ITSP20100007A1 - Sistema automatico per il dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero tender - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE dell' invenzione avente per TITOLO:
“ Sistema automatico per il dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero di tender ",
DESCRIZIONE:
L’invenzione riguarda un portellone stagno polifunzionale completo di sistemi automatizzati per:
• movimentazione portellone in posizione aperto con affondamento tramite meccanismo di traslazione ( Disegno 3);
• movimentazione portellone in posizione aperto con affondamento tramite meccanismo di rototraslazione ( Disegno 2);
• movimentazione portellone in posizione aperto con affondamento tramite un meccanismo di rotazione costituito da bracci meccanici sagomati ( Disegno 4)\
• dispiegamento automatico fender e tientibene ( Disegno 1).
Tali sistemi automatizzati sono provvisti si sottosistemi:
• trasmissione dati da una o più centrali operative;
• auto diagnosi dei guasti;
• impianto di illuminazione di sicurezza del piano di calpestio del portellone da fonte energetica rinnovabile.
I portelloni stagni tradizionali sono puramente “passivi” ovvero capaci solo di ruotare in posizione “portellone aperto" con la sola possibilità di un posizionamento manuale dei fender e dei tientibene i quali garantiscono la messa a mare ed il recupero in sicurezza di natanti ed altri mezzi di trasporto.
L’innovatività del portellone stagno risiede sia nella “automatizzazione" dei suoi sistemi integrati che nella "polivalenza" degli stessi, trasformando un semplice portellone stagno sia in una piattaforma illuminata per l’ammaraggio e l'alaggio di tender che in una piscina illuminata.
Il sistema automatico per il. dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero di tender, descritto esternamente dal Disegno 1 è adattabile sia su imbarcazioni esistenti che su imbarcazioni di nuova costruzione.
L'operazione di movimentazione del portellone in posizione aperto, congiuntamente al dispiegamento fender e tientibene, con affondamento tramite meccanismo di traslazione ( Disegno 3 ) avviene grazie a delle guide laterali fisse ancorate allo scafo della barca (Dis. 3 Pos. 2) e delle guide laterali scorrevoli (Dis. 3 Pos. 1) tra loro assicurate tramite l'asse fisso (Dis. 3-5 Pos. 16), le quali attraverso due pistoni idraulici (Dis. 3 Pos. 3) consentono il movimento di traslazione, mentre il movimento di rotazione è azionato da un pistone idraulico (Dis. 5-32 Pos. 32) posto all'interno del portellone stesso che è collegato alla leva di rotazione (Dis. 3-5 Pos. 33) solidalmente collegata all’asse fisso (Dis. 3-5 Pos. 16).
La traslazione del portellone in ambiente sottomarino prevede casse stagne allagagli alloggiate nel volume del portellone. L’ingresso dell’acqua in tali casse avverrà attraverso delle aperture sul portellone governate automaticamente da una serie di valvole.
La riemersione avverrà tramite insufffaggio d'aria compressa all'interno delle casse stagne precedentemente allagate con la conseguente fuoriuscita dell’acqua attraverso delle aperture ricavate sul portellone, governate da una serie di valvole utilizzate precedentemente per l'imbarco dell'acqua durante la fase di affondamento.
I pistoni idraulici (Dis. 3 Pos. 3) installati sulle guide laterali fìsse (Dis. 3 Pos. 2) e le guide laterali scorrevoli (Dis. 3 Pos. 1) avranno il compito del sollevamento del portellone nel tratto finale della riemersione.
Per garantire la massima sicurezza e operatività a portellone aperto ed immerso, è stata interposta, nel piano adiacente al portellone, una guaina (Dis. 6 Pos. 17) e una scaletta (Dis. 6 Pos. 34), la prima scorrerà automaticamente durante la rotazione e l’affondamento del portellone, mentre la seconda alloggiata nel suo vano (Dis. 6 Pos. 35), attraverso l’impegno del pistone idraulico (Dis. 6 Pos. 36) ad essa fissato, consentirà l’attraversamento pedonale tra il portellone immerso e il locale adiacente allo stesso.
