ITTO20010987A1 - Gruppi fresanti superabrasivi comprendenti frese con varie orientazioni e punte da perforazione provviste di tali gruppi. - Google Patents

Gruppi fresanti superabrasivi comprendenti frese con varie orientazioni e punte da perforazione provviste di tali gruppi. Download PDF

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ITTO20010987A1
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milling
face
milling element
superabrasive
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IT2001TO000987A
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Inventor
Rudolf C O Pessier
Mark W Dykstra
Matthew R Isbell
Michael L Doster
William H Heuser
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Baker Hughes Inc
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "Gruppi fresanti superabrasivi comprendenti frese con varie orientazioni e punte da perforazione provviste di tali gruppi"
DESCRIZIONE
L'invenzione si riferisce in generale a punte da perforazione rotative a lame dentate per la trivellazione di formazioni sotterranee e, più in particolare, a punte da perforazione rotative a lame dentate che impiegano frese di sostegno superabrasive che seguono in senso rotazionale frese primarie superabrasive sistemate in zone selezionate sulla faccia della punta.
Le cosiddette frese a sostegno ( backup ) sono state tradizionalmente utilizzate per un certo periodo su punte da perforazione rotative a lame dentate che impiegano frese primarie superabrasive in forma di corpi sinterizzati diamantati policristallini, o PDC, dove le frese primarie sono orientate con le loro facce taglienti superabrasive orientate generalmente nella direzione della rotazione della punta che si intende seguire. Le frese a sostegno sono tipicamente utilizzate per applicazioni di trivellazione che comportano la penetrazione di formazioni sotterranee dure o abrasive. L'utilizzo di frese a sostegno si è rivelata una tecnica conveniente per ottenere un maggiore volume superabrasivo gravante sulla formazione per prolungare la vita di una punta ed esaltarne la stabilità senza dover progettare la punta con lame in eccesso per portare più PDC, dove la presenza di lame aggiuntive aumenta la complessità della struttura ed i costi di fabbricazione della punta, e inoltre compromette potenzialmente il sistema idraulico della punta a causa della minore area di flusso sulla faccia della punta ed al posizionamento non ottimale degli ugelli. Le frese tradizionali a sostegno sono tuttavia piuttosto aggressive, ed il loro posizionamento ed orientamento su una lama, in combinazione con frese primarie associate, può portare ad un appallottolamento ( balling ) dell'area della lama con il materiale della formazione rocciosa.
Sono stati compiuti vari tentativi per aumentare la resistenza all'usura delle punte da perforazione rotative a lame dentate utilizzando strutture dure o superabrasive sulla faccia della punta in aggiunta alle frese superabrasive. Ad esempio, il brevetto statunitense n.4554986 a nome Jones descrive l'utilizzo di elementi di usura "relativamente duri" quali il carburo di tungsteno o il diamante su creste che anticipano rotazionalmente una fila associata di frese superabrasive. I brevetti statunitensi n.4718505 e n.4823892 a nome Fuller descrivono l'utilizzo di cosiddetti "elementi di abrasione" a seguire ( trailing ) una struttura fresante primaria, dove gli elementi di abrasione comprendono particelle superabrasive annegate in un perno che segue una fresa diamantata sintetica preformata o annegate in un perno che porta una fresa con pastiglia sintetica diamantata. I brevetti statunitensi n.4889017 e n.4991670 a nome Fuller et al. descrivono l'utilizzo di cosiddette "seconde" strutture fresanti che portano particelle superabrasive annegate e, a seguire in senso rotazionale, "prime" frese comprendenti diamante sintetico in pastiglie. Il brevetto statunitense n.4942933 a nome Barr et al. descrive gruppi a sostegno ( backup ) comprendenti, ad esempio, rilievi di carburo di tungsteno cementato impregnati con diamanti naturali disposti per seguire rotazionalmente altri gruppi fresanti. Il brevetto statunitense n.5186268 a nome Clegg descrive l'utilizzo di cosiddetti "elementi secondari" che seguono rotazionalmente elementi fresanti "primari" e comprendono alternativamente particelle superabrasive annegate in un perno, un singolo corpo superabrasivo annegato nella punta esterna di un perno, o un perno con estremità a cupola o a "bottone" sopra il quale viene applicato uno strato esterno di diamante policristallino. Il brevetto statunitense n.5222566 a nome Taylor et al. illustra, anche se non sembra discuterle, strutture di gruppi fresanti rotazionalmente a seguire portate su bordi avanzati di lame su una punta. Il brevetto statunitense n.5244039 a nome Newton et al. descrive l'utilizzo di "elementi secondari" che seguono rotazionalmente elementi fresanti primari, dove l'esposizione degli elementi secondari varia con la distanza dalla porzione di naso della faccia della punta. Il brevetto statunitense n.5303785 a nome Duke descrive l'utilizzo di nervature che portano elementi fresanti PDC in corrispondenza delle loro estremità rotazionalmente avanzate (t railing) , dove le nervature portano segmenti diamantati o di altro materiale ultra-duro annegati nelle superfici rivolte verso l'esterno e che seguono rotazionalmente gli elementi fresanti PDC . Il brevetto statunitense n.5595252 a nome O'Hanlon descrive l'uso alternativo di strutture che seguono o precedono rotazionalmente elementi fresanti a pastiglia per controllare la penetrazione di questi ultimi in una formazione rocciosa che viene trivellata.
Le punte da perforazione che portano strutture tradizionali per ridurre la resistenza all'usura non riescono a realizzare un sufficiente aumento del volume di materiale superabrasivo nelle aree critiche sulla faccia della punta, e non sono efficaci nel dare luogo ad un'azione fresante dinamicamente stabile a causa delle loro aggressività radiale.
La presente invenzione propone un elemento fresante supplementare tangenzialmente efficace e radialmente non aggressivo che presenta un volume relativamente grande di materiale superabrasivo per una migliore resistenza all'urto ed all'usura di un elemento fresante associato, più aggressivo e orientato diversamente sul corpo di una punta da perforazione rotativa a lame dentate, e che consente di proteggere il corpo della punta e migliora la stabilità durante la perforazione. L'elemento fresante supplementare è configurato e montato sul corpo della punta in modo tale da minimizzare la coppia aggiuntiva richiesta per far ruotare la punta in quanto presenta una superficie caricata sotto l'azione di forze che spingono l'elemento fresante supplementare contro la formazione che viene trivellata in una direzione sostanzialmente perperidicolare al profilo della faccia della punta in corrispondenza dell'elemento fresante superabrasivo, mentre offre la capacità di tagliare la formazione che viene perforata con il materiale superabrasivo dell'elemento fresante aggiuntivo nella direzione della rotazione della punta nel caso in cui uno o più di uno degli elementi fresanti primari associati debba consumarsi in modo inopportuno o rompersi durante la perforazione.
