IT201600125305A1 - Dispositivo ortodontico - Google Patents
Dispositivo ortodonticoInfo
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Classifications
-
- A—HUMAN NECESSITIES
- A61—MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
- A61C—DENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
- A61C7/00—Orthodontics, i.e. obtaining or maintaining the desired position of teeth, e.g. by straightening, evening, regulating, separating, or by correcting malocclusions
- A61C7/08—Mouthpiece-type retainers or positioners, e.g. for both the lower and upper arch
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Description
- 1 - gip F4-9394
Classe Intemazionale: A61C 007/0000
Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO ORTODONTICO"
a nome COLONNA ANDREA di cittadinanza italiana residente in Via A. Gaspari, 17 - 33053 LATISANA (UD) e PELLEGRINON ANGELO di cittadinanza italiana residente in Via della Rinascita, 46 - 33053 LATISANA (UD)
dep. il al n.
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo ortodontico utilizzato per il trattamento delle malocclusioni ovvero di imperfetto combaciamento fra i denti delle due arcate dentali, problematiche verticali quali morso profondo (deep-bite) e morso aperto (open-bite), trattamenti pre-protesici, chiusura spazi, disallineamenti e mantenimento di posizioni dentarie.
Il trovato, inoltre, si riferisce anche ad un procedimento per la realizzazione di tale dispositivo ortodontico.
STATO DELLA TECNICA
È noto Γ utilizzo di dispositivi ortodontici, ad esempio per la correzione di disallineamenti dentali, anche denominati allineatori o mascherine, idonei a correggere la posizione dei denti di un paziente, o a mantenere i denti in una determinata posizione.
Tra i vari tipi di allineatori sono noti quelli realizzati con un materiale trasparente al fine di non alterare eccessivamente l’estetica del sorriso
Il mandatario STEFANO LIGI
sé e per gli altri)
Viale Eurof»*rx)nita, 171 - 53-K UDINE - 2 - gip F4-9394 ;;durante il trattamento. ;Attualmente tali allineatori vengono ottenuti mediante un’acquisizione dell’ immagine dell’arcata dentale di un paziente, anche nota come scansione intraorale. In alternativa, l’acquisizione può essere eseguita su un calco dell’arcata dentale realizzato con un materiale di precisione quale polivinilsilossano. ;L’immagine viene poi elaborata graficamente per definire l’evoluzione progressiva degli spostamenti dei denti che devono essere imposti all’arcata dentale del paziente. ;Da detta pluralità di immagini elaborate, si ottiene una pluralità di modelli virtuali tridimensionali che riproducono l’arcata dentale nelle sue evoluzioni progressive. Tali modelli virtuali tridimensionali vengono poi impiegati per realizzare rispettivi modelli fisici delle varie e progressive arcate dentali. ;In particolare, tali modelli virtuali tridimensionali vengono fomiti sotto forma di istmzioni ad una macchina di stampa tridimensionale, che permette la realizzazione del modello fisico. ;I modelli fisici, vengono poi impiegati per la realizzazione di rispettivi allineatori. ;In particolare, è noto che ciascun allineatore viene ottenuto termoformando il materiale polimerico trasparente direttamente su un rispettivo modello fìsico precedentemente ottenuto. ;Gli allineatori noti, una volta termoformati sul modello fisico, subiscono poi lavorazioni di finitura per ottenere il prodotto finale. Tali lavorazioni di finitura vengono solitamente eseguite manualmente. Tali ;Il mandatario TEFANO LIGI ;«c sé e per gli altri) ;Viale Eure^a Unita, 1 ΊΥ- 33/ 00 UDINE - 3 - gip F4-9394 ;;operazioni di finitura manuale risultano particolarmente onerose in termini di costi e di tempo. ;Per l’esecuzione di un trattamento completo su un paziente è, pertanto, necessario realizzare una pluralità di modelli virtuali con connessi modelli fisici e relativi allineatori, il che comporta impiego di materiale, di tempo e di persone qualificate per la realizzazione, con i relativi costi. È anche noto, in alcuni casi, associare ad alcuni denti elementi sporgenti, o estroflessioni, chiamati grip point o attachments, i quali sono fissati mediante l’utilizzo di acidi, adesivi e materiale composito. ;Ciò permette