ITTO20070665A1 - Derivati amidinici, tioureici e guanidinici di 2-amminobenzotiazoli e amminobenzotiazine, nuovi agenti farmacologici per il trattamento delle patologie neurodegenerative. - Google Patents

Derivati amidinici, tioureici e guanidinici di 2-amminobenzotiazoli e amminobenzotiazine, nuovi agenti farmacologici per il trattamento delle patologie neurodegenerative. Download PDF

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ITTO20070665A1
ITTO20070665A1 IT000665A ITTO20070665A ITTO20070665A1 IT TO20070665 A1 ITTO20070665 A1 IT TO20070665A1 IT 000665 A IT000665 A IT 000665A IT TO20070665 A ITTO20070665 A IT TO20070665A IT TO20070665 A1 ITTO20070665 A1 IT TO20070665A1
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IT
Italy
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formula
group
compounds
preparation
trifluoromethoxy
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IT000665A
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Maurizio Anzini
Andrea Cappelli
Gianfranco Caselli
Antonio Giordani
Francesco Makovec
Lucio C Rovati
Salvatore Vomero
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Rottapharm Spa
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Description

"Derivati Amidinici, Tioureici e Guanidinici di 2-Amminobenzotiazoli e Amminobenzotiazine, Nuovi A-genti Farmacologici per il Trattamento delle Patologie Neurodegenerative "
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda nuovi derivati amidinici, tioureici e guanidinici di 2-amminobenzotiazolo, 2-animino-3,1-4H-benzotiazina e 3-ammino-1,4-3H-benzotiazina, i relativi sali e solvati farmaceuticamente accettabili e l'utilizzo di tali prodotti e delle corrispondenti formulazioni farmaceutiche per il trattamento di patologie neurodegenerative ,
Introduzione
Sebbene nel corso degli anni '90, studi in modelli animali abbiano dimostrato per un'ampia varietà di prodotti che il blocco dei recettori ionotropici glutamatergici poteva portare ad effetti farmacologicamente rilevanti nel trattamento di patologie neurodegenerative a partire dall'ischemia cerebrale, alla neurodegenerazione indotta da trauma cranico (TBI), al trattamento del morbo di Alzheimer (AD), fino al trattamento della Sclerosi Multipla (SM) e della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la successiva sperimentazione clinica, specialmente condotta nel campo dell'ischemia, TBI e demenza non ha dato risultati positivi, se non per memantina nel caso della demenza. Ciò nonostante molti prodotti strutturalmente diversi e con diversi obbiettivi (NMDA, NMDA/Gly-site, AMPA) sono stati sperimentati a livello clinico (Curr.Opin. Pharmacol.
2006, 6,1, 53-60; Neurobiol Dis., 2003, 12(1), 82-8). NMDA antagonisti diretti al sito del glutammico come Selfotel e Midafotel non hanno evidenziato in studi di fase III alcuna efficacia nel trattamento della ischemia; lo stesso dicasi per i modulatori allosterici del recettore NMDA Ifenprodil ed Eliprodil, questo ultimo inoltre si è dimostrato anche inefficace nel trattamento della sclerosi multipla. L'NMDA antagonista Remacemide è stato sospeso dopo la dimostrazione di inefficacia nel trattamento dell'epilessia, del morbo di Parkinson e di Huntington. L'antagonista del sito della glieina del recettore NMDA che ha raggiunto lo studio clinico in fase più avanzata (fase III per il trattamento dell'ischemia cerebrale), Gavestinel, è stato discontinuato per inefficacia. Sebbene non vi siano dubbi che il sistema glutamatergico ed in particolare una sua iper-attivazìone abbia un ruolo rilevante nei fenomeni neurodegenerativi che sottostanno alle patologie discusse, lo scarso successo clinico ottenuto da questo approccio è stato attribuito a diverse cause, quali un'eccessiva tossicità per gli antagonisti competitivi del recettore NMDA , una scarsa penetrazione nel sistema nervoso centrale per gli antagonisti al sito della glieina, alla mancanza di un'adeguata potenza in altri casi.
Un risultato evidente è che nonostante gli sforzi compiuti dalla comunità scientifica, agenti farmacologici capaci di contrastare efficacemente patologie neurodegenerative quali quelle indotte da ischemia cerebrale o da trauma cranico (TBI), il morbo di Alzheimer, la sclerosi multipla e la sclerosi laterale amìotrofica ad oggi mancano, il che mantiene elevato l'interesse della ricerca in questo campo ed in particolare all'esplorazione di strategie alternative all'azione diretta sul sistema glutamatergico.
I canali del sodio voltaggio dipendenti neuronali sono presenti in una grande varietà di isoforme, per lo più derivanti dalla combinazione di una sub-unità alfa con almeno 3 differenti sub-unità beta. Le sub-unità alfa esistono a loro volta in diverse varianti di splicing dando così origine a diversi possibili oligomeri; di conseguenza risulta molto complessa non solo la realizzazione di inibitori selettivi per un solo tipo di canale ma anche la caratterizzazione del profilo di attività di un inibitore sui diversi canali. In passato gli inibitori della conduzione dei canali del sodio erano stati utilizzati nella terapia dell'epilessia, più recentemente si è evidenziato come tali agenti possano essere, quando opportunamente elaborati, potenziali farmaci efficaci per il trattamento delle patologie neurodegenerative {Drug News Perspect., 2001, 14 (9), 568-76). Ad esempio, la Lamotrigina, un bloccante dei canali del sodio ed inibitore del release di glutammico commercializzato dal 1990 per il trattamento dell'epilessia si è più recentemente mostrata efficace nel trattamento della sclerosi multipla ed ha mostrato effetti neuroprotettivi in altre patologie neurodegenerative inclusa l'ischemia. Un altro bloccante dei canali del sodio ed inibitore del release di glutammico, il Riluzolo, inizialmente studiato come antì-convulsivante, è stato lanciato nel 1996 per il trattamento della sclerosi laterale amiotrofica. Nonostante i risultati ottenuti in questa patologia con il Riluzolo siano modesti, diversi altri studi clinici relativamente all'efficacia nel trattamento del morbo di Parkinson e di Huntington sono in corso. Più recenti bloccanti, più o meno specifici verso i canali voltaggio-dipendenti del sodio e del calcio, sono in studio ed hanno mostrato promettenti risultati nella neuroprotezione (Mol. Pharmacol. 2006, 69 (1), 278-87). Un recente bloccante dei canali del sodio (brain type II), del calcio (N-type) ed inibitore del release di glutammico, Sìpatrigine, ha mostrato ottime proprietà neuroprotettive in diversi modelli ed è al momento in fase clinica II per il trattamento dell'ischemia cerebrale. Studi clinici di fase III nella terapia del morbo di Parkinson sono in corso per il bloccante dei canali del sodio e del calcio, Sifanimide mesilato, mentre altri due più recenti bloccanti dei canali del sodio, Crobenetine e BW-534-U87 sono in fase II per il trattamento dell'ischemia cerebrale. Si ritiene che tali bloccanti dei canali agiscano in questo caso stabilìzzando/modulando il rilascio sodio dipendente degli amminoacidi eccitatori (Giu, Asp) a livello pre-sinaptico. Un altro ruolo possibilmente giocato da tali bloccanti dei canali è quello di contribuire alla omeostasi cellulare e di conseguenza inibire lo "swelling" che inevitabilmente precede la morte neuronaie. In questo caso è noto che entrambi i bloccanti del recettore NMDA così come quelli dei canali del sodio sono in grado di prevenire lo "swelling" neuronaie indotto da ipossia/riperfusione (Neuroscience, 2001, 103, 4,971-83). Considerata l'estensione delle proprietà inibitrici verso fenomeni neurodegenerativi evidenziata in diversi modelli animali dai bloccanti dei canali voltaggio dipendenti del sodio e del calcio, si potrebbe pensare che anche altri meccanismi, al momento non chiari, oltre a quelli sopra citati possano avere un ruolo nella prevenzione della neurodegenerazione. Pertanto, la ricerca di nuove molecole ad attività neuroprotettiva attraverso l'interazione con i canali ionici voltaggio dipendenti del sodio e del calcio può offrire interessanti alternative all'approccio glutamatergìco.
Descrizione dell'Invenzione
La presente invenzione riguarda i composti di formula (I), i loro sali e/o solvati farmaceuticamente accettabili ed il loro uso nella preparazione di specialità farmaceutiche per il trattamento di patologie neurodegenerative quali l'ischemia cerebrale, la neurodegenerazione indotta da trauma cranico, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkison, la Sclerosi Multipla, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, i fenomeni neurodegenerativi conseguenti a trauma o ad infezione virale. I composti di formula (I) sono rappresentati dalla seguente struttura: Composti di Formula I:
dove:
X è un legame o un gruppo metilenico {-CH2-) o un atomo di zolfo (-S-)
Y è un gruppo metilenico (-CH2-) o un atomo di zolfo (-S-)
2 è un gruppo amìdinico, tioureico o guanidinico come sotto riportato
Gruppo Z:
e dove i sostituenti R1, R2, R<'>, R" sono rispettivamente:
- R1è un atomo di idrogeno (-H), di fluoro (-F), di cloro (-C1), un gruppo metossi (-OCH3), trifluorometossi (-OCF3), trifluorometil (-CF3) o metansolfonil (-SO2CH3). Il sostituente R1può occupare indipendentemente le diverse posizioni disponibili sul fenile condensato; in un composto di formula (I) è presente un solo sostituente R1.
- R2è un gruppo C1-C4alchile quale metile, etile, propile, isopropile, butile, isobutile, un gruppo ciclopropile (-C3H5), metilciclopropile (-CH2C3H5), un fenile (-Ph) sostituito o non sostituito o un benzile (-CH2Ph) sostituito o non sostituito. Nello scopo della presente invenzione per fenile o benzile sostituito, si intendono presenti non più di due sostituenti indipendentemente occupanti le posizioni orto, meta e para dell'anello aromatico, scelti indipendentemente tra: fluoro (-F), cloro {-C1), metile (-CH3), metossi {-OCH3), idrossi {-OH), trifluorometile (-CF3).
- R' ed R" sono indipendentemente selezionati tra: idrogeno (-H) ed i gruppi sopra definiti per R2. - A condizione che quando X è un legame Y non è mai un gruppo metilenico (-CH2-), escludendo così dallo scopo della presente invenzione le Δ-1-imidazoline corrispondenti alla formula X, ed a condizione che X ed Y non siano simultaneamente un gruppo metilenico (-CH2-), escludendo così dallo scopo della presente invenzione le 3,4-diidrochinolìne corrispondenti alla formula I, o simultaneamente un atomo di zolfo {—S—).
