CH690486A5 - Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti. - Google Patents

Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti. Download PDF

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CH690486A5
CH690486A5 CH02040/95A CH204095A CH690486A5 CH 690486 A5 CH690486 A5 CH 690486A5 CH 02040/95 A CH02040/95 A CH 02040/95A CH 204095 A CH204095 A CH 204095A CH 690486 A5 CH690486 A5 CH 690486A5
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voltage
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fluorescent lamps
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control
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CH02040/95A
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Roberto Pedretti
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Bob Hammer Systems Solutions S
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    • Y02B20/40Control techniques providing energy savings, e.g. smart controller or presence detection

Description


  
 



  La presente invenzione riguarda un dispositivo per la gestione ottimizzata di lampade fluorescenti. 



  Più in particolare la presente invenzione sostanzialmente riguarda un sistema intelligente di regolazione che, sfruttando le peculiarità delle lampade fluorescenti, ne riduce il consumo di corrente agendo sulla tensione di alimentazione. 



  Il principio generale alla base della presente invenzione consiste nel fatto che, riducendo la tensione di alimentazione di molti dispositivi elettrici, si ottiene una parallela riduzione del consumo di corrente. Questo è particolarmente valido per i vari tipi di corpi illuminanti. In generale però la riduzione di tensione, e quindi di corrente, si accompagna ad una analoga e proporzionale riduzione del flusso luminoso. E' vero inoltre anche il fenomeno inverso: un aumento della tensione di alimentazione (ad esempio per le naturali fluttuazioni della distribuzione) provoca un aumento di luminosità ma anche di consumo. In tutti i casi le fluttuazioni dell'alimentazione, soprattutto verso l'alto,  riducono la vita utile delle lampade stesse. 



  Nelle lampade fluorescenti dotate di reattore si nota che l'entità del flusso luminoso non è direttamente proporzionale alla tensione di alimentazione, come avviene ad esempio per le lampade ad incandescenza. Una volta ottenuto l'innesco della scarica elettrica che provoca l'emissione di luce che parte dai materiali fluorescenti presenti all'interno del tubo di scarica in vetro, la tensione può essere ridotta anche notevolmente senza causare sensibili diminuzioni di flusso luminoso. 



  Questa peculiarità può essere efficacemente sfruttata per ottenere risparmi di gestione anche considerevoli nei grandi sistemi di illuminazione. Interponendo infatti tra il misuratore fiscale di energia e le lampade un dispositivo automatico che regoli la tensione in modo da mantenerla sui livelli minori possibili compatibili con la luce desiderata, la temperatura, la tensione di ingresso, il tempo di accensione, l'eventuale luce solare, gli orari, si possono ottenere riduzioni di consumo rilevanti. 



  E' appena il caso di ricordare che il contatore di consumo delle compagnie elettriche misura la potenza consumata integrando il prodotto istante per istante, tra tensione e corrente. Riducendo la corrente si riduce il consumo registrato. 



  Per ottenere la migliore efficienza il dispositivo secondo la presente invenzione, prevede la misura della tensione in ingresso, in modo da attuare una buona stabilizzazione, la misura della temperatura ambiente, perché da questa dipende la tensione di  innesco e mantenimento, della quantità di luce solare presente, perché da questa dipende la sensazione soggettiva di luminosità. 



  Secondo la presente invenzione si prevede un dispositivo che consente, in modo completamente automatico, tenendo conto dei parametri citati, di regolare la corrente fornita alle lampade, con bassissimo assorbimento proprio e non creando sfasamento verso la distribuzione. Il sistema, come già accennato è costituito da un modulo di controllo e un modulo di potenza. 



  Più in particolare, l'oggetto dell'invenzione è costituito da un dispositivo come descritto, caratterizzato dalla parte caratterizzante della rivendicazione 1 allegata. 



