ITMO20130295A1

ITMO20130295A1 - Macchina erogatrice di bevande

Info

Publication number: ITMO20130295A1
Application number: IT000295A
Authority: IT
Inventors: Andrea Bartoli; Davide Capitini; Alessandro Grillenzoni
Original assignee: Sarong Spa
Priority date: 2013-10-17
Filing date: 2013-10-17
Publication date: 2015-04-18
Also published as: EP3057474A1; US9949590B2; US20160255990A1; WO2015056188A1; CA2922803C; JP2016539674A; CN105658120A; JP6668233B2; CN105658120B; ES2735547T3; EP3057474B1; CA2922803A1

Description

Descrizione

Macchina erogatrice di bevande

L’invenzione concerne una macchina erogatrice per produrre bevande, in particolare si riferisce a una macchina erogatrice per produrre sia una bevanda calda, ad esempio caffè, orzo, tisana, tè, cioccolata, ecc., sia una bevanda fredda, ad esempio una bibita, iniettando un fluido, tipicamente acqua calda in pressione, o acqua fredda in pressione, all’interno di una capsula contenente un prodotto percolabile, oppure solubile, oppure da infusione. Da WO2012/104760, a nome della richiedente la presente domanda, è nota una macchina erogatrice per produrre un prodotto finale alimentare in forma di bevanda, da una capsula comprimibile e schiacciabile, contenente un prodotto iniziale, comprendente mezzi di iniezione disposti per forare un elemento di copertura della capsula e iniettare in quest’ultima un liquido interagente con detto prodotto iniziale per realizzare un prodotto finale alimentare in forma di bevanda.

La macchina comprende mezzi di posizionamento disposti per alloggiare detta capsula e mobili lungo una direzione tra una posizione operativa iniziale in cui la capsula è inseribile nei mezzi di posizionamento, una posizione operativa intermedia in cui la capsula riscontra almeno i mezzi di iniezione, che forano l’elemento di copertura per iniettare detto liquido, e una posizione operativa finale in cui la capsula ha volume ridotto essendo stata progressivamente compressa e schiacciata dai mezzi di posizionamento contro detti mezzi di iniezione in modo da essere aperta e consentire al prodotto finale di fuoriuscire.

Uno scopo della presente invenzione è di fornire una macchina erogatrice per produrre bevande che abbia una maggiore versatilità, cioè consenta di produrre una maggiore varietà di bevande.

Un’ulteriore scopo della presente invenzione è di fornire una macchina erogatrice che consenta di incrementare la qualità delle bevande prodotte.

Un ancora ulteriore scopo della presente invenzione è di fornire una macchina erogatrice che consenta di produrre sia bevande calde, sia bevande fredde.

Gli scopi della presente invenzione sono raggiunti con una macchina erogatrice per produrre bevande secondo la rivendicazione 1.

Grazie all’invenzione è possibile produrre bevande sia a partire da un prodotto solubile, quale, ad esempio, un prodotto liofilizzato in polvere, sia a partire da un prodotto percolabile, ad esempio polvere di caffè, sia a partire da un prodotto da infusione, ad esempio foglie di tè, il che consente di ottenere una vasta varietà di bevande, sia calde, sia fredde, normalmente non ottenibili con una singola macchina per la produzione di bevande.

Alcuni modi di attuare l’invenzione sono descritti nel seguito, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:

la Figura 1 è una vista prospettica dal davanti di un primo esempio di realizzazione di una macchina secondo l’invenzione;

la Figura 2 è una vista prospettica da dietro della macchina di Figura 1;

la Figura 3 è una vista prospettica di un’unità di erogazione delle bevande di una macchina secondo l’invenzione;

la Figura 4 è una vista prospettica come quella della Figura 3, che illustra l’inserimento nell’unità di erogazione di una capsula contenente il prodotto per la realizzazione di una bevanda, utilizzando un elemento a cassetto inseribile nell’unità di erogazione ed estraibile da essa;

la Figura 4A è una vista in sezione di una capsula per la preparazione di bevande utilizzabile con la macchina secondo l’invenzione;

la Figura 5 è una vista laterale dell’unità erogatrice di bevande;