In accordo con questa definizione, quando X è un legame ed Y è un atomo di zolfo (-S-), i composti di formula (I) sono amidine, tiouree o guanidine di 2-amminobenzotiazoli sostituiti:
X = legame, Y= S, composti dì Formula I:
In questo caso, nello scopo della presente invenzione si intendono solo quei composti di formula (I) dove il sostituente R1occupa solamente le po
sizioni 5 o 6 del nucleo benzotiazolico e a condìzione che R1 sia solamente: un gruppo trifluorometossi (-OCF3), trifluorometìl {-CF3), metansulfonil (-SO2CH3) e a condizione che quando Z è un gruppo amidinico, ed R1è un gruppo -OCF3o un gruppo -CF3,R2non sia un gruppo 2,6-difluorofenil e R' o R" non siano un gruppo isopropile, un atomo di idrogeno, un fenile non sostituito o entrambi un etile e a condizione che quando Z è il gruppo tiourea ed R‘, R" sono rispettivamente un atomo di idrogeno e un gruppo 3-cloro-4-fluorofenil, R1 non sia un gruppo metansulfonil {MeSO2-) in posizione 6 del nucleo benzotiazolico.
Quando X è un gruppo metìlenico {-CH2-} ed Y un atomo di zolfo (-S-), i composti di formula (I) sono amidine, tiouree o guanidine di 2-ammino-4H-1,3-benzotiazina:
In questo caso, nello scopo della presente invenzione si intendono solo quei composti di formula (I) dove quando R1ed R<1>sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H), R" non è un gruppo: 4
metilfenil, 3-clorofenil, 4-clorofenil.
Quando X è un atomo di zolfo {-S-) ed Y un gruppo metilenico (-CH2-), i composti di formula (I) sono amidine, tiouree o guanidine di 3-ammino-2H-1,4 -benzotiazine sostituite:
In questo caso, nello scopo della presente invenzione si intendono solo quei composti di formula (I) dove: quando R1è un atomo di cloro in posizione -7, R ' ed R" non sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H) e quando R1ed R' sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H), R" non è fenile (-Ph).
Esempi di composti di Formula (I) rappresentativi ma non limitanti lo scopo della presente invenzione sono di seguito riportati {vedi anche in seguito, Tabella 1):
N '-[6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]acetamidina
Ν'- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]acetamidina cloridrato
(2H-1,4-benzotiazin-3-il)-guanìdina
1-Metil -3-(2H-1,4-benzotiazin-3-il)-guanìdina Nella Tabella 1 sono riportate le strutture per i composti rappresentativi di Formula (I), Tabella 1
Le amidine di 2-amminobenzotiazoli sono composti noti da tempo, l'attività antitubercolare per alchil- and arii- amidine di derivati del 2-amininobenzotiazolo è nota dal 1962 (Misra Vinay S, J. Indian Chem. Soc., 1962, 39, 3,208-2010), più recentemente è stata riportata per analoghi derivati amidinici attività antiparassitaria (Philippe Raymond Loiseau, Il Farmaco, 1990, 45, 9, 953-63)
ed il loro uso come insetticidi ed acaricidi è stato rivendicato in EP 223141 (1987) ed in PCT WO 9118882 (1991). Le amidine di 2-amminobenzotiazoli variamente sostituite sono state riportate come intermedi sintetici di triazolo[5,1-b]benzotiazoli (Huey-Min Wang et al., Organic Preparations and Procedures International, 1996, 28, 3, 362-365) e diversi derivati fenil-amidinici variamente sostituiti in posizione 6 sono stati preparati a partire dai corrispondenti nitrili (Gorge Bratulescu et al., 2001, 52, 1-2, 63-67, Revista de Chemie, Bucarest, Romania); la sintesi di Ν,Ν-diaril-amidine di 2-amminobenzotiazoli è stata descritta per riarrangiamento di sali di tiadìazolio (Kevin Pan et al., Synthetic Communications, 2003, 33, 12, 2053-2060). Tuttavia la potenziale attività neuroprotettiva e l'utilizzo di derivati amidinici del 2-amminobenzotiazolo in patologie neurodegenerative quali l'ischemia cerebrale, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkison, la Sclerosi Laterale Amìotrofica, i fenomeni neurodegenerativi conseguenti a trauma o ad infezione virale non è stata fino ad ora descritta. Inoltre, derivati amidinici del 2-amminobenzotiazolo sostituiti nel nucleo eterociclico in posizione 6 o 7 con gruppi trìfluorometos si (-OCF3), trifluorometil (-CF3), metansulfonil (-SO2CH3) non sono stati mai descritti fino ad ora ad eccezione dei seguenti composti: 2,6-difluoro-N-(1-metiletil)-Ν' -[6-(trifluorometossi)-2-benzotiazolil] -benzenecarbossiimidamide, RN:110427-71-9, 2,6-difluoro-N-[6-(trifluorometil)-2-benzotiazolil] -benzenecarbossiimidamide, RN:110428-05-2, 2,6-difluoro-N-[6-(trifluorometossi)-2-benzotiazoli] -benzenecarbossiimidamide, RN: 110428-06-3, N,N-diethyl-2,6-difluoro-N '-[6-(trifluorometossi) -2-benzotiazolil]-benzenecarbossiimidamide, RN:110428-07-4, 2,6-difluoro-N-fenil-N '-[6-(trifluorometossi)-2-benzotiazolil] -benzenecarbossiimidamide, RN: 110428-08-5, rivendicati come insetticidi ed acaricidi in EP 223141 (1987).
L'uso di derivati tioureici del 2-amminobenzotìazolo come inibitori di chinasi per la terapia oncologica è stato recentemente riportato in WO 2001057008, così come per analoghi derivati ne è stata descritta l'attività antinfiammatoria (JP 01003172 anche Taniguchi Kiyoshi et al., Chemical & Pharmaceutical Bulletin 1993, 41,2, 301-9) e l'attività antimicrobica (Abbas S.E. et al., E-gyptian J. of Pharmaceutical Science, 1993, 34, 13, 195-205). Attività antitubercolare per tiouree del 2-amminobenzotiazolo è stata riportata (F. Russo, Bollettino Chimico Farmaceutico, 1961, 100, 252-6) . La preparazione di tiouree del 2-ammìnobenzotiazolo per reazione con isotiocianati è stata descritta, così come il possibile impiego come alghicidi (Grish Chandra Singh et al., J. of Indian Chemical Society, 1968, 45, 1, 27-8); la preparazione di diverse tiouree per reazione con CS2è stata descritta (Tellez et al., European J. of Organic Chemistry, 2004, 20, 4203-4214). Tuttavia l'attività neuroprotettiva e l'utilizzo di derivati tioureici del 2-amminobenzotiazolo in patologie neurodegenerative quali quelle sopra menzionate non è stata fino ad ora descritta. Inoltre derivati tioureidici del 2-amminobenzotiazolo sostituiti nel nucleo eterociclico in posizione 6 o 7 con gruppi trifluorometossi (-OCF3), trifluorometil (-CF3), metansulfonil {-SO2CH3) non sono stati mai descritti fino ad ora ad eccezione di N-{3-cloro-4-fluorofenil)-N '-[6-(metilsulfonil)-2-benzotiazolil)-Tiourea, RN: 941424-83-5, riportato da CHEMCATS tra i componenti di una libreria di composti commerciale.
Attività antibatterica per derivati guanidinici di 2-amminobenzotiazoli è stata descritta (P.N. Bhargava et al., J. Medicinal Chemistry, 1969, 12, 558-9 ). La sintesi di derivati guanìdinici di 2-amminobenzotiazoli a partire dalle corrispondenti tiouree ed animine in presenza di PbO2è stata riportata (P.N. Bhargava et al., Current Science, 1974 , 43, 2, 33-6).
Tuttavia l'attività neuroprotettiva e l'utilizzo di derivati guanidinici del 2-in patologie neurodegenerative quali quelle sopra menzionate non è stata fino ad ora descritta. Inoltre derivati guanidinici del 2-amminobenzotiazolo sostituiti nel nucleo eterociclico in posizione 6 o 7 con gruppi trifluorometossi (-OCF3), trifluorometil (-CF3), metansulfonil (-S02CH3) non sono stati mai descrìtti fino ad ora.
Derivati amidinici e guanidinici della 2-ammino-4H-1 ,3-benzotiazina non sono stati precedentemente riportati indipendentemente dai sostituenti presenti sul nucleo eterociclico. Alcuni derivati tioureici della 3-ammino-4H-1,3-benzotiazina sono dotati di attività antiparassitaria, come riportato (P.N. Bhargava et al., Indian J. of Chemistry Section B: Organic Chemistry including Medicinal Chemistry, 1981, 2OB, 6, 471-3) e precisamente risultano noti: N-4H-3 ,1-benzotiazin-2-il-N'-(4-metilfenil) -tiourea, RN :78959-50-9, N-4H-3,1-benzotiazin-2-il-N' -(4-bromofenil)-tiourea,
RN:78959-49-6, N-4H-3,1-benzotiazin-2-il-N'-(4-clorofenil) -tiourea, RN : 78959-48-5, N-4H-3,1-benzotiazin-2-il-N' -(3-clorofenil)-tiourea, RN: 78959-47-4 .
Derivati amidinici e guanidinici di 3-ammino-2H-1 ,4-benzotiazina non sono stati precedentemente riportati, indipendentemente dai sostituenti presenti sul nucleo eterociclico. Derivati tioureidici di 3-animino-2H-1,4-benzotiazina non sono stati precedentemente riportati ad eccezione di 1-[(2H-1,4-benzotiazin-3-il) -3-fenil]tiourea, RN: 101102-25-5 di cui ne è riportata la sintesi (Riolo Carla Bertoglio, Anali di Chimica, 1955, 45, 1174-7) e (7-cloro-2H-1 ,4-benzotiazin-3-il)tiourea riportato come antinfiammatorio {P.N. Bhargava et al,, Indian J. of Chemistry Section B: Organic Chemìstry including Medicinal Chemistry, 1981, 20B, 6, 471-3).
Preparazione di Composti dell'Invenzione
Le amidine dei composti di Formula (I) sono preparate a partire dai corrispondenti 2-amminobenzotiazoli di Formula (II) per reazione con cloro-imidati di formula (III) o per reazione diretta con amidi appropriatamente sostituite di Formula (IV), in presenza di POC13in toluene, come riportato nello Schema 1, dove i sostituenti hanno lo stesso significato che per i composti di formula
(I).
