ITMI961786A1 - Dispositivo di distribuzione per tubi di riscaldamento o simili - Google Patents

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ITMI961786A1
ITMI961786A1 IT96MI001786A ITMI961786A ITMI961786A1 IT MI961786 A1 ITMI961786 A1 IT MI961786A1 IT 96MI001786 A IT96MI001786 A IT 96MI001786A IT MI961786 A ITMI961786 A IT MI961786A IT MI961786 A1 ITMI961786 A1 IT MI961786A1
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Fugo Ag
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Description

"Dispositivo di distribuzione per tubi
di riscaldamento o simili"
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di distribuzione per tubi di riscaldamento o similari secondo la definizione introduttiva della rivendicazione 1.
Un siffatto dispositivo di distribuzione con una cassa di distribuzione come pure con un distributore fissato in questa cassa di distribuzione viene ancorato nella muratura di una casa, rispettivamente di una abitazione, per esempio per il collegamento delle condutture o tubazioni di adduzione per radiatori, in corrispondenza di un punto centrale, è collegato con adduzioni (centrali) per acqua di riscaldamento (cosiddette linee principali), e serve alla distribuzione dell'acqua di riscaldamento, addotta da una linea principale, nelle rispettive singole linee o diramazioni di riscaldamento. Un ulteriore impiego di un siffatto dispositivo di distribuzione del genere in questione è il settore sanitario con la distribuzione di acqua calda, rispettivamente di acqua fredda, a diversi elementi sanitari.
I dispositivi di distribuzione tradizionali presentano casse di distribuzione a guisa di parallelepipedo e disposte trasversali nello stato montato, nelle quali sono fissati i corpi di distribuzione estendentisi parimenti orizzontalmente nello stato montato. La ragione di ciò risiede nel fatto che abitualmente le linee di adduzione, da condurre ad un siffatto corpo di distribuzione o collettore, per i singoli radiatori, rispettivamente impianti di sanitari, vengono condotte o posate su un pavimento grezzo (da coprire poi con uno stato di malta o sottofondo) e sono formate da tubi di ferro, rispettivamente di acciaio. Mediante il corpo di distribuzione estendentesi orizzontalmente e con uscite orientate verticalmente verso il basso è allora possibile installare un siffatto tubo di riscaldamento (difficilmente piegabile) con un dispendio di piegamento, e quindi di lavoro, comparabilmente modesto.
Invero l'impiego di siffatti dispositivi di distribuzione noti porta ad una pluralità di problemi:
così i corpi di distribuzione ai quali è collegabile un grande numero di condutture di adduzione — sono abituali in commercio sino a dodici oppure a quindici condutture — rendono necessaria una cassa di distribuzione corrispondentemente larga, la quale si estende poi sulla relativa larghezza nella muratura. Se questa larghezza supera però una larghezza di circa 40 fino a 50 cm (la qual cosa si verifica di regola già a partire da quattro fino a cinque condutture di adduzione), per ragioni di stabilità nella muratura è necessario prevedere una cosiddetta architrave, la quale comporta un aumentato dispendio tecnico-costruttivo di materiali. Inoltre, in seguito ad una pluralità di larghezze di casse di distribuzione da immurare, nei lavori pratici di costruzione si rileva la tendenza di prevedere fondamentalmente nella muratura uno spazio per la cassa di distribuzione più larga ottenibile e, in modo corrispondente, un'architrave, la qual cosa si estrinseca in modo svantaggioso sui costi di costruzione. Inoltre — in seguito alle condutture di adduzione in ferro, rispettivamente in acciaio, sinora impiegate prevalentemente — è tradizionalmente abituale fissare le estremità delle condutture dei tubi al corpo di distribuzione per mezzo di un collegamento ad avvitamento (per esempio con un dado a cappello), rispettivamente produrre la chiusura a tenuta. A prescindere dal considerevole e complicato dispendio di montaggio in seguito alla conduzione o guida sottostante delle condutture, siffatte chiusure a tenuta vanno però controllate periodicamente relativamente alla loro ermeticità, e la norma di legge specifica (DIN 1988) prevede relativamente a ciò che siffatte casse di distribuzione devono essere liberamente accessibili. In modo corrispondente pertanto le casse di distribuzione tradizionali, ancorate in una parete, vengono realizzate con un battente frontale, con un portello oscillabile o similari. Da punti di vista estetici, rispettivamente dell'arredamento, un siffatto portello, rispettivamente copertura, chiudente sul lato frontale la cassa di distribuzione, presenta un effetto disturbante.
