ITTO940214U1 - Dispositivo di rabbocco automatico del livello di liquido, ad esempio acqua, in contenitori di liquido, quali sottovasi, abbeveratoi e simi- - Google Patents

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Giolo Giacomo
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"DISPOSITIVO DI RABBOCCO AUTOMATICO DEL LIVELLO DI LIQUIDO, AD.ESEMPIO ACQUA, IN CONTENITORI DI LIQUIDO, QUALI SOTTOVASI, ABBEVERATOI E SIMILI
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il presente trovato concerne un dispositivo di rabbocco automatico del livello di liquido, ad esempio acqua, in contenitori di liquido, quali sottovasi, abbeveratoi e simili.
Scopo principale del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo del tipo specificato, che consenta di mantenere un livello prestabilito di liquido, ad esempio acqua, in un contenitore di liquido, ad esempio del tipo citato, per un periodo di tempo determinato, evitando — durante tale periodo — operazioni di controllo e di rabbocco manuale del livello medesimo, in guisa da assicurare, ad esèmpio in sottovasi ed abbeveratoi, la presenza della quantità di liquido necessaria al bisogno almeno per tutta la durata del periodo di tempo prestabilito.
Un altro scopo è quello di provvedere un dispositivo come indicato, che sia di struttura semplificata, di sicuro ed affidabile funzionamento, di comodo e facile e impiego e di ridotto dispendio tecnico ed economico.
In vista di tali scopi, il presente trovato provvede un dispositivo di rabbocco automatico del livello di liquido, ad esempio acqua, in contenitori di liquido, quali sottovasi, abbeveratoi e simili, la cui caratteristica essenziale forma oggetto della rivendicazione principale, che si intende qui integralmente riportata.
Ulteriori caratteristiche vantaggiose risultano nelle rivendicazioni subordinate, che pure si intendono qui integralmente riportate.
Il presente .trovato viene dettagliatamente descritto in quanto segue, con riferimento ai disegni allegati, fom iti a solo titolo di esempio non limitativo, in cui:
- la fig. 1 è una vista in sezione verticale del dispositivo di rabbocco automatico del livello di liquido in contenitori di liquido, secondo un esempio di realizzazione del presente trovato, in cui detto dispositivo è riempito di liquido, ad esempio acqua, ed è applicato in uso su un portavasi a vasca (anch'esso illustrato in sezione verticale), portavasi in cui il dispositivo stesso assicura il mantenimento di un livello di liquido predeterminato per un periodo di tempo prolungato e prestabilito;
- la fig. 2 è una vista in sezione verticale del dispositivo secondo la fig. 1, parzialmente interrotto per chiarezza illustrativa e riempito di liquido, ma illustrato fuori servizio, pronto per l'applicazione in uso;
- la fig. 3 è una vista in sezione verticale ed in esploso del dispositivo secondo la fig. 1, parzialmente interrotto per chiarezza illustrativa e vuoto di liquido;
- la fig. 4 è una vista in sezione secondo la linea IV-IV di fig. 3;
- le fig. 5 è una vista in direzione delle frecce V-V di fig.
3;
- la fig. 6 è una vista in pianta del dispositivo secondo la fig. 1, parzialmente interrotto per ragioni di chiarezza illustrativa ed alloggiato vuoto ed in disposizione di minimo ingombro nel detto portavasi a vasca;
- le figure 7 e 8 sono delle viste in sezione, rispettivamente secondo la linea VII-VII e la linea VIII-VIII di fig. 6; - la fig. 9 mostra, in pianta dall'alto, la applicazione in uso di tre dispositivi secondo la fig. 1 in una disposizione di portavasi a vasca con pianta a T;
- la fig. IO è una vista in sezione parziale, a scala maggiore, secondo la linea X-X di fig. 9;
- la fig. 11 è una vista simile a quella di fig. 1, ma illu-strante una variante di impiego del dispositivo secondo il trovato, in cui è aumentata l'altezza del livello di liquido assicurato dal dispositivo medesimo, per un dato tempo, nel detto portavasi;
- la fig. 12 è anch'essa una vista simile a quella di fig. 1, ma illustrante una ulteriore variante di impiego del dispositivo secondo il trovato, in un differente portavasi;
- la fig. 13 è una vista in sezione secondo la linea XIII-XIII di fig. 12.
Con riferimento anzitutto alle figure da 1 a 8, con 10 (fig.
1) è indicato nel suo insieme il dispositivo di rabbocco automatico del livello di liquido, ad esempio acqua, in contenitori di liquido, quali sottovasi, abbeveratoi e simili, secondo il presente trovato.