Tutte le sequenze di movimentazione per l’apertura e la chiusura del portellone sono gestite automaticamente in modo sincronizzato da una centrale operativa situata nel locale adiacente al portellone 0 in plancia, che controlla e governa tutte le sequenze operative trasferite all'impianto elettroidraulico posizionato all’interno dello scafo.
L'operazione di movimentazione del portellone in posizione aperto, congiuntamente al dispiegamento fender e tientibene, con affondamento tramite meccanismo di roto-traslazione ( Disegno 2) avviene grazie ad un sistema formato da guide scorrevoli orizzontali (Dis. 2 Pos. 6,10,7), una per lato, che faranno scorrere il solo portellone all’esterno delio scafo e garantiranno la stabilità dello stesso; tale guida è costituita da due profilati a C, uno fisso (Dis. 2 Pos. 7) e uno mobile (Dis. 2 Pos. 6), che scorreranno tra loro, tramite il pistone idraulico (Dis. 2 Pos. 10).
1 pistoni idraulici (Dis. 2 Pos. 9) fissati a scafo, uno per lato, porteranno successivamente in posizione verticale le guide scorrevoli verticali (Dis. 2 Pos. 5, 28, 8) tra loro assicurate tramite l’asse fisso (Dis. 2-5 Pos. 16), la guida scorrevole verticale è costituita da due profilati a C, uno fisso (Dis. 2 Pos. 8) e uno mobile (Dis. 2 Pos. 5), che scorreranno tra loro tramite il pistone idraulico (Dis. 2 Pos. 28).
il movimento di rotazione è azionato da un pistone idraulico (Dis. 2-5 Pos. 32) posto all'interno del portellone che è collegato alla leva di rotazione (Dis. 2-5 Pos. 33) solidalmente collegata all'asse fisso (Dis.
2-5 Pos. 16).
La traslazione del portellone in ambiente sottomarino prevede casse stagne allagagli alloggiate nel volume del portellone. L'ingresso dell'acqua in tali casse avverrà attraverso delle aperture sul portellone governate automaticamente da una serie di valvole.
La riemersione avverrà tramite insufflaggio d'aria compressa all'interno delle casse stagne precedentemente allagate con la conseguente fuoriuscita dell'acqua attraverso delle aperture ricavate sul portellone, governate da una serie di valvole utilizzate per l'imbarco dell'acqua durante la fase di affondamento.
Per garantire la massima sicurezza e operatività a portellone aperto ed immerso, è stata interposta, nel piano adiacente al portellone, una guaina (Dis. 7 Pos. 17) e una scaletta (Dis. 7 Pos. 34), la prima scorrerà automaticamente durante la rotazione e l'affondamento del portellone, mentre la seconda alloggiata nel suo vano (Dis, 7 Pos. 35), attraverso l’impegno del pistone idraulico (Dis. 7 Pos. 36) ad essa fissato, consentirà l'attraversamento pedonale tra il portellone immerso e il locale adiacente allo stesso.
Tutte le sequenze di movimentazione per l’apertura e la chiusura del portellone sono gestite automaticamente in modo sincronizzato da una centrale operativa situata nel locale adiacente al portellone o in plancia, che controlla e governa tutte le sequenze operative trasferite ail’impianto elettroidraulico posizionato all'interno dello scafo.
L'operazione di movimentazione del portellone in posizione aperto, congiuntamente al dispiegamento fender e tientibene, con affondamento tramite meccanismo di rotazione costituito da bracci meccanici sagomati { Disegno 4) avviene grazie ad un sistema formato da un’asse (Dis. 4 Pos. 18) solidale al portellone e collegato tramite due bracci sagomati (Dis. 4 Pos. 11) a un altro asse (Dis. 4 Pos. 23) solidale allo scafo. Il movimento dell'asse (Dis. 4 Pos. 18) è assicurato da un motoriduttore idraulico (Dis. 4 Pos. 13) che consentirà la rotazione in posizione orizzontale del portellone, quindi, al termine di questa fase, interverrà automaticamente il motoriduttore (Dis. 4 Pos. 12) che darà movimento di rotazione all'asse (Dis.
