ITUB20155731A1 - Metodo per la distribuzione di alimenti, distributore e sistema per la sua attuazione - Google Patents

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ITUB20155731A1
ITUB20155731A1 ITUB2015A005731A ITUB20155731A ITUB20155731A1 IT UB20155731 A1 ITUB20155731 A1 IT UB20155731A1 IT UB2015A005731 A ITUB2015A005731 A IT UB2015A005731A IT UB20155731 A ITUB20155731 A IT UB20155731A IT UB20155731 A1 ITUB20155731 A1 IT UB20155731A1
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IT
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food
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ITUB2015A005731A
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David Avino
Mattia Marenco
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Argotec S R L
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
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Description

“Metodo per la distribuzione di alimenti, distributore e sistema per la sua attuazione”
DESCRIZIONE
In un suo aspetto più generale il presente trovato riguarda i distributori automatici di alimenti, preferibilmente ma non esclusivamente del tipo destinato ad un uso pubblico vale a dire per quelle macchine che si possono comunemente trovare nei luoghi pubblici quali stazioni ferroviarie o di metropolitane, scuole, uffici e simili.
Come è noto, questi distributori erogano bevande oppure altri alimenti, sotto varie forme; ad esempio vi sono alcuni tipi di bevande quali tè, caffè oppure cioccolata che vengono fomite direttamente in bicchieri e pronte per essere consumate sul posto, mentre ci sono altre bevande che vengono erogate in bottiglie o lattine che si possono quindi portare via.
Vi sono poi distributori automatici che erogano oltre a (o al posto) delle bevande, prodotti da mangiare quali merendine, panini, biscotti e quant" altro; i prodotti possono essere sia di marca, cioè quelli noti al pubblico ed acquistabili anche nei negozi, che realizzati specificamente per i distributori,
I prodotti erogati dai distributori vengono in genere pagati sul posto dal consumatore e questo solitamente avviene con delle monete spicciole oppure con dei gettoni, delle carte, delle schede o altri mezzi di pagamento elettronico, liquido o simili; a tal fine i distributori automatici sono dotati di mezzi per il conteggio dei soldi caricati dalf utente e/o mezzi perla lettura di carte di credito e dispositivi elettronici di pagamento (es, carte con microchip, chiavette ricaricabili, ecc,).
I distributori automatici di alimenti che sono stati qui sommariamente riepilogati, non sono sostanzialmente cambiati nel tempo in quanto a parte qualche evoluzione tecnologica come ad esempio la refrigerazione che permette di distribuire bibite fresche o gelati, oppure la gestione di tipo prevalentemente elettronico (invece che puramente meccanica) delle funzioni, che ha permesso di ampliare le prestazioni ad esempio erogando una più ampia gamma di prodotti, per il resto le macchine sono concettualmente le medesime da parecchi anni a questa parte.
Recentemente, anche per vìa della maggiore sensibilità al tema della corretta alimentazione e delle abitudini alimentari, sono state studiate nuove forme di distributori automatici, capaci di soddisfare le esigenze personali sulla base di dati ed informazioni fornite dagli utenti.
Un esempio di questi nuovi distributori automatici è descritto nella domanda di brevetto internazionale WO 2011/066448, che riguarda una macchina per la erogazione di bevande con caratteristiche personalizzate sulla base delle richieste degli utilizzatori.
La macchina descritta in questo documento è in grado di erogare una bevanda specifica, a partire da ingredienti contenuti in essa come acqua, dolcificanti, concentrati di base ecc., oppure modificando la composizione e/o le quantità degli ingredienti di una bevanda di marca.
Così, ad esempio, la macchina descritta è in grado di fornire un integratore di sali o di altre sostanze utili per l’organismo, in quantità mirata per gli atleti o gli sportivi che devono reintegrare i liquidi persi nella loro attività,
A tal fine la macchina può dosare i vari ingredienti seguendo le indicazioni che l’utente inserisce direttamente o che sono memorizzate in un supporto di tipo elettronico (quale una carta magnetica, un microchip, una memoria di tipo SD, ecc.) leggibile dalla macchina, oppure in un dispositivo che comunica con essa tramite sistemi senza fili (es. wi-fì, bluetooth, sistemi di identificazione RF1D e/o comunicazione di prossimità e simili).
Opzionalmente altri parametri relativi alla persona possono essere fomiti alla macchina da biosensori quali, ad esempio, le pulsazioni cardiache, la pressione della persona, la sua temperatura corporea e quant’ altro.
Per questa ragione nella macchina descritta in WO 2011/066448 è previsto che le persone possano indossare dei dispositivi particolari, ad esempio configurati come fasce da tenere al polso oppure su un braccio o altre parti del corpo, che incorporano i mezzi per ricevere e trasmettere dati personali ai distributori automatici.
Questi ultimi possono anche essere collegati tra loro con reti di telecomunicazioni di tipo locale (LAN) o esteso (WAN), così da scambiarsi informazioni reciprocamente, oppure ricevere e trasmettere dati con dei centri esterni di elaborazione e/o memorizzazione dati, situati a distanza.
In pratica, un utente che desidera una bevanda può sceglierla dal distributore selezionandola tramite una tastiera di comando oppure fornendo ΐ dati personali necessari per la sua preparazione tramite uno dei mezzi sopra menzionati.
In questo modo il distributore miscela gli ingredienti secondo quanto richiesto, sulla base dì dati che comprendono, tra gli altri, uno o più parametri come il consumo giornaliero o periodico dì determinate sostanze (es. zuccheri, sali minerali, caffeina, vitamine, ecc.), le condizioni fìsiche della persona e/o quelle ambientali esterne, e quant<'>altro.
Dovendo preparare le bevande al momento, la macchina descritta in WO 201 1/066448 è dotata di mezzi di regolazione e controllo che consentono il dosaggio affidabile e preciso delle varie sostanze, la loro miscelazione e l’erogazione attraverso un circuito idraulico, che comprende ugelli, valvole, sensori, ecc,, asservito ad un processore.
Questa complessità è legata anche al fatto che le sostanze usate per realizzare le bevande, sono presenti nella macchina sotto forma di fluidi con caratteristiche fìsiche e chimiche che possono essere assai diverse tra loro (es, viscosità, composizione, liquidi o gas), così che la loro erogazione automatica risulta piuttosto complessa.
Inoltre anche la conservazione delle sostanze o degli ingredienti di base, al fine di preservarne le caratteristiche organolettiche e igieniche, appare problematica dato che essi devono poter essere erogati in qualunque momento e quindi non sembra agevole conservarli in condizioni pronti per fuso, dato che non è possibile sapere né quando né quanto un componente debba essere usato.