Schema 1 :
Nei composti di formula (III) quando R' o R'' sono diversi da (-H), l'atomo di azoto si intende caricato positivamente. Amidine di formula (I) dove R'/R" sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H), possono essere preparate anche per reazione del 2-amminobenzotiazolo appropriatamente sostituito con il nitrile R2CN in presenza di HC1 anidro o di A1C13come descritto per analoghi prodotti (Indian Journal of Heterocyclic Chemistry, 2001,10(4), 315-316), o per reazione in acetone con l'appropriata tioacetamide, analogamente a quanto descritto ( Farmaco, 45(9), 953-63; 1990). Amidine di formula (1) dove R2è arile od un alchile superiore ed almeno uno di R' o R"è un atomo di idrogeno, possono essere preparati per reazione della 2-tioanilina appropriatamente sostituita con un derivato di formula (V) come riportato nello Schema 2, in toluene a riflusso, analogamente a quanto descritto (Tetrahedron, 60(19), 4315-4324; 2004).
Schema 2
Altre animine secondarie possono essere usate alternativamente alla piperidina nella preparazione riportata secondo lo Schema 2. 2 -Amminobenzotiazoli di formula (II) sostituiti nelle posizioni 5 o 6 sono composti commercialmente disponibili o sono preparati dalle corrispondenti aniline con i metodi sotto riportati. I 2-amminobenzotiazoli (II) sono ottenuti dalle corrispondenti aniline (VI) per reazione con ammonio tiocianato come riportato nello Schema 3:
Schema 3:
La reazione può essere condotta in acetonitrile in presenza di benziltrimetilammonio tribromuro ( analogamente a J. Organic Chemistry, 2003, 68, 8693) . Il potassio tiocianato può essere usato in alternativa (in analogia a Journal of Medicinal Chemistry, 49(2), 664-677; 2006 vedi anche Tetrahedron, 42(20), 5739-46; 1986). La reazione procede con buone rese sia nel caso l'anilina sia 4-sostituita che 3-sostituìta dando luogo rispettivamente a 2-ammino-benzotìazoli 6 e 5 sostituiti.
2-Ammino-6-trifluorometossibenzotiazolo (RN :850608-87-6) è un composto commercialmente disponibile. 4-Trifluorometilanilina (RN: 455-14-1), 3-trifluorometilanilina (RN: 9-16-8), 4-metansulfonilanilina (5470-49-5), 3-metansulfonilanilina cloridrato (RN: 80213-28-1), 3-metansulfonilanilina (RN: 352116-39-8), così come 4-trifluorometossi anilina (RN: 1535-73-5) sono composti commercialmente disponibili. 3-Trifluorometossianilina (RN:1535-73-5) viene preparata a partire da 2-clorofenolo come descritto in Bulletin de la Societe Chìmique de France, (6), 925-9; 1986. 3-Metansulfonilanilina può anche essere preparata per nitrazione del solfone seguita da riduzione del nitro gruppo, come descritto in Hel vetica Chimica Acta (1981), 64(6), 1849-53, 6-Metansulfonil-2-amminobenzotiazolo può anche essere preparato per ossidazione del corrispondente 6-tiometiletere-N-BOC-benzoimidazolo ottenuto per reazione con tiocìanato come sopra descritto a partire dalla commercialmente disponibile 3-metiltìoanilina (RN: 1783-81-9). Analogamente può essere ottenuto il corrispondente 5-metansulfonil-2-amminobenzotiazolo. I 2-amminobenzotiazoli sostituiti nelle posizioni 5 e 6, descritti nella presente invenzione, possono essere ottenuti anche per reazione delle appropriatamente sostituite 2-tioanilìne con il bis carboìmidoil-imidazolo (RN: 104619-51-4), in analogia a quanto descritto in Journal of Heterocyclìc Chemistry, 40(1), 191-193; 2003, come riportato nello Schema 4:
Schema 4:
I 2-ammino benzotiazoli sostituiti nelle posizioni 5 e 6, descritti nella presente invenzione, possono essere alternativamente ottenuti per reazione delle 2-tioanìlìne appropriatamente sostituite con paratoluensolfonìlisonitrile, in presenza di sodio idruro, in THF. La solfonilurea prodotto della ciclizzazione elettrofila viene quindi idrolizzata in situ per dare il derivato 2-amminobenzotìazolico, in analogia a quanto descritto in Heterocycles (1997), 45(4), 745-755, come riportato nello Schema 5:
Schema 5:
Le 2-tioaniline appropriatamente sostituite, utilizzate negli schemi 4 e 5 sono ottenute dalle corrispondenti 2-cloroanìline per reazione con sodio disolfuro e zolfo in solventi alcolici come etanolo, in analogia a quanto descritto in Heterocyclic Communications, 10(1), 47-52; 2004 o Heterocyclic Communications, 6{1}, 49-54, 2000.
Le tiouree dei 2-amminobenzotiazoli di formula (I) dove almeno uno dei sostituenti R', R'' è un atomo di idrogeno, sono preparati per reazione dell 'appropriatamente sostituito 2-amminobenzotiazolo di formula (II) con l'isotiocianato di formula (VII), come riportato nello Schema 6, dove i sostituenti hanno lo stesso significato descritto per i composti di formula (I).
Schema 6 :
Gli amminobenzotiazoli di formula (II) sono preparati come sopra descritto, gli isotiocianati di formula (VII) sono prodotti commercialmente disponibili o sono preparati con metodi noti. La reazione viene condotta in un solvente quale: etanolo, acetonitrile o toluene, ad una temperatura compresa tra quella ambiente e la temperatura di riflusso del solvente utilizzato, in funzione della stabilità/reattività del corrispondente isotiocianato. Gli isotiocianati non commercialmente disponibili possono essere ottenuti dalle corrispondenti ammìne per reazione con carbonio disolfuro e carbodiimidi come la dicicloesilcarbodiimide, come descritto ad esempio in J. Org .Chem. 1996, 61, 25, 8111-818.
Le tiouree dei 2-amminobenzotiazolì di formula (I) dove i sostituenti R', R'' hanno i significati riportati per i composti di formula (I), possono essere preparate per reazione dell 'appropriatamente sostituito 2-amminobenzotiazolo di formula (II) con tiofosgene e l'appropriata ammina, come riportato nello Schema 7, dove il sostituente R1ha lo stesso significato descritto per i composti di formula (I). Il tiocarbonildimidazolo (TCDI) può essere usato alternativamente al tiofosgene.
Schema 7
Nel caso il tiofosgene sia utilizzato, la reazione può essere condotta in acetonitrile come descrìtto ad esempio in Bìoorganic & Medicinal Chemistry, 12{15), 4189-4196; 2004. Il tiocarbonildììmìdazolo come equivalente del tiofosgene ed il suo uso per la preparazione di tiouree non simmetriche è stato descritto originariamente in Angew. Chem. Int. Ed. Engl. 1962, l, 351. Una più recente alternativa al tiofosgene e a TCDI, è rappresentata da bis(benzotriazolil) -metanetione recentemente riportato da Katritzky (J. Org. Chem., 2004, 69, 2976-2982); questo reattivo facilmente ottenibile da tiofogene e trimetilsililbenzotriazolo è molto utile per ottenere tiouree dove R' ed R'' sono entrambi residui alchilici ingombrati o gruppi aromatici.
Le guanìdine di 2-amminobenzotiazoli di formula (1) sono ottenute per reazione con ioduro di metile seguita da reazione con ammoniaca, dalle corrispondenti tiouree come descritto nello Schema 8 : Schema 8
La reazione con ioduro di metile può essere condotta in acetone o in diclorometano o dimetilformammide, la successiva reazione con ammoniaca viene invece condotta in solvente alcolico, tipicamente metanolo o etanolo. Le guanìdine di 2-amminobenzotiazoli di formula (I) possono anche essere ottenute direttamente da 2-amminobenzotiazoli dì formula (II) ed ammine HNR'R", secondo una via analoga a quanto descritto nello schema 8, ma per reazione diretta del composto di formula (II) con CS2e CH3I in DMF, in presenza di NaOH e per successiva reazione con l'ammina in EtOH, in analogia a quanto riportato in WO 0157008. Le guanidine di 2-amminobenzotiazoli di formula (I) possono anche essere ottenute per reazione di 2-amminobenzotiazoli di formula (II) ed animine HNR'R"con metossicarbonilisotiocianato e ioduro di metile come esemplificato nello schema 9, in modo analogo a quanto riportato in Journal of Medicinal Chemistry, 31(5), 906-13; 1988.
Schema 9
Alternativamente allo ioduro di metile, la tiourea può essere attivata con 1-ethyl-3 - (3 ' -dimetilamminopropil) carbodiimide cloridrato (EDC), analogamente a quanto descritto in Bioorg. Med. Chem. Lett. 2004, 14, 5139.
Amidine, tiouree e guanidine di 3-ammino-2H-1,4-benzotiazina e di 2-ammino-4H-3,1-benzotiazina sono ottenute applicando analogamente, le stesse metodologie sopra dettagliate per il caso dei 2-amminobenzotiazoli . Pertanto, le amidine possono essere ottenute dalle amidi o dai corrispondenti cloro-imidati come esemplificato nello Schema 10,
Schema 10 :
Amidine di formula (I) dove R'/R" sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H), possono essere preparate anche per reazione delle 2 o 3-amminobenzotiazine appropriatamente sostituite con il nitrile R2CN in presenza di HC1 anidro o di A1C13. Amidine di formula (I), della 2-ammino-4H-3 1 l-benzotiazina, dove R ' o R" è un atomo di idrogeno, possono essere preparate per reazione della 2-tiometilanilina appropriatamente sostituita in modo analogo a quanto riportato allo Schema 2 per i benzotiazoli .
La 2-ammìno-4H-3,1-benzotiazina di formula (II), opportunamente sostituita, viene preparata a partire dall 'corrispondente 2-ammino-benzilcloruro o bromuro per reazione con tiourea come riportato nello Schema 11:
Schema 11:
Alternativamente, la 3-ammino-1,4-3H-benzotiazina di formula (II) può essere preparata a partire dall'amminotiofenolo, come riportato nello schema 12. La reazione viene condotta a partire dall 'appropriatamente sostituito 2-amminotiofenolo per alchilazione, in catalisi di trasferimento di fase, con cloroacetonitrile, il nitrile è successivamente ciclizzato con catalisi acida, in solvente alcolico :
Schema 12:
Gli ammino-tioli sostituiti sono ottenuti come sopra descritto nella sezione riguardante i benzotiazoli .
Le tiouree delle 2-ammino-4H-3,1-benzotiazina e 3-ammino-2H-l,4-benzotiazina di formula (I), dove almeno uno di R', R'' è un atomo di idrogeno (-H), sono preparate per reazione dell'appropriatamente sostituite 2-amminobenzotìazine di formula (II) con l'ìsotiocianato di formula (VII), come riportato nello Schema 13, dove i sostituenti hanno lo stesso significato descritto per i composti dì formula (I):
Schema 13:
Le ammino-benzotiazine di formula (II) sono preparate come sopra descritto, gli isotiocianati di formula (VII) o sono prodotti commercialmente disponibili o sono preparati con metodi noti. Gli altri metodi di preparazione di tiouree sostituite, sopra descritti per gli ammino-benzotiazoli sono analogamente applicabili alla preparazione degli analoghi derivati benzotiazinici.