La presente invenzione comprende un gruppo fresante da utilizzarsi in punte da perforazione rotative a lame dentate, dove tale gruppo fresante comprende, in una forma di realizzazione, un primo elemento fresante relativamente più aggressivo avente una tavoletta superabrasiva con una faccia tagliente orientata generalmente in un senso di rotazione della punta che si intende seguire, ed un secondo elemento fresante relativamente meno aggressivo disposto a seguire rotazionalmente il primo elemento fresante, sostanzialmente nella stessa posizione radiale sulla faccia della punta ed avente una tavoletta superabrasiva orientata generalmente perpendicolarmente al profilo della faccia della punta. La tavoletta superabrasiva del secondo elemento fresante può essere portata sull'estremità esterna di un sottostrato configurato come elemento portante a forma di perno sul quale la tavoletta superabrasiva è formata e si estende su tutta la sezione traversale dell'elemento portante. È preferibile che la tavoletta superabrasiva del secondo elemento fresante presenti uno spessore sostanziale, una faccia di spoglia smussata e semi-troncoconica (affacciata almeno nel senso di rotazione della punta) di dimensioni notevoli, ed una faccia incidente in corrispondenza di una periferia radialmente interna della faccia inclinata. La faccia inclinata può comprendere una superficie arcuata continua, o una serie di sfaccettature lateralmente adiacenti che simulano nell'insieme una superficie arcuata .
in un'altra forma di realizzazione dell'invenzione, il secondo elemento fresante può essere collocato in una posizione lungo il profilo della punta intermedia, o almeno disposto tra due primi elementi fresanti rotazionalmente avanzati e relativamente più aggressivi.
Il secondo elemento fresante è preferibilmente leggermente inclinato rispetto ad una perpendicolare al profilo della faccia della punta nella posizione del secondo elemento fresane in una direzione ad allontanarsi dal senso di rotazione della punta così da formare un piccolo angolo di incidenza tra la faccia incidente e la faccia di una formazione che viene tagliata quando la punta sta perforando. Inoltre, il secondo elemento fresante può essere sottoesposto rispetto al suo primo elemento fresante associato; il secondo elemento fresante sporge cioè dal profilo della punta di una distanza minore del primo elemento fresante. In aggiunta, il secondo elemento fresante può presentare un angolo di spoglia laterale rispetto ad un primo elemento o elementi fresanti associati.
Sono anche comprese nell'ambito della presente invenzione punte da perforazione rotative a lame dentate che includono una pluralità di gruppi fresanti come sopra descritto. Tali punte possono in particolare presentare tali gruppi fresanti sulla regione di spalla del profilo della punta, nonostante l'invenzione non sia limitata a ciò. Si prevede che i gruppi fresanti di entrambe le suddette configurazioni possano essere impiegati su una medesima punta da perforazione. Detto in altri termini, gruppi fresanti comprendenti un singolo primo elemento fresante ed un singolo secondo elemento fresante possono essere utilizzati su una punta in combinazione con gruppi fresanti nei quali due primi elementi fresanti radialmente sfalsati hanno un secondo elemento fresante almeno parzialmente intermedio in senso radiale associato ad essi.
In varie forme di realizzazione, i secondi elementi fresanti dei gruppi fresanti secondo l'invenzione conferiscono una notevole protezione contro l'usura del materiale del corpo della punta, ed in particolare su porzioni orientate verticalmente o assialmente del profilo del corpo della punta. Se un primo elemento fresante si rompe, un secondo elemento fresante che segue interviene per tagliare la formazione. Nonostante le prestazioni si possano ridurre in tali situazioni, la presenza del secondo elemento fresante previene i cosiddetti fenomeni di "ring-out" o " groove-out " del corpo della punta o della lama sul profilo, così da permettere la sostituzione del primo elemento fresante rotto quando la punta viene estratta dal foro di scavo, potendola riutilizzare. In aggiunta, il posizionamento e l'orientamento dei secondi elementi fresanti promuove una migliore stabilità della punta anche in situazioni dove non avviene alcuna rottura del primo elemento fresante.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari alle persone esperte del ramo dalla considerazione della descrizione che segue, dei disegni allegati, e delle rivendicazioni annesse.
Nei disegni, che illustrano quella che è attualmente considerata la migliore modalità di attuazione dell'invenzione:
la fig.l comprende una vista comprende una vista prospettica in alzato di una prima forma di realizzazione di una punta da trivellazione rotativa a lame dentate secondo l'invenzione, rovesciata, a scopo di chiarezza, rispetto alla normale orientazione di trivellazione;
la fig.2 comprende una vista in alzato della faccia della punta da trivellazione rotativa della fig.l, guardando la faccia della punta dal disotto verso l'alto quando la punta è normalmente orientata per la trivellazione;
la fig.3 è una vista prospettica ingrandita osservata verso l'alto e verso il retro da una posizione sottostante e rotazionalmente avanzata di una lama della punta della fig.l orientata normalmente per la perforazione;
la fig.4 è una vista prospettica ingrandita osservata verso l'alto ed in avanti nel senso di rotazione da una posizione sottostante e rotazionalmente posteriore rispetto ad una lama della punta della fig.l come orientata normalmente per la perforazione;
la fig.5 comprende una linea disegnata delle posizioni degli elementi fresanti su una lama della punta della fig.l;
la fig.6 è una vista laterale in alzato di una configurazione adatta di un secondo elemento fresante da utilizzare secondo l'invenzione;
la fig.7 è una vista laterale in alzato di una forma di realizzazione di un gruppo fresante comprendente primi e secondi elementi fresanti secondo l'invenzione;
la fig.8 comprende una vista prospettica in alzato di una seconda forma di realizzazione di una punta rotativa a lame dentate secondo l'invenzione, invertita a scopo di chiarezza rispetto ad un normale orientamento di perforazione;
la fig.9 comprende <una vista prospettica ingrandita di una seconda forma di realizzazione di gruppi fresanti secondo l'invenzione come montati sulla punta della fig.8;
la fig.10 comprende una vista prospettica in alzato di elementi fresanti disposti secondo l'invenzione come illustrato nella fig.l, in cui un secondo elemento fresante è disposto secondo un angolo di spoglia laterale; e
la fig.ll comprende una vista laterale schematica in alzato di un lato di uno stampo per la fabbricazione di una punta secondo l'invenzione, che illustra il modo in cui può essere ottenuto l'angolo di spoglia laterale di un secondo elemento fresante.