la Figura 6 è una sezione, eseguita lungo un piano VI-VI in Figura 5, dell’unità di erogazione di bevande, con una capsula inserita in essa, prima dell’inizio del ciclo di preparazione ed erogazione di una bevanda;

la Figura 7 è una sezione come quella della Figura 6, che illustra una fase iniziale del ciclo di preparazione ed erogazione di una bevanda;

la Figura 8 è una sezione come quella delle Figure 6 e 7, che illustra una fase intermedia del ciclo di preparazione ed erogazione di una bevanda;

la Figura 9 è una sezione come quelle delle figure 6, 7 e 8, che illustra una fase finale del ciclo di preparazione ed erogazione di una bevanda;

la Figura 10 è una vista prospettica dell’unità di erogazione di bevande, che illustra l’estrazione della capsula dall’unità di erogazione, al termine della preparazione ed erogazione di una bevanda;

la Figura 11 è una vista esplosa dell’elemento a cassetto;

la Figura 12 è una vista in sezione trasversale dell’elemento a cassetto;

la Figura 13 è una vista prospettica della sezione della Figura 12;

la Figura 14 è una sezione dell’elemento a cassetto eseguita lungo un piano XIV-XIV in Figura 12;

la Figura 15 è una vista prospettica della sezione della Figura 14.

la Figura 16 è una vista prospettica dal davanti di un secondo esempio di realizzazione di una macchina secondo l’invenzione;

la Figura 17 è una vista prospettica da dietro della macchina della Figura 16;

la Figura 18 è una vista prospettica dal davanti di un terzo esempio di realizzazione di una macchina secondo l’invenzione;

la Figura 19 è una vista prospettica da dietro della macchina della Figura 18;

la Figura 20 è uno schema a blocchi della macchina secondo l’invenzione;

la Figura 21 è uno schema idraulico della macchina secondo l’invenzione.

Con riferimento alla Figure 1 e 2, una macchina 1 secondo l’invenzione comprende un basamento 2 sul quale sono disposti un primo contenitore 3, ad esempio di forma cilindrica, all’interno del quale è disposta un’unità di erogazione 10 (Figura 3) tramite la quale viene preparata ed erogata una bevanda.

L’unità di erogazione 10 è dotata di un vano 11 destinato ad alloggiare un elemento 6 a cassetto nel quale è inseribile una capsula 7 (Figure 4 e 4A), comprimibile e schiacciabile, contenente un prodotto percolabile, o solubile, o da infusione, per la preparazione di una bevanda, quale ad esempio ad esempio caffè, orzo, tè, cioccolata etc. L’elemento 6 a cassetto può essere inserito nel vano 11, o estratto da esso, facendolo scorrere su guide 53 previste in detto vano 11.

Il contenitore 3 è inoltre dotato di un ulteriore vano 8, posto sotto al vano 11, nel quale può essere inserito un recipiente C, ad esempio un bicchiere, o una tazza, per ricevere la bevanda erogata dall’unità di erogazione 10.

Sul fondo del vano 11 è praticata un’apertura 66 comunicante con l’ulteriore vano 8. L’apertura 66 è destinata a fungere da passaggio per detta bevanda, per consentirne l’erogazione nel recipiente C.

Ai lati del primo contenitore 3 sono disposti:

- un secondo contenitore 4, nel quale è alloggiata un’unità di riscaldamento destinata a riscaldare l’acqua per la preparazione di una bevanda, quando viene richiesta l’erogazione di una bevanda calda;

- un terzo contenitore 5, nel quale è alloggiata un’unità di refrigerazione destinata a raffreddare l’acqua per la preparazione di una bevanda, quando viene richiesta l’erogazione di una bevanda fredda.

La macchina 1 secondo l’invenzione comprende infine un serbatoio 9 destinato a contenere l’acqua per la preparazione delle bevande e ad alimentare l’unità di riscaldamento e l’unità di refrigerazione.