  La presente invenzione verrà ora descritta in riferimento a sue forme di realizzazione attualmente preferite riportate a titolo illustrativo e non limitativo, ed in base alle figure dei disegni allegati, in: 
 
   la fig. 1 mostra lo schema a blocchi complessivo del dispositivo secondo la presente invenzione; 
   la fig. 2 mostra lo schema a blocchi del modulo di controllo presente nello schema di fig. 1; 
   le fig. 3 e 4 mostrano lo schema a blocchi del modulo di potenza in due diverse forme di realizzazione; e 
   le fig. da 5 a 9 mostrano diagrammi di flusso del programma residente nel microprocessore contenuto nel modulo di controllo; 
   la fig. 3 mostra una prima forma di realizzazione del  modulo di controllo di fig. 1; 
   la fig. 4 mostra una diversa forma di realizzazione del modulo di controllo mostrato in fig. 3;

   
   le fig. da 5 a 9 mostrano diagrammi di flusso del programma residente nel microprocessore contenuto nel modulo di controllo; 
   e le fig. da 10A a 10F mostrano diagrammi di relazione corrente/tensione/luce per varie sorgenti luminose. 
 



  Con riferimento ai disegni ed in particolare alla fig. 1, il dispositivo secondo l'invenzione comprende un modulo di controllo 1 comprendente un microprocessore ed una tastiera di controllo 2. Come si vedrà in seguito il microprocessore incluso del modulo di controllo sorveglia costantemente tramite una o più fotocellule 3 la luminosità interna di un ambiente illuminato da una molteplicità di lampade fluorescenti 4. Al microprocessore pervengono segnali proporzionali alla temperatura esterna tramite un sensore 5 di temperatura, e il valore di luminosità ambientale esterna tramite una ulteriore fotocellula 6. In 7 è indicato l'attacco di alimentazione di energia elettrica, che viene verificata da un traslatore di tensione di rete 8 e da un sensore di corrente assorbita 9.

   Il microprocessore contenuto nel modulo di controllo 1 comanda un modulo di potenza 10, che può eventualmente essere escluso tramite un interruttore di by-pass 11, come verrà illustrato in seguito. 



  Con riferimento ora alla fig. 2 verrà descritto in dettaglio il modulo di controllo. Il modulo di controllo è costituito da: un  microprocessore 20 con RAM 21, EPROM 22 (per il programma), porte digitali di I/O 23, 24, 25, 26, convertitore analogico/digitale 27 a più canali. Il microprocessore può essere del tipo a logica sparsa o del tipo "single chip".

   E' previsto un sensore per la misura della tensione in ingresso in modo analogico (verso il convertitore A/D) o digitale (verso una serie di comparatori) a seconda dei modelli; un sensore per la misura della luminosità ambiente in modo analogico (verso il convertitore A/D) o digitale (verso una serie di comparatori) a seconda dei modelli; un sensore per la misura della temperatura interna al modulo di potenza (per il controllo dei sovraccarichi) mediante un comparatore a soglia; un sensore per la misura della corrente istantanea assorbita; un circuito di "real time clock" con batteria di back up indicato in 33; una tastiera 28 e alcuni pulsanti e deviatori 29; un display alfanumerico e/o alcune spie luminose indicati nel loro insieme in 30;

   una memoria 31 di tipo EAROM (programmabile dal dispositivo stesso ma in grado di mantenere i dati in assenza di alimentazione esterna) o equivalente per immagazzinare le impostazioni temporanee; una interfaccia 32 seriale con protocollo elettrico RS232 o RS422; un programma (firmware) di controllo contenuto nella memoria permanente. 



  Questi elementi, a seconda del grado di sofisticazione richiesto, possono essere presenti tutti o in parte, in versione  analogica o digitale. 



  Con riferimento ora alle fig. 3 e 4, verrà descritto il modulo di potenza, che costituisce l'interfaccia tra la rete elettrica e il carico e può essere realizzato in tre versioni a seconda delle prestazioni e delle potenze richieste:
 - elettromeccanico passivo con selettori a stato solido (fig. 3)
 - elettromeccanico passivo con selettori elettromeccanici (fig. 4)
 - elettronico attivo, non mostrato. 