Le guanidine delle 2-ammino-4H-3,1-benzotiazina e 3-ammino-2H-1,4-benzotiazina di formula (I), oltre ad essere ottenute come sopra descritto per i 2-amminobenzotìazoli dalle tiouree per attivazione con EDO, possono essere ottenute dai corrispondenti 2 o 3-amminoderivati per reazione con cianamìdi sostituite analogamente a quanto descritto in Bioorg. Med. Chem. Lett., 2003,13, 107-110. Le cianamidi non commerciali sono ottenibili per reazione della corrispondente ammina con bromuro di cianogeno in metanolo, a 0°C in presenza di NaHCO3.
Esempi di Preparazione dei Composti dell'Invenzione Ν'- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]acetamidina, Esempio 1.
Ad una soluzione di POC13{0.85 mmol) in toluene {20 mL), raffreddata a 5-0°C si aggiunge acetamide {0.47 mmol), la miscela di reazione viene quindi lasciata rinvenire a t.a. ed agitata per ulteriori 30 min. Quindi 6-(trifluorometossì)-2-amminobenzotiazolo (0.42 mmol), disciolto in toluene viene aggiunto goccia a goccia. Completate le aggiunte, la miscela di reazione viene riscaldata a riflusso per 6 ore, quindi raffreddata, versata in acqua-ghiccaio e basifìcata con NaOH 1N. Si estrae con CHC13, si lava con H2O fino a neutralità, si secca su Na2SO4, si concentra. Il grezzo ottenuto viene cromatografato su silice, eluendo con etere di petrolio/AcOEt (4:6). Si ottiene il prodotto come olio giallo, resa: 67%.<1>H-NMR (CDC13) δ ppm: 2.35 (s, 3H), 5.62 (br s, 2H), 7.20 (m, 2H), 7.48 (d, 1H, J = 8.9). MS-ESI: m/z 276 (M+H<+>).
Ν'- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]acetamidina cloridrato, Esempio 2.
Alla Ν'-[6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]acetamidina disciolta in metanolo viene aggiunto goccia a goccia HCl/Etere etilico soluzione satura, sotto agitazione, a 0°C. Alla soluzione acida si aggiunge etere etilico fino a leggera torbidità, si lascia precipitare il cloridrato sotto leggera agitazione, si filtra e si lava con etere etilico. Scaglie bianche, p.f. 202-206°C.
N-metil-N'- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il] acetamidina, 3.
Ottenuto come descritto all'esempio 1, con un tempo di riflusso di 7 ore. Solido giallo {resa: 21%).<1>H-NMR (CDC13) δ ppm: 2.21 (s, 3H), 3.11 (d, 3H, J = S.1), 7.18 (d, 1H, J = 8.3), 7.58 (m, 2H), 10.68 (br s, 1H). MS-ESI: m/z 290 (M+H<+>).
N-metil-N' -[6-{trifluorometossi)benzotiazol-2-il-]acetamidina cloridrato, Esempio 4.
Ottenuto come descritto allesempio 2, da metanolo, in scaglie giallo pallido, p.f. 202°C. N,N-dimetil-N' -[6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il-]acetamidina, Esempio 5.
Ottenuto come descritto all'esempio 1, con un tempo di riflusso di 1 ora. Solido giallo-pallido (resa 34%).<1>H-NMR {CDC13) δ ppm: 2.25 {s, 3H), 3.06 (s, 6H), 7.14 (d, 1H, J = 8.7), 7.48 (s, 1H), 7.61 (d, 1H, J = 8.8). MS-ESI: m/z 304 (M+H<+>).
N,N-dimetil-N' -[6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il-]acetamidina cloridrato, Esempio 6,
Ottenuto come descrìtto all'esempio 2, da metanolo, in scaglie arancio pallido, p.f. 219-222°C .
N,N-dietil-N' -[6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il·-]acetamidina, Esempio 7.
Ottenuto come descritto all’esempio 1, con un tempo di riflusso di 3 ore. Olio giallo-pallido (resa 58%).<1>H-NMR (CDC13): 1.21 (t, J = 7.1, 6H), 2.31 (s, 3H), 3.49 (br s, 4H), 7.15 (d, J = 8.8, 1H), 7.49 (s, 1H), 7.63 (d, J = 8.8, 1H). MS(ESI): m/z 332 (M+H<+>).
N,N-dipropil-N' -[6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il-]acetamidina, Esempio 8.
Ottenuto come descritto all'esempio 1, con un tempo di riflusso di 3 ore. Olio giallo (yield 52%).<1>H-NMR (CDC13): 0.92 (t, J = 7.2, 6H ), 1.66 (m, 4H), 2.30 (s, 3H), 3.36 (br d, 4H), 7.15 (d, J = 9.0, 1H), 7.49 (s, 1H), 7.63 (d, J = 8.9, 1H). MS (ESI): m/z 360 (M+H<+>).
1-Etil-3- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]tiourea, Esempio 9.
Ad una soluzione di 6-(trifluorometossi)-2-amminobenzotiazolo (2.7 mmol) in toluene (20 mL) si aggiungono trietilammina (0.43 mmol) ed etilisotiocianato (3.78 mmol). La risultante miscela di reazione viene riscaldata a riflusso per 30 ore. Quindi si raffredda, si evapora ed il residuo viene diluito con CH2C12. Si lava con H2O, si secca con Na2SO4, si concentra. Il residuo viene cromatografato su gel di silice, eluendo con etere di petrolio/AcOEt (65:35). La concentrazione delle frazioni appropriate dà un solido che viene ricristallizzato da AcOEt/Et2O, per dare il prodotto desiderato come aghi giallo-pallido, p.f. 199-200 ° C (resa 36%).
<1>H-NMR (DMSO) δ ppm: 1.17 (t, 3H, J = 7.20), 3.55 (m, 2H), 7.37 (d, 1H, J = 8.4), 7.70 (d, 1H, J = 8.7), 8.02 (s, 1H), 9.54 (br s 2H). MS-ESI: m/z 320 (M-H<+>).
1-Propil-3- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-iljtiourea, Esempio 10.
Ottenuto in cristalli gialli, p.f. 226-228 °C, resa 40%, come descritto in esempio 9, a partire da 6- (trifluorometossi)-2-amminobenzotiazolo e npropilisotiocianato, riscaldando a riflusso 25 ore.
<1>H-NMR (DMSO) δ ppm: 0.90 (t, 3H, J = 7.3), 1.57 (m, 2H), 3.48 (m, 2H), 7.35 (d, 1H, J = 8.5), 7.79 (d, 1H, J = 44.6), 8.01 (s, 1H), 9.62 (br S, 1H), 11.82 (br s, 1H). MS-ESI: m/z 334 (M-H<+>).
1-Isopropil-3- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]tiourea, Esempio 11.
Ottenuto in cristalli bianchi, p.f. 242 °C, resa 23%, come descrìtto in esempio 9, a partire da 6- (trifluorometossi)-2-amminobenzotiazolo ed isopropilisotìocianato, riscaldando a riflusso 54 ore.
<1>-NMR (DMSO) δ ppm: 1.21 (d, 6H, J = 6.0), 4.33 (m, 1H), 7.33 (d, 1H, J = 8.6), 7.69 (d, 1H, J = 8,5), 7.99 (s, 1H), 9.36 (br s, 1H), 11.70 (br s, 1H). MS-ESI; m/z 334 (M-H<+>).
1-Butil-3- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]tiourea, Esempio 12.
Ottenuto in cristalli bianchi, p.f. 211 °C, resa 27%, come descritto in esempio 9, a partire da 6- (trifluorometossi)-2-amminobenzotiazolo e nbutilisotiocianato, riscaldando a riflusso 52 ore.
<1>H-NMR (DMSO) 6 ppm: 0.88 (t, 3H, J = 7.2), 1.33 (m, 2H), 0.92(m, 2H), 3.50 (m, 2H), 7.33 (d, 1H, J = 8.5), 7.66 (d, 1H, J = 8.5), 7.98 (s, 1H), 9.53 (br s, 1H), 11.80 (br s, 1H). MS-ESI: m/z 348 (M-H<+>).
1-Fenil-3- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]tiourea, Esempio 13,
Ottenuto in cristalli bianchi, p.f. 234 °C, resa 22%, come descritto in esempio 9, a partire da 6-(trifluorometossi) -2-amminobenzotiazolo e fenilisotiocianato, riscaldando a riflusso 30 ore.
1H-NMR (DMSO) δ ppm: 7.15 (m, 1H), 7.33 (m, 3H), 7.63 (m, 3H), 7.98 (s, 1H), 10.76 (br s, 2H). MS-ESI: m/z 368 (M-H<+>).
1-(4-Fluorofenil) 3-[6-{trifluorometossi)benzotiazol -2-il]tiourea, Esempio 14.
Ottenuto in cristalli giallo-pallido, p.f.207 °C, resa 20%, come descritto in esempio 9, a partire da 6-{trifluorometossi)-2-amminobenzotiazolo e 4-fluorofenilisotiocianato, riscaldando a riflusso 42 ore.<1>H-NMR (DMSO) δ ppm: 7.14 (m, 2H) , 7.40 (m, 1H), 7.62 (m, 3H), 7.97 (s, 1H), 10.72 (br s, 2H). MS-ESI: m/z 386 (M-H<+>).
l-Etil-3- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]guanidina, Esempio 15.
Ad una soluzione di 1-Etil-3-[6-{trifluorometossi)benzotiazol-2-il]thìourea (esempio 9) (0.76 mmol) in acetone (40 mL) si aggiunge, a t.a. ed in atmosfera di azoto, ioduro di metile (0.84 mmol). A reazione completa si evapora a pressione ridotta, ed il residuo viene sciolto in metanolo. Si raffredda in ghiaccio, si satura con NH3 gassosa, si lascia rinvenire a t.a. e si agita per una notte. Quindi, si concentra, si diluisce con CH2C12, si lava con H2O, si anidrifica con Na2SO4e si concentra. Il residuo viene purificato per cromatografia su silice, eluendo con esano/Et2O (65:35). Il prodotto ottenuto riunendo le frazioni opportune viene ricristallizzato da esano/Et2O per dare il prodotto desiderato in cristalli bianchi, p.f. 127-129°C, resa 20%.<1>H-NMR (CDC13) δ ppm: 1.27 (m, 3H), 3.28 (m, 2H), 6.28 {br S, 3H), 7.11 (d, 1H, J = 8.9), 7.24 {s, 1H), 7.47 (d, 1H, J = 8.8). MS-ESI: m/z 304 (M+H<+>).
