IT201800001896A1 - Dispositivo assicuratore - Google Patents

Dispositivo assicuratore Download PDF

Info

Publication number
IT201800001896A1
IT201800001896A1 IT201800001896A IT201800001896A IT201800001896A1 IT 201800001896 A1 IT201800001896 A1 IT 201800001896A1 IT 201800001896 A IT201800001896 A IT 201800001896A IT 201800001896 A IT201800001896 A IT 201800001896A IT 201800001896 A1 IT201800001896 A1 IT 201800001896A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
braking
rope
retention element
opening
retention
Prior art date
Application number
IT201800001896A
Other languages
English (en)
Original Assignee
Aludesign Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Aludesign Spa filed Critical Aludesign Spa
Priority to IT201800001896A priority Critical patent/IT201800001896A1/it
Priority to US16/963,339 priority patent/US11285343B2/en
Priority to EP19707114.5A priority patent/EP3743165A1/en
Priority to PCT/IB2019/050585 priority patent/WO2019145883A1/en
Publication of IT201800001896A1 publication Critical patent/IT201800001896A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A62LIFE-SAVING; FIRE-FIGHTING
    • A62BDEVICES, APPARATUS OR METHODS FOR LIFE-SAVING
    • A62B1/00Devices for lowering persons from buildings or the like
    • A62B1/06Devices for lowering persons from buildings or the like by making use of rope-lowering devices
    • A62B1/14Devices for lowering persons from buildings or the like by making use of rope-lowering devices with brakes sliding on the rope
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A63SPORTS; GAMES; AMUSEMENTS
    • A63BAPPARATUS FOR PHYSICAL TRAINING, GYMNASTICS, SWIMMING, CLIMBING, OR FENCING; BALL GAMES; TRAINING EQUIPMENT
    • A63B29/00Apparatus for mountaineering
    • A63B29/02Mountain guy-ropes or accessories, e.g. avalanche ropes; Means for indicating the location of accidentally buried, e.g. snow-buried, persons