4 Pos. 23) per cui i bracci sagomati (Dis. 4 Pos. 11) trasformeranno il moto di rotazione dell’asse (Dis. 4 Pos. 23) in moto traslatorio portando in posizione affondata il portellone.
La traslazione del portellone in ambiente sottomarino prevede casse stagne allagagli alloggiate nel volume del portellone. L’ingresso dell’acqua in tali casse avverrà attraverso delle aperture sul portellone governate automaticamente da una serie di valvole.
La riemersione avverrà tramite insufflaggio d'aria compressa all’interno delle casse stagne precedentemente allagate con la conseguente fuoriuscita dell'acqua attraverso delle aperture ricavate sul portellone, governate da una serie di valvole utilizzate per l'imbarco dell'acqua durante la fase di affondamento.
Per garantire la massima sicurezza e operatività a portellone aperto ed immerso, è stata interposta, nel piano adiacente al portellone, una guaina (Dis. 8 Pos. 17) e una scaletta (Dis. 8 Pos. 34), la prima scorrerà automaticamente durante la rotazione e l’affondamento del portellone, mentre la seconda alloggiata nel suo vano (Dis. 8 Pos. 35), attraverso l’impegno del pistone idraulico (Dis. 8 Pos. 36) ad essa fissato, consentirà l'attraversamento pedonale tra il portellone immerso e il locale adiacente allo stesso.
Tutte le sequenze di movimentazione per l’apertura e la chiusura del portellone sono gestite automaticamente in modo sincronizzato da una centrale operativa situata nel locale adiacente al portellone 0 in plancia, che controlla e governa tutte le sequenze operative trasferite all'impianto elettroidraulico posizionato all'interno dello scafo.
Il portellone è costituito dal sistema di dispiegamento automatico fender e tientibene ( Disegno 1) gestito dalla centrale operativa che controlla e governa tutte le sequenze operative trasferite all'impianto elettroidraulico.
Tutte le operazioni si possono suddividere secondo le seguenti fasi:
1 . Sollevamento della copertura movibile orizzontale (Dis. 1 Pos. 19);
2. Dispiegamento fender (Dis. 1-5 Pos. 14) e tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15);
3. Ritorno in posizione di riposo della copertura movibile orizzontale (Dis. 1 Pos. 19).
Il sollevamento della copertura movibile orizzontale (Dis. 1 Pos, 19) avviene tramite il sistema a pantografo (Dis. 1 Pos. 22) movimentato da un unico pistone idraulico (Dis. 1 Pos. 20).
In modo sincronizzato la centrale operativa comanda all'impianto idraulico il dispiegamento dei fender (Dis.
1-5 Pos. 14) azionando il pistone idraulico (Dis. 1-5 Pos. 24) il quale muove una catena (Dis. 5 Pos. 31) e una coppia di ruote dentate (Dis. 5 Pos. 29,30) che consentono la rotazione dei fender di circa 260°.
Dopo il dispiegamento dei fender (Dis. 1-5 Pos. 14), in modo sequenziale, due pistoni idraulici (Dis. 1-9 Pos. 21), uno per lato, collegati ai tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15), portano in posizione verticale gli stessi tramite l’asse di rotazione (Dis. 1 Pos. 26), quindi il pistone idraulico (Dis. 1-9 Pos. 20) agendo sul sistema a pantografo (Dis. 1-9 Pos. 22) riporta la copertura movibile orizzontale del portellone (Dis. 1 Pos. 19) in posizione di riposo.