di ottimizzare lo spostamento del dente ed aumentare il trattenimento dell’allineatore. ;Tuttavia, tali elementi sporgenti, oltre a richiedere lunghe operazioni di fissaggio, risultano antiestetiche e possono danneggiare il dente stesso. Inoltre, tali elementi sporgenti, una volta posizionati, rimangono sempre nella stessa sede per tutta la durata del trattamento, poiché il loro spostamento risulterebbe indaginoso e aumenterebbe i costi del trattamento, potendo influenzare il risultato finale. Da notare, inoltre, con il continuo posizionare e rimuovere dell’allineatore gli elementi sporgenti tendono a consumarsi riducendo, quindi, la capacità di trattenimento e posizionamento preciso nell’allineatore rispetto ai denti. ;Le soluzioni di allineatori note, sopra descritte, permettono l’esecuzione di alcuni movimenti dei denti e correzioni di disallineamenti, ma hanno dei limiti e risultano poco predicibili in alcune tipologie di movimento. Come riportato in molti articoli scientifici, gli allineatori noti non risultano efficaci, in alcune tipologie di movimento, ;;IJjuandatario /SfEFANO LIGI C^ger sé e agrgli altri) STpDKfG tiferà Viale EurefSa Unita, 1 3⁄4K- 38100 UDINE - 4 - gip F4-9394 ;;quali il torque radicolare, la distalizzazzione superiore a 2 mm, l’estrusione, il movimento radicolare e rotazioni importanti di denti tondeggianti (ad esempio dei canini e dei premolari). ;Uno scopo del presente trovato è quello di mettere a punto un procedimento per la realizzazione di un dispositivo ortodontico che riduca i tempi ed i costi di realizzazione di allineatori. ;E anche uno scopo mettere a punto un procedimento per la realizzazione di un dispositivo ortodontico che migliori la biomeccanica e la predicibilità dei movimenti. ;Un ulteriore scopo è quello di mettere a punto un procedimento per ottenere un dispositivo ortodontico che, quando indossato, non sia visibile in modo evidente. ;E pure uno scopo mettere a punto un procedimento per la realizzazione di un dispositivo ortodontico che fornisca una rilevante libertà nell’apportare correzioni durante un trattamento. ;È anche uno scopo del presente trovato quello di ottenere un dispositivo ortodontico in grado di trattare anche malocclusioni complesse e non risolvibili parzialmente, o in toto, con gli allineatori tradizionali. ;Un ulteriore scopo è di mettere a punto un procedimento per la realizzazione di un dispositivo ortodontico che permetta di trattare un maggiore numero di problematiche ortodontiche. ;E pure uno scopo mettere a punto un procedimento per la realizzazione facile e rapida di un dispositivo ortodontico che sia subito utilizzabile, senza la necessità di effettuare ulteriori lavorazioni di ;Il mandatario STEFANO LIGI ;Igr sé e pi ;GLR/STr. ;Viale Euroi Inita, 171 IO UDINE - 5 - gip F4-9394 ;;finitura. ;Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato. ;;ESPOSIZIONE DEL TROVATO ;Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti, mentre le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’ idea di soluzione principale. ;In accordo con i suddetti scopi, il presente trovato si riferisce ad un procedimento per la realizzazione di un dispositivo ortodontico che semplifichi la realizzazione rispetto ai dispositivi ortodontici noti. ;Nel ciclo completo, un procedimento di realizzazione di un dispositivo ortodontico, in accordo con il presente trovato, comprende la fornitura di un’immagine che riproduce l’arcata dentale, un’elaborazione di tale immagine per ottenere almeno un modello virtuale tridimensionale che riproduce virtualmente l’arcata dentale in funzione di un voluto spostamento dentale che si vuole ottenere. ;In accordo con un aspetto del presente trovato, il procedimento comprende: ;- la fornitura del modello virtuale tridimensionale ad un apparato di stampa additiva con le connesse istruzioni relative alla strutturazione esterna e/o interna del dispositivo allineatore che si vuole ottenere; ;- una stampa tridimensionale, con tecniche di produzione additive, del dispositivo ortodontico, finito, con un materiale polimerico trasparente. ;;Il mandatario STEFANO LIGI ;(per sé e per gli ajpij ;Viale Europi 100 UDINE - 6 - gip F4-9394 ;;Qui e nel seguito della