ITMO20120253A1 - Tappo per contenitori. - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
Tappo per contenitori
L’invenzione concerne un tappo per contenitori, particolarmente ottenibile tramite stampaggio di un materiale polimerico. Il tappo secondo l’invenzione à ̈ particolarmente adatto per chiudere bottiglie, per esempio destinate a contenere liquidi, anche se esso può teoricamente essere utilizzato per chiudere altri tipi di contenitori, per esempio vasetti.
Sono noti tappi per bottiglie comprendenti una parete laterale cilindrica su una superficie interna della quale sono ricavati uno o più elementi di ancoraggio, per esempio filetti, atti a consentire al tappo di essere rimuovibilmente fissato ad un collo della bottiglia. I tappi noti comprendono inoltre una parete superiore, avente una forma in pianta sostanzialmente circolare, dalla quale si proietta la parete laterale cilindrica.
Un labbro di tenuta interno ed un labbro di tenuta esterno si proiettano dalla parete superiore dei tappi noti verso l’interno del tappo. Il labbro di tenuta interno ed il labbro di tenuta esterno hanno entrambi forma anulare, ma il labbro di tenuta interno ha un diametro minore del labbro di tenuta esterno. Il labbro di tenuta interno à ̈ destinato ad impegnarsi con una superficie laterale interna del collo della bottiglia, mentre il labbro di tenuta esterno à ̈ destinato ad impegnarsi con una superficie laterale esterna del collo della bottiglia. In questo modo, il labbro di tenuta interno e il labbro di tenuta esterno rendono difficile, se non impossibile, il passaggio di sostanze dall’interno della bottiglia verso l’esterno o viceversa.
Tappi provvisti di due labbri di tenuta del tipo sopra menzionato sono descritti, ad esempio, in US 4489845, EP0076778, US 4560077.
I tappi provvisti di un labbro di tenuta interno e di un labbro di tenuta esterno del tipo sopra descritto hanno alcuni svantaggi che si manifestano quando il collo della bottiglia su cui à ̈ applicato il tappo viene sottoposto a temperature maggiori della temperatura ambiente. Per esempio, i colli delle bottiglie che vengono riempite con procedimenti di riempimento a caldo, possono facilmente raggiungere temperature dell’ordine di 70-90°C durante le fasi di riempimento, tappatura e negli istanti immediatamente successivi. Ancora, durante il trasporto dal luogo di produzione al luogo di vendita, può accadere che nei veicoli che trasportano le bottiglie riempite e chiuse vengano raggiunte temperature dell’ordine di 40-50°C, particolarmente nei periodi estivi.
A queste temperature, il collo della bottiglia tende ad allargarsi per effetto sia della dilatazione termica, che della pressione che si sviluppa internamente alla bottiglia, soprattutto se la bottiglia contiene una bevanda gasata. Il tappo, che à ̈ solitamente realizzato con materiali aventi una maggior percentuale di fase cristallina e quindi più rigidi rispetto al collo della bottiglia, si dilata meno di quest’ultimo. Il collo della bottiglia applica pertanto sul tappo, e in particolare sul labbro di tenuta esterno, una forza che tende ad allargare circonferenzialmente il labbro di tenuta esterno. A causa del suo limitato spessore, il labbro di tenuta esterno talvolta non à ̈ in grado di resistere alla forza di allargamento applicata dal collo della bottiglia. Può pertanto accadere che il labbro di tenuta esterno venga deformato significativamente, così da compromettere la sua capacità di tenuta.
Sono inoltre noti tappi che comprendono un ringrosso che si proietta verso l’interno del tappo da una zona di connessione fra la parete laterale cilindrica e la parete superiore. Tappi di questo tipo sono descritti, per esempio, in EP 0960054 e in EP 0316167. Il ringrosso aumenta la rigidezza della zona di connessione fra la parete laterale cilindrica e la parete superiore e consente di resistere all’azione di allargamento esercitata dal collo della bottiglia quando quest’ultimo si dilata.