1 fender (Dis. 1-5 Pos. 14) e i tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15) sono tutti meccanicamente bloccati sui giunti sferici ariti inciampamento (Dis. 1 Pos. 4) solidali all'asse di rotazione (Dis. 5 Pos. 27) sia dei fender che all'asse di rotazione (Dis. 1 Pos. 26) dei tientibene.
I giunti sferici anti inciampamento (Dis. 1 Pos. 4) hanno una triplice funzione:
• chiudere in modo automatico ie aperture lungo i lati esterni della copertura movibiie orizzontale (Dis. 1 Pos. 19) quando quest’ultima è in condizione di riposo;
• supportare, nella condizione di lavoro, i fender (Dis. 1-5 Pos. 14) e i tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15); • illuminare, nella condizione di lavoro, delimitando i lati esterni della copertura movibiie orizzontale del portellone (Dis. 1 Pos. 19).
II portellone aperto e affondato può essere utilizzato anche come piscina illuminata delimitata su due lati dai tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15) e sull'altro lato dal sistema chiusura frontale piscina, costituito da cinque pistoni idraulici telescopici (Dis. 1 Pos. 37).
L’ingresso e l’uscita dalla piscina può avvenire tramite la scaletta (Dis. 6-7-8 Pos. 35) e il tutto è garantito in sicurezza dalla guaina (Dis. 6-7-8 Pos. 17).
Tutti i sistemi automatizzati descritti interagiscono tra loro tramite dei sottosistemi che consentono di agevolare le operazioni di manovra del portellone, tali operazioni vengono gestite da una centrale operativa che può essere posizionata sia nel locale adiacente al portellone che in plancia. La centrale operativa governa e controlla tutto l’impianto elettroidraulico, mettendo in sicurezza, secondo le normative vigenti, tutte le sequenze di movimento, garantendo anche una tempestiva ricerca e diagnosi dei guasti.
L’illuminazione perimetrale interna del portellone garantisce una maggiore sicurezza durante le fasi di ammaraggio e alaggio dei tender, questa illuminazione viene data dai giunti sferici (Dis. 1 Pos. 4) che al loro interno montano una lampada ad illuminazione a ied.
L’energia necessaria ad alimentare tali lampade viene generata da pannelli solari montati opportunamente sul natante.
Claims (2)
- RIVENDICAZIONI 1 Sistema automatico per il dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero di tender, caratterizzato da un sistema di movimentazione del portellone in posizione aperto, congiuntamente al dispiegamento fender e tientibene, con affondamento tramite meccanismo di traslazione composto da guide laterali fisse ancorate allo scafo (Dis. 3-5 Pos. 2) e guide scorrevoli (Dis. 3 Pos. 1) tra loro assicurate tramite l’asse fisso (Dis. 3 Pos. 16) le quali attraverso due pistoni idraulici (Dis. 3 Pos. 3) consentono il movimento di traslazione, mentre il movimento di rotazione è azionato da un pistone idraulico (Dis. 3-5 Pos. 32) posto all'interno del portellone stesso che è collegato alla leva di rotazione (Dis. 3-5 Pos. 33) solidalmente collegata all'asse fisso (Dis. 3-5 Pos. 16). Per garantire la massima sicurezza e operatività a portellone aperto ed immerso, è stata interposta, nei piano adiacente al portellone, una guaina (Dis. 6 Pos. 17) e una scaletta (Dis. 6 Pos. 34), la prima scorrerà automaticamente durante la rotazione e l'affondamento del portellone, mentre la seconda alloggiata nel suo vano (Dis. 6 Pos. 35), attraverso l’impegno del pistone idraulico (Dis. 6 Pos. 36) ad essa fissato, consentirà l'attraversamento pedonale tra il portellone immerso e il locale adiacente allo stesso. 2 Sistema automatico per il dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero di tender, secondo la rivendicazione 1 caratterizzato da un sistema di movimentazione del portellone in posizione aperto, congiuntamente al dispiegamento fender e tientibene, con meccanismo di roto-traslazione formato da guide scorrevofi orizzontali (Dis. 2 Pos. 6,10,7), una per lato, che faranno scorrere il solo portellone all’esterno dello scafo e garantiranno la stabilità dello stesso; tale guida è costituita da due profilati a C, uno fisso (Dis. 2 Pos. 7) e uno mobile (Dis. 2 Pos. 6), che scorreranno tra loro, tramite il pistone idraulico (Dis. 2 Pos. 10). I pistoni idraulici (Dis. 2 Pos. 9) fissati a scafo, uno per lato, porteranno successivamente in posizione verticale le guide scorrevoli verticali (Dis. 2 Pos. 5, 28, 8) tra loro assicurate tramite l’asse fisso (Dis. 2 Pos. 16), la guida scorrevole verticale è costituita da due profilati a C, uno fisso (Dis. 2 Pos, 8) e uno mobile (Dis. 2 Pos. 5), che scorreranno tra loro tramite il pistone idraulico (Dis.