descrizione e delle rivendicazioni, con il termine “tecniche di produzione additive” si intendono comprese le tecniche di produzione che permettono l’ottenimento di un prodotto per apporto progressivo di materiale. In particolare, l’apporto progressivo di materiale può essere ottenuto per deposizione successiva di strati di materiale. ;Inoltre, con il termine “materiale polimerico” sono intesi come compresi i polimeri e le resine. ;Pertanto, con il trovato, il dispositivo ortodontico può essere ottenuto direttamente inviando, nella sua forma finita, unicamente un modello virtuale tridimensionale ad una stampante, che produce il dispositivo ortodontico con la deposizione successiva di strati di materiale. ;Tale soluzione realizzativa permette, pertanto, di evitare step intermedi di produzione di modelli, finalizzati al successivo ottenimento dell’allineatore, e operazioni di finitura dello stesso. ;Il dispositivo ortodontico così ottenuto è, pertanto, già pronto per l’uso in un trattamento ortodontico. ;Va notato che, con il trovato, nel modello virtuale tridimensionale possono essere implementati adattamenti serializzati per apportare miglioramenti finalizzati a perfezionare e/o ampliare il trattamento. ;Ad esempio, è possibile modificare il modello virtuale tridimensionale per realizzare estensioni o vuoti idonei per poi, in sede di utilizzo del dispositivo ortodontico, imporre modifiche particolari ai denti, o a denti specifici. ;Secondo una forma di realizzazione, si può prevedere nel dispositivo ;landatario STEFANO LIGI ;;Viale UDINE - 7 - gip F4-9394 ;;ortodontico estensioni, esterne e/o interne, e/o di collegamento o aggancio. ;Ancora, è possibile prevedere nel dispositivo ortodontico funzioni temporanee di un dente. ;Forma oggeto del presente trovato anche un dispositivo ortodontico, vantaggiosamente trasparente. ;;ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI ;Queste ed altre carateristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui: ;- la fig. 1 è una vista in prospetiva di un dispositivo ortodontico; ;- la fig. 2 è una vista in sezione del dispositivo ortodontico di fig. 1 , in uso, in una variante realizzativa; ;- la fig. 3 è una vista in sezione del dispositivo ortodontico di fig. 1, in uso, in un’ulteriore variante realizzativa; ;- la fig. 4 è una vista in sezione del dispositivo ortodontico di fig. 1, in uso, in una forma di realizzazione; ;- la fig. 5 è una vista in sezione del dispositivo ortodontico di fig. 1, in uso, in un’ulteriore forma di realizzazione; ;- la fig. 6 è una vista in sezione del dispositivo ortodontico di fig. 1 , in uso, in un’ulteriore forma di realizzazione; ;- la fig. 7 è una vista in sezione del dispositivo ortodontico di fig. 1, in uso, in un’ulteriore forma di realizzazione. ;Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono ;^ [^mandatario STEFANO LIGI ;(per sé e pergji altri, ;Viale inita, 171 3100 - 8 - gip F4-9394 ;;stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e carateristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni. ;;DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE ;Forme di realizzazione qui descrite con riferimento alle figg. 1 - 7 fanno riferimento ad un dispositivo ortodontico 10 per la correzione di malocclusioni dentali, ad esempio disallineamenti dentali. ;Il dispositivo ortodontico 10 è realizzato mediante un procedimento comprendente una fase di fornitura di un’immagine che riproduce l’arcata dentale. L’immagine acquisita può essere in un formato tridimensionale. ;Secondo una forma di realizzazione, l’immagine può essere acquisita diretamente da una scansione intraorale. ;Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, l’immagine può essere acquisita mediante un’impronta, cioè un calco, ricavata con un materiale temporalmente plasmabile e che ricalca l’arcata dentale. Tale impronta può essere scansionata per fornire il file virtuale delle arcate dentarie in occlusione. ;II procedimento prevede, inoltre, una fase di elaborazione della suddeta immagine, o file virtuale, per otenere uno o più modelli virtuali tridimensionali che riproducono l’arcata dentale in una posizione dei denti, di volta in volta, prefissata per lo specifico