TITOLO: Dispositivo elettronico per l'erogazione di liquidi ad azione acaricida in apicoltura. TITLE: Electronic device for dispensing liquids with acaricidal action in beekeeping.
DESCRIZIONE DESCRIPTION
Il dispositivo elettronico per l'erogazione di liquidi ad azione acaricida si aggiunge a tutte quelle metodiche e strumenti utilizzati per eseguire il trattamento contro l'acaro Varroa parassita delle api, che prevedono l'inserimento all'interno del'arnia di una certa quantit? di liquido acaricida per uccidere le varroe che tra di esse si annidano. Come esempio specifico consideriamo l'inserimento di acido Formico allo stato liquido affinch? i gas che si liberano dalla sua evaporazione possano uccidere o danneggiare le varroe presenti tra le api senza nuocere alla vita delle api stesse. Il trattamento classico con acido formico prevede una esposizione dell'interno dell'arnia ai gas del formico per un periodo che va dai 10 ai 20 giorni (a seconda dell'evaporatore che si usa). Durante questo periodo la quantit? di gas liberato all'interno dell'amia dovrebbe rimanere costante ed entro i limiti sopportabili dalle api. La novit? del dispositivo elettronico per l'erogazione di liquidi consiste nel fatto che con esso a differenza di qualsiasi altro dosatore esistente nel settore apistico, si pu? regolare esattamente quanto acido formico erogare e quindi far evaporare nell'unit? di tempo all'interno dell'arnia con una precisione del decimo di millilitro e oltre. Il movimento micrometrico del motore passo-passo che pilota la siringa e la possibilit? di controllare la temperatura esterna con una sonda digitale di precisione permettono al sistema di operare secondo un programma ben preciso. Questa possibilit? svincola il sistema da qualsiasi influenza da parte delle condizioni climatiche esterne che sono il vero ostacolo all'utilizzo dell'acido formico in tutta tranquillit?. Inoltre un dosaggio costante nel tempo senza picchi pericolosi o periodi di basso dosaggio che si possono avere con dosatori approssimativi si ? rivelato pi? efficace contro la varroa e meno dannoso e fastidioso per le api con la possibilit? di risparmiare sulle quantit? di acido formico da utilizzare. The electronic device for dispensing liquids with acaricidal action is added to all those methods and tools used to carry out the treatment against the Varroa mite parasite of bees, which require the insertion of a certain quantity inside the hive. of acaricide liquid to kill the varroes that nest among them. As a specific example we consider the inclusion of Formic acid in the liquid state so that? the gases that are released from its evaporation can kill or damage the varroe present among the bees without harming the life of the bees themselves. The classic treatment with formic acid involves exposing the inside of the hive to formic gas for a period ranging from 10 to 20 days (depending on the evaporator used). During this period the amount of gas released inside the honeycomb should remain constant and within the limits tolerable by the bees. The news? of the electronic device for dispensing liquids consists in the fact that with it, unlike any other dispenser existing in the beekeeping sector, you can adjust exactly how much formic acid to dispense and then evaporate in the unit? of time inside the hive with an accuracy of a tenth of a milliliter or more. The micrometric movement of the stepper motor that drives the syringe and the possibility to control the external temperature with a precision digital probe allow the system to operate according to a precise programme. This possibility? it releases the system from any influence by external climatic conditions which are the real obstacle to the use of formic acid in complete tranquillity. Furthermore, a constant dosage over time without dangerous peaks or periods of low dosage that can be had with approximate dosers yes? revealed more effective against varroa and less harmful and annoying for bees with the possibility? to save on quantities? of formic acid to use.
Il dispositivo elettronico per l'erogazione di liquidi ad azione acaricida consta di un micromotore elettrico del tipo passo-passo associato a un riduttore, pilotato da un microcontrollore programmato allo scopo, che agisce su una barra filettata fissata, all'altro estremo, allo stantuffo di una siringa da 150-200 ml alla quale il dosatore viene fissato con la presa a collare apposita. L'azione di avvitamento del motore tramite la barra nel dado fissato a questo estremo, tira verso di se lo stantuffo della siringa con movimento lento e molto preciso. Il movimento dello stantuffo fa fuoriuscire dal beccuccio della siringa l'acido Formico liquido di cui tale siringa ? stata preventivamente riempita per aspirazione manuale e il liquido viene convogliato con un tubo capillare fissato al beccuccio della siringa, verso le appendici di evaporazione che si ritengono pi? opportune. The electronic device for dispensing liquids with acaricidal action consists of an electric micromotor of the stepping type associated with a reducer, driven by a microcontroller programmed for the purpose, which acts on a threaded rod fixed, at the other end, to the piston of a 150-200 ml syringe to which the dispenser is fixed with the appropriate collar socket. The screwing action of the motor through the bar in the nut fixed at this end, pulls the plunger of the syringe towards you with a slow and very precise movement. The movement of the plunger causes the liquid formic acid to come out of the syringe spout. been previously filled by manual aspiration and the liquid is conveyed with a capillary tube fixed to the spout of the syringe, towards the evaporation appendices which are considered more? appropriate.