1-Propil-3- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]guanidina, Esempio 16.
Ottenuto come descritto all'esempio 15 a partire da 1-Propil-3-[6-{trifluorometossi)benzotiazol-2-il]tiourea, Esempio 10, con resa del 22%, aghi bianchi, p.f. 110-111°C.
<1>H-NMR (CDC13) δ ppm: 1.03 (t, 3H, J = 7.4), 1.70 (m, 2H), 3.19 (q, 2H, J = 6.2), 6.22 (br s, 3H), 7.11 (d, 1H, J = 7.2), 7.24 (a, 1H), 7.46 (d, 1H, J = 8.8). MS-ESI: m/z 319 (M+H<+>).
2-Ammino-6- (trifluorometossi)-benzotiazolo
Ad una miscela di 4-trifluorometossianilina (2.07 mmol) ed ammoniotiocianato (2 mmol) in acetonitrile, viene aggiunto a temperatura ambiente benziltrimetilammonio trìbromuro. La reazione viene lasciata procedere sotto agitazione a temperatura ambiente, per 24 ore; quindi si neutralizza con Na-HCO3e si estrae con CH2C12. Gli estratti organici riuniti sono lavati con H2O, seccati su Na2SO4, filtrati ed evaporati sotto vuoto. Il grezzo viene purificato per cromatografia su silice eluendo con etere di petrolio/AcOEt (1:1), si ottiene un solido che viene ri-cristallizzato da esano/etere etilico per dare 2-amino-6-(trifluorometossi)-benzotiazolo in scaglie giallo pallido, con resa 80%.
2-Ammino-6- (trifluorometossi)-benzotiazolo cloridrato
Ad una soluzione di 2-amino-6-{trifluorometossi) -benzotiazolo in metanolo {10 mL) viene aggiunto goccia a goccia HC137% (1 mL), il precipitato viene ricristallizzato da metanolo per dare quantitativamente il cloridrato, in aghi bianchi, p.f.: 214-216°C.
2-Ammino-4H-3 ,1-benzotiazina.
2-Amminobenzilalcol {2.0 g, 16 mmol) in HC1 concentrato (10 mL) viene riscaldato in fiala chiusa a 100°C per 15 min., il precipitato risultante viene filtrato, lavato con dietiletere per dare un solido bianco che viene disciolto in isopropanolo (20 mL) e trattato con tiourea. La risultante miscela di reazione viene riscaldata a riflusso per 20 ore, quindi concentrata ed il residuo ripreso con H2O e basificato con NaOH 2N. La soluzione basica così ottenuta viene estratta con CH2C12, gli estratti organici riuniti , sono lavati con H2O, seccati con Na2SO4, e concentrati. Il residuo è purificato per cromatografia su silice, eluendo con etere di petrolio/AcOEt (1:1) per dare dopo ricristallizzazione da EtOH il prodotto desiderato come solido giallo-pallido, p.f. 132-135°C, con resa: in 64%.<1>H-NMR (CDC13): 3.90 (s, 2H), 5.09 (br s, 2H), 7.00-7.12 (m, 3H) 7.20-7.28 (m, 1H). 165 (M+H<+>). Il composto è più stabile come ossalato, p.f. 178-182°C, che viene preparato per precipitazione con acido ossalico.
2-Ammino-6-trifluorometossi-4H-3, 1-benzotiazina.
Ad una soluzione di N-[2-idrossimetil-4-{trifluorometossi)fenil]-pivaloilammide (0.35 g, 1.2 mmol) in diossano (3 mL), si aggiunge lentamente HC1 concentrato {4 mL), la risultante miscela di reazione viene riscaldata a 80°C per 4h, quindi si diluisce con isopropanolo (20 mL), si aggiunge tiourea (0.14 g, 1.8 mmol) e si riscalda a riflusso per 20 h. Il solvente viene quindi evaporato in vuoto ed il residuo diluito con H2O, basificato con NaOH 2N ed estratto con CH2C12 .Gli estratti organici riuniti sono seccati su Na3SO4e concentrati i.v.. Il residuo viene purificato per cromatografia su silice, eluendo con AcOEt/etere di petrolio (1:1). Si ottiene il prodotto come solido giallo, con resa 84%. La ricristallizzzione da EtOH dà un solido a p.f.115-118°C.<1>H-NMR (CDC13): 3.87 (s, 2H), 5.16 {br s, 2H), 6.97-7.11 (m, 3H). MS(ESI): m/z 249 (M+H<*>). ;N- [2-idrossimetil-4-(trifluorometossi)fenil]-pivaloilammide . ;Ad una soluzione di N-[2-Formil-4-{trifluorometossi)fenil]-pivaloilamìde (1.2 g, 4.1 mmol) in EtOH assoluto (20 mL), raffreddata a 0°C , si aggiunge a porzioni e sotto agitazione NaBH4(0.19 g, 4.9 mmol). La miscela di reazione viene agitate per 15 min. a 0°C e a t.a. per ulteriori 30 min., quindi si concentra ed il residuo viene diluito con H2O ed estratto con CHC13. Gli estratti organici riuniti sono seccati su Na2SO4e concentrati per dare il prodotto come solido incolore (1.2 g, resa 90%). La cristallizzazione da esano da un solido a p.f. 71-73°C.<1>H-NMR (CDC13): 1.30 (s, 9H), 2.24 (t, J = 5.9, 1H), 4.68 (d, J = 5.9, 2H), 7.03 (m, 1H), 7.16 (m, 1H), 8.15 (d, J = 8.9, 1H), 8.86 (br s, 1H). MS(ESI): m/z 315 (M+Na<+>). ;N- [2-Formil-4-(trifluorometossi)fenil]-pivaloilamìde . ;Una soluzione di t-butillitio in pentano (1.7M) (8.1 mL, 13.9 mmol) viene aggiunta a goccia a goccia a N-[4-(Trifluorometossi)fenilipivaloilammide (1.5 g, 5.7 mmol) in THF (50 mL) a 75°C. Dopo un ora, DMF (0.44 mL, 5.7 mmol) viene aggiunta sotto agitazione senza superare -75°C, la miscela di reazione viene quindi agitata a -75°C per ulteriori 45 min. Il refrigerante viene rimosso, si lascia rinvenire a t.a., si agita per ulteriori 20 min. a t.a., quindi sì versa in acquaghiaccio. La fase organica viene lavata con HC1 4N e successivamente con soluzione satura dì NaC1, seccata su Na2SO4e concentrata. Il residuo viene purificato per cromatografia su silice, eluendo con CH2C12/etere di petrolio (1:1). Si ottiene il prodotto come olio incolore, con resa 72%. ;<1>H-NMR (CDC13): 1.34 (s, 9H), 7.43-7.50 (m, 2H), 8.86 (d, J = 9.0, 1H), 9.90 (s, 1H), 11.30 (br S, 1H), MS(ESI): m/z 290 (M+H<+>). ;M- [4-(Trifluorometossi)fenili-pivaloilammide. ;Ad una soluzione di 4-(trifluorometossi)-anilina (1.0 g, 5.6 mmol) e trietilammina (0.71 mL, 5.1 mmol) in CH2C12(15 mL), raffreddata a 0°C, si aggiunge goccia a goccia pivaloil cloruro (0.73 mL, 5.9 mmol), la miscela di reazione viene quindi agitata a t.a. per 18 ore. Quindi si versa in acquaghiccio e si estrae con CH2C12, gli estratti organici riuniti sono seccati su Na2SO4,si concentra ed il solido ottenuto viene ricristallizzato da esano per dare il prodotto in aghi incolori, m.p. 104-107°C.<1>H-NMR (CDC13) : 1.30 (s, 9H), 7.15 (d, J = 8.8, 2H), 7.33 (br s, 1H), 7.53 {d, J = 9.2, 2H). MS (ESI): m/z 262 (M+H<+>). ;N '-(4H-3,1-benzotiazin-2-il)-N-metilacetamidina, Esempio 17. ;Ad una miscela di POC13{4.9 mmol) in toluene (20 mL), raffreddata a 0°C, si aggiunge acetamide (2.7 mmol), sotto agitazione ed in atmosfera di gas inerte, quindi si agita a t.a. per 30 min e si aggiunge 2-Ammino-4H-3,1-benzotiazina (2.4 mmol). La miscela di reazione viene riscaldata a riflusso per 3h, raffreddata e versata in acqua-ghiaccio, basificata con NaOH 2N ed estratta con CHC13. La fase organica viene lavata con H2O, seccata su Na2SO4e concentrata per dare un residuo che viene purificato su gel di sìlice eluendo con AcOEt. Per concentrazione delle frazioni opportune si ottiene un solido giallo con resa 40%.<1>H-NMR (CDC13): 2.16 (s, 3H), 3.04 (s, 3H), 3.94 (s, 2H), 7.00-7.08 (m, 3H), 7.17-7.024 (m, 1H), 11.90 (br S, 1H). MS(ESI): m/z 220 (M+H<+>). Il prodotto viene quindi convertito nel corrispondente ossalato p.f. 110-113°C dec.. ;N'- (4H-3,l-benzotiazin-2-il)-N,N-dimetilacetamidina , Esempio 18. ;Il prodotto viene ottenuto con una resa del 63% analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando N,N-dimetilacetamide invece di acetamide.<1>H-NMR (CDC13): 2.20 (s, 3H), 3.06 (s, 6H), 3.99 (s, 2H), 7.06-7.12 (m, 2H), 7.16-7.27 (m, 2H). MS (ESI): m/z 234 (M+H<+>). Il corrispondente ossalato a p.f. 154-157°C dee. ;N ' -(4H-3,1-benzotiazin-2-il)-N,N-dietilacetamidina, Esempio 19. ;Il prodotto viene ottenuto con una resa del 38% analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando Ν,Ν-dietilacetamide invece di acetamide ed eluendo con etere di petrolio/AcOEt (1:1). Olio giallo,<1>H-NMR (CDC13): 1.18 (t, J = 7.2, 6H ), 2.19 (s, 3H), 3.42 (br S, 4H), 3.97 (s, 2H), 7.01-7.07 (m, 2H), 7.14-7.27 (m, 2H). MS(ESI): m/z 262 (M+H<+>). ;N'- (4H-3,1-benzotiazin-2-il)-M,N-dipropilacetamidina, Esempio 20. ;Il prodotto viene ottenuto con una resa del 54% analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando N,N-dipropilacetamide invece di acetamide, ed eluendo con etere di petrolio/AcOEt (1:1). Olio giallo,<1>H-NMR (CDC13): 0.91 (t, J = 7.4, 6H), 1.61 (m, 4H), 2.19 (s, 3H), 3.29 (br s, 4H), 3.98 (s, 2H), 7.06-7.08 (m, 2H), 7.16-7.25 (m, 2H). MS (ESI): m/z 290 (M+H<+>). ;N '-{2H-1,4-benzotiazin-3-il)-N-metilacetamidina, Esempio 21. ;Il prodotto viene ottenuto con una resa del 28% analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando 3-Ammino-2H-1,4-benzotiazina invece 2-Ammino-4H-3 ,1-benzotiazina ed eluendo con AcOEt/TEA (9:1). Solido giallo<1>H-NMR {CDC13): 2.16 (s, 3H), 3.05 (s, 3H), 3.29 (s, 2H), 6.92-7.27 (m, 4H), 12.50 (br s, 1H). MS(ESI): m/z 220 (M+H<+>). Ossalato p.f. 164-166°C dec. ;Ν'- (2H-1,4-benzotiazin-3-yl)-M,H-dimetilacetamidina, Esempio 22. ;Il prodotto viene ottenuto con una resa del 26% analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando 3-Ammino-2H-1,4-benzotiazina e N,N-dimetilacetamide , eluendo con AcOEt/Trietilammina (95:5). Olio incolore,<1>H-NMR (CDC13): 2.24 (s, 3H), 3.05 (s, 6H), 3.19 (s, 2H), 6.90-6.97 (m, 1H), 7.07-7.27 (m, 3H). MS(ESI): m/z 234 (M+H<+>). Ossalato p.f. 120-122°C dec. ;N '-(2H-1,4-benzotiazin-3-il)-N,N-dietilacetamidina, Esempio 23. ;Il prodotto viene ottenuto con una resa del 16%, analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando 3-Ammìno-2H-1,4-benzotiazina e N,N-dietilacetamide . Olio incolore<1>H-NHR (CDC13): 1.18 (t, J = 7.9, 6H ), 2.26 (s, 3H), 3.18 (s, 2H), 3.44 {br s, 4H), 6.89-6.97 (m, 1H), 7.10-7.27 (m, 3H). MS (ESI): m/z 262 (M+H<*>).