Il ringrosso dei tappi sopra descritti ha tuttavia lo svantaggio che, nella zona di connessione fra la parete laterale cilindrica e la parete superiore del tappo, lo spessore del tappo à ̈ relativamente elevato. Ciò comporta un aumento significativo della quantità di materiale polimerico necessaria per fabbricare un singolo tappo. Inoltre, a causa del suo elevato spessore, la zona di connessione fra la parete laterale cilindrica e la parete superiore può non essere facile da raffreddare uniformemente durante lo stampaggio del tappo. Ancora, il ringrosso può irrigidire eccessivamente la zona di connessione fra la parete laterale cilindrica e la parete superiore, il che comporta difficoltà nell’applicare il tappo alla bottiglia, quando la bottiglia deve essere sigillata dopo la fase di riempimento.
Uno scopo dell’invenzione à ̈ migliorare i tappi per chiudere contenitori, particolarmente bottiglie.
Un ulteriore scopo à ̈ fornire un tappo per contenitori che sia in grado di contenere efficacemente eventuali dilatazioni o allargamenti di un collo del contenitore su cui il tappo à ̈ applicato.
Un altro scopo à ̈ fornire un tappo per contenitori che non richieda eccessive quantità di materiale polimerico per essere prodotto.
Ancora un altro scopo à ̈ fornire un tappo per contenitori che possa essere facilmente raffreddato durante la produzione del tappo.
Un ulteriore scopo à ̈ fornire un tappo per contenitori che possa essere facilmente applicato a contenitori riempiti da sigillare.
Secondo l’invenzione, à ̈ previsto un tappo per un contenitore, comprendente:
- una parete laterale provvista di almeno un elemento di ancoraggio per fissare rimuovibilmente il tappo a un collo del contenitore;
- una parete superiore disposta trasversalmente alla parete laterale; - una zona di connessione in cui la parete laterale à ̈ connessa alla parete superiore;
in cui la zona di connessione comprende una prima porzione di parete che dalla parete laterale si proietta verso l’interno del tappo e una seconda porzione di parete che unisce la prima porzione di parete alla parete superiore, cosicché la seconda porzione di parete possa impegnarsi a tenuta con una superficie laterale esterna del collo del contenitore, la prima porzione di parete e la seconda porzione di parete definendo una struttura di recesso su una superficie esterna della zona di connessione. Nel tappo secondo l’invenzione, la seconda porzione di parete della zona di connessione va a contatto con la superficie laterale esterna del collo del contenitore, esercitando la funzione che nei tappi secondo lo stato della tecnica era esercitata dal labbro di tenuta esterno. La seconda porzione di parete della zona di connessione ha una rigidezza maggiore del labbro di tenuta esterno dei tappi noti, che si proiettava a sbalzo dalla parete superiore del tappo ed era pertanto molto flessibile. Al contrario, per deformare la seconda porzione di parete del tappo secondo l’invenzione, à ̈ necessario comprimere la prima porzione di parete lungo una direzione in cui si estende la prima porzione di parete, il che richiede sforzi relativamente elevati. Di conseguenza, grazie alla conformazione della zona di connessione, il tappo secondo l’invenzione à ̈ in grado di contrastare efficacemente eventuali dilatazioni o rigonfiamenti del collo del contenitore.
Inoltre, la struttura di recesso alleggerisce la zona di connessione all’esterno del tappo. Ciò consente di ridurre la quantità di materiale richiesta per formare un singolo tappo, rispetto ai tappi noti provvisti di un ringrosso nella zona di connessione.
La struttura di recesso consente inoltre di semplificare il raffreddamento del tappo, qualora questo venga ottenuto mediante stampaggio di un materiale polimerico. Infatti, la struttura di recesso evita che nella zona di connessione vengano concentrate quantità eccessive di materiale polimerico, che richiederebbero tempi di raffreddamento più lunghi rispetto ad altre zone del tappo.
