ITUB201561432U1 - Cappa downdraft dai ridotti ingombri - Google Patents

Cappa downdraft dai ridotti ingombri

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ITUB201561432U1
ITUB201561432U1 ITUB2015U061432U ITUB201561432U ITUB201561432U1 IT UB201561432 U1 ITUB201561432 U1 IT UB201561432U1 IT UB2015U061432 U ITUB2015U061432 U IT UB2015U061432U IT UB201561432 U ITUB201561432 U IT UB201561432U IT UB201561432 U1 ITUB201561432 U1 IT UB201561432U1
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IT
Italy
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fumes
vapors
hood
cabinet
suction unit
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Application number
ITUB2015U061432U
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Urbano Urbani
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Air Force S P A
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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di Brevetto per Modello d’Utilità avente per titolo:
“CAPPA DOWNDRAFT DAI RIDOTTI INGOMBRI”
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
Forma oggetto del presente trovato una cappa filtrante o aspirante dei fumi e/o vapori prodotti durante le operazioni di cottura dei cibi dai ridotti ingombri.
L’invenzione si inserisce pertanto nel settore degli elettrodomestici, più precisamente in quello delle cappe, preferibilmente domestiche, per l’aspirazione e/o filtrazione dei fumi e vapori prodotti durante la cottura di alimenti.
Come noto, esistono due tipologie di cappe impiegate in cucina: le cappe filtranti che filtrano i fumi aspirati per poi reimmetterli purificati nuovamente nell’ambiente domestico e le cappe aspiranti che sono invece in grado di espellere all’esterno detti fumi.
In molti casi dette cappe sono appese al muro al di sopra di un piano cottura con relativa bocca di aspirazione sostanzialmente orizzontale.
Svantaggio principale di tali tipologie di cappe è quello di occupare lo spazio normalmente destinato all’installazione di mobili pensili di una cucina con una conseguente riduzione della sua complessiva capacità contenitiva e di stoccaggio di derrate alimentari e/o accessori e utensili da cucina.
Nel caso in cui la cappa fosse di tipo aspirante può anche risultare difficile l’occultamento della conduttura di evacuazione; a tale scopo è prassi, ad es., realizzare apposite controsoffittature per l’alloggiamento ed il passaggio di detta conduttura (con un inevitabile incremento dei costi di installazione) o il suo mascheramento entro uno o più mobili pensili della cucina, con un ulteriore compromissione della loro capacità contenitiva.
Sono altresì note ed ampiamente impiegate da tempo cappe “verticali”, ovvero con bocca di aspirazione dei fumi e vapori di cottura verticale o sostanzialmente verticale, suscettibili di essere installate ed addossate preferibilmente sulla parete retrostante al piano di cottura.
Anche tale soluzione tecnica non è esente da inconvenienti; in particolare si riduce lo spazio sul piano di lavoro (anche noto come “top”) con la conseguente necessità di dover scegliere ed installare piani cottura dalle ridotte dimensioni e/o con un minor numero di fornelli.
Ciò può inevitabilmente limitare le potenze termiche disponibili al piano cottura e/o rendere più scomoda la preparazione e la cottura di pietanze.
Tra le cappe verticali sono note anche le cc.dd. “cappe saliscendi” (meglio conosciute come “cappe downdraft”) alloggiate a scomparsa internamente al mobile di installazione del piano cottura, in modo tale da risultare completamente nascoste alla vista fin tanto che non vengono utilizzate e dal quale sono in grado di fuoriuscire per ergersi verticalmente in prossimità di un fianco del piano cottura o tra i suoi fornelli ed espletare la loro funzione.
Se è vero che tale tipologia di cappa non riduce eccessivamente, almeno in condizioni non operative, la superficie del piano di lavoro è altrettanto evidente, come mostrato in fig. 1a e/o 1b, che i suoi meccanismi (in particolare il gruppo di aspirazione 2 comprendente almeno il ventilatore motorizzato ma anche, come noto, gli attuatori e le guide che comandano le corse alterne della cappa 1, il vano 3 per il suo alloggiamento ed occultamento, le relative condutture 4 per il convogliamento dei fumi e/o vapori aspirati verso il gruppo di filtraggio e/o verso l’ambiente esterno, ecc.) occupino sostanzialmente gran parte del volume interno del mobile di installazione del piano cottura che perde pertanto la sua abituale funzione di alloggiamento di altri elettrodomestici, in particolare per un forno o di stoccaggio di utensili ed alimenti.