Detto dispositivo 10 comprende un recipiente a serbatoio 11, ad esempio in.materia plastica, realizzato, secondo l'esempio illustrato, a guisa di bottiglia con un collo 12 di introduzione di liquido. Detto recipiente 11 presenta sezione trasversale sostanzialmente quadrangolare (fig. 7). Con 11.1 è indicato uno spallamento perimetrale provvisto in prossimità del collo 12 del recipiente 11. In una parete laterale del recipiente 11 è provvista una piccola finestra di ispezione 11.2 (figg. 1, 2, 3) chiusa a tenuta mediante una piastrina in plastica trasparente 11.3, incollata (cfr. anche fig. 6). Nel collo 12 del recipiente 11 è inserito, a leggero forzamento, un corrispondente bocchettone riportato 13 di efflusso di liquido, ad esempio acqua, anch'esso realizzato ad esempio in materia plastica e messo a tenuta mediante una guarnizione anulare elastica 13.1, ad esempio in gomma.
Detto bocchettone 13 presenta un foro di passaggio di liquido 13.2 provvisto attraverso un diaframma integrale 13.3.
Un tappo 14, ad esempio in materia plastica, è inserito coassiale in detto foro di efflusso 13.2 del bocchettone 13, rispetto al quale è elasticamente mantenuto mobile in direzione assiale mediante un organo di richiamo elastico 15. Precisamente, detto tappo 14 comprende un piattello di fondo 14.1, integrale, atto ad occludere a tenuta detto foro di efflusso 13.2 mediante appoggio contro la faccia interna di detto diaframma 13.3 con l'intermediario di una guarnizione anulare elastica 14.2, calzata sul piattello stesso e circondante il detto foro 13.2.
Detto tappo 14 comprende, inoltre, un corpo assiale ad alette (ad esempio quattro, fig. 4) 14.3, ortogonali tra loro e rispetto a detto piattello 14.1, in guisa da definire tra loro dei canali assiali di passaggio di liquido 14.4. Detto corpo ad alette 14.3 è disposto assialmente passante e mobile attraverso detto foro 13.2 del bocchettone 13.
All'estremità del corpo ad alette 14.3 opposta al piattello 14.1 è provvisto un dito assiale di contatto e spinta 14.5, integrale e proteso esternamente al bocchettone 13. Detto dito assiale 14.5 è formato mediante semplice prolungamento di ciascuna aletta del corpo di tappo 14.3.
Detto organo di richiamo elastico 15, ad esempio in materia plastica, comprende un anello 15.1 (fig. 5) impegnato coassiale, a scatto elastico, in corrispondenti incavi radiali 15.2 provvisti in detto corpo ad alette 14.3, in prossimità del dito di contatto 14.5. Delle branche integrali 15.3, elasticamente flessibili a sollecitazione sostanzialmente assiale, si protendono da detto anello 15.1 verso detto diaframma 13.3 del bocchettone 13, contro la cui faccia esterna poggiano.
Mediante tale disposizione, in cui l'organo di richiamo elastico 15 sollecita normalmente detto tappo 14 in posizione di chiusura a tenuta del foro di efflusso 13.2 del bocchettone 13 mediante il suo fondello 14.1 con guarnizione di tenuta 14.2, la fuoriuscita del liquido eventualmente contenuto nel recipiente a serbatoio 11 è impedita, anche se il recipiente stesso è rovesciato con detto foro di efflusso 13.2 del bocchettone 13 rivolto verso il basso (cfr. fig. 2).
D'altra parte, in uso, si dispone il recipiente a serbatoio 11 rovesciato come sopra detto in un portavasi a vasca P (fig. 1), che è provvisto a tal fine, ad esempio, di un sostegno integrale a castelletto C, aperto (in Cl, cfr. fig. 6) in comunicazione di liquido con detto portavasi e formante un appoggio per lo spallamento perimetrale 11.1 del recipiente 11, in guisa che il dito di contatto 14.5 del tappo 14 appoggi contro il fondo F del portavasi stesso, determinando una parziale retrocessione assiale del tappo 14 rispetto al bocchettone 13 — in antagonismo all'azione elastica dell'organo di richiamo 15 — . Si realizza, pertanto, l'apertura del foro di deflusso 13.2 del bocchettone 13 e, quindi, un deflusso di liquido attraverso il foro stesso ed i canali assiali 14.4 del detto tappo 14, sino nella vasca del portavasi P. Tale deflusso di liquido si arresta automaticamente, quando il pelo libero del liquido nella vasca del portavasi P raggiunge l'estremità del bocchettone 13, protesa dal recipiente 11 nel portavasi P stesso, poiché si realizza così una sicura chiusura idraulica (fig. 1).