Infine, la struttura di recesso mantiene la rigidezza della zona di connessione al di sotto di un valore limite oltre il quale il tappo potrebbe essere applicato con difficoltà al contenitore riempito da sigillare. Al termine del processo industriale di riempimento, il contenitore può dunque essere tappato con facilità .
In una versione, la struttura di recesso comprende una pluralità di recessi distribuiti circonferenzialmente all’esterno del tappo lungo la zona di connessione.
Il tappo può inoltre comprendere una pluralità di nervature di irrigidimento distribuite circonferenzialmente all’esterno del tappo lungo la zona di connessione.
Una nervatura di irrigidimento separa ciascun recesso dal recesso adiacente.
Le nervature di irrigidimento consentono di aumentare ulteriormente la rigidezza della zona di connessione, cosicché il tappo sia in grado di resistere a dilazioni o rigonfiamenti del collo, senza tuttavia raggiungere valori di rigidezza tali da creare difficoltà quando il contenitore deve essere tappato industrialmente.
In una versione, un labbro di tenuta interno, avente ad esempio una conformazione anulare, si proietta dalla parete superiore all’interno del tappo, così da impegnarsi a tenuta con una superficie laterale interna del collo del contenitore.
Quando il tappo viene applicato ad un contenitore, il labbro di tenuta interno garantisce una buona tenuta a contatto con la superficie laterale interna del collo del contenitore. La seconda porzione di parete della zona di connessione garantisce una buona tenuta a contatto con la superficie laterale esterna del collo del contenitore. E’ così possibile evitare passaggi di sostanze fra l’interno del contenitore e l’ambiente esterno, o viceversa. L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano alcune versioni esemplificative e non limitative di attuazione, in cui:
Figura 1 Ã ̈ una vista dal basso di un tappo per chiudere un contenitore; Figura 2 Ã ̈ una sezione presa lungo il piano II-II di Figura 1;
Figura 3 Ã ̈ una sezione presa lungo il piano III-III di Figura 2;
Figura 4 Ã ̈ una sezione come quella di Figura 2, mostrante il tappo applicato su un collo di contenitore;
Figura 5 à ̈ una vista prospettica mostrante il tappo delle Figure da 1 a 4 dall’esterno;
Figura 6 Ã ̈ una sezione schematica mostrante un tappo secondo una versione alternativa;
Figura 7 Ã ̈ una vista dal basso del tappo di Figura 6.
Le Figure da 1 a 5 mostrano un tappo 1 atto ad essere rimuovibilmente fissato ad un contenitore per chiuderne una estremità aperta. Il contenitore che il tappo 1 consente di chiudere può essere una bottiglia destinata a contenere un liquido, un vasetto o un contenitore di altro tipo.
Il tappo 1 à ̈ realizzato in materiale polimerico, per esempio tramite stampaggio. In particolare, il tappo 1 può essere realizzato mediante stampaggio a iniezione o a compressione, anche se altre tecnologie di produzione non sono da escludere.
Il tappo 1 comprende una parete laterale 2, che si estende attorno ad un asse Z. Nell’esempio raffigurato, la parete laterale 2 à ̈ sostanzialmente cilindrica.
Quando il tappo 1 Ã ̈ applicato su un collo di contenitore, la parete laterale 2 Ã ̈ sostanzialmente verticale.
La parete laterale 2 à ̈ provvista, su una propria superficie interna, di uno o più elementi di ancoraggio 3 che consentono al tappo 1 di essere rimuovibilmente fissato ad un collo del contenitore da chiudere. Nell’esempio raffigurato, gli elementi di ancoraggio 3 comprendono una pluralità di porzioni di filetto atte ad impegnarsi con corrispondenti filetti ricavati sul collo del contenitore.