Nel disegno (Fig.1) (Fig.2) si vede chiaramente la siringa (9) dove esteriormente al suo corpo ? fissato con la presa a collare (8) il corpo del dispositivo (3) per il suo pilotaggio. Il motore (2) ? fissato alla barra filettata (4). All'altro capo, la barra filettata scorre nel dado (5) fissato col supporto (6) alla presa dello stantuffo (7) della siringa. Il motore girando in senso antiorario fa scorrere la barra filettata nel dado che ? fissato allo stantuffo. La barra filettata collegata al motore avvitandosi nel dado tira verso di se lo stantuffo ad esso fissato azionando di fatto la siringa che espelle il liquido (10) dal beccuccio (11) convogliandolo attraverso il tubetto capillare (12) nelle appendici di evaporazione ritenute pi? idonee. I movimenti micrometrici del motore e gli intervalli regolabili di tali movimenti da parte del microcontrollore, racchiuso nel corpo dell'apparecchio assieme alle batterie, nonch? la possibilit? di rilevare la temperatura esterna tramite la sonda digitale per la temperatura (13) collegata al microcontrollore, permettono un dosaggio minimo e preciso del prodotto e che si adatta alle condizioni climatiche del momento. In the drawing (Fig.1) (Fig.2) you can clearly see the syringe (9) where on the outside of its body ? fixed with the collar socket (8) the body of the device (3) for its piloting. The engine (2) ? fixed to the threaded rod (4). At the other end, the threaded rod slides into the nut (5) fixed with the holder (6) to the plunger socket (7) of the syringe. Turning the motor counterclockwise, the threaded rod slides into the nut which ? attached to the plunger. The threaded rod connected to the motor by screwing into the nut pulls the plunger fixed to it towards you, effectively activating the syringe which expels the liquid (10) from the spout (11) conveying it through the capillary tube (12) into the evaporation appendices considered more? suitable. The micrometric movements of the motor and the adjustable intervals of these movements by the microcontroller, enclosed in the body of the device together with the batteries, as well as? the possibility? to detect the external temperature via the digital temperature probe (13) connected to the microcontroller, allow a minimum and precise dosage of the product and which adapts to the climatic conditions of the moment.
Una alternativa alle comuni superfici spugnose per l'evaporazione da collegare al tubo capillare di uscita del dispositivo elettronico pu? essere l'appendice di evaporazione e gocciolamento (Fig.4) composta dal tubo con micro fori e un coprifavo in cui tale tubo ? incassato, che consiste di un piccolo tubo (14) dal diametro interno di circa 3mm ed esterno di circa 4mm che ? incassato per tutto il suo diametro esterno nella facciata inferiore del coprifavo (15) dell'amia con un disegno a serpentina che pu? seguire i telai del nido in tutta la loro lunghezza. Il disegno del percorso del tubetto pu? essere diverso da quello a serpentina e adattato a seconda delle necessit?. Su detto tubo a distanze regolari e per tutto il percorso ci sono dei micro fori (16) dai quali il liquido immesso nel piccolo tubo dal dosatore elettronico possa uscire spandendosi sulla superficie inferiore del coprifavo (15). I fori devono essere molto piccoli (0,04mm-0,2mm) affinch? le api non possano riconoscerli come fori e conseguentemente chiuderli con la propoli e per permettere una portata uniforme di gocciolamento lungo tutto il tubetto. Il tubetto ? incassato nella superficie del coprifavo per mantenere invariata la "distanza ape" che c'? tra coprifavo e telai del nido. Le due estremit? del tubetto (fig. 5) escono nella parte superiore del coprifavo (17). Ad una estremit? (19) il tubetto va collegato al beccuccio(ll) della siringa che fa parte del dispositivo elettronico mentre all'altra estremit? (18) gli viene applicato un piccolo rubinetto (20) che permette lo spurgo del tubetto qualora fosse necessario lavarlo. Il gas che si libera dall'evaporazione dell'acido formico immesso nell'amia (prodotto autorizzato ? Apifor 60) ha la propriet? di riuscire ad uccidere oltre alla varroa presente sulle api anche quella che si nasconde chiusa nelle celle di covata, sotto gli opercoli, mentre le api resistono all'azione di tali gas senza subire danni rilevanti. E' necessario per? che la quantit? di gas prodotta giornalmente sia abbastanza precisa in modo che le dosi che possono essere sopportate dalle api vengano rispettate e che il trattamento duri il tempo necessario per colpire tutta la varroa presente. Per motivi di praticit? (per non dover continuamente aprire l'arnia e aggiungere prodotto durante il giorno)attualmente viene inserita nell'arnia gran