ITRE20010028A1 - Dispositivo perfezionato per prelevare scaglie o trucioli mediante raschiature da un osso donatore - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

di brevetto per Invenzione Industriale dal titolo:

"DISPOSITIVO PERFEZIONATO PER PRELEVARE SCAGLIE O TRUCIOLI MEDIAN¬

TE RASCHIATURA DA UN OSSO DONATORE",

La presente invenzione riguarda la tecnica chirurgica dei trapianti ossei, ed in particolare il prelievo di frammenti ossei da un osso donatore ed il loro trapianto in un osso ricevente che deve essere almeno parzialmente ricostruito.

Più precisamente l'invenzione concerne il prelievo di piccole particelle d'osso sano in forma di truciolo o scoglio, destinate ad essere trapiantate sul tessuto da ricostruire specialmente nella chirurgia mascello facciale e dentale.

II prelievo viene preferibilmente effettuato da un osso dello stesso paziente, ed il materiale prelevato viene utilizzato per indurre la ricrescita di ossa a fronte di mancanze dello stesso dovute a cause naturali (atrofie) o provocate (traumi), ovvero per rigenerare difetti ossei in occasione di una ricostruzione, od anche per incrementare sezioni di osso indebolite.

Il problema cui attiene la presente invenzione è quello del prelievo e del trasferimento di scaglie o trucioli di osso.

Il materiale deve essere prelevato senza che si provochi alcun danno all'osso stesso ed alle parti molli circostanti l'area di intervento. E' quindi fondamentale che il prelievo interessi la sola parte corticale dell'osso evitando di intervenire sulla parte midollare o spugnosa dello stesso. Si pone poi il problema di raccogliere le scaglie o i trucioli di osso prelevati e di conservarli sino al loro innesto a diretto contatto con il difetto osseo da rigenerare.

Si pone da ultimo il problema di rendere il dispositivo di prelievo inoffensivo dopo l'uso. Esso, infatti, una volta utilizzato risulta potenzialmente infetto per il contatto con sangue e materiale osseo, e deve quindi essere protetto in modo da evitare che l'operatore od il personale adibito allo smaltimento del dispositivo possa ferirsi accidentalmente con grave pericolo di infezione.

I dispositivi resi disponibili dallo stato della tecnica, pur essendosi dimostrati adatti allo scopo, presentano difetti e limitazioni che richiedono di essere eliminati.

Sono noti dispositivi, illustrati nel brevetto Statunitense US 5,683,406, che comprendono un bordo tagliente posto sul lato anteriore di un'apertura sagomata a mezzaluna ricavata all'estremità di una piastra scorrevole che chiude la cavità di un manico, il quale ha anche la funzione di collettore del truciolo.

II bordo tagliente della suddetta apertura a mezzaluna affiora sul lato della piastra che è esterno a detta cavità, e rimane accessibile dall'esterno in qualsiasi posizione della piastra.

La cavità del manico è chiusa da una lastra scorrevole che rende disponibile l'apertura per il prelievo del truciolo che si crea ponendo a contatto detto bordo tagliente con l'osso donatore, e facendolo strisciare sullo stesso mantenendolo premuto con una certa forza.

Questo tipo di dispositivo presenta un primo difetto derivante dal fatto che la forma ricurva del bordo tagliente che è destinato a funzionare come un raschietto rende difficoltosa la guida dello strumento sull'osso, nel senso che il bordo tagliente tende a deviare a destra o a sinistra del percorso scelto dal chirurgo.

In secondo luogo la pressione alla quale il bordo tagliente agisce è determinata essenzialmente dal chirurgo, col duplice pericolo che lo strumento rischia di sfuggirgli di mano con evidente possibilità di tagli o lacerazioni su tessuti molli vicini alla zona di prelievo, e che un'eccessiva pressione provochi gravi lesioni indesiderate a vasi sanguigni o, più pericolosamente, a nervi o tendini.

Da ultimo il dispositivo una volta usato richiede di essere protetto, poiché la sua parte tagliente rimane esposta e quindi può ferire accidentalmente chi ne viene a contatto, col rischio di infezioni.

Uno scopo dell'invenzione è di eliminare i suddetti problemi nell'ambito di una costruzione semplice ed economica.

Detto scopo è conseguito da un dispositivo avente le caratteristiche recitate nelle rivendicazioni.

Esso si compone di un manico internamente cavo allungato a sezione cavo avente una cavità, la cui faccia superiore è chiusa da una lastra scorrevole, atta a chiudere e rispettivamente rendere accessibile la cavità, la cui estremità anteriore è svincolata dal corpo cavo ed è elasticamente deformabile per allontanarsi, sotto carico, dal bordo anteriore di questo; all'estremità anteriore, detta lastra scorrevole porta una lama avente una superficie attiva perpendicolare o quasi con l'asse longitudinale del manico, ed avente il tagliente a profilo arcuato, atta ad agire come un raschietto il cui tagliente, o bordo raschiante, è diretto verso il detto corpo cavo e sporge verso il basso rispetto ad esso.