dispositivo ortodontico che si vuole otenere. ;In altre parole, ciascun modello virtuale tridimensionale presenta una ;JLjnandatario iTEFANO LIGI,ìer sé e per gli akn) ;Viale Euri Inita, 1 00 UDINE - 9 - gip F4-9394 ;;disposizione dei denti che è diversa rispetto a quella effettiva dei denti del paziente e che corrisponde, sostanzialmente, alla disposizione che verrà assunta dai denti una volta che essi sono stati movimentati, cioè a seguito dell’utilizzo del dispositivo ortodontico 10 da parte deliziente. Secondo una possibile variante realizzativa, si può prevedere la presa di un’impronta dell’arcata dentale del paziente. ;Tale impronta può essere acquisita mediante un materiale di precisione, ad esempio polivinilsilossano. ;Dall’impronta viene acquisita un’immagine corrispondente all’arcata dentale. ;L’immagine ottenuta con uno o con l’altro metodo, sopra descritto, viene fornita in un file virtuale processabile da programmi software. ;In particolare, la fase di elaborazione permette di definire, solitamente, una pluralità di modelli virtuali, ciascuno dei quali corrisponde ad un’arcata dentale in cui i denti sono stati progressivamente spostati. ;Secondo una forma di realizzazione, ciascun modello virtuale del dispositivo ortodontico 10 può essere ottenuto in modo automatizzato da parte del programma software. ;Il programma software può anche elaborare più di un modello virtuale tridimensionale in base a determinate immagini, parametri e vincoli di spostamento e/o rotazione massimi dei denti 100 che si desidera ottenere. Secondo una forma di realizzazione, un operatore può intervenire sul modello virtuale tridimensionale per prevedere spessori differenziati, in zone predefinite, aggiungere una o più sedi cave 19 e/o elementi di pressione 21, entrambi ricavati in una superficie interna del dispositivo ;Il mandatario ;ANO LIGI ;(per sé e per gli jltrì) ;Viale Euri lita, 17<'>3100 UDINE - 10 - gip F4-9394 ;;ortodontico 10, e/o elementi di aggancio 22, solitamente provvisti sulla superficie esterna del dispositivo ortodontico 10. I suddetti elementi, che di seguito verranno descritti, possono essere posti in qualsiasi punto del modello virtuale tridimensionale, in base alle esigenze del trattamento da eseguire. ;In questo modo, il dispositivo ortodontico 10 permette di ottenere spostamenti dei denti 100 di maggior entità rispetto alla tecnica tradizionale. ;Inoltre, un operatore può anche intervenire per inserire nel modello virtuale tridimensionale una funzione temporanea di dente 100 in attesa di un impianto di protesi dentarie. ;Il procedimento prevede di fornire il modello virtuale tridimensionale, sopra definito, ad un apparato di stampa additiva con le connesse istruzioni relative ad ottenere la voluta strutturazione esterna e/o interna del dispositivo ortodontico 10. ;Secondo una forma di realizzazione, all’apparato di stampa additiva viene fornita una pluralità di modelli virtuali tridimensionali per ottenere una pluralità di dispositivi ortodontici 10 corrispondenti ciascuno ad uno specifico step di trattamento. ;L’apparato di stampa additiva può essere scelto in un gruppo comprendente un apparato per selective laser sintering (SLS), un apparato per fused deposition modeling (FDM), un apparato per digitai light processing (DLP), o un apparato di fotopolimerizzazione. ;Vantaggiosamente, è possibile ottenere un dispositivo ortodontico 10 che presenta le caratteristiche di biocompatibilità, in accordo con ;Il mandatario ;;Viale ;
- 11 - gip F4-9394 ;;requisiti medici, e di trasparenza per soddisfare esigenze estetiche. ;Il dispositivo ortodontico 10 è realizzato, vantaggiosamente, con un materiale polimerico, quale termoplastica, o resina, e trasparente, quale ad esempio policarbonato che può anche essere biocompatibile. ;Secondo una forma di realizzazione, il materiale polimerico può avere un modulo elastico superiore a 1.000 MPa, preferibilmente superiore a 1.300 MPa. ;Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, il materiale polimerico può avere un carico di rottura superiore a 1 MPa, preferibilmente superiore a 1,3 MPa. ;In accordo con possibili forme realizzative, il dispositivo ortodontico 10 può avere una forma arcuata, ad