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione avente per titolo:
“Dispositivo assicuratore”
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo assicuratore per la regolazione, la frenata e/o il bloccaggio di almeno una corda che viene inserita e che scorre all’interno del dispositivo.
Con il termine dispositivo assicuratore, si vuole intendere un dispositivo di sicurezza, utilizzato prevalentemente nell’equipaggiamento da arrampicata ma anche per uso professionale nei lavori in altezza, per mezzo del quale un primo arrampicatore controlla e frena e/o blocca la corda di sicurezza utilizzata per assicurare un secondo arrampicatore, oltre a consentire l’autoassicurazione per effettuare discese in corda doppia e semplice.
Va fin da subito notato che nel seguito si farà riferimento alla frenata e/o al blocco della corda (o più semplicemente alla frenata/blocco della corda) indicando che il dispositivo assicuratore dell’invenzione può determinare la frenata della corda, o il blocco della corda, o anche la combinazione di una frenata della corda che porta poi fino al blocco della corda stessa.
DESCRIZIONE DELLA TECNICA NOTA
Questi dispositivi, conosciuti nel campo dell’alpinismo con il termine “belay device, o dispositivo assicuratore”, possono essere utilizzati sia nell’arrampicata all’aperto che al coperto, ad esempio nelle palestre di allenamento e consentono, in caso di emergenza, di garantire la sicurezza di uno o più arrampicatori, bloccando la o le corde di sicurezza alle quali sono assicurati, evitandone così la caduta.
Tali dispositivi sono normalmente utilizzati per assicurare un arrampicatore (leader o primo di cordata) intento ad effettuare la scalata di una parete ad un compagno a terra, chiamato in gergo “belayer”, il quale per mezzo del dispositivo assicuratore evita la caduta libera dell’arrampicatore che sta assicurando, nel caso in cui durante la salita venga commesso un errore con la conseguente perdita di una presa sicura agli appigli.
Tale tecnica è conosciuta come “assicurazione del primo di cordata”, in cui il primo arrampicatore che si appresta ad effettuare la scalata viene assistito ed assicurato ad un compagno a terra, il belayer appunto, mediante il dispositivo assicuratore, che in caso di emergenza consente di frenare e/o bloccare la corda di sicurezza vincolata all’arrampicatore, che quest’ultimo provvede a vincolare ad uno o più anelli (puniti di rinvio o punti di sosta) presenti sulla parete man mano che procede nella salita. L’assicurazione del primo può avvenire mediante una o due corde che vengono fatte passare all’interno del dispositivo assicuratore.
Inoltre, come sopra accennato, sono noti altri utilizzi dei dispositivi assicuratori che sfruttano la possibilità di bloccare/frenare la corda di sicurezza in caso di emergenza, in particolare, il belayer può anche svolgere la propria funzione quando è in parete.
Ad esempio, i dispositivi possono anche essere utilizzati per assicurare uno o più compagni che devono effettuare la salita, questa tecnica è nota come “assicurazione del o dei secondi di cordata”. In questi casi è un primo arrampicatore sulla parete da scalare che funge da belayer e mediante il dispositivo assicuratore, controlla la corda di sicurezza alla quale è assicurato un secondo arrampicatore che sta scalando la parete sotto di lui. Nel caso in cui il secondo arrampicatore perda l’appiglio, il dispositivo assicuratore vincolato all’arrampicatore più in alto, o fissato ad un punto di aggancio sulla parete, consente di frenare/bloccare la corda di sicurezza e quindi evita la caduta del compagno. Come detto, è possibile assicurare anche due secondi di cordata, ciascuno dei quali è vincolato ad una propria corda di sicurezza fatta passare all’interno del dispositivo assicuratore.
Inoltre, oltre alle funzioni di assicurare il primo di cordata e di uno o due secondi, è noto utilizzare tali dispositivi come discensori (descender device o rapelling device), vale a dire per discendere una parete che si è precedentemente scalata. Infatti, l’arrampicatore che porta vincolato a se il dispositivo, sfrutta la capacità del dispositivo assicuratore di frenare/bloccare la corda che scorre al proprio interno e quindi regolare, eventualmente mediante opportuni mezzi di cui è dotato il dispositivo, o semplicemente manualmente, la velocità di discesa modificando l’attrito che il dispositivo esercita sulla corda. Inoltre, a seguito della caduta dello o degli scalatori assicurati, sia nel caso di assicurazione del primo che nel caso di assicurazione di uno o due secondi, i dispositivi attualmente disponibili consentono di sbloccare il dispositivo dalla posizione in cui la corda è frenata/bloccata e di effettuare la calata o discesa controllata dello scalatore fino a terra o fino ad un punto sicuro sulla parete.
I dispositivi assicuratori noti nella tecnica, regolano lo scorrimento della corda e la frenano/bloccano esercitando quindi un’azione frenante, tipicamente mediante la generazione di attrito sulla corda di sicurezza. Così facendo è possibile regolare lo scorrimento, rallentare (e quindi frenare) o bloccare lo scorrimento della corda, evitando così la caduta dell’arrampicatore che si desidera assicurare.
Sono noti dispositivi di tipo manuale o di tipo semiautomatico, quest’ultimi, in caso di emergenza e quindi a seguito del tensionamento improvviso della corda dovuta alla caduta dell’arrampicatore, scattano automaticamente in posizione di emergenza in cui frenano/bloccano la corda.
Invece, nei dispositivi manuali, in caso di caduta, la persona che ha vincolato a se il dispositivo per assicurare il compagno in arrampicata, deve spostare manualmente la corda di sicurezza nella posizione in cui il dispositivo può rallentarne lo scorrimento e/o determinarne il blocco.
La domanda di brevetto WO2011/007225 a nome della stesa Richiedente della presente domanda descrive un dispositivo assicuratore, commercializzato con il nome Click-UP, che comprende un corpo principale formato da due piastre (che formano le pareti del corpo del dispositivo) vincolate tra loro secondo due piani preferibilmente paralleli, e di un’apertura nel corpo del dispositivo che consente di agganciare un moschettone di frenata/blocco della corda che è mobile all’interno dell’apertura stessa.
Il moschettone consente di vincolare il dispositivo all’imbragatura dell’utilizzatore, o belayer.
In caso di necessità, e quindi in caso di caduta dello scalatore assicurato, la tensione a cui è sottoposta la corda vincolata allo scalatore in caduta determina lo spostamento relativo del moschettone all’interno dell’apertura di cui è dotato il dispositivo dalla posizione di sblocco della corda, che è la condizione di normale utilizzo, alla posizione di emergenza in cui la corda viene frenata e/o bloccata tra il moschettone ed un elemento di contrasto o attrito.
Questo dispositivo consente di vincolare in modo efficace e semplice il primo di cordata, ma anche uno o due secondi semplicemente vincolando il moschettone ad un punto di aggancio fisso sulla parete invece che all’imbragatura del belayer. Quando il dispositivo è vincolato al punto fisso di aggancio sulla parete mediante il moschettone, il suo funzionamento è sostanzialmente simile all’utilizzo per assicurare il primo di cordata. Infatti, la frenata e/o il bloccaggio della corda viene ottenuto mediante lo spostamento relativo del moschettone all’interno dell’apertura di cui è dotato il corpo del dispositivo verso la posizione in cui la corda è frenata e/o bloccata tra il moschettone ed un elemento di contrasto o attrito.
Il dispositivo assicuratore descritto in WO2011/007225 comprende inoltre una leva mobile vincolata in modo ruotabile nello spazio tra le due piastre o pareti del corpo del dispositivo e che è precaricata mediante una molla.
La leva agisce sulla corda inserita nel dispositivo ed e quindi a contatto con quest’ultima. La leva coopera insieme ad una porzione sporgente, o dente, del profilo dell’apertura nella piastra del dispositivo nell’impedire lo spostamento del moschettone agganciato al corpo del dispositivo dalla posizione di sblocco della corda verso la posizione di frenata/blocco della corda.
Come detto, nel caso in cui la persona legata al capo di corda cada, l’utilizzatore del dispositivo o belayer sollecita il capo di corda libero (in ingresso al dispositivo) al fine di trattenere tale caduta. Ciò fa si che la corda sia sollecitata in tensione, determinando lo spostamento relativo del moschettone in avanti, relativamente al corpo dispositivo, e a vincere la resistenza offerta dalla leva precarica mediante il contatto con la corda.
Tale modalità di funzionamento seppure funzionale ed efficace richiede che la posizione della leva, il suo precarico oltre che la posizione di un dente o porzione sporgente del profilo dell’apertura del dispositivo siano dimensionati e disposti relativamente in modo tale che lo spostamento del moschettone possa essere efficacemente impedito anche se si utilizzano corde di differenti dimensioni. Infatti, come detto, la corda inserita nel dispositivo contatta la leva. In altre parole la corda è interposta tra la leva mobile e il moschettone. Ne segue che la relativa sensibilità di azionamento, per vincere il precarico della molla di cui è dotata la leva sarà diversa a seconda delle dimensioni (ed in particolare del diametro) della corda utilizzata.
Tale differenza di innesco dipendente dal tipo di corda utilizzata può comportare, in caso di cadute e relativo azionamento del dispositivo, un aumento seppure limitato della lunghezza di caduta per la persona che cade.
Inoltre, un altro effetto indesiderato che può verificarsi soprattutto se si utilizzano corde di piccole dimensioni, è che il moschettone potrebbe facilmente spostarsi nella posizione di frenata/blocco della corda, e quindi portare a frenature/bloccaggi indesiderati della stessa, anche durante il normale impiego nel dare corda allo scalatore assicurato.
Al contrario, utilizzando corde di diametro maggiore, soprattutto se durante l’utilizzo vengono mantenuti paralleli gli estremi o capi della corda in ingresso e uscita nel/dal dispositivo, la forza necessaria all’azionamento del dispositivo e quindi del movimento del moschettone nella posizione di frenata/blocco risulta più elevata di quanto richiesto con corde di diametro minore, rendendo il sistema meno efficace e meno sensibile a cadute di bassa entità, ad esempio in caso di scivolamento su piano inclinato.
Scopo della presente invenzione è quello di migliorare il dispositivo oggetto di WO2011/007225 superando gli inconvenienti sopra descritti.
In particolare è scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione un dispositivo assicuratore che funzioni in modo sicuro ed affidabile indipendentemente dalle dimensioni della corda utilizzata.
RIASSUNTO DELL’INVENZIONE
Questi ed altri scopi vengono raggiunti mediante il dispositivo assicuratore secondo la rivendicazione 1. Ulteriori caratteristiche/aspetti del dispositivo sono presentati nelle rivendicazioni dipendenti.
Il dispositivo assicuratore per la frenata e/o il bloccaggio di almeno una corda secondo la presente invenzione, comprende un corpo principale avente almeno due pareti principali (preferibilmente sostanzialmente piane), che sono disposte affacciate e distanziate tra loro, per formare uno spazio tra di esse. Almeno una corda è inserita all’interno del corpo del dispositivo nello spazio presente tra le due pareti principali, passando attraverso un’apertura che consente l’accesso allo spazio presente tra le due pareti principali. Ciascuna parete principale comprende altresì un’apertura definente almeno parzialmente un percorso di movimento per almeno un elemento di frenatura della corda che è mobile nell’apertura tra almeno una posizione di sblocco della corda ed almeno una posizione di frenata/blocco della corda.
Va notato che l’espressione “mobile nell’apertura” è utilizzata qui e nel seguito per indicare il movimento relativo (o spostamento relativo) tra elemento di frenatura e corpo del dispositivo e quindi per indicare che l’elemento di frenatura è mobile relativamente all’apertura. In altre parole, con tale espressione si vuole intendere che l’elemento di frenatura è disposto nell’apertura, ad esempio è agganciato all’apertura, in modo tale che vi sia moto o spostamento relativo tra l’elemento di frenatura e corpo del dispositivo, ed in particolare tra elemento di frenatura e apertura del corpo del dispositivo. Più in dettaglio, almeno uno tra l’elemento di frenatura e il corpo del dispositivo è mobile così che la posizione relativa tra questi due elementi possa cambiare e quindi l’elemento di frenatura possa raggiungere l’almeno una posizione di sblocco e l’almeno una posizione di frenata/blocco nel percorso di movimento. Per semplicità nel seguito si farà semplicemente riferimento al movimento, o spostamento, dell’elemento di frenatura nell’apertura volendo intendere con tale espressione il movimento, o spostamento, relativo tra elemento di frenatura e corpo del dispositivo.
Inoltre, nel seguito si farà riferimento per semplicità ad un “elemento di frenatura” volendo intendere un elemento atto a determinare la frenata e/o il bloccaggio della corda, come si vedrà in particolare quando tale elemento è posto nella posizione di frenata/blocco della corda.
Il dispositivo comprende altresì almeno un elemento, o superficie, di attrito che coopera con l’elemento di frenatura per determinare la frenata e/o il bloccaggio della corda. Infatti, la corda è disposta (ed in particolare compressa) tra l‘elemento di frenatura e l’elemento o superficie di attrito, quando l’elemento di frenatura è nella posizione di frenata/blocco della corda.
Secondo l’invenzione il dispositivo comprende inoltre almeno un elemento di ritenzione dell’elemento di frenatura nella posizione di sblocco della corda lungo il percorso di movimento.
L’elemento di ritenzione è configurato per trattenere direttamente, ed in modo reversibile, l’elemento di frenatura nell’almeno una posizione di sblocco della corda lungo il percorso di movimento.
Va anche notato che il termine “direttamente” viene qui utilizzato per indicare che vi è interazione diretta tra l’elemento di ritenzione e l’elemento di frenatura, e che quindi non vi è l’interposizione della corda nell’interazione tra l’elemento di frenatura e l’elemento di ritenzione (come ad esempio avviene in WO2011/007225).
Come si vedrà meglio nel seguito, rientra nell’ambito di protezione della presente invenzione, la presenza di un elemento di frenatura ad esempio realizzato come una bussola, o simile elemento mobile nell’apertura del dispositivo, che consente a sua volta il vincolo o l’aggancio di un secondo elemento ad esso, quale ad esempio un moschettone o un anello.