Scopo principale del presente trovato è di ovviare agli inconvenienti sopra esposti, prevedendo una cappa “downdraft” per uso domestico dai ridotti ingombri rispetto al mobile base su cui è montata ed alloggiata quando in configurazione di riposo.
Questo e altri scopi, che risulteranno chiari in seguito, si conseguono con una cappa filtrante illustrata nella seguente descrizione e nelle rivendicazioni annesse, che costituiscono parte integrante della descrizione medesima.
Ulteriori caratteristiche del presente trovato risulteranno meglio evidenziate dalla seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione, conforme alle rivendicazioni brevettuali e illustrata, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegno, in cui:
le figure 1a-1b mostrano, in più viste, una cappa downdraft secondo l’arte nota;
la figura 2 mostra, in vista laterale, la cappa downdraft secondo l’invenzione installata nel rispettivo mobile;
le figure 3a-3b mostrano, in assonometria, la cappa downdraft di fig. 2 rispettivamente installata e non in un mobile base.
Si descrivono ora le caratteristiche del trovato, avvalendosi dei riferimenti contenuti nelle figure. Si precisa che le suddette figure, pur se schematiche, riproducono i componenti del dispositivo secondo proporzioni tra le loro dimensioni ed orientamenti spaziali che sono compatibili con una possibile forma esecutiva che è tra quelle preferite. Si precisa, inoltre, che qualsiasi termine dimensionale e spaziale (quale “inferiore”, “superiore”, “interno”, “esterno”, “frontale”, “posteriore” e simili) si riferisce alla posizione secondo cui la cappa downdraft ed i suoi componenti sono visti quando in configurazione operativa. Tutti i componenti della cappa downdraft 1 dell’invenzione comuni a quelli della cappa secondo l’arte nota di fig. 1 sono contraddistinti dallo stesso riferimento numerico e non vengono più elencati salvo menzionare quelli di volta in volta necessari.
Con riferimento alla fig.2 con M è indicato il mobile base di installazione di un piano cottura PC (normalmente parte di una cucina componibile); di detto mobile M, in particolare, M1 è il suo piano di lavoro (anche detto “top”) sul quale viene, come noto, realizzata la sede di alloggiamento per detto piano cottura PC; con M2 il suo volume interno contenitivo; con M3 i relativi piedini di appoggio a pavimento ai quali può essere vincolata, tramite noti mezzi di aggancio (non esplicitamente mostrati), una mascherina M4 estetica (v. fig.3a).
Detti piedini M3 hanno altezza (eventualmente regolabile tramite noti mezzi telescopici o rotazionali) sufficiente per definire tra il fondo M5 del mobile M ed il piano di calpestio P (ad es., il pavimento P) su cui esso poggia un’intercapedine I, di dimensioni sufficienti agli scopi che saranno presto chiariti.
Da qui in poi, l’assemblaggio piedini M3 e mascherina M4 sarà detto “zoccolo”; nulla vieta ovviamente che tale zoccolo sia un unico componente, già solidale e di corpo con il mobile M, in tal caso però potendo risultare più complesso e problematico accedere a detta intercapedine I.
Come mostrato nelle figg. allegate, sul top M1 del mobile M è prevista una zona per l’alloggiamento di una cappa 1 per l’aspirazione dei fumi prodotti durante le operazioni di cottura di alimenti, detta cappa 1, nell’esempio in figura, essendo installata preferibilmente dietro al piano cottura PC ma potrebbe essere anche laterale ad esso o interno al suo perimetro.