esempio a forma di “C”. ;Secondo possibili soluzioni realizzative, il dispositivo ortodontico 10 può estendersi per l’intero sviluppo dell’arcata dentale o, in accordo con una variante, solo per parte dell’arcata dentale, o essere divisa in una pluralità di porzioni per ogni arcata dentale. ;Quest’ ultima soluzione realizzativa può essere impiegata per mantenere fermi alcuni denti e muoverne altri, ad esempio mediante altre tipologie di dispositivi quali bottoni, o brackets, o l’utilizzo di elastici intraorali. ;Secondo una possibile variante, il dispositivo può prevedere anche un’interruzione, o un vuoto, tra il dente ed il dispositivo ortodontico 10 qualora, ad esempio, un dente non sia ancora completamente sceso in arcata. ;II dispositivo ortodontico 10, come nella realizzazione tradizionale, ;;Il mandatario ;;Viale ;
- 12 - gip F4-9394 ;;presenta una sezione trasversale anch’essa a forma di “C” che definisce una cavità 11 ed avvolge almeno parzialmente i denti 100 di un paziente, in condizione d’uso. ;Nel seguito della presente descrizione, per dispositivo ortodontico 10 posizionabile in relazione ai denti 100, si intende che il dispositivo ortodontico 10 ha una superficie interna 13, che avvolge almeno parzialmente i denti. ;Il dispositivo ortodontico 10 presenta una superficie esterna 12 posta in vista, e la suddetta superficie interna 13 che definisce la cavità 11 ed, in uso, sostanzialmente a contatto con i denti 100. ;La superficie esterna 12 presenta: una porzione di contatto 14 con l’arcata dentale opposta; una prima porzione laterale 15 posta, in uso, verso l’esterno della bocca, ovvero verso la parte convessa, ed una seconda porzione laterale 16 posta, in uso, verso l’interno della bocca, ovvero verso la parte concava del dispositivo ortodontico 10, ed opposta alla prima porzione laterale 15. ;In accordo con una possibile soluzione realizzativa, si può prevedere che almeno una parte del dispositivo ortodontico 10 abbia una sezione trasversale, in cui la cavità 11 ha dimensioni maggiori in corrispondenza della porzione di contatto 14 che diminuiscono spostandosi verso l’esterno. Tale conformazione genera nella cavità 11 un sottosquadro idoneo a garantire il trattenimento del dispositivo ortodontico 10 sui denti senza la necessità di specifici elementi sporgenti, come previsto nelle soluzioni note. ;Inoltre, tale conformazione della cavità 11, grazie alla modalità ;JLrnandatario STEFANO LIGI ;(per sé e pepagli alpif 3⁄4JD1⁄2r3⁄4 Ljpfr.l. ;Viale Euj 3⁄4ia Unita, 17/1 V33100 UDINE - 13 - gip F4-9394 ;;realizzativa del dispositivo ortodontico 10, può essere ottenuta direttamente nella forma finita senza richiedere rifiniture. ;Infatti, vantaggiosamente, il suddetto procedimento di realizzazione del dispositivo ortodontico 10 non presenta i problemi noti alla tecnica della sformatura del dispositivo ortodontico termostampato da un modello fisico. ;La superficie interna 13 della cavità 11 è definita da una superficie di contatto 17 sulla porzione di contatto 14 e due superfici laterali di contatto 18, rispettivamente sulla prima porzione laterale 15 e sulla seconda porzione laterale 16. ;Secondo una forma di realizzazione, il dispositivo ortodontico 10 può avere uno spessore compreso tra 0,1 mm e 1,5 mm, in particolare tra 0,1 mm e 1 mm, più in particolare tra 0,1 mm e 0,5 mm. In casi particolari, qualora richiedano un rialzo occlusale (bite -block) per favorire l’intrusione di uno o più elementi, si può avere uno spessore anche di circa 3 - 4 mm. ;In accordo con una possibile variante realizzativa, il dispositivo ortodontico 10 può essere provvisto di una porzione sporgente che può essere ricavata sporgente dalla porzione di contatto 14 verso l’esterno, o verso la cavità 11, ottenendo pertanto un’intrusione o un’estrusione. Secondo una variante realizzativa esemplificativamente illustrata in fig. 2, il dispositivo ortodontico 10 può avere uno spessore uniforme. ;Secondo un’ulteriore variante realizzativa esemplificativamente illustrata in fig. 3, il dispositivo ortodontico 10 ha zone con spessore differenziato rispetto ad altre zone. ;;Il mandatario ITÈFANO LIGI ;ter sé e per atijnri) ;Viale Unita, 1 UDINE - 14 - gip F4-9394 ;;In