N '-(2H-1,4-benzotiazin-3-il)-N,N-dipropilacetamidina, Esempio 24.
Il prodotto viene ottenuto con una resa del 9%, analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando 3-Ammino-2H-1,4-benzotiazina e N,N-dipropilacetamide . Olio scuro,<1>H-NMR {CDC13): 0.91 (t, J = 7.4, 6H), 1.63 (m, 4H), 2.26 (s, 3H), 3.23-3.29 (m, 6H), 6.89-6.97 (m, 1H), 7.07-7.27 {m, 3H). MS (ESI): m/z 290 (M+H<+>).
N, N-dietil-N ' - [6- (trifluorometossi) -4H-3 , 1-benzotiazin-2-il] acetamidina, Esempio 25 .
Il prodotto viene ottenuto con una resa del 65%, analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando 2-Ammino-6-trifìuorometossi-4H-3,1-benzotìazina ed eluendo con etere di petrolio AcOEt (1:1). Olio giallo, (yield 65%).<1>H-NMR (CDC13): 1.24 (t, J = 7.3, 6H), 2.19 (s, 3H), 3.39 (br s, 4H), 3.95 (s, 2H), 6.95 (s, 1H), 7.04-7.18 (m, 2H). MS (ESI): m/z 346 (M+H<+>).
N,N- -N'-[6-(trifluorometossi)-4H-3,1-benzotiazin-2-il]acetamidina, Esempio 26.
Il prodotto viene ottenuto con una resa del 58%, analogamente a quanto descrìtto all'esempio 17, utilizzando 2-Ammino-6-trifluorometossi-4H-3,1-benzotiazina e Ν,Ν-dipropilacetamide ed eluendo con etere di petrolio AcOEt (65:35). Olio giallo,<1>H-NMR (CDC13): 0.89 (t, J = 7.3, 6H), 1.61 (m, 4H), 2.13 (s, 3H), 3.30 (br d, 4H), 3.93 (s, 2H), 6.93 (m, 1H), 7.04 (d, J = 9.6, 1H), 7.15 (d, J = 8.7, 1H). MS(ESI): m/z 374 (M+H<+>).
Ν,Ν-dietil-N'- [7- (trifluorometossi)-2H-1,4-benzotiazin-3-il]acetamidina, Esempio 27.
Il prodotto viene ottenuto con una resa del 34%, analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando 3-Animino-7-trifluorometossi-2H-1,4-benzotiazina . Olio giallo,<1>H-NMR (CDC13): 1.19 (t, J = 7.1, 6H), 2.27 (s, 3H), 3.18 (s, 2H), 3.25-3.47 (m, 4H), 6.96 (m, 1H) 7.11-7.20 (m, 2H). MS(ESI): m/z 346 (M+H<+>).
3-Ammino-2H-1 ,4-benzotiazina.
Una miscela di 2-ammìnotiofenolo (1.6 mL, 15 mmol) in NaOH 25% (10 mL) e cloroacetonìtrile (0.95 mL, 15 mmol) in CH2C12(20 mL) viene agitata a t.a. per 20 ore, in presenza di tetrabutilammonioidrogenosolfato {0.51 g, 1.5 mmol) . La fase organica viene quindi separata, lavata con H2O, seccata su Na2SO4e concentrata. Il residuo viene ripreso con EtOH/HC1 5% {20 mL) e la risultante soluzione riscaldata a riflusso per 2 ore. Il solvente viene evaporato sotto vuoto, ed il solido risultante ripreso con H2O; si lava con CHC13, si basifica con NH4OH ed il precipitato ottenuto viene estratto con CHC13. La fase organica viene seccata su Na2SO4e concentrata, il residuo viene purificato per cromatografia su silice, eluendo con AcOEt/Trietilammina (8:2). Si ottiene il prodotto come solido gìallino. con resa 32%, la ricristallizzazione da etilacetato dà il prodotto a p.f . 168-172°C,<1>H-NMR (CDC13): 3.18 (s, 2H), 4.38 (br s, 2H), 6.89-7.25 (m, 4H). MS(ESI): m/z 165 (M+H<+>). MS(ESI): m/z 165 (M+H<+>). Il prodotto risulta più stabile come ossalato, solido bianco p.f.
182-184°C.
3-Ammino-7-trifluorometossi - 2H-1,4-benzotiazina.
Una soluzione di 2-[2-Ammino-5-(trifluorometossi)feniltio] -acetonìtrile (0.70 g, 2.82 mmol) in HC1/EtOH 5% (20 mL) viene riscaldata a riflusso per 2h. Il solvente viene quindi evaporato in vuoto ed il residuo diluito con H2O, la soluzione acquosa è lavata con CHC13, basificata con NH4OH conc. ed il risultante precipitato estratto con CHC13. Gli estratti organici riuniti sono seccati su Na2SO4e concentrati per dare il prodotto come solido giallo-pallido (0.45 g, resa 64%, m.p.
94-96°C) .<1>H-NMR (CDC13): 3.14 (s, 2H), 5.04 (br s, 2H), 6.92-7.10 (m, 3H). MS(ESI): m/z 249 (M+H<+>).
2- [2-Ammino-5-(trifluorometossi)feniltio]-acetonitrile .
Una sospensione di 2-animino-6-trifluorometossibenzotiazolo (1.8 g, 7.7 mmol) in NaOH 10N (30 mL) viene riscaldata a riflusso, sotto corrente di azoto per 2h, la sospensione dopo questo tempo diviene una soluzione limpida, alla quale si aggiunge cloroacetonitrile (0.48 mL, 7.7 mmol) in CH2C12(50 mL) e tetrabutilammonio idrogenosolfato (0.26 g, 0.77 mmol). La risultante miscela di reazione viene agitata per 18h a t.a., quindi la fase organica viene separata, lavata con acqua e seccata su Na2SO4, il solvente viene evaporato ed il residuo cromatografato su silice eluendo con etere di petrolio/AcOEt (1:1 ) per dare il prodotto come olio scuro (1.1 g, yield 58%).<1>H-NMR (CDC13): 3.45 (s, 2H), 4.44 (br S, 2H), 6.74 (d, J = 8.8, 1H), 7.10 (m, 1H), 7.39 (m, 1H).
MS (ESI) : m/z 249 (M+H<+>) .
Ν, Ν-dipropil-N ' - [7- (trifluorometossi) -2H- 1, 4-benzotiazin-3-il] acetamidina , Esempio 29.
Il prodotto viene ottenuto con una resa del 62%, analogamente a quanto descritto all'esempio 17, utilizzando 3-Ammino-7-trifluorometossi-2H-1,4-benzotiazina e N,N-dipropilacetamide ed eluendo con etere di petrolio/AcOEt . Olio arancione,<1>H-NMR (CDC13): 0.91 (t, J = 7.3, 6H), 1.63 (m, 4H), 2.25 (s, 3H), 3.17-3.48 (m, 6H), 6.95 (d, J = 8.9, 1H), 7.11-7.20 (m, 2H). MS(ESI): m/z 374 (M+H<+>).
1- (4H-3,1-benzotiazin-2-il)-3-etiltiourea, Esempio 29
Ad una soluzione di 2-Ammino-4H-3,1-benzotiazina (0.60 mmol) in toluene (20 mL) e TEA (0.10 mmol), in atmosfera di gas inerte, si aggiunge goccia a goccia etilisotiocianato (0.84 mmol). La miscela di reazione viene riscaldata a riflusso per 5h, quindi raffreddata ed il solvente viene evaporato, il residuo ottenuto è ripreso con CH2C12. La fase organica è lavata con H2O, seccata su Na2SO4e concentrata, il residuo è purificato per risospensione in etere etilico, filtrato e seccato. Si ottiene il prodotto con resa del 33%, la ricristallizzazione da AcOEt dà un solido giallo, m.p. 191196 °C .<1>H-NMR (DMSO-d6) : 1 - 19 (br s, 3H) , 3 . 54 (br s , 2H) , 4 . 02 (br s , 2H) , 7 . 02 - 7 . 7 .21 (m, 4H) , 10 . 75 (br s , 1H) , 11 . 91 (br s , 1H) . MS (ESI) : m/z 274 (M+Na<+>) .
1- (4H-3,1-benzotiazin-2-il)-3-propiltiourea, Esempio 30.
Preparato con resa del 40%, analogamente ad Esempio 29 utilizzando n-propilisotiocianato invece di etilisotiocianato. La ricristallizzazione da A-cOEt dà un solido giallo con m.p. 180-184°C.<1>H-NMR (DMSO-d6): 0.95 (m, 3H), 1.64 (m, 2H), 3.53 (m, 2H), 4.02 (s, 2H), 7.05-7.27 (m, 4Ή), 10.78 (s, 1H), 11.99 (br s, 1H) MS(ESI): m/z 266 (M+H<+>).