La capsula 7 (Figura 4A), ad esempio del tipo descritto nella domanda di brevetto MO2012A000326, comprende un corpo 7a all’interno del quale è definita una cavità 58 nella quale è contenuto un prodotto percolabile, o solubile, o da infusione, per la preparazione di una bevanda. La cavità 58 è chiusa superiormente da un elemento di copertura 55 e comunica inferiormente con un’apertura 57, praticata su un fondo 40 della capsula 7 e chiusa da un sigillo 56 che può essere rimosso. All’interno della cavità 58 è disposta una cannula 39 internamente cava, la cui estremità superiore è saldata all’elemento di copertura 55 e la cui estremità inferiore 64 è inserita a tenuta nell’apertura 57. L’interno della cannula 39 è suddiviso da un setto 63 in una parte superiore 59 e in una parte inferiore 61. La parte superiore 59 della cannula è dotata di fori 60 prossimi all’estremità superiore che consentono a un liquido immesso nella parte superiore 59 della cannula 39 di entrare nella cavità 58. La parte inferiore 61 della cannula 39 è dotata di ulteriori fori 62 prossimi al setto 63 che consentono a un liquido contenuto nella cavità 58 di entrare in detta parte inferiore 61.

La preparazione di una bevanda avviene facendo interagire l’unità di erogazione 10 con la capsula 7 come sarà spiegato nel seguito.

L’unità di erogazione 10 comprende un rispettivo basamento 12, fissato al basamento 2 della macchina 1, che supporta una pluralità di colonne 13, fissate inferiormente al basamento 12 e superiormente a un elemento di fissaggio 14, ad esempio a forma di disco.

L’unità di erogazione 10 comprende inoltre un gruppo di infusione 16 tramite il quale viene preparata ed erogata una bevanda.

Il gruppo di infusione 16 è disposto sopra al vano 11 ed è fissato a un elemento di supporto 15 accoppiato a scorrimento sulle colonne 13. Il gruppo di infusione 16 è azionato a muoversi lungo le colonne 13, insieme all’elemento di supporto 15, da un attuatore 17 supportato dall’elemento di fissaggio 14.

Nella Figura 6 è illustrata una sezione dell’unità di erogazione 10 all’inizio del ciclo di preparazione di una bevanda.

Per motivi di chiarezza nella sezione sono stati omessi il basamento 12 dell’unità di erogazione 10 e le colonne 13 sulle quali scorre il gruppo di infusione 16.

Come si può vedere nella Figura 6, il gruppo di infusione 16 è connesso a un albero filettato 18 che è azionato dall’attuatore 17 a ruotare e scorrere in direzione parallela alle colonne 13, cioè in direzione verticale, in modo da spostare verso il basso, o verso l’alto, il gruppo di infusione 16.

Il gruppo di infusione 16 è alimentabile con acqua calda proveniente dall’unità di riscaldamento attraverso un primo condotto di alimentazione 19, che alimenta un primo condotto di ingresso 20 e un primo condotto di raccordo 21.

Il gruppo di infusione 16 è alimentabile con acqua fredda proveniente dall’unità di refrigerazione attraverso un secondo condotto di alimentazione 22, che alimenta un secondo condotto di ingresso 23 e un secondo condotto di raccordo 24.

Il primo condotto di raccordo 21 e il secondo condotto di raccordo 24 sboccano in una camera 25 che alimenta un ugello 27, attraverso il quale l’acqua calda, o fredda, viene iniettata nella capsula 7, come sarà spiegato in dettaglio nel seguito. Nella camera 25 è disposta una membrana elastica 26 la cui funzione è di impedire che acqua calda immessa nella camera 26 possa rifluire nel circuito dell’acqua fredda, cioè verso il secondo condotto di alimentazione 22 e, viceversa, che acqua fredda immessa nella camera 25 possa rifluire nel circuito dell’acqua calda, cioè verso il primo condotto di alimentazione 19.

Infatti, quando, ad esempio, viene immessa acqua calda nella camera 25, attraverso il primo condotto di alimentazione 19, il primo condotto di ingresso 20 e il primo condotto di raccordo 21, la pressione dell’acqua calda immessa deforma la membrana elastica 26 spingendola a otturare il secondo condotto di raccordo 24, impedendo così che l’acqua calda possa rifluire nel circuito dell’acqua fredda.

Viceversa, quando viene immessa acqua fredda nella camera 25, attraverso il secondo condotto di alimentazione 22, il secondo condotto di ingresso 23 e il secondo condotto di raccordo 24, la pressione dell’acqua fredda immessa deforma la membrana elastica 26 spingendola a otturare il primo condotto di raccordo 21, impedendo così che l’acqua fredda possa rifluire nel circuito dell’acqua calda.