Peraltro i distributori automatici cui si riferisce WO 201 1/066448 sono adatti solo per bevande confezionate sul momento usando componenti quali acqua, succhi concentrati, anidride carbonica gassosa ed altro: essi non sono quindi adatti per altre applicazioni, in particolare quelle destinate ad altri alimenti che non siano bevande, limitandone cosi le possibilità di impiego.
Tale limitazione è inoltre ampliata dal fatto che i distributori automatici cui si riferisce WO 2011/066448 hanno inevitabilmente dimensioni abbastanza grandi per via della loro complessità, così che non sono adatti ad un utilizzo in ambito privato; ne consegue pertanto che un utilizzatore non può avvalersi delle loro prestazioni in un ambito domestico o comunque privato, ma deve andare in luoghi pubblici (stazioni, strade, ecc.) dove sono installati ΐ distributori.
E’ comprensibile come ciò limiti inevitabilmente le possibilità di sfruttare i principi della distribuzione di alimenti personalizzata, anche in casa propria.
Il problema tecnico che si pone alla base della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un metodo di distribuzione di alimenti, con caratteristiche operative tali da superare i limiti sopra evidenziati con riferimento allo stato della tecnica considerato. Nell’ ambito di questo problema generale, secondo un primo e più specifico aspetto Tinvenzìone si propone lo scopo di elaborare un metodo di distribuzione in grado erogare alimenti secondo specifiche richieste e/o esigenze di un utilizzatore.
In accordo con un ulteriore aspetto, Tinvenzìone si propone come scopo quello dì elaborare un metodo di distribuzione di alimenti che possa essere attuato sia in luoghi pubblici come strade, stazioni, aeroporti, scuole, uffici e quant’ altro, sia in ambito privato come nelle case, così da agevolare il suo utilizzo da parte delle persone nel corso della vita quotidiana.
Infine, un altro specifico scopo dell’ invenzione è quello di elaborare un metodo di distribuzione automatica di alimenti, atto ad erogare sia bevande che cibi edibili, intendendo per questi ultimi gli alimenti dei piatti consumati per i pasti.
Il problema tecnico generale anzidetto e gli scopi più specifici delT invenzione sono risolti da un metodo di distribuzione automatica di alimenti, le cui caratteristiche sono enunciate specificamente nelle rivendicazioni annesse a questa descrizione.
L’invenzione comprende altresì un distributore automatico per alimenti e dei mezzi atti a cooperare con esso per il suo funzionamento, le cui caratteristiche sono anch’esse enunciate nelle rivendicazioni annesse.
Le caratteristiche del trovato nel suo complesso risulteranno maggiormente dalla descrizione che viene di seguito riportata di un suo esempio indicativo e non limitativo di realizzazione, illustrato nei disegni allegati in cui:
- Fig. 1 mostra una vista prospettica di un distributore automatico in accordo con l’invenzione;
- Fig, 2 mostra l’interno del distributore di figura 1;
- Fig, 3 e 4 sono viste rispettivamente in pianta e in prospettiva di un particolare del distributore delle figure precedenti;
- Fig, 5-9 mostrano rispettive confezioni di alimenti per il distributore delle figure precedenti;
- Fig, IO è uno schema a blocchi che illustra il funzionamento del distributore delle figure precedenti;
- Fig, 1 1 mostra schematicamente un particolare del distributore delle figure precedenti; - Fig, 12 mostra schematicamente una macchina per il caffè espresso di uso domestico, secondo l’invenzione.
Con riferimento ai disegni, in essi con 1 è complessivamente indicato una macchina o apparecchiatura erogatrice di alimenti, per la distribuzione di alimenti in accordo con l’invenzione, la quale è atta ad erogare alimenti in generale, vale a dire sia sotto forma di bevande che sotto forma di cibi edibili, come meglio risulterà nel seguito.
Nel seguito si farà brevemente riferimento a tale macchina o apparecchiatura come ad un distributore automatico 1 , il quale comprende una struttura esterna 2 sostanzialmente configurata ad armadio, frontalmente alla quale è presente una prima zona dove si trova un pannello 3 di comando ed una seconda zona dove è presente una apertura o bocca 4 di erogazione degli alimenti.
Prima di procedere oltre è bene precisare che il pannello di comando 3 potrebbe anche mancare nella macchina in quanto, secondo una sua forma preferita di realizzazione, essa viene fatta funzionare da un utilizzatore con un terminale mobile 5 per telecomunicazioni vale a dire un telefono cellulare di tipo evoluto (c.d. smart phone) oppure una lavagna o tavoletta elettronica (c.d. tablet)
Il distributore 1 di questo esempio è comunque azionabile da un utilizzatore sia tramite il pannello di comando 3 che con un terminale mobile 5.
Nella circostanza occorre segnalare che più in generale, in questa descrizione le particolari configurazioni e/o strutture e/o caratteristiche di seguito considerate a fronte dell’esempio non limitativo possono essere considerate singolarmente o combinate in ogni modo adeguato, in una o più forme di attuazione, anche differenti da quelle esposte ed illustrate; inoltre, i riferimenti numerici utilizzati nel seguito sono soltanto per comodità e non definiscono l’ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione.
Definizioni come “superiore”, “inferiore”, “sopra”, “sotto”, “alto”, “basso”, “destra”, “sinistra” ecc., sono pertanto riferite alle figure esemplificative e non devono essere intese in senso limitativo.
All’interno del distributore 1 sono conservati gli alimenti da erogare, cioè sia bevande che cibi; nella circostanza occorre segnalare come in accordo con l’invenzione, gli alimenti sono predisposti in rispettive confezioni o involucri 10 sigillati, che da un lato ne preservano le caratteristiche organolettiche e li proteggono da agenti patogeni esterni, mentre dall’altro servono anche per la loro somministrazione da parte del distributore. Nel seguito per comodità quando ci si riferirà genericamente alle confezioni esse verranno indicate con il riferimento numerico 10, anche se le confezioni specifiche per i cibi saranno indicate come 10’ (cioè con un apice) mentre quelle per le bevande o comunque per l’infusione, con 10”.
Alcuni esempi di confezioni 10 utilizzabili nel distributore 1 sono mostrate nelle figure da 3 a 7, dove le prime tre mostrano delle confezioni per cibi, mentre le ultime due sono per bevande.
Le confezioni 10’ per cibi sono configurate a vasetto o barattolo (fìg, 5), a vaschetta (fig. 6) oppure a busta (fìg. 7) e sono preferibilmente realizzate in plastica adatta per alimenti (es. PE, PET, silicone e simili); sono però utilizzabili anche altri materiali, quali ad esempio l’alluminio o altri metalli (e leghe metalliche) compatibili con gli alimenti.
