IT201600093103A1 - Struttura estraibile di alloggiamento per componenti elettronici - Google Patents
Struttura estraibile di alloggiamento per componenti elettroniciInfo
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Description
“Struttura estraibile di alloggiamento per componenti elettronici”
DESCRIZIONE
In un suo aspetto più generale il presente trovato riguarda una struttura di alloggiamento e/o supporto dei componenti di apparecchiature elettroniche e/o elettriche, quali schede, interruttori, circuiti stampati (tipo PCB o Printed Circuit Board), processori, transistori, diodi, quadri di comando, e quant’altro.
Nel seguito per brevità si farà riferimento all’attributo elettronico per indicare genericamente tutti questi componenti e le apparecchiature in cui sono presenti, anche se alcuni di essi o alcune loro parti possono non essere componenti tipicamente elettronici.
Come è noto le apparecchiature in questione vengono installate in strutture di alloggiamento configurate come degli armadi o simili contenitori sostanzialmente parallelepipedi, che possono avere varie dimensioni le quali vanno da alcune decine di centimetri per le apparecchiature trasportabili o da banco, fino a qualche metro per le armadiature dei centri di calcolo o di comando di stabilimenti, edifici, impianti produttivi e simili.
Indipendentemente dalle dimensioni e dalla forma, le strutture di alloggiamento che qui interessano sono quelle che oltre a proteggere i componenti elettronici contro i possibili danneggiamenti causati da agenti esterni (umidità, polvere, fuoco, atti vandalici, ecc.), servono anche per il supporto e/o l’installazione delle apparecchiature stesse.
Queste strutture che contengono le apparecchiature o i componenti elettronici sono anche chiamati comunemente con il termine anglosassone “rack”, che tra i vari significati ha pure quello di scaffale o scaffalatura che richiama il fatto che le apparecchiature elettroniche vengono effettivamente alloggiate negli armadi come degli oggetti sugli scaffali
A titolo di breve nota informativa occorre segnalare che i primi armadi tipo rack per apparecchiature elettroniche o elettriche, risalgono ad alcuni decenni fa; ovviamente essi si sono evoluti nel tempo anche in funzione delle diverse caratteristiche delle apparecchiature che sono destinate a contenere e degli standard tecnici e progettuali che a mano a mano sono stati introdotti nel tempo.
Sono infatti numerose le norme tecniche, di sicurezza elettrica, antinfortunistica, antincendio o di altra natura, che regolamentano le caratteristiche costruttive delle armadiature qui considerate.
Così, ad esempio, esse possono essere dotate di sistemi di aerazione forzata o naturale, di elementi antintrusione, di gruppi di blocco dell’alimentazione elettrica, connessioni per la messa a terra dei rack e/o dei loro componenti e delle apparecchiature elettroniche.
Pure le dimensioni delle strutture si sono adattate alle apparecchiature alloggiate al loro interno, essendo comunque preferibilmente realizzate con architetture modulari così da poter costruire strutture più grandi assemblando moduli di dimensioni più piccole.
All’interno delle strutture tipo rack le apparecchiature sono disposte su dei telai fissi, preferibilmente dotati di guide che rendono possibile l’inserimento e l’estrazione delle apparecchiature per le operazioni di installazione e manutenzione.
Questi telai, chiamati anche “sub-rack” nel gergo tecnico corrente, hanno dimensioni multiple rispetto alle singole unità o schede che compongono le apparecchiature elettroniche; così, ad esempio, una larghezza piuttosto diffusa dei telai è quella di 19” (19 pollici), in quanto si combina con il passo orizzontale abituale delle unità pari a 0,2” (0,2 pollici).
Per l’altezza delle strutture di alloggiamento valgono le medesime considerazioni fatte per la larghezza, in quanto anche in questo caso vengono realizzate in modo proporzionale alle unità o gruppi di schede elettroniche, tanto che queste sono usate anche come unità di misura per indicare l’altezza dei telai o sub-rack; tra le misure più diffuse sono da segnalare quelle indicate come 3U, 6U e 9U, corrispondenti rispettivamente ad altezze di 5,25” (133,35 mm), 10,5” (266,7 mm) e 15,75” (400.05 mm).