All’estremità inferiore del gruppo di infusione 16 è previsto un elemento di tenuta 28, costituito, ad esempio, da un piattello in materiale siliconico, destinato a interagire con la capsula 7 e a realizzare una tenuta sulla capsula 7, come sarà spiegato più in dettaglio nel seguito. L’elemento di tenuta 28 guida l’ugello 27, che passa attraverso l’elemento di tenuta 28.

L’elemento 6 a cassetto è dotato di un elemento di alloggiamento 38 dotato di una sede 29 nella quale è inseribile la capsula 7. L’elemento di alloggiamento 38 è scorrevole in direzione verticale all’interno di una camera 33, ricavata all’interno dell’elemento 6 a cassetto, e poggia su una pluralità di elementi elastici 30, ad esempio una pluralità di molle elicoidali, una cui parte superiore è guidata in una rispettiva sede 31 dell’elemento di alloggiamento 38 e una cui parte inferiore è guidata su un rispettivo perno di guida 32 e appoggia su un fondo 34 della camera 33.

Per impedire che l’elemento di alloggiamento 38 possa fuoriuscire dalla camera 33 sotto la spinta delle molle 30, è previsto un elemento di arresto 37 disposto in corrispondenza dell’estremità superiore della camera 33.

Sul fondo 34 della camera 33 è disposto un supporto fisso 35, sagomato a forma di tazza rovesciata, sul quale appoggia il fondo 40 della capsula 7, quando questa viene inserita nella sede 29 dell’elemento di alloggiamento 38.

Il supporto fisso 35 è internamente cavo ed è aperto a entrambe le estremità, superiore e inferiore. Il supporto fisso 35 comunica inferiormente con un’apertura 36 praticata sul fondo 34 della camera 33 e comunicante con l’esterno dell’elemento a cassetto 6 e, in particolare con l’apertura 66 praticata sul fondo del vano 11, quando l’elemento a cassetto 6 è inserito nel vano 11. L’apertura 36 serve per erogare per gravità nel contenitore C la bevanda preparata nell’unità di infusione 10.

Nelle Figure 16 e 17 è illustrato un secondo esempio di realizzazione di una macchina 1A secondo l’invenzione.

La macchina 1A differisce dalla macchina 1 illustrata nelle Figure da 1 a 15 per il fatto che non è dotata di serbatoio dell’acqua. Il rifornimento di acqua alla macchina 1A avviene tramite un elemento di collegamento 41 che consente di collegare la macchina 1A a una rete idrica.

Nelle Figure 18 e 19 è illustrato un terzo esempio di realizzazione di una macchina 1B secondo l’invenzione.

La macchina 1B comprende un basamento 2 sul quale sono disposti il primo contenitore 3 all’interno del quale è disposta l’unità di erogazione 10 tramite la quale viene preparata ed erogata una bevanda.

Ai lati del primo contenitore 3 sono disposti:

- il secondo contenitore 4, nel quale è alloggiata l’unità di riscaldamento destinata a riscaldare l’acqua per la preparazione di una bevanda, quando viene richiesta l’erogazione di una bevanda calda;

- un terzo contenitore 44, che può fungere da serbatoio dell’acqua per alimentare l’unità di riscaldamento.

La macchina 1B è inoltre dotata dell’elemento di collegamento 41, che consente di collegarla a una rete idrica esterna per alimentarla con acqua da detta rete idrica anziché dal serbatoio 44. La macchina 1B è inoltre dotata di elementi di raccordo comprendenti un primo raccordo 42 e un secondo raccordo 43, che consente di collegare la macchina a un’unità di refrigerazione esterna destinata a raffreddare l’acqua per la preparazione di una bevanda, quando viene richiesta l’erogazione di una bevanda fredda.

L’uso di un’unità di refrigerazione esterna è particolarmente indicato quando la macchina 1B è destinata a un’elevata erogazione oraria di bevande fredde, che richiede quindi un’unità di refrigerazione di dimensioni relativamente grandi, che aumenterebbe eccessivamente gli ingombri della macchina 1B, qualora fosse integrata in essa.