  Nel primo e nel secondo caso si utilizza un autotrasformatore 40 di potenza adeguata con ingresso a 220 V nominali e una serie di prese intermedie 41 in grado di fornire tensioni nominali comprese tra la massima tensione di fornitura della rete ed un opportuno valore inferiore (ad es. il 40%). Il carico 42 viene collegato alle prese mediante una serie di teleruttori 43 (fig. 4) o di relè a stato solido 44 con sensore di "zerocrossing" (fig. 3). 



  Nel terzo caso, non mostrato in dettaglio, si tratta di un circuito completamente elettronico che genera una tensione di valore pari a quanto richiede il modulo di controllo, senza l'utilizzo di selettori in uscita. La forma d'onda della tensione in uscita può essere di tipo sinusoidale o a gradini in dipendenza dai dispositivi presenti nel carico. 



  In entrambi i casi nel modulo di potenza, che può essere alloggiato in un contenitore separato o nello stesso contenitore del modulo di controllo, è previsto un teleruttore di by-pass 45, 46 e un  sensore di temperatura per i sovraccarichi. Il modulo di potenza riceve i comandi dal modulo di controllo su linee fotoaccoppiate 46, 47 per eliminare la propagazione di eventuali disturbi. 



  Il modulo di potenza può prevedere (in tutte e tre le configurazioni previste) due gruppi uscite ausiliarie: uno con le stesse caratteristiche della tensione principale ma di minore potenza (pari a circa 1/10) e uno completamente elettronico a parzializzazione di fase. Queste uscite possono essere utilizzate per il pilotaggio di dispositivi accessori e di eventuali illuminazioni di emergenza. 



  Il modulo di potenza stesso nella versione completamente elettronica, può prevedere un parco di batterie con relativo caricabatterie per la gestione diretta dell'illuminazione di emergenza. In questo caso il circuito prevede la generazione della tensione in uscita a partire dalla tensione continua di batteria. 



  Il software che gira sul microprocessore precedentemente descritto, prevede una serie di funzioni, presenti tutte o in parte, in alternativa o simultanee tra di loro:
 - funzionamento automatico giorno/sera/notte. Il sistema regola la corrente in modo da ottenere tre diversi livelli di luminosità per le varie situazioni.
 - funzionamento stabilizzatore. Il sistema regola la tensione in uscita mantenendola al valore impostato indipendentemente dagli altri parametri.
 - funzionamento a massimo risparmio. Il sistema regola la corrente  al livello più basso possibile, agendo sulla tensione in uscita, a seconda del tempo di accensione, della luce ambiente, della temperatura. In particolare garantisce la tensione sufficiente all'innesco delle lampade per un certo periodo di tempo dopo l'accensione.

   Trascorso questo periodo la tensione scende al minimo possibile per il tipo di lampada istallato. Il sensore di corrente avverte il sistema dell'inserzione di dispositivi aggiuntivi e provoca la ripetizione del ciclo di tensione alta-tensione bassa. La regolazione viene effettuata in modo indipendente per ciascun canale di uscita istallato.
 - Modo luminosità costante. Il sistema regola la tensione in uscita in modo da garantire il livello di luminosità impostato.
 - Funzione avviamento motori. Non è possibile escludere a priori che sulla linea elettrica della luce vengano collegati dispositivi di altro genere, come ad esempio calcolatori e motori elettrici. Nel caso dei calcolatori si è verificato il funzionamento senza problemi.

   Nel caso dei motori il sistema prevede una funzione apposita di riconduzione della tensione al valore nominale qualora il sensore di corrente avverta un tentativo di avviamento. Il valore viene poi riportato al valore inferiore gradatamente, dopo un tempo programmabile. Questa funzione è disponibile in tutti i modi impostati.
 - Impostazione di tensione minima, luminosità minima, tempi di reazione, orari di servizio.
 - Programmazione e dialogo remoto. Il sistema può essere  controllato, oltre che dai comandi locali, anche da un sistema centralizzato di controllo. Può inoltre comunicare a questo i dati di funzionamento attuali.
 - By-pass.