Preferibilmente sul coperchio 1 1 o sulla parete delle confezioni 10’ è presente una valvola 12, che nella condizione normale è chiusa e mantiene sigillata la confezione, mentre nella condizione di funzionamento del distributore 1 consente il passaggio di acqua per la preparazione dei cibi, come si dirà meglio in seguito; valvole adatte o adattabili allo scopo sono disponibili commercialmente (per tutte si possono citare quelle prodotte dalle aziende italiane Goglio o Ica) o possono comunque essere realizzate su misura, in funzione delle modalità di alimentazione del fluido.
Si deve tuttavia osservare come le valvole 12 possono anche non essere presenti nelle confezioni 10: per esempio è questo il caso in cui la parete o il coperchio 1 1 di queste ultime sia, almeno localmente o in alcuni punti prefìssati, di spessore tale da poter essere perforato cosi da consentire l’introduzione di acqua o vapore nella confezione per preparare i cibi .
Si deve inoltre notare che le tipologie di cibo contenute nelle confezioni 10 possono anche essere preparabili senza la necessità di inserimento di acqua o vapore; ad esempio, possono essere riscaldate prima dell’erogazione mediante un apposito riscaldatore a contatto posto nella sede 32,
Nelle figure 8 e 9 sono invece mostrate le confezioni 10” per la preparazione delle bevande, le quali possono essere configurate rispettivamente come cialde e capsule del tipo usato per preparare bevande in infusione, quali thè, caffè e simili.
Anche in questo caso è possibile predisporre delle valvole 12 sulle confezioni 10”, o comunque delle zone di spessore o con materiale adatto al passaggio del liquido dì infusione; ad esempio, nel caso delle cialde si utilizza preferibilmente come materiale una carta filtrante, facilmente attraversabile dal liquido oltre che compostabile e quindi riciclabile, mentre per le capsule si usano possibilmente plastiche biodegradabili, almeno per realizzare una parte del guscio e/o della membrana perforabile 11 attraverso cui avviene il passaggio dell’acqua.
Proseguendo nella disamina del distributore 1, esso comprende un primo caricatore 15 per le confezioni 10’ di cibi ed un secondo caricatore 16 per le cialde e/o capsule 10” delle bevande.
Entrambi i caricatori sono di tipo a giostra o rotanti e comprendono una serie di comparti a colonna o tubolari, rispettivamente 17 e 18, nei quali sono impilate le confezioni 10’, 10” degli alimenti; i comparti tubolari 17, 18 sono supportati girevolmente intorno ad un asse verticale su una rispettiva base 19, 20, così da portare il comparto a colonna 17, 18 con il relativo tipo di confezione 10 che deve essere erogata, in corrispondenza di una bocca o apertura di caduta su un nastro trasportatore 25, Quest’ultimo porta le confezioni 10’ o 10” provenienti dai caricatori 15, 16, ad una stazione di infusione 30, meglio visibile nella figura 11, dove viene alimentata acqua e/o vapore perla preparazione di cibi o bevande.
A tal fine all’estremità del trasportatore 25 si trova un deviatore 26, costituito da una parete oscillante (mossa da un motore non mostrato nelle figure 3 e 4 per semplicità) che può essere orientata come mostrato con le linee tratteggiate in figura 3, il quale indirizza una confezione 10 caricata sul nastro 25 verso uno o l’altro di scivoli 27, 28, che guidano le confezioni 10 a seconda che esse siano confezioni 10’ per cibi o per bevande 10”.
Infatti il gruppo di infusione 30 a valle del deviatore 26 comprende due sedi di infusione 32, 33, rispettivamente destinate per i cibi contenuti nelle confezioni 10’ e per le bevande contenute nelle cialde o capsule IO”,
Nel primo caso le confezioni 10’ sono, come già spiegato, dei contenitori a vaschetta, barattoli o simili e vengono posizionati nella relativa sede di infusione e/o riscaldamento 32; quest’ultima può essere realizzata in qualunque modo e forma appropriati, dovendo comunque essere configurata in modo compatibile con la forma dei contenitori delle confezioni 10’,
Così, ad esempio, si potranno avere delle sedi di geometria cilindrica oppure parali epipeda, di tipo a vaschetta chiusa oppure dei semplici piani di appoggio; nell’esempio della figura 1 1 la sede 32 è configurata come un telaio a cornice sul quale viene appoggiato il bordo sporgente a flangia di una vaschetta: questa è solo una delle molteplici fonne realizzative,
E’ peraltro da osservare che a seconda della complessità del distributore 1 e della varietà di alimenti erogati, si potranno avere anche più sedi di infusione e/o riscaldamento 32 per le confezioni 10’, le quali vengono gestite dalla macchina la quale è dotata di opportuni mezzi meccanici perla movimentazione delle sedi di infusione 32, 33, Sopra la prima sede 32 sono presenti degli ugelli 34 che preferibilmente sono mobili tra una posizione sollevata come mostrato nella figura 11, ed una posizione abbassata nella quale penetrano nella confezione 10’ in corrispondenza della valvola 12 se essa sia presente nella confezione 10’, oppure nella parete superiore o coperchio 11 della confezione stessa. Attorno alla sede 32 sono disposti dei riscaldatori elettrici per il riscaldamento delle confezioni 10’ di tipologia non ad infusione.
Anche in questo caso è comunque possibile predisporre soluzioni in cui gli ugelli 34 siano fermi ed è invece la confezione 10’ che si muove verso di essi, per penetrare la valvola 12 e/o la parete superiore 11,
Analoghe considerazioni valgono anche per le cialde, capsule o simili confezioni 10” per bevande, le quali vengono indirizzate, a valle del trasportatore 25, verso la sede 33 di infusione delle bevande alla quale sono associati degli ugelli 35.
Questi ultimi possono essere del tipo mobile tra una posizione sollevata ed una abbassata, oppure fisso ed allora in tal caso è la sede di infusione 33 che si muove verso di essi.
In generale, per il procedimento di infusione per le bevande si può fare riferimento a quanto noto nella tecnica in relazione alla tecnologia delle macchine per la preparazione di caffè, thè, cioccolata e simili, alle quali si rinvia per brevità per maggiori ragguagli. In accordo con la forma preferita del distributore automatico 1 secondo l’invenzione, l’acqua per la preparazione dei cibi e delle bevande viene alimentata da un impianto idraulico che serve per entrambe le funzioni
E’ intuibile che questo permette di semplificare il distributore automatico 1, sia dal punto di vista strutturale che da quello funzionale.
Infatti l'acqua alimentata agli ugelli 34, 35 può provenire direttamente dalla rete idrica di fornitura, nel qual caso il distributore I sarà ovviamente collegato ad essa mediante tubi, valvole, raccordi e quanfaltro occorre, oppure da un serbatoio presente nello stesso distributore 1 .