Nelle Figure 20 e 21 è illustrato il funzionamento della macchina 1, 1A, 1B, secondo l’invenzione, dal punto di vista idraulico, attraverso uno schema a blocchi (Figura 20) e uno schema idraulico (Fig.21) della macchina.

Il circuito idraulico della macchina 1, 1A, 1B comprende una pompa 46, a portata variabile, che preleva acqua dal serbatoio 9, oppure 44, o da una rete idrica esterna attraverso l’elemento di collegamento 41.

La quantità di acqua prelevata dal serbatoio 9, oppure 44, o dalla rete idrica esterna viene misurata da un contatore volumetrico 45.

A valle della pompa 46 sono disposte una prima valvola a due vie 47a e una seconda valvola a due vie 47b. Tramite la prima valvola a due vie 47a, l’acqua può essere inviata all’unità di riscaldamento 48 e da questa all’ugello 27 attraverso una terza valvola 50 a due vie. Tramite la seconda valvola a due vie 47b, l’acqua può essere inviata all’unità di refrigerazione 49 e da questa all’ugello 27 attraverso una quarta valvola a due vie 51. La macchina 1 comprende inoltre un sistema di controllo (non illustrato) collegato all’attuatore 17, alla pompa 46, al contatore volumetrico 45 e alle valvole a due vie 47a e 47b, 50 e 51, per modificare parametri operativi dell’attuatore 17 e/o della pompa 46 e per comandare l’apertura e/o chiusura delle valvole suddette in funzione del tipo di bevanda che la macchina 1, 1A, 1B deve erogare. Ad esempio sono regolabili la velocità di spostamento del gruppo di infusione 16, la pressione della pompa P, la quantità di liquido con cui preparare la bevanda e la temperatura dello stesso per preparare una bevanda calda o fredda con schiuma oppure senza schiuma a partire da una medesima capsula. Il funzionamento della macchina 1, 1A.1B, secondo l’invenzione è descritto qui di seguito.

Quando si deve preparare una bevanda, si estrae l’elemento a cassetto 6 dal vano 11 e si inserisce nella sede 29 dell’elemento di alloggiamento 38 una capsula 7 contenente il prodotto alimentare per la preparazione della bevanda. La capsula 7, dopo essere stata inserita nella sede 29, appoggia con il suo fondo 40 sul supporto fisso 35 e, con il suo bordo superiore 54 sull’elemento di alloggiamento 38.

Dopo aver inserito la capsula nell’elemento a cassetto 6, si introduce quest’ultimo nel vano 11, posizionando così la capsula 7 sotto al gruppo di infusione 16 e si seleziona e avvia tramite tasti o pulsanti 65, previsti, ad esempio, sul basamento 2 della macchina 1, 1A, 1B, il programma di preparazione relativo alla bevanda che si desidera ottenere.

Il sistema di controllo imposta automaticamente nella macchina 1 i parametri operativi corrispondenti alla bevanda desiderata.

In una fase iniziale del ciclo di preparazione ed erogazione della bevanda, viene avviato l’attuatore 17, che fa scendere il gruppo di infusione 10 fino a che il piattello 28 giunge in appoggio sull’elemento di alloggiamento 38 e sulla parte superiore della capsula 7 accoppiandosi a tenuta con essa. Contemporaneamente, l’ugello 27 perfora l’elemento di copertura 55 della capsula 7 e si inserisce nella parte superiore 59 della cannula 39.

L’attuatore 17 muove ancora verso il basso per un breve tratto, ad esempio 7 mm, il gruppo di infusione 16 che spinge verso il basso l’elemento di alloggiamento 38. In tal modo, la capsula 7 viene leggermente schiacciata, perché il suo fondo 40 non può muoversi, essendo appoggiato sul supporto fisso 35, mentre il bordo superiore della capsula, che appoggia sull’elemento di alloggiamento 38, può essere spinto verso il basso dal gruppo di infusione 10 insieme all’elemento di alloggiamento 38.

Lo schiacciamento della capsula 7 fa sì che l’estremità inferiore cannula 39 fuoriesca dall’apertura inferiore 57 distaccando una porzione del sigillo 56 e quindi aprendo la capsula 7.

