ITMI20091414A1 - Dispostivo di richiamo di un sedile per skilift - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per invenzione industriale dal titolo:

“DISPOSTIVO DI RICHIAMO DI UN SEDILE PER SKILIFTâ€

La presente invenzione riguarda un dispositivo di richiamo di un sedile per skilift.

Negli impianti di skilift à ̈ noto impiegare delle unità di trasporto aventi sedili che hanno la forma di piattelli o di ancore, sui quali i passeggeri si appoggiano in modo da farsi trainare lungo un pendio in salita, e dispositivi di richiamo ciascuno dei quali à ̈ provvisto di un cavo avente un’estremità fissata a un rispettivo sedile.

Generalmente un dispositivo di richiamo di un sedile per skilift comprende una struttura di supporto; un rocchetto di avvolgimento montato in modo girevole rispetto alla struttura di supporto attorno a un asse; il citato cavo, il quale à ̈ atto a essere avvolto attorno al rocchetto di avvolgimento; un meccanismo a molla collegato alla struttura di supporto e al rocchetto di avvolgimento per opporre resistenza allo svolgimento del cavo e per riavvolgere il cavo quando il cavo à ̈ svolto dal rocchetto di avvolgimento; e un freno per impedire accelerazioni e velocità eccessive del rocchetto di avvolgimento e rispettivamente del cavo.

Dispositivi di richiamo del tipo sopra identificato sono noti dai documenti AT 389087 B; DE 26 36 888 A1; EP 0 158 095 A1. In queste pubblicazioni il freno impiega un fluido viscoso per esercitare una coppia frenante atto a impedire che il rocchetto di avvolgimento assuma velocità eccessive.

I dispositivi di richiamo sopra identificati hanno dato prova di essere particolarmente efficienti. Tuttavia, il fluido viscoso richiede una camera di contenimento a tenuta ermetica, ed à ̈ sensibile alla temperatura per cui la coppia frenante à ̈ funzione della temperatura.

Altri dispositivi di richiamo di tipo noto comprendono un freno comprendente degli elementi che sono disposti in reciproco contatto strisciante.

Questi ultimi dispositivi di richiamo richiedono interventi di manutenzione volti a sostituire le parti in reciproco contatto quando usurate.

Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di richiamo di un sedile di un’unità di trasporto di uno skilift che sia esente dagli inconvenienti dell’arte nota e che sia in grado di fornire una coppia frenante efficace per ogni temperatura, facile da realizzare, e che richieda poca manutenzione.

Secondo la presente invenzione à ̈ realizzato un dispositivo di richiamo di un sedile per skilift; il dispositivo di richiamo comprendendo una struttura di supporto; un rocchetto di avvolgimento montato in modo girevole rispetto alla struttura di supporto attorno a un primo asse; un cavo atto a essere avvolto attorno al rocchetto di avvolgimento; un meccanismo a molla per opporre resistenza allo svolgimento del cavo e per riavvolgere il cavo, quando il cavo à ̈ svolto dal rocchetto di avvolgimento; e un freno magnetico senza contatto, il quale à ̈ accoppiato al rocchetto di avvolgimento e alla struttura di supporto ed à ̈ atto a variare la coppia di frenatura in funzione della velocità di rotazione del rocchetto di avvolgimento, in cui il freno magnetico comprende una prima parete solidale alla struttura di supporto, preferibilmente definente, in parte, la detta struttura di supporto; e una seconda parete accoppiata al rocchetto di avvolgimento in modo mobile e tale da spostarsi verso la prima parete per effetto della velocità di rotazione del rocchetto di avvolgimento; la prima e la seconda parete essendo magneticamente accoppiate l’una all’altra.

In questo modo il freno magnetico non ha parti striscianti e non presenta un fluido viscoso e, di conseguenza, à ̈ privo degli inconvenienti dell’arte nota.

Inoltre, la coppia frenante cresce al crescere della velocità del rocchetto di avvolgimento grazie all’avvicinamento della prima e della seconda parete accoppiate magneticamente, e la coppia frenante à ̈ in pratica trascurabile per velocità molto basse del rocchetto di avvolgimento. In questa maniera si assicura che l’operatore dello skilift riesce a estrarre il cavo facilmente in una stazione di valle e porgere il sedile a un passeggero e non si affatica ripetendo ciclicamente questa operazione, e che la coppia frenatura sia particolarmente efficace quando la velocità di rotazione del rocchetto di avvolgimento tende ad assumere valori relativamente elevati grazie all’avvicinamento della prima e seconda parete accoppiate magneticamente fra loro.

Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione che segue di un suo esempio non limitativo di attuazione, con riferimento alle figure allegate, in cui:

- la figura 1 à ̈ una vista schematica in elevazione laterale, con parti asportate per chiarezza, di un’unità di trasporto di uno skilift comprendente un dispositivo di richiamo del sedile al passeggero realizzato in accordo con la presente invenzione;

- la figura 2 Ã ̈ una vista in sezione longitudinale, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza, del dispositivo di richiamo della figura 1; e

- le figure 3 e 4 sono delle viste in sezione trasversale, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza, del dispositivo di richiamo della figura 2 in due rispettive posizioni operative.

Con riferimento alla figura 1, con 1 à ̈ indicata nel suo complesso un’unità di trasporto di uno skilift operativo fra una stazione di valle e una stazione di monte (non illustrate) e comprendente un cavo 2 portante e traente.

L’unità di trasporto 1 comprende un sedile 3 generalmente definito da un piattello o da un’ancora; e un dispositivo di richiamo 4 del sedile 3 collegato al cavo 2.

Con riferimento alla figura 2, il dispositivo di richiamo 4 comprende una struttura di supporto 5, nella fattispecie una scatola di supporto; un rocchetto di avvolgimento 6 montato in modo girevole rispetto alla struttura di supporto 5 attorno a un asse A1; un cavo 7 avente un’estremità collegata al rocchetto di avvolgimento 6 e un’ulteriore estremità collegata al sedile 3 (figura 1) e atto a essere avvolto attorno al rocchetto di avvolgimento 6; un meccanismo a molla 8 per opporre resistenza allo svolgimento del cavo 7 e per riavvolgere il cavo 7, quando il cavo 7 à ̈ svolto parzialmente o completamente dal rocchetto di avvolgimento 6; e un freno magnetico 9, il quale à ̈ accoppiato al rocchetto di avvolgimento 6 e alla struttura di supporto 5 ed à ̈ atto a variare la coppia di frenatura in funzione della velocità di rotazione del rocchetto di avvolgimento 6 attorno all’asse A1.

In generale, il freno magnetico 9 comprende una prima parete 10 e una seconda parete 11 atte a scambiare fra loro delle forze magnetiche, in cui la prima parete 10 à ̈ solidale alla struttura di supporto 5 e, nella fattispecie illustrata, definisce, in parte, la struttura di supporto 5, e la seconda parete 11 à ̈ accoppiata al rocchetto di avvolgimento 6 in modo tale da spostarsi verso la prima parete 10 per effetto della forza centrifuga determinata dalla rotazione del rocchetto di avvolgimento 6 attorno all’asse A1. La coppia di frenatura à ̈ tanto maggiore, quanto à ̈ minore la distanza fra la prima e la seconda parete 10 e 11. La prima e la seconda parete 10 e 11 hanno una rispettiva prima e una seconda faccia 12 e 13 di forma sostanzialmente cilindrica affacciate l’una all’altra.

Il freno magnetico 9 comprende una pluralità di magneti permanenti 14 nella seconda parete 11. Nella fattispecie i magneti permanenti 14 sono disposti lungo la seconda faccia 13 in modo da creare un campo magnetico che interagisce con la prima parete 10, la quale à ̈ realizzata in materiale elettricamente conduttivo. I magneti permanenti 14 creano un campo magnetico che induce una corrente elettrica nella prima parete 10 a seguito di un movimento relativo fra la prima e la seconda parete 10 e 11. Tale corrente indotta genera un campo magnetico indotto che si oppone al campo magnetico generato dai magneti permanenti 14 e, quindi, determina la coppia frenante che sarà tanto maggiore, quanto più vicine l’una all’altra saranno la prima e la seconda parete 10 e 11. La coppia frenante sarà anche funzione della velocità di rotazione attorno all’asse A1 ossia tanto maggiore quanto maggiore à ̈ la velocità di rotazione del rocchetto di avvolgimento 6 attorno all’asse A1.

Preferibilmente, la prima parete 10 Ã ̈ realizzata in acciaio, mentre la seconda parete 11 Ã ̈ realizzata in alluminio o acciaio.