Detta cappa 1 è, secondo l’invenzione, una cappa “downdraft”, del tipo comprendente un corpo scatolare 10 dotato di almeno una bocca di intercettazione ed aspirazione 11 dei fumi e vapori di cottura (eventualmente corredata di filtri antigrasso 12), alloggiato e scorrevole verticalmente, con corse alterne, in un vano verticale 3 posto all’interno del mobile M, preferibilmente in prossimità del suo schienale M6.
Il vano verticale 3 funge, oltre che da alloggiamento per il corpo scatolare 10 della cappa 1, anche da camera di raccolta (o plenum) 3 dei fumi e vapori di cottura intercettati dalla bocca di aspirazione 11 quando aspirati dal gruppo di aspirazione 2, comprendente almeno un ventilatore motorizzato, con il quale è in comunicazione di fluido.
Con 13 è infine indicato il gruppo di filtraggio comprendente ulteriori eventuali filtri meccanici antigrasso (oltre a quelli installati removibili nel corpo scatolare 10 di aspirazione ed intercettazione dei fumi) e/o filtri a carboni.
Nelle figure allegate alla presente trattazione, la cappa downdraft 1 è sempre mostrata in “configurazione operativa”, cioè con il suo corpo scatolare 10 estratto dal vano di alloggiamento 3, elevandosi verticalmente in corrispondenza, ad es., del bordo posteriore del piano cottura PC.
In quanto non funzionale ai fini dell’invenzione e ben note all’esperto del ramo, di detta cappa 1 non sono mostrati: il carrello sul quale è preventivamente montato il corpo scatolare 10 della cappa 1 suscettibile di scorrere con corse alternate su apposite guide ricavate sui fianchi interni laterali del vano 3 (pure esse non mostrate) per portarla dalla sua “configurazione di riposo” (con corpo scatolare 10 nascosto entro il vano 3) a quella “operativa”, e viceversa; il gruppo di azionamento di detto carrello disponibile in una vasta gamma di tipologie e varietà, potendo preferibilmente consistere in attuatori elettrici o idraulici o pneumatici; il gruppo di illuminazione della cappa 1 integrato al corpo scatolare 10 per l’illuminazione delle zone circostanti; l’unità elettronica di controllo della cappa 1 (ad es., per la sua attivazione, per la regolazione della potenza di aspirazione e la gestione del gruppo di illuminazione) e la plancia comandi.
Quanto fin qui descritto attiene sostanzialmente allo stato dell’arte.
Secondo l’invenzione, però, il gruppo di aspirazione 2, anziché essere alloggiato all’interno del volume M2 del mobile di installazione della cappa 1 del relativo piano cottura PC, si trova posizionato a valle della camera di raccolta 3 dei fumi e vapori di cottura, internamente alla suddetta intercapedine I.
Quanto all’intercapedine I le dimensioni correntemente in uso sono sufficienti all’alloggiamento del gruppo di aspirazione 2. Nulla vieta, peraltro, che esse possano essere modificate allo scopo.
Opportuni raccordi 5 collegano il gruppo di aspirazione 2 a detta camera di raccolta 3 di fumi e vapori di cottura. Una apertura M7 sul fondo M5 del mobile M, adeguatamente dimensionata, permette l’alloggiamento ed il passaggio di detto raccordo 5 ed il suo accoppiamento con il gruppo di aspirazione 2.
Più precisamente, l’estremità superiore 50 del raccordo 5 è preferibilmente raccordata, in modo noto, alla base 30 della camera 3 di raccolta dei fumi e/o vapori di cottura mentre quella inferiore 51 direttamente al gruppo di aspirazione 2 medesimo.
Nulla vieta ovviamente la possibilità di vincolare detto raccordo 5 direttamente ad un fianco o alla faccia frontale della medesima camera 3.
Nel caso di cappe aspiranti, l’intercapedine I può anche contenere ed occultare la relativa conduttura 4 di evacuazione all’esterno dei fumi e vapori di cottura, posta a valle del gruppo di aspirazione 2 ed allacciata, in modo noto, alla sua bocca di scarico 20.