Il compito della presente invenzione è pertanto quello di creare un dispositivo di distribuzione secondo il preambolo della rivendicazione 1, il quale dispositivo di distribuzione supera i menzionati svantaggi, in particolare il montaggio della cassa di distribuzione in una parete o simili e semplifica il collegamento delle condutture o tubazioni di adduzione, come pure consente la disposizione nascosta della cassa di distribuzione.
Il compito viene risolto mediante il dispositivo di distribuzione con le caratteristiche della rivendicazione 1. In relazione a ciò un vantaggio sostanziale secondo l'invenzione consiste nel fatto che la cassa di distribuzione montabile di costa rende inutili accorgimenti tecnico-costruttivi, come ad esempio il prevedere un'architrave nella muratura, anche nel caso di un elevato numero di collegamenti, ovvero raccordi.
Ciò viene reso possibile mediante l'applicazione sostanzialmente verticale del corpo di distribuzione esteso longitudinalmente, laddove le caratteristiche di piegamento particolarmente favorevoli del tubo composito di materiale sintetico, nel frattempo frequentemente ottenibile ed impiegato in misura crescente anche per le condutture di adduzione per radiatori o similari, si dimostrano particolarmente favorevoli per questo dispositivo. Inoltre siffatti tubi compositi di materiale sintetico consentono un col legamento duraturo ed a tenuta con un aggetto (uscita) nella cassa di distribuzione per mezzo di un collegamento di pressatura, ovvero a pressione, il quale viene realizzato mediante applicazione a pressione di una bussola a pressione — formata preferibilmente di acciaio legato — dall'esterno sull'estremità tubolare trovantesi in corrispondenza dell'uscita del corpo di distribuzione o collettore.
Un siffatto accoppiamento a pressione, il quale sinora per le ragioni descritte più sopra non è stato impiegato per un accoppiamento tra tubi di riscaldamento e distributore, presenta inoltre il grande vantaggio che esso secondo le norme industriali tedesche DIN 1988 non deve essere liberamente accessibile per il controllo di ermeticità — la cassa di distribuzione del dispositivo di distribuzione secondo l'invenzione può quindi essere montata in modo completamente nascosto, per esempio dietro ad una tappezzeria, ed in tal modo non è visibile in maniera disturbante.
Ulteriori sviluppi preferiti dell'invenzione sono descritti nelle rivendicazioni dipendenti.
Così preferibilmente per lo meno una delle uscite è eseguita in un pezzo unico con il corpo di distribuzione ed è piegata angolarmente in ragione di un angolo predeterminato, preferibilmente di 45°, rispetto all'asse longitudinale del detto corpo di distribuzione. Si è rilevato il fatto che un siffatto angolo semplifica considerevolmente la piegatura manuale ad arco, rispettivamente ad angolo, del tubo della conduttura di adduzione durante la posa da parte dell'installatore, rispettivamente rende minimo l'impiego di forza per tale operazione — in una prova pratica nel caso di tubi dello spessore ovvero diametro di 14 fino a 18 mm non sono più necessari attrezzi di piegamento addizionali.
Per il miglioramento dell'ermeticità, rispettivamente dell'azione di pressione, è previsto un aggetto di pressione, munito di scanalature serventi come solcature di tenuta, sul lato esterno in corrispondenza di un'uscita del corpo di distribuzione, nelle quali scanalature viene inserito a pressione, con azione di deformazione e tenuta, in modo favorevole il materiale di materia plastica, rispettivamente di materiale sintetico, dei tubi compositi utilizzati .
Come completamento, rispettivamente come alternativa, per la creazione di fuoriuscite o scarichi, il corpo di distribuzione può essere munito di fori filettati (economici da un punto di vista tecnico di produzione) per l'applicazione facoltativa di uscite addizionali.
In modo particolarmente preferito la cassa di distribuzione è copribile sul lato frontale con una pluralità di elementi di copertura, rispettivamente elementi frontali, piastriformi , i quali secondo l'invenzione sono inseribili a raso nella cassa di distribuzione. In questo modo per la relativa parete viene creato un sottofondo completamente piano, privo di sporgenze ed il quale può essere munito, in modo privo di raccordi, con una tappezzeria o copertura similare, ed in tal modo non risulta visibile in modo disturbante.