Il freno magnetico 9 comprende un primo fine corsa per la seconda parete 11 atto a impedire che i magneti permanenti 14 e la prima parete 10 si dispongano a contatto gli uni dell’altra. Il freno magnetico 9 comprende anche un secondo fine corsa atto a impedire che la seconda parete 11 e, rispettivamente, i magneti permanenti 14 si dispongano a una distanza eccessiva dalla prima parete 10.

Inoltre, il freno magnetico 9 comprende un elemento elastico 15 accoppiato alla seconda parete 11 e atto a contrastare lo spostamento della seconda parete 11 indotto dalla forza centrifuga e a disporre in condizione di riposo la seconda parete 11 in battuta contro il secondo fine corsa.

Secondo una variante non illustrata nelle figure allegate i magneti permanenti 14 fanno parte della prima parete 10, mentre la seconda parete 11 Ã ̈ priva di magneti permanenti 14.

Inoltre, il primo fine corsa à ̈ regolabile tramite grani filettati G (figure 3 e 4) che modificano la conformazione delle zone di contratto del primo fine corsa.

Secondo una variante non illustrata, anche il secondo fine corsa à ̈ regolabile tramite l’adozione di grani filettati che modificano la conformazione delle zone di contatto del secondo fine corsa.

Nella fattispecie illustrata nella figura 2, la struttura di supporto 5 à ̈ formata da due semigusci 16 e 17 accoppiati tra loro. Il semiguscio 17 comprende la prima parete 10 che nella fattispecie ha una forma cilindrica. La struttura di supporto 5 comprende inoltre una flangia 18 di fissaggio; un’apertura 19 per il cavo 7; e un albero 20 montato sui due semigusci 16 e 17 in modo girevole attorno all’asse A1.

Con riferimento alle figure 3 e 4, il freno magnetico 9 comprende due ceppi 21, ciascuno dei quali à ̈ incernierato al rocchetto di avvolgimento 6 attorno a un rispettivo asse A2 parallelo all’asse A1 e presenta una forma arcuata.

Di fatto, la seconda parete 11 si estende lungo i due ceppi 21 e l’articolazione di tali ceppi 21 agli assi A2 permette l’avvicinamento e l’allontanamento della prima e della seconda parete 10 e 11. Ciascun ceppo 21 presenta una prima estremità incernierata attorno a uno degli assi A2 e una seconda estremità collegata all’altro ceppo 21 per mezzo di un elemento elastico 15 in prossimità della prima estremità dell’altro ceppo 21.

Ciascun ceppo 21 presenta un primo incavo 22 con la concavità rivolta verso l’asse A1 e disposto in prossimità della prima estremità e una prima protrusione 23 in corrispondenza della seconda estremità e impegnata con gioco nel primo incavo 22 dell’altro ceppo 21 in modo tale per cui ciascun ceppo 21 limita lo spostamento radiale verso l’esterno dell’altro ceppo 21 come mostrato nella configurazione della figura 3. In questo modo à ̈ realizzato il primo fine corsa.

Inoltre, ciascun ceppo 21 presenta un secondo incavo 24 disposto in corrispondenza della seconda estremità e una seconda protrusione 25 in corrispondenza della prima estremità e impegnata con gioco nel secondo incavo 24 dell’altro ceppo 21 in modo tale per cui ciascun ceppo 21 limita lo spostamento radiale verso l’interno dell’altro ceppo 21 secondo la configurazione mostrata nella figura 4. In questo modo à ̈ realizzato il secondo fine corsa.

L’ampiezza di ciascun incavo 22 può essere modificata tramite il grano G filettato impegnato in una protrusione 25 dando quindi la possibilità di regolare il primo fine corsa e quindi la distanza minima fra la prima e la seconda parete 10 e 11.

La presente invenzione presenta il vantaggio di non utilizzare fluidi viscosi, la cui viscosità dipende dalla temperatura e di non utilizzare parti striscianti e, quindi usurabili.

Inoltre à ̈ possibile realizzare una grossa variazione della coppia di frenatura in funzione della velocità perché la coppia frenante del freno magnetico che già di per sé à ̈ funzione della velocità di rotazione del rocchetto di avvolgimento à ̈ ulteriormente variata dalla variazione della distanza fra la prima e la seconda parete. Questo effetto permette di ridurre in modo consistente la fatica degli addetti agli skilift che porgono i sedili ai passeggeri senza pregiudicare la coppia frenante massima pur sempre necessaria a evitare il raggiungimento di velocità eccessive del rocchetto di avvolgimento.