In tutte le figure dei disegni, caratteristiche ed elementi simili verranno identificati, per chiarezza, dagli stessi riferimenti numerici.
Facendo ora riferimento alle figg.l a 7 dei disegni, una prima forma di realizzazione 10 di una punta da perforazione secondo la presente invenzione comprende un corpo 12 della punta avente una faccia 14 ad una sua estremità e che è vincolato ad un'estremità opposta ad un gambo 16 con filetti di sostegno 18 su di esso per collegare la punta 10 ad una batteria di trivellazione per ruotarlo e per applicarle un peso, come noto nella tecnica. La punta 10 comprende una pluralità di lame 20 generalmente estese in senso radiale sopra (secondo l'orientamento della fig.l) la faccia 14 della punta e che si estendono verso pastiglie di calibro 22 estese lateralmente ad integrali sul lato del corpo 12 della punta. Il profilo della punta 10 o, più specificamente, del corpo 12, giace lungo bordi esterni delle lame 20 tra la linea centrale CL della punta 10 verso le pastiglie di calibro 22. Una pluralità di passaggi di fluido 24 estesi in senso generalmente radiale si estende tra le lame 20 a partire da posizioni vicine alla linea centrale CL della punta 10 verso scanalature 26 per detriti localizzate tra le pastiglie di calibro 22.
Una pluralità di ugelli 28 è disposta in aperture nella faccia 14 della punta, come noto nella tecnica, gli ugelli 28 essendo situati in corrispondenza delle estremità distali di passaggi che portano da una parte piena interiore o di un altro passaggio che comunica con l'interno cavo del gambo 16, che in condizioni di esercizio riceve un fluido di perforazione da una batteria alla quale è vincolata la punta 10, come ben noto nel settore.
Ciascuna lama 20 porta una pluralità di primi elementi fresanti 30 disposti in tasche 32 che si aprono sul bordo esterno così come sul bordo rotazionalmente avanzato della lama, e sono così esposti al disopra della lama. I primi elementi fresanti 30 comprendono preferibilmente elementi fresanti PDC comprensivi di tavolette superabrasive di diamante compatto policristallino di forma sostanzialmente discoidale formate su sottostrati di sostegno sostanzialmente cilindrici 36, tipicamente (ma solo a titolo di esempio) di carburo di tungsteno cementato. Il primo elemento fresante 30 ha un asse longitudinale L (vedere fig.3), che, nella forma di realizzazione illustrata, comprende anche una linea centrale per l'elemento fresante 30. I primi elementi fresanti 30 hanno tradizionalmente angoli di spoglia posteriori negativi, con le loro facce fresanti 38 inclinate verso il retro, in allontanamento a partire dal senso di rotazione della punta che si intende seguire, per ridurre l'aggressività dei bordi taglienti 40 che impegnano la formazione quando la punta ruota e quando viene applicato un peso sulla punta (WOB). Angoli di spoglia posteriori esemplificativi per il primo elemento fresante 30 dispongono l'asse longitudinale L secondo un angolo compreso tra circa 10° e circa 45° rispetto ad un piano di riferimento tangente alla faccia della punta in prossimità della posizione dell'estremità rotazionalmente posteriore del primo elemento fresante 30 e di un secondo elemento fresante 130 associato, come illustrato nella fig.7 e descritto ulteriormente nel seguito. Il corpo 12 della punta come raffigurato nelle figg.l a 4 comprende un cosiddetto corpo di punta a "matrice" di materiale particellare (tipicamente carburo di tungsteno, acciaio o una mescola di entrambi) infiltrato con un legante liquido solidificato (tipicamente a base di rame) . I primi elementi fresanti 30 vengono brasati in tasche 32 vicino ai loro sottostrati 36. Tuttavia, la presente invenzione non è limitata a punte del tipo a matrice, ma può anche essere impiegata con punte con corpo in acciaio nelle quali gli elementi fresanti vengono anche brasati in posizione come punte del tipo a matrice, o possono essere vincolati a perni le cui estremità sono inserite in aperture formate nelle lame o altrove nel corpo della punta di acciaio.
Alle lame 20 e nella regione di spalla della faccia 14 della punta (vedere specialmente le figg.
3 e 4) è anche vincolata una pluralità di secondi elementi fresanti 130, afriche questi preferibilmente comprensivi ciascuno di una tavoletta superabrasiva discoidale 134 formata su un sottostrato 136 di supporto in carburo cementato sostanzialmente cilindrico. I secondi elementi fresanti 130 sono montati ciascuno in tasche 132 rotazionalmente posteriori ed allineate sostanzialmente e radialmente sulla faccia 14 della punta (in questa forma di realizzazione sulla medesima lama 20) con un primo elemento fresante 30 rotazionalmente avanzato, dove ciascuna di tali coppie di un primo elemento fresante 30 con un secondo elemento fresante 130.comprende un gruppo fresante secondo l'invenzione. A differenza dei primi elementi fresanti 30, tuttavia, i secondi elementi fresanti 130 sono orientati sostanzialmente in modo trasversale rispetto alla faccia della punta (o, per semplicità, rispetto al suddetto piano di riferimento), con i lati delle tavolette superabrasive 134 rivolti in un senso di rotazione della punta che si intende seguire.
I secondi elementi fresanti 130 possono preferibilmente comprendere elementi fresanti come descritto nel brevetto statunitense 5706 906 a nome Jurewicz et al., ceduto alla titolare della presente invenzione, il cui contenuto viene qui incorporato mediante questa citazione. Facendo riferimento specifico alle figg.6 e 7 dei disegni qui allegati, tali elementi fresanti 130 hanno preferibilmente una tavoletta superabrasiva 134 che comprende un prodotto sinterizzato in diamante policristallino di forma discoidale che è formato su e si estende sopra l'estremità di un sottostrato sostanzialmente cilindrico 136, dove il secondo elemento fresante 130 ha un asse longitudinale L.
I secondi elementi fresanti 130 sono preferibilmente orientati sulla faccia della punta secondo un leggero angolo rispetto alla perpendicolare alla faccia della punta (o piano di riferimento) in corrispondenza della posizione dell'elemento fresante, preferibilmente inclinati posteriormente ed in allontanamento dal senso di rotazione che si intende seguire secondo un leggero angolo a (vedere fig.6), il quale angolo dà anche luogo ad un cosiddetto "angolo di incidenza" β tra il secondo elemento fresante 130 e la formazione che viene scavata, come spiegato in maggiore dettaglio nel seguito.