parte o tutta la quantit? di prodotto necessario per un trattamento completo, che pu? durare molti giorni. Tuttavia siccome l'acido formico cos? com'? evaporerebbe troppo in fretta si ? sempre cercato il sistema di limitare la sua evaporazione. Negli ultimi decenni si ? cercato di mettere a punto il sistema migliore per raggiungerei tale scopo senza di fatto raggiungere in pieno l'obiettivo. Si sono realizzati dei substrati fai da te in cui versare l'acido formico, pi? o meno spugnosi e assorbenti chiusi in sacche di nylon con piccole aperture che ne permettessero una pi? lenta evaporazione. Commercialmente sono disponibili varie possibilit? per utilizzare l'acido formico in modo pi? o meno controllato come il formico in gel (MAQS), in vaschetta da posizionare all'interno dell'arnia appoggiati sui telai sotto il coprifavo rovesciato o come gli evaporatori passivi da posizionare sul foro del coprifavo (Apistore DOSATORE di Acido FORMICO) o sotto il coprifavo rovesciato (BioLetalVarroa Formic), (Dispenser Nassenheider) o ancora come il dispenser da inserire all'interno del nido, al posto di uno dei telai del nido (ASPRO-NOVAR-FORM) con stoppini di evaporazione che fuoriescono dai contenitori contenenti l'acido formico. Tutti questi sistemi di evaporazione controllata hanno lo stesso obiettivo di ottenere l'evaporazione lenta dell'acido formico. Nonostante questi sforzi non si ? mai riusciti a trovare un sistema in grado di garantire un consumo giornaliero preciso e soprattutto che garantisse di non superare dosi giornaliere pericolose per le api in qualsiasi condizione climatica. L'evaporazione dell'acido formico dipende infatti dalle condizioni climatiche esterne all'arnia. Una temperatura troppo bassa limita l'evaporazione rendendo inefficace il trattamento. Un caldo eccessivo spinge le api a ventilare maggiormente all'interno dell'arnia in maniera proporzionale e tale ventilazione influisce pesantemente sulla velocit? di evaporazione dell'acido. Una umidit? bassa accelera la sua evaporazione. Siccome con i vecchi sistemi gran parte o tutto l'acido formico necessario al trattamento si trova all'interno dell'arnia, questa impossibilit? di regolazione precisa e la possibilit? che le condizioni climatiche esterne possano stravolgere le previsioni di evaporazione in base alle quali sono state regolate le grandezze dei fori o le lunghezze degli stoppini di evaporazione dei dosatori, espongono le api al rischio di essere danneggiate. I danni che le api possono ricevere da un errore di esposizione ai gas dell'acido formico possono essere molto gravi con la morte di api di covata e della regina. Ma anche un leggero sovradosaggio che pu? non essere percepito dall'apicoltore pu? arrecare dei danni minori che possono per? essere importanti e rivelarsi solo avanti nel tempo. Il blocco della deposizione da parte della regina per un certo periodo, l'accorciamento della vita della regina stessa, la morte di parte della covata e di una parte delle api, sono tutte cose che possono succedere durante i classici trattamenti con acido formico a causa del fatto che fino ad ora tutti i sistemi per il controllo dell'evaporazione del formico sono abbastanza approssimativi. Tutto questo limita il periodo in cui il formico pu? essere utilizzato in relativa sicurezza e quando capita che si sia iniziato il trattamento con una condizione climatica esterna idonea e improvvisamente si abbia un cambio inatteso della stessa, l'apicoltore ? costretto ad aprire le arnie per regolare in qualche modo la lunghezza di stoppini o la grandezza dei fori di evaporazione non riuscendo comunque mai ad avere un'idea precisa dei consumi e dei valori di esposizione reali in atto. An alternative to common spongy surfaces for evaporation to be connected to the output capillary tube of the electronic device can be the evaporation and dripping appendix (Fig.4) made up of the tube with micro holes and a honeycomb cover in which this tube? recessed, which consists of a small tube (14) with an internal diameter of about 3mm and an external one of about 4mm which ? recessed throughout its external diameter in the lower face of the honeycomb cover (15) with a serpentine design that can follow the nest frames along their entire length. The design of the path of the tube can be different from the serpentine one and adapted according to need?. On said tube at regular distances and along the entire length there are micro holes (16) from which the liquid introduced into the small tube by the electronic doser can come out spreading on the lower surface of the honeycomb cover (15). The holes must be very small (0.04mm-0.2mm) for it to the bees cannot recognize them as holes and consequently close