In una versione alternativa non raffigurata, gli elementi di ancoraggio 3 possono avere una conformazione diversa dalle porzioni di filetto mostrate nelle Figure da 1 a 5. Per esempio, gli elementi di ancoraggio 3 potrebbero comprendere ringrossi o elementi a camma.
Il tappo 1 comprende inoltre una parete trasversale 4 disposta trasversalmente, in particolare perpendicolarmente, all’asse Z. La parete trasversale 4 à ̈ sostanzialmente piana ed ha una forma in pianta sostanzialmente circolare.
Quando il tappo 1 à ̈ applicato su un collo di contenitore, la parete trasversale 4 à ̈ disposta ad una quota maggiore della parete laterale 2, così da chiudere un’estremità superiore aperta del contenitore. La parete trasversale 4 può pertanto essere definita come una parete superiore del tappo 1, l’aggettivo “superiore†facendo riferimento alla posizione della parete trasversale 4 durante l’uso.
Una zona di connessione 5 Ã ̈ prevista per connettere la parete laterale 2 alla parete trasversale 4. La zona di connessione 5 Ã ̈ mostrata in dettaglio nella porzione ingrandita di Figura 2.
La zona di connessione 5 comprende una prima porzione di parete 6 inclinata rispetto alla parete laterale 2 e sporgente verso l’interno del tappo 1. La prima porzione di parete 6 si estende attorno all’asse Z. La prima porzione di parete 6 à ̈ disposta trasversalmente rispetto all’asse Z. La prima porzione di parete 6 si proietta verso l’interno del tappo 1, ossia verso l’asse Z, da una zona di bordo superiore della parete laterale 2. La zona di connessione 5 comprende inoltre una seconda porzione di parete 7 che à ̈ interposta fra la prima porzione di parete 6 e la parete trasversale 4. Più in particolare, la seconda porzione di parete 7 collega la prima porzione di parete 6 ad un bordo periferico della parete trasversale 4.
Anche la seconda porzione di parete 7 si estende attorno all’asse Z.
La seconda porzione di parete 7 ha un’inclinazione diversa dalla prima porzione di parete 6. In particolare, la seconda porzione di parete 7 può essere meno inclinata, ossia disposta in una configurazione più prossima ad una configurazione verticale, rispetto alla prima porzione di parete 6. L’aggettivo “verticale†viene qui utilizzato con riferimento alla posizione che il tappo assume quando à ̈ applicato su un contenitore, nella quale l’asse Z à ̈ sostanzialmente verticale e la parete trasversale 4 à ̈ disposta ad una quota maggiore della parete laterale 2.
Nell’esempio raffigurato, la seconda porzione di parete 7 à ̈ sostanzialmente verticale.
La prima porzione di parete 6 ha uno spessore sostanzialmente uguale allo spessore della seconda porzione di parete 7.
La seconda porzione di parete 7 à ̈ delimitata, all’interno del tappo 1, da una superficie di tenuta 8 atta ad impegnarsi con una superficie laterale esterna del collo del contenitore. La superficie di tenuta 8 può essere leggermente convessa verso l’interno del tappo 1, oppure può essere sagomata come un labbro che si proietta verso l’interno del tappo 1, così da esercitare più facilmente un’azione di tenuta quando la superficie di tenuta 8 viene a contatto con il collo del contenitore.
La prima porzione di parete 6 e la seconda porzione di parete 7 definiscono, su una superficie esterna della zona di connessione 5 – ossia su una superficie della zona di connessione 5 rivolta verso l’esterno del tappo 1 – una struttura di recesso 9 che permette di alleggerire la zona di connessione 5 rispetto al caso in cui il tappo fosse delimitato da un profilo esterno del tipo adottato nei tappi noti.
Nell’esempio raffigurato, la struttura di recesso 9 comprende una pluralità di recessi 10 distribuiti attorno all’asse Z lungo la zona di connessione 5, all’esterno del tappo 1. E’ inoltre prevista una pluralità di nervature di irrigidimento 11, anch’esse distribuite attorno all’asse Z lungo la zona di connessione 5, all’esterno del tappo 1.