Ulteriori vantaggi, caratteristiche e dettagli dell'invenzione risultano dalla descrizione seguente di esempi di esecuzione preferiti in base al disegno.
In particolare:
la figura 1 mostra una vista frontale su un dispositivo di distribuzione secondo una prima forma di esecuzione della presente invenzione;
la figura 2 mostra una vista laterale sezionata del dispositivo di distribuzione secondo la figura 1;
la figura 3 mostra una vista di un corpo di distribuzione con bocchelli a pressione fissi;
la figura 4 mostra la vista di dettaglio sezionata di un collegamento a pressione in un aggetto filettato per il collegamento con il corpo di distribuzione secondo la f igura 3 ;
le figure da 5 fino a 7 mostrano diverse esecuzioni di boccole a pressione av itabili nel corpo dì distribuzione secondo la figura 3;
la figura 8 mostra una esecuzione alternativa del corpo di distribuzione con un bocchello filettato come pure con un elemento di aggetto a pressione av itabile su di esso; le figure da 9 fino a 11 mostrano viste frontali di una cassa di distribuzione, di elementi frontali previsti per la stessa, rispettivamente di un telaio murale previsto per essa;
le figure 12 e 13 mostrano viste laterali sezionate degli elementi frontali, rispettivamente della cassa di distribuzione, e
le figure da 14 fino a 16 mostrano viste in pianta sezionate sulla cassa di distribuzione, su un elemento frontale, rispettivamente sul telaio murale secondo le figure da 9 fino a il.
Con riferimento alle figure da 1 fino a 8 viene descritta nel seguito la struttura costruttiva del distributore, rispettivamente del sistema a pressione per il collegamento del distributore con tubi da collegare.
Il sistema di distribuzione illustrato nelle figure 1, rispettivamente 2, presenta due corpi di distribuzione 20 fissati in una cassa di distribuzione 10 con pareti laterali 12, con una parete posteriore 14, con una piastra di copertura o cielo 16, come pure con una piastra di fondo 18, i quali corpi di distribuzione si estendono sostanzialmente verticalmente nella cassa di distribuzione 10 di sezione trasversale di forma rettangolare e poggiante sul suo lato stretto. I corpi di distribuzione 20 sono fissati sulla parete posteriore 14 della scatola di distribuzione 10 per mezzo di fascette o cavallotti 22.
Ciascun corpo di distribuzione 20 è un elemento pressofuso esteso in lunghezza, di forma tubolare, di getto di ottone, o simili, di un diametro di, a titolo di esempio, 19 min (corrispondente a 3/4") oppure di 25 min (corrispondente a 1") ed è munito lungo la sua superficie mantellare di bocchelli, rispettivamente derivazioni o uscite 24, i/le quali sono eseguiti/e in un pezzo unico con il corpo di distribuzione o collettore 20 e sono disposti/e distribuiti/e preferibilmente in modo allineato e a distanze regolari sulla lunghezza complessiva del corpo distributore 20. Tubi 26 di riscaldamento, rispettivamente di conduzione di acqua, preferibilmente tubi compositi a più strati — costruiti a titolo di esempio come composito pluristrato in materiale sintetico-alluminio-materiale sintetico — sono fissabili ai bocchelli 24 per mezzo di un collegamento a pressione, rispettivamente di un accoppiamento a pressione 28.
Come mostrato nella vista laterale secondola figura 2, i due corpi di distribuzione 20 sono sfalsati tra loro, con riferimento alla parete posteriore 14, in ragione di una distanza, la guale consente la conduzione di un tubo di riscaldamento 26a, collegato con il corpo di distribuzione lato sinistro mostrato in figura 1, davanti al corpo di distribuzione lato destro. Questa conduzione dal davanti, priva di complicazioni, è accennata schematicamente in figura 1.