1-Etil-3- [6-(trifluorometossi)-4H-3,1-benzotiazin-2-il]tiourea, Esempio 31.
Preparato con resa del 54%, analogamente ad Esempio 29 a partire da 2-Ammino-6-trifluorometossi-4H-3 ,1-benzotiazina. Il prodotto viene purificato per cromatografia su silice eluendo con CH2C12/ etere di petrolio (8:2), la ricristallizzazione da AcOEt dà un solido a p.f. 169-172°C .<1>H-NMR (CDC13): 1.34 (t, J = 7.2, 3H), 3.72 (m, 2H), 3.96 (s, 2H), 7.01-7.18 (m, 3H), 7.99 (br s, 1H), 11.53 (br s, 1H). MS(ESI): m/z 336 (M+H<+>).
1-Propil-3- [6-(trifluorometossi)-4H-3,1benzotiazin-2-il] tiourea, Esempio 32.
Preparato con resa del 47%, analogamente ad Esempio 29, a partire da 2-Ammino-6-trifluorometossi-4H-3 ,1-benzotiazina e propilisotiocìanato. Il prodotto viene purificato per cromatografia su silice eluendo con CH2C12/etere di petrolio (8:2), la ricristallizzazione da n-esano dà un solido bianco a p.f. 148-151°C.<1>H-NMR (CDC13): 1.06 (t, J = 7.4, 3H), 1.76 (m, 2H), 3.67 (q, J = 6.3, 2H), 3.96 (s, 2H), 7.01-7.18 (m, 3H), 7.99 (s., 1H), 11.57 (br s, 1H). MS(ESI): m/z 350 (M+H<+>).
1-Etil-3- [7-(trifluorometossi)-2H-1,4-benzotiazin-3-il]tiourea, Esempio 33.
Preparato con resa del 67%, analogamente ad Esempio 29, a partire da 3-Ammino-7-trifluorometossi-2H-1,4 -benzotiazina. Il prodotto viene purificato per cromatografia su silice eluendo con CH2C12, la ricristallizzazione da AcOEt dà un solido bianco a p.f. 199-201°C.<1>H-NMR (CDC13): 1.33 (t, J = 7.3, 3H), 3.29 (s, 2H), 3.74 (m, 2H), 7.01-7.14 (m, 3H), 8.77 (br s, 1H), 11.93 (br s, 1H). MS(ESI): m/z 336 (M+H<+>).
1-Propil-3- (7-trifluorometossi-2H-1,4-benzotiazin-3-il)tiourea, Esempio 34
Preparato con resa del 71%, analogamente ad Esempio 29, a partire da 3-Ammino-7-trifluorometossi-2H-1 ,4-benzotiazina e propilistiocianato. Il prodotto viene purificato per cromatografia su silice eluendo con CH2C12, la ricristallizzazione da n-esano dà un solido bianco a p.f.
180-182°C .<1>H-NMR {CDC13): 1.05 (t, J = 7.4, 3H), 1.75 (m, 2H), 3.27 (s, 2H), 3.67 (q, J = 6.3, 2H), 7.01-7.13 (m, 3H), 8.57 (br s, 1H), 11.97 (br s, 1H) . MS(ESI); m/z 350 (M+H<+>).
Valutazione degli effetti farmacologici dei composti dell'invenzione
L'attività neuroprotettiva dei prodotti descritti in questa invenzione è stata evidenziata con un modello di ischemia in vitro (ossigenoglucosio deprivazione/ri-ossigenzione, come più sotto dettagliato), misurando l'effetto sul rilascio di acido glutammico durante la fase di riossigenazione e l’attività della lattato deidrogenasì (LDH) liberata in tale fase. Tale modello di ischemia in vitro è generalmente accettato come un più vasto modello per lo studio e la selezione di prodotti ad attività neuroprotettiva.
Preparazione delle fettine corticali
Tutti gli esperimenti sono stati condotti in aderenza alla normativa EEC (86/609/CEE) per quanto riguarda l'impiego degli animali di laboratorio.
Male Sprague-Dawley rats (350-450 g; Charles River Italia, Calco, Italy) sono stati sacrificati dopo anestesia (iniezione i.p. di 30 mg/kg ketamine cloridrato e 8 mg/kg xylazine cloridrato).Il cervello viene rapidamente rimosso e posto in aCSF ( artificial Cerebro Spinal Fluid, composizione in mM: 120 NaC1, 2.5 KC1, 1.3 MgC12, 1.0 NaH2PO4, 1.5 CaCl1, 26 NaHCO3, 11 glucosio, saturato con 95% O2-5% CO2, con un pH finale di 7.4, osmolarità 285-290 mOsmol) . La corteccia viene rimossa e sezionata in fettine di 400 μm di spessore.
Quindi le fettine sono mantenute in aCSF ossigenato ed arrichito con 400 μΜ di acido ascorbico per 1 h a temperatura ambiente.
Condizioni di ischemia In vitro
Le fettine corticali (≈4-5, peso totale 33.6±2.6 mg, n= 10) sono incubate a 37°C, in 2ml aCSF sotto flusso di 95% O2/ 5% CO2per un periodo di 30 minuti. Quindi, la deprivazione di ossigenoglucosio viene condotta per 30 min. incubando in aCSF dove il glucosio è sostituito dal saccarosio e viene insufflato al posto della miscela ossigenata 95% Ν2/ 5% CO2. Dopo il periodo di deprivazione di ossigeno-glucosio, le fettine sono poste in un aCSF ossigenato per 90 min (riossigenazione). Nei campioni trattati, il composto di formula 1 viene disciolto alle concentrazioni descritte nel aCSF.
Valutazione del danno neuronale
Il danno neuronaie viene valutato quantitativamente misurando il glutammato e la lattato deidrogenasi (LDH) rilasciati nel aCSF durante il periodo di riossigenazione. In particolare il glutammato viene misurato fluorimetricamente (eccitazione 366 nm; emissione: 450 nm) usando la conversione di NAD<+>in NADH operata dalla glutammato deidrogenasi (Eilers et al., 1999) mentre l'attività LDH viene determinata spettrofotometricamente misurando la diminuzione dell'assorbanza a 340 nm via ossidazione di NADH a NAD<+>(Gay et al., 1968).
Analisi dei dati
Tutti gli esperimenti sono stati realizzati utilizzando fettine provenienti da almeno 4 diversi ratti.
I dati sono riportati come S.E.M, e "n" è definito come il numero dei campioni. Per il glutammato e l’attività LDH i dati sono espressi come nmol/mg tessuto e U/mg tessuto, rispettivamente.
Un'unità (U) dì attività LDH è definita come la corrispondente che dà una micromole di lattato in un minuto. Le analisi statistiche sono fatte utilizzando ANOVA seguito da post-hoc Dunnett test (GraphPad INSTAT v3.00, GraphPad Software, San Diego, CA, USA).
Risultati :
I prodotti dell'invenzione sono risultati di notevole efficacia in tale modello, in particolare l'attività di tali prodotti è esemplificata dai composti di seguito riportati, risultati attivi negli intervalli indicati e con risposta dose-relata in un intervallo di concentrazione 0.01-10 μΜ:
Esempio 5: N,N-dimetil-N'- [6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il-]acetamìdina, a concentrazioni 0.1-1μ M, rimarchevole riduzione della release di glutammico.
Esempio 9: 1-Etil-3-[6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il] tiourea, a concentrazioni 0.1-1 μΜ, rimarchevole riduzione nella attività LDH.
Esempio 12: 1-Butil-3-[6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il] tiourea a concentrazioni 0.1-1 μΜ, rimarchevole riduzione della release di glutammico.
Esempio 16: 1-Propil-3-[6-(trifluorometossi)benzotiazol-2-il]guanidina, a concentrazioni 0.1-10 μΜ, riduzione della release di glutammico.
Esempio 17: Ν'-(4H-3,1-benzotiazin-2-il)-N-metilacetamidina, a concentrazioni 0.1-1 μΜ, rimarchevole riduzione della release di glutammico.
Esempio 18: Ν'-(4H-3,1-benzotiazin-2-il)-N,N-dimetilacetamidina, a concentrazioni 0.1-1 μΜ, rimarchevole riduzione della release di glutammico. Esempio 19: N'-{4H-3,l-benzotiazin-2-il)-N,N-dietilacetamidina, a concentrazioni 0.1-1 μΜ, rimarchevole riduzione della release di glutammico. Esempio 21: Ν'- (2H-1, 4-benzotiazin-3-ìl)-N-metilacetamidina, a concentrazioni 0.1-1 μΜ, rimarchevole riduzione della release di glutammico.
Dove per rimarchevole riduzione si intende una diminuzione del rilascio di acido glutammico e/o di attività LDH ad un valore compreso tra il 10% ed il 50% di quella del campione controllo.
Nello stesso paradigma sperimentale utilizzato per la valutazione dei composti di formula (I), un noto bloccante dei canali del sodio voltaggio dipendenti, il Riluzolo, ha mostrato di ridurre, nello stesso intervallo di concentrazione utilizzato per i composti di formula (I), il release di glutammico e l'attività LDH a valori compresi tra il 40% ed il 70% di quella del campione controllo.
Formulazione Farmaceutica dei composti dell'invenzione
I composti di formula (1) possono essere usati come tali o come loro sali o solvati farmaceuticamente accettabili per la preparazione di specialità farmaceutiche somministrabili per via orale o parenterale per il trattamento delle patologie neurodegenerative oggetto della presente invenzione. Per tutte le formulazioni qui discusse, il composto di formula (1) sarà somministrato nel trattamento delle patologie indicate, in una quantità preferibilmente compresa tra circa 0.1 e circa 20 mg/Kg, essendo la quantità ottimale e il numero delle somministrazioni giornaliere determinate dalla natura e dalla severità della patologia trattata.
La presente invenzione comprende anche le preparazioni farmaceutiche contenenti una quantità farmacologicamente attiva di un composto di formula (1), del corrispondente sale e/o solvato farmaceuticamente accettabile in combinazione con appropriati disperdenti, lubrificanti e/o solventi. I composti dell'invenzione possono essere preparati in diverse forme farmaceutiche orali, quali: capsule, compresse, pillole, granuli. Appropriati mezzi disperdenti e lubrificanti per tali formulazioni includono ma non sono limitati a: magnesio carbonato, magnesio stearato, talco, lattosio, metilcellulosa, sodiocarbossimetilcellulosa. Le tecniche utilizzate per la preparazione di tali formulazioni includono la miscelazione del principio attivo con i mezzi disperdenti, la granulazione e la compressione o il riempimento di capsule.