La tavoletta superabrasiva 134 preferibilmente ha una faccia inclinata ( rake face) 140, almeno sulla parte della tavoletta superabrasiva rivolta nel senso di rotazione della punta. La faccia inclinata 140 può comprendere uno smusso sulla periferia laterale della tavoletta superabrasiva 134 che si estende completamente attorno ad essa e definisce una superficie tronco-conica, o semplicemente può essere disposta lungo una porzione della periferia, definendo una superficie arcuata semitronco-conica come illustrato sul lato sinistro della fig.6. In alternativa, la faccia inclinata 140 può comprendere una serie di sfaccettature lateralmente adiacenti che simulano nell'insieme una superficie tronco-conica o semi-tronco-conica come illustrato nella parte destra della fig.6.
La faccia esterna o terminale della tavoletta superabrasiva 134 comprende una faccia incidente 142 orientata perpendicolarmente all'asse longitudinale del secondo elemento fresante 130, e la faccia inclinata 140 si estende a partire dalla faccia incidente 142 ad una parete laterale 144 della tavoletta superabrasiva 134. Un bordo tagliente 146 è definito lungo il confine arcuato (o, nel caso di una faccia inclinata sfaccettata, un confine sostanzialmente arcuato) tra la faccia inclinata 140 e la faccia incidente 142. Lo spessore della tavoletta superabrasiva 134, misurato parallelamente all'asse longitudinale L e dalla faccia incidente 142 al confine 148 tra .la tavoletta superabrasiva 134 ed il sottostrato 136 in corrispondenza della parete laterale 144 della tavoletta superabrasiva 134, è preferibilmente di almeno 0,762 mm circa, e più preferibilmente tra 2,54 mm e 2,794 mm. La profondità della faccia inclinata 140, misurata parallelamente all'asse longitudinale della fresa e tra la faccia incidente 142 e la parete laterale 144 è piuttosto cospicua, preferibilmente dell'ordine di almeno 0,762 mm e, più preferibilmente, circa 1,27 mm. La faccia inclinata 140 è anche orientata secondo un angolo rispetto all'asse longitudinale dell'elemento fresante 130, ad esempio a 45° rispetto ad esso, nonostante possano essere anche adatti altri angoli compresi tra circa 10° e 80°, e più preferibilmente tra 30° e 60°. Ovviamente, l'angolo di inclinazione ( tilt) del secondo elemento fresante 130 o della faccia incidente 142 potrà essere variato in combinazione con l'orientamento della faccia inclinata 140 per fornire il grado desiderato di aggressività per tagliare la formazione in modo tangenziale senza essere troppo aggressiva radialmente .
I secondi elementi fresanti 130 possono essere sottoesposti (cioè possono essere verticalmente più lontani dalla formazione) rispetto ai bordi taglienti 40 dei primi elementi fresanti 30 di una prima dimensione data, ad esempio 2,54 mm. Il grado di sottoesposizione può variare a seconda delle esigenze per impedire l'impegno tangenziale e sostanzialmente aggressivo di un secondo elemento fresante 130 con una formazione che viene trivellata fino al momento in cui il primo elemento fresante associato non si usura in una certa misura data. In alternativa, l'esposizione del secondo elemento fresante 130 può essere scelta per fungere da limitatore di penetrazione per il primo elemento fresante associato 30, o può essere scelta in modo tale che il secondo elemento fresante 130 impegni immediatamente una formazione, dando luogo ad un volume aggiuntivo di materiale superabrasivo che grava sulla formazione fin dall'inizio della trivellazione. Come si può immediatamente osservare con riferimento alle figg.3, 4 e 7 dei disegni, i secondi elementi fresanti 130 possono essere montati per sporgere in misura significativa al disopra delle superfici delle lame 20 mentre sono ancora sottoesposti rispetto ai bordi taglienti 40 dei primi elementi fresanti 30, così da facilitare il movimento del fluido e la rimozione dei detriti rocciosi attorno ai secondi elementi fresanti 130. Come forse è meglio illustrato nella fig.5, l'esposizione dei secondi elementi fresanti 130 rispetto ai bordi taglienti 40 dei primi elementi fresanti 30 può variare con ciascun rispettivo gruppo fresante.
È significativo che l'esposizione del secondo elemento fresante 130 dovrebbe essere tale per cui la profondità del taglio provocato sulla formazione non dovrebbe eccedere lo spessore della tavoletta superabrasiva 134 in corrispondenza della parete laterale 144, altrimenti potrebbero derivare dei danni per il secondo elemento fresante 130 a seguito della delaminazione della tavoletta superabrasiva 134 dal sottostrato 136, o potrebbero prodursi danni per abrasione o per impatto sul sottostrato 136. Inoltre, come notato in precedenza, i secondi elementi fresanti 130 sono preferibilmente inclinati in allontanamento dal senso di rotazione della punta che si intende seguire, così da elevare il bordo tagliente 146 al disopra della faccia incidente 142 nella direzione di intesa rotazione della punta, e facilitare il taglio del materiale della formazione rocciosa. Nella forma di realizzazione descritta, quest'inclinazione comprende un'inclinazione dell'asse longitudinale L del secondo elemento fresante-130. L'angolo di inclinazione a del secondo elemento fresante 130 inclina anche la faccia incidente, che è perpendicolare all'asse longitudinale L, per cui risulta il suddetto angolo di incidenza β tra la faccia incidente a la formazione. L'angolo di inclinazione a, e quindi l'angolo di incidenza β possono variare tra circa 3° e circa 25°. Opzionalmente, un angolo di incidenza β può essere ottenuto formando la faccia incidente 142 in modo che presenti un'inclinazione in allontanamento da un piano perpendicolare all'asse longitudinale L ed orientando rotazionalmente il secondo elemento fresante 130 in modo appropriato affinché possa essere montato senza inclinazioni. Un angolo di inclinazione a minore di 3°, e quindi un angolo di incidenza β simile, si comporta sostanzialmente come se non fosse previsto alcun angolo di incidenza.