Sul fondo delle strutture e/o dei telai sono anche predisposti i connettori che servono per il collegamento delle apparecchiature elettroniche con i cablaggi esterni di alimentazione di corrente elettrica e/o comunicazione dati o segnali in generale: in pratica le varie schede o unità vengono inserite una alla volta nella struttura di alloggiamento, facendole scorrere nelle guide dei telai fino ad accoppiare i connettori delle schede con quelli della struttura.
Un aspetto che riguarda questo stato della tecnica è quello della installazione e/o manutenzione della apparecchiature elettroniche; infatti essendo i collegamenti disposti nella parte posteriore delle strutture, sono difficilmente raggiungibili e questo rende problematico intervenire quando si verificano dei guasti.
In pratica occorre rimuovere in blocco tutte le schede o quanto meno una buona parte di esse, in modo da consentire l’accesso manuale di un operatore per eseguire riparazioni oppure sostituire i componenti e ristabilire connessioni o quant’altro.
Ciò può richiedere tempo ed inoltre anche il successivo ripristino dei collegamenti e l’inserimento delle schede può essere difficoltoso, per i medesimi motivi legati alla ristrettezza degli spazi ed al posizionamento poco accessibile dei connettori.
Per questa ragione è noto predisporre delle soluzioni alternative, nelle quali i connettori siano più facilmente raggiungibili.
Una di esse consiste nel metterli in posizione soprastante alle apparecchiature elettroniche, sfruttando lo spazio residuo tra esse e la parete superiore del vano della struttura in cui sono alloggiati; questa soluzione risulta efficace ma non è sempre realizzabile in quanto non è detto che vi sia sempre uno spazio sufficiente nella struttura per poterla attuare, dato che di fatto determina un aumento degli ingombri in altezza che può essere anche dell’ordine del 45 % rispetto alle strutture tradizionali.
Questa situazione non è accettabile nel caso delle apparecchiature installate a bordo di mezzi di trasporto quali treni, metropolitane e simili, in cui gli spazi per gli armadi delle apparecchiature elettroniche sono limitati e quindi occorre sfruttarli al massimo.
Considerazioni analoghe valgono anche nel caso delle soluzioni note in cui una parte dei cablaggi viene portata all’interno del telaio o sub-rack, collegandoli poi all’esterno con connettori usuali.
In queste soluzioni, infatti, la parete di fondo del telaio viene arretrata in modo da creare una intercapedine posteriore rispetto alle schede, così da ricavarne uno spazio accessibile per un operatore; si deve notare, peraltro, che pure in questo caso bisogna accedere dall’alto a tale intercapedine, passando nella zona libera sopra le schede e sotto la parete superiore del vano della struttura in cui sono alloggiati.
In altri termini si può dire che, se bisogna accedere al lato posteriore, potrebbe risultare impossibile addossare l’armadio ad un muro/parete di fondo o sarebbe in alternativa necessario lasciare dello spazio tra i cestelli per potervi operare.
Alla luce di questa disamina si può pertanto affermare che un problema tecnico alla base della presente invenzione, è quello di predisporre una struttura e/o sistema di alloggiamento di apparecchiature elettroniche la quale sia in grado di superare gli inconvenienti sopra delineati con riferimento allo stato della tecnica nota.
In altre parole, è uno scopo dell’invenzione quello di realizzare una struttura e/o un sistema che semplifichi l’installazione e la manutenzione delle apparecchiature elettroniche senza aumentare gli ingombri o richiedere spazi eccessivi, così da poter essere vantaggiosamente utilizzata per applicazioni speciali, quali treni, metropolitane e mezzi di trasporto in generale.
L’idea di soluzione di tale problema è quella di predisporre una struttura nella quale le apparecchiature possano essere introdotte o estratte senza scollegare i collegamenti con i cablaggi esterni: questo rende possibile di eseguire le operazioni di manutenzione all’esterno ed inserire le apparecchiature in modo agevole e rapido.