Sul lato del fondo i corpi di distribuzione 20 sono chiusi con rubinetti, valvole o tappi di chiusura, come accennato schematicamente in figura 1 con l'indice di riferimento 30. In corrispondenza dell'estremità contrapposta i corpi di distribuzione sono collegabili, attraverso rubinetti, rispettivamente valvole 32 — eventualmente con l'interposizione di un misuratore di portata (non illustrato) — con condutture di adduzione (linea principale) , laddove gueste condutture di adduzione vengono condotte o lateralmente attraverso una delle pareti laterali 12 nell'interno della cassa di distribuzione 10, oppure però dall'alto attraverso la piastra di copertura 16. La figura 1 mostra differenti possibilità di adduzione alternative per queste condutture o tubazioni 34, laddove in modo corrispondente nelle pareti laterali 12, rispettivamente nella piastra di copertura 16, sono previste aperture o sfinestrature adatte (non illustrate). Nella rappresentazione illustrata il sistema di distribuzione, disposto nella cassa di distribuzione 10, con due corpi di distribuzione o collettori si adatta tanto per un impiego nel settore dei sanitari — un primo distributore con una relativa linea principale per acqua fredda, il secondo per acqua calda — oppure però a titolo di esempio come distributore per radiatori, laddove il primo corpo di distribuzione con relativa linea principale è associato all'andata, il secondo distributore con relativa linea principale è associato al ritorno e ai singoli bocchelli, rispettivamente uscite, 24 può essere collegato in circuito chiuso rispettivamente un corpo di riscaldamento o radiatore per mezzo del tubo 26.
Con riferimento alle figure da 3 fino a 8 viene descritta nel seguito in modo più preciso la costruzione del distributore 20, rispettivamente l'accoppiamento di estremità di tubi di riscaldamento 26 alle uscite 24. Il distributore illustrato in figura 3 presenta, al posto delle dieci uscite 24 disposte allineate nella direzione longitudinale del corpo di distribuzione o distributore, solamente sette uscite in una fila (e rappresenta pertanto una forma di esecuzione accorciata per un numero minore di raccordi necessitati), presenta però addizionalmente sul lato frontale tre fori 36, nei quali possono essere avvitate boccole a pressione, rispettivamente elementi a pressione 38 — a seconda delle esigenze — . Per il caso in cui un siffatto scarico addizionale dal corpo di distribuzione non venga utilizzato, i rispettivi fori 36 vengono chiusi in modo opportuno mediante tappi a vite (non illustrati) .
Le figure da 5 fino a 7 mostrano diverse forme di esecuzione di una boccola a pressione 38 da inserire in un foro 36 del corpo distributore 20, laddove le boccole a pressione 38 in corrispondenza di un'estremità presentano un aggetto filettato 40 per l'avvitamento in un foro 36, in modo contrapposto a detto aggetto filettato presentano un aggetto a pressione 42, il quale è previsto su una flangia di forma anulare sul corpo di boccola 46 vero e proprio — curvato ad angolo retto (confronta la figura 5), piegato angolarmente in ragione di 45° (confronta la figura 6) oppure rettilineo (confronta la figura 7) — .
Mentre i bocchelli, rispettivamente uscite, 24 eseguiti/e nella figura 1, rispettivamente nella figura 3, in un pezzo unico sul corpo di distributore 20 sono inclinati/e in ragione di un angolo di circa 45° rispetto all'asse principale del corpo distributore 20 (e così in modo vantaggioso consentono una facile piegatura — nel caso dell'impiego di tubi compositi di materiale sintetico addirittura a mano — dei tubi da collegare), le boccole a pressione inseribili facoltativamente nei fori 36 e di diversa esecuzione e di diverso angolo consentono un'addizionale fuoriuscita variabile di tubazioni dal corpo di distribuzione, in funzione del rispettivo scopo di impiego e della disponibilità di spazio presente nel corpo di distribuzione.
La vista di sezione dettagliata secondola figura 4 illustra come l'estremità di un tubo (composito) di materiale sintetico 26 viene collegata con l'aggetto a pressione 42 di una boccola a pressione — nell'esempio illustrato di una boccola a pressione rettilinea, vale a dire sviluppantesi a 180° — .