In altre parole, i recessi 10 e le nervature di irrigidimento 11 si estendono lungo uno spigolo esterno del tappo 1, nella zona di connessione 5 fra la parete laterale 2 e la parete trasversale 4.
Ciascun recesso 10 Ã ̈ individuato fra due nervature di irrigidimento 11. In altre parole, ciascuna nervatura di irrigidimento 11 separa due recessi 10 adiacenti.
Le nervature di irrigidimento 11 hanno una conformazione sostanzialmente piana. Ciascuna nervatura di irrigidimento 11 si estende prevalentemente in un piano che contiene l’asse Z. Le nervature di irrigidimento 11 sono pertanto nervature radiali.
Le nervature di irrigidimento 11 hanno un profilo esterno arrotondato.
Le nervature di irrigidimento 11 hanno uno spessore sostanzialmente costante fra una nervatura e l’altra, come pure lungo la singola nervatura. Le nervature di irrigidimento 11 possono essere angolarmente equidistanziate.
I recessi 10 possono avere un’estensione angolare attorno all’asse Z uguale fra un recesso 10 e l’altro.
In corrispondenza dei recessi 10, la zona di connessione 5 ha un profilo esterno che copia sostanzialmente il profilo interno della zona di connessione 5, ossia della prima porzione di parete 6 e della seconda porzione di parete 7. In altre parole, il profilo interno e il profilo esterno della zona di connessione 5 hanno, in corrispondenza dei recessi 10, sostanzialmente il medesimo andamento, in particolare un profilo ondulato che sporge verso l’interno del tappo e quindi si raccorda, verticalmente o quasi, con la parete trasversale 4.
Il tappo 1 può inoltre essere dotato di un labbro di tenuta interno 12, di forma anulare, che si proietta dalla parete trasversale 4 verso l’interno del tappo 1. Il labbro di tenuta interno 12 à ̈ atto ad essere inserito all’interno del collo del contenitore per impegnarsi a tenuta con la superficie laterale interna del collo. In particolare, il labbro di tenuta interno 12 può essere delimitato da una superficie di tenuta convessa 13 per venire a contatto con la superficie laterale interna del collo del contenitore.
Il tappo 1 può comprendere un elemento di battuta 16, conformato come una protrusione anulare che si proietta dalla parete trasversale 4 verso l’interno del tappo 1. L’elemento di battuta 16 à ̈ interposto fra la superficie di tenuta 8 e il labbro di tenuta interno 12. In altre parole, l’elemento di battuta 16 ha un diametro minore del diametro della superficie di tenuta 8, ma maggiore del diametro del labbro di tenuta interno 12.
L’elemento di battuta 16 à ̈ più corto del labbro di tenuta interno 12, così da impegnarsi con un bordo superiore del collo del contenitore.
In una versione, l’elemento di battuta 16 può essere omesso.
Su una superficie esterna della parete laterale 2 possono essere presenti zigrinature 14 per rendere più semplice sia applicare il tappo 1 ad un contenitore in una linea automatica di tappatura, che afferrare il tappo 1 da parte dell’utilizzatore, quando il tappo 1 deve essere rimosso dal contenitore o applicato al contenitore.
Le zigrinature 14 possono avere la forma di righe in rilievo che si proiettano dalla superficie esterna della parete laterale 2, parallelamente all’asse Z.
Le zigrinature 14 possono anche essere raggruppate in gruppi, due gruppi adiacenti di zigrinature 14 essendo separati da una porzione liscia 15 (ossia non zigrinata) di superficie esterna della parete laterale 2, come nell’esempio di Figura 5. Nell’esempio di Figura 5, i gruppi di zigrinature 14 sono formati da tre zigrinature 14.
In alternativa, le zigrinature 14 possono essere distribuite in maniera equidistanziata attorno all’asse Z.