   A seguito di sovraccarichi, temperatura interna eccessiva, o segnalazione interna di guasto, il software provvede ad attivare il teleruttore precedentemente menzionato che esclude il modulo di potenza collegando direttamente le lampade alla distribuzione. 



  Nelle fig. da 5 a 9 viene mostrato il diagramma di flusso del programma principale e dei relativi moduli di programma dipendenti. 


 Descrizione del diagramma di flusso per il controllo automatico di luminosità 
 


 1) Programma principale: 
 



  E' il punto di partenza generale del software dell'apparecchio all'accensione. Qui sono definite le impostazioni di default e vengono inizializzate le variabili interne. Ad esempio si può impostare automaticamente il modo di funzionamento a tensione costante stabilizzata. 


 2) Inizializzazione delle periferiche: 
 



  si definisce qui lo stato iniziale dei dispositivi di uscita (relè a stato solido, lampade display etc), e di quelli in ingresso (pulsanti, tastiera e sensori di luminosità, temperatura, corrente, etc). 


 3) Verifica che il circuito di potenza funzioni: 
 



  viene attivato un test diagnostico sul corretto funzionamento delle parti vitali del circuito di potenza (in particolare si controlla che ci sia tensione sulle uscite sezione di potenza. 



  In caso di corretto funzionamento il flusso passa al punto 4); 



  In caso di anomalie il flusso del programma va al punto 8). 


 4) Leggi la testiera: 
 



  questa procedura, legge i pulsanti della tastiera e li interpreta. Gestisce cioè il colloquio con l'operatore, ne interpreta i comandi e cambia il modo di funzionamento del dispositivo. 


 5) Visualizza il modo di funzionamento sul display: 
 



  a seconda del modo di funzionamento impostato, questa procedura si occupa di mostrare le relative informazioni sul display. 


 6) Verifica l'impostazione F1 (modo Giorno/Sera/Notte): 
 



  se il modo di funzionamento impostato è F1, e cioè la gestione ottimizzata del livello di illuminazione in funzione delle tre fascie orarie, il controllo del flusso passa al punto 13); 



  se il modo di funzionamento è diverso il controllo passa al punto 7). 


 7) Verifica l'impostazione F2 (modo Massimo Risparmio): 
 



  se il modo di funzionamento impostato è F2, e cioè la funzione che punta al massimo risparmio energetico possibile, il controllo del flusso passa al punto 19); 



  se il modo di funzionamento è diverso passa al punto 10). 


 8) Attiva il By-Pass del circuito di potenza: 
 



  rilevata l'anomalia della sezione di potenza questa procedura la esclude collegando direttamente il carico con la tensione di rete (ad esempio tramite un teleruttore). 


 9) Visualizza la condizione di errore del circuito di potenza sul display: 
 



  procedura di segnalazione di anomalie di funzionamento del circuito di potenza. Tale circuito viene continuamente testato (loop con il punto 3 del flow chart) ed un messaggio diagnostico permane sul display fino al ripristino dello stesso. 


 10) Verifica l'impostazione di F3 modo Luminosità Costante: 
 



  se il modo di funzionamento impostato è F3, e cioè la funzione che punta a mantenere il più possibile costante il flusso luminoso il controllo passa al punto 11; 



  se il modo di funzionamento è diverso (F4) passa al punto 12. 


 11) Imposta il valore di luminosità (Lp): 
 



  La procedura accetta da tastiera eventuali modifiche al livello di illuminazione dell'intero parco luci. Se nessuna modifica è richiesta viene mantenuto l'ultimo valore impostato o quello di default passando il controllo al punto 24. 


 12) Imposta il valore di tensione (Vp): 
 



  il modo di funzionamento é F4, cioè la stabilizzazione della tensione in uscita. La procedura accetta da tastiere eventuali modifiche al livello di tensione applicato all'impianto. Se nessuna modifica è richiesta viene mantenuto l'ultimo valore impostato o  quello di default passando il controllo al punto 34. 


