sull’otturatore 104 agisce un organo di contrasto 109, per esempio una molla di compressione ad elica, la quale è inserita nella camera di uscita 102 e preme contro il piattello di fine corsa 108, il quale mantiene premuto l’otturatore 104 verso l’estremità di ingresso 100a in modo tale da mantenere il piattello di chiusura 107 distanziato dal primo spallamento 103a. Nel dettaglio, la molla di compressione 109 ha un’estremità attiva su una superficie esterna del piattello di fine corsa 108 ed agisce, ad esempio, su una zona centrale, in particolare rientrante, del piattello di fine corsa 108.
In tal modo, quando la pressione all’interno della camera di ingresso 101 è al di sotto di un valore prestabilito (normale condizione di alimentazione di latte), il piattello di chiusura 107 rimane spinto in apertura dall’organo di contrasto 109 garantendo l’apertura della valvola 5 e quindi l’alimentazione del latte, mentre quando la pressione all’interno della camera di ingresso 101 sale al di sopra del valore prestabilito (condizione tipica di un ciclo di lavaggio) il piattello di chiusura 107 dell’otturatore 104 è spinto contro il rispettivo spallamento 103a determinando una chiusura della valvola 5.
In altre parole l’otturatore 104 è mobile tra due posizioni estreme definite dalle battute dei due piattelli 107 e 108 sui rispettivi spallamenti 103a e 103b, e cioè sul primo spallamento 103a e sul secondo spallamento 103b. In uso, prima dell’erogazione del latte, l’otturatore 104 si trova in una posizione estrema in cui il piattello di fine corsa 108 è disposto in battuta sul secondo spallamento 103b spinto dalla forza esercitata dall’organo di contrasto 109. Nel corso della normale condizione di alimentazione del latte la pressione esercitata dal fluido sull’otturatore 104 comprime l’organo di contrasto 109 fino al raggiungimento di una posizione di equilibrio. In tale condizione l’otturatore 104 si trova in una posizione intermedia tra le due posizioni estreme sopracitate. Questa posizione garantisce l’apertura della valvola 5 e quindi l’alimentazione del latte. Durante la procedura di pulizia delle tubature di alimentazione, l’acqua per la pulizia viene alimentata alla valvola 5 con una pressione superiore rispetto a quella di alimentazione del latte. Questa differenza di pressione è tale da determinare un passaggio in automatico della valvola 5 nella configurazione di chiusura. In questo modo l’acqua di pulizia non può raggiungere la camera di uscita 102 della valvola 5 e, pertanto, non può entrare in contatto con l’animale.
Preferibilmente, la valvola 5 può comprendere inoltre un organo di attivazione a spinta (non presente nelle figure e per esempio nella forma di un pulsante) solidale all’otturatore 104 e coassialmente ad esso e disposto nella vasca 2 per essere premuto dall’animale direttamente con il muso per portare l’otturatore 104 in apertura all’inizio dell’erogazione del latte, per esempio in condizione di vasca di raccolta 2 vuota.
Si osserva quindi che la presente invenzione raggiunge gli scopi proposti grazie ad un abbeveratoio 1 ed una rispettiva valvola 5 per abbeveratoio presentante un meato calibrato 106 interposto tra una camera d’ingresso 101 del fluido ed una camera di uscita 102 che, grazie alla differenza di pressione che si genera tra le due camere 101 e 102, definisce l’apertura o la chiusura della valvola 5.
Vantaggiosamente tale meato calibrato 106 permette l’efflusso di latte e l’interdizione del liquido di lavaggio alla vasca di raccolta 2 con elevata accuratezza ed affidabilità.
In particolare il meato calibrato 106 supera l’inconveniente dell’afflusso di acqua calda alla vasca di raccolta 2 degli abbeveratoi. In questo modo i lattonzoli risultano protetti dal pericolo dovuto all’afflusso di acqua ad alta temperatura.
Vantaggiosamente la valvola 5 per abbeveratoio della presente invenzione permette di ottenere un abbeveratoio 1 di elevata sicurezza per gli animali dell’allevamento.
Inoltre l’impiego del meato calibrato 106 permette un funzionamento di tipo autonomo e senza l’apporto di energia elettrica o manodopera da parte di operatori addetti.