Vantaggiosamente, a differenza delle soluzioni note, come ad esempio quella descritta in WO2011/007225, l’elemento di ritenzione trattiene direttamente l’elemento di frenatura mobile all’interno dell’apertura e non è più presente una leva che è posta a contatto con la corda inserita all’interno del dispositivo. Ne segue che l’elemento di frenatura, quale ad esempio un moschettone, può essere efficacemente trattenuto nella posizione di sblocco della corda essendovi una interazione diretta con l’elemento di ritenzione e non più mediante l’interposizione della corda, come ad esempio avviene in WO2011/007225.
Secondo un aspetto dell’invenzione, con l’espressione “trattenere direttamente l’elemento di frenatura”, si vuole intendere che l’elemento di ritenzione trasmette a, e/o genera su, l’elemento di frenatura una forza resistente (ed in generale una resistenza) che si oppone al movimento dell’elemento di frenatura almeno da detta almeno una posizione di sblocco della corda verso l’almeno una posizione di frenata/blocco della corda.
In altre parole, secondo la presente invenzione, l’elemento di ritenzione trasmette e/o genera una forza resistente (ed in generale una resistenza) che impedisce il movimento dell’elemento di frenatura in modo diretto, ovverosia senza che la forza resistente che si oppone al movimento dell’elemento di frenatura venga trasmessa a, e/o generata su, l’elemento di frenatura mediante l’interposizione della corda, e quindi trasferita all’elemento di frenatura attraverso la corda installata nel dispositivo.
In uso, secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento di frenatura è sottoposto a forze (ad esempio dovute al tensionamento della corda, sia nel caso di normale utilizzo quando la corda viene fatta passare per dare corda allo scalatore assicurato, sia quando lo scalatore assicurato cade e quindi si determina un tensionamento maggiore della corda) che tendono a spostarlo relativamente al corpo del dispositivo dalla posizione di sblocco della corda verso la posizione di frenata/blocco della corda. Come detto, si vuole intendere lo spostamento relativo tra elemento di frenatura e corpo del dispositivo. L’elemento di ritenzione contrasta tali forze trattenendo l’elemento di frenatura nella posizione di sblocco, ed in particolare come detto trasmette e/o genera una forza resistente a tale spostamento relativo che tende a portare l’elemento di frenatura verso la posizione di frenata/blocco della corda.
Così facendo il movimento dell’elemento di frenatura dalla posizione di sblocco della corda (e quindi di normale utilizzo del dispositivo in cui la corda può liberamente scorrere all’interno di esso) verso la posizione di frenata/blocco della corda può essere temporaneamente impedito in modo efficace sicuro, e soprattutto in modo indipendente dal diametro della corda inserita nel dispositivo. Vantaggiosamente, il dispositivo secondo la presente invenzione consente di ottenere una amplificata operabilità nel dare e recuperare la corda, da e verso la persona assicurata a monte, con un relativo incremento della sua sicurezza. Inoltre, la soluzione proposta consente una particolare sensibilità di azionamento e innesco in caso di caduta, cioè di improvvisa sollecitazione in tensione della corda.
Come detto, secondo un aspetto della presente invenzione, l’elemento di ritenzione trattiene in modo reversibile l’elemento di frenatura. In altre parole, il trattenimento è temporaneo ed in generale il trattenimento esercitato dall’elemento di ritenzione è di tipo reversibile e quindi cedibile.
Più in dettaglio, secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento di ritenzione trattiene l’elemento di frenatura fino a che la forza esercitata dall’elemento di frenatura sull’elemento di ritenzione, ad esempio provocata dal tensionamento della corda che viene trasferita all’elemento di frenatura, non supera una certa soglia predeterminata.
Tale soglia, o valore di soglia, può ad esempio corrispondere sostanzialmente al valore massimo di forza resistente che è trasmessa e/o generata dall’elemento di ritenzione. Ne segue che al superamento di tale soglia la resistenza dell’elemento di ritenzione viene vinta e il movimento relativo tra elemento di frenatura e corpo del dispositivo fa sì che l’elemento di frenatura possa spostarsi dalla posizione di sblocco verso la posizione di frenata/blocco, o viceversa. Vantaggiosamente tale valore di soglia viene scelto in modo tale da consentire l‘efficace trattenimento dell’elemento di frenatura nella posizione di sblocco durante il normale utilizzo del dispositivo (ad esempio quando si desidera dare corda allo scalatore assicurato facendo scorrere liberamente la corda all’interno del dispositivo) ed in modo tale da determinare lo spostamento verso la posizione di frenata/blocco quando la corda viene tensionata, ad esempio a seguito della caduta dello scalatore assicurato.
Secondo un aspetto dell’invenzione tale valore di soglia per cui l’elemento di frenatura non è più trattenuto in posizione di sblocco, e quindi può muoversi verso la posizione di frenata/blocco della corda, può essere scelto ad esempio mediante la forma geometrica e/o le dimensioni dell’elemento di ritenzione e/o le caratteristiche del materiale di cui è fatto l’elemento di ritenzione e/o da opportuni mezzi di precarico dell’elemento di ritenzione.
Secondo un aspetto vantaggioso della presente invenzione, l’elemento di ritenzione è disposto in modo tale da intercettare e quindi entrare in contatto con l’elemento di frenatura che è mobile nell’apertura. In altre parole, secondo un aspetto della presente invenzione, l’elemento di ritenzione è disposto a contatto con l’elemento di frenatura per impedirne il movimento almeno dalla posizione di sblocco della corda verso la posizione di frenata/blocco della corda lungo il percorso di movimento lungo il profilo P.
Vantaggiosamente, il contatto dell’elemento di ritenzione con l’elemento di frenatura consente di trasmettere sull’elemento di frenatura la forza resistente che si oppone al movimento relativo dell’elemento di frenatura verso la posizione di frenata/blocco della corda, quest’ultimo quindi è trattenuto nella posizione di sblocco della corda dall’elemento di ritenzione.
Secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento di ritenzione si estende all’interno del profilo dell’apertura per contattare l’elemento di frenatura impedendone il movimento almeno dalla posizione di sblocco della corda verso la posizione di frenata/blocco della corda lungo il percorso di movimento.
Vantaggiosamente, l’estensione dell’elemento di ritenzione all’interno del profilo dell’apertura fa si che l’elemento di ritenzione interferisca con il movimento dell’elemento frenatura all’interno dell’apertura, e quindi in modo tale da essere incidente al percorso di movimento dell’elemento di frenatura. Così facendo è possibile ottenere il contatto di almeno parte dell’elemento di ritenzione con l’elemento di frenatura determinando quindi l’impedimento temporaneo del movimento, almeno dalla posizione di sblocco della corda verso la posizione di frenata/blocco della corda.
Secondo un aspetto della presente invenzione, l’elemento di ritenzione forma una porzione ristretta dell’apertura in cui è mobile l’elemento di frenatura.
Vantaggiosamente, l’elemento di ritenzione determina una riduzione delle dimensioni dell’apertura formando una porzione ristretta per il passaggio dell’elemento di frenatura. Tale porzione ristretta ha dimensioni ridotte rispetto ad altre parti/aree dell’apertura in cui non è presente l’elemento di ritenzione. Così facendo è possibile controllare efficacemente ed in modo diretto il movimento dell’elemento di frenatura lungo il percorso di movimento nell’apertura.
Infatti, come detto, essendoci contatto tra l’elemento di frenatura e l’elemento di ritenzione, e non più l’interposizione della corda come in WO2011/007225, il funzionamento prescinde dal diametro della corda utilizzato.
Secondo un ulteriore aspetto della presente invenzione, l’elemento di ritenzione trattiene l’elemento di frenatura in posizione di sblocco della corda generando una forza resistente allo spostamento dell’elemento di frenatura verso la posizione di sblocco, ad esempio tale forza può essere una forza magnetica. Secondo possibili forme di realizzazione, tale forza magnetica è esercitata ad esempio da un elemento di ritenzione comprendente un magnete atto ad attirare verso di se un elemento di frenatura, ad esempio realizzato in materiale che viene attratto dalla forza magnetica generata, come ad esempio un materiale ferromagnetico. Ad esempio, può essere utilizzato un elemento di frenatura realizzato in ferro, ad esempio un moschettone di ferro.
La forza magnetica generata dall’elemento di ritenzione comprendente un magnete attrae verso di se l’elemento di frenatura e quindi genera una resistenza al suo allontanamento e quindi allo spostamento dalla posizione di sblocco della corda verso la posizione di frenata/blocco della corda.
Vantaggiosamente, anche secondo tale aspetto dell’invenzione, l’elemento di ritenzione trattiene in modo diretto l’elemento di frenatura nella posizione di sblocco della corda, generando la forza magnetica che si oppone allo spostamento dell’elemento di frenatura. Inoltre, anche secondo tale aspetto il trattenimento è reversibile, infatti, quando l’elemento di frenatura è sollecitato dalla corda con una forza superiore alla forza generata (ad esempio la forza magnetica) dall’elemento di ritenzione generata sull’elemento di frenatura, quest’ultimo potrà spostarsi verso la posizione di frenata/blocco della corda. Va fin da subito notato che la possibile forma di realizzazione in cui l’elemento di ritenzione contatta l’elemento di frenatura, e quindi di preferenza trasmette una forza resistente che si oppone al movimento dell’elemento di frenatura, può essere alternativa, o utilizzata in combinazione, alla possibile forma di realizzazione in cui l’elemento di ritenzione genera una forza resistente, ad esempio una forza magnetica, che si oppone allo spostamento dell’elemento di frenatura almeno dalla posizione di sblocco verso la posizione di frenata/blocco della corda.
In altre parole, secondo un aspetto della presente invenzione, l’elemento di ritenzione è configurato per trattenere direttamente, ed in modo reversibile, l’elemento di frenatura in almeno una posizione di sblocco della corda lungo il percorso di movimento e preferibilmente l’elemento di ritenzione è a contatto con, e/o genera una forza resistente su (ad esempio una forza magnetica), l’elemento di frenatura così da opporsi allo spostamento dell’elemento di frenatura almeno dalla posizione di sblocco della corda verso la posizione di frenata/blocco della corda.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più evidenti dalla seguente descrizione, fatta a titolo di esempio con riferimento alle figure allegate, in cui:
● le Figure 1a, 1b e 1c mostrano in modo schematico il funzionamento di una possibile forma di realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione, in cui in Figura 1a la corda non è stata ancora inserita nel corpo del dispositivo, in Figura 1b la corda è stata inserita nel dispositivo e l’elemento di frenatura è disposto nell’apertura ed è in posizione di sblocco della corda; in Figura 1c l’elemento di frenatura è in posizione di frenata/blocco della corda;
● le Figure 2a-2b mostrano una possibile forma di realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione rispettivamente in una vista laterale ed in sezione secondo il piano A-A; l’elemento di ritenzione comprende un filo armonico avente entrambe le estremità vincolate al corpo del dispositivo;
● le Figure 3a-3b mostrano una possibile forma di realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione rispettivamente in una vista laterale ed in sezione secondo il piano A-A; l’elemento di ritenzione comprende una molla vincolata in corrispondenza della porzione inferiore sinistra del dispositivo ed avente un estremo libero;
● le Figure 4a-4b mostrano una possibile forma di realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione rispettivamente in una vista laterale ed in sezione secondo il piano A-A; l’elemento di ritenzione comprende una molla vincolata in corrispondenza della porzione inferiore destra del dispositivo ed avente un estremo libero;
● le Figure 5a-5b mostrano una possibile forma di realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione rispettivamente in una vista laterale ed in sezione secondo il piano A-A; l’elemento di ritenzione è realizzato di pezzo con il corpo del dispositivo e comprende un estremo libero;
● le Figure 6a-6b mostrano una possibile forma di realizzazione del dispositivo secondo le figure 5a e 5b in cui è diversa la posizione dell’elemento di ritenzione;
● le Figure 7a-7b mostrano una possibile forma di realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione rispettivamente in una vista laterale ed in sezione secondo il piano A-A; l’elemento di ritenzione comprende una molla vincolata in corrispondenza della porzione inferiore destra del dispositivo ed avente un estremo libero oltre che essere dotato di un rivestimento di materiale a basso coefficiente di attrito;
● le Figure 8a-8b mostrano una possibile forma di realizzazione del dispositivo secondo le figure 7a-7b in cui il dispositivo è sprovvisto di un coperchio mobile di parziale chiusura dell’apertura per l’ingresso e l’uscita della corda;
● le Figure 9a-9b mostrano una ulteriore possibile forma di realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione in cui l’elemento di ritenzione è realizzato in pezzo unico con almeno parte del corpo del dispositivo;
● le Figure 10a e 10b sono viste prospettiche di una possibile forma di realizzazione del dispositivo assicuratore secondo le figure 7a, 7b, nel quale l’elemento di frenatura e la corda non sono visibili, in cui il coperchio mobile è rispettivamente mostrato in posizione operativa in cui ostruisce almeno parzialmente l’apertura di passaggio per l’ingresso e l’uscita della corda, ed in posizione non operativa in cui non ostruisce tale apertura. DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alle figure allegate verranno descritte alcune possibili forme di realizzazione del dispositivo assicuratore 100 secondo la presente invenzione. Va fin da subito notato che nelle figure allegate elementi simili delle varie forme di realizzazione verranno indicati con i medesimi riferimenti numerici.
Le figure 1a-1c mostrano in modo schematico una possibile forma di realizzazione generale del dispositivo secondo la presente invenzione e la sua modalità di funzionamento. Quanto descritto con riferimento alla forma di realizzazione illustrata nelle figure 1a-1c può essere applicato parimenti alle altre possibili forme di realizzazione illustrate nelle altre figure allegate 2 - 9. Infatti, come si vedrà, esse si differenziano tra loro sostanzialmente per la diversa conformazione/disposizione dell’elemento di ritenzione 150.