Le caratteristiche dell’invenzione sono enunciate più specificamente nelle rivendicazioni annesse a questa descrizione; tali caratteristiche risulteranno maggiormente chiare alla luce di un esempio di attuazione del trovato, fornito qui di eseguito a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati, in cui: - fig.1 è una vista frontale di una struttura in accordo con la presente invenzione e delle apparecchiature elettroniche al suo interno;
- fig.2 è una vista prospettica della struttura di figura 1, senza le apparecchiature;
- fig.3 mostra un telaio della struttura delle figure precedenti;
- fig.4 mostra un cassetto estratto dalla struttura delle figure precedenti;
- fig. 5 mostra un telaio della struttura delle figure precedenti, da angolazione opposta rispetto a quella di figura 3;
- fig.6 è una vista posteriore della struttura delle figure precedenti;
- fig. 7 mostra alcuni connettori accoppiati della struttura delle figure precedenti, in cui sono visibili i cablaggi;
- fig.8 mostra un particolare interno della struttura delle figure precedenti;
- fig. 9 presenta una sezione trasversale del particolare di fig. 4 della struttura delle figure precedenti;
- fig. 10 mostra un ingrandimento di un particolare della apparecchiatura delle figure precedenti.
Con riferimento ai disegni appena elencati, in essi con 1 è complessivamente indicata una struttura di alloggiamento di apparecchiature elettroniche, realizzata in accordo con il trovato.
La struttura 1 è del tipo rack, nel significato del termine già spiegato in precedenza, ed in questo caso è configurata sostanzialmente come un armadio o mobile similare, accessibile frontalmente e preferibilmente chiuso da delle ante non mostrate nei disegni per semplicità e chiarezza.
La struttura 1 comprende quindi delle pareti laterali 2, 3 e di base 4, che delimitano un vano interno 5 destinato ad alloggiare l’assieme o pacco 10 delle apparecchiature elettroniche 11; le pareti 2, 3 e 4 sono di preferenza realizzate in materiale metallico, tipicamente lamiera di acciaio o alluminio, e sono applicate su una intelaiatura di supporto costituita essenzialmente da una serie di montanti 6 e traverse 7, uniti tra loro mediante mezzi di fissaggio quali bulloni, staffe, saldature o similari.
I montanti 6 e traverse 7 sono costituiti da profilati con sezioni trasversali a “L” oppure a “C”, “H” o simili, vantaggiosamente dotati di fori o asole 8 per l’applicazione di bulloni o altri mezzi di fissaggio, quali staffe, squadrette, inserti, incastri e simili, di preferenza secondo quanto previsto dalle normative tecniche (ISO, EN, DIN, ecc.) esistenti in materia.
Prima di procedere oltre nella presente descrizione del trovato, occorre precisare che particolari configurazioni e/o strutture e/o caratteristiche di seguito descritte a fronte dell’esempio non limitativo, possono essere considerate singolarmente o combinate in ogni modo adeguato tra loro o con altri elementi, in una o più forme di attuazione dell’invenzione anche differenti da quelle qui esemplificate; inoltre, i riferimenti numerici utilizzati nel seguito sono soltanto per comodità e non definiscono o limitano l’ambito di tutela o la portata delle varie forme di attuazione. Alla stessa stregua i riferimenti e spaziali e/o definizioni come “superiore”, “inferiore”, “sopra”, “sotto”, “alto”, “basso” sono da intendersi collegati alle figure esemplificative e non devono quindi essere intesi in senso limitante o tale da escludere diverse posizioni dei singoli elementi.
Tenendo a mente questa premessa, si può dire come i montanti 6 e le traverse 7 della struttura 1 secondo l’invenzione siano vantaggiosamente utilizzati in questo caso anche per il fissaggio di uno o più telai 20 di supporto delle apparecchiature elettroniche 10 (contenute entro cassetti 40), come meglio visibile nelle figure 3 e 5.
A tal fine il telaio 20 è preferibilmente realizzato secondo la geometria di un parallelepipedo, con le facce prevalentemente aperte e gli spigoli costituiti da una serie di profilati o elementi astiformi 21: ciò al fine di alleggerirne la struttura e ridurne il peso, oltre che favorire la circolazione di aria per il raffreddamento della apparecchiature 10.
