ITTV20010042A1 - Struttura di dispositivo per il carico e lo scarico particolarmente di scale dal tetto di un autoveicolo - Google Patents

Struttura di dispositivo per il carico e lo scarico particolarmente di scale dal tetto di un autoveicolo Download PDF

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Description

“STRUTTURA DI DISPOSITIVO PER IL CARICO E LO SCARICO, PARTICOLARMENTE DI SCALE, DAL TETTO DI UN AUTOVEICOLO”
D E S C R I Z I O N E II presente trovato ha per oggetto struttura di dispositivo per il carico e lo scarico, particolarmente di scale, dal tetto di un autoveicolo, quale ad esempio un furgone.
Oggigiorno è noto il fissaggio di bagagli, scale, merci ed attrezzi sportivi quali ad esempio sci e surf, ad un telaio associato al tetto di un veicolo.
In particolare, si presenta sovente la necessità di poter effettuare il trasporto di scale, al fine di consentire, ad esempio, la manutenzione di impianti, lo svolgimento di lavorazioni industriali ed agricole, di operazioni di pulizia o di potatura, ed in generale di ogni tipologia di intervento a distanza.
L’utilizzo di tale telaio, o portatutto, di tipo noto, su cui effettuare il carico ed il bloccaggio manuali di dette scale o bagagli, si rivela alquanto svantaggioso, giacché il carico, il fissaggio e lo scarico delle scale dal telaio richiede un notevole impiego di tempo.
Parimenti è richiesto un elevato dispendio di energie fisiche, che cresce all’aumentare del numero di scale trasportate e del loro peso.
A parziale soluzione di tali inconvenienti sono noti portatutto ribaltabili per autoveicoli che risultano costituiti da un primo telaio reso solidale, lungo il bordo perimetrale, al tetto dell’ autoveicolo.
Tale primo telaio presenta guide laterali, guide verticali e dei rulli atti allo scorrimento di un secondo telaio superiormente al primo.
II secondo telaio comprende una distinta guida di scorrimento ed un mezzo di regolazione del proprio ribaltamento rispetto al primo telaio che risulta vincolato ad una estremità ad un distinto mezzo scorrevole nelle guide laterali del primo telaio.
Detto portatutto ribaltabile comprende inoltre mezzi elasticamente deformabili, quale un pistone a molla e/o a gas, atti a rallentare il ribaltamento del secondo telaio e ad agevolare la risalita ed il suo riposizionamento superiormente al primo telaio.
L’assenza di tali mezzi elasticamente deformabili impone un posizionamento del fulcro di rotazione in una zona prossima al centro del secondo telaio, con il conseguente svantaggio di mantenere, anche a portatutto ribaltato, le merci molto sollevate da terra.
Viceversa l’uso di detti mezzi elasticamente deformabili aggrava i costi e la complessità realizzativa del portatutto di tipo noto descritto, incrementando soprattutto il grado di pericolosità nel caso di un uso non corretto da parte del'utente.
A parziale soluzione di tali inconvenienti, sono noti dispositivi di caricamento scale dotati di un sistema di discesa supplementare, in modo da consentire, dopo il ribaltamento, un ulteriore avvicinamento al suolo mediante una traslazione verso il basso del secondo telaio rispetto al primo.
E’ ad esempio noto il brevetto italiano N° 1233478, in cui è illustrato un dispositivo di caricamento scale sul tetto di un autoveicolo, costituito da un telaio associato al tetto mediante l’uso di staffe.
II telaio presenta sul lato posteriore un profilato tubolare, trasversale, cui sono girevolmente associati una coppia di corpi tubolari solidali a rispettive guide, ad essi ortogonali, parallele tra loro e simmetriche rispetto al piano verticale contenente l’asse medio longitudinale dell’autoveicolo.
Internamente a tali guide scorrono rispettivi elementi tubolari, telescopici, dotati di una cremagliera interagente con una ruota dentata atta a regolare lo scorrimento degli stessi.
Tale ruota dentata è comandata da un motorino elettrico mediante l’interposizione di mezzi meccanici di tipo noto.
A detto telaio sono centralmente associati degli ammortizzatori dotati all’estremità libera di mezzi di interconnessione scorrevole con dette guide, a regolare il ribaltamento del dispositivo di caricamento.
Uno dei principali svantaggi di tali dispositivi di tipo noto consiste nel fatto che non è possibile effettuare una regolazione della forza di contrasto dì detti ammortizzatori o mezzi elasticamente deformabili, presentandosi così il problema che ad un carico molto pesante corrisponde un repentino, e perciò pericoloso, ribaltamento.
Viceversa, la scelta di mezzi elasticamente deformabili dotati di eccessiva forza di contrasto causa l’inconveniente che a dispositivo di caricamento vuoto il peso del medesimo non è sufficiente per vincere le forze di contrasto esercitate, creando all’utilizzatore notevoli difficoltà nel carico delle merci.
Ancora un inconveniente presente in molti dei dispositivi di tipo noto precedentemente citati riguarda il fatto che, nel caso in cui lo scorrimento sia di tipo telescopico, o comunque con una giuda che avvolge quasi totalmente l’elemento scorrevole al suo interno, l’interconnessione delle merci non può avvenire in un punto qualsiasi, bensì solamente in zone prestabilite.