Come visibile ad esempio con riferimento alle figure allegate, il dispositivo assicuratore 100 comprende un corpo principale 1 avente due pareti principali 2, 3. Di preferenza le pareti principali sono sostanzialmente piane. Secondo una possibile forma di realizzazione le pareti principali 2, 3 possono essere vincolate tra loro, o comunque distanziate l’una rispetto all’altra, mediante uno o più mezzi di vincolo 4 , 5 , 6, o elementi distanziali aventi lunghezza prestabilita, come ad esempio una pluralità di perni. Non sono però escluse altre forme di realizzazione in cui vengono impiegate differenti modalità di vincolo, o di distanziamento, tra loro delle pareti principali 2, 3, o altresì può essere prevista la loro costruzione in pezzo unico.
Le pareti principali 2 e 3 sono di preferenza vincolate in posizione affacciata e corrispondente, vale a dire in modo tale da formare due piani preferibilmente paralleli.
Il dispositivo secondo la presente invenzione consente di assicurare uno o più scalatori mediante una o più corde 10 corrispondenti fatte passare all’interno del dispositivo. Infatti, il corpo principale 1 formato da almeno due pareti principali 2 3 vincolate tra loro, preferibilmente secondo piani sostanzialmente paralleli, determina la formazione di uno spazio, o volume, tra le due pareti principali affacciate e all’interno di tale spazio viene fatta passare una corda 10, come ad esempio schematicamente indicato nelle Figure 1a-1b.
Va notato che secondo un aspetto della presente invenzione, il dispositivo 100 ed in particolare il corpo principale 1 si sviluppa secondo un piano Y, o asse Y’, predominante (si noti che il piano è illustrato schematicamente nelle figure 2a – 9a indicato con il riferimento Y mentre l’asse è indicato schematicamente in figura 10b con il riferimento Y’) che è sostanzialmente parallelo al piano di estensione predominante delle pareti principali 2, 3. Si vedano ad esempio le figure 2a - 9a in cui il piano Y di sviluppo predominante del corpo del dispositivo è parallelo al piano di sviluppo di ciascuna delle pareti principali 2, 3. Va anche notato che nelle figure 2 – 9, il piano predominante corrisponde anche al piano A-A secondo cui è presa la vista in sezione.
In altre parole, lo spazio interno (o volume interno) del corpo del dispositivo 1, presente tra le due pareti principali 2, 3, si estende secondo un piano Y, o asse Y’, che è sostanzialmente corrispondente e preferibilmente parallelo, all’estensione delle due pareti principali 2, 3.
Va notato che il perimetro del dispositivo (o parete laterale), ovverosia la superficie laterale che chiude lo spazio tra le pareti principali, lungo il perimetro di quest’ultime, può essere chiuso ad esempio da un elemento di copertura o guscio.
Un’apertura 11 per l’ingresso e l’uscita della corda 10 è presente nel perimetro del corpo del dispositivo e tale apertura 11 si sviluppa sostanzialmente in modo da intersecare il, e preferibilmente in modo tale da risultare sostanzialmente perpendicolare al, piano di estensione delle pareti principali 2, 3, e quindi in modo tale da intersecare, e preferibilmente risultare perpendicolare all’asse Y’ o piano Y di sviluppo predominate del dispositivo. In altre parole, l’apertura 11 che consente l’inserimento della corda 10 è disposta in modo tale che l’asse Y’ o il piano Y passino attraverso l’apertura 11.
Va notato che nelle figure allegate 1a e 2b-9b è visibile nella parte superiore di tali figure la corda 10 all’esterno del dispositivo prima del suo inserimento attraverso l’apertura 11. L’apertura 11 per l’ingresso e l’uscita della corda 10 è in collegamento diretto con il volume (spazio) presente tra le due pareti principali 2, 3.
Nella figura 1b,1c e nelle figure 2b-9b (all’interno del corpo del dispositivo e con linea tratteggiata) è illustrata la corda 10 a seguito del suo inserimento all’interno del corpo del dispositivo. Una volta inserita all’interno del corpo del dispositivo, la corda 10 presenta forma sostanzialmente piegata ad U e due porzioni (o estremità) 10a, 10b sono passanti in corrispondenza dell’apertura 11. Per questo motivo, l’apertura 11 verrà anche indicata nel seguito come apertura per l’ingresso e l’uscita della corda in quanto, in condizione di uso, (ovverosia con la corda inserita nel corpo del dispositivo) la corda “entra ed esce” dal dispositivo, presentando una porzione piegata ad U e due estremità o porzioni 10a, 10b passanti attraverso l’apertura 11.
Il perimetro dell’apertura 11 è quindi sostanzialmente definito dall’estremità delle due pareti principali 2, 3. Inoltre, come si vedrà meglio nel seguito, il dispositivo comprende una superficie o elemento di attrito 12 che coopera con l’elemento di frenatura 15 per determinare la frenatura e/o il bloccaggio della prima porzione o estremità 10b della corda 10, mentre in posizione sostanzialmente opposta (guardando il dispositivo secondo un piano parallelo al piano secondo cui si estendono le pareti principali) è disposto un elemento o superficie di appoggio 121 per la seconda estremità 10a della corda 10.
Secondo una possibile forma di realizzazione, come ad esempio visibile nelle viste prospettiche delle figure 10a e 10b, il perimetro dell’apertura 11 può essere definito dalle due pareti principali 2, 3, dall’elemento di attrito 12 e dall’elemento di appoggio 121 per la seconda estremità 10a della corda.
In altre parole, secondo un aspetto della presente invenzione, l’apertura 11 possiede una sezione di passaggio sostanzialmente rettangolare in cui i due lati maggiori opposti sono definiti dall’estremità o bordo delle pareti principali 2, 3 e i due lati minori sono definiti dall’elemento di contrasto 12 e dall’elemento di appoggio 121 (si veda ad esempio la vista prospettica delle figure 10a, 10b). Come si vedrà più in dettaglio nel seguito, l’apertura 11 può essere almeno parzialmente coperta, e quindi presentare una sezione di passaggio ridotta, mediante un coperchio 80.
Va notato che le pareti principali 2, 3 possono essere realizzate in un unico materiale oppure essere formate da due materiali che sono vincolati, o comunque associati, tra loro. Ad esempio le pareti principali 2 e 3 possono essere realizzate in materiale metallico, ad esempio con elevate caratteristiche meccaniche e peso ridotto, oppure possono essere realizzate solo in parte di un primo materiale e comprendere una ulteriore parte formata da un secondo materiale, ad esempio in materiale plastico. Ad esempio, il guscio o strato di copertura può essere utilizzato almeno in parte per la formazione delle pareti principali 2, 3.
Va notato che qui e nel seguito si farà rifermento alla forma di realizzazione in cui il dispositivo è dotato di due pareti principali 2, 3 atte alla formazione di uno spazio tra di esse. Ovviamente, è altresì possibile dotare il dispositivo di altre pareti principali, o di affiancare e vincolare tra loro più dispositivi 100 in modo tale da formare più di uno spazio tra due pareti principali disposte affacciate, e quindi poter utilizzare più di una corda 10 (ciascuna inserita in un rispettivo spazio tra due pareti principali) e quindi per assicurare più di uno scalatore o uno scalatore con più corde.
Secondo un aspetto della presente invenzione, ciascuna parete principale 2,3 comprende altresì un’apertura 8 che definisce almeno in parte un percorso di movimento (mostrato schematicamente nelle figure allegate con la linea tratteggiata indicata dal riferimento P) per almeno un elemento di frenatura 15 della corda 10 che è mobile nell’apertura 8 tra almeno una posizione di sblocco della corda ed almeno una posizione di frenata/blocco della corda.
Come accennato in precedenza, nel seguito si farà riferimento al movimento dell’elemento di frenatura nell’apertura volendo indicare il movimento relativo tra elemento di frenatura e corpo del dispositivo che determina il raggiungimento da parte dell’elemento di frenatura 15 di diverse posizioni lungo il percorso di movimento P ed in particolare almeno una posizione di sblocco della corda e almeno una posizione di frenata/blocco della corda.
Va fin da subito notato che anche se nelle figure allegate e nel seguito della descrizione si farà in alcuni casi specifico riferimento ad un moschettone 15 agganciato al corpo del dispositivo mediante il passaggio nell’apertura 8 ed in particolare mediante il passaggio in entrambe le aperture 8, va notato che l’elemento di frenatura 15 impiegato non è limitato al moschettone e può comprendere simili elementi di collegamento, preferibilmente di forma chiusa come ad esempio un anello, ma può altresì comprendere una bussola preferibilmente cilindrica che è mobile nell’apertura 8. La bussola cilindrica può essere utilizzata per il passaggio attraverso il proprio foro passante di un moschettone, o un anello, o simile elemento di collegamento.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il profilo o perimetro 8’’ dell’apertura 8 ricavata sulle pareti principali 2, 3 preferibilmente in modo corrispondente tra le due pareti, determina sostanzialmente la forma del percorso di movimento P dell’’elemento di frenatura 15 che è mobile all’interno dell’apertura. L’apertura 8 è di preferenza conformata quindi in modo tale da definire sostanzialmente un percorso di movimento dell’elemento di frenatura 15 per raggiunge una prima posizione di sblocco della corda, in cui essa è libera di scorrere, ed una seconda posizione di frenata/blocco della corda, detta anche posizione di emergenza in quanto raggiunta ad esempio quando lo scalatore assicurato perde la presa per bloccarne la caduta libera.
Come apparirà più chiaro nel seguito della presente descrizione, con particolare riferimento alle figure 1a – 1c, l’elemento di frenatura, come ad esempio il moschettone 15, mediante il suo movimento all’interno dell’apertura 8 consente di assicurare uno o più scalatori vincolati all’estremità della corda 10a.
Come detto in precedenza, la porzione 11 di superficie laterale del corpo del dispositivo rimane aperta, formando quindi la suddetta apertura 11, per consentire l’inserimento della corda di sicurezza 10 all’interno del corpo del dispositivo nello spazio tra le pareti principali 2, 3.
Le operazioni di inserimento della corda 10 all’interno del dispositivo prevedono che essa sia piegata sostanzialmente ad “U”, per l’inserimento attraverso la porzione aperta 11 della superficie laterale esterna del corpo del dispositivo, fino al raggiungimento della parte inferiore dello stesso.
Quando il moschettone, ed in generale l’elemento di frenatura 15, è inserito nell’apertura 8 (ed è ad esempio agganciato all’apertura 8 nel caso venga utilizzato un moschettone), dopo che la corda è stata inserita attraverso la porzione aperta 11 ed ha quindi assunto una forma ad “U”, la medesima corda 10 passa attorno all’elemento di frenatura 15 (si veda ad esempio la corda inserita nel dispositivo illustrata schematicamente nelle figure con linee tratteggiate). Di preferenza, quando si usa un moschettone, o un anello, quale elemento di frenatura 15, la corda 10 inserita nel corpo del dispositivo quindi risulta passante all’interno dell’anello chiuso formato dal corpo del moschettone. Secondo un aspetto, la corda 10 deve essere inserita correttamente all’interno del dispositivo, in modo tale che l’estremità 10b, ovverosia quella passante in prossimità dell’estremità superiore di sinistra nelle figure allegate (ed in particolare quella passante in prossimità dell’elemento o superficie di attrito 12), corrisponda all’estremo libero della corda che viene fatta scorrere all’interno del dispositivo man mano che l’arrampicatore sale lungo la parete, mentre l’estremità 10a, quella passante in prossimità dell’estremità opposta dell’apertura 11 per l’ingresso e l’uscita della corda (e quindi in corrispondenza dell’estremità superiore destra del dispositivo con riferimento all’orientazione visibile nelle figure e quindi quella passante in prossimità dell’elemento o superficie di appoggio 121) sia vincolata all’arrampicatore che si desidera assicurare.
Come ad esempio visibile nelle figure 2b - 9b, l’elemento di frenatura 15 può comprendere un moschettone di tipo convenzionale che viene agganciato al corpo 1 del dispositivo facendo passare il moschettone aperto attraverso le aperture 8 del corpo del dispositivo, e quindi passando nell’ansa di forma ad “U” della corda 10 una volta che questa sia stata inserita dall’apertura 11, in modo tale da risultare agganciato alle pareti principali 2, 3.
Vantaggiosamente, quando il dispositivo è utilizzato per assicurare il primo di cordata (leader), sia in corda singola che in corda doppia, l’elemento di frenatura ed in particolare il moschettone 15 svolge la duplice funzione di vincolare il dispositivo all’utilizzatore (il belayer) che assicura il primo arrampicatore in caso di caduta, oltre a collaborare assieme al dispositivo stesso per realizzare la frenata e/o il bloccaggio della corda.
In altre parole, non sono necessari altri moschettoni, o mezzi equivalenti, per vincolare il dispositivo secondo la presente invenzione all’utilizzatore che assicura il compagno.
Come risulterà maggiormente chiaro nel seguito con riferimento alla descrizione del funzionamento del dispositivo, l’elemento di frenatura 15, ad esempio il moschettone agganciato al dispositivo attraverso il passaggio nell’apertura 8, è mobile all’interno dell’apertura stessa tra un primo tratto 21 del percorso di movimento P (si veda ad esempio la figura 1a e 1b e le figure 2b – 9b) e un secondo tratto 22 del percorso di movimento P, e viceversa. Quando l’elemento di frenatura 15 si trova nel primo tratto 21 del percorso di movimento P nell’apertura 8, posizione mostrata ad esempio in Figura 1a e 1b e nelle figure 2b-9b, il dispositivo è in posizione di sblocco della corda, vale a dire nella posizione di normale utilizzo nella quale la corda è libera di scorrere all’interno del corpo 1 del dispositivo.
Quando l’elemento di frenatura 15 si trova in corrispondenza del secondo tratto 22 del percorso di movimento P nell’apertura 8, posizione ad esempio visibile in Figura 1c, il dispositivo è in posizione di emergenza e quindi in posizione di potenziale frenata/blocco, in funzione del grado di tensionamento della corda e quindi del grado di sollecitazione sulla corda, cioè se la corda sarà particolarmente sollecitata, essa sarà frenata e/o bloccata in modo tale che ne sia riallentato e/o impedito lo scorrimento.
In caso di caduta dell’arrampicatore assicurato, l’utilizzatore (il belayer) trattiene in mano l’estremo libero 10b della corda e l’elemento di frenatura 15 scatta in posizione di frenata/blocco in modo automatico. Infatti, a causa della caduta, l’estremo “occupato” della corda 10a è sottoposto ad una tensione che esercita una forza sull’elemento di frenatura causando il movimento relativo tra elemento di frenatura e corpo del dispositivo, tale per cui l’elemento di frenatura si sposta lungo l’apertura 8 dal primo tratto 21 al secondo tratto 22, in cui il dispositivo è in posizione di emergenza (di frenata/blocco) e viene frenato/inibito lo scorrimento ulteriore della corda.