Indipendentemente da ciò (cioè dalla provenienza diretta dalla rete idrica o da un serbatoio), l’acqua calda agli ugelli 34, 35 può essere fornita in vari modi.
Uno di essi è schematizzato in figura 11, dove l’acqua proveniente dalla rete viene scaldata in una caldaia 38 a valle della quale si trova una pompa 39, che fornisce la pressione necessaria per alimentare gli ugelli 34, 35; il livello di pressione dipende dal ciclo operativo, per esempio a seconda che si debba preparare una bevanda o una cibo oppure del tipo di ugelli che si utilizzano e quant’ altro.
Valori di pressione fomiti dalla pompa 39 sono comunque preferibilmente variabili da alcuni bar (4 o 5) fino ad alcune decine di bar (preferibilmente da IO a 20 bar): nel primo caso la pressione serve di fatto solo a vincere le perdite di carico negli ugelli ed è tipicamente il caso in cui l’acqua viene versata nelle vaschette o nelle buste 10’ per i cibi.
Nel secondo caso le alte pressioni servono per vincere oltre che le perdite dì carico negli ugelli, anche quelle dovute al passaggio attraverso il materiale granulare delle cialde o capsule, come ad esempio la polvere di cioccolato o caffè, le foglie di thè e quant’ altro.
Nella circostanza è comunque da segnalare che secondo una possibile variante dello schema di fig. 11, il distributore automatico 1 potrà anche erogare del vapore per la preparazione dei cibi, così come pure dell’acqua fredda o comunque non riscaldata. Il circuito idraulico in queste varianti comprenderà quindi degli ulteriori mezzi quali valvole, condotti, pompe ecc., che consentano agli stessi ugelli 34, 35 od ad altri ugelli (non mostrati nelle figure) di erogare acqua fredda e/o vapore perla preparazione di cibi e bevande.
Vantaggiosamente, l’acqua proveniente dalla pompa 39 viene smistata verso gli ugelli 34 o 35 da una elettrovalvola a tre vie 40, asservita come la pompa 39, la caldaia 38 e più in generale come i vari componenti del distributore automatico 1, ad un sistema generale di controllo 50, raffigurato nello schema a blocchi di figura 10 di cui si fornisce nel seguito una breve spiegazione.
Prima di ciò occorre tuttavia ricordare che come menzionato più sopra, il distributore automatico 1 comprende mezzi per il suo collegamento a reti di comunicazioni di tipo LAN, WAN, Wi-Fi o di altro genere, per la trasmissione e la ricezione di dati relativi al suo stato di funzionamento nonché, più in generale, di infonnazioni riguardanti gli alimenti da esso distribuiti e/o gli utilizzatori, secondo quanto risulterà meglio nel seguito,
A tal fine il distributore automatico 1 comprende dei mezzi di controllo complessivamente indicati con il riferimento numerico 50 di tipo elettronico, che sono visibili in figura 2 in forma di una unità simile ad una centralina; ovviamente qualunque altra forma appropriata potrà essere adottata, non essendo necessario che tutti i mezzi di controllo 50 siano concentrati in un unico apparato.
I mezzi di controllo 50 sono collegati a tutti i vari dispositivi del distributore 1 sopra descritti, quali i caricatori 15, 16 delle confezioni IO’, IO”, i motori che servono per la loro messa in rotazione ed il carico sul trasportatore 25, il deviatore 26, la caldaia 38, la pompa 39, la elettrovalvola 40, gli ugelli 34, 35; essi sono inoltre collegati a tutti i sensori per il controllo dello stato di funzionamento del distributore 1 e dei suoi componenti.
Ci saranno quindi sensori di controllo dei caricatori 15, 16 (es. fotocellule per rilevare il numero ed il tipo di confezioni predisposte su di essi), sensori per i motori elettrici di azionamento dei caricatori 15, 16, del trasportatore 25, della pompa 39, della elettrovalvola 40, degli ugelli 34, 35, ecc. (i sensori possono comprendere fotocellule, generatori di impulsi o encoder, interruttori o sensori di prossimità ed altro ancora, a seconda del tipo di azionamento dei vari dispositivi), sensori di pressione e temperatura dell’ acqua, quelli di posizione delle confezioni 10’, 10” durante il ciclo operativo, nonché sensori biometrici ovvero atti al rilevamento dei parametri bio-fisici di una persona.
Tutti questi elementi circuitali sono asserviti alla unità di controllo 50, la quale è dotata di mezzi, quali una antenna e/o porte (tipo USB, ethemet o altro) perla sua connessione via cavo, di collegamento a reti di comunicazione locali o estese (LAN, WAN), così da poter trasmettere e ricevere informazioni a terminali 5, preferibilmente del tipo mobile comunemente diffuso presso le persone come i telefoni cellulari o gli orologi di tipo evoluto (c.d, smart phone o smart watch), le tavolette elettroniche (c.d, tablet) ed altri dispositivi del genere.
Con riferimento allo schema a blocchi di figura 10, i mezzi di controllo 50 del distributore 1 comprendono una interfaccia 51 di ricezione e/o invio (input e output) dati al pannello di comando 3; come accennato in precedenza, il pannello di comando 3 può comunque essere assente nel distributore automatico 1, il quale in tal caso viene quindi comandato da un utente mediante il terminale mobile 5 (telefono cellulare, tavolette e simili).
Nell esempio mostrato in fìg, 1 il distributore è del tipo comprendente un pannello di comando 3 dotato di una serie di tasti o pulsanti 6, per rinserimento dei comandi da parte di un utilizzatore; i tasti 6 possono servire per digitare dei codici alfanumerici per la selezione dei prodotti, oppure altre richieste di un utente alla macchina.
L’unità di controllo 50 comprende una interfaccia video 52 per consentire la visualizzazione di informazioni su uno schermo 7 che potrà anche essere del tipo tattile (c.d. touch screen) del pannello di comando 3, una interfaccia 53 peri sensori alla quale afferi scono tutti i sensori di cui si è detto prima; i mezzi dì controllo comprendono 50 anche un processore 55 che elabora i dati e le infonnazioni ricevute dall’ esterno o dalLinterno del distributore 1, secondo un programma (software) contenuto in una memoria 56 di massa o permanente, tipicamente costituita da un disco rigido (c.d. hard disk) ma eventualmente anche altri componenti elettronici quali schede, supporti ottici o magnetici potranno essere integrati nel distributore 1.
Oltre alla memoria di massa 56 l’unità di controllo 50 comprende anche una memoria primaria 57 di tipo RAM, associata al processore 55; opzionalmente l’unità di controllo 50 può comprendere anche un processore grafico 57 tipo GPU, a seconda del tipo di elaborazioni grafiche richieste dalla applicazione e dalla potenza di calcolo del processore principale 55.