Viene poi avviata la pompa 45 e vengono aperte le valvole 47a e 50 per immettere nella capsula 7, attraverso l’ugello 27 una quantità prestabilita di acqua calda, riscaldata nell’unità di riscaldamento 48. Detta quantità prestabilita e la temperatura alla quale viene riscaldata l’acqua dipendono dal tipo di prodotto contenuto nella capsula 7 e dalla bevanda che si vuole preparare. In alternativa, vengono aperte le valvole 47b e 51, per immettere nella capsula 7, attraverso l’ugello 27, una quantità prestabilita di acqua fredda, refrigerata nell’unità di refrigerazione 49. Anche in questo caso, la quantità prestabilita di acqua da immettere nella capsula 7 dipende dal tipo di prodotto in essa contenuta e dalla bevanda che si vuole preparare. La quantità di acqua, calda o fredda, da immettere nella capsula 7 viene misurata con il contatore volumetrico e il sistema di controllo comanda l’arresto della pompa quando è stata immessa nella capsula 7 la quantità prestabilita di acqua calda o fredda.

L’acqua, calda o fredda erogata dall’ugello 27 entra nella parte superiore 59 della cannula 39 e, passando attraverso i fori 60 entra nella cavità 58 della capsula 7.

Dopo che la quantità prestabilita di acqua calda o fredda è stata immessa nella capsula 7, può essere previsto un intervallo di tempo durante il quale non viene erogata acqua per realizzare un’infusione del prodotto contenuto nella capsula, o per consentire che un prodotto solubile contenuto nella capsula si sciolga nell’acqua.

Successivamente, in una fase intermedia del ciclo di preparazione ed erogazione della bevanda, viene riavviata la pompa 45 e viene immessa nella capsula un’ulteriore quantità prestabilita di acqua calda o fredda, che viene misurata dal contatore 45. Anche questa ulteriore quantità prestabilita di acqua calda o fredda dipende dal tipo di prodotto contenuto nella capsula 7 e dalla bevanda che si vuole preparare. Contemporaneamente viene riavviato l’attuatore 17 che muove ulteriormente verso il basso il gruppo di infusione 16 e schiaccia ulteriormente e progressivamente la capsula 7 tramite il piattello 28, spingendo verso il basso l’elemento di alloggiamento 38 fino a ottenere un completo schiacciamento della capsula 7, quando l’elemento di alloggiamento 38 giunge a contatto con il fondo 34 della camera 33. Durante lo schiacciamento della capsula 7, il liquido in essa contenuto passa dalla cavità 58 alla parte inferiore 61 della cannula 39 attraverso gli ulteriori fori 62 e viene erogato, attraverso l’apertura 36 praticata sul fondo dell’elemento a cassetto 6, nel recipiente C, posto nel secondo vano 8 dell’unità di erogazione 10.

L’erogazione dell’ulteriore quantità prestabilita di acqua calda o fredda avviene durante tutta la fase di schiacciamento della capsula 7 e prosegue per un certo tempo anche al termine dello schiacciamento per lavare l’ugello 27 e terminare l’erogazione della bevanda. In questo modo si proteggono l’ugello e il circuito idraulico della macchina da una contaminazione causata da una risalita di prodotto verso l’ugello 27 provocata dalla contropressione ovvero dallo schiacciamento.

Durante l’erogazione dell’ulteriore quantità prestabilita di acqua calda o fredda e lo schiacciamento della capsula 7, l’accoppiamento a tenuta tra il piattello 28 e la parte superiore della capsula 7 garantisce che il liquido immesso nella capsula 7 non possa fuoriuscire dalla parte superiore di essa.

Al termine dell’erogazione dell’ulteriore quantità di acqua calda o fredda, in una fase finale del ciclo di preparazione ed erogazione della bevanda l’attuatore 17 muove verso l’alto il gruppo di erogazione 16, il che determina un movimento verso l’alto dell’elemento di alloggiamento 38 sotto la spinta delle molle 30, fino a che l’elemento di alloggiamento 38 non ritorna nella sua posizione iniziale.

Quando anche il gruppo di infusione 16 è ritornato nella sua posizione iniziale (si veda la Figura 9) nella quale il piattello 28 non è più a contatto con la capsula 7 e l’elemento di alloggiamento 38, l’elemento a cassetto 6 può essere estratto dal vano 11 dell’unità di erogazione 10 e capovolto per estrarre la capsula 7.

