ITMI20080860A1 - Prodotti da forno e pasta in grado di ridurre il peso corporeo, colesterolo, lipidi e glucosio plasmatici. - Google Patents

Prodotti da forno e pasta in grado di ridurre il peso corporeo, colesterolo, lipidi e glucosio plasmatici. Download PDF

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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo:
PRODOTTI DA FORNO E PASTA IN GRADO DI RIDURRE IL PESO CORPOREO, COLESTEROLO, LIPIDI E GLUCOSIO PLASMATICI.
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda prodotti alimentari a base di farina in grado di ridurre il peso corporeo, lipidi, colesterolo LDL e glucosio plasmatici.
STATO DELA TECNICA
Il sovrappeso è solitamente legato a un aumento del grasso corporeo totale e ha la sua manifestazione estrema nell’obesità. Si tratta di un problema sociale la cui prevalenza è in aumento nei Paesi industrializzati e che predispone a patologie quali diabete mellito, ipertensione, cardiopatie, malattie della colecisti e alcune forme neoplastiche. Il National Health and Nutrition Exam Survey III ha stimato che, nei Paesi industrializzati, il 59,4% degli uomini e il 49,9% delle donne è sovrappeso e che il 19,9% degli uomini e il 25,1% delle donne è obesa. [National Cholesterol Education Program. Third Report NIH Pubblication No 01-3760 May 2001]
Il termine obesità è frequentemente erroneamente utilizzato come sinonimo di soyrappeso. Esistono metodiche accurate e costose per misurare il grasso corporeo totale quali densitometria con raggi X a doppia energia, risonanza magnetica nucleare, tomografia assiale computerizzata, ma la metodica di più largo utilizzo, caratterizzata da accuratezza e affidabilità, è la misurazione di peso e altezza. La formula più ampiamente utilizzata per mettere in relazione altezza e peso è l’indice di massa corporea (body mass index, BMI) dato dal rapporto peso\altezza<2>in cui il peso è espresso in chilogrammi e l’altezza in metri. Un BMI compreso tra 18.5 e 24.9 Kg/m<2>è considerato normale nella maggior parte degli individui. Un individuo di Kg 70, alto mt 1 ,70 ha un BMI di 70/1 ,70<2 =>24,2 Kg/m<2>. Il sovrappeso si definisce come BMI compreso tra 25 e 29.9 Kg/m<2>. L’obesità è distinta in tre classi: classe I con BMI tra 30 e 34.9 Kg/m<2>, classe II con BMI tra 35 e 39 Kg/m<2>e classe III BMI>40 Kg/m<2>.
Il grasso corporeo e la sua distribuzione sono influenzati dalla quantità di calorie (energia) ingerite, dal sesso, dall’età, dal grado di attività fisica, dall’assunzione cronica di numerosi farmaci e da diverse patologie. La componente alimentare è certamente la causa principale dell’incremento del BMI. Se con l’alimentazione si supera costantemente, per abitudini alimentari errate, il fabbisogno energetico, l’aumento del BMI è imprescindibile anche se l’entità del suo incremento dipende dal soggetto. In entrambi i sessi il grasso corporeo aumenta con l’età e, a parità di età, dopo la pubertà, le donne presentano una maggior quantità di tessuto adiposo. Il fabbisogno energetico è legato all’attività, pertanto la sedentarietà è da considerarsi un altro elemento fondamentale nel determinare il soprappeso.
Anche se questi due fattori citati, apporto calorico e sedentarietà, sono senza dubbio i principali responsabili di questo problema, in molti soggetti si è visto una forte influenza dei fattori genetici che possono aumentare la predisposizione al suo sviluppo sino all’instaurarsi dell’obesità. Sono descritte cinque sindromi ad esordio precoce nell’età infantile (s. di Prader Willi, s. di Ahlstrom, s. di Laurence-Moon-Biedl, s. di Cohen, s. di Carpenter) nelle quali il contributo genetico è determinante nell’insorgenza dell’obesità. [Harrison, Principi di Medicina Interna. 14° edizione. Voi. 1: 525-534; LM Tierney, SJ Me Phee, MA Papadakis. Current Medicai Diagnosis & Treatment 2004, p.1215-1217]. Meno dell’1% dei pazienti obesi ha patologie endocrine responsabili deH’obesità quali la malattia di Cushing, la sindrome dell’ovaio policistico, l’ipotiroidismo, i danni ipotalamici da trauma o iatrogeni e lesioni distruttive della regione dei nuclei ventromediale e paraventricolare o assume farmaci che la favoriscono (es. fenotiazine, antidepressivi, antiepilettici e antipertensivi).
L’incremento del peso può determinare un aumento dei rischi per la salute anche se il BMI non supera il valore di 25 Kg/m<2>; nelle donne un incremento di peso maggiore di 5 Kg si associa ad un aumento di rischio di diabete e cardiopatia e negli uomini un qualsiasi aumento di peso dopo i 25 anni comporta un rischio per la salute. (WC Willet, WH Dietz, GA Colditz. Primary care: guidelines for healthy weight. NEJM 1999; 341: 427-434).