them with propolis and to allow a uniform drip rate along the entire tube. The tube? recessed in the surface of the honeycomb cover to keep unchanged the "bee distance" that c'? between honeycomb cover and nest frames. The two ends? of the tube (fig. 5) come out in the upper part of the honeycomb cover (17). At one end? (19) the tube must be connected to the spout (ll) of the syringe which is part of the electronic device while at the other end? (18) a small tap (20) is applied to it which allows the tube to be purged if it is necessary to wash it. The gas that is released from the evaporation of the formic acid introduced into the amia (authorized product ? Apifor 60) has the property to be able to kill, in addition to the varroa present on the bees, also the one that hides closed in the brood cells, under the opercula, while the bees resist the action of these gases without suffering significant damage. It is necessary for? that the quantity? of gas produced daily is precise enough so that the doses that can be tolerated by the bees are respected and that the treatment lasts the time necessary to hit all the varroa present. For reasons of practicality? (so as not to have to continually open the hive and add product during the day) is currently inserted into the hive most or all of the quantity? of product necessary for a complete treatment, which can? last many days. However, since formic acid is so? how is it? would it evaporate too quickly yes? always looked for the system to limit its evaporation. Yes in the last decades? tried to develop the best system to achieve this goal without actually fully achieving the goal. Have you made do-it-yourself substrates in which to pour formic acid, plus? or less spongy and absorbent closed in nylon bags with small openings that would allow a more? slow evaporation. Are various possibilities commercially available? to use formic acid in the most? or less controlled such as formic in gel (MAQS), in a tray to be positioned inside the hive resting on the frames under the overturned honeycomb cover or like the passive evaporators to be positioned on the hole in the honeycomb cover (Apistore FORMIC Acid DISPENSER) or under the overturned honeycomb cover (BioLetalVarroa Formic), (Dispenser Nassenheider) or again as the dispenser to be inserted inside the nest, in place of one of the nest frames (ASPRO-NOVAR-FORM) with evaporation wicks coming out of the containers containing the formic acid. All these controlled evaporation systems have the same objective of obtaining the slow evaporation of formic acid. Despite these efforts, don't you? never managed to find a system capable of guaranteeing a precise daily consumption and above all that guaranteed not to exceed daily doses dangerous for bees in any climatic condition. In fact, the evaporation of formic acid depends on the climatic conditions outside the hive. Too low a temperature limits evaporation making the treatment ineffective. Excessive heat pushes the bees to ventilate more inside the hive in a proportional manner and this ventilation heavily affects the speed? of acid evaporation. A humidity? low speeds up its evaporation. Since with the old systems most or all of the formic acid necessary for the treatment is located inside the hive, this impossibility? of precise adjustment and the possibility? that the external climatic conditions can distort the evaporation forecasts on the basis of which the sizes of the holes or the lengths of the evaporation wicks of the dispensers have been adjusted, expose the bees to the risk of being damaged. The damages that bees can receive from an error of exposure to formic acid gases can be very serious with the death of brood and queen bees. But even a slight overdose that can? not be perceived by the beekeeper pu? cause minor damages that can for? be important and reveal themselves only ahead of time. The blocking of the deposition by the queen for a certain period, the shortening of the life of the queen herself, the death of part of the brood and part of the bees, are all things that can happen during the classic treatments with formic acid due of the fact that until now all the systems for controlling the evaporation of formic are quite approximate. All this limits the period in which the ant can? be used in relative safety and when it happens that the treatment has been started with a suitable external climatic condition and suddenly there is an unexpected change of the same, the beekeeper ? forced to open the hives to somehow regulate the length of the wicks or the size of the evaporation holes, however never managing to have a precise idea of the actual consumption and exposure values in progress.