È inoltre evidente che la presente invenzione copre anche forme di attuazione non descritte nella descrizione dettagliata e forme di attuazione equivalenti che rientrano nell’ambito di protezione delle rivendicazioni allegate.

Claims (11)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di richiamo di un sedile (3) per skilift; il dispositivo di richiamo (4) comprendendo una struttura di supporto (5); un rocchetto di avvolgimento (6) montato in modo girevole rispetto alla struttura di supporto (5) attorno a un primo asse (A1); un cavo (7) atto a essere avvolto attorno al rocchetto di avvolgimento (6); un meccanismo a molla (8) per opporre resistenza allo svolgimento del cavo (7) e per riavvolgere il cavo (7), quando il cavo à ̈ svolto dal rocchetto di avvolgimento (8); e un freno magnetico (9) senza contatto, il quale à ̈ accoppiato al rocchetto di avvolgimento (6) e alla struttura di supporto (5) ed à ̈ atto a variare la coppia di frenatura in funzione della velocità di rotazione del rocchetto di avvolgimento (6), in cui il freno magnetico (9) comprende una prima parete (10) solidale alla struttura di supporto (5), preferibilmente definente, in parte, la detta struttura di supporto (5); e una seconda parete (11) accoppiata al rocchetto di avvolgimento (6) in modo mobile e tale da spostarsi verso la prima parete (10) per effetto della velocità di rotazione del rocchetto di avvolgimento (6); la prima e la seconda parete (10, 11) essendo magneticamente accoppiate l’una all’altra.
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui il freno magnetico (9) comprende un primo fine corsa della seconda parete (11) per limitare lo spostamento della seconda parete e impedire il contatto fra la prima e la seconda parete (10, 11).
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui il primo fine corsa comprende un elemento di regolazione (G) atto a regolare la distanza minima fra la prima e la seconda parete (10, 11).
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il freno magnetico (9) comprende un elemento elastico (15) accoppiato alla seconda parete (11) e atto a contrastare lo spostamento della seconda parete (11) indotto dalla velocità di rotazione attorno al primo asse (A1).
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui il freno magnetico (9) comprende un secondo fine corsa atto a impedire che la seconda parete (11) sotto l’azione dell’elemento elastico (15) si disponga oltre una distanza determinata dalla prima parete (10), preferibilmente il secondo fine corsa essendo regolabile.
6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui la prima parete (10) e la seconda parete (10) presentano rispettivamente una prima e una seconda faccia (12, 13) di forma sostanzialmente cilindrica e reciprocamente affacciate in corrispondenza delle quali sono scambiate le forze magnetiche.
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui la seconda parete (11) si estende lungo due ceppi (21) a forma di arco; ciascun ceppo (21) essendo articolato in corrispondenza di una prima estremità al rocchetto di avvolgimento (6) attorno a un rispettivo secondo asse (A2) parallelo al primo asse (A1) in modo tale per cui la forza centrifuga determini lo spostamento radiale del ceppo (21) verso la prima parete (10).
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui ciascun ceppo (21) presenta una seconda estremità collegata alla prima estremità dell’altro ceppo (21) per mezzo di un elemento elastico (15).
9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui ciascun ceppo (21) comprende un primo incavo (22) in prossimità della prima estremità e una prima protrusione (23) in corrispondenza della seconda estremità e impegnata nel primo incavo (22) dell’altro ceppo (21) in modo tale per cui ciascun ceppo (21) limita lo spostamento radiale dell’altro ceppo (21) verso la prima parete (10).
10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 9, in cui ciascun ceppo (21) comprende un secondo incavo (24) in prossimità della seconda estremità e una seconda protrusione (25), la quale à ̈ disposta in corrispondenza della prima estremità ed à ̈ impegnata nel secondo incavo dell’altro ceppo (21) in modo tale per cui ciascun ceppo (21) limita lo spostamento radiale dell’altro ceppo (21) verso il primo asse (A1).
11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 10, in cui il freno magnetico (9) comprende una pluralità di magneti permanenti (14) disposti lungo la seconda parete (11) e affacciati alla prima parete (10).