La deposizione di grasso nella parte superiore del corpo si associa a maggiori rischi per la salute rispetto alla deposizione di grasso nella parte inferiore. I rìschi associati alla presenza di sovrappeso sono: malattie dell’apparato cardiovascolare (aumento del carico di lavoro, aterosclerosi, aumento del rischio di morte improvvisa e aumento della prevalenza di ipertensione), diabete mellito (il diabete mellito tipo 2 è praticamente inesistente nei soggetti con BMI<22 Kg/m<2>), neoplasie (i tumori per i quali si è visto un incremento dell’incidenza nei pazienti obesi sono il carcinoma mammario e quello endometriale nelle donne in età post-menopausale, il carcinoma prostatico per l’uomo e il carcinoma colorettale per entrambi i sessi), malattie della colecisti (la calcolosi della colecisti è in relazione aN’aumentata produzione di colesterolo che si ha nel paziente obeso), alterazione della funzione polmonare (aumenta il rischio di sindrome delle apnee notturne), disturbi articolari e cutànei (osteoartrite, gotta, acanthosis nigricans, aumento del turgore e della fragilità cutanea e suscettibilità a micosi), patologie dell’apparato endocrino (insulino-resistenza, menarca precoce, cicli irregolari e anovulatori, menopausa precoce).
Il programma terapeutico più efficace è costituito da un approccio multidisciplinare con dieta ipocalorica, modificazioni del comportamento, esercizio fisico aerobico e supporto psicologico.
Nei paesi industrializzati, le malattie cardiovascolari sono la causa di circa il 30 % della mortalità. Quest’ultima per più dell’85 % avviene in soggetti al di sopra dei 65 anni e nel restante 15 % avviene più precocemente e spesso in seguito al primo episodio (nell’80 % dei casi). Questi elementi epidemiologici stanno a indicare che, per poter affrontare in modo efficace il problema, è fondamentale poter identificare i fattori di rischio.
I maggiori fattori di rischio sono stati individuati e sono i seguenti: aumento del colesterolo LDL (LDL-C); riduzione del colesterolo HDL (HDL-C); fumo di sigaretta; ipertensione; diabete di tipo 2; obesità; morte prematura in un parente di primo grado (uomo < 55 anni; donna < 65 anni).
II controllo dei fattori di rischio modificabili diventa pertanto fondamentale ai fini di una corretta prevenzione. Gli studi osservazionali hanno dimostrato che tali fattori modificabili sono responsabili di circa Γ85 % del rischio totale e quindi la loro rimozione porterebbe a una riduzione veramente consistente della patologia.
Il colesterolo, come fattore di rischio, riveste una particolare importanza, tanto che un abbassamento dei suoi livelli al di sotto dei 1160 mg/dL è accertato che sia sufficiente a controllare in modo sensibile la mortalità cardiovascolare anche in presenza di altri fattori di rischio.
Per contro, tutti gli elementi che conducono a elevati livelli di colesterolo sono di fatto da considerarsi come fattori di rischio. Uno di questi sono gli acidi grassi saturi alimentari (grassi animali) i quali producono un aumento del colesterolo ematico e quindi devono essere limitati nella loro assunzione.
In genere le raccomandazioni (NCEPT: National Cholesterol Education Program) implicano una riduzione dell’assunzione di lipidi in genere a meno del 30 % delle calorie totali giornaliere e di questi lipidi solamente meno un terzo (quindi meno del 10 % delle calorie totali giornaliere) dovrebbero essere saturi (ovvero di origine animale). Un altro modo alternativo di affrontare il problema è quello di tenere sotto controllo i livelli di lipidi aggiustandoli in modo naturale (con gli alimenti o le fibre) in modo tale da raggiungere i dei livelli a rischio ridotto come riportato nella Tabella 1 (Goodman & Gilman. The pharmacological basis of therapeutics: eleventh edition: 933-945).
Tabella 1. Classificazione dei livelli plasmatici di lipidi secondo i riferimenti NCEPT
Colesterolo totale
< 200 mg/dL Desiderabile
200-239 mg/dL Valori moderatamente elevati > 240 mg/dL Valori alti
HDL-C
< 40 mg/dL uomo; < 50 mg/dL Valori bassi
donna
> 60 mg/dL Valori alti
LDL-C (colesterolo delle LDL)
< 129 mg/dL Valori ottimali-buoni
130-189 mg/dL Valori alti
>190 Valori molto alti
Trigliceridi
< 150 mg/dL Valori normali
150-199 mg/dL Valori normali-alti
200-499 mg/ dL Valori alti
> 500 mg/dL Valori molto alti
La valutazione dei livelli plasmatici di lipidi deve essere attuata perlomeno dopo 12 ore di digiuno. La misura delle LDL-C si calcola con la formula: LDL-C = (colesterolo totale - (trigliceridi : 5) - HDL -C).
Il primo indirizzo terapeutico dovrebbe essere legato a delle norme igienico-alimentari e di attività (modificazioni dello stile di vita). Se tali provvedimenti non esitano nell’effetto desiderato è necessario iniziare una terapia vera e propria.
La Tabella 2 seguente propone i suggerimenti adottati da NCEPT.