 13) Esegui la lettura orologio (giorno/sera/notte): 
 



  la procedura acquisisce dall'orologio interno (real time clock) l'orario per individuare in quale fascia di funzionamento ci si trova le 24 ore sono suddivise in 3 fascie orarie programmabili dall'utente. A ciascuna fascia è associato un livello di illuminazione che l'utente può riprogrammare per adeguarlo alle proprie esigenze. 


 14) Verifica che ci si trova nel periodo Giorno (7.00-18.00 per default): 
 



  si controlla se l'orario acquisito dal RTC cade all'interno della prima fascia di funzionamento. Se l'orario letto è compreso tra le 7 del mattino e le 18 del pomeriggio siamo nella prima fascia e il controllo passa al punto 15). Se l'orario letto non è all'interno della prima fascia il controllo passa al punto 16). 


 15) Imposta la luminosità al valore diurno (Lp=Lp-giorno): 
 



  il livello di illuminazione associato alla fascia diurna viene passato attraverso la variabile Lp alla procedura che si occupa di mantenerlo costante per tutto il periodo in cui tale fascia è attiva, punto 24). 


 16) Verifica che siamo nel periodo Sera (18.00-22.00): 
 



  si controlla se l'orario acquisito dal RTC cade all'interno della seconda fascia di funzionamento. Se l'orario letto è compreso tra le 18 del pomeriggio e le 22 della sera (seconda fascia di default) il controllo passa al punto 17). Se l'orario letto nonè  all'interno della seconda fascia il controllo passa al punto 18). 


 17) Imposta la luminosità al valore serale (Lp=Lp-sera): 
 



  il livello di illuminazione associato alla fascia serale viene passato attraverso la variabile Lp alla procedura che si occupa di mantenerlo costante per tutto il periodo in cui tale fascia è attiva (punto 24). 


 18) Imposta la luminosità al valore notturno (Lp=Lp-notte): 
 



  il livello di illuminazione associato alla fascia notturna viene passato attraverso la variabile Lp alla procedura che si occupa di mantenerlo costante per tutto il periodo in cui tale fascia è attiva, punto 24). 


 19) Leggi il tipo di lampade installate: 
 



  all'atto della prima istallazione dell'impianto è necessario fornire al dispositivo informazioni sulla costituzione del parco luci in gestione, cioè quali tipi di lampade sono installate (fluorescenti, elettroniche, a gas miscelate etc.) e che in percentuale. Il tipo di tecnologia impiegato dalle lampade è un parametro che influisce pesantemente sulla possibilità di ottimizzare i consumi energetici. La conoscenza della percentuale d'impiego di ciascun tipo di lampada nel parco luci, consente di ottimizzare ulteriormente i consumi. Questo dato viene impostato utilizzando la tastiera e viene memorizzato nella memoria EAROM. 


 20) Leggi il sensore di temperatura ambiente Tamb: 
 



  il rendimento luminoso di alcuni tipi di lampade aumenta con la temperatura. Il monitoraggio di tale parametro consente di  ridurre di qualche punto percentuale la tensione di alimentazione tutte le volte che ciò è possibile allo scopo di abbassare ancora i consumi. In questa fase viene letto il valore analogico del sensore di temperatura e comparato con una tabella in memoria che fornisce il valore di incremento o decremento del valore in uscita. Il sensore viene letto utilizzando il convertitore A/D effettuando una media pesata su varie letture consecutive per evitare l'influenza di eventuali disturbi. 


 21) leggi il sensore crepuscolare: 
 



  la luminosità naturale degli ambienti controllati è un altro parametro determinante nell'abbattimento dei consumi. La misura di tale sensore ci consente di regolare il flusso luminoso emesso dalle lampade tenendo conto anche di fonti di luce esterna, sia essa solare o artificiale anche in questo caso il valore è ottenuto tramite una serie di letture mediate effettuate sul convertitore A/D. 


 22) Leggi il timer del tempo trascorso dall'accensione dell'impianto: 
 



  sapere quindi da quanto tempo l'impianto è in funzione consente di lavorare a tensioni di esercizio più basso e quindi risparmiare energia. Il timer è gestito utilizzando il real time clock come riferimento e imposta una tabella di modifica simile alle precedenti. 