Il volume del recipiente C destinato a ricevere la bevanda può variare da circa 50 ml a circa 250 ml, in funzione del tipo di bevanda da preparare.

Analogamente anche la portata della pompa 46, i tempi di erogazione dell’acqua calda o fredda e la velocità di schiacciamento della capsula 7 possono variare in funzione della bevanda da preparare, come qui di seguito specificato.

Per ottenere prodotti senza schiuma o crema, quali, ad esempio caffè americano, tè freddo, bevande da concentrato liquido, bevande da polvere solubile con acqua calda o fredda, viene immessa lentamente nella capsula 7 una quantità prestabilita di acqua calda o fredda a bassa pressione, in un tempo variabile tra circa 14s e circa 80s. L’erogazione della bevanda avviene schiacciando lentamente la capsula 7, con una corsa di schiacciamento di circa 25 mm in un tempo compreso tra 1,6 s e 5 s circa, preferibilmente tra 1,8 s e 5 s circa.

Se si deve preparare, ad esempio, tè tramite infusione di foglie di tè, viene iniettata nella capsula acqua calda a temperatura compresa tra 50 °C e 98 °C, in quantità sufficiente a ricoprire le foglie di tè, rimanendo sempre sotto il livello degli ulteriori fori 62 della parte inferiore 61 della cannula 39. Si lascia poi in infusione il tè, senza iniettare ulteriore acqua, per un tempo variabile tra 1s e 4 min e si eroga poi un’ulteriore quantità di acqua, dipendente dalla quantità di tè da preparare, mentre si schiaccia lentamente la capsula 7, come indicato sopra. L’erogazione dell’acqua prosegue per almeno 1s dopo che è terminato lo schiacciamento della capsula 7, per pulire l’ugello 27, come precedentemente specificato.

Se si deve preparare, una bevanda da concentrato liquido, come ad esempio succo di melograno, si immette lentamente nella capsula 7 il 99% dell’acqua necessaria per la preparazione della bevanda e si eroga poi la bevanda schiacciando lentamente la capsula 7, come precedentemente.

Per ottenere prodotti con schiuma o cremosi, quali, ad esempio, mocaccino, caffè freddo o caldo con schiuma, crema di nocciola, o cioccolato, o bevande da polvere solubile con acqua calda o fredda, viene immessa velocemente nella capsula 7 una quantità prestabilita di acqua calda o fredda, in un tempo variabile tra circa 0,4 s e 13 s e l’erogazione della bevanda avviene con schiacciamento rapido della capsula 7, con una corsa di schiacciamento di circa 25 mm in un tempo compreso tra 0,5 s e 1,2 s circa, preferibilmente tra 1,2 s e 1,6 s circa.