Vantaggiosamente la valvola 5 e l’abbeveratoio 1 della presente invenzione risultano economicamente sostenibili e possono contribuire alla riduzione dei costi di mantenimento dell’intero impianto di allevamento.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Valvola (5) per abbeveratoio comprendente un corpo valvola (100) presentante una camera di ingresso (101) ed una camera di uscita (102), coassialmente disposte lungo un asse comune (X), per un fluido, detto corpo valvola (100) presentando un’espansione radiale (103) di forma anulare interposta tra detta camera di ingresso (101) e detta camera di uscita (102) per definire una riduzione della sezione di passaggio ed un condotto (110) a sezione ristretta; detta espansione radiale (103) definendo in aggiunta un primo spallamento (103a) ed un secondo spallamento (103b) tra loro contrapposti rivolti, rispettivamente, verso detta camera di ingresso (101) e verso detta camera di uscita (102); detta valvola (5) comprendendo inoltre un otturatore (104) montato sul corpo valvola (100), in modo scorrevole lungo detto asse (X), ed avente uno stelo (105) almeno parzialmente inserito all’interno di detto condotto (110); caratterizzato dal fatto che detto otturatore (104) comprende inoltre un piattello di chiusura (107) accoppiato ad una prima estremità (105a) di detto stelo (105), disposto all’interno di detta camera di ingresso (101) e configurato per andare in battuta sul primo spallamento (103a) in una condizione di chiusura di detta valvola (5), detto otturatore (104) essendo soggetto all’azione di un organo di contrasto (109) per mantenere detto piattello di chiusura (107) in posizione allontanata dal primo spallamento (103a); lo stelo (105) di detto otturatore (104) e detta espansione radiale (103) definendo tra di essi un meato calibrato (106) configurato per mettere in comunicazione di fluido detta camera di ingresso (101) e detta camera di uscita (102) in una condizione di apertura di detta valvola (5) in modo tale che, quando la pressione all’interno della camera di ingresso (101) è al di sotto di un valore prestabilito, il piattello di chiusura (107) è mantenuto distanziato dal primo spallamento (103a) per mezzo di detto organo di contrasto (109) ed il fluido può fluire attraverso detto meato calibrato(106) mentre quando la pressione all’interno della camera di ingresso (101) è al di sopra di detto valore prestabilito il piattello di chiusura (107) viene spinto contro il primo spallamento (103a) determinando una chiusura di detta valvola (5).
  2. 2. Valvola per abbeveratoio secondo la rivendicazione 1, in cui detto meato calibrato (106) ha uno spessore compreso tra 0.08 mm e 0.6 mm, ad esempio compreso tra 0.1 mm e 0.5 mm, e preferibilmente costante.
  3. 3. Valvola per abbeveratoio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto piattello di chiusura (107) comprende un elemento di tenuta (107a) in materiale elastomerico atto a realizzare una tenuta di fluido con detto primo spallamento (103a).
  4. 4. Valvola per abbeveratoio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto otturatore (104) comprende un piattello di fine corsa (108) accoppiato ad una seconda estremità (105b) dello stelo (105) e configurato per andare in battuta contro il secondo spallamento (103b) in una posizione di fine corsa corrispondente ad una massima distanza tra il piattello di chiusura (107) ed il primo spallamento (103a).
  5. 5. Valvola per abbeveratoio secondo la rivendicazione 4, in cui detto organo di contrasto (109) comprende una molla ad elica inserita entro detta camera di uscita (102) ed avente un’estremità attiva su una superficie esterna di detto piattello di fine corsa (108).
  6. 6. Valvola per abbeveratoio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta camera di ingresso (101) e detta camera di uscita (102) presentano conformazione sostanzialmente tubolare ed una sezione sostanzialmente circolare.
  7. 7. Valvola per abbeveratoio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un organo di attivazione a spinta disposto coassialmente a detto otturatore (104) per movimentare il piattello di chiusura (107) in allontanamento da detto primo spallamento (103a).
  8. 8. Abbeveratoio per animali comprendente una vasca di raccolta (2) di un liquido da distribuire, presentante una estremità inferiore (2a) collegabile ad una sorgente di detto liquido da distribuire ed una valvola (5) in accordo ad una o più delle rivendicazioni precedenti, interposta tra detta vasca (2) e detta sorgente di liquido.
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