Se il livello di lìquido nel portavasi P si abbassa, ad esempio, o per evaporazione e/o per assorbimento da parte di vasi di piante disposti nel portavasi P, la suddetta chiusura idraulica si interrompe, permettendo all'aria di penetrare nel recipiente 11 (come schematizzato mediante bollicine in fig. 1), mentre una corrispondente quantità d'acqua defluisce — attraverso il foro 13.2 ed i canali 14.4 — dal recipiente 11 stesso nel portavasi P (come schematizzato mediante freccia in detta fig. 1), sino a che la suddetta chiusura idraulica si ristabilisce. Si realizza così nel portavasi P il rabbocco automatico del livello di liquido prestabilito e determinato in funzione della distanza regnante tra l'estremità libera del bocchettone 13 ed il fondo F del portavasi medesimo.
Volendo variare, ad esempio innalzare, il livello prestabilito di liquido da mantenere nel portavasi a vasca P, si interpone un distanziale D di forma conveniente tra la sommità del sostegno a castelletto di sopporto C e lo spallamento 11.1 del recipiente 11, mentre si applica sull'estremità del dito di contatto 14.5 del tappo 14 una corrispondente appendice amovibile di prolungamento assiale 14.6, che — come illustrato in fig. 11 — assicura il contatto tra detto dito e il fondo F del portavasi P, facendo parzialmente retrocedere in direzione assiale il tappo 14 rispetto al bocchettone 13, in antagonismo all'azione elastica dell'organo di richiamo 15. In variante, è provvisto un sostegno a castelletto tubolare C' (figg. 12, 13) amovibile ed aperto alla base mediante una pluralità di aperture C2 di comunicazione di liquido ed avente la stessa funzione del sostegno a castelletto C sopra descritto. Mediante tale sostegno C', il dispositivo 10 secondo il trovato può essere collocato in disposizione operativa in un qualsivoglia portavasi o simile recipiente, ad esempio un abbeveratoio a vaschetta V (fig. 11) per svolgere la funzione esplicata in quanto precede.
Volendo riempire nuovamente il recipiente a serbatoio 11 di liquido, è sufficiente ribaltare tale recipiente, estrarre manualmente il bocchettone 13 dal collo 12 e versare il liquido necessario. Si chiude quindi a tenuta il collo 12, reinserendovi detto bocchettone 13 a leggero forzamento, mentre l'apertura di efflusso 13.2 dello stesso è anch'essa chiusa a tenuta mediante il tappo 14, elasticamente sollecitato dall'organo di richiamo 15.
Si noterà che, come illustrato nelle figure da 6 a 8, il recipiente 11 del dispositivo 10 presenta_due scansi 11.4 su una sua faccia laterale, per il suo inserimento, in disposizione coricata fuori servizio, in accoppiamento parziale di forma entro il corrispondente portavasi P, in guisa da ridurre le dimensioni di ingombro del dispositivo vuoto e facilitarne il trasporto e la riponibilità.
La fig. 9 mostra una disposizione di una pluralità di dispositivi 10, ad esempio tre, in altrettanti portavasi P', reciprocamente collegati a tenuta secondo una pianta a T. La tenuta tra i portavasi P' reciprocamente collegati è assicurata mediante corrispondenti guarnizioni elastiche di tenuta, 61, G2, ad esempio in gomma, e mediante sigillatura dei bordi contigui, ad esempio mediante silicone. La fig. 10 illustra i detti mezzi di guarnizione di tenuta interposti.
Naturalmente, gli effetti del presente modello si estendono ai modelli che conseguono pari utilità, utilizzando lo stesso concetto innovativo.
Cosi, ad esempio, il dito assiale 14.5 del tappo 14 può essere sostituito da una colonnetta di contrasto applicata sul fondo del contenitore di liquido (portavasi, abbeveratoio e simili), su cui il dispositivo 10 è disposto in uso, in guisa da respingere in arretramento in direzione assiale il tappo stesso rispetto al bocchettone 13 in antagonismo all'azione elastica dell'organo di richiamo 15.
D'altra parte, detto organo di richiamo elastico 15 può presentare forma diversa da quella illustrata e descritta, ad esempio a guisa di molla elicoidale.