Altre formulazioni orali includono: emulsioni, sciroppi e soluzioni acquose. Le emulsioni possono essere preparate utilizzando appropriati agenti quali lecitina, glicole propilenico, o sorbitanmonooleato. Sciroppi e soluzioni possono essere preparati sospendendo o dissolvendo il principio attivo in acqua con l’aggiunta di appropriati coloranti e/o dolcificanti con o senza appropriati agenti stabilizzanti .
I composti dell'invenzione possono essere formulati per somministrazione parenterale in forme di ampolla o siringhe pre-riempite. Il princìpio attivo può essere sciolto in un veicolo acquoso o essere sotto forma di emulsione oleosa.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composti di Formula {1}, compresi i loro sali e/o solvati farmaceuticamente accettabili:
    dove: X è un legame o un gruppo metilenico (-CH2-) o un atomo di zolfo (-S-) Y è un gruppo metilenico (-CH2-) o un atomo di zolfo (-S-) Z è un gruppo amidinico, tioureico o guanidìnico come sotto riportato Z:
    e dove i sostituenti R1, R2, R', R" sono rispettivamente: è un atomo di idrogeno {-H}, di fluoro (-F), di cloro (-C1), un gruppo metossi {-OCH3}, trifluorometossi {-OCF3) , trifluorometil (-CF3) o metansolfonil (-SO2CH3); il sostituente R1potendo occupare indipendentemente le diverse posizioni di sponibili sul fenile condensato; in un composto di formula (I) è presente un solo sostituente R1; R2è un gruppo C1-C4alchile quale metile, etile, propile, ìsopropile, butile, isobutile, un gruppo ciclopropile (-C3H5), metilciclopropile (-CH2C3H5), un fenile (-Ph) sostituito o non sostituito o un benzìle (-CH2Ph) sostituito o non sostituito, ove per fenile o benzìle sostituito, si intendono presenti non più di due sostituenti indipendentemente occupanti le posizioni orto, meta e para dell'anello aromatico, scelti indipendentemente tra: fluoro (-F), cloro (-C1), metile (-CH3), metossi (-OCH3), idrossi (-OH), trifluorometile (-CF3); R’ ed R" sono indipendentemente selezionati tra: idrogeno (-H) ed i gruppi sopra definiti per R2; essendo inclusi nell'ambito della formula (I) i composti tautomeri, in particolare i tautomeri riguardanti la funzione amidinica, tioureidica e guanidinica,· i sostituenti X, Y, R1, R2, R', R' ' per i composti di formula (I) avendo tutti i significati sopra attribuiti : a condizione che quando X è un legame Y non è mai un gruppo metìlenico (-CH2-), escludendo così dall'ambito della presente invenzione le Δ-1-imidazoline corrispondenti alla formula I, ed a condizione che X ed Y non siano simultaneamente un gruppo metilenico (-CH2-), escludendo così dall'ambito della presente invenzione le 3,4-diidrochinoline corrispondenti alla formula I, o X ed Y non siano simultaneamente un atomo di zolfo (-S-); a condizione che quando X è un legame ed Y è un atomo di zolfo (-S-), nei composti di formula (I) il sostituente R1occupi solamente le posizioni 5 o 6 del nucleo benzotiazolico e sia solamente: un gruppo trifluorometossi {-OCF3), trifluorometìl (-CF3), metansulfonil {-SO2CH3) e che quando Z è un gruppo amidinico ed R1è un gruppo -OCF3o un gruppo -CF3, R2non sia un gruppo 2,6-difluorofenilfenile e R' o R" non siano un gruppo isopropile, un atomo di idrogeno, un fenile non sostituito o entrambi un etile, e che quando Z è il gruppo tioureico ed R', R" sono rispettivamente un atomo di idrogeno ed un gruppo 3-cloro-4-fluorofenil, R1non sia un gruppo metansulfonil (MeSO2-) in posizione 6 del nucleo benzotiazolico; a condizione che quando X è un gruppo metilenico (-CH2-) ed Y un atomo di zolfo (-S), nei composti di formula (I) quando R1 ed R' sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H), R" non è un gruppo: 4-metilfenil, 3-clorofenil, 4-clorofenil; a condizione che quando X è un atomo di zolfo {-S-) ed Y un gruppo metilenico (-CH2-), nei composti di formula (I) quando R1è un atomo di cloro in posizione -7, R‘ ed R" non sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H) e quando R1ed R’ sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H), R" non è fenile (-Ph).
  2. 2. Composti di formula (I) secondo la rivendicazione l, dove X è un legame ed Y è un atomo di zolfo (-S-) ed i gruppi Z ed R1hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1, in questo caso i composti di formula (I) essendo amidine, tiouree o guanidine di 2-amminobenzotiazoli sostituiti:
    a condizione che il sostituente R1occupi solamente le posizioni 5 o 6 del nucleo benzotiazolico e che R1sia solamente: un gruppo trifluorometossi ( OCF3), trif luorometil (-CF3), metansulfonil (-SO2CH3). E a condizione che quando Z è un gruppo amidinico, ed R1è un gruppo -OCF3o un gruppo -CF3, R2non sia un gruppo 2,6-difluorofenil e R' o R" non siano un gruppo ìsopropile, un atomo di idrogeno, un fenile non sostituito o entrambi un etile e a condizione che quando Z è il gruppo tiourea ed R', R" sono rispettivamente un atomo di idrogeno e un gruppo 3-cloro-4-fluorofenil, R3non sia un gruppo metansulfonil (MeSO2-) in posizione 6 del nucleo benzotìazolico.
  3. 3. Composti di formula (I) secondo la rivendicazione 1, dove X è un gruppo metilenico (-CH2-) ed Y un atomo di zolfo (-S-), ed i gruppi Z ed R1hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1, in questo caso i composti di formula (I) essendo amidine, tiouree o guanidine di 2-ammino-4H-1,3-benzotiazina
    a condizione che nei composti di formula (I) quando R1ed R’ sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H), R" non è un gruppo: 4-metilfenil, 3 clorofenil, 4-clorof enil .
  4. 4 . Composti di formula (I) secondo la rivendicazione 1, dove X è un atomo di zolfo (-S-) ed Y un gruppo metilenico {-CH2-), ed i gruppi Z ed R1 hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1, in questo caso i composti di formula (I) essendo amidine, tiouree o guanidine di 3-ammino-2H-1,4-benzotiazina sostituite;
    a condizione che nei composti di formula (I) quando R1è un atomo di cloro in posizione -7, R' ed R" non sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H) , e che quando R1ed R' sono contemporaneamente un atomo di idrogeno (-H), R" non è fenile (-Ph).
  5. 5. Uso dei composti di formula (I), secondo le rivendicazioni 1-4, per la preparazione di un medicamento per la terapia delle patologie neurodegenerative .
  6. 6. Uso dei composti di formula (I), secondo le rivendicazioni 1-4, per la preparazione di un medicamento per la terapìa delle patologie della ischemia cerebrale.
  7. 7. Uso dei composti di formula (I), secondo le rivendicazioni 1-4, per la preparazione dì un medicamento per la terapia delle patologie di fenomeni neurodegenerativì indotti da trauma.
  8. 8. Uso dei composti di formula (I), secondo le rivendicazioni 1-4, per la preparazione di un medicamento per la terapia delle patologie del morbo di Alzheimer .
  9. 9. Uso dei composti di formula (I), secondo le rivendicazioni 1-4, per la preparazione di un medicamento per la terapia delle patologie del morbo dì Parkinson .
  10. 10. Uso dei composti di formula (I), secondo le rivendicazioni 1-4, per la preparazione di un medicamento per la terapia delle patologie della Sclerosi Multipla.
  11. 11. Uso dei composti di formula {I), secondo le rivendicazioni 1-4, per la preparazione di un medicamento per la terapìa delle patologie della Sclerosi Laterale Amiotrofica.
  12. 12. Formulazioni farmaceutiche orali che includano come principio attivo almeno uno dei composti di formula (I) secondo le rivendicazioni 1-4 e come componente additivo almeno un componente selezionato tra: veicoli, leganti, dolcificanti e disaggre ganti comunemente impiegati nelle formulazioni farmaceutiche, o componenti che possano facilitare l'assorbimento o permettere il rilascio controllato del farmaco in funzione del tempo e/o del pH gastro-intestinale .
  13. 13. Formulazioni farmaceutiche parenterali (intravenosa, intramuscolare, sottocutanea} che includano come principio attivo almeno uno dei composti di formula {I), secondo le rivendicazioni 1-4, e come componente additivo almeno un componente selezionato tra veicoli acquosi, particolarmente soluzioni saline o di destrosio, o emulsioni oleose.
  14. 14. Uso delle formulazioni farmaceutiche in accordo alle rivendicazioni 12 e 13 per la preparazione di un medicamento per il trattamento terapeutico delle patologie in accordo con le rivendicazioni 5-11.
  15. 15. Procedimento di preparazione dei composti di formula {1} dove il gruppo Z è un'amidina, come definito alla rivendicazione 1, che consiste nella reazione di un composto di formula (II) dove i sostituenti R1, X, Y hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1, con una cloroimmina di formula (III), dove i sostituenti R2, R’ ed R’’ hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1:
  16. 16. Procedimento di preparazione dei composti di formula (I) dove il gruppo Z è una tiourea, come definito alla rivendicazione 1, che consiste nella reazione dì un composto di formula (II) dove il sostituente R1, ha lo stesso significato riportato alla rivendicazione 1, con un isotiocianato di formula (VII), dove il sostituente R" ha gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1:
  17. 17. Procedimento di preparazione dei composti di formula (I) dove il gruppo Z è una tiourea, come definito alla rivendicazione 1, che consiste nella reazione di un composto di formula (II) dove i sostituenti R1, X, Y hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1, con tiofosgene od un suo equivalente quale tìocarbonildiimidazolo e l'ammina di formula HNR'R'', dove i sostituenti R' ed R’’ hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1:
  18. 18. Procedimento di preparazione dei composti di formula (I) dove il gruppo Z è una guanidina, come definito alla rivendicazione 1, che consiste nella reazione di un composto di formula (I) dove il gruppo Z è una tiourea e dove i sostituenti R1, X, Y, R' ed R'' hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1, in sequenza con metile ioduro e successivamente NH3gassosa:
  19. 19. Procedimento di preparazione dei composti di formula (I) dove il gruppo Z è una guanidina, come definito alla rivendicazione 1, che consiste nella reazione di un composto di formula (II) dove i sostituenti R1, X, Y hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1, con la cianamide di formula R'R"[N-CN, dove i sostituenti R', R’’ hanno gli stessi significati riportati alla rivendicazione 1:
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