Secondo una possibile variante, tale conduttura 4 è per intero contenuta nell’intercapedine I mentre il gruppo di aspirazione 2 può esserlo solo parzialmente superando in parte la superficie del fondo M5 del mobile M.
Sebbene variante non mostrata nelle figure allegate, in caso di cappe 1 downdraft di tipo “filtranti”, una griglia sulla mascherina M4 dello zoccolo del mobile M, alla quale è collegata la detta bocca di scarico 20 del gruppo di aspirazione 2 (o quella di un tratto di conduttura 4), permette di reimmettere direttamente nell’ambiente domestico, purificati, i fumi e vapori di cottura aspirati.
E’ chiaro che numerose varianti del trovato sopra descritto sono possibili all’uomo del ramo, senza per questo uscire dagli ambiti di novità insiti nell’idea inventiva, così come è chiaro che nella pratica attuazione dell’invenzione i vari componenti in precedenza descritti potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti. Ad esempio, la geometria della cappa downdraft 1 mostrata nelle figg. allegate e/o la sua posizione di installazione posteriore al piano cottura, benché preferibile, è solo una tra le possibili forme esecutive, note ad un tecnico del ramo.
Alla luce di tutto ciò si evince come con la cappa downdraft 1 dell’invenzione si raggiungano gli scopi prefissati, in particolare la possibilità di salvaguardare almeno in buona parte lo spazio interno del mobile M di installazione del piano cottura PC utilizzabile, pertanto, per alloggiare altri elettrodomestici (generalmente un forno) o come dispensa per alimenti e/o accessori da cucina.

Claims (5)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 Cappa (1) per l’aspirazione ed il filtraggio dei fumi e/o vapori prodotti durante la cottura di alimenti del tipo installabile direttamente su di un mobile base (M) in prossimità di un piano cottura (PC), detta cappa (1) essendo del tipo “downdraft” comprendente almeno: un corpo scatolare (10) comprendente almeno una bocca (11) di intercettazione ed aspirazione di detti fumi e/o vapori di cottura alloggiato e scorrevole verticalmente, con corse alterne, all’interno di detto mobile (M) per passare da una “configurazione di riposo” ad una “operativa” e viceversa; un gruppo di aspirazione (2) di detti fumi e/o vapori comprendente almeno un ventilatore motorizzato; una camera di raccolta (3) dei fumi e/o vapori aspirati; un raccordo (5) di collegamento di detta camera di raccolta (3) dei fumi e/o vapori aspirati a detto gruppo di aspirazione (2); caratterizzato dal fatto che detto gruppo aspirante (2) è alloggiato almeno in parte all’interno di una intercapedine (I) ricavata tra il fondo (M5) di detto mobile (M) ed il piano di calpestio (P) su cui detto mobile (M) poggia. Riv.
  2. 2 Cappa downdraft (1) secondo la rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che è ulteriormente prevista una conduttura (4) di evacuazione di detti fumi e/o vapori a valle di detto gruppo aspirante (2) ed interamente alloggiata all’interno di detta intercapedine (I). Riv.
  3. 3 Cappa downdraft (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che detto raccordo (5) collega detto gruppo di aspirazione (2) alla base (30) di detta camera di raccolta (3) dei fumi e/o vapori intercettati, sul fondo (M5) di detto mobile (M) essendo prevista una apertura (M7) adeguatamente dimensionata per l’alloggiamento ed il passaggio di detto convogliatore (5). Riv.
  4. 4 Cappa downdraft (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto di essere di tipo “aspirante”, detto gruppo di aspirazione (2) essendo collegato ad una conduttura (4) di evacuazione di detti fumi e/o vapori posta a valle ed allacciata alla sua bocca di scarico (20). Riv.
  5. 5 Cappa downdraft (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente esclusa la 3 caratterizzata dal fatto di essere di tipo “filtrante”, la bocca di scarico (20) di detto gruppo di aspirazione (2) essendo collegata ad una griglia ricavata sulla mascherina (M4) di detto mobile (M) per reimmettere nuovamente e direttamente nell’ambiente domestico, purificati, detti fumi e/o vapori di cottura.
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