Dalla figura 4 risulta che l'aggetto di pressatura o a pressione 42 presenta una superficie mantellare cilindrica con parecchie scanalature 48 periferiche. Su questo aggetto a pressione 42 viene spinta, ovvero calzata, l'estremità del tubo 26, e su questa viene calzata nuovamente una bussola a pressione 50 — preferibilmente di acciaio legato Nella vista laterale in sezione secondo la figura 4 la lunghezza della bussola a pressione 50 corrisponde all'incirca alla larghezza di ganasce di pressatura 52 di un attrezzo o utensile di pressatura idraulico (non illustrato) , con il quale viene compressa su sé stessa la disposizione illustrata in figura 4. Per il miglioramento del trattenimento e dell'ermetizzazione, nell'operazione di pressatura denti di pressione 52 penetrano con parti interposte della bussola a pressione, rispettivamente del tubo, nelle scanalature 48 dell'aggetto di pressatura o a pressione 42, poiché i denti di pressatura 54 delle ganasce di pressatura 52 sono conformati in modo corrispondente alle scanalature 48, rispettivamente alle loro distanze. In questo modo mediante la compressione può essere creato un collegamento duraturo, meccanicamente di elevata qualità e termicamente sollecitatile, come pure a tenuta ermetica mediante il materiale sintetico pressato a deformazione di un tubo composito, tra un tubo 26 e la boccola a pressione 38, e questa disposizione può essere poi inserita in uno dei fori 36.
I bocchelli, rispettivamente uscite, 24 fissi/e (vale a dire eseguiti/e in un pezzo unico con il corpo di distribuzione o collettore 20) sono costruiti per la pressatura a deformazione esattamente come le boccole a pressione descritte in correlazione con le figure da 4 fino a 7; solamente questi/e non presentano alcun aggetto filettato. Anzi in essi/e l'aggetto tubolare 26 viene pressato direttamente su un aggetto a pressione 42 nel modo analogo alla figura 4.
Mentre fori 36 non necessitati, rispettivamente non serventi come scarico, vengono chiusi a tenuta, mediante tappi filettati, nel modo descritto più sopra, in modo corrispondente per bocchelli, rispettivamente uscite, 24 non necessitati/e, vengono previsti cappucci a pressione (non illustrati), vale a dire cappucci di chiusura, i quali corrispondono sostanzialmente alla bussola a pressione 50 illustrata nella figura 4 e sono muniti addizionalmente sul lato di chiusura di un cappuccio o calotta a tenuta.
In alternativa, nel modo illustrato in figura 8, il corpo di distribuzione 20 al posto di bocchelli a pressione può presentare uno o parecchi bocchelli filettati 26, sui quali un elemento o pezzo di aggetto 58, illustrato in figura 8, è avvitabile con un aggetto a filettatura interna da un lato, rispettivamente su un aggetto a pressione 42 sul lato contrapposto. In questo modo viene creata la possibilità di collegare diverse sezioni trasversali di tubi — sono abituali a titolo di esempio 14, 16 oppure 18 mm — con il corpo di distribuzione per mezzo di un collegamento a pressione: il pezzo di aggetto 58 venne avvitato con un aggetto a pressione 42, scelto adattato per il diametro interno previsto del tubo, su un bocchello filettato 56, e poi, nel modo descritto più sopra, il tubo venne applicato o calzato a pressione in modo corrispondente sull'aggetto a pressione 42.
Mentre negli esempi di esecuzione descritti più sopra, venne descritto un corpo di distribuzione o collettore 20 con uscite o derivazioni 24, le quali sono formate complessivamente ed allineate su un lato, rispettivamente sporgenti a sbalzo sotto un angolo di circa 45°, sono possibili modifiche a piacere di questa disposizione: così l'angolo di circa 45° tra l'asse longitudinale del corpo di distribuzione 20 e l'asse di un bocchello 24 è invero particolarmente preferito; tuttavia è possibile qualsiasi altra posizione angolare, rispettivamente anche la sporgenza a sbalzo ad angolo retto di un bocchello 24. Inoltre i bocchelli 24 possono anche essere distribuiti in direzione circonferenziale, contrapposti su due lati oppure possono essere muniti con bocchelli, rispettivamente uscite — sia bocchelli a pressione oppure bocchelli filettati — formanti vertice. In modo corrispondente possono essere previsti, a seconda del fabbisogno, fori 36 addizionali nel modo descritto più sopra. Il numero complessivo di bocchelli da prevedere su un corpo di distributore o collettore si orienterà a seconda del fabbisogno di condutture o tubazioni, rispettivamente di collegamenti, di una corrispondente unità abitativa; si partirà dal fatto che tale numero si trova tra 2 e 12.
Con riferimento alle figure da 9 fino a 16 viene descritta nel seguito la conformazione costruttiva della cassa di distribuzione come parte del sistema di distribuzione.