Il profilo dell’apertura 8 può essere dotato di una zona sporgente, o almeno un elemento sporgente, costituito preferibilmente da un dente sporgente 20, come ad esempio visibile nelle figure 2 - 8.
Tale dente sporgente, e in generale la forma del percorso di profilo P, consente all’elemento di frenatura 15 di assumere funzionalità intermedie tra il libero scorrimento e la frenata e/o il totale bloccaggio della corda 10, in relazione alla posizione dell’elemento di frenatura 15 lungo il percorso di profilo P.
Ciò risulta particolarmente vantaggioso per svolgere talune manovre di corda note nel settore dell’arrampicata con il nome di “moulinette” o “top rope”.
Il dente sporgente 20 determina la formazione di un primo tratto del percorso di movimento P che è sostanzialmente arcuato attorno al dente 20 e un secondo tratto del percorso più prossimo all’apertura 11 per l’ingresso e l’uscita della corda che è di preferenza sostanzialmente rettilineo.
In generale va notato che il percorso di movimento P può presentare diverse conformazioni, può essere lineare, come ad esempio visibile in figura 1, oppure può essere di percorso più complesso ad esempio comprendente un tratto curvilineo, come ad esempio mostrato nelle figure 2 – 8. La presenza di un dente o porzione sporgente 20 nel perimetro 8’’, o profilo, dell’apertura 8 consente ad esempio di formare una o più curve del percorso di movimento P.
Come accennato, all’interno del corpo 1 del dispositivo assicuratore, ovvero all’interno dello spazio tre le pareti principali 2, 3 è disposto un elemento o superficie di attrito 12, anche indicato come elemento o superficie di contrasto 12.
L’elemento di attrito 12 coopera nella generazione dell’attrito sulla corda che in condizione di emergenza determina la frenata e/o il bloccaggio di quest’ultima. Più in dettaglio, l’elemento di contrasto 12 in collaborazione con elemento di frenatura 15 consente la frenata e/o il bloccaggio della corda. Infatti, quando l’elemento di frenatura si muove lungo il percorso P nell’apertura 8 a seguito del tensionamento della corda dovuta alla caduta dell’arrampicatore assicurato, l’elemento di frenatura 15 si trova nella porzione di apertura 8 prossima all’apertura 11 di ingresso ed uscita della corda e determina la compressione della corda tra esso e l’elemento di attrito 12.
Come visibile con particolare riferimento alla Figura 1c, quando il dispositivo è in posizione di frenata/blocco della corda 10, quest’ultima viene stretta tra l’elemento di contrasto 12 e l’elemento di frenatura 15. Lo scorrimento della corda 10 risulta frenato/bloccato a causa dell’attrito esercitato dall’elemento di frenatura 15 che viene forzato contro l’elemento di attrito 12 sotto l’effetto della tensione della corda 10.
Secondo alcune possibili forme di realizzazione, come ad esempio visibile nelle figure 2b – 9b, 10a -10b, l’elemento di attrito 12 può essere dotato, sulla propria superficie destinata ad entrare a contatto con la corda, per determinarne la frenata e/o il bloccaggio, di una o più rigature 45, o scanalature (ad esempio conformate a V) o altre lavorazioni superficiali finalizzate a incrementare l’attrito in modo tale da renderne più efficace la frenata e/o il bloccaggio.
Secondo un aspetto della presente invenzione, il dispositivo secondo l’invenzione comprendere almeno un elemento di ritenzione 150 dell’elemento di frenatura 15 nella posizione di sblocco della corda lungo detto percorso di movimento P. L’elemento di ritenzione 150 è configurato per trattenere direttamente, ed in modo reversibile, l’elemento di frenatura 15 nella posizione di sblocco della corda lungo il percorso di movimento P.
Secondo una possibile forma di realizzazione, l’elemento di ritenzione 150 è disposto a contatto con l’elemento di frenatura 15 per impedirne il movimento almeno dalla posizione di sblocco della corda verso detta almeno una posizione di frenata/blocco della corda lungo il percorso di movimento P. Il contatto tra l’elemento di ritenzione 150 e l’elemento di frenatura 15 consente di trasmettere all’elemento di frenatura una forza resistente che si oppone allo spostamento dell’elemento di frenatura almeno dalla posizione di sblocco verso la posizione di frenata/blocco della corda.
Anche se nel seguito si farà particolare riferimento alla possibile forma di realizzazione in cui l’elemento di ritenzione 150 è a contatto con l’elemento di frenatura 15, va altresì notato che in altre forme di realizzazione secondo la presente invenzione l’elemento di ritenzione può non essere a contatto con l’elemento di ritenzione e trattenere l’elemento di frenatura generando una forza resistente sull’elemento di frenatura, tale forza resistente si oppone al movimento di quest’ultimo ed in generale al movimento relativo tra elemento di frenatura e corpo del dispositivo. Ad esempio, l’elemento di ritenzione può essere configurato per generare una forza magnetica che si oppone allo spostamento, e quindi genera resistenza, allo spostamento dell’elemento di frenatura dalla posizione di sblocco verso la posizione di frenata/blocco della corda.
Secondo tale possibile forma di realizzazione, non mostrata nelle figure allegate, l’elemento di ritenzione può comprendere un magnete atto ad attrarre verso di se, e quindi trattenere, l’elemento di frenatura realizzato in materiale che può essere attratto dalla forza magnetica generata, ad esempio un materiale ferromagnetico. Ad esempio un elemento di frenatura comprendente un moschettone realizzato in ferro può essere impiegato in tale forma di realizzazione.
Va altresì notato che la presente invenzione ricomprende altresì la possibilità che il trattenimento diretto dell’elemento di frenatura da parte dell’elemento di ritenzione possa essere effettuato mediante la combinazione di contatto tra l’elemento di ritenzione e l’elemento di frenatura (e quindi mediante trasmissione di una forza resistente che si oppone allo spostamento dell’elemento di frenatura generata dal contatto tra tali elementi) e la generazione di una forza resistente sull’elemento di frenatura, ad esempio come detto mediante generazione di una forza magnetica che attira l’elemento di frenatura verso l’elemento di ritenzione. A prescindere dalla modalità di realizzazione del trattenimento in posizione di sblocco della corda, va notato che la posizione di sblocco della corda, ovverosia la posizione dell’elemento di frenatura nell’apertura 8 in cui non viene impedito il libero scorrimento della corda, l’elemento di frenatura è in posizione distanziata rispetto all’elemento di attrito 12, come ad esempio visibile in figura 1b e nelle figure 2b-9b. La posizione di frenata/blocco della corda in cui essa è compressa tra l’elemento di frenatura 15 e l’elemento di attrito 12 è visibile ad esempio nella figura 1c. Per semplicità la posizione di frenata/blocco della corda non è illustrata con riferimento alle possibili forme di realizzazione delle figure da 2 a 9, tuttavia essa verrà raggiunta a seguito del movimento dell’elemento di frenatura 15 lungo il percorso P nell’apertura 8 verso l’elemento di attrito 12 (verso l’alto nelle figure) fino a raggiungere una posizione in cui l’estremo della corda 10b è compresso tra l’elemento di frenatura 15 e l’elemento di attrito 12.
Secondo un aspetto dell’invenzione, come ad esempio visibile nelle figure allegate l’elemento di ritenzione 150 è disposto in modo tale da intercettare, e quindi in modo tale da entrare in contatto con l’elemento di frenatura che è mobile nell’apertura 8. Così facendo, il movimento dell’elemento di frenatura 15 dalla posizione di sblocco della corda 10 (e quindi di normale utilizzo del dispositivo in cui la corda può liberamente scorrere all’interno di esso) verso la posizione di frenata/blocco della corda può essere temporaneamente impedito.
Va notato che l’espressione “impedire il movimento dell’elemento di frenatura almeno dalla posizione di sblocco della corda verso detta almeno una posizione di frenata/blocco della corda lungo detto percorso di movimento P” viene qui utilizzata per indicare che l’elemento di ritenzione 150 può essere configurato per impedire il movimento almeno quando l’elemento di frenatura si sposta dalla posizione di sblocco verso la posizione di frenata/blocco della corda, tuttavia è implicito, o comunque non va esclusa la possibilità che anche nel movimento inverso, ovverosia dalla posizione di frenata/blocco verso la posizione di sblocco della corda l’elemento di ritenzione costituisca almeno temporaneamente un impedimento al movimento di ritorno verso la posizione di sblocco della corda. Secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento di ritenzione 150 si estende all’interno del profilo 8’’ (mostrato schematicamente da una linea tratteggiata per semplicità solo nelle figure 1a e 2b) dell’apertura 8 per contattare l’elemento di frenatura 15 impedendone il movimento almeno da detta posizione di sblocco della corda verso detta almeno una posizione di frenata/blocco della corda lungo detto percorso di movimento P.
L’espressione “si estende all’interno del profilo 8’’ dell’apertura” viene qui utilizzata per indicare che l’elemento di ritenzione 150 è disposto in modo tale da avere almeno una sua parte protrudente all’interno del profilo dell’apertura 8, ovvero che si estende oltre il perimetro 8’’ dell’apertura 8 e quindi all’interno dell’apertura 8, ad esempio se si guarda il dispositivo secondo un piano che è sostanzialmente parallelo a quello di estensione delle pareti principali (come ad esempio nelle figure 1a, 1b 1c e 2b – 9b).
L’estensione dell’elemento di ritenzione 150 all’interno del profilo 8’’ dell’apertura 8 fa si che l’elemento di ritenzione 150 interferisca con il movimento dell’elemento di frenatura 15 all’intero dell’apertura 8. In altre parole, l’elemento di ritenzione 150 è disposto in modo tale da essere incidente al percorso di movimento P dell’elemento di frenatura 15 all’interno dell’apertura 8 e quindi tale da determinare il contatto di almeno parte dell’elemento di ritenzione 150 con l’elemento di frenatura 15, determinando quindi l’impedimento temporaneo del movimento almeno dalla posizione di sblocco della corda verso la posizione di frenata/blocco della corda. Come detto, il contatto tra l’elemento di ritenzione 150 e l’elemento di frenatura 15 determina la trasmissione sull’elemento di frenatura di una forza resistente, ed in generale di una resistenza, allo spostamento dell’elemento di frenatura verso la posizione di frenata/blocco della corda.
Secondo un aspetto vantaggioso della presente invenzione, l’elemento di ritenzione 150 forma una porzione ristretta 8’ dell’apertura 8.
In dettaglio, l’elemento di ritenzione determina una riduzione delle dimensioni dell’apertura 8 formando quindi una sezione di passaggio ristretta per l’elemento di frenatura 15. Tale porzione ristretta 8’ ha dimensioni ridotte rispetto ad altre parti dell’apertura 8 in cui non è presente l’elemento di ritenzione 150, così da generare una resistenza allo spostamento dell’elemento di frenatura 15.
Va notato che la porzione ristretta 8’ possiede dimensione D’ inferiore rispetto alla dimensione minima D dell’elemento di frenatura 15 mobile all’interno dell’apertura 8. In altre parole, la sezione di passaggio per l’elemento di frenatura 15 in corrispondenza della porzione ristretta 8’ dell’apertura 8 possiede dimensione D’ minore della dimensione minima D della sezione dell’elemento di frenatura 15 che viene movimentata all’interno dell’apertura 8 lungo il percorso di movimento P.
In altre parole, l’elemento di ritenzione 150 che come detto di preferenza si estende all’interno del perimetro dell’apertura 8, ne determina una riduzione della sezione di passaggio per l’elemento di frenatura 15, in corrispondenza di una porzione ristretta 8’.
Va notato che la dimensione D’ del passaggio così come la dimensione D della sezione dell’elemento di frenatura 15 che si muove all’interno dell’apertura 8 può essere misurata mediante una linea retta, o segmento, in modo tale da congiungere due punti posti a distanza minore tra loro, come ad esempio visibile nelle figure allegate.
Ad esempio, nella porzione ristretta 8’ dell’apertura 8 vengono congiunti due punti, preferibilmente opposti, che sono posti a distanza D’ minore tra loro mediante un segmento.
Con riferimento alla sezione dell’elemento di frenatura 15 vengono congiunti mediante un segmento due punti della sezione posti a distanza minima D tra loro, come ad esempio illustrato nelle figure allegate. Va notato che se la sezione dell’elemento di frenatura 15 è circolare la dimensione minima corrisponde al diametro della circonferenza della sezione (come ad esempio nelle figure allegate). Se la sezione dell’elemento di frenatura non possiede sezione circolare, la distanza minima D viene indicata come la distanza minima tra due punti del perimetro della sezione, oppure si può fare riferimento al diametro della circonferenza che racchiude e/o circoscrive la sezione non circolare dell’elemento di frenatura 15.
Va inoltre notato che la porzione ristretta 8’ dell’apertura 8 può essere definita tra due parti 150a, 150b, dell’elemento di ritenzione 150 come ad esempio nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 9a, 9b.
In alternativa, la porzione ristretta 8’ dell’apertura 8 può essere definita tra l’elemento di ritenzione e almeno parte del corpo 1 del dispositivo, preferibilmente almeno parte di detta parete principale 2, 3, e più preferibilmente tra almeno parte dell’elemento di ritenzione 150 e almeno parte del perimetro 8’’ dell’apertura 8, come ad esempio visibile nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 1 – 8.
Secondo un aspetto della presente invenzione, l’elemento di ritenzione 150 giace in un piano che è parallelo a, o coincidente con, un piano in cui giace una parete principale 2, 3 del corpo del dispositivo.
In altre parole, come ad esempio visibile nelle figure allegate, l’elemento di ritenzione 150 è disposto in modo tale da giacere in un piano che è parallelo al piano Y, o asse Y’, principale del dispositivo e quindi è tale da non interferire, o non estendersi in modo incidente o trasversalmente rispetto al volume o spazio presente tra le due pareti principali 2, 3.
In altre parole, l’elemento di ritenzione 150 è disposto in modo tale da non essere alloggiato nello spazio presente tra le due pareti principali 2, 3 così da non contattare la corda 10. Con tale espressione si vuole intendere che l’elemento di ritenzione 150 è disposto in modo tale da non interferire con la corda 10 e con il suo movimento, contrariamente a quanto avviene nel dispositivo noto decritto in WO2011/007225, sempre a nome della Richiedente, in cui la leva disposta nello spazio tra le due pareti del corpo del dispositivo è atta a entrare in contatto con la corda.