Il detto dispositivo elettronico (fig.1) per la prima volta supera in modo definitivo tutte queste problematiche in quanto prima di tutto mantiene all'esterno dell'arnia il serbatoio (la siringa associata al dispositivo) contenente il prodotto da utilizzare per il trattamento che pu? essere posizionato al di sopra del coprifavo (Fig.3) o in qualsiasi altro luogo fuori dallarnia, rendendo le operazioni estremamente comode per l'apicoltore e in seconda perch? permette di controllare con estrema precisione la quantit? di prodotto che viene immesso giornalmente nell'arnia dall'esterno. Con il dispositivo elettronico risulta impossibile un sovradosaggio di acido formico in qualsiasi condizione meteorologica perch? non pu? evaporare pi? prodotto di quello che viene immesso mentre viene sempre evaporata la quantit? necessaria. Attualmente non esiste nessun dispositivo che possa garantire tutto questo e quindi il dispositivo elettronico per l'erogazione di liquidi (fig. 1) rappresenta una novit? nel settore apistico. Quale supporto di evaporazione da applicare all'uscita del tubo capillare del dosatore pu? essere utilizzata qualsiasi superficie assorbente di almeno 200 cm quadrati e posizionata in qualsiasi parte dell'arnia ritenuta pi? opportuna per una buona evaporazione. Oppure si pu? utilizzare l'appendice di evaporazione e gocciolamento, con tubetto microforato incassato nella facciata inferiore del coprifavo (Fig.4) La detta appendice ha un'ottima efficienza in quanto garantisce una pi? grande superficie di evaporazione (interessando tutto il coprifavo) e permette di non aprire l'arnia per cominciare il trattamento. Utilizzando il dispositivo elettronico si riducono notevolmente i consumi di acido formico necessario per il trattamento. Tale dispositivo pu? essere utilizzato anche per la somministrazione di altre sostanze allo stato liquido con funzione acaricida contro la varroa, quali acido ossalico (apibioxal, oxybee) o qualsiasi nutrizione a base zuccherina contenente sostanze acaricida. In particolare il dosatore associato alla detta appendice di evaporazione e gocciolamento si presta molto bene per somministrazioni di queste sostanze qualora sia necessaria una somministrazione a basso volume nel lungo periodo. Questa pratica, dell'utilizzo delle stesse sostanze utilizzate nel modo classico di gocciolamento rapido, in volumi pi? bassi ma per periodi molto pi? lunghi, ? oggetto delle pi? attuali ricerche come ad esempio con le strisce di Aulencap nel caso dell'acido ossalico oppure come nella fase sperimentale di somministrazioni di sciroppi con sali di Litio. Said electronic device (fig.1) for the first time definitively overcomes all these problems as first of all it keeps the tank (the syringe associated with the device) outside the hive containing the product to be used for the treatment which can? be positioned above the honeycomb cover (Fig.3) or in any other place outside the hive, making the operations extremely comfortable for the beekeeper and secondly because? allows you to control with extreme precision the quantity? of product that is introduced daily into the hive from the outside. With the electronic device it is impossible an overdose of formic acid in any weather condition because? can not? evaporate more product of what is entered while the quantity is always evaporated? necessary. Currently there is no device that can guarantee all of this and therefore the electronic device for dispensing liquids (fig. 1) represents a novelty? in the beekeeping sector. Which evaporation support to be applied to the capillary tube outlet of the dispenser can? be used any absorbent surface of at least 200 cm squared and positioned in any part of the hive deemed more? suitable for good evaporation. Or can you? use the evaporation and dripping attachment, with a micro-perforated tube embedded in the lower face of the honeycomb cover (Fig.4) large evaporation surface (affecting the entire honeycomb cover) and allows you not to open the hive to start the treatment. Using the electronic device, the consumption of formic acid necessary for the treatment is considerably reduced. This device can It can also be used for the administration of other liquid substances with acaricide function against varroa, such as oxalic acid (apibioxal, oxybee) or any sugar-based nutrition containing acaricide substances. In particular, the doser associated with said evaporation and dripping appendix is very well suited for the administration of these substances when a low volume administration is required over a long period. This practice, of using the same substances used in the classic way of rapid dripping, in larger volumes? low but for periods much more? long, ? object of the pi? current research such as for example with Aulencap strips in the case of oxalic acid or as in the experimental phase of administering syrups with lithium salts.