La figura 9 mostra la vista frontale di un esempio di esecuzione della cassa di distribuzione senza corpi di distribuzione o collettori, rispettivamente aggetti di tubi di riscaldamento montati. La piastra del fondo 18 è fissabile su un fondo tubiero sottostante attraverso flange laterali 62, le quali, come illustrato nella vista dall'alto secondo la figura 14, presentano sfinestrature circolari 64 per l'alloggiamento di malta, rispettivamente per l'ancoraggio nel pavimento. Direttamente al di sopra della piastra del fondo 18 la parete posteriore 14 è munita di una sfinestratura 66 in forma di fessura trasversale, la quale serve alla conduzione passante, rispettivamente all'adduzione di tubazioni, sul lato posteriore.
In corrispondenza dell'estremità superiore le due pareti laterali 12 si estendono, oltre la piastra di copertura o cielo 16 trasversale, nelle flange superiori 68, le quali servono parimenti ad un migliorato ancoraggio nell'incorporamento nella muratura, rispettivamente nell'operazione di fissaggio in una parete.
Nella vista frontale secondo la figura 9 la cassa di distribuzione possiede così a titolo di esempio una larghezza di circa 350 mm più le flange laterali 62, come pure un'altezza di circa 800 mm più le flange superiori 68. Una siffatta cassa di distribuzione in forma di un rettangolo disposto verticalmente può essere incorporata nella muratura all'interno di una parete senza problemi — senza che essa, grazie alla larghezza relativamente piccola, necessiti di un'architrave nella muratura — oppure però può essere integrata senza problemi in una parete di modalità costruttiva prefabbricata.
Preferibilmente una cassa di distribuzione con le dimensioni descritte viene impiegata universalmente per i diversi corpi di distribuzione o collettori possibili, cosicché un muratore sul posto nel corso della erezione della muratura non deve tenere conto del dispendio addizionale di diverse grandezze delle casse di distribuz ione.
Come illustrato nella figura 9 nella vista frontale, come pure nella figura 14 nella vista dall'alto sezionata, la cassa di distribuzione 10 sui due lati interni delle pareti laterali 12 presenta, estendentesi in una direzione sostanzialmente orizzontale, una pluralità di listelli 70 di sezione trasversale a forma di T, i quali, come illustrato in figura 14, sono sfalsati, in ragione di un predeterminato spostamento a, nell'interno della cassa di distribuzione dalla superficie frontale, rispettivamente piano, definita/o dai bordi anteriori della piastra del fondo 18, delle pareti laterali 12 e della piastra di copertura 16. Questa pluralità di listelli a T 70 serve all'inserimento, rispettivamente al fissaggio, di elementi frontali, rispettivamente di un telaio murale o di muratura facoltativo, come verrà descritto più avanti in base alle figure 10, 11, rispettivamente 15, 16.
Sul lato frontale la cassa di distribuzione 10 è chiudibile in piano per mezzo di tre elementi frontali 72, 74, 76 confinanti fra loro a raso ed inseribili nella superficie frontale. Ciascuno di questi elementi frontali 72, 74, 76 è formato, come nella vista frontale della figura 10, rispettivamente della vista laterale sezionata della figura 12, da una piastra frontale 78 come pure da parecchie forcelle 80, estendentesi sul lato del bordo ad angolo retto dalla piastra frontale 78, le quali forcelle sono realizzate come coppia di listelli orientati sostanzialmente parallelamente tra loro e sono disposte e dimensionate in modo tale che una forcella è contrapposta ad un relativo listello a T 70, formato sulla superficie interna di una parete laterale 12, ed è inseribile in questo listello a T in modo che la forcella 80 viene guidata nell'elemento a T. In questo modo, come mostrato nella vista dall'alto della figura 15 (la figura 14 mostra la relativa vista in pianta sulla cassa di distribuzione) ciascuno degli elementi frontali da 72 fino a 76 può essere calzato sulla cassa di distribuzione 10 in modo continuo, cosicché la distanza tra la parete posteriore 14 della cassa di distribuzione 10 e la parete frontale 78 di ciascuno degli elementi frontali può essere conformata variabile, e nello stato completamente inserito la piastra frontale 78 può chiudere con il bordo anteriore delle pareti laterali 12, della piastra di copertura 16, rispettivamente della piastra del fondo 18. Come descritto, lo sfalsamento o spostamento a, in ragione del quale ciascun listello a T 70 è sfalsato verso l'interno dalla superficie frontale, corrisponde alla profondità della piastra frontale 78, con la quale questa è spingibile nella cassa 10 del distributore per l'ottenimento di una chiusura frontale a raso.