Come ad esempio visibile nelle figure allegate, nel dispositivo secondo la presente invenzione, la corda 10 inserita all’interno del corpo del dispositivo non contatta l’elemento di ritenzione 150 in quanto quest’ultimo è posto lateralmente ed esternamente rispetto alla corda 10. In particolare, l’elemento di ritenzione 150 è disposto lateralmente rispetto allo spazio necessario al passaggio della corda e comunque si estende parallelamente a tale piano o spazio in modo tale da non interferire, e quindi non intercettare e contattare, la corda 10 durante l’uso.
Inoltre, la corda 10 può essere disposta al disotto dell’elemento di ritenzione 150, ad esempio al di sotto della porzione dell’elemento di ritenzione 150 che si estende all’interno del perimetro dell’apertura 8.
Secondo un aspetto della presente invenzione, l’elemento ritenzione 150 trattiene l’elemento di frenatura 15, in modo reversibile e quindi in modo cedibile, fintanto che la forza esercitata dall’elemento di frenatura 15 sull’elemento di ritenzione 150, preferibilmente a seguito del tensionamento della corda (dovuto ad esempio alla caduta dello scalatore assicurato all’estremo 10a), non supera una soglia predeterminata, ad esempio tra 1 e 40 N, preferibilmente tra 10 e 30 N.
Il valore di soglia, al superamento del quale l’elemento di frenatura 15 vince la resistenza al suo spostamento fornita dall’elemento di ritenzione 150, è opportunamente scelta in modo tale che durante il normale funzionamento del dispositivo, e quindi ad esempio per tensionamento della corda dovuti al suo normale scorrimento all’interno del dispositivo, ad esempio se il belayer sta fornendo corda allo scalatore assicurato man mano che quest’ultimo procede nell’ascensione della parete, non si verifica lo spostamento dell’elemento di frenatura verso la posizione di frenata/blocco della corda ed è efficacemente trattenuto nella posizione di sblocco della corda.
Il valore di soglia è invece tale per cui quando il tensionamento della corda raggiunge un valore maggiore rispetto a quello raggiunto durante il normale utilizzo, ad esempio a causa di caduta o scivolata dello scalatore assicurato, la tensione della corda viene trasferita all’elemento di frenatura che quindi tenderà ad allontanarsi dalla posizione di sblocco della corda avanzando lungo il percorso di movimento P. La forza esercitata dall’elemento di frenatura è in questo caso tale da superare la resistenza trasmessa e/o generata dall’elemento di ritenzione e quindi l’elemento di frenatura non risulta più trattenuto nella posizione di sblocco.
Va notato che secondo alcune possibili forme di realizzazione, la soglia predeterminata può essere stabilita in sede di progettazione e produzione del dispositivo assicuratore secondo la presente invenzione, ad esempio per mezzo di uno o più parametri che comprendono la forma geometrica e/o le dimensioni dell’elemento di ritenzione 150, il materiale di cui è fatto l’elemento di ritenzione, oppure la presenza di opportuni mezzi di precarico dell’elemento di ritenzione. Con riferimento ai mezzi di precarico, secondo possibili forme di realizzazione, il movimento o la deformazione dell’elemento di ritenzione può essere controllato mediante mezzi di precarico, quali ad esempio 2 magneti contrapposti, o una molla, o simili mezzi elastici agenti su una porzione dell’elemento di ritenzione, in modo tale da mantenerlo nella posizione operativa in cui trattiene l’elemento di frenatura in posizione di sblocco della corda.
Nella forma di realizzazione in cui l’elemento di ritenzione genera una forza resistente sull’elemento di frenatura, ad esempio una forza magnetica che si oppone all’allontanamento dell’elemento di frenatura dalla posizione sblocco della corda, la soglia può essere scelta ad esempio modificando la forza magnetica generata dall’elemento di ritenzione e quindi ad esempio modificando il magnete impiegato.
Secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento di ritenzione 150 è mobile e/o almeno parzialmente deformabile, preferibilmente in modo reversibile, tra una posizione operativa in cui è disposto e interagisce, ad esempio a contatto, con detto elemento di frenatura 15 e ne impedisce il movimento almeno dalla posizione di sblocco verso l’almeno una posizione di frenata/blocco lungo detto percorso di movimento P, e almeno una posizione non operativa in cui è consentito il movimento dell’elemento di frenatura 15 lungo il percorso di movimento P almeno dalla posizione di sblocco verso la posizione di frenata/blocco.
Infatti, l’elemento di ritenzione 150 è configurato in modo tale da essere mobile, o deformabile, e quindi essere spostato o deformato da una posizione in cui contatta il moschettone e di preferenza determina un restringimento dell’apertura 8 in modo tale da impedire il movimento dell’elemento di frenatura.
Il cedimento e/o la deformazione e/o il movimento ed in generale il superamento della forza resistente che si oppone allo spostamento verso la posizione di frenata/blocco della corda trasmessa e/o generata da almeno parte dell’elemento di ritenzione 150, preferibilmente causato dall’interazione, e/o dal contatto stesso, dell’elemento di frenatura che tende a spostarsi nell’apertura verso la posizione di frenata/blocco della corda a causa del tensionamento della corda stessa dovuta alla caduta del leader o primo di cordata assicurato, determina il cedimento, o il movimento, o la deformazione temporanea dell’elemento di ritenzione 150 verso una posizione non operativa tale per cui è consentito il movimento dell’elemento di frenatura 15 verso la posizione di frenata/blocco della corda 10.
Secondo un aspetto della presente invenzione, nella posizione non operativa l’elemento di ritenzione 150 è spostato, o deformato, in modo tale da aumentare temporaneamente le dimensioni della porzione ristretta 8’ dell’apertura 8 in modo tale da consentire il passaggio dell’elemento di frenatura attraverso tale porzione e quindi verso la posizione di frenata/blocco della corda 10.
Come sopra accennato, va notato che secondo possibili forme di realizzazione, la forma geometrica dell’elemento di ritenzione e/o le caratteristiche del materiale di cui è fatto l’elemento di ritenzione e/o mezzi di precarico dell’elemento di ritenzione, sono atti a modificare la resistenza trasmessa e/o generata dall’elemento di ritenzione 150, così da modificare la soglia in corrispondenza della quale è consentito il movimento dell’elemento di frenatura verso la posizione di sblocco della corda.
Infatti, quando il dispositivo è in posizione di sblocco della corda 10, e l’elemento di frenatura 15 si trova nel primo tratto 21 del percorso di movimento P nell’apertura 8 (posizione mostrata in figura 1b e nelle figure 2b-9b), l’elemento di ritenzione 150 interagisce con, e/o contatta, l’elemento di frenatura 15 e ne impedisce il passaggio verso la posizione di sblocco della corda, ovverosia nel secondo tratto 22 del percorso di movimento P, evitando il suo spostamento lungo l’apertura 8 e quindi lungo il percorso di movimento P.
Così facendo la persona, ad esempio il belayer che reca vincolato a se il dispositivo, può far scorrere liberamente la corda all’interno del dispositivo senza correre il rischio che l’elemento di frenatura 15 si sposti accidentalmente lungo il percorso P determinando così il raggiungimento indesiderato della posizione di frenata/blocco della corda.
In condizioni di emergenza, il tensionamento della corda (ed in particolare della sua estremità occupata 10a) e quindi la forza esercitata dalla corda 10 sull’elemento di frenatura 15 determina il movimento relativo tra elemento di frenatura 15 e corpo del dispositivo e quindi uno spostamento relativo dell’elemento di frenatura 15 e l’applicazione sull’elemento di ritenzione 150 (fra loro interagenti) di una forza in grado di vincere la resistenza trasmessa e/o generata dall’elemento di ritenzione 150 determinando ad esempio un cedimento e/o il movimento e/o deformazione dell’elemento di ritenzione.
Ad esempio, nella forma di realizzazione in cui l’elemento di ritenzione 150 si estende all’interno del perimetro dell’apertura 8, la porzione ristretta 8’ aumenta temporaneamente la propria dimensione D’ in quanto l’elemento di ritenzione 150 viene almeno parzialmente spostato e/o deformato verso la sua posizione non operativa per consentire il movimento dell’elemento di frenatura 15 lungo l’apertura 8 fino al raggiungimento della posizione di frenata/blocco della corda nel secondo tratto 22 del percorso P. Nella forma di realizzazione in cui l’elemento di ritenzione genera una forza sull’elemento di frenatura, ad esempio di tipo magnetico, la forza esercitata dalla corda determina il superamento della soglia della forza magnetica e quindi l’elemento di frenatura può spostarsi verso la posizione di frenata/blocco della corda.
Secondo una possibile forma di realizzazione, una volta che l’elemento di frenatura 15 ha raggiunto il secondo tratto 22 del percorso P per determinare il frenata/blocco della corda 10, l’elemento di ritenzione è nuovamente in grado di ostacolarne il passaggio. Per questo motivo, quando è necessario riportare il dispositivo nella posizione di sblocco della corda, l’utilizzatore dovrà spostare manualmente il corpo del dispositivo (ovverosia determinare movimento relativo tra elemento di frenatura e corpo del dispositivo) in modo tale da vincere la resistenza trasmessa e/o generata dall’elemento di ritenzione e per muovere l’elemento di frenatura 15 lungo l’apertura 8 dal secondo tratto 22 verso il primo tratto 21 del percorso P.
Secondo una possibile forma di realizzazione, anche in questo caso, per compiere tale operazione dove essere esercitata una forza tale da vincere la resistenza trasmessa e/o generata dell’elemento di ritenzione sull’elemento di frenatura che si oppone al movimento dell’elemento di frenatura nell’apertura 8, in questo caso dalla posizione di frenata/blocco verso la posizione di sblocco della corda.
La forza dell’elemento di ritenzione 150 potrà, per motivi tecnici e costruttivi oltreché funzionali, risultare di entità diversa, cioè la forza imposta dall’elemento di ritenzione 150 potrà avere una certa entità mentre l’elemento di frenatura 15 si sposterà dal tratto 21 al tratto 22 del percorso P, e risultare di entità diversa per ritornare dal tratto 22 al tratto 21.Ovviamente, molteplici possono essere le forme, dimensioni, materiali di costruzione dell’elemento di ritenzione 150 secondo la presente invenzione. Ad esempio il dispositivo può comprendere un solo elemento di ritenzione, oppure può comprendere due (o più) elementi di ritenzione (ad esempio uno per ogni parete principale, come ad esempio mostrato nelle figure 2-10).
Come già detto, in alternativa o in combinazione alla forma di realizzazione in cui l’elemento di ritenzione è a contatto con l’elemento di frenatura per determinarne il trattenimento diretto è possibile che l’elemento di ritenzione generi una forza resistente, ad esempio di tipo magnetico, che si oppone allo spostamento dell’elemento di frenatura verso la posizione di frenata/blocco, ad esempio attraendo tramite forza magnetica l’elemento di frenatura verso l’elemento di ritenzione stesso.
Ad esempio, nella forma di realizzazione generale delle figure 1a - 1c l’elemento di ritenzione 150 viene genericamente indicato come un elemento atto ad entrare in contatto con l’elemento di frenatura e che, come detto, può essere mobile e/o deformabile per impedire il passaggio dell’elemento di frenatura all’interno dell’apertura 8 lungo il percorso di movimento P.
Secondo alcune possibili forme di realizzazione, l’elemento di ritenzione 150 è scelto tra una molla, una lamina o un filo, preferibilmente deformabili in modo elastico. Va notato che per molla si intende un corpo deformabile elasticamente e quindi in grado di tornare nella sua condizione indeformata quando non sollecitato. La molla può ad esempio comprendere un corpo avente uno o più avvolgimenti, ma può anche essere priva di avvolgimenti o parti a spirale, e comprendere una porzione vincolata al dispositivo ed una estremità libera, oppure avente due estremità opposte vincolate al corpo del dispositivo e deformabili sostanzialmente in corrispondenza di una parte centrale o comunque posta tra le due estremità.
L’elemento di ritenzione 150 può avere due estremità laterali, oppure una sola estremità, vincolata al corpo del dispositivo in modo tale da poter essere deformato e/o avere una componente di movimento e/o di deformazione che consente di impedire il movimento dell’elemento di frenatura e al contempo di poter essere spostato o deformato in posizione non operativa in cui consente il movimento dell’elemento di frenatura.
Anche il materiale di cui l’elemento di ritenzione 150 è fatto può essere opportunamente scelto in base alle esigenze costruttive, ad esempio l’elemento di ritenzione 150 può essere realizzato in materiale metallico, o altro materiale deformabile elasticamente.
Ad esempio può essere utilizzato un materiale plastico con caratteristiche di deformabilità elastica.
Secondo possibili forme di realizzazione, l’elemento di ritenzione 150 può essere vincolato al corpo del dispositivo (come ad esempio nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 2, 3, 4, 7 e 8), oppure può essere realizzato in pezzo unico con il corpo 1 del dispositivo, preferibilmente con almeno una parete principale 2, 3, come ad esempio avviene nella forma di realizzazione delle figure 5, 6 e 9. Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 2, 2b l’elemento di ritenzione 150 comprende un filo, preferibilmente di materiale metallico armonico, che è vincolato in corrispondenza delle sue due estremità a due porzioni del corpo del dispositivo in modo tale da aver una porzione, preferibilmente una porzione sostanzialmente centrale che si estende all’interno del perimetro dell’apertura 8, e che è configurata per entrare in contatto con l’elemento di frenatura 15 mobile all’interno dell’apertura.
Secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento di ritenzione 150 comprende due porzioni 150’, 150’’ (mostrate schematicamente solo in figura 2b) che sono inclinate tra loro in modo tale che la riduzione della dimensione della sezione di passaggio dell’apertura e quindi la formazione della porzione ristretta 8’ dell’apertura 8 sia graduale, preferibilmente con riduzione che aumenta, e quindi con dimensione D’ che diminuisce, lungo il percorso di movimento P dalla posizione di sblocco della corda verso la posizione di frenata/blocco della corda. Con riferimento alle figure 3, 4, 7 e 8, tali realizzazioni comprendono un elemento di ritenzione 150 realizzato mediante una molla, o filo, o lamina o altro elemento, avente una porzione vincolata al corpo del dispositivo ed una estremità terminale libera.