Altrettanto dicasi per la forma del tappo 14, dei relativi mezzi di chiusura a tenuta dell'apertura 13.2 del bocchettone 13 e dei suoi canali di efflusso di liquido.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di rabbocco automatico del livello di liquido, ad esempio acqua, in contenitori di liquido, quali sottovasi, abbeveratoi e simili, caratterizzato da ciò, che comprende un recipiente a serbatoio (11), riempito di liquido e presentante una apertura di efflusso di liquido (13.2) normalmente chiusa a tenuta mediante un tappo (14), elasticamente sollecitato da mezzi elastici di richiamo (15), di guisa che la fuoriuscita del liquido contenuto nel recipiente (11) è impedita, anche se il recipiente stesso è rovesciato con detta apertura (13.2) rivolta verso il basso, e comprende inoltre dei mezzi di contatto e spinta (14.5, 14.6), interposti tra detto tappo (14) ed una parte (F) del contenitore di liquido (P, Ρ', V), nel quale si vuole rabboccare automaticamente il livello di liquido, i quali mezzi (14.5, 14.6), quando detto recipiente (11) è sopportato (in C, C ) sul contenitore medesimo, rovesciato con detta apertura di efflusso (13.2) rivolta verso il basso e distanziata rispetto a detta parte (F) di detto contenitore, determinano uno spostamento, ad esempio assiale, di detto tappo (14) rispetto a detta apertura di efflusso (13.2) — in antagonismo all'azione elastica di detti mezzi di richiamo (15) — , aprendo l'apertura medesima e provocando il deflusso del liquido dal recipiente a serbatoio (11) sino nel contenitore di liquido (P, Ρ', V), deflusso di liquido che si arresta automaticamente, quando il pelo libero del liquido nel contenitore {P, P', V) raggiunge l'estremità libera della parte adiacente (13) del recipiente a serbatoio (11) presentante la detta apertura di efflusso (13.2), poiché si realizza così una sicura chiusura idraulica, mentre quando il livello del liquido nel contenitore (P, Ρ', V) si abbassa, la suddetta chiusura idraulica si interrompe, permettendo all'aria di penetrare nel recipiente (11) attraverso della apertura (13.2) e ad una corrispondente quantità d'acqua di defluire — attraverso l'apertura (13.2) medesima — dal recipiente (11) stesso nel contenitore (P, Ρ', V), sino a che la suddetta chiusura idraulica si ristabilisce.
  2. 2. Dispositivo di rabbocco automatico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che detto tappo presenta dei canali di efflusso (14.4), che facilitano il deflusso di liquido dal recipiente a serbatoio (11) attraverso detta apertura di efflusso (13.2).
  3. 3. Dispositiva di rabbocco automatico secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato da ciò, che detto foro di efflusso (13.2) è provvisto in un bocchettone riportato (13), applicato a leggero forzamento ed a tenuta in una corrispondente parte a collo (12) di detto recipiente a serbatoio (11), provvista per lo riempimento di liquido, dopo rimosso il bocchettone stesso.
  4. 4. Dispositivo di rabbocco automatico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che detto recipiente a serbatoio (11) presenta uno spallamento (11.1) atto ad appoggiare dall'alto su di un sostegno a castelletto (C, C'), provvisto in detto contenitore (P, Ρ', V) ed aperto in comunicazione di liquido (in Cl, C2) con il recipiente medesimo.
  5. 5. Dispositivo di rabbocco automatico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che detto recipiente a serbatoio (11) presenta forma (scansi 11.4) complementare a quella di detto contenitore (P, Ρ', V) per il suo inserimento, in disposizione coricata fuori servizio, in accoppiamento parziale di forma entro il contenitore medesimo, in guisa da ridurre le dimensioni di ingombro del dispositivo vuoto e facilitarne il trasporto e la riponibilità.
  6. 6. Dispositivo di rabbocco automatico secondo la rivendicazione 1 o 2 e 3, caratterizzato da ciò, che detto tappo (14) comprende un piattello di fondo (14.1), atto ad occludere a tenuta detto foro di efflusso (13.2) mediante appoggio contro una faccia, ad esempio interna, di detto bocchettone (13) con l'intermediario di un mezzo di guarnizione (14.2), e comprende inoltre un corpo di tappo (14.3), in cui sono provvisti dei canali di passaggio di liquido (14.4), detto corpo (14.3) essendo inserito mobile attraverso detto foro di efflusso (13.2) del bocchettone (13), da ciò che all'estremità del corpo di tappo (14.3) opposta al piattello (14.1) è provvisto un organo di contatto e spinta (14.5), ad esempio assiale, proteso esternamente al bocchettone (13), e da ciò che detti mezzi elastici di richiamo (15) comprendono un anello (15.1) impegnato su detto corpo di tappo (14.3), ad esèmpio in prossimità dell'organo di contatto (14.5), nonché delle branche integrali (15.3), elasticamente flessibili ad esempio a sollecitazione sostanzialmente assiale, le quali si protendono da detto anello (15.1) contro un'altra faccia, ad esempio esterna, di detto bocchettone (13).
  7. 7, Dispositivo di rabbocco automatico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che è applicato, da solo o in combinazione con altri dispositivi simili, in una disposizione di una pluralità di contenitori a vasca (Ρ'), tra loro collegati a tenuta, ad esempio mediante dei mezzi di guarnizione (Gl, G2).
  8. 8. Dispositivo di rabbocco automatico del livello di liquido, ad esempio acqua, in contenitori di liquido, quali sottovasi, abbeveratoi e simili, secondo le rivendicazioni precedenti e sostanzialmente come descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.
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