 23) Imposta la tensione Vp in base ai parametri precedentemente letti: 
 



  l'elaborazione di tutti i parametri fin qui ricavati definisce un valore di tensione ottimale Vp da applicare alle lampade. Questo valore viene poi utilizzato come puntatore ad una serie di tabelle (quelle impostate leggendo i valori analogici di cui ai punti precedenti). Viene così dinamicamente modificato il valore della tensione in uscita. Il controllo del flusso passa al punto 4). 


 24) Leggi il sensore di avviamento motori: 
 



  viene letto il valore analogico della corrente (tramite il sensore induttivo e il relativo circuito che fa capo ad un altro canale del A/D). Il valore letto viene confrontato con quello misurato nel breve periodo precedente per rilevare eventuali incrementi rapidi che segnalino il tentato avviamento di un motore. 


 25) Verifica che c'è un motore in avviamento: 
 



  se viene rilevato un maggiore assorbimento istantaneo di corrente (che può indicare un motore in fase dì avviamento) il controllo passa al punto 26); 



  se l'assorbimento di corrente è mediamente costante, il controllo passa al punto 29). 


 26) Leggi la tensione applicata al carico Vu: 
 



  viene letta la tensione in uscita applicata al carico tramite un circuito di disaccoppiamento e riduzione e un canale collegato all'A/D. 


 27) Verifica che la tensione Vu < di V avv min: 
 



  se la tensione in uscita Vu è minore della tensione minima  alla quale un motore a 220 V può essere avviato, il controllo passa al punto 28) che regola la tensione al livello più opportuno; 



  se la tensione in uscita Vu è maggiore o uguale alla tensione minima di avviamento, il controllo passa al punto 29). 


 28) Imposta sul circuito di potenza Vu = V avv min: 
 



  modifica temporaneamente il valore Vu ad un livello tale da consentire l'avvio del motore. Tale livello sarà poi riportato al valore precedente dopo un tempo adeguato. 


 29) Leggi il sensore di luminosità Lu: 
 



  legge il circuito con la fotocellula per misurare il livello medio di flusso luminoso presente all'interno degli ambienti sotto controllo. 


 30) Verifica che la luminosità sia Lu=Lp: 
 



  si confronta la misura letta con il valore di flusso impostato. Se il valore coincide non si richiede alcun intervento e il controllo torna al ciclo principale punto 3); 



  se il valore è diverso, il controllo passa al punto 31) per ulteriori analisi. 


 31) Verifica che la luminosità sia Lu == L:p 
 



  se il valore letto è minore di quello precedentemente impostato salta al punto 32) per la correzione; 



  se il valore letto è maggiore del livello impostato salta al punto 33). 


 32) Aumenta la tensione Vu al circuito di potenza: 
 



  viene aumentata per successive approssimazioni la tensione  al carico allo scopo di mantenere la luminosità quanto più possibile prossima a quella impostata. Il controllo ritorna al ciclo principale, punto 3). 


 33) Riduce la tensione Vu al circuito di potenza: 
 



  viene diminuita per successive approssimazioni la tensione al carico allo scopo di mantenere la luminosità quanto più possibile prossima a quella impostata. Il controllo ritorna al ciclo principale, punto 3). 


 34) Leggi il sensore di avviamento motori: 
 



  (vedi punto 24). 


 35) Verifica che c'è un motore in avviamento: 
 



  (vedi punto 25). 


 36) Leggi la tensione applicata al carico Vu: 
 



  (vedi punto 26). 


 37) Verifica che la tensione Vu < V avv min: 
 



  (vedi punto 27). 


 38) Imposta sul circuito di potenza Vu = V avv min: 
 



  (vedi punto 28). 


 39) Leggi il sensore di tensione Vu: 
 



  si effettua la misura della tensione applicata al carico. 


 40) Verifica che la tensione sia Vu = Vp: 
 



  si confronta la misura letta con il valore di tensione impostato. 



  Se il valore coincide non si richiede alcun intervento e il controllo torna al ciclo principale punto 3);  se il valore è diverso, il controllo passa al punto 41) per ulteriore analisi. 