Le forme di realizzazione delle figure 4, 7 e 8 sono simili tra loro sia per conformazione che per posizionamento del punto di vincolo della molla al corpo del dispositivo (si veda la parte in basso a destra del corpo del dispositivo guardando le figure).
La parte di vincolo al corpo del dispositivo in cui la molla può prevedere uno o più avvolgimenti, può essere disposta in differenti punti o zone secondo differenti possibili forme di realizzazioni, a patto di prevedere una porzione della molla che sia disposta per interagire e/o contattare l’elemento di frenatura e quindi di preferenza che si estenda all’interno del perimetro (o profilo) dell’apertura 8. Nella forma di realizzazione delle figure 7 e 8 l’elemento di ritenzione 150 che è posto a contatto con l’elemento di frenatura 15 è rivestito in materiale a basso coefficiente di attrito 150c, ad esempio materiale plastico, in modo tale da ridurre l’attrito e quindi l’usura della parte a seguito del contatto con l’elemento di frenatura. Pur avendo fatto riferimento ad una realizzazione in cui l’elemento di ritenzione è rivestito di materiale a basso coefficiente di attrito non vanno escluse possibili forme di realizzazione in cui l’elemento di ritenzione è realizzato almeno in parte in materiale a basso coefficiente di attrito.
Secondo alcune possibili forme di realizzazione, come detto in precedenza, l’elemento di ritenzione 150 può essere realizzato in pezzo unico con almeno parte del corpo del dispositivo, ad esempio può essere realizzato in pezzo unico con una parete principale 2, 3 oppure con almeno parte di guscio o strato di rivestimento, ad esempio realizzato in materiale plastico, del corpo del dispositivo.
Ad esempio nella forma di realizzazione di figura 5 e 6 l’elemento di ritenzione è configurato come una lamina, o filo, realizzato in pezzo unico con il corpo del dispositivo ed in particolare con il guscio che copre il corpo del dispositivo in modo tale da avere una estremità libera che è aggettante dal corpo del dispositivo e che contatta l’elemento di frenatura 15 per impedirne il movimento nell’apertura 5.
Nella forma di realizzazione di figura 9 l’elemento di ritenzione comprende due parti 150a e 150b che sono aggettanti dal corpo 1 e sono disposte affacciate tra loro in modo tale da formare una porzione di passaggio ristretto per l’elemento di frenatura 15.
Ovviamente, le forme di realizzazione qui descritte con riferimento alle figure sono solo alcune delle possibili forme di realizzazione dell’elemento di ritenzione disponibili per il tecnico del settore.
Come descritto precedentemente, la corda 10 deve essere inserita correttamente all’interno del dispositivo. Nel caso in cui la corda venisse involontariamente inserita nel modo sbagliato, vale a dire con l’estremità che è vincolata all’arrampicatore che si desidera assicurare, passante nella porzione dell’apertura 11 vicina all’elemento di attrito 12, e con l’estremo libero passante in corrispondenza dell’elemento di appoggio 121 e comunque passante in posizione opposta rispetto a quella in cui è disposto l’elemento di contrasto 12, il dispositivo assicuratore secondo la presente invenzione è comunque in grado di garantire la frenata e/o il bloccaggio della corda ed evitare la caduta dell’arrampicatore assicurato.
Infatti, come visibile nelle figure allegate, la parte superiore delle pareti principali 2 e 3, è sagomata in modo tale da comprendere su ciascuna di esse una gola 50, per garantire la frenata e/o il bloccaggio della corda nel caso in cui quest’ultima sia stata inserita nel modo scorretto all’interno del dispositivo.
La gola 50 è disposta sulla parete principale 2, 3 sostanzialmente in prossimità dell’elemento di appoggio 121, o comunque in posizione sostanzialmente opposta a quella in cui è disposto l’elemento di contrasto 12.
In caso di caduta dell’arrampicatore assicurato, l’estremità 10b che è passante in prossimità dell’elemento di contrasto 12 e che è erroneamente vincolata allo scalatore, è posta sotto tensione, ma il dispositivo, essendo utilizzato in modo sbagliato, non scatta in posizione di emergenza, o comunque non è in grado di esercitare un attrito tale da consentire la frenata e/o il bloccaggio della corda. L’estremo della corda, sotto l’effetto della tensione dovuta al peso dell’arrampicatore in caduta, tende a disporsi autonomamente, o comunque viene forzata a passare dall’utilizzatore che assicura il compagno, all’interno delle gole 50 che consentono di esercitare attrito sulla corda, determinandone la frenata e/o il bloccaggio. Le gole 50 sono opportunamente sagomate in modo tale da facilitare la disposizione al loro interno dell’estremo 10a della corda o delle corde ed esercitare un attrito sufficiente a determinarne la frenata e/o il bloccaggio.
Va comunque precisato che le gole 50 garantiscono la frenata e/o il bloccaggio della corda in una condizione di utilizzo scorretta del dispositivo, che non deve essere preferita a quella illustrata nelle figure.
Secondo un aspetto della presente invenzione, il dispositivo assicuratore 1 comprende inoltre un coperchio 80 atto a coprire almeno parzialmente l’apertura 11 destinata, come detto, all’ingresso ed all’uscita della corda 10 nel/dal dispositivo 1. Più in dettaglio, l’apertura 11 del corpo del dispositivo che è almeno parzialmente ostruita da un coperchio 80.
Il coperchio 80 è preferibilmente mobile tra almeno una posizione operativa (ad esempio visibile nelle figure 2 – 7, 9, 10a) in cui ostruisce, e quindi occupa, almeno parte della sezione di passaggio dell’apertura 11, ed una posizione non operativa (ad esempio visibile in figura 10b) in cui esso non ostruisce la sezione di passaggio dell’apertura.
Secondo una possibile forma di realizzazione il coperchio 80 è disposto in modo tale da dividere sostanzialmente l’apertura 11 in due porzioni 11a, 11b, separate tra loro dal coperchio 80. In altre parole, il coperchio 80 è disposto sostanzialmente in posizione centrata nell’apertura 11 in modo tale che essa sia separata in due porzioni 11a, 11b che risultano distanziate e separate tra loro. Tale disposizione del coperchio 80 consente efficacemente di fornire due sezioni di passaggio ciascuna per un rispettivo estremo 10a, 10b della corda che entra e che esce dal dispositivo. In altre parole, la corda 10 sostanzialmente piegata ad U è inserita nel dispositivo, preferibilmente quando il coperchio è in posizione non operativa (ad esempio sollevata) e quindi non ostruisce l’apertura 11. Una volta inserita, e quando il dispositivo è in posizione operativa (ad esempio abbassata) i due estremi della corda 10a e 10b saranno separati tra loro per mezzo del coperchio 80.
Infatti, il coperchio funge da elemento di separazione per i due estremi 10a, 10b della corda 10. Infatti, ciascuna estremità 10a, 10b passa in una rispettiva porzione 11a, 11b dell’apertura 11, formata dalla presenza del coperchio 80. Vantaggiosamente, la presenza del coperchio 80 contribuisce a tenere separate tra loro le estremità 10a, 10b in uscita ed in ingresso dal/nel dispositivo, in modo tale che esse possano essere efficacemente tenute separate e parallele tra loro durante il funzionamento.
Secondo un aspetto della presente invenzione, il coperchio 80 si estende in modo sostanzialmente perpendicolare rispetto ai piani secondo cui si estendono le pareti principali 2, 3 del dispositivo (e quindi il coperchio risulta anche sostanzialmente perpendicolare al piano di sviluppo predominante Y del corpo del dispositivo).
Secondo una possibile forma di realizzazione, come ad esempio mostrato nelle figure, il coperchio 80 è vincolato in modo tale da essere ruotabile tra la posizione operativa e non operativa. Secondo una possibile forma di realizzazione il coperchio 80 è ruotabile attorno ad un asse Z che giace in un piano che è parallelo rispetto ai piani secondo cui si estendono le pareti principali 2, 3 del dispositivo (e quindi anche rispetto al piano Y o asse Y’ di sviluppo predominante del corpo del dispositivo).
Ovviamente non vanno escluse altre possibili forme di vincolo e/o di modalità di movimento (ad esempio rotazione) del coperchio 80 rispetto al corpo del dispositivo.
Inoltre, secondo un aspetto vantaggioso, il coperchio 80 è disposto in modo tale da interferire, e più in particolare in modo tale da essere contattato, dall’estremità della corda 10b che viene tensionata dalla mano del belayer durante il funzionamento, ad esempio quando deve trattenere una caduta dello scalatore assicurato.
Il contatto con il coperchio 80 dell’estremo 10b tensionato della corda consente la generazione di una maggiore trasmissione della forza sull’elemento di frenatura 15 (dovuta al tensionamento della corda) che, superando il trattenimento dell’elemento di ritenzione 150, può muoversi verso la posizione di frenata/blocco della corda.
Va notato che il coperchio 80 è presente nelle forme di realizzazione illustrate nelle figure 2 – 7, 9 e 10a, ma tali realizzazioni possono essere anche essere sprovviste di tale componente. Al contrario, la forma di realizzazione di figura 8 che non è dotata di tale componente, in una variante, può anch’essa essere dotata del coperchio 80.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo assicuratore (100) per la frenata e/o il bloccaggio di almeno una corda (10) comprendente un corpo principale (1) avente almeno due pareti principali (2, 3) disposte affacciate e distanziate tra loro per formare uno spazio tra di esse, detta almeno una corda (10) essendo atta ad essere inserita attraverso un’apertura (11) all’interno del corpo (1) del dispositivo nello spazio presente tra dette due pareti principali (2, 3), ciascuna parete principale comprendendo altresì un’apertura (8) definente un percorso di movimento (P) per almeno un elemento di frenatura (15) della corda che è mobile in detta apertura (8) tra almeno una posizione di sblocco di detta almeno una corda ed almeno una posizione di frenata/blocco di detta almeno una corda, il dispositivo comprendendo altresì almeno un elemento o superficie di attrito (12), detta almeno una corda (10) essendo disposta tra detto elemento di frenatura (15) e detto elemento o superficie di attrito (12) quando detto elemento di frenatura (15) è in detta posizione di frenata/blocco della corda, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un elemento di ritenzione (150) configurato per trattenere direttamente, ed in modo reversibile, detto elemento di frenatura (15) in detta almeno una posizione di sblocco della corda lungo detto percorso di movimento (P).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di ritenzione (150) è disposto a contatto con detto elemento di frenatura (15).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto elemento di ritenzione (150) è mobile e/o almeno parzialmente deformabile, preferibilmente in modo reversibile, tra una posizione operativa in cui trattiene, e preferibilmente è a contatto con, detto elemento di frenatura (15) e ne impedisce il movimento almeno da detta posizione di sblocco verso detta almeno una posizione di frenata/blocco lungo detto percorso di movimento (P), e almeno una posizione non operativa in cui consente il movimento di detto elemento di frenatura (15) lungo il percorso di movimento (P) almeno da detta posizione di sblocco verso detta posizione di frenata/blocco.
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento ritenzione (150) trattiene detto elemento di frenatura (15) in modo reversibile fino a che la forza esercitata da detto elemento di frenatura (15) su detto elemento di ritenzione (150), a seguito del tensionamento della corda, non supera una soglia predeterminata.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui detta soglia predeterminata è scelta mediante almeno uno dei seguenti parametri: la forma geometrica e/o le dimensioni dell’elemento di ritenzione, il materiale di cui è fatto l’elemento di ritenzione, mezzi di precarico dell’elemento di ritenzione; o una loro combinazione.
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento di ritenzione (150) si estende all’interno del profilo (8’’) dell’apertura (8) per contattare detto elemento di frenatura (15) impedendone il movimento almeno da detta posizione di sblocco della corda verso detta almeno una posizione di frenata/blocco della corda lungo detto percorso di movimento (P).
  7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di ritenzione (150) forma una porzione ristretta (8’) dell’apertura (8), detta porzione ristretta avendo dimensione (D’) inferiore rispetto alla dimensione minima (D) dell’elemento di frenatura (15) mobile in detta apertura (8).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui detta porzione ristretta (8’) dell’apertura (8) è definita tra due parti (150a, 150b) dell’elemento di ritenzione (150), o è definita dall’elemento di ritenzione e almeno parte del corpo (1) del dispositivo, preferibilmente almeno parte di detta parete principale (2, 3).
  9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di ritenzione (150) è scelto tra una molla, una lamina o un filo, preferibilmente deformabili in modo elastico.
  10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di ritenzione (150) è realizzato in materiale metallico, o altro materiale deformabile elasticamente.
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di ritenzione (150) è vincolato a, o è realizzato in pezzo unico con, il corpo (1) del dispositivo, preferibilmente con almeno una parete principale (2, 3).
  12. 12. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno parte dell’elemento di ritenzione (150) è realizzato in, o è rivestito con, materiale o un elemento (150c) a basso coefficiente di attrito.
  13. 13. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di ritenzione (150) giace in un piano che è parallelo, o coincidente, ad un piano in cui giace almeno una parete principale (2, 3) del corpo del dispositivo.
  14. 14. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di frenatura mobile (15) è scelto tra un moschettone, un anello, o una bussola, detta bussola essendo preferibilmente cilindrica.
  15. 15. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di ritenzione (150) trattiene direttamente, ed in modo reversibile, detto elemento di frenatura (15) generando una forza resistente che si oppone allo spostamento di detto elemento di frenatura (15) almeno da detta posizione di sblocco della corda verso almeno una posizione di frenata/blocco della corda, preferibilmente detta forza resistente essendo una forza magnetica.
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicane 15, in cui detto elemento di ritenzione (150) comprende un magnete, o è magnetizzato, per la generazione di detta forza magnetica che si oppone allo spostamento di detto elemento di frenatura (15).
IT201800001896A 2018-01-25 2018-01-25 Dispositivo assicuratore IT201800001896A1 (it)