- 2 Pos. 28). Il movimento di rotazione è azionato da un pistone idraulico (Dis. 2-5 Pos. 32) posto all’interno del portelione che è collegato alla leva di rotazione (Dis. 2-5 Pos. 33) solidalmente collegata all'asse fisso (Dis. 2-5 Pos. 16). Per garantire la massima sicurezza e operatività a portelione aperto ed immerso, è stata interposta, nel piano adiacente al portelione, una guaina (Dis. 7 Pos. 17) e una scaletta (Dis. 7 Pos. 34), la prima scorrerà automaticamente durante la rotazione e l'affondamento del portelione, mentre la seconda alloggiata nel suo vano (Dis. 7 Pos. 35), attraverso l’impegno del pistone idraulico (Dis. 7 Pos. 36) ad essa fissato, consentirà l’attraversamento pedonale tra il portelione immerso e il locale adiacente allo stesso. -3- Sistema automatico per il dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero di tender, secondo la rivendicazione 2 caratterizzato da un sistema di movimentazione del portelione in posizione aperto, congiuntamente al dispiegamento fender e tientibene, con affondamento tramite meccanismo di rotazione costituito da bracci meccanici sagomati formato da un'asse (Dis. 4 Pos. 18) solidale al portelione e collegato tramite due bracci meccanici sagomati (Dis. 4 Pos. 11) a un altro asse (Dis. 4 Pos. 23) solidale allo scafo. Il movimento dell’asse (Dis. 4 Pos. 18) è assicurato da un motoriduttore idraulico (Dis. 4 Pos. 13) che consentirà la rotazione in posizione orizzontale del portelione quindi, al termine di questa fase, interverrà automaticamente il motoriduttore (Dis. 4 Pos. 12) che darà movimento di rotazione aii’asse (Dis. 4 Pos. 23) per cui i bracci sagomati (Dis. 4 Pos. 11) trasformeranno il moto di rotazione dell’asse (Dis. 4 Pos. 23) in moto traslatorio portando in posizione affondata il portelione. Per garantire la massima sicurezza e operatività a portelione aperto ed immerso, è stata interposta, nei piano adiacente al portelione, una guaina (Dis. 8 Pos. 17) e una scaletta (Dis. 8 Pos. 34), la prima scorrerà automaticamente durante la rotazione e l'affondamento del portelione, mentre la seconda alloggiata nel suo vano (Dis. 8 Pos. 35), attraverso l’impegno del pistone idraulico (Dis. 8 Pos. 36) ad essa fissato, consentirà l’attraversamento pedonale tra il portelione immerso e il locale adiacente. Sistema automatico per il dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero di tender, secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal sistema di dispiegamento automatico fender e tientibene gestito dalla centrale operativa che controlla e governa tutte le sequenze di movimento che sono: soHevamento della copertura movibile orizzontale (Dis. 1 Pos. 19); dispiegamento fender (Dis. 1-5 Pos. 14) e tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15); ritorno in posizione di riposo della copertura movibile orizzontale (Dis. 1 Pos. 19). Il sollevamento delia copertura movibile orizzontale (Dis. 1 Pos. 19) avviene tramite il sistema a pantografo (Dis. 1-9 Pos. 22) movimentato da un unico pistone idraulico (Dis. 1-9 Pos. 20). In modo sincronizzato la centrale operativa comanda all’impianto idraulico il dispiegamento dei fender (Dis. 1-5 Pos. 14) azionando il pistone idraulico (Dis. 1-5 Pos. 24) il quale muove una catena (Dis. 5 Pos. 31) e una coppia di ruote dentate (Dis. 