 41) Verifica che la tensione sia Vu < Vp: 
 



  se il valore letto è minore di quello precedentemente impostato salta al punto 42) per la correzione; 



  se il valore letto è maggiore del livello impostato salta al punto 43). 


 42) Aumenta la tensione Vu al circuito di potenza: 
 



  viene aumentata per successive approssimazioni la tensione al carico allo scopo di mantenere la tensione quanto più possibile prossima a quella impostata. Il controllo ritorna al ciclo principale, punto 3). 


 43) Riduce la tensione Vu al circuito di potenza: 
 



  viene diminuita per successive approssimazioni la tensione al carico allo scopo di mantenere la tensione quanto più possibile prossima a quella impostata. Il controllo ritorna al ciclo principale, punto 3). 



  Appendice: Nelle fig. da 10A a 10F sono mostrati diagrammi di tensione di alimentazione/percentuale di corrente assorbita rispetto a quella nominale/percentuale di luminosità rispetto a quella nominale per varie sorgenti di luce. 

Claims (9)

1. Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un modulo di controllo a microprocessore con programma di controllo su memoria permanente (EPROM, PROM o equivalente) dotato di uno o più dei seguenti accessori: convertitore A/D; orologio "real time" interno; interfaccia seriale asincrona o sincrona, RS232 o RS422; memoria EAROM, EEPROM o equivalente; tastiera e display LCD o LED; pulsanti di comando e spie; sensori analogici di tensione alternata, di luce ambiente, di luce esterna, di temperatura ambiente, di temperatura del modulo di potenza, di corrente alternata; un programma di controllo interno, memorizzato sulla memoria permanente dotato delle seguenti funzioni: regolaggio temporale automatico giorno/sera/notte; stabilizzazione della tensione; conseguimento massimo risparmio; mantenimento della luminosità costante;
commutazione in By-Pass; reazione all'avviamento di motori; gestione della programmazione e dialogo remoto; gestione indipendente delle uscite; un modulo elettronico di potenza per l'alimentazione diretta delle lampade in grado di variare la tensione in uscita in un range compreso tra la massima tensione, di fornitura e una opportuna tensione più bassa, su comando del modulo di controllo; un elemento elettromeccanico di By-Pass per l'esclusione del modulo di potenza.
2. Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che, se presenti i sensori di corrente, tensione, luce, temperatura sono costituiti da una serie di comparatori a soglia.
3.
Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il modulo di potenza incorpora un gruppo batterie, un caricabatterie, un elevatore di tensione, per l'alimentazione delle lampade anche in mancanza di corrente o tensione dalla rete elettrica.
4. Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti secondo una delle rivendicazioni da 1 a 2 caratterizzato dal fatto che il modulo di potenza è costituito da un autotrasformatore con l'ingresso collegato alla rete elettrica e una serie di prese intermedie per prelevare vari livelli di tensione mediante una serie di teleruttori.
5.
Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti secondo una delle rivendicazioni da 1 a 2 caratterizzato dal fatto che il modulo di potenza è costituito da un autotrasformatore con l'ingresso collegato alla rete elettrica e una serie di prese intermedie per prelevare vari livelli di tensione mediante una serie di relè a stato solido.
6. Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti secondo una delle rivendicazioni da 1 a 2 caratterizzato da fatto che il modulo di potenza dispone di più uscite e con gestione indipendente.
7. Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti secondo una delle rivendicazioni da 1 a 2 caratterizzato dal fatto che il modulo di potenza comprende un gruppo di uscite ausiliarie di potenza pari al 10% della massima complessiva per l'alimentazione separata di un gruppo di elementi.
8.
Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il modulo di potenza comprende anche un gruppo di uscite elettroniche ausiliarie con regolazione a parzializzazione di fase per l'alimentazione di dispositivi elettrici diversi da lampade fluorescenti.
9. Dispositivo per la gestione di lampade fluorescenti secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il microprocessore contenuto nel modulo di controllo è predisposto per operare con un programma come esposto nei diagrammi di flusso di cui alle fig. da 5 a 9.
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