Priority Applications (4)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT201800001896A IT201800001896A1 (it) 2018-01-25 2018-01-25 Dispositivo assicuratore
US16/963,339 US11285343B2 (en) 2018-01-25 2019-01-24 Belay device
EP19707114.5A EP3743165A1 (en) 2018-01-25 2019-01-24 Belay device
PCT/IB2019/050585 WO2019145883A1 (en) 2018-01-25 2019-01-24 Belay device

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT201800001896A IT201800001896A1 (it) 2018-01-25 2018-01-25 Dispositivo assicuratore

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT201800001896A1 true IT201800001896A1 (it) 2019-07-25

Family

ID=62044859

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT201800001896A IT201800001896A1 (it) 2018-01-25 2018-01-25 Dispositivo assicuratore

Country Status (4)

Country Link
US (1) US11285343B2 (it)
EP (1) EP3743165A1 (it)
IT (1) IT201800001896A1 (it)
WO (1) WO2019145883A1 (it)

Families Citing this family (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO2021102510A1 (en) * 2019-11-26 2021-06-03 South Australian Health And Medical Research Institute Limited Methods and products for reducing side effects associated with use of immune agonist antibodies
EP4313321A1 (en) * 2021-04-02 2024-02-07 3M Innovative Properties Company Cable sleeve for fall protection system

Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO2011007225A1 (en) * 2009-07-15 2011-01-20 Aludesign S.P.A. Safety device
WO2012095737A2 (en) * 2011-01-13 2012-07-19 Aludesign S.P.A. Safety and descender device

Family Cites Families (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US1021986A (en) * 1911-08-21 1912-04-02 John A Johnson Clamping device.
US20080245611A1 (en) * 2007-04-07 2008-10-09 Gregory Lee Klingler Self-Belay And Rappel Device And Methods Of Use
FR2990873B1 (fr) * 2012-05-22 2016-12-09 Zedel Bloqueur de longe a corps mobile en rotation
WO2014205479A1 (en) * 2013-06-28 2014-12-31 Capital Safety Group (Australia) Pty Limited Fall arrester

Patent Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO2011007225A1 (en) * 2009-07-15 2011-01-20 Aludesign S.P.A. Safety device
WO2012095737A2 (en) * 2011-01-13 2012-07-19 Aludesign S.P.A. Safety and descender device

Also Published As

Publication number Publication date
WO2019145883A1 (en) 2019-08-01
US20210060362A1 (en) 2021-03-04
EP3743165A1 (en) 2020-12-02
US11285343B2 (en) 2022-03-29

Similar Documents

Publication Publication Date Title
ITMI20110023A1 (it) Dispositivo assicuratore e discensore
US8511434B2 (en) Fall protection safety device with a braking mechanism
RU2541305C2 (ru) Страховочное устройство
US6681891B2 (en) Belaying descending device for climbing or mountaineering
AU2011276059B2 (en) Device and method for protection during ascent
EP1642621B1 (en) Rope/slider rescue system with anchoring device
US20110048852A1 (en) Descender with Fall Arrest and Controlled Rate of Descent
US7353910B2 (en) Simple belay device
CA2241369A1 (en) Break-fall device with improved braking
US20080245611A1 (en) Self-Belay And Rappel Device And Methods Of Use
US20170113072A1 (en) Cable Grab Device
US20110114415A1 (en) Belay device with a sliding slack bar
IT201800001896A1 (it) Dispositivo assicuratore
GB2522179A (en) Improvements in and relating to rope descenders
US7055651B2 (en) Belay device
US7131515B2 (en) Compact descent controller
US20130015017A1 (en) Personal Fall Limiter Arrangement and User Connection Arrangement Therefor
US10619417B2 (en) Pass-through cable grab system
ES2904868T3 (es) Mosquetón seguro
US20230038696A1 (en) Belay device and method of use
KR20140023937A (ko) 패닉 기능을 갖는 자체-제동 디센더
WO2007037563A1 (en) Descending device
EP3159047B1 (en) Belay device
US20030057023A1 (en) Compact descent controller
IT201800021406A1 (it) Dispositivo per frenare e/o bloccare una corda