I componenti dell’unità di controllo 50 sono operativamente comunicanti tra loro mediante un bus 59, al quale afferisce anche una interfaccia di rete 60 per il collegamento della unità di controllo 50 alla rete di comunicazione esterna (LAN, WAN o simili), così da poter scambiare (cioè ricevere e trasmettere) dati con i terminali mobili 5,
In accordo con una forma realizzativa preferita del trovato, il distributore automatico 1 comprende anche una banca dati 61 situata a distanza, cioè fisicamente non disposta nella unità di controllo 50 ma collegata ad essa tramite l’interfaccia 60; la banca dati 61 può quindi essere alloggiata in remoto presso un centro dati o comunque elaboratore elettronico (tipo server), il quale può servire vari distributori automatici 1 dislocati in punti diversi di un’area geografica (un quartiere, una città, una regione) così da rendere accessibili i dati salvati nella banca dati 61 in qualunque punto.
Con riferimento a quanto sinora esposto, è possibile ora descrivere il funzionamento del distributore automatico 1 che attua il metodo di distribuzione di alimenti secondo l’invenzione.
A tale scopo si deve evidenziare come in accordo con una forma preferita di quest’ultima i cibi contenuti nelle confezioni 10” possono essere di tipo liofilizzato, vale a dire alimenti ai quali è stato sottratto il contenuto di acqua mediante un processo di c.d, crio-essiccazione, oppure termostabilizzati.
I cibi liofilizzati, pur essendo totalmente disidratati, mantengono intatte le loro proprietà nutritive ed organolettiche, e per renderli commestibili è sufficiente semplicemente aggiungere un determinato quantitativo di acqua per riportarli allo stadio primordiale, I cibi liofilizzati possono essere conservati anche per anni, a temperatura ambiente: ciò permette quindi di eliminare completamente la catena del freddo nella distribuzione secondo finvenzione, con evidenti vantaggi sia in termini di semplificazione dei distributori automatici che non devono essere di tipo frigorifero, sia in termini di consumi energetici dato che avendo eliminato la catena del freddo, non è richiesta energia elettrica per la conservazione, il trasporto e l’immagazzinamento dei cibi.
Ulteriormente, essendo stata estratta l’acqua, anche il peso degli alimenti risulta notevolmente ridotto, così che pure sotto questo punto di vista si ottengono evidenti risultati vantaggiosi.
Anche dal punto di vista della sicurezza alimentare, gli elevati standard igienici della liofilizzazione rendono il metodo di distribuzione dell’invenzione particolarmente efficace e sicuro, così da poterlo attuare di fatto in qualunque luogo (pubblico o privato, al chiuso o all’aperto, urbano o extraurbano, ecc.) ed in qualunque stagione (calda o fredda).
La liofilizzazione lascia inalterati sia il contenuto proteico che le caratteristiche nutritive più delicate, come le vitamine e i Sali minerali, oltre a lasciare immutati il sapore e gli aromi contenuti negli alimenti. Una volta rimesso a contatto con l’acqua, Γ alimento liofilizzato riacquista tutta la sua consistenza e senza alcun bisogno di aggiunta di ulteriori ingredienti.
Esempi di alimenti liofilizzati sono il latte in polvere e molti cibi a base di verdure, carne e pesce, frutta; a tale riguardo l’odierna Richiedente ha recentemente sviluppato tecniche per produrre piatti a base di pasta, riso, verdure, carne ed altro, destinati soprattutto per le missioni spaziali: tutti questi cibi si prestano ad essere distribuiti in modo automatico secondo l’insegnamento dell’invenzione, che prevede l’erogazione di acqua non solo per le bevande ma anche peri cibi solidi,
I cibi contenuti nei contenitori 10’ possono anche essere termostabilizzati, quindi conservabili per lungo tempo a temperatura ambiente: tali cibi possono necessitare il riscaldamento ma non l’inserimento di acqua o vapore dall’esterno.
La fase di preparazione varia ovviamente dal tipo di alimento e ha lo scopo di ottenere un cibo pronto per essere consumato; pertanto il quantitativo di acqua, la sua temperatura e la durata del ciclo, sono gestiti dalla unità di controllo 50 del distributore, la quale contiene al suo interno il programma (i,e. software) necessario per gestire al meglio la preparazione degli alimenti.
Gli stessi principi valgono anche, mutatis mutcmdis , per le bevande che sono preferibilmente ottenute mediante infusione di sostanze liofilizzate, siano esse latte, minestre, tisane, thè, caffè ecc.
In generale ciò avviene anche tenendo conto delle esigenze dell 'utilizzatore, che possono essere fomite direttamente da esso tramite il pannello di comando 3 oppure mediante un telefono cellulare, un tablet o altro terminale mobile.
Così, ad esempio, per ogni alimento (sia cibo che bevanda) è possibile stabilire con precisione le caratteristiche nutrizionali, quali il suo contenuto calorico oppure proteico, quello dei grassi e/o degli antiossidanti, delle vitamine, degli zuccheri e di altre sostanze d’interesse per Γ alimentazione o la dieta di una persona.
Grazie al collegamento tra il terminale mobile ed il distributore automatico 1, un utilizzatore può avere conoscenza da remoto delle caratteristiche nutrizionali dei cibi e delle bevande disponibili; in questo modo egli può effettuare le sue scelte in funzione di tali caratteristiche e nel caso non sia soddisfatto, non procede airacquisto,
A questo proposito, secondo una forma preferita dell’ invenzione, il distributore automatico 1 comunica al terminale mobile 5 dell’ utilizzatore i valori nutrizionali di ogni alimento acquistato, così che questi possa avere una valutazione del contributo nutritivo assunto in un periodo di tempo prefissato, ad esempio giornaliero oppure settimanale, mensile ecc,
A tal fine il terminale mobile è dotato di un opportuno programma (i.e. software) che permette l’acquisizione dei dati nutrizionali comunicati dal distributore automatico 1 relativamente agli alimenti erogati e la loro elaborazione, per fornire all’utente le indicazioni desiderate.
Si noti che in accordo con una possibile forma di attuazione del trovato, i dati fomiti dal distributore automatico 1 e/o dal terminale mobile 5 possono essere salvati nella banca dati 61 la quale consente quindi di svolgere ulteriori funzioni favorevoli, quali la messa in comune delle informazioni provenienti da distributori 1 collocati in una città, paese o regione, così che un utilizzatore possa usufruire delle funzionalità dell’invenzione in qualunque luogo o momento,
E’ infine da sottolineare come le informazioni nutrizionali su cibi e bevande sono parti col ami ente precise in quanto, come spiegato più sopra, la liofilizzazione degli alimenti preserva le loro proprietà nutritive nel tempo così che esse non cambiano.