L'estremità anteriore del corpo cavo è sagomata in modo che mantenendo inalterata la propria larghezza, essa degrada in altezza sino a zero con una superficie arrotondata atta a trovare appoggio sull'osso donatore.

La lastra scorrevole è vincolata al corpo cavo da mezzi di incastro scorrevole dotati di fermi che nella posizione di massimo avanzamento della lastra lasciano appena sporgere la lama oltre il bordo della superficie ricurva del corpo cavo, ed in una posizione arretrata pongono la lastra in una posizione ove il bordo tagliente della lama non è accessibile dall'esterno.

I mezzi di incastro della lastra terminano, all'estremità prossima alla superficie ricurva del corpo, ad una certa distanza dal bordo anteriore di detta superficie in guisa che il tratto di lastra che termina con la lama è sostenuto elasticamente a sbalzo.

I materiali di costruzione del dispositivo non sono critici, fatta eccezione per la lama che ovviamente deve essere di acciaio, e per la lastra scorrevole che deve avere una certa elasticità.

Preferibilmente sia il corpo cavo che la lastra scorrevole sono costruiti in resina sintetica adatta per usi medicali, come ad esempio policarbonato o acrilonitrile/butadiene/stirene.

I pregi e le caratteristiche funzionali e costruttive del trovato appariranno evidenti dalla particolareggiata descrizione che segue, relativa ad una preferita forma di attuazione data a titolo di esempio non limitativo ed illustrata dalle figure delle allegate tavole disegni.

La Figura 1 è una vista prospettica, di tre quarti dall'alto, del dispositivo in oggetto in posizione chiusa.

La Figura 2 è un'altra vista prospettica, da un punto di vista un poco spostato, dello stesso dispositivo, in posizione aperta.

La FIG. 3 è una vista laterale del dispositivo in posizione chiusa.

La FIG. 4 è una vista in pianta dal basso del dispositivo in posizione chiusa.

La FIG. 5 è una vista in pianta dall'alto del dispositivo in posizione aperta.

La FIG. 6 è la sezione secondo il piano VI - VI di FIG. 4.

La FIG. 6A è la stessa sezione di FIG. 6, ove il dispositivo è in posizione aperta.

La FIG. 7 è un particolare ingrandito della FIG. 6, che mostra l'estremità anteriore del dispositivo, in fase di raschiatura.

La FIG. 8 è una vista in pianta dal basso della porzione anteriore della sola lastra superiore 6 di FIG. 7.

La FIG. 9 è la sezione secondo il piano IX - IX di FIG. 8.

La FIG. 10 è la sezione secondo il piano X - X di FIG. 8.

Il dispositivo in oggetto comprende un manico M internamente cavo, allungato a sezione varie, avente una conformazione adatta, comprendente un corpo cavo 1 che definisce una cavità 11, la cui faccia superiore è chiusa da una lastra superiore 6 scorrevole sul corpo cavo 1, atta a chiudere e alternativamente rendere accessibile la cavità 11 di questo; all'estremità anteriore della lastra superiore 6 è posta una lama 20.

Il corpo cavo 1 presenta una porzione anteriore 2 arrotondata, in cui è ricavata la cavità 11, ed una porzione intermedia piana 3 posta aderente alla lastra 6.

Sui fianchi laterali del corpo cavo 1 sono previste due rispettive costolature longitudinali 4, sporgenti radialmente in fuori dalla superficie circostante ed estendentesi in direzione longitudinale, che s'impegnano ad incastro scorrevole con rispettive sedi longitudinali 5 ricavate sui fianchi laterali della lastra superiore 6 in modo da realizzare un vincolo che trattiene la lastra 6 a contatto contro il corpo cavo 1 e le permette lo scorrimento relativo in direzione longitudinale. I mezzi di reciproco incastro 4 e 5 sono tali da permettere alla lastra superiore 6 di scorrere rispetto al corpo cavo 1, in direzione longitudinale, tra una posizione estrema in avanti (posizione chiusa), ed una posizione arretrata (posizione aperta) . Quando la lastra 6 è in posizione estrema in avanti, la sua porzione anteriore 7 è affacciata a contatto con la porzione anteriore 2 del corpo cavo 1 e ne chiude la cavità 11. Quando invece è in posizione arretrata, la cavità 11 è del tutto od in parte scoperta.