I secondi elementi fresanti 130 possono anche essere configurati, a titolo esemplificativo, come certe frese di spessore superabrasive descritte nei brevetti statunitensi nn.5287936, 5346026, 5467836 e 6050354 e nella domanda di brevetto statunitense n.09/212057, tutti a nome della titolare della presente invenzione, ed i.contenuti di ciascuno dei quali è qui incorporato mediante questa citazione. Una configurazione particolarmente adatta per il secondo elemento fresante 130 è descritta nel suddetto brevetto statunitense n.6050354, fig.13, dove la tavoletta superabrasiva 134 presenta smussi multipli lungo la propria periferia. Ancora un'altra configurazione adatta per il secondo elemento fresante 130 è descritta nella domanda di brevetto statunitense 09/205138, a nome della titolare della presente invenzione, il cui contenuto viene qui incorporato mediante questa citazione. In questa domanda di brevetto, una guaina o camicia di materiale superabrasivo si estende dalla tavoletta al disopra e lungo un lato del sottostrato. Una geometria di interfaccia complessa e scanalata tra il materiale superabrasivo ed il sottostrato viene utilizzata sia sull'estremità del sottostrato e sia sul lato del sottostrato coperto dal materiale superabrasivo. Come illustrato nella fig.7 dei disegni in tratteggio, la guaina o camicia 139 sarebbe disposta per affacciarsi generalmente nella direzione di intesa rotazione della punta a protezione del sottostrato 136.
Altre configurazioni adatte per il secondo elemento fresante 130 sono .contenute nel brevetto statunitense n.6003623 a nome Miess.
Durante il funzionamento, un gruppo fresante (vedere fig.7) comprendente un primo elemento fresante 30 ed un secondo elemento fresante 130 secondo l'invenzione incide una formazione che viene trivellata con il bordo tagliente 40 del primo elemento fresante rotazionalmente avanzato 30 quando la punta ruota e viene applicato il WOB, ed il secondo elemento fresante 130 impegna poi la formazione se la profondità di taglio del primo elemento fresante 30 è sufficiente (supponendo che i due bordi taglienti 40 e 146 non hanno la stessa esposizione, tale configurazione essendo anche contemplata come rientrante nell'ambito dell'invenzione). A causa dell'orientamento sostanzialmente trasversale del secondo elemento fresante 130 rispetto al profilo della punta in corrispondenza della posizione della posizione del secondo elemento fresante 130, la faccia incidente 142 e la faccia inclinata adiacente 140 nel senso di rotazione della punta costituiscono insieme una struttura radialmente molto poco aggressiva nei confronti della formazione, mentre il bordo tagliente 146 collocato tra,la faccia incidente 142 e la faccia inclinata 140 itaglia tangenzialmente la.formazione (secondo l'arco attraversato dal bordo tagliente quando la punta ruota) in maniera molto efficace. L'angolo di incidenza β fornito dalla preferibile leggera inclinazione del secondo elemento fresante 130 (o, in alternativa, di una faccia incidente inclinata 142) impedisce che la formazione solamente scorra sulla faccia incidente 142 del secondo elemento fresante 130, promuove il flusso del fluido di trivellazione sul retro del bordo tagliente 146 del secondo elemento fresante 130, e quindi facilita il raffreddamento della tavoletta superabrasiva 134 e la rimozione di detriti fini. La presenza delle robuste tavolette superabrasive 134 dei secondi elementi fresanti 130 dà luogo, in contrasto con le punte tradizionali ed anche quelle che impiegano le cosiddette frese a sostegno ( backup cutters) , ad un volume superabrasivo sostanzialmente aumentato per ridurre l'usura sulla tavoletta superabrasiva 34 e sulle porzioni adiacenti del corpo 12 della punta, così come sulle lame 20. Pertanto, si prolunga,la vita della tavoletta superabrasiva 34, e l'usura ridotta del corpo 12 della punta ne prolunga la vita ed aumenta le caratteristiche di riparabilità della punta 10.
La posizione dei gruppi fresanti dell'invenzione nell'area di spalla di una punta, come qui descritto, presenta un volume superabrasivo aggiuntivo per la formazione in posizioni al disopra della faccia della punta dove il percorso e la velocità dell'elemento fresante sono vicini ad un massimo;(a causa della collocazione secondo un raggio di curvatura vicino al diametro di spessore della punta) e dove gli elementi fresanti sono soggetti a carichi tangenziali (noti anche come torsionali) da notevoli ad estremi in adiacenza ad un'area della formazione che presenta una resistenza relativamente elevata, come discusso in maggior dettaglio nel brevetto statunitense n.5435403 a nome Tibbitts et al., ceduto alla titolare della presente invenzione ed il cui contenuto viene qui incorporato mediante questa citazione. Pertanto, le punte dotate nell'area di spalla di almeno alcune delle lame con gruppi fresanti secondo l'invenzione esibiscono una migliorata durabilità in combinazione con una migliorata e più efficace azione tagliente come richiesto dai secondi elementi fresanti 130 a causa di un'usura eccessiva, di danni o di rotture dei primi elementi fresanti 30 durante la trivellazione e senza richiedere compromessi nella progettazione della punta che potrebbero far lievitare i costi della punta e le caratteristiche di degrado idraulico. I secondi elementi fresanti 130 realizzano anche una robusta superficie di supporto superabrasiva in presenza dei cosiddetti "vortici" della punta o di altre vibrazioni o precessioni laterali della punta, dove la superficie di supporto inibisce la tendenza che hanno i primi elementi fresanti 30 relativamente più aggressivi a "mordere" nella parete del foro di scavo.
I gruppi fresanti della presente invenzione, come qui descritto in precedenza e nel seguito, possono essere impiegati in punte da perforazione tradizionali, sostanzialmente equilibrate lateralmente così come in punte cosiddette anti-vortice nelle quali una forza squilibrante diretta lateralmente viene intenzionalmente creata per spingere un lato della punta contro la parete del foro di scavo per impegnarla in modo sostanzialmente continuo su una faccia di carico del corpo della punta, quali calibri di spessore di forma allargata e liscia. La forza di squilibrio laterale e la superficie di carico liscia sono, in combinazione, intese a precludere le rotazioni distruttive rivolte all'indietro, o "vortici", non in linea con l'asse del foro, della punta all'interno del foro di scavo. In una punta anti-vortice, la faccia della punta circonferenzialmente adiacente ed al disotto (quando la punta è orientata per trivellare) della superficie di caricamento sullo spessore di calibro viene spesso indicata come la "regione priva di frese" della faccia della punta, poiché il numero di elementi fresanti è sostanzialmente ridotto, o la loro presenza addirittura viene eliminata. Una tale struttura della punta può di conseguenza andare incontro a danni inopportuni sulla faccia della punta nella regione priva di frese. I gruppi fresanti della presente invenzione possono essere piazzati nella regione priva di frese e specificamente sulla spalla del profilo della punta adiacente allo spessore di calibro, con i primi elementi fresanti 30 sostanzialmente sottoesposti rispetto ai primi elementi fresanti sulle parti rimanenti della faccia 14 della punta. I secondi elementi fresanti 130 associati con i primi elementi fresanti 30 nella regione priva di frese sono sottoesposti rispetto ai primi elementi fresanti 30 a loro associati, come qui descritto. Quando una punta di questo tipo funziona in modo uniforme e non comincia a tendere a descrivere vortici, né i primi elementi fresanti 30 e né i loro associati secondi elementi fresanti 130 nella regione priva di frese contattano la formazione rocciosa. Tuttavia, quando la stabilità della punta comincia ad essere compromessa e si verifica una tendenza a vortici eccentrici, i gruppi fresanti nella regione priva di frese impegnano la formazione, incidendola e proteggendo il corpo della punta, fornendo allo stesso tempo una migliore stabilità per mezzo del contatto del materiale superabrasivo dei secondi elementi fresanti 130 con la formazione.