La distribuzione degli alimenti secondo l’invenzione risulta quindi alquanto affidabile sotto questo punto di vista.
Gli alimenti possono essere acquistati dall’ utilizzatore come avviene nelle comuni macchine distributrici automatiche, vale a dire utilizzando soldi contanti (monete e banconote) oppure carte di pagamento (prepagate, di credito, ecc.); a tal fine nel pannello di comando 3 del distributore 1 sono previsti i consueti apparati per la raccolta dei contanti e/o la lettura delle carte di pagamento.
Tuttavia, in accordo con una fonna preferita del trovato, l’acquisto avviene senza denaro contante o carte di pagamento, in quanto è fatto mediante il terminale mobile 5; ciò può essere fatto con una transazione prevista nella applicazione memorizzata sul terminale stesso, ad esempio fornendo un assenso all’ addebito su un conto corrente bancario, oppure con sistemi di comunicazione tra distributore automatico 1 e terminale 5 (ad esempio con sistemi senza contatto o c,d. contactless).
Una volta effettuata la scelta di un alimento secondo una delle modalità descritte, sia esso un cibo o una bevanda, il distributore 1 provvede a selezionare la relativa confezione 10 da uno dei caricatori 15, 16; la confezione 10 avanza sul trasportatore 25 e viene indirizzata dal deviatore 26 verso uno degli scivoli 27, 28 a seconda che si tratti di cibi 10’ o bevande 10”.
Come spiegato più sopra, a valle del trasportatore 25 la confezione 10 giunge nel gruppo 30 dove avviene T infusione; in particolare, nel caso di una confezione 10’ per cibi essa viene disposta nella prima sede di infusione 32, mentre nel caso di una confezione 10” per bevande essa viene disposta nella sede 33.
Nel primo caso gli ugelli 34 iniettano acqua a temperatura desiderata, che permette la idratazione dei cibi liofilizzati così da riportarli nella condizione originaria di cottura o comunque di preparazione, pronti per essere consumati; terminata la fase di alimentazione dell’ acqua, la confezione 10’ viene trasferita nella bocca o apertura 4 di uscita che si trova sulla faccia frontale del distributore 1, da dove viene prelevata dall’utente.
La confezione 10’ essendo configurata appositamente come un contenitore a vaschetta, barattolo o simile, può essere usata per consumare il cibo direttamente da essa.
Nella circostanza si segnala che la movimentazione della confezione 10’ può essere ottenuta con qualunque soluzione di tipo meccanico; per esempio una di esse è costituita dalla movimentazione della sede di infusione 32 che nella versione mostrata in figura 11 è configurata a telaio, il quale può essere spostato con una trasmissione a cinghia oppure con un trasportatore a nastro.
Altre soluzioni meccaniche sono comunque possibili (si pensi a delle slitte) e comunque la scelta migliore dipenderà anche dalla configurazione delle confezioni 10’, da quella della sede di infusione e degli ugelli.
Considerazioni analoghe valgono anche per le bevande, la cui preparazione avviene mediante infusione delle cialde o capsule 10” nella sede 33 corrispondente del gruppo 30; a differenza dei cibi, in questo caso le bevande infuse vengono erogate (schematicamente indicato con linea a tratto e punto in fìg, 11) in un bicchiere 63 che viene posizionato dalla macchina 1 in corrispondenza della apertura 4 di rilascio degli alimenti, in maniera sostanzialmente simile a quanto avviene per i distributori automatici noti.
Anche in questo caso gli infusi sono preferibilmente in forma liofilizzata e comprendono una varietà di preparati per thè, caffè, cioccolata, ma anche brodi, succhi, integratori per l’idratazione e quant’ altro.
Pure per le bevande un utilizzatore può procedere a distanza mediante un terminale mobile, selezionando il tipo di bevanda sulla base delle informazioni nutritive oltre che dei suoi gusti personali; il pagamento può avvenire in contanti oppure con carte di pagamento elettronico come avviene nella tecnica nota oppure, preferibilmente, anche per mezzo del terminale mobile 5 dotato della opportuna applicazione cui si è fatto cenno sopra.
Ciò per alcuni motivi che si espongono di seguito.
In primo luogo, l’uso di un terminale mobile 5 e del collegamento alla rete di telecomunicazioni del distributore automatico 1, può essere sfruttato anche per consentire ad un utente di sapere da remoto se in un distributore situato in un detenninato punto, sono presenti alimenti richiesti dall’utente: ciò evita quindi di fare degli spostamenti a vuoto nel caso in cui un distributore sia sprovvisto del prodotto desiderato, come invece avviene peri distributori di tipo noto.
E’ inoltre da segnalare la possibilità che non richiedendo pagamento in contanti o con carte di credito, un utente può acquistare con il telefono cellulare 5 degli alimenti a distanza e quindi non solo per sé ma anche, eventualmente, per terzi che non abbiano disponibilità di denaro.
Infine occorre sottolineare come la possibilità del distributore automatico 1 secondo l’invenzione di essere inserito in una rete di telecomunicazioni e di essere comandabile per mezzo di un terminale portatile 5 per telecomunicazioni come un telefono cellulare o simili, permette di ampliare notevolmente le possibilità di attuare il metodo di distribuzione portandolo fino in ambito domestico o comunque in qualunque momento della giornata.
Infatti l’uso di un terminale telefonico 5 consente all’ utilizzatore di non dovere indossare o comunque di avere a portata di mano dei biosensori e/o altri dispositivi sofisticati o comunque appositamente realizzati, come quelli descritti in WO2011/ 066448, che sono principalmente destinati per atleti.
Il telefono portatile è invece un oggetto ormai di uso comune nella quotidianità, sia in casa che fuori, e quindi esso permette di sfruttare al meglio i principi di distribuzione di alimenti dell’invenzione.
Come si dirà meglio in seguito, in aggiunta o in alternativa al terminale telefonico 5, il distributore 1 può essere associato a dei sensori per il rilevamento di parametri biomedici di una persona, così da evitare che essa debba esserne dotata.
Ulteriormente, i terminali per telecomunicazioni di ultima generazione o comunque recenti come quelli comunemente noti come "‘smart phone” oppure “tablet”, hanno capacità di memoria (RAM, ROM, Cache, schede rimovibili ecc.) e di calcolo (cioè un processore) sufficienti a consentire di elaborare i dati relativi alle caratteristiche nutrizionali degli alimenti ed ai parametri personali di un utilizzatore, nonché svolgere numerose altre funzioni utili per attuare il metodo di distribuzione secondo l’invenzione. Ciò permette da un lato di semplificare i distributori automatici, che non devono essere macchine dotate di una memoria di massa locale ed un processore o comunque di mezzi elettronici idonei ad elaborare i dati nutrizionali e personali di cui si è detto, per erogare gli alimenti. In questo modo si semplificano i distributori e se ne riducono anche i costi sia di acquisto che di gestione.