Le zigrinature 14 possono estendersi come continuazione, lungo la parete laterale 2, di tutte o una parte delle nervature di irrigidimento 11. In quest’ultimo caso, come mostrato in Figura 5, le nervature di irrigidimento 11 dalle quali si estendono le zigrinature 14 possono proiettarsi verso l’esterno del tappo 1 più delle altre nervature di irrigidimento 11.
Il tappo 1 può inoltre comprendere un anello di garanzia 17, connesso in maniera frangibile ad un bordo inferiore della parete laterale 2, per esempio tramite una pluralità di elementi a ponte.
L’anello di garanzia 17 può comprendere una porzione anulare esterna 18, connessa alla parete laterale 2 ed estendentesi al di sotto di quest’ultima. L’anello di garanzia 17 può inoltre comprendere una porzione ripiegata 19, connessa alla porzione anulare esterna 18 e ripiegata verso l’alto all’interno del tappo 1, così da essere circondata dalla porzione anulare esterna 18. La porzione ripiegata 19 à ̈ atta ad interagire con una protrusione anulare disposta all’esterno del collo del contenitore.
Il tappo 1 può essere realizzato con un qualsiasi materiale polimerico in grado di essere stampato. In particolare, il tappo 1 può essere realizzato con una poliolefina, in particolare polietilene ad alta densità (HDPE).
Il materiale polimerico utilizzato per realizzare il tappo 1 può avere un indice di fluidità (melt index) compreso fra 0.2 e 10 g/10 minuti, misurato a 2.16 kg – 190°C secondo le norme ISO 1133 o equival enti.
La sua densità può essere compresa fra 952 e 964 kg/m<3>, misurata secondo le norme ISO 1183 o equivalenti.
Il materiale con cui à ̈ realizzato il tappo 1 può avere una distribuzione dei pesi molecolari singola o multimodale.
In una versione, il materiale con cui à ̈ realizzato il tappo 1 à ̈ un omopolimero.
In alternativa, il materiale con cui à ̈ realizzato il tappo 1 può essere un copolimero di etilene e un’altra α-olefina avente un numero di atomi di carbonio da 3 a 12.
La Figura 4 mostra una configurazione in cui il tappo 1 Ã ̈ applicato ad un collo 20 di un contenitore. In questa configurazione, la superficie di tenuta 8 della seconda porzione di parete 7 nella zona di connessione 5 Ã ̈ a contatto con una superficie laterale esterna 21 del collo 20.
Il labbro di tenuta interno 12 à ̈ disposto all’interno del collo 20, in modo tal che la superficie di tenuta convessa 13 sia a contatto con una superficie laterale interna 22 del collo 20.
Un bordo superiore 23 del collo 20 à ̈ a battuta contro l’elemento di battuta 16 che, se presente, assicura che il collo 20 sia penetrato nel tappo 1 della corretta quantità .
La superficie di tenuta 8 e la superficie di tenuta convessa 13 impediscono alle sostanze, particolarmente gassose, presenti all’interno del contenitore di fuoriuscire nell’ambiente esterno e, al tempo stesso, impediscono alle sostanze presenti nell’ambiente esterno di entrare nel contenitore. Vengono così preservate l’integrità e le proprietà del liquido o altra sostanza presente nel contenitore.
Inoltre, se il collo 20 tende ad allargarsi, per effetto ad esempio delle elevate temperature o della pressione che si genera all’interno del contenitore, il collo 20 applica al tappo 1, nella zona di connessione 5, una forza che à ̈ diretta radialmente verso l’esterno rispetto all’asse Z.
Il tappo 1 reagisce con una forza diretta lungo la prima porzione di parete 6 della zona di connessione 5, nel verso indicato dalla freccia F in Figura 4. Per deformare il tappo 1 verso l’esterno, il collo 20 deve vincere la forza indicata dalla freccia F.