Facendo ora riferimento alla fig.8 dei disegni, verrà descritta una seconda forma di realizzazione 110 di una punta da perforazione secondo l'invenzione. Per ragioni di chiarezza, gli elementi e le caratteristiche della punta 10 che sono stati descritti in precedenza vengono identificati dagli stessi riferimenti numerici in relazione alla punta da perforazione 110.
La fig.8 mostra, in prospettiva, una punta da perforazione 110 simile alla punta 10 ed include un corpo 12 avente una faccia 14 ad una sua estremità, dove il corpo è vincolato ad un'estremità opposta ad un gambo 16 che reca su di esso dei filetti 18. La punta 110 include una pluralità di lame 20 che si estendono generalmente radialmente al disopra (quando la punta è orientata come nella fig.8) della faccia 14 e che si estendono verso pastiglie di calibro estese lateralmente ed integrali 22 sul lato del corpo 12 della punta. Le lame 20 definiscono tra di loro una pluralità di passaggi 24 per il fluido estesi in senso generalmente radiale che partono dalle vicinanze di una linea centrale CL della punta 110 verso scanalature 26 per detriti definite tra le pastiglie di calibro 22.
Una pluralità di ugelli 28 è disposta in aperture nella faccia 14 della punta, come noto nella tecnica, dove gli ugelli 28 si trovano sulle estremità distali di passaggi che portano da una parte piena interiore o da un altro passaggio comunicante con l'interno cavo del gambo 16, che durante il funzionamento riceve il fluido di trivellazione da una batteria alla quale è vincolata la punta 110, come è ben noto nel settore.
Ciascuna lama 20 porta una pluralità di primi elementi fresanti 30 disposti in tasche 32 che si aprono sul bordo rotazionalmente avanzato della lama. I primi elementi fresanti 30 preferibilmente comprendono elementi fresanti PDC comprensivi di tavolette superabrasive 34 di materiale sinterizzato diamantato policristallino di forma sostanzialmente discoidale formate su sottostrati di supporto sostanzialmente cilindrici 36, tipicamente (ma solo a titolo esemplificativo) di carburo di tungsteno cementato (vedere fig.3). I primi elementi fresanti 30, e la loro struttura, configurazione ed orientazione sulla punta da perforazione 110 possono essere, come descritto precedentemente, in relazione alla punta da perforazione 10. Il corpo 12 della punta come illustrato nella fig.8 comprende un corpo di punta cosiddetto a "matrice" di metallo in particelle (tipicamente carburo di tungsteno, acciaio o una miscela di entrambi) infiltrato con un legante liquido solidificato (tipicamente a base di rame), in modo tale che i primi elementi fresanti 30 sono brasati in tasche 32 vicino ai loro sottostrati 36. Tuttavia, come si è fatto notare in precedenza, la presente invenzione non è limitata a punte del tipo a matrice, ma può anche essere impiegata con punte aventi un corpo in acciaio dove gli elementi fresanti sono anche brasati in posizione o possono a volte essere vincolati a perni le cui estremità sono inserite in aperture formate nelle lame o altrove nel corpo di acciaio della punta.
Alle lame 20 e nella regione di spalla della faccia 14 della punta vi è anche vincolata una pluralità di secondi elementi fresanti 130, anche questi preferibilmente comprensivi ciascuno di una tavoletta superabrasiva discoidale 134 formata su un sottostrato di supporto sostanzialmente cilindrico 136 in carburo cementato (vedere fig.3). I secondi elementi fresanti 130 sono montati ciascuno in tasche 132 situate rotazionalmente dietro e (in questa forma di realizzazione, sulla stessa lama 20) in una posizione sul profilo della punta almeno parzialmente intermedio tra due primi elementi fresanti 30 rotazionalmente avanzati; ciascuna di queste combinazioni di due primi elementi fresanti 30 con un secondo elemento fresante 130 comprende un gruppo fresante secondo l'invenzione. A differenza dei primi elementi fresanti 30, tuttavia, i secondi elementi fresanti 130 sono orientati sostanzialmente trasversali rispetto alla faccia della punta (o, per semplicità, rispetto al suddetto piano di riferimento) , con i lati delle tavolette superabrasive 134 affacciati nel senso di rotazione della punta che si intende seguire.
Le persone esperte nel settore noteranno che in alcune posizioni lungo il profilo della punta, che si estende a partire dalla linea centrale CL della punta lungo la superficie della faccia esterna o il profilo delle lame 20 verso le pastiglie di calibro 22, la posizione almeno parzialmente intermedia di un secondo elemento fresante 130 sarà grossomodo intermedia più radialmente che longitudinalmente (nella direzione della linea centrale CL) tra le posizioni dei primi elementi fresanti 30 associati. D'altro canto, quando è adiacente o vicina alle pastiglie di calibro 22 o sulla spalla della faccia 14 della punta, la posizione almeno parzialmente intermedia di un secondo elemento fresante 130 può essere prossima alle posizioni radiali dei primi elementi fresanti 30 associati ad essa, mentre è leggermente più intermedia in senso longitudinale tra i primi elementi fresanti 30. I secondi elementi fresanti 130 possono essere strutturati, configurati ed orientati come qui descritto in precedenza con riferimento alla punta da perforazione 10.