In accordo con una forma realizzativa preferita, alcune delle facce del telaio 20 possono essere costituite da delle cornici quadrangolari, collegate rigidamente tra loro lungo i rispettivi bordi mediante viti, bulloni, saldature o altro mezzo di fissaggio appropriato. Di preferenza la faccia posteriore del telaio 20 presenta una parete 23 di tamponamento dove sono predisposte una o più aperture 24, 25 su cui si tornerà meglio in seguito; ulteriormente, in corrispondenza di una o più di dette aperture 24, 25 sono predisposte delle mensole 27, 28 che consentono di posizionare degli elementi 29 di sostegno.
In accordo con una forma di realizzazione preferita, gli elementi 29 servono per gestire i cavi che afferiscono ai connettori flottanti 54 (i quali risultano assicurati al telaio 20), come risulterà meglio nel seguito.
Il telaio 20 è fissato ai montanti 6 e/o traverse 7 della intelaiatura della struttura 1 ed è destinato ad alloggiare il cassetto o cestello 40, scorrevole rispetto ad esso per poter essere inserito ed estratto, a seconda delle fasi operative della struttura.
Il cassetto o cestello 40, meglio visibile nelle figure 2 e 4, è essenzialmente configurato come una gabbia parallelepipeda, aperta frontalmente per consentire l’introduzione e l’estrazione delle singole schede 11 che compongono l’assieme 10 delle apparecchiature elettroniche.
Sulla parete inferiore o base 41 e su quella superiore 43 del cassetto 40 sono predisposte delle guide 42, configurate sostanzialmente come dei binari lungo i quali possono scorrere le singole unità o schede 11 che costituiscono le apparecchiature destinate ad essere alloggiate nella struttura 1.
Preferibilmente le pareti inferiore 41 e superiore 43 del cassetto 40 sono traforate o comunque lavorate in modo da favorire l’evacuazione dell’aria calda generata dalle apparecchiature elettroniche 10 durante il loro funzionamento.
Le singole unità o schede 11 sono inoltre dotate preferibilmente di mezzi aggancio o di fermo 12, che permettono il loro mantenimento nella posizione di fine corsa in cui le unità o schede 11 si impegnano con i rispettivi connettori 50, predisposti sulla parete di fondo 51 del cassetto 40 meglio mostrata in figura 8.
Come si può rilevare, in accordo con la forma preferita dell’invenzione la parete di fondo del cassetto 40 è doppia e comprende la prima parete 51 che è essenzialmente una piastra PCB (Printed Circuit Board) su cui sono applicati i primi connettori 50, giustapposta ad una seconda parete 52 adiacente alla prima, che supporta dei connettori di uscita o secondi connettori 53.
Questi ultimi sono destinati ad essere collegati con i cablaggi C esterni da rispettivi connettori 54 che sono preferibilmente di tipo flottante; connettori flottanti adatti allo scopo sono commercialmente disponibili sul mercato (per esempio dalla azienda giapponese Iriso Electronics o quella americana Mouser Electronics).
Vantaggiosamente, i primi connettori 50 che sono anteriori o frontali rispetto alla condizione operativa installata del cassetto 40, sono collegati ai secondi connettori 53, che sono posteriori, mediante ulteriori terzi connettori 55 che realizzano le interconnessioni tra le pareti 51 e 52: in pratica anche quest’ultima è una tavola del tipo PCB (Printed Circuit Board), in cui le piste del circuito stampato su di essa operano come conduttori di collegamento tra i connettori 55 e 53.
Ciò permette di avere un collegamento compatto ed efficiente tra i connettori 50 e 53, così da consentire di operare giunzioni complesse in poco spazio.
Secondo una forma realizzativa preferita, sulla seconda piastra o parete 52 sono presenti dei mezzi di centraggio o posizionamento, che nell’esempio mostrato sono costituiti da delle spine di centraggio 57, 58 sporgenti dal lato posteriore della piastra 52, ovvero quello rivolto verso il retro del cassetto 40. Più in particolare, le prime spine 57 sono associate alla struttura del cassetto 40, mentre le seconde spine 58 sono associate ai connettori posteriori 53.