Come è mostrato nella figura 10 nella direzione verticale, gli elementi frontali reciprocamente contrapposti da 72 fino a 76 non si estendono solamente sino alla piastra del fondo 78, bensì lasciano libera una fessura. Ciò consente — oltre alla conduzione passante addizionale di tubi — la posa corretta nella malta di sottofondo o pavimento continuo, rispettivamente la possibilità di prevedere un arresto o riscontro per una striscia di delimitazione marginale.
Addizionalmente la disposizione descritta può essere munita di un telaio murals illustrato in figura 11, rispettivamente nella figura 16, il quale viene impiegato in particolare se la cassa di distribuzione va impiegata in una parete di muratura. Il telaio murale 82 è munito in tal caso di un'aletta perimetrale, rispettivamente di una flangia perimetrale 84, la quale, come mostra la figura 11, si estende lungo le due pareti laterali e la piastra di copertura ed è munita di sfinestrature 86, disposte a distanze regolari, per un ancoraggio nella malta, rispettivamente intonaco. Un siffatto telaio murale 82 è applicabile o inseribile, analogamente al modo descritto, con forcelle 80 su listelli a T 70, relativi in modo corrispondente, della cassa di distribuzione 10, laddove allora sul telaio sono applicabili, rispettivamente inseribili, nuovamente elementi frontali 72 fino a 76 nel modo illustrato, e attraverso il telaio murale 82 si impegnano parimenti in relativi listelli a T 70 contrapposti della cassa di distribuzione 10.
Come è rilevabili dalla vista in pianta sezionata in figura 16, un elemento frontale secondo la figura 15 si adatta nel telaio murale 82 in modo tale per cui sul lato frontale si può ottenere una chiusura a raso. Affinché inoltre la flangia perimetrale 84 possa essere nascosta, rispettivamente inserita, nell'intonaco, la flangia 84 è sfalsata all'indietro in ragione di una predeterminata distanza dalla superficie frontale.
Nell'impiego sul cantiere la cassa di distribuzione illustrata nelle figure 9, 13, rispettivamente 14, viene ora immurata in una parete, rispettivamente fissata, in modo adatto, eventualmente con l'ausilio del telaio murale illustrato nelle figure 11, rispettivamente 16. La parete attorno viene poi intonacata, rispettivamente conformata diversamente, in modo tale per cui si viene a formare una chiusura a raso in corrispondenza dell'apertura lato frontale della cassa di distribuzione 10. Le tubazioni di adduzione 34 terminano nella cassa di distribuzione 10.
Nella cassa di distribuzione 10 possono allora essere applicati corpi di distribuzione o collettori 20 nel modo descritto più sopra — per esempio mediante fissaggio sulla parete posteriore 14 — , si può effettuare il collegamento con le tubazioni di adduzione 34, e tubi di riscaldamento, rispettivamente tubazioni 26 per scopi sanitari, in uscita possono essere fissati/e, rispettivamente applicati/e, saldamente a pressione nel modo descritto più sopra. Mediante l'impiego di tubi compositi di materiale sintetico in tal caso il fissaggio, rispettivamente il piegamento manuale dei tubi, risulta facile per l'installatore e non richiede alcun mezzo ausiliario addizionale; nello stesso tempo le conduzioni in uscita variabili, rispettivamente le diverse possibilità di fissaggio al corpo di distribuzione consentono un fissaggio adattato alle rispettive esigenze. Dopo il termine delle operazioni di installazione sul distributore o collettore la cassa di distribuzione viene chiusa mediante gli elementi frontali illustrati nella figura 10, rispettivamente nelle figure 12 e 15, in quanto questi elementi frontali per mezzo delle forcelle 80 vengono spinti su corrispondenti listelli a T 70 della cassa di distribuzione 10. Nello stato completamente inserito si viene così ad originare una superficie frontale piana, chiudente a raso con la parete circostante, sulla quale superficie frontale può essere poi applicata direttamente una tappezzeria, carta da parato o un altro rivestimento di parete.
Poiché il collegamento di pressatura descritto più sopra mediante applicazione a pressione di una bussola di acciaio legato sull'estremità di tubo applicata su un bocchello soddisfa i requisiti delle relative norme tecniche, rispettivamente di costruzione (DIN 1988) relativamente alla tenuta ermetica e alla bontà del collegamento, non è più necessario un accesso libero e senza impedimenti alla cassa di distribuzione — quindi per esempio quest'ultima non deve più essere munita di un portello apribile ed accessibile in ogni momento. Anzi in questo modo è possibile occultare dietro ad una tappezzeria, o similare, la cassa di distribuzione in modo completamente escluso dalla vista e senza alcuna pregiudicazione disturbante della superficie della parete.