accordo con la suddetta variante realizzativa ed esemplificativamente illustrata in fig. 3, il dispositivo ortodontico 10 presenta almeno parzialmente, in corrispondenza della porzione di contatto 14, uno spessore superiore rispetto allo spessore della prima porzione laterale 15 e della seconda porzione laterale 16. Ciò permette di aumentare la resistenza del dispositivo ortodontico 10 nelle zone maggiormente sollecitate. ;Inoltre, gli spessori del dispositivo ortodontico 10 possono essere variabili in base alle esigenze puntuali del trattamento. ;Ad esempio, uno spessore elevato può essere adottato per ottenere tramite le forze masticatorie un movimento di intrusione del dente 100 nella gengiva 101. Al contrario, uno spazio vuoto fra il dispositivo ortodontico 10 ed il dente 100 consentirà una sua estrusione, da solo o mediante l’ausilio di elementi ausiliari 23, quali elastici o bottoni. ;Secondo una forma di realizzazione esemplificativamente illustrata in fig. 4, il dispositivo ortodontico 10 può avere almeno una sede cava 19, all’ interno della cavità 11, configurata per determinare un accoppiamento di forma con un elemento di interferenza 20 solitamente fissato su un dente 100, in particolare sulla corona dentale. ;Questo accoppiamento, oltre ad ottimizzare alcuni tipi di movimenti, rafforza l’associazione del dispositivo ortodontico 10 con l’arcata dentale. Ciò permette di vincolare il dispositivo ortodontico 10 ai denti 100 evitando che il dispositivo ortodontico 10 stesso si svincoli dall’arcata dentale a causa delle sollecitazioni che esso stesso sta esercitando sui denti 100, ad esempio, durante alcune tipologie di ;Il mandatario ;;Viale ;
- 15 - gip F4-9394 ;;movimento che vengono indotte sui denti 100 stessi. ;Ad esempio, l’elemento di interferenza 20 può essere posto in corrispondenza di un molare di ciascuna semi-arcata dentale. ;Tali elementi di interferenza 20, inoltre, possono svolgere la funzione di incrementare la spinta del dispositivo ortodontico 10 sul dente 100 e, quindi, migliorare i movimenti dentali programmati. ;Secondo un’ulteriore forma di realizzazione esemplificativamente illustrata in fig. 5, il dispositivo ortodontico 10 può avere almeno un elemento di pressione 21 puntuale, ricavato in una qualsiasi zona della superficie interna 13 del dispositivo ortodontico 10, sporgente verso la cavità 11. ;Inoltre, l’elemento di pressione 21 è realizzato in materiale pieno e quindi idoneo ad esercitare una spinta sul dente 100 senza subire deformazioni sostanziali e non reversibili. ;In accordo con possibili soluzioni realizzative, si può prevedere che nella cavità 1 1 , ed in particolare sulla prima porzione laterale 15 e sulla seconda porzione laterale 16, siano ricavati due elementi di pressione 21. Tali elementi di pressione 21 sono posizionati affacciati fra loro, uno sulla prima porzione laterale 15 ed uno sulla seconda porzione laterale 16, e permettono di generare sul dente 100, su cui agiscono, un momento che favorisce la correzione delle rotazioni e che può essere di ausilio nell’espressione dei movimenti radicolari (chiamato torque). ;In accordo con forme di realizzazione qui descritte, l’elemento di pressione 21 può essere ricavato anche in corrispondenza delle due superfici laterali di contatto 18. ;;Il mandatario ;;Viale ;
- 16 - gip F4-9394 ;;In accordo con ulteriori forme di realizzazione, l’elemento di pressione 21 può essere ricavato in corrispondenza della superficie di contatto 17 della superficie interna 13 per esercitare, quindi, una pressione in corrispondenza dell’apice del dente 100. In questo caso applicando opportunamente due punti di pressione, è possibile ottenere un momento che genera spostamenti anche radicolari, o permette movimenti, quali le rotazioni. ;L’elemento di pressione 21 può essere realizzato in diverse forme, a seconda dell’entità dello spostamento che condiziona il dente 100. ;Ad esempio, l’elemento di pressione 21 può essere di forma quadrata, triangolare, circolare e può avere anche uno spessore diverso in base alle esigenze. ;In accordo con forme realizzative qui descritte, il dispositivo ortodontico 10 può presentare una combinazione di sedi cave 19, associate ad un rispettivo