Le spine di centraggio 57 e 58 sono disposte nel modo più appropriato a seconda della forma e/o dimensioni rispettivamente dell’accoppiata di telaio 20 e cassetto 40 e dei connettori 53 e 54; ad esempio, le spine 57, 58 possono essere affiancate a coppie come delle forcelle, oppure sfalsate, così che quando il cassetto 40 viene inserito nel relativo telaio 20, le spine 57 si impegnano con dei fori 30 di riscontro nella parete 23 del telaio vicino alle mensole 27 e 28: in questo modo quando il cassetto 40 viene inserito nel telaio 20, le spine di centraggio 57 del primo si inseriscono nei fori 30 del secondo assicurando il posizionamento preciso e stabile del cassetto 40 entro il telaio 20, mentre le altre spine 58 si impegnano con corrispondenti sedi o fori 31 presenti nei connettori flottanti 54,
Ciò consente quindi ai connettori 53 di accoppiarsi direttamente con i connettori flottanti 54 dei cavi C esterni, quando il cassetto 40 viene inserito nel telaio 20: in questo contesto si deve osservare come l’uso di connettori di uscita 54 di tipo flottante, permette di compensare i giochi inevitabili dovuti alle tolleranze dimensionali di accoppiamento meccanico del cassetto 40 con il telaio 20, assicurando un collegamento elettrico affidabile ed efficace.
Il funzionamento della struttura di alloggiamento 1 realizzata secondo l’invenzione risulta chiaro, alla luce della spiegazione che precede e dei disegni annessi.
Infatti, una volta fissato il telaio 20 ai montanti 6 ed alle traverse 7 della intelaiatura di supporto nella posizione prescelta (sfruttando le asole 8 predisposte sui montanti 6 e le traverse 7), è possibile inserire il cassetto 40 al suo interno facendolo scorrere verso la parete posteriore di fondo 23 del telaio 20.
A tal fine il cassetto 40 può essere vantaggiosamente dotato di maniglie o impugnature 45 frontali, facilmente afferrabili da un utilizzatore per maneggiare il cassetto 40 ed introdurlo nel, o estrarlo dal, telaio 20.
Al termine di questa fase il cassetto 40 si trova nella condizione operativa di inserimento nel telaio 20, i connettori di uscita 53 che si trovano posteriormente ad esso si impegnano con quelli esterni 54 associati ai cavi della rete; come spiegato più sopra, in questa fase le spine di centraggio 57, 58 e i rispettivi fori di riscontro 30, 31 rendono preciso il posizionamento del cassetto 40 nel telaio 20 così che, di conseguenza e in particolare grazie alle spine 58, i connettori di uscita 53 possano accoppiarsi direttamente con quelli 54 dei cavi di rete al termine della corsa del cassetto.
Una volta raggiunta questa condizione operativa del cassetto 40 è possibile installare le apparecchiature elettroniche 10, inserendo le singole schede o unità 11 lungo le guide 42 interne al cassetto; i primi connettori 50 sul fondo del cassetto 40 si impegnano con i contatti delle schede 11 quando queste sono inserite e bloccate nella posizione operativa.
Al termine di questa fase le apparecchiature 10 risultano collegate alla rete esterna grazie al collegamento stabilito tra i primi connettori 50 e quelli di uscita 53, applicati sulle rispettive piastre 51 e 52.
Quando si deve fare una manutenzione o una sostituzione delle apparecchiature elettroniche 10, si procede ad estrarre il cassetto 40 dalla struttura di alloggiamento 1 in maniera inversa alla sua introduzione.
Ciò rende possibile di eseguire tutte le operazioni necessarie su un banco di lavoro o comunque all’esterno della struttura di alloggiamento 1, facilitando quindi il compito di un operatore dato che non ci sono problemi di accessibilità o mancanza di spazi.
In altri termini, l’invenzione consente di ottenere alcuni notevoli vantaggi.
Un primo vantaggio è quello di consentire di togliere il cassetto o cestello 40 dalla struttura 1, così da potervi operare a parte con maggiore comodità, mentre sotto un altro aspetto il secondo vantaggio è quello di poter rimuovere in un’unica azione e velocemente tutto il cestello o cassetto 40 per sostituirlo senza agire sui cablaggi, che contemporaneamente occupano uno spazio veramente limitato.