Se ciononostante in certi casi di impiego — per esempio quando si debbano prevedere misuratori di portata o simili dovesse essere necessario disporre di un accesso occasionale alla cassa di distribuzione, sarebbe sufficiente munire di una commettitura di separazione solamente uno degli elementi frontali — nel caso ideale l'elemento frontale superiore 72, poiché nella zona del medesimo sarebbe disposto un misuratore di portata o similare -- in corrispondenza della tappezzeria soprastante, per potere così estrarre in modo isolato questo elemento frontale superiore. Però anche in questo modo viene reso possibile un accesso che è chiaramente meno appariscente e pregiudica meno rispetto ad una tradizionale cassa di distribuzione con portello apribile.
Gli esempi di esecuzione soprastanti non sono limitati alle esecuzioni descritte con uno, rispettivamente due corpi di distribuzione o collettori. Anzi è per esempio possibile corredare una cassa di distribuzione con quattro corpi di distribuzione, i quali — separati a coppie mediante uno strato di isolamento — possono servire da un lato come distributori per il sistema di riscaldamento (andata, rispettivamente ritorno), e d'altro canto possono servire come distributori d'acqua (acqua calda, rispettivamente acqua fredda) per dispositivi di installazione. Sono pensabili anche — a seconda delle esigenze — combinazioni diverse dalle esecuzioni illustrate.

Claims (10)

  1. Rivendicazioni 1. Dispositivo di distribuzione per tubi di riscaldamento o similari, con un corpo di distribuzione (20), fissabile in una cassa di distribuzione (10) con sezione trasversale rettangolare, per il collegamento di una pluralità di condutture di adduzione (26, 34), caratterizzato dal fatto che la cassa di distribuzione (10) nello stato montato è disposta sostanzialmente di costa, il corpo di distribuzione (20) è eseguito esteso longitudinalmente ed è fissabile nella cassa di distribuzione (10) sostanzialmente verticalmente, laddove il corpo di distribuzione (20) presenta una pluralità di uscite (24), le quali sono predisposte per il fissaggio delle condutture di adduzione (26) mediante un collegamento a pressione per mezzo di una bussola a pressione (38).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che per lo meno una delle uscite (24) è eseguita in un pezzo unico con il corpo di distribuzione (20) ed è piegata angolarmente, in ragione di un angolo predeterminato, rispetto all'asse longitudinale del corpo di distribuzione.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che l'angolo ammonta all'incirca a 45°.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che l'angolo ammonta all'incirca a 90°.
  5. 5. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 4, caratterizzato dal fatto che le uscite (24) sul lato di uscita presentano un aggetto a pressione (42) dimensionato per il calzaggio di un'estremità di tubazione di adduzione ed il quale è munito circonferenzialmente di scanalature (48) agenti come solcature di tenuta ermetica.
  6. 6. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 4, caratterizzato dal fatto che almeno una delle uscite (24) presenta, sul lato di uscita, un aggetto filettato (56).
  7. 7. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 6, caratterizzato dal fatto che il corpo di distribuzione nella sua superficie mantellare è munito addizionalmente di per lo meno un foro di scarico (36) con filettatura interna.
  8. 8. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 7, caratterizzato dal fatto che la cassa di distribuzione (10) sul lato dell'apertura è eseguita chiudibile a raso con una pluralità di elementi frontali (72, 74, 76), per la qual cosa ciascuno della pluralità di elementi frontali è inseribile nella cassa di distribuzione in modo amovibile per mezzo di un dispositivo ad inserimento (70, 80).
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di inserimento presenta una pluralità di primi listelli (80), formati sugli elementi frontali (72, 74, 76) ed estendentisi in direzione di inserimento, come pure una pluralità di secondi listelli (70) cooperanti con i primi listelli (80) e previsti sul lato interno nella cassa di distribuzione (10).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che i secondi listelli (70) sono eseguiti di sezione trasversale a forma di T ed i primi listelli (80) sono realizzati come elementi a forcella (80) impegnanti posteriormente i listelli (70) a forma di T.
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