Le costolature 4 sono presenti nella parte di corpo 1 posteriore alla porzione anteriore 2 e terminano ove inizia questa porzione 2; ed in quel punto presentano, due dentelli terminali 8 di arresto che limitano la corsa della lastra 6. Analogamente le sedi longitudinali 5 sono presenti nella parte di lastra 6 posteriore alla porzione anteriore 7 e terminano ove inizia questa porzione 7. Pertanto, la porzione anteriore 7 della lastra superiore 6 che, quando la lastra 6 è in posizione chiusa come in Fig. 6, sporge oltre i dentelli 8 di arresto, ed è svincolata dal corpo cavo 1 (è elasticamente sostenuta a sbalzo dalle costolature 4 ed è solamente in appoggio sul corpo 1); essa inoltre è elasticamente deformabile in guisa che può flettere sollevandosi, in direzione trasversale, sotto carico, dal bordo anteriore 2' del corpo cavo 1.

All'estremità anteriore 7' della porzione anteriore 7 è fissata una lama di acciaio 20 avente una superficie attiva 21 perpendicolare o quasi con l'asse longitudinale della lastra superiore 6, ed avente il tagliente a profilo arcuato, atta ad agire come un raschietto il cui tagliente, o bordo raschiante, è diretto verso il detto corpo cavo e sporge verso il basso rispetto a questo.

cui asse è parallelo all'asse longitudinale del corpo cavo 1, e il cui vertice è rivolto in avanti; la sua base maggiore è piana o pressoché piana, e definisce detta superficie attiva 21; il bordo della base maggiore è circolare e forma un bordo tagliente 22 la cui porzione inferiore è atta a raschiare sull'osso donatore. Ovviamente, l'altezza del tronco di cono 25 è alquanto minore del diametro della base maggiore, in modo che l'angolo (che definisce il tagliente 22) formato, nella sezione assiale, tra la superficie attiva 21 e la superficie conica, sia alquanto piccolo ed acuminato. Il tronco di cono 25 è unito ad uno stelo assiale 26, che si diparte dalla superficie 21 ed è inserito in modo fisso entro l'estremità anteriore 7' della lastra 7, disposto con il proprio asse parallelo all'asse longitudinale del manico M.

Quando la lastra 6 è in posizione chiusa, come in Fig. 6, la lama 20 sporge assialmente in avanti oltre il bordo estremo anteriore 2' del corpo cavo 1 e la parte inferiore del tagliente 22 sporge appena un poco verso il basso, rispetto allo stesso bordo estremo 2' del corpo 1. Quando la lastra 6 è in posizione aperta, il bordo tagliente 22 della lama non è accessibile dall'esterno.

Il bordo estremo anteriore 2' del corpo cavo è posto a breve distanza, in direzione radiale, dalla superficie inferiore dell'estremità anteriore 7' della lastra superiore 6 ed inoltre a breve distanza assiale e posteriormente alla lama 20, per definire, quando, la porzione anteriore 7 della lastra 6 si flette verso l'alto, una stretta fessura 16 per il passaggio delle scaglie o trucioli D di osso verso l'interno della cavità 11 del corpo cavo (FIG. 7).

Nel funzionamento, il dispositivo in oggetto viene utilizzato, per raschiare, in posizione chiusa. Tipicamente, si applica al dispositivo una forza rivolta verso l'osso B, e si dispone la parte anteriore 2 del corpo cavo 1 in modo che risulti aderente e in appoggio sulla superficie dell'osso B. Poiché il tagliente 22 sporge verso il basso rispetto al bordo estremo 2' del corpo 1, esso viene a contatto con l'osso donatore e spinge verso l'alto la porzione anteriore 7, la quale si flette distanziandosi dal corpo 1 e dando origine a detta fessura 16, larga circa 0,5 mm. Allo stesso tempo, il tagliente 22 è premuto contro l'osso con una spinta sostanzialmente costante, determinata dalla reazione alla deformazione elastica della porzione 7. Muovendo il dispositivo parallelamente alla superficie dell'osso B, la lama 20, agente con la superficie attiva 21, produce trucioli o scaglie D che si raccolgono, grazie all'azione della superficie attiva 21, entro la cavità 11 attraverso la fessura 16.

La costanza della spinta con cui il tagliente 22 viene premuto evita il pericolo di tagli o lacerazioni su tessuti molli vicini alla zona di prelievo, causati da un'eccessiva pressione, che provocherebbero gravi lesioni indesiderate a vasi sanguigni o, più pericolosamente, a nervi o tendini.

La deformazione della porzione anteriore 7 distanzia quindi leggermente il bordo anteriore 2' del corpo cavo 1 dalla estremità 7' della lastra 6 aumentando la luce di passaggio 16 per i trucioli di osso che entrano nel corpo cavo e sono qui raccolti e custoditi.