5 Pos. 29,30) che consentono la rotazione dei fender di circa 260°. Dopo il dispiegamento dei fender (Dis. 1-5 Pos. 14), in modo sequenziale, due pistoni idraulici (Dis. 1-9 Pos. 21), uno per lato, collegati ai tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15), portano in posizione verticale gli stessi tramite l’asse di rotazione (Dis. 1 Pos. 26), quindi il pistone idraulico (Dis. 1-9 Pos. 20) agendo sul sistema a pantografo (Dis. 1-9 Pos. 22) riporta la copertura movibile orizzontale del portellone (Dis. 1 Pos. 19) in posizione di riposo. I fender (Dis. 1-5 Pos. 14) e i tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15) sono tutti meccanicamente bloccati sui giunti sferici anti inciampamento (Dis. 1 Pos. 4) che sono solidali all’asse di rotazione (Dis. 5 Pos. 27) sia dei fender che all’asse di rotazione (Dis. 1 Pos. 26) dei tientibene. ! giunti sferici anti inciampamento (Dis. 1 Pos. 4) hanno le funzioni di chiudere in modo automatico le aperture lungo i iati esterni della copertura movibile orizzontale (Dis. 1 Pos. 19) quando quest’ultima è in condizione di riposo; di supportare, nella condizione di lavoro, i fender (Dis. 1-5 Pos. 14) e i tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15) e di illuminare, nella condizione di lavoro, delimitando i lati esterni deila copertura movibile orizzontale del portellone (Dis. 1 Pos. 19). Il portellone aperto e affondato può essere utilizzato anche come piscina illuminata delimitata su due lati dai tientibene (Dis. 1-9 Pos. 15) e dal sistema chiusura frontale piscina, costituito da cinque pistoni idraulici telescopici (Dis. 1 Pos. 37). -5- Sistema automatico per il dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero di tender, secondo la rivendicazione 4 caratterizzato da una centrale operativa situata nel locale adiacente al portellone o in plancia, che controlla e governa tutte le sequenze operative trasferite all’Impianto elettroidraulico posizionato aliinterno deilo scafo. 6 Sistema automatico per il dislocamento ed ii ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dìspiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero di tender, secondo la rivendicazione 5 caratterizzato da una centrale operativa che governa e controlla tutto rimpianto elettroidraulico, mettendo in sicurezza, secondo le normative vigenti, tutte le sequenze di movimento, garantendo anche una tempestiva ricerca e diagnosi dei guasti. -7- Sistema automatico per il dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero di tender, secondo la rivendicazione 6 caratterizzato da un sistema di illuminazione perimetrale interna del portellone che garantisce una maggiore sicurezza durante ie fasi di ammaraggio e alaggio dei tender, questa illuminazione viene data dai giunti sferici (Dis. 1 Pos. 4) che al loro interno montano una lampada ad illuminazione a led. L’energia necessaria ad alimentare tali lampade viene generata da pannelli solari montati opportunamente sul natante.
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IT000007A ITSP20100007A1 (it) | 2010-11-02 | 2010-11-02 | Sistema automatico per il dislocamento ed il ricovero di portelloni di imbarcazioni da diporto, dispiegamento fender e tientibene, messa a mare e recupero tender |
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