Dall’altro lato l’uso dei terminali mobili 5 opportunamente dotati di una specifica applicazione (cioè un programma o software), consente di estendere il metodo di distribuzione dell’invenzione anche a macchine più semplici rispetto al distributore automatico 1, come ad esempio le macchine domestiche per la distribuzione di alimenti quali le macchine per il caffè oppure i forni a microonde e simili.
Con riferimento alla figura 12 è schematicamente illustrata questa situazione, applicata ad una macchina erogatrice 70 perii caffè espresso di uso domestico.
La macchina 70 è dotata internamente di mezzi di controllo simili a quelli indicati con 50 e già considerati più sopra in relazione al distributore I (cfr. figura IO); per brevità si rinvia a quanto spiegato in precedenza, anche se è evidente che in questo caso i mezzi di controllo della macchina 70 domestica per il caffè, il thè e simili, saranno privi delle funzioni legate alla distribuzione automatica degli alimenti.
Pertanto, rinviando per brevità a quanto spiegato sopra in relazione ai mezzi di controllo, in questa occasione si può dire che la macchina 70 comprende i consueti componenti noti per questo tipo di macchine, quali una caldaia per il riscaldamento dell’acqua, una pompa per alimentare l’acqua all’infusore, un serbatoio ed altri (es. filtri, termostato, valvole, ecc.).
Preferibilmente, la macchina 70 funziona con cialde o capsule 10” come quelle utilizzate per il distributore automatico 1 : in questo modo le bevande quali il caffè, thè, cioccolata e simili erogate dalla macchina 70, risultano del tutto simili a quelle erogate dal distributore automatico 1, cosi che la valutazione delle caratteristiche nutrizionali e la gestione dell’intero sistema di distribuzione risultano più efficaci e precisi oltre che notevolmente semplificati.
Nell’esempio di figura 12 la macchina 70 è del tipo a cialde e pertanto è dotata di un infusore porta cialda 71 che viene applicato alla macchina, come avviene per questo tipo di macchine. La macchina 70 è vantaggiosamente atta ad erogare qualsiasi bevanda per infusione, non solo caffè ma anche thè, tisane, e quanf altro.
Ulteriormente, i principi dell’invenzione sono comunque validi anche se la macchina 70 per uso domestico ha un diverso tipo di caricamento rispetto al distributore automatico I,
Infatti la macchina 70 è controllabile con il tenninale telefonico mobile 5 così da poter riconoscere le richieste da parte di un utilizzatore per quanto riguarda una bevanda, rilevando le caratteristiche nutrizionali ed altri parametri personali dell’utilizzatore. Le infonnazioni elaborate dalla macchina 70 sono quindi fomite al terminale mobile 5 e comunicate attraverso la rete di telecomunicazioni alla banca dati 61, così da essere disponibili per una successiva richiesta di alimenti da parte dello stesso utilizzatore, in qualunque dispositivo di distribuzione, pubblico o privato.
Da quanto sinora esposto è possibile comprendere come il metodo di distribuzione di alimenti secondo l’invenzione ed il relativo sistema per la sua attuazione che comprende il distributore automatico 1 e/o la macchina per uso domestico 70, risolvano il problema tecnico alla base dell’invenzione.
Infatti gli alimenti vengono erogati in modo da soddisfare le caratteristiche nutrizionali elaborate dal sistema e/o impostate da un utilizzatore, sia per quanto riguarda le bevande che anche per i cibi edibili.
Questo principio è attuabile efficacemente tramite distributori di tipo automatico 1, da installare preferibilmente in luoghi pubblici, e tramite macchine erogatrici 70 di tipo utilizzabile in ambito privato.
Questo risultato è reso possibile anche, e soprattutto, dal fu so come mezzo di comando e/o controllo dei distributori automatici 1 e delle macchine erogatrici 70, di un terminale mobile 5 per telecomunicazioni il quale permette ad un utilizzatore di comunicare con il distributore 1 e/o con la macchina erogatrice 70, per trasmettere e ricevere dati e/o informazioni nutrizionali e/o personali, che possono poi essere memorizzati in banche dati e resi disponibili all’ utilizzatore anche con altri distributori automatici e macchine erogatrici.
Vantaggiosamente questi risultati sono conseguibili non solo per bevande ma anche per cibi edibili.
Ciò permette quindi di avere una valutazione della alimentazione più completa rispetto allo stato della tecnica considerato inizialmente, dove solo le caratteristiche delle bevande veniva rilevate e solo su particolari apparecchiature di distribuzione.
Ulteriormente, secondo la forma preferita deir invenzione, i cibi e le bevande conservati nel distributore sono di tipo liofilizzato, così da mantenere inalterate le loro caratteristiche organolettiche nel tempo ed assicurare quindi la corretta rispondenza degli alimenti distribuiti con le impostazioni scelte da un utente,
E’ infatti evidente che qualora le caratteristiche organolettiche variassero nel tempo, gli alimenti erogati non avrebbero le stesse proprietà di quelle scelte da un utilizzatore o comunque elaborate dal sistema di controllo del distributore, sulla base di parametri assegnati inizialmente agli alimenti,
E’ poi da sottolineare come questi risultati siano conseguiti da un distributore automatico semplice dal punto di vista strutturale e funzionale, dato che non richiede refrigerazione per conservare gli alimenti.
Questo risultato vantaggioso è amplificato dal fatto che per la preparazione delle bevande e dei cibi si usa sempre acqua, così che rimpianto idraulico è di fatto il medesimo per entrambi gli usi.
Naturalmente sono possibili varianti dell’invenzione rispetto a quanto sinora esposto. Infatti è evidente che le persone esperte del ramo potranno progettare diverse soluzioni per realizzare, ad esempio, ΐ caricatori 15, 16 delle confezioni 10 degli alimenti, oppure per il gruppo dì infusione 30, nonché la manipolazione delle confezioni 10, dai caricatori al gruppo di infusione 30 nonché da questo alla bocca di rilascio 4.
SÌ trata infatti dì componenti meccanici che possono essere considerati equivalenti a quelli menzionati e che comunque rientrano nell<1>ambito dell’ insegnamento del trovato. Occorre tuttavia segnalare che quest’ultimo potrà comprendere anche altre caratteristiche.