Una volta concluse le operazioni di manutenzione o sostituzione dei componenti guasti, il cassetto 40 con l’assieme 10 delle apparecchiature 11 al suo interno viene nuovamente inserito nel telaio 20 come spiegato più sopra, così che le apparecchiature 10 sono collegate direttamente alla rete quando il cassetto è riposizionato nella condizione operativa; in maniera alternativa, se necessario, è anche possibile inserire un nuovo cassetto 40 al posto di quello rimosso che verrà riparato in sede, per limitare al minimo indispensabile i tempi di intervento.
Si noti che questo modo di procedere può essere seguito anche per la prima installazione delle apparecchiature 10, in alternativa a quella di inserirle nel cassetto 40 quando esso è già in posizione all’interno del telaio 20.
Come si può comprendere questa soluzione offerta dalla struttura 1, in cui l’assieme 10 delle varie apparecchiature 11 è alloggiato in un cassetto 40 estraibile da un telaio fisso 20, permette di risolvere il problema tecnico alla base dell’invenzione e delineato inizialmente.
Infatti la struttura di alloggiamento 1, pur essendo di tipo rack con i relativi vantaggi che ne derivano, consente di installare e manutenere le apparecchiature elettroniche 10 in modo semplice ed efficace senza le difficoltà riscontrate nello stato della tecnica anteriore, connesse alla scarsa accessibilità all’interno della struttura 1.
La struttura di alloggiamento 1 secondo l’invenzione risulta quindi particolarmente indicata per l’impiego sui mezzi di trasporto quali treni, metropolitane, tramvie e simili, dove gli spazi disponibili sono in genere piuttosto ristretti.
Questo risultato viene conseguito, tra gli altri, anche in virtù del particolare cassetto 40 dove vengono disposte le apparecchiature elettroniche 10, il quale può essere facilmente inserito ed estratto rispetto alla struttura di alloggiamento 1 e, nel contempo, assicura il collegamento dell’assieme 10 delle apparecchiature 11 alla rete esterna in modo affidabile e preciso.
In questo contesto occorre evidenziare come un tale risultato sia conseguito senza alcun aumento significativo degli ingombri della struttura di alloggiamento 1, causato dai suoi componenti come il telaio 20 ed il cassetto 40.
Il telaio 20 è infatti prevalentemente aperto e ha essenzialmente la funzione di guida e/o supporto del cassetto 40; esso risulta quindi leggero e poco ingombrante.
Analogamente il cassetto 40 è dotato della parete o piastra 51 dove si trovano i connettori 50 che si accoppiano con le schede 11 delle apparecchiature, la quale parete o piastra 51 svolge preferibilmente una duplice funzione che nelle strutture note non viene assunta dal telaio o sub-rack.
Una prima funzione è quella di elemento di supporto per i primi connettori elettrici 50 che si accoppiano con quelli delle apparecchiature 11, mentre la seconda è quella di collegamento tra i primi ed i secondi connettori 50 e 53. A tal fine la piastra 51 è di preferenza realizzata come un circuito stampato tipo PCB; in altri termini la piastra 51 non è solo un elemento strutturale a parete che supporta i connettori 50, ma anche un componente circuitale che coopera al funzionamento degli apparati.
La seconda parete o contropiastra 52 è giustapposta alla prima 51 e di conseguenza non comporta alcun aumento di ingombro significativo, come si può peraltro ben vedere anche dalla sezione di figura 9.
Essa consegue tuttavia dei vantaggi importanti oltre a servire in pratica da interfaccia con la rete esterna, come ad esempio quello di favorire l’accoppiamento efficace dei connettori di uscita 53 in virtù delle spine di centraggio 58 di cui sono provvisti.
Non è comunque da escludere che in talune applicazioni le due piastre o pareti 51, 52 siano incorporate in una unica, ad esempio una tavola PCB sulla quale siano applicati i vari componenti, compresi i connettori 50, 53, e/o le spine di centraggio 57, 58.
Naturalmente sono possibili varianti del trovato rispetto all’esempio preso in considerazione sinora.
In primo luogo è comprensibile come la struttura di alloggiamento 1 potrà comprendere un numero di telai 20 e/o cassetti 40, superiore al singolo mostrato nei disegni; in altri termini si potranno avere strutture di alloggiamento di tipo 20 con due, tre o più cassetti estraibili come quello 40 dell’esempio mostrato.