Compito principale di quanto forma oggetto del presente trovato è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati, eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata e quindi escogitando un trovato il quale consenta di ottenere un dispositivo per il carico e lo scarico di bagagli, di merci ed in particolare di scale che risulti facile e veloce da caricare e da scaricare, consentendo inoltre un immediato ribaltamento e riposizionamento sul tetto dell’autoveicolo.
Nell’ambito del compito sopra esposto, un altro importante scopo è quello di realizzare un trovato che risulti del tutto sicuro durante lo svolgimento delle operazioni di carico e scarico, a prescindere dal peso e dal volume della merce trasportata.
Ancora un importante scopo è quello di realizzare un trovato che permetta di conseguire in modo sicuro e affidabile l’abbassamento ed il sollevamento del dispositivo in funzione del peso di detta merce.
Ancora uno scopo consiste nel consentire una regolazione della distanza da terra del dispositivo, una volta avvenuto il ribaltamento, così da agevolare l’utilizzatore in funzione delle sue specifiche necessità.
Uno scopo ulteriore riguarda il fatto di permettere un facile ed immediato bloccaggio delle merci al dispositivo di caricamento in qualsiasi punto del medesimo, e non solamente in alcune zone non interessanti le guide di scorrimento.
Non ultimo scopo è quello di realizzare un trovato che risulti strutturalmente semplice, il medesimo presentando - costi realizzativi contenuti.
II compito e gli scopi accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da una struttura di dispositivo per il carico e lo scarico, particolarmente di scale, dal tetto di un autoveicolo, comprendente un telaio inferiormente associato a detto tetto e presentante primi mezzi di interconnessione girevole, secondo un asse trasversale, ad un carrello a sua volta dotato di secondi mezzi di interconnessione scorrevole con una slitta, superiore, atta al carico di merci, che si caratterizza per il fatto di comprendere un dispositivo di compensazione della forza in fase di ribaltamento di detta slitta, associato a detti primi mezzi di interconnessione girevole, detta struttura comprendendo terzi mezzi elasticamente deformabili, precaricabili alla attivazione di un dispositivo di bloccaggio temporaneo tra detti slitta e telaio, atti a facilitare la estrazione di detta slitta alla disattivazione di detto dispositivo di bloccaggio.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare forma di realizzazione, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nelle tavole di disegni allegate, in cui:
le figg. 1, 2 e 3 illustrano, in una vista laterale, il trovato posto in tre differenti posizioni, e quindi rispettivamente con slitta sovrapposta al telaio, con slitta estratta e con slitta ribaltata;
le figg. 4 e 5 illustrano, in una vista rispettivamente laterale e frontale, l’estremità anteriore del trovato;
la fig. 6 illustra, in una vista laterale, la slitta superiormente associata al carrello della struttura di dispositivo di caricamento; la fig. 7 illustra, in una vista frontale, la conformazione della slitta;
la fig. 8 illustra, in una vista frontale, la estremità posteriore del trovato;
la fig. 9 illustra, in una vista frontale, un particolare della fig. 8, in cui è visibile la interconnessione tra la slitta ed il carrello e tra il carrello ed il telaio;
le figg. 10 e 11 illustrano, in una vista rispettivamente laterale e frontale, un particolare della interconnessione girevole tra il carrello ed il telaio;
le figg. 12 e 13 illustrano, in una vista rispettivamente laterale e frontale, un ulteriore particolare del trovato;
le figg. 14 e 15 illustrano, in una vista rispettivamente laterale e frontale, la maniglia per lo spostamento della slitta;
le figg. 16 e 17 illustrano, in una vista rispettivamente laterale e frontale, il dispositivo di bloccaggio della slitta al telaio;
le figg. 18 e 19 illustrano, in una vista di tre quarti, una distinta forma realizzativa del trovato, posto in due differenti posizioni.
Con riferimento alle figure precedentemente citate, si è indicata con il numero 1 una struttura di dispositivo per il carico e lo scarico di bagagli, merci ed in modo particolare di scale, dal tetto di un autoveicolo.
La struttura 1 comprende un telaio, indicato con il numero 2, inferiormente associato al tetto 3 di detto autoveicolo; tale telaio 2 presenta in pianta una conformazione circa rettangolare, e quindi è costituito da una coppia di primi montanti 4a e 4b, paralleli, tra loro interconnessi, circa in corrispondenza delle estremità libere, mediante almeno due primi traversi, globalmente indicati con il numero 5.
La coppia di primi montanti 4a e 4b costituisce una coppia di binari per lo scorrimento di una slitta, indicata con il numero 6, superiore, vantaggiosamente comprendente una coppia di secondi montanti 7a e 7b tra di loro trasversalmente associati.
Superiormente a detta coppia di secondi montanti 7a e 7b sono trasversalmente associati o resi solidali due o più barre di supporto, indicate globalmente con il numero 8, per l’appoggio di detti bagagli, merci e/o scale.
A dette barre di supporto 8 sono vantaggiosamente associate, usualmente in prossimità delle estremità libere, una coppia di appendici 50a e 50b, sporgenti superiormente a garantire il contenimento laterale delle merci trasportate.