La fig.9 dei disegni illustra in scala ingrandita i primi elementi fresanti 30 ed i secondi elementi fresanti 130 configurati secondo la seconda forma di realizzazione dell'invenzione su una lama 20a della punta 110 della fig.8, ed orientati nella stessa direzione (cioè con la punta invertita) per chiarezza. Il corpo 12 della punta, ed in particolare la lama 20a, è stata omessa per chiarezza. La vista della fig.9 è presa da una posizione rotazionalmente posteriore ai primi elementi fresanti 30. Da questo punto di osservazione, una persona di media esperienza nel settore potrà osservare ed apprezzare che nel posizionamento intermedio dei secondi elementi fresanti 130 in questa forma di realizzazione dell'invenzione si consegue una protezione per i bordi esterni delle lame che si trovano lateralmente tra primi elementi fresanti 30, di cui si è osservato che i bordi esterni si usurano in modo inopportuno in certe situazioni di perforazione che comportano vibrazioni e precessioni della punta, compresi vortici. Tali situazioni possono verificarsi frequentemente durante la trivellazione direzionale quando la linea centrale di una punta viene spesso deviata o inclinata o sfalsata rispetto all'asse del foro di scavo, e quando il carico laterale della punta è di intensità notevole. Perciò, in aggiunta ai vantaggi suddetti forniti dai gruppi fresanti della prima forma di realizzazione dell'invenzione, i gruppi fresanti della seconda forma di realizzazione dell'invenzione comportano un vantaggio aggiuntivo in termini di protezione del corpo della punta riguardo alla prevenzione di perdite di primi elementi fresanti dovute a rotture del materiale che circonda la lama.
Le figg.10 e 11 dei disegni illustrano ancora un'altra caratteristica della presente invenzione. Come si può osservare nella fig.10, che è simile alla fig.9 in quanto è omesso il corpo 12 della punta e la lama 20 della punta 10 (piuttosto che della punta 110 come nella fig.9), i secondi elementi fresanti 130a, 130b e 130c sono illustrati come posteriori in senso rotazionale nei confronti di rispettivi primi elementi fresanti 30a, 30b e 3Oc ed in sostanziale allineamento con essi nel senso di rotazione della punta. Le facce incidenti 142 dei secondi elementi fresanti 130a e 130b sono orientate, considerando una direzione radiale che si estende a partire dalla linea centrale CL della punta, sostanzialmente perpendicolari alle linee centrali 131 delle facce fresanti 38 dei primi eiementi fresanti associati 30a e 30b, dove le linee centrali 131 sono state prese perpendicolarmente al profilo della punta nelle rispettive posizioni dei primi elementi fresanti 30a e 30b. D'altra parte il secondo elemento fresante 130c è orientato con la propria faccia incidente 142 deviata o inclinata rispetto alla linea centrale 131 del primo elemento fresante associato 30c. Il motivo di questo orientamento può essere facilmente compreso con riferimento alla fig.ll, che è un'illustrazione schematica ad esempio di posizioni in uno stampo 200 per punte di un primo gruppo fresante comprendente primi e secondi elementi fresanti 30a e 130a e di un secondo gruppo fresante comprendente primi e secondi elementi fresanti 30c e 130c. Come è ben note alle persone di media esperienza nel settore della fabbricazione dei corpi delle punte a matrice, le tasche 232 e 332 che rappresentano posizioni per gli elementi fresanti vengono fresate nella superficie interna 202 della cavità 204 dello stampo, e queste tasche vengono poi riempite con elementi di dislocamento conformati e dimensionati come gli elementi fresanti che successivamente vanno posti sulla faccia 14 della punta e specificamente sulle lame 20 in una punta del tipo a lame, al fine di definire tasche 32 e 132 sul corpo 12 della punta impedendo al carburo di tungsteno particellare o ad altro materiale della matrice ed al legante fuso, solitamente a base di rame, di riempire le posizioni previste per le tasche 32 e 132 durante un'operazione di infiltrazione usata per formare il corpo 12 della punta.
Come può essere confermato facendo riferimento alla fig.ll, la tasca 332 per l'elemento di dislocamento che definisce la posizione del secondo elemento fresante 130a ha un asse longitudinale L parallelo alla linea centrale 131 della posizione del primo elemento fresante 30a da collocare nella tasca 232 e, perciò, la faccia incidente 142 del secondo elemento fresante 130a è disposta ad un angolo di 90° rispetto alla linea centrale 131. L'utensile fresante utilizzato per lavorare a macchina la tasca 332 può essere orientato per liberare facilmente il labbro 206 dello stampo 200 e raggiungere l'angolo di fresatura desiderato lungo la linea Μ1. Tuttavia, quando si desidera fresare una tasca ;332 per un elemento di dislocamento nella posizione del secondo elemento fresante 130c in posizione alta sulla spalla di una lama 20, è evidente che non si riesce a fresare con un angolo di fresatura desiderato, preso secondo una linea M2, poiché l'utensile fresante interferirebbe con il lato opposto (non illustrato) dello stampo 200. In alternativa ed al fine di ottenere un angolo accettabile per la faccia incidente 142 del secondo elemento fresante 130c, l'angolo di fresatura viene regolato, ad esempio, su circa 10°, per stare lungo la linea M3 per liberare lo stampo 200. Ciò dà luogo ad un angolo tra la faccia incidente 142 del secondo elemento fresante 130c e la linea centrale 131 del suo primo elemento fresante associato 30c di circa 80°. Questo minimo "angolo di spoglia laterale" del secondo elemento fresante 130c, così come l'inclinazione o deviazione è definito per scopi di chiarezza di descrizione nella presente domanda, e permette ancora alla tavoletta superabrasiva 134 del secondo elemento fresante 130c di servire come superficie di sostegno radiale e per tagliare tangenzialmente, come richiesto. Nonostante sia stato illustrato con riferimento al posizionamento di secondi elementi fresanti 130 nella configurazione del gruppo fresante della punta 10, questo aspetto dell'invenzione ha uguale utilità in relazione al posizionamento ed all'orientamento di secondi elementi fresanti 130 nella configurazione del gruppo fresante dalla punta 110.
Il termine "superabrasivo" come usato in questo testo non è limitato a strutture sinterizzate in diamante policristallino (PDC) utilizzate sulla forma di realizzazione preferita. Invece, il termine include, senza limitazioni, PDC termicamente stabili (denominati anche "prodotti termicamente stabili", or "TSP") e nitruro di boro cubico. Tuttavia, come usato in questo contesto, il termine "tavoletta superabrasiva" sta ad indicare una massa o volume di particelle superabrasive reciprocamente vincolate, a differenza di particelle superabrasive distribuite all'interno di una matrice portante di un altro materiale quale il carburo di tungsteno.
Nonostante la presente invenzione sia stata descritta nel contesto di una punta rotativa a fresa fissa, non è limitata a ciò; la presente invenzione può essere impiegata con qualsiasi utensile di trivellazione, comprendendo a titolo esemplificativo e senza limitazioni utensili per alesatura e perforazione contemporanea, punte da perforazione eccentriche ed a doppio centro, o qualsiasi altra apparecchiatura di alesatura e punte di nucleo.