Per esempio, tra le varie informazioni fornite dall’utente al distributore automatico per la selezione di un alimento, è previsto anche un sensore del battito cardiaco ed ossigenazione del sangue; questo sensore comprende una superficie 8 sensibile al tocco (c.d. touch pad), la quale rileva le variazioni di traslucidità della falange del dito che viene appoggiata su di essa. Alla superficie 8 sono quindi associati dei mezzi elettronici fotosensibili (tipo fotocellule) che rilevano le variazioni di luminosità, eventualmente con l’ausilio radiazioni luminose emesse da una sorgente interna alla macchina.
Il sensore del battito cardiaco comunica le rilevazioni alla interfaccia 53 relativa ai sensori delltnità di controllo 50 del distributore.
Analogamente si potranno avere anche altri sensori per fornire informazioni sulle condizioni fisiche di un utente, quali l’Ìndice dì massa corporea (IMC, oppure in terminologia anglosassone “body mass index” ΒΜΓ).
A tal fine il distributore automatico 1 sarà dotato di un sensore 9 in corrispondenza del pannello di comando 3, comprendente due elettrodi disposti in posizione ravvicinata tra loro, così che un utente possa appoggiare rispettivamente due dita diverse su ciascun elettrodo.
Una lieve corrente elettrica viene impartita dagli elettrodi ed il sensore rileva l’impedenza corporea, essendo dotato di un programma (software) e di mezzi informatici per l’elaborazione, i quali pennettono di ricavare l’indice di massa corporea IMC sulla base della impedenza rilevata.
Le informazioni relative alle pulsazioni cardiache e all’indice di massa corporea concorrono, da sole o in combinazione con altre informazioni fomite dall’utente al distributore automatico 1, quali l’età, il sesso, la pressione sanguigna, eventuali patologie come il diabete o eventuali intolleranze alimentari (es. glutine, latticini o altro), a fare in modo che il distributore automatico 1 possa erogare Γ alimento più adatto per la persona.

Claims (23)

  1. RIVENDICAZIONI 1, Metodo per la distribuzione di alimenti con apparecchiature erogato ci (1; 70), in cui tali apparecchiature (1; 70) erogano bevande e/o cibi edibili in funzione di caratteristiche nutrizionali prefissate, caratterizzato dal fatto che le apparecchiature (1; 70) sono configurate per ricevere e/o trasmettere dati nutrizionali relativi agli alimenti e/o ad un utilizzatore, ad un terminale mobile (5) per telecomunicazioni.
  2. 2, Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui le caratteristiche nutrizionali sono impostate, almeno in parte, da un utente tramite il terminale mobile (5).
  3. 3, Metodo secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui le caratteristiche nutrizionali sono prefissate, almeno in parte, sulla base di informazioni relative agli alimenti assunti in un determinato periodo di tempo da un utente,
  4. 4, Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui le caratteristiche nutrizionali degli alimenti sono prefissate, almeno in parte, sulla base di almeno un parametro relativo ad un utente compreso tra: pulsazioni cardiache, indice di massa corporea, età, sesso,
  5. 5, Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui informazioni relative alle caratteristiche nutrizionali e/o a quantitativi degli alimenti distribuiti, sono memorizzate per determinare, almeno in parte, la distribuzione successivamente,
  6. 6, Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una di dette apparecchiature erogatrici comprende un distributore (1) di tipo automatico,
  7. 7, Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una di dette apparecchiature comprende una macchina erogatrice (70) di tipo domestico,
  8. 8, Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui gli alimenti sono preparati in confezioni (10', 10'’) uguali così da poter essere utilizzate con apparecchiature erogatrici (1 , 70) di diverso tipo,
  9. 9, Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui le apparecchiature erogatrici (1, 70) sono collegate ad una rete di telecomunicazioni.
  10. 10. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui gli alimenti comprendono bevande e cibi edibili.
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 10, in cui i cibi edibili sono in condizione liofilizzata o termostabilizzata.
  12. 12. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui le caratteristiche nutrizionali degli alimenti comprendono uno o più tra: calorie, grassi, vitamine, proteine, zuccheri.
  13. 13. Sistema per fattu azione del metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un distributore automatico (1) di bevande e/o cibi edibili del tipo installabile in luoghi pubblici come stazioni, strade, uffici e simili, ed almeno una macchina erogatrice (70) per uso sostanzialmente domestico, collegati ad una rete di telecomunicazioni,
  14. 14. Sistema secondo la rivendicazione 13, in cui la macchina erogatrice (70) è atta a erogare bevande come thè, caffè e simili,
  15. 15. Sistema secondo le rivendicazioni 13 o 14, comprendente almeno un terminale (5) potatile per telecomunicazioni, configurato per trasmettere e/o ricevere dati e/o infonnazioni da detti almeno un distributore automatico (1) e almeno una macchina erogatrice (70),
  16. 16. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 15, in cui le bevande e/o i cibi edibili sono predisposti in confezioni (10, 10% 10’% utilizzabili da detti almeno un distributore automatico (1) e macchina erogatrice (70),
  17. 17. Distributore automatico per fattuazione del metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 12, comprendente mezzi (15, 17, 25, 30, 4; 16, 18, 25, 30, 4) per la erogazione di cibi edibili e/o bevande, mezzi di controllo (50) del funzionamento dei detti mezzi di erogazione (4, 15, 17, 25, 30; 16, 18, 25, 30), caratterizzato dal fatto che i mezzi di controllo (50) sono atti a selezionare le bevande (10’ % e/o cibi edibili (10’) da erogare, sulla base di caratteristiche nutrizionali prefissate.
  18. 18. Distributore automatico secondo la rivendicazione 17, comprendente mezzi (55) per elaborare almeno una parte delle caratteristiche nutrizionali prefissate.
  19. 19. Distributore secondo le rivendicazioni 17 o 18, comprendente mezzi di comunicazione (60) per ricevere e/o trasmettere a distanza informazioni relative agli alimenti (10) da distribuire.
  20. 20. Distributore secondo la rivendicazione 19, in cui i mezzi di comunicazione (60) sono atti al collegamento con una rete di telecomunicazioni tipo LAN, WAN, WÌ-FÌ.
  21. 21. Distributore secondo una qualunque delle rivendicazioni da 17 a 20, in cui i cibi edibili (10’) sono di tipo liofilizzato e/o termostabilizzato.
  22. 22. Distributore secondo una qualunque delle rivendicazioni da 17 a 21, comprendente mezzi (30, 32, 33, 34, 35, 38, 39, 40) per la gestione di acqua per preparare gli alimenti, in cui almeno una parte sono utilizzabili per preparare sia bevande che cibi edibili.
  23. 23. Distributore secondo una qualunque delle rivendicazioni da 17 a 22, comprendente almeno un sensore (8, 9) per la rilevazione del battito cardiaco e/o delLindice di massa corporea di una persona.
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