La porzione anteriore 2 del corpo cavo 1 è sagomata in modo che, mantenendo inalterata la propria larghezza, essa degrada in altezza sino a zero. In particolare, il profilo inferiore (indicato con R in FIG. 7) della superficie inferiore 2a della porzione anteriore 2 forma, nel piano assiale, un angolo acuto Q con l'asse A della lama 20, del valore di 5 - 30 gradi, ossia tale che, mentre il profilo R, durante la fase di raschiatura, è sostanzialmente aderente alla superficie dell'osso B, la superficie attiva 21 della lama 20 è inclinata di un corrispondente angolo acuto, rispetto alla verticale alla superficie dell'osso B, idoneo per raschiare trucioli e scaglie D dall'osso B. Questa caratteristica migliora sensibilmente le prestazioni dello strumento.

Inoltre, la porzione anteriore 2 del corpo cavo 1 presenta alla propria estremità anteriore una superficie inferiore 2a arrotondata idonea all'appoggio sull'osso donatore.

Tirando successivamente verso il retro la lastra superiore 6, si scoperchia la cavità 11 in modo da poter estrarre da questa le particelle di osso accumulatesi.

La cavità 11 del corpo cavo 1 termina, dal lato distante dall'estremità arrotondata, con una porzione intermedia 3, piana, posta sostanzialmente a contatto con la lastra superiore 6, e lunga abbastanza affinché, quando la lastra superiore 6 viene arretrata completamente, il tagliente 22 della lama si trovi in corrispondenza di detta parte piana restando protetto dai contatti accidentali.

Claims (8)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per prelevare scaglie o trucioli, mediante raschiatura, da un osso donatore, conprendente un manico (M) internamente cavo, composta da un corpo cavo (1) avente una cavità (11), e da mezzi scorrevoli per chiudere e rispettivamente rendere accessibile la cavità (11), e mezzi raschianti (20) posti all'estremità anteriore di detti mezzi scorrevoli e comprendenti una luce per il passaggio delle scaglie o trucioli di osso all'interno della cavità (11), detti mezzi scorrevoli conprendendo una lastra superiore (6) posta sul lato superiore del corpo cavo (1), atta a chiudere la cavità (11) e scorrevole rispetto a questa, la cui porzione anteriore (7) è svincolata dal corpo cavo (1) ed è elasticamente deformabile per allontanarsi, sotto carico, dal bordo anteriore di questo, caratterizzato dal fatto che detti mezzi raschianti conprendono una lama (20) posta all'estremità anteriore di detta lastra scorrevole (6), avente una superficie attiva (21) perpendicolare o quasi con l'asse longitudinale del manico (M).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato per il fatto che il profilo del tagliente (22) della lama (20) è ad arco.
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato per il fatto che la lama (20) ha forma di tronco di cono, con asse (A) parallelo all'asse longitudinale del corpo cavo 1, avente una base maggiore piana o pressoché piana, che definisce detta superficie attiva (21) della lama (20) ed il cui bordo forma un bordo tagliente (22) la cui porzione inferiore è atta a raschiare sull'osso donatore.
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato per il fatto che il bordo estremo anteriore (2') del corpo cavo (1) è posto a breve distanza, in direzione radiale, dalla superficie inferiore dell'estremità anteriore (7') della lastra superiore (6) ed inoltre a breve distanza assiale e posteriormente alla lama (20), per definire, quando, la porzione anteriore (7) della lastra (6) si flette verso l'alto, uno stretto passaggio delle scaglie o trucioli (D) di osso verso l'interno della cavità (11).
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato per il fatto che la porzione anteriore (2) del corpo cavo (1) è sagomata in modo che essa degrada in altezza sino a zero alla propria estremità anteriore (2'), con una superficie inferiore (2a) arrotondata, atta a trovare appoggio sull'osso donatore.
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato per il fatto che, il profilo inferiore (R) della superficie inferiore (2a) della porzione anteriore 2, forma, nel piano assiale, un angolo acuto (Q) con l'asse (A) della lama (20), del valore di 5 -30 gradi.
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato per il fatto che la lastra superiore (6) è vincolata al corpo cavo (1) da mezzi laterali di incastro (4, 5) con possibilità di scorrere rispetto ad essa, in direzione longitudinale, tra una posizione estrema in avanti, in cui chiude la cavità (11) del corpo cavo (1) e la lama (20) sporge in avanti oltre il bordo estremo anteriore (2') del coipo cavo (1), ed una posizione arretrata in cui la cavità (11) è almeno in parte scoperta, ed il bordo tagliente (22) della lama (20) non è accessibile dall'esterno.
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato per il fatto che i mezzi di incastro (4, 5) tra il corpo cavo (1) e la lastra superiore (6) terminano, ad una certa distanza dal bordo anteriore (2') del corpo cavo (1) in guisa che la porzione anteriore (7) di lastra ove è posta la lama (20) sia sostenuta elasticamente a sbalzo.