La prima porzione di parete 6 si comporta localmente come una trave che deve essere compressa assialmente affinché il collo 20 possa allargarsi. Pertanto, il collo 20 può allargarsi soltanto dopo aver vinto una forza resistente notevole. Nella maggior parte dei casi, il collo 20 non à ̈ in grado di vincere questa forza resistente e rimane quindi sostanzialmente indeformato.
In pratica, l’anello di tenuta esterno presente nei tappi secondo lo stato della tecnica à ̈ stato sostituito nel tappo 1 dalla superficie di tenuta 8 della seconda porzione di parete 7. Per i motivi sopra esposti, la seconda porzione di parete 7 à ̈ più difficile da deformare rispetto all’anello di tenuta esterno dei tappi noti. Pertanto, il tappo 1 à ̈ in grado di limitare più efficacemente le deformazioni del collo.
Al tempo stesso, i recessi 10 consentono di alleggerire il tappo 1 lungo uno spigolo esterno in cui la parete laterale 2 Ã ̈ unita alla parete trasversale 4.
In questo modo, quando il tappo viene applicato sul collo 20 del contenitore al termine del procedimento industriale di riempimento del contenitore, la zona di connessione 5 non si comporta in maniera eccessivamente rigida e non crea eccessive difficoltà durante la fase di tappatura.
Nell’esempio finora descritto, la prima porzione di parete 6 forma un angolo ottuso con la parete laterale 2 del tappo 1. In particolare, l’angolo formato fra la prima porzione di parete 6 e la parete laterale 2 può essere compreso fra 90° e 150°.
In una versione non raffigurata, la prima porzione di parete 6 potrebbe formare un angolo di 90° rispetto alla parete later ale 2. In questo caso, la prima porzione di parete 6 si proietterebbe verso l’interno del tappo 1 perpendicolarmente alla parete laterale 2.
In alternativa, la prima porzione di parete 6 potrebbe formare un angolo acuto, ossia minore di 90°, con la parete laterale 2. In questo caso, la prima porzione di parete 6 si estenderebbe verso l’interno del tappo 1 in modo da essere inclinata verso il basso, ossia verso l’anello di garanzia 17.
Le Figure 6 e 7 mostrano una versione alternativa di un tappo 101 per chiudere un contenitore.
Il tappo 101 differisce dal tappo 1 mostrato nelle Figure da 1 a 5 perché à ̈ provvisto di una struttura di irrigidimento per irrigidire la parete trasversale 4. La struttura di irrigidimento comprende una disposizione di nervature 24 che si proiettano da una superficie interna della parete trasversale 4 verso l’interno del tappo 101.
In particolare, la disposizione di nervature 24 comprende una pluralità di nervature radiali 25 che si estendono da una zona centrale verso il labbro di tenuta interno 12. Le nervature radiali 25 possono avere un’altezza che, dopo essere rimasta costante per un tratto iniziale, diminuisce progressivamente avvicinandosi al labbro di tenuta interno 12.
La disposizione di nervature 24 può inoltre comprendere una nervatura anulare 26 disposta in una regione centrale della parete trasversale 4. La nervatura anulare 26 può avere forma in pianta circolare e può essere concentrica alla parete trasversale 4. Le nervature radiali 25 partono dalla nervatura anulare 26 e si estendono radialmente all’esterno di quest’ultima.
In una versione, à ̈ possibile prevedere cinque nervature radiali 25, ma più in generale il numero di nervature radiali 25 può essere scelto liberamente e può essere diverso da cinque.
Le nervature radiali 25 danno alla disposizione di nervature 24 una configurazione a stella.
In una versione non raffigurata, al posto delle nervature radiali 25 à ̈ possibile adottare una pluralità di nervature che si estendono sulla parete trasversale 4 in direzioni non radiali. E’ anche possibile omettere la nervatura anulare 26.