Tabella 2. Livelli di LDL-C per i quali è necessario prendere provvedimenti con modificazioni dello stile di vita o con terapia
° alcuni autori ritengono di iniziare la terapia solo quando le LDL-C sono > 130 mg/dL. Disturbo equivalente CV (cardiovascolare) = arteriopatie periferiche, aneurisma deH’aorta addominale, stenosi carotidea sintomatica, “rischio % 10-anni” > 20 (“rischio % 10-anni” significa il rischio di avere una malattia coronaria entro 10 anni; esso si calcola come percentuale. La sommatoria dei punteggi relativi ai vari fattori di rischio rappresenta la percentuale dei pazienti che, in seguito a ad approfonditi studi epidemiologici, hanno avuto un episodio coronario (ischemia-infarto) entro i 10 anni successivi aN’osservazione iNational Cholesterol Education Program. Third Report NIH Pubblication No 01-3760 May 2001]
Un punto fondamentale per l’intervento terapeutico/correttivo del soprappeso oltre che dei livelli di colesterolo e trigliceridi è la dieta: l’obiettivo principale è la riduzione dell’introduzione dei grassi (ragionevole è una dieta con meno del 25% di calorie provenienti dai grassi) e l’introduzione di fibre. Utile l’eliminazione delle bevande alcoliche, degli alimenti che apportano molte calorie e pochi nutrienti e l’incremento della frequenza dei pasti diminuendone la quantità e aumentandone il contenuto in carboidrati complessi e fibre.
Nella realtà quotidiana vi sono situazioni nelle quali può essere difficile controllare la quantità di grassi introdotti, prevalentemente perché i lipidi sono una componente essenziale per il sapore. Pertanto una riduzione drastica del contenuto lipidico, colesterolo compreso, è poco compatibile con un’alimentazione che abbia una valenza gastronomica. Da questa limitazione deriva la tendenza a sottoporsi a dieta per periodi limitati correndo poi il solito rischio di rimbalzi ponderali al termine delle medesime (effetto jo-jo).
Pertanto lo sforzo di ricerca si è orientato a inserire in alimenti di frequente consumo quali pasta e pane delle fibre o dei fitosteroli che avessero un’azione limitante l’assorbimento dei lipidi e del colesterolo. In tale modo, pur continuando ad alimentarsi con le stesse tipologie di alimenti, si riduce l’assorbimento dei lipidi con una conseguente riduzione dei livelli di lipidi plasmatici (colesterolo e trigliceridi) e del peso corporeo.
Un prodotto di derivazione vegetale che ha dimostrato di avere tali caratteristiche è la polvere o l’estratto delle specie Opuntia di cui l’Opuntia ficus-indica è un tipico rappresentante. I clacodi (in inglese pads o clacodes) oltre che i frutti delle spp Opuntia contengono una serie di sostanze ad azione biologica, in particolare ipolipemizzante e anti-iperlipemica. L’azione farmacologica di tali polveri o estratti deriva da una serie di composti contenuti in essi quali polifenoli (quercetina, taxifolina, kaempferol ecc.), altri costituenti fendici tipici (opuntioside, opuntiolo), fitosteroli (β-sitosterolo ecc), acidi organici (malico, citrico, maionico, succinico ecc.), aminoacidi (alanina, glutamina, fenilalanina, glieina ecc.), acidi grassi (omega 3 e omega 9), vitamine e carotenoidi, oltre che composti di natura polimerica (cellulosa, emicellulosa, lignina). Si tratta pertanto di una varietà molto consistente di prodotti e si ritiene che sia il complesso variegato di tali prodotti ad esercitare appunto attività ipolipemizzante e antiiperlipemica.
Le polveri o gli estratti di Opuntia ssp sono normalmente utilizzati come integratori alimentari per il trattamento dello stress ossidativo, del sovrappeso e della dislipidemia. [Stinzing FC, Carle R. Cactus stems (Opuntia spp): a review on their chemistry, technology, and uses. Mol Nutr Food Res 2005;49: 175-194],
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
La Richiedente ha ora trovato dei prodotti alimentari a base di farina contenenti Opuntia Ficus Indica ed in particolare scelti tra prodotti da forno e pasta che sono in grado di ridurre il peso corporeo, il colesterolo LDL i lipidi e glucosio plasmatici,
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE.
Per gli scopi della presente invenzione con la definizione di Opuntia Ficus Indica o Nopal si intende l’estratto o la polvere di tale pianta e/o del relativo frutto e/o dei relativi cladodi.
Risultati ottimali in termini di riduzione dei suddetti parametri viene ottenuta somministrando i suddetti proditti alimentari in quantità tali che la dose giornaliera di Nopal sia compresa tra 2 e 6 g/die.
Preferibilmente i prodotti alimentari oggetto della presente invenzione contengono il Nopal in polvere.
Per gli scopi della presente invenzione si intendono prodotti alimentari a base di farina dei prodotti il cui componente principale e la farina di cereali. Per farina si intende farina di qualsiasi tipo di cereali, scelti tra grano, granturco, avena, orzo, farro e farine di legumi e relative miscele. Preferibilmente si impiega la farina di grano di tipo integrale o