Almeno una di dette barre di supporto 8, indicata in particolare con il numero 8a e disposta in prossimità di una prima estremità anteriore 9a della slitta 6, è dotata di una coppia di prime ruote 10a e 10b, sporgenti inferiormente in modo da consentire lo scorrimento della slitta 6 lungo la coppia di primi montanti, o binari, 4a e 4b.
La coppia di prime ruote 10a e 10b, contrapposte tra loro, presenta una forma preferibilmente circa ad “Y”, atta ad evitare il pericolo di un deragliamento della slitta 6 fuori dai binari 4a e 4b in quanto presentano la estremità rivolta verso l’esterno di diametro superiore rispetto alla zona di scorrimento sui binari 4a e 4b.
In corrispondenza della seconda estremità posteriore, indicata con il numero 9b ed opposta alla prima estremità 9a, la slitta 6 è scorrevolmente associata ad un carrello 11 presentante primi mezzi 12 di interconnessione girevole, secondo un asse trasversale, con detto telaio 2.
Detti primi mezzi 12, illustrati nelle figure 10 e 11, consentono il ribaltamento della slitta dalla posizione circa orizzontale di figura 2 alla posizione inclinata illustrata in figura 3, la quale consente all’ utilizzatore di effettuare il carico e lo scarico dei bagagli, della merce o delle scale da trasportare.
Detti primi mezzi 12 di interconnessione girevole sono vantaggiosamente costituiti da un primo albero di fulcraggio 13, vincolato o solidale a detto carrello 11, alle cui estremità libere sono associate una coppia di seconde ruote, indicate con i numeri 14a e 14b.
Tale coppia di seconde ruote 14a e 14b risultano associate a detto primo albero mediante una coppia di boccole di giunzione 15a e 15b, le quali consentono una libera rotazione del primo albero 13, rispetto a dette seconde ruote 14a e 14b, solamente secondo un verso antiorario, a consentire così un facile sollevamento verso l’alto della slitta 6, preventivamente ribaltata, fino a disporla parallelamente al telaio 2.
Ad un successivo ribaltamento della slitta 6, a porsi nella posizione di figura 3, corrisponde una rotazione in senso orario del primo albero di fulcraggio 13; tale rotazione oraria avviene mediante una interconnessione non girevole tra dette boccole 15a e 15b e seconde ruote 14a e 14b, alle quali è consentito di ruotare in opposizione ad una forza di attrito.
Tale forza di attrito è ottenuta mediante due anelli di frizione 16, disposti coassialmente a ciascuna di dette seconde ruote 14a e 14b entro una controsagomata sede circolare ricavata in un rispettivo elemento a morsa 17, a costituire un dispositivo di compensazione delle forze in fase di ribaltamento della slitta 6.
Detto elemento a morsa 17 è vantaggiosamente conformato, in una vista laterale, circa ad “U” rovesciata, e risulta associato inferiormente a detto telaio 2, poggiando o essendo associato preferibilmente anche posteriormente al tetto 3 dell’autoveicolo (vedasi figura 1).
La forza di attrito, agente tra ciascuna seconda ruota 14a e 14b ed il rispettivo anello di frizione 16, è opportunamente regolabile, in funzione del carico, per mezzo di un opportuno dispositivo di regolazione costituito da una prima vite, indicata con il numero 18, disposta circa verticalmente a connettere tra loro le estremità libere di ciascuno degli elementi a morsa 17.
Agendo su tale prima vite 18, l’utilizzatore può imporre una maggiore o minore compressione dell’anello di frizione 16 sulla rispettiva seconda ruota 14a o 14b, aumentando o diminuendo di conseguenza la forza di attrito che si sviluppa all’atto della rotazione oraria.
In prossimità di detti primi mezzi 12 di interconnessione girevole sono previsti opportuni mezzi di fine corsa atti a garantire il bloccaggio della rotazione del carrello 11 in modo da conseguire una prestabilita posizione ribaltata di detta slitta 6.
Tali mezzi di fine corsa sono vantaggiosamente costituiti da una prima ala 19 calettata in modo non girevole al primo albero 13, in una posizione interna rispetto a detta boccola di giunzione 15a o 15b.
Quando la slitta 6 è disposta parallelamente al telaio 2, la prima ala 19 sporge dal primo albero 13 verso la prima estremità 9a, secondo una direzione poco inclinata rispetto ad un piano orizzontale, come illustrato in figura 10.
Al ribaltamento della slitta 6, la prima ala 19 ruota, solidalmente al primo albero 13, fino ad andare in battuta su di un elemento di bloccaggio, indicato con il numero 20, realizzato in modo da consentire una registrazione della propria posizione, così da permettere una regolazione della inclinazione della slitta 6 ribaltata.
L’elemento di bloccaggio 20 è vantaggiosamente costituito da una seconda vite filettata, girevolmente associata entro un controfilettato foro, non indicato nelle figure, ricavato in una piastra 21 sporgente superiormente da detto elemento a morsa 17, e giacente su un piano circa perpendicolare all’asse longitudinale di detta slitta 6.
Dopo aver ribaltato la slitta 6, è possibile riportarla in posizione parallela a detto telaio 2 mediante una rotazione antioraria della slitta 6 stessa, la quale ruota unitamente al carrello 11 attorno al primo albero di fulcraggio 13.