Occorre peraltro segnalare che si potranno anche avere più cassetti supportati da un medesimo telaio 20: si pensi cioè ad un telaio 20 più grande o comunque configurato in modo opportuno da contenere due o più cassetti sovrapposti, similmente a quanto avviene nelle comuni cassettiere.
Di preferenza sia il/i telaio/i 20 che il/i cassetti/o 40 avranno le dimensioni compatibili con quelle dei moduli e delle apparecchiature elettroniche note nella tecnica (es. 5,25” cioè 133,35 mm; 10,5” cioè 266,7 mm; 15,75” cioè 400,05 mm; 19” e così via); è tuttavia possibile derogare a questi criteri, eventualmente nel caso di applicazioni speciali.
E’ poi evidente che la struttura di alloggiamento 1 potrà essere a sé stante come un mobile, oppure fare parte di una armadiatura più grande che comprende altre strutture configurate anche diversamente.
Nel primo caso l’intelaiatura formata dai montanti 6 e dalle traverse 7 sarà autoportante, mentre nel secondo essa potrà essere fissata su un muro oppure associata a travi, pilastri o altri elementi costruttivi.
Tutte queste varianti rientrano comunque nell’ambito delle rivendicazioni che seguiranno.
Claims (12)
- RIVENDICAZIONI 1. Struttura di alloggiamento di apparecchiature elettroniche (10, 11) o similari, comprendente un telaio (20) per il supporto delle apparecchiature (10, 11), mezzi di connessione (50, 55, 53, 54) delle apparecchiature (10, 11) con cablaggi esterni (C), caratterizzato dal fatto di comprendere un cassetto (40) estraibile dal telaio (20) ed atto a ricevere le apparecchiature (10, 11).
- 2. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui almeno una parte (50, 55, 53) dei detti mezzi di connessione (50, 55, 53, 54) è associata al cassetto (40).
- 3. Struttura secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui almeno una parte (54) dei mezzi di connessione (50, 55, 53, 54) è associata al telaio (20).
- 4. Struttura secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui quando il cassetto (40) è nella condizione operativa di funzionamento inserito nel telaio (20), almeno una parte dei mezzi connettori (50, 55, 53, 54 ) si impegna con cablaggi esterni (C) così da stabilire il collegamento con le apparecchiature elettroniche (10, 11).
- 5. Struttura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il cassetto (40) comprende una prima parete (51) sulla quale sono disposti primi mezzi connettori (50), con i quali si impegnano le apparecchiature elettroniche (10, 11) quando sono nella condizione operativa di funzionamento.
- 6. Struttura secondo la rivendicazione 5, in cui il cassetto (40) comprende una seconda parete (52) adiacente alla prima (51), sulla quale sono disposti secondi mezzi connettori (53) comunicanti con i primi mezzi connettori (50) preferibilmente anche grazie all’interconnessione tra le due pareti realizzata mediante ulteriori mezzi connettori (55) ed atti al collegamento con cablaggi esterni.
- 7. Struttura secondo le rivendicazioni 5 o 6, in cui la prima parete (51) è disposta in fondo o posteriormente rispetto al cassetto (40).
- 8. Struttura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di connessione (50, 55, 53, 54) comprendono dei connettori (54) di tipo flottante.
- 9. Struttura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il cassetto (40) comprende mezzi di centraggio (57, 58) atti a cooperare con il telaio (20) o almeno una parte (30, 31) di esso, così da assicurare un posizionamento reciproco prefissato ed il conseguente accoppiamento dei mezzi di connessione (53, 54) .
- 10. Struttura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il telaio (20) comprende una parete (23) che, quando il cassetto (40) è nella condizione operativa di funzionamento, coopera con una parete (52) del cassetto sulla quale sono disposti almeno una parte dei mezzi connettori (53) per il collegamento con cablaggi esterni.
- 11. Struttura secondo la rivendicazione 10, in cui i mezzi connettori (54) di tipo flottante sono associati a detta parete (23) del telaio (20).
- 12. Struttura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, la quale è del tipo ad armadio o similari, in cui il telaio (20) è fissato a traverse e/o montanti (6, 7) e similari dell’armadio.
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