Nonostante la presente invenzione sia stata descritta ed illustrata con riferimento ad una forma di realizzazione attualmente preferita, le persone esperte nel settore comprenderanno ed apprezzeranno che l'invenzione non è limitata a ciò; possono invece essere fatte aggiunte, eliminazioni e modifiche alla forma di realizzazione come qui descritta senza esulare dall'ambito dell'invenzione come definito nelle rivendicazioni annesse.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura per la perforazione di formazioni sotterranee, la struttura comprendendo un gruppo fresante che include: almeno un primo elemento fresante comprendente una prima tavoletta superabrasiva avente una faccia tagliente, un fianco ed un primo bordo tagliente definito sul fianco lungo una porzione periferica della faccia tagliente, la prima tavoletta superabrasiva essendo posizionata secondo un orientamento adatto ad impegnare una formazione con il primo bordo tagliente; e un secondo elemento fresante posizionato adiacente al primo elemento fresante, il secondo elemento fresante comprendendo una seconda tavoletta superabrasiva avente una faccia incidente che presenta una prima estensione laterale lungo una porzione di essa, un bordo laterale che presenta una seconda estensione laterale maggiore della prima estensione laterale ed in prossimità della prima estensione laterale, una faccia inclinata sistemata tra la faccia incidente ed il bordo laterale lungo una porzione periferica della faccia incidente, ed un secondo bordo tagliente definito tra la faccia incidente e la faccia inclinata, il secondo elemento fresante essendo posizionato secondo un orientamento adatto ad impegnare la formazione con il secondo bordo tagliente.
  2. 2. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui 1'almeno un primo elemento fresante comprende inoltre un primo sottostrato avente una faccia terminale che porta la prima tavoletta superabrasiva ed il secondo elemento fresante comprende un secondo sottostrato avente una faccia terminale che porta la seconda tavoletta superabrasiva.
  3. 3. Struttura secondo la rivendicazione 2, in cui il primo ed il secondo sottostrato sono sostanzialmente cilindrici e la prima e la seconda tavoletta superabrasiva hanno forma generalmente discoidale.
  4. 4. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui la faccia inclinata comprende almeno una superficie semi-tronco-conica.
  5. 5. Struttura secondo la rivendicazione 4, in cui la almeno una superficie semi-tronco-conica comprende almeno una tra una superficie arcuata liscia ed una pluralità di sfaccettature piane lateralmente adiacenti.
  6. 6. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui la faccia inclinata comprende una pluralità di superfici arcuate adiacenti.
  7. 7. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui 1'almeno un primo elemento fresante ed il secondo elemento fresante sono montati per cooperare tra di loro in modo tale che il primo bordo tagliente del-1'almeno un primo elemento fresante è esposto in misura maggiore del secondo elemento bordo tagliente del secondo elemento fresante.
  8. 8. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui la prima tavoletta superabrasiva è montata su un primo sottostrato avente un primo asse longitudinale, la seconda tavoletta superabrasiva è montata su un secondo sottostrato avente un secondo asse longitudinale, 1'almeno un primo elemento fresante è posizionato con il primo asse longitudinale del primo sottostrato orientato secondo un angolo acuto minore di circa 45° rispetto ad un piano di riferimento, ed il secondo elemento fresante è posizionato con il secondo asse longitudinale del secondo sottostrato posizionato sostanzialmente trasversale rispetto al piano di riferimento.
  9. 9. Struttura secondo la rivendicazione 8, in cui il primo bordo tagliente giace più lontano dal piano di riferimento che il secondo bordo tagliente.
  10. 10. Struttura secondo la rivendicazione 8, in cui il secondo asse longitudinale è inclinato di un angolo minore di circa 25° rispetto ad una linea perpendicolare al piano di riferimento.
  11. 11. Struttura secondo la rivendicazione 10, in cui il secondo asse longitudinale è inclinato in allontanamento dall'almeno un primo elemento fresante.
  12. 12. Struttura secondo la rivendicazione 11, in cui il primo bordo tagliente giace più lontano dal piano di riferimento del secondo bordo tagliente.
  13. 13. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui la seconda tavoletta superabrasiva è spessa almeno 0,762 mm circa, misurata lungo un suo fianco tra la faccia incidente ed un confine del suo bordo laterale opposto alla faccia incidente.
  14. 14. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui la seconda tavoletta superabrasiva include una parete laterale che si estende dalla faccia inclinata ad un confine con un sottostrato di supporto.
  15. 15. Struttura secondo la rivendicazione 14, in cui il secondo elemento fresante è posizionato in modo tale che l'impegno del secondo bordo tagliente con la formazione sia limitato ad una profondità tale per cui il sottostrato di supporto rimane al difuori del contatto con la formazione.
  16. 16. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui 1'almeno un elemento fresante comprende un singola primo elemento fresante ed il secondo elemento fresante è collocato sostanzialmente allineato con il singolo primo elemento fresante, considerando una direzione di movimentazione del gruppo fresante durante il funzionamento.
  17. 17. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui 1'almeno un primo elemento fresante comprende due primi elementi fresanti lateralmente adiacenti, ed il secondo elemento fresante è collocato almeno parzialmente in posizione lateralmente intermedia tra i primi due elementi fresanti.
  18. 18. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui la faccia tagliente dell'almeno un primo elemento fresante ha una linea centrale, e la faccia incidente del secondo elemento fresante è orientata sostanzialmente perpendicolare alla linea centrale della faccia tagliente dell'almeno un primo elemento fresante.
  19. 19. Struttura secondo la rivendicazione 1, in cui la faccia tagliente dell'almeno un primo elemento fresante ha una linea centrale, e la faccia incidente del secondo elemento fresante è orientata secondo un angolo acuto rispetto ad una linea perpendicolare alla linea centrale della faccia tagliente dell'almeno un primo elemento fresante.
  20. 20. Struttura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre una punta da perforazione rotativa che include un corpo che porta 1'almeno un gruppo fresante, in cui la prima tavoletta superabrasiva è posizionata con la faccia tagliente orientata generalmente affacciata ad un senso di rotazione della punta che si intende seguire, ed in cui il secondo elemento fresante è posizionato rotazionalmente dietro all'almeno un pri mo elemento fresante con almeno una porzione della faccia inclinata affacciata generalmente nel senso di rotazione della punta che si intende seguire.
  21. 21. Struttura secondo la rivendicazione 20, in cui l'almeno un gruppo fresante è collocato su una lama che sporge dal corpo della punta.
  22. 22. Struttura secondo la rivendicazione 21, comprendente inoltre una pluralità di lame che sporgono dal corpo della punta, 1'almeno un gruppo fresante comprende una pluralità di gruppi fresanti ed in cui almeno alcune lame della pluralità portano almeno un gruppo fresante della pluralità d gruppi fresanti .
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