elemento di interferenza 20, e di elementi di pressione 21 (fig. 6). ;Secondo una forma di realizzazione esemplificativamente illustrata in fig. 7, il dispositivo ortodontico 10 può presentare almeno un elemento di aggancio 22. ;L’elemento di aggancio 22 può essere ricavato in corrispondenza della superficie esterna 12. ;L’elemento di aggancio 22 può essere configurato per permettere il collegamento di elementi ausiliari 23. ;Ad esempio, gli elementi ausiliari 23 possono comprendere almeno uno fra elastici intraorali, molle, catenelle elastiche, o simili. ;;Il mandatario STEFANO LIGI ;Qsecró e per gli ajJÈfl) STUraO fiU3⁄4S.r.l. ;Viale EurqM*WnTtaT7/l V33100 UDINE - 17 - gip F4-9394
Gli elementi ausiliari 23 possono collegarsi ad un corrispondente elemento di aggancio 22 per determinare ulteriori correzioni dei denti 100.
È chiaro che al procedimento per la realizzazione del dispositivo ortodontico 10 ed al dispositivo ortodontico 10 fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti del procedimento e del dispositivo ortodontico 10, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.
II mandatario /STEFANO LIGI C (per sé e per gli a/tri) STOQKTGLWb.r.l.
Viale Eurgp^&nita, 17//33100 UDINE
Claims (10)
- - 1 - gip F4-9394 RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la realizzazione di un dispositivo ortodontico (10) comprendente la fornitura di un’immagine riproducente l’arcata dentale, l’elaborazione di detta immagine per ottenere almeno un modello virtuale tridimensionale riproducente virtualmente detta arcata dentale in funzione di un voluto spostamento dentale, caratterizzato dal fatto che detto almeno un modello virtuale tridimensionale viene fornito ad un apparato di stampa additiva per eseguire una stampa tridimensionale di detto dispositivo ortodontico (10) con un materiale polimerico trasparente.
- 2. Procedimento come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che a detto apparato di stampa additiva viene fornita una pluralità progressiva di modelli virtuali tridimensionali per ottenere da ciascuno di essi un rispettivo dispositivo ortodontico (10).
- 3. Procedimento come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che prevede di utilizzare un materiale polimerico biocompatibile per eseguire detta stampa tridimensionale.
- 4. Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detta stampa tridimensionale viene realizzata almeno una sede cava (19), aH’intemo di una cavità (11) di detto dispositivo ortodontico (10), configurata per accoppiarsi ad un elemento di interferenza (20), detto elemento di interferenza (20) essendo direttamente fissato su un dente (100).
- 5. Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detta stampa tridimensionale viene mandatario<'>STÈKANO LIGI (per sé e per gli altri) Viale Ei Unita, T 33100 UDINE - 2 - glp F4-9394 realizzato almeno un elemento di pressione (21) ricavato in corrispondenza di una superficie interna (13) e sporgente verso una cavità (1 1) di detto dispositivo ortodontico (10).
- 6. Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detta stampa tridimensionale viene realizzato almeno un elemento di aggancio (22) per permettere il collegamento di elementi ausiliari (23).
- 7. Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detta stampa tridimensionale vengono ricavate zone del dispositivo ortodontico (10) con spessore differenziato rispetto ad altre zone.
- 8. Dispositivo ortodontico realizzato con un procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto dispositivo ortodontico essendo realizzato mediante stampa tridimensionale utilizzando materiale polimerico eventualmente trasparente.
- 9. Dispositivo ortodontico come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un elemento di pressione (21) ricavato su un voluto punto di una superficie interna (13) e sporgente verso una cavità (1 1) di detto dispositivo ortodontico.
- 10. Dispositivo ortodontico come nella rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un elemento di aggancio (22) per permettere il collegamento di elementi ausiliari (23). p. COLONNA ANDREA e PELLEGRINON ANGELO GC/GLP/DO 12.12.2016 Il mandatario Viale
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