Ad esempio, per la preparazione di mocaccino si immette velocemente nella capsula 7 l’80% dell’acqua necessaria per la preparazione della bevanda e si eroga poi la bevanda schiacciando velocemente la capsula 7, come sopra specificato mentre si immette il rimanente 20% dell’acqua necessaria per la preparazione della bevanda.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) per produrre una bevanda da una capsula (7) comprimibile e schiacciabile contenente un prodotto, comprendente mezzi di iniezione (27) disposti per forare un elemento di copertura (55) di detta capsula (7) e iniettare in quest’ultima un liquido interagente con detto prodotto per realizzare una bevanda, un elemento di alloggiamento (38) dotato di una sede (29) nella quale è inseribile detta capsula (7), un’unità di erogazione (10) per erogare detto liquido in detta capsula (7), detto elemento di alloggiamento appoggiando su elementi elastici (30), caratterizzata dal fatto che detto elemento di alloggiamento (38) è scorrevole all’interno di una camera (33), ricavata in un elemento (6) a cassetto inseribile in un vano (11) di detta unità di erogazione (10), detta camera (33) essendo dotata di un supporto fisso (35) destinato a costituire appoggio per un fondo (40) della capsula (7) quando quest’ultima viene inserita in detta sede (29).
2. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B), in cui detto supporto fisso (35) è internamente cavo ed è aperto a entrambe le estremità, superiore e inferiore, detto supporto fisso (35) comunicando inferiormente con un’apertura (36) praticata sul fondo (34) della camera (33) e comunicante con l’esterno dell’elemento a cassetto (6).
3. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo la rivendicazione 1, oppure 2, in cui detti elementi elastici sono molle elicoidali (30) una cui parte superiore è guidata in una sede (31) dell’elemento di alloggiamento (38) e una cui parte inferiore è guidata su un rispettivo perno di guida (32) e appoggia su un fondo (34) di detta camera (33).
4. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui detto elemento a cassetto (6) è dotato di un elemento di arresto (37) per impedire che l’elemento di alloggiamento (38) possa fuoriuscire dalla camera (33) sotto la spinta degli elementi elastici (30).
5. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B), secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta unità di erogazione (10) comprende un gruppo di infusione (16) per iniettare detto liquido in detta capsula (7), detto gruppo di infusione (16) essendo azionabile a muoversi in direzione verticale, per interagire con detta capsula (7), detto gruppo di infusione (16) comprendendo detti mezzi di iniezione (27).
6. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo la rivendicazione 5, in cui detto gruppo di infusione (16) è disposto sopra detto vano (11).
7. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo la rivendicazione 5, oppure 6, in cui detto gruppo di infusione (16) comprende un elemento di tenuta (28) destinato a interagire con detta capsula (7), per esercitare una pressione su di essa e realizzare un accoppiamento a tenuta con detta capsula (7), e con detto elemento di alloggiamento (38) per spingerlo verso il basso.
8. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo la rivendicazione 7, in cui detti mezzi di iniezione comprendono un ugello (27) che passa attraverso detto elemento di tenuta (28).
9. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo una delle rivendicazioni da 5 a 8, in cui detto gruppo di infusione (16) è fissato a un elemento di supporto (15) accoppiato a scorrimento a una pluralità di colonne (13) fissate inferiormente ad un basamento (12) dell’unità di erogazione (10) e superiormente a un elemento di fissaggio (14).
10. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo una delle rivendicazioni da 5 a 9, in cui detto gruppo di infusione (16) è azionato a scorrere in detta direzione verticale da un attuatore (17).
11. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo una delle rivendicazioni da 5 a 10 in cui detto gruppo di infusione (16) è alimentato con detto liquido attraverso un primo condotto di alimentazione (19), connesso a un’unità di riscaldamento (48) di detto liquido, e attraverso un secondo condotto di alimentazione, (22) connesso a unità di raffreddamento (49) di detto liquido.
12. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo la rivendicazione 11, in cui detto primo condotto di alimentazione (19) e detto secondo condotto di alimentazione (22) comunicano con una camera (25) che alimenta detti mezzi di iniezione (27).
13. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A; 1B) secondo la rivendicazione 12, in cui in detta camera (25) è disposta una membrana elastica (26) per impedire che liquido immesso nella camera (25) attraverso il primo condotto di immissione (19) possa rifluire nel secondo condotto di immissione (22) e che liquido immesso nella camera (25) attraverso il secondo condotto di immissione (22) possa rifluire nel primo condotto di immissione (19).
14. Macchina erogatrice di bevande (1; 1A) secondo una delle rivendicazioni da 11 a 13, comprendente un primo contenitore (3) nel quale è alloggiata detta unità di erogazione (10), un secondo contenitore (4) nel quale è alloggiata detta unità di riscaldamento (48), un terzo contenitore (5) nel quale è alloggiata detta unità di raffreddamento (49).
15. Macchina erogatrice di bevande (1) secondo la rivendicazione 14, comprendente inoltre un serbatoio (9) per detto liquido.
16. Macchina erogatrice di bevande (1A) secondo la rivendicazione 14, comprendente inoltre un elemento di collegamento (41) per collegare la macchina (1B) a una rete idrica.
17. Macchina erogatrice di bevande (1B) secondo una delle rivendicazioni da 11 a 13, comprendente un primo contenitore (3) nel quale è alloggiata detta unità di erogazione (10) un secondo contenitore (4) nel quale è alloggiata detta unità di riscaldamento (48), un serbatoio (44) per detto liquido, elementi di raccordo (42, 43) per collegare la macchina (1B) a un’unità di refrigerazione (49) esterna.
18. Macchina erogatrice di bevande (1B) secondo la rivendicazione 17, comprendente inoltre un elemento di collegamento (41) per collegare la macchina (1B) a una rete idrica.