La disposizione di nervature 24 consente di aumentare la rigidezza della parete trasversale 4, in modo tale da limitare le deformazioni della parete trasversale 4, soprattutto quando all’interno del contenitore chiuso dal tappo 101 si sviluppano pressioni elevate. Ciò può accadere frequentemente, soprattutto per contenitori contenenti bibite gasate.
Le altre caratteristiche del tappo 101 sono analoghe a quelle precedentemente descritte per il tappo 1.
In particolare, il tappo 101 comprende una zona di connessione 5 sagomata in maniera analoga alla zona di connessione 5 descritta con riferimento alle Figure da 1 a 5 e presentante i medesimi vantaggi discussi in precedenza per il tappo 1. Nella zona di connessione 5 Ã ̈ possibile individuare la prima porzione di parete 6 e la seconda porzione di parete 7, sagomate come precedentemente descritto con riferimento alle Figure da 1 a 5. Il tappo 101 presenta inoltre, su una superficie esterna della zona di connessione 5, le nervature di irrigidimento 11 e i recessi 10 descritti in precedenza.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Tappo per un contenitore, comprendente: - una parete laterale (2) provvista di almeno un elemento di ancoraggio (3) per fissare rimuovibilmente il tappo (1; 101) a un collo (20) del contenitore; - una parete superiore (4) disposta trasversalmente alla parete laterale (2); - una zona di connessione (5) in cui la parete laterale (2) à ̈ connessa alla parete superiore (4); in cui la zona di connessione (5) comprende una prima porzione di parete (6) che dalla parete laterale (2) si proietta verso l’interno del tappo (1; 101) e una seconda porzione di parete (7) che unisce la prima porzione di parete (6) alla parete superiore (4), la prima porzione di parete (6) e la seconda porzione di parete (7) definendo una struttura di recesso (9) su una superficie esterna della zona di connessione (5).
- 2. Tappo secondo la rivendicazione 1, in cui la seconda porzione di parete (7) comprende una superficie di tenuta (8) atta ad impegnarsi a tenuta con una superficie laterale esterna (22) del collo (20), la prima porzione di parete (6) supportando la seconda porzione di parete (7) in maniera tale che, per allargare il diametro della superficie di tenuta (8), occorra comprimere la prima porzione di parete (6) in una direzione radiale rispetto alla parete laterale (2).
- 3. Tappo secondo la rivendicazione 1 oppure 2, in cui la prima porzione di parete (6) Ã ̈ inclinata rispetto alla parete laterale (2).
- 4. Tappo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la prima porzione di parete (6) forma con la parete laterale (2) un angolo che à ̈ maggiore o uguale di 90°, e minore o uguale di 150°.
- 5. Tappo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la seconda porzione di parete (7) Ã ̈ sostanzialmente parallela alla parete laterale (2).
- 6. Tappo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la struttura di recesso (9) comprende una pluralità di recessi (10) distribuiti lungo la superficie esterna della zona di connessione (5), una pluralità di nervature di irrigidimento (11) essendo previste lungo detta superficie esterna in maniera tale che ciascun recesso (10) sia definito fra due nervature di irrigidimento (11) consecutive.
- 7. Tappo secondo la rivendicazione 6, in cui ciascuna nervatura di irrigidimento (11) ha una conformazione piana e si estende radialmente rispetto alla parete laterale (4).
- 8. Tappo secondo la rivendicazione 6 oppure 7, in cui, in corrispondenza di ciascun recesso (10), la prima porzione di parete (6) e la seconda porzione di parete (7) hanno sostanzialmente lo stesso spessore.
- 9. Tappo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui un labbro di tenuta interno (12) avente una conformazione anulare si proietta dalla parete superiore (4) per impegnarsi con una superficie laterale interna (22) del collo (20).
- 10. Tappo secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre un elemento di battuta anulare (16) che si proietta dalla parete superiore (4) così che un bordo superiore (23) del collo (20) possa andare a battuta contro l’elemento di battuta anulare (16).
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