Successivamente la slitta 6 può essere posizionata superiormente al telaio 2, come illustrato in figura 1, mediante lo scorrimento della medesima rispetto al carrello 11, al quale è impedito lo scorrimento a causa della interconnessione del primo albero 13 entro la coppia di fori indicati con i numeri 22a e 22b.
Tale scorrimento della slitta 6 rispetto al carrello 11 è consentito dalla presenza di secondi mezzi di interconnessione scorrevole vantaggiosamente costituiti da una pluralità di terze, quarte e quinte ruote, indicate con i numeri 23a, 23b e 23 c, opportunamente associate a detto carrello 1 1 in modo da presentare asse di rotazione trasversale rispetto a detti binari 4a e 4b.
In particolare, le terze, quarte e quinte ruote 23a, 23b e 23c sono preferibilmente associate internamente alle spalle laterali, indicate con i numeri 60a e 60b, associate trasversalmente tra loro a costituire detto carrello 11, presentante in tal modo in sezione trasversale una conformazione circa ad “H”.
Le terze ruote 23a sono vantaggiosamente disposte a coppie sui due lati della slitta 6, in corrispondenza delle superfici laterali esterne dei secondi montanti 7a e 7b, ed agiscono interagendo con la coppia di rotaie, indicata con i numeri 24a e 24b, sporgenti lateralmente ed esternamente da detti secondi montanti 7a e 7b.
Le quarte e quinte ruote 23b e 23c sono viceversa disposte inferiormente alla slitta 6, e fungono da appoggio scorrevole per la medesima sul carrello 11.
Per rallentare il ribaltamento della slitta 6 ed agevolare la sua risalita nella posizione di figura 2 è previsto il posizionamento di elementi elasticamente deformabili, quali una coppia di pistoni a gas 25a e 25b, opportunamente disposti simmetricamente rispetto ad un piano verticale passante per l’asse longitudinale medio di detta struttura 1, e vincolati alle estremità libere ad un secondo albero di fulcraggio 26, anteriore, e ad un primo perno, indicato rispettivamente con il numero 27a o 27b, posteriore.
I primi perni 27a e 27b sono associati al telaio 2 mediante l’alloggiamento entro predisposte sedi, non indicate nelle figure, ricavate all’estremità superiore di rispettivi elementi di supporto 28a e 28b conformati circa ad “L” ed associati inferiormente ad uno o più di detti primi traversi 5.
Come illustrato in figura 12, i pistoni a gas 25a e 25b sono così associate tra il secondo albero 26, vincolato o solidale al carrello 11 in corrispondenza di una prima zona 29 posta anteriormente ed inferiormente al medesimo, ed i primi perni 27a e 27b sporgenti da detti supporti 28a e 28b in prossimità di una seconda zona 30 circa superiore a detti primi mezzi 12 di interconnessione girevole.
In tal modo, la coppia di pistoni a gas 25a e 25b, precaricata durante il ribaltamento della slitta 6, agisce al sollevamento della medesima agevolando il riposizionamento della stessa in una posizione circa parallela al telaio 2.
La slitta 6 presenta inoltre, in corrispondenza delle superfici laterali e superiori dei secondi montanti 7a e 7b, una o più gole longitudinali, indicate globalmente con il numero 31, atte al posizionamento di una ο più piastrine 32 temporaneamente scorrevoli lungo dette gole 3 1.
Tali piastrine 32 possono ad esempio essere conformate, in una vista in pianta, circa ad “L”, e quindi presentanti una seconda ala 33a parallela ad una gola longitudinale 31 e temporaneamente scorrevole lungo la medesima, ed una terza ala 33b, perpendicolare, sporgente verso l esterno.
Alla terza ala 33b della piastrina 32 così conformata può inoltre essere associato un elemento elasticamente comprimibile, quale una prima molla cilindrica 34, andando a costituire un elemento di fine corsa 3 5.
Alla estrazione della slitta 6 dal telaio 2 le prime molle 34 di detti elementi di fine corsa 35 interagiscono con il bordo anteriore 36 del carrello 11, effettuando il bloccaggio dello scorrimento della slitta 6 stessa.
Gli elementi di fine corsa 35 possono scorrere temporaneamente lungo la rispettiva gola longitudinale 3 1, in modo che l’utilizzatore possa posizionarli nel punto più conveniente a conseguire la voluta altezza da terra della slitta 6 una volta ribaltata.
La struttura 1 comprende inoltre un dispositivo di bloccaggio temporaneo, indicato con il numero 37, tra detti slitta 6 e telaio 2, agente in modo da impedire una eventuale fuoriuscita accidentale della slitta 6 stessa.
Tale dispositivo di bloccaggio 37 è costituito da una leva ad uncino, indicata nelle figure 16 e 17 con il numero 38, disposta longitudinalmente tra detti slitta 6 e carrello 11 .
La leva ad uncino 38 risulta trasversalmente fulcrata a detta slitta 6 in corrispondenza di una terza zona 39, circa centrale, in modo che a detta leva ad uncino 38 stessa sia permessa una rotazione in senso orario atta a consentire la interconnessione con un aggetto 40 sporgente trasversalmente dal carrello 1 1.
Tale rotazione avviene automaticamente alla chiusura della slitta 6 sul telaio 2, preferibilmente mediante la interferenza tra detto aggetto 40 ed il piano inclinato 41 costituente il bordo della prima estremità libera, indicata con il numero 42a, conformata ad uncino, di detta leva ad uncino 38.
La rotazione in senso orario della leva ad uncino 38 avviene in opposizione ad un elemento elasticamente deformabile, quale una seconda molla 43, cilindrica, disposta tra la leva 38 stessa e la slitta 6, ed atta a comandare il richiamo di detta leva 38 secondo una rotazione antioraria.
Lo sblocco del dispositivo di bloccaggio 37 è effettuabile mediante l’abbassamento della seconda estremità libera 42b della leva ad uncino 38, in modo da disconnettere la prima estremità libera 42a dall’aggetto 40 e permettere cosi la traslazione della slitta 6 e la sua estrazione dal telaio 2.
In prossimità di detto dispositivo di bloccaggio 38, e preferibilmente in corrispondenza della seconda estremità 9b della slitta 6, è rimovibilmente associabile una maniglia, indicata con il numero 44, ata a facilitare la movimentazione della slitta 6.
La maniglia 44 presenta centralmente una coppia di placche laterali, indicate con i numeri 45a e 45b, disposte esternamente, ciascuna presentante forma circa a “G” rovesciata, in cui si evidenzia la presenza di una scanalatura 46a e 46b, conformata circa a “J” ed ata allo scorrimento di una coppia di secondi perni di fulcraggio, indicati rispetivamente con i numeri 47a e 47b.
Tali secondi perni 47a e 47b sporgono trasversalmente da deta slita 6, in modo da disporsi, affacciati tra loro, ad una distanza l’uno dall’altro circa pari o di poco superiore allo spessore della maniglia 44 in corrispondenza della zona di interconnessione con deta coppia di placche laterali 45 a e 45b.
Deta maniglia 44 presenta una forma vantaggiosamente parallelepipeda, internamente cava in modo da consentire il posizionamento di una asta, indicata con il numero 70, inferiormente dotata di un pomello 71 sporgente inferiormente a detta maniglia 44, e costituente una terza estremità libera 72a di detta asta 70.
In prossimità di una quarta estremità libera 72b, superiore, dell’asta 70, è coassialmente disposta una terza molla 73, preferibilmente cilindrica, agente tra una prima base di battuta 74a, superiore e solidale all’asta 70, ed una seconda base di batuta 74b, inferiore e solidale alla maniglia 44.
Superiormente alla prima base di batuta 74a, la quarta estremità libera 72b dell’asta 70 sporge in modo da essere temporaneamente alloggiabile e passante entro un controsagomato secondo foro, indicato con il numero 75, ricavato in una quarta ala 76 sporgente dalla seconda estremità 9b della slitta 6 secondo una direzione posteriore leggermente inclinata verso l’alto, a disporsi parallelamente alla prima base di battuta 72a.
La quarta estremità libera 72b dell’asta 70 sporge oltre il secondo foro 75 della quarta ala 76 di una lunghezza inferiore alla escursione massima compiuta dalla terza molla 73.
In tal modo la interconnessione della quarta estremità libera 72b dell’asta 70 nel secondo foro 75 della quarta ala 76 costituisce un bloccaggio per la rotazione della maniglia 44 attorno ai secondi perni di fulcraggio 47a e 47b, vincolando temporaneamente la medesima alla slitta 6.
La rimozione della maniglia 44 dalla slitta 6 può essere conseguita mediante una traslazione verso il basso del pomello 71 e quindi di tutta la asta 70; a ciò consegue la estrazione della quarta estremità libera 72b dal secondo foro 5, e quindi lo sbloccaggio della rotazione della maniglia 44.
Una successiva rotazione di detta maniglia 44 in senso orario attorno ai secondi perni 47a e 47b consente l’allontanamento della base di battuta 74a dalla quarta ala 76; un successivo sollevamento della maniglia 44 verso l’alto impone lo scorrimento dei secondi perni 47a e 47b stessi lungo le scanalature 46a e 46b, in modo da liberare la maniglia 44 dalla slitta 6.
La rimozione della maniglia 44 in tal modo eseguita consente la apertura delle porte posteriori dell’autoveicolo; il procedimento per una successiva interconnessione della maniglia alla slitta ripercorre in senso inverso le fasi sopra descritte.
In corrispondenza della terza estremità, indicata con il numero 48, del telaio 2, sporgono superiormente terzi mezzi elasticamente comprimibili, indicati con il numero 49, vantaggiosamente comprendenti una quarta molla 51, cilindrica, associata a detto telaio in modo da essere rivolta verso la prima estremità 9a della slitta 6, ed in modo da presentare asse longitudinale circa parallelo al piano di giacitura di detti binari 4a e 4b.
Tali terzi mezzi 49 sono atti ad interagire con la prima estremità 9a della slitta 6, in modo da poter essere precaricati durante la chiusura della slitta 6 stessa, così da consentire una successiva facile estrazione della medesima ad una eventuale disattivazione del dispositivo di bloccaggio 37.
II funzionamento è quindi il seguente: con riferimento alle figure 1, 2 e 3, si ha che per effettuare il caricamento di bagagli, di merci o di scale sul tetto 3 dell’autoveicolo, l’utilizzatore agisce sul dispositivo di bloccaggio 37 in modo da consentire lo scorrimento della slitta 6 sul carrello 11 e sul telaio 2.
Una volta estratta la slitta 6 fino a mandare in battuta gli elementi di fine corsa 35 sul bordo anteriore 36 del carrello 11, l’utilizzatore può agire abbassando la slitta stessa fina all’altezza voluta, facendola ruotare attorno al primo albero di fulcraggio 13.
II dispositivo di compensazione associato ai primi mezzi 12 di interconnessione girevole può essere vantaggiosamente registrato, mediante la prima vite 18, in funzione del peso della merce caricata sulla slitta, così da raggiungere il voluto equilibrio di forze tra la forza peso agente su detta merce e la forza di attrito tra le seconde ruote 14a e 14b e gli anelli di frizione 16.
Una volta caricata la merce sulla slitta 6, l utilizzatore potrà facilmente sollevarla, in quanto la rotazione del primo albero di fulcraggio 13 rispetto al telaio 2 avviene in corrispondenza delle boccole di giunzione 15a e 15b, e quindi con una forza di attrito trascurabile.
Successivamente si potrà conseguire il riposizionamento della slitta 6 superiormente al telaio 2, fino a mandare la prima estremità 9a della slitta stessa in battuta sulla quarta molla 51 sporgente dal telaio, a costituire i terzi mezzi 48.
Si è così constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefissati, essendosi escogitato un dispositivo di caricamento di bagagli, di merci ed in particolare di scale che risulta facile e veloce da caricare e da scaricare, consentendo inoltre un immediato ribaltamento e riposizionamento sul tetto dell’autoveicolo.
Esso si presenta inoltre sicuro durante lo svolgimento delle operazioni di carico e scarico, indipendentemente dal peso e dal volume della merce trasportata, in quanto è consentita una regolazione della forza di contrasto esercitata durante l’abbassamento del dispositivo.
II bloccaggio delle merci al dispositivo di caricamento, infine, risulta eseguibile in qualsiasi punto della slitta, con un notevole incremento della facilità d’uso e della funzionalità, in quanto i secondi montanti, su cui poggiano le barre di supporto della slitta, non alloggiano entro guide telescopiche, ma poggiano inferiormente sui primi montanti del telaio e sul carrello.
Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del medesimo concetto inventivo.
Naturalmente i materiali impiegati nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti il ritrovato potranno essere più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (45)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Struttura di dispositivo per il carico e lo scarico, particolarmente di scale, dal tetto di un autoveicolo, comprendente un telaio inferiormente associato a detto tetto e presentante primi mezzi di interconnessione girevole, secondo un asse trasversale, ad un carrello a sua volta dotato di secondi mezzi di interconnessione scorrevole con una slitta, superiore, atta al carico di merci, caratterizzata dal fatto di comprendere un dispositivo di compensazione della forza in fase di ribaltamento di detta slitta, associato a detti primi mezzi di interconnessione girevole, detta struttura comprendendo terzi mezzi elasticamente deformabili, precaricabili alla attivazione di un dispositivo di bloccaggio temporaneo tra detti slitta e telaio, atti a facilitare la estrazione di detta slitta alla disattivazione di detto dispositivo di bloccaggio.
  2. 2) Struttura come alla rivendicazione 1, in cui detto telaio comprende una coppia di primi montanti o binari, disposti longitudinalmente a consentire lo scorrimento di una o più coppie di prime ruote sporgenti inferiormente da detta slitta, circa in prossimità di una prima estremità, anteriore, di detto telaio, caratterizzata dal fatto che detto carrello è vincolato o reso solidale ad un primo albero di fissaggio, trasversale, associato, mediante detti primi mezzi di interconnessione girevole, ad una seconda estremità, posteriore, di detto telaio.
  3. 3) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 2 caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di interconnessione girevole, atti a consentire il ribaltamento di detta slitta, comprendono una coppia di boccole di giunzione tra le estremità libere di detto primo albero di fulcraggio ed una coppia di seconde ruote.
  4. 4) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 3 caratterizzata dal fatto che detta coppia di boccole di giunzione è atta a consentire una libera rotazione di detto primo albero di fulcraggio, rispetto a detta coppia di seconde ruote, solamente secondo un verso antiorario, secondo la direzione di sollevamento di detta slitta, preventivamente ribaltata.
  5. 5) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 4 caratterizzata dal fatto che coassialmente a ciascuna di detta coppia di seconde ruote, esternamente alla superficie perimetrale delle medesime, è vantaggiosamente posizionato un anello di frizione.
  6. 6) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 5 caratterizzata dal fatto che detto anello di frizione alloggia entro una controsagomata sede circolare ricavata in un elemento a morsa associato o reso solidale a detto telaio.
  7. 7) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 6 caratterizzata dal fatto che detto elemento a morsa è vantaggiosamente conformato, in una vista laterale, circa ad “U” rovesciata, preferibilmente poggiando o essendo associato posteriormente a detto tetto.
  8. 8) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 7 caratterizzata dal fatto che detti elementi a morsa, interagenti con detta coppia di seconde ruote, sono associati o resi solidali a detta seconda estremità di detto telaio, vantaggiosamente in posizione simmetrica inferiormente a detta coppia di binari.
  9. 9) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che ad una rotazione in senso orario di detto primo albero di fulcraggio, corrispondente al ribaltamento di detta slitta in posizione di carico e scarico merci, si ha una interconnessione non girevole tra dette coppie di boccole di giunzione e seconde ruote, alle quali è consentito di ruotare in opposizione alla forza di attrito esercitata da detti anelli di frizione.
  10. 10) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che la forza di attrito agente tra detti anelli di frizione e coppia di seconde ruote è opportunamente regolabile, in funzione del carico, per mezzo di un opportuno dispositivo di regolazione.
  11. 11) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 10 caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di regolazione è costituito da una prima vite disposta circa verticalmente a connettere tra loro le estremità libere di ciascuno di detti elementi a morsa.
  12. 12) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 11 caratterizzata dal fatto che la attivazione di detta prima vite impone una maggiore o minore compressione di detto anello di frizione su detta seconda ruota, aumentando o diminuendo di conseguenza la forza di attrito che si sviluppa all’atto di una rotazione oraria.
  13. 13) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che in prossimità di detti primi mezzi di interconnessione girevole sono previsti mezzi di fine corsa regolabili, atti a garantire il bloccaggio della rotazione di detto carrello, a conseguire una prestabilita posizione ribaltata di detta slitta.
  14. 14) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 13 caratterizzata dal fatto che detti mezzi di fine corsa vantaggiosamente comprendono una prima ala calettata in modo non girevole a detto primo albero, preferibilmente in una posizione interna rispetto a detta boccola di giunzione.
  15. 15) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 14 caratterizzata dal fatto che con detta slitta parallela rispetto a detto telaio, detta prima ala sporge da detto primo albero di fulcraggio in direzione di detta prima estremità di detto telaio.
  16. 16) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 15 caratterizzata dal fatto che ad una rotazione oraria di detta slitta, detta prima ala ruota, solidalmente a detto primo albero di fulcraggio, fino ad andare in battuta su di un elemento di bloccaggio associato in modo regolabile a detto telaio.
  17. 17) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 16 caratterizzata dal fatto che detto elemento di bloccaggio è vantaggiosamente costituito da una seconda vite filettata, girevolmente associata entro un controfilettato foro ricavato in una piastra sporgente da detto telaio.
  18. 18) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 17 caratterizzata dal fatto che detta piastra, sporgente superiormente da detto elemento a morsa, giace su un piano circa perpendicolare all’asse longitudinale di detta slitta.
  19. 19) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto carrello presenta in sezione trasversale una conformazione circa ad “H”, costituita da una coppia di spalle laterali interconnesse trasversalmente fra loro.
  20. 20) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di interconnessione scorrevole, atti a consentire una traslazione di detta slitta rispetto a detti telaio e carrello, sono vantaggiosamente costituiti da una pluralità di terze, quarte e quinte ruote, opportunamente associate a detto carrello in modo da presentare asse di rotazione trasversale rispetto a detti binari.
  21. 21) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta slitta è costituita da una coppia di secondi montanti, disposti circa longitudinalmente, fra loro trasversalmente interconnessi, caratterizzata dal fatto che detta slitta presenta una coppia di rotaie sporgenti lateralmente ed esternamente da detti secondi montanti .
  22. 22) Struttura come alle rivendicazioni 1, 20 e 21 caratterizzata dal fatto che dette terze ruote sono preferibilmente disposte a coppie lateralmente a detta slitta, in prossimità delle superfici laterali esterne di detti secondi montanti, ad interagire con detta coppia di rotaie.
  23. 23) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 22 caratterizzata dal fatto che dette quarte e quinte ruote sono preferibilmente disposte inferiormente a detta slitta, fungendo in tal modo da appoggio scorrevole della medesima su detto carrello.
  24. 24) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che in corrispondenza delle superfici laterali e superiori di detti secondi montanti di detta slitta sono ricavate una o più gole longitudinali, atte al posizionamento di una o più piastrine temporaneamente scorrevoli lungo dette gole.
  25. 25) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 24 caratterizzata dal fatto che dette piastrine sono vantaggiosamente conformate, in una vista in pianta, circa ad “L”, presentando una seconda ala associata ad una di dette gole longitudinali e temporaneamente scorrevole lungo la medesima, ed una terza ala, circa perpendicolare, sporgente verso l esterno.
  26. 26) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 25 caratterizzata dal fatto di presentare un elemento di fine corsa per detta slitta, vantaggiosamente costituito da detta piastrina, alla quale è associato, in corrispondenza di detta terza ala, un elemento elasticamente comprimibile, quale una prima molla cilindrica, rivolto verso detta seconda estremità di detta slitta.
  27. 27) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 26 caratterizzata dal fatto di presentare almeno elemento di fine corsa per detta slitta, vantaggiosamente costituito da detta piastrina a cui è associato, in corrispondenza di detta terza ala, un elemento elasticamente comprimibile almeno secondo una direzione longitudinale.
  28. 28) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 27 caratterizzata dal fatto che detto elemento elasticamente comprimibile di detto elemento di fine corsa è costituito da una prima molla cilindrica disposta con asse circa parallelo all’asse longitudinale di detta slitta e rivolta verso detta seconda estremità di detta slitta stessa, ad interagire in battuta sul bordo anteriore di detto carrello.
  29. 29) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti elementi di fine corsa sono associati in modo temporaneamente scorrevole a detta gola longitudinale, in modo da consentire un posizionamento opportuno per conseguire la voluta altezza da terra di detta slitta una volta ribaltata.
  30. 30) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che trasversalmente e superiormente a detti secondi montanti di detta slitta sono associate una o più barre di supporto per dette merci, almeno una di dette barre essendo disposta in prossimità di detta prima estremità, anteriore, di detta slitta.
  31. 31) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 30 caratterizzata dal fatto che da detta almeno una barra sporgono inferiormente una coppia di dette prime ruote, a consentire la interconnessione scorrevole tra detti slitta e telaio.
  32. 32) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che in corrispondenza di una terza estremità, anteriore, di detto telaio, sporgono superiormente terzi mezzi elasticamente comprimibili almeno secondo una direzione longitudinale, atti ad interagire con detta prima estremità di detta slitta in modo da essere precaricati durante la chiusura della medesima.
  33. 33) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 32 caratterizzata dal fatto che detti terzi mezzi elasticamente comprimibili, vantaggiosamente comprendenti una quarta molla, cilindrica, disposta in modo da presentare asse circa parallelo all’asse longitudinale di detto telaio ed essere rivolta verso detta prima estremità di detta slitta, così da favorire, una volta precaricata, la estrazione di detta slitta stessa alla disattivazione di detto dispositivo di bloccaggio.
  34. 34) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di comprendere, preferibilmente in corrispondenza di detta seconda estremità di detta slitta, una maniglia, rimovibilmente associabile, atta a facilitare la movimentazione di detta slitta da parte dell’operatore.
  35. 35) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 34 caratterizzata dal fatto che detta maniglia presenta forma vantaggiosamente parallelepipeda, presenta centralmente una coppia di placche laterali, disposte esternamente su facce opposte, atte a consentire una interconnessione temporaneamente girevole con detta slitta.
  36. 36) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 35 caratterizzata dal fatto che ciascuna di detta coppia di placche presenta forma circa a “G” rovesciata, in cui si evidenzia la presenza di una scanalatura, vantaggiosamente conformata circa a “J”, atta a consentire lo scorrimento di una coppia di secondi perni di fulcraggio.
  37. 37) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 36 caratterizzata dal fatto che detti secondi perni di fulcraggio sporgono trasversalmente da detta slitta, in modo da disporsi, affacciati tra loro, ad una distanza l’uno dall’altro circa pari o di poco superiore allo spessore di detta maniglia in corrispondenza della zona di interconnessione con detta coppia di placche laterali.
  38. 38) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 37 caratterizzata dal fatto che detta maniglia risulta internamente cava, a consentire il posizionamento la suo interno di una asta, inferiormente associata o solidale ad un pomello sporgente inferiormente da detta maniglia, e costituente una terza estremità libera di detta asta.
  39. 39) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 38 caratterizzata dal fatto che in prossimità di una quarta estremità libera, superiore, di detta asta, è coassialmente disposta una terza molla, preferibilmente cilindrica, agente tra una prima base di battuta, superiore e solidale a detta asta, ed una seconda base di battuta, inferiore e solidale a detta maniglia.
  40. 40) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 39 caratterizzata dal fatto che detta quarta estremità libera di detta asta sporge superiormente a detta prima base di battuta, in modo da essere temporaneamente alloggiabile e passante entro un controsagomato secondo foro ricavato in una quarta ala solidale a detta slitta.
  41. 41) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 40 caratterizzata dal fatto che detta quarta ala sporge da detta seconda estremità di detta slitta, preferibilmente secondo una direzione posteriore leggermente inclinata verso l’alto, a disporsi parallelamente a detta prima base di battuta di detta asta.
  42. 42) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 41 caratterizzata dal fatto che detta quarta estremità libera di detta asta sporge oltre detto secondo foro dì detta quarta ala di una lunghezza inferiore alla escursione massima compiuta da detta terza molla.
  43. 43) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che la interconnessione di detta quarta estremità libera di detta asta in detto secondo foro di detta quarta ala costituisce un bloccaggio per la rotazione di detta maniglia attorno a detta coppia di secondi perni di fulcraggio, vincolando temporaneamente la medesima a detta slitta.
  44. 44) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che una traslazione verso il basso di detto pomello, in opposizione a detta terza molla, impone la estrazione di detta quarta estremità libera di detta asta da detto secondo foro di detta quarta ala, a conseguire lo sbloccaggio della rotazione di detta maniglia.
  45. 45) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che la rimozione di detta maniglia da detta slitta è vantaggiosamente conseguita mediante una rotazione di detta maniglia stessa, in senso orario attorno a detta coppia di secondi perni di fulcraggio, ed un successivo sollevamento della medesima verso l’alto, a conseguire la fuoriuscita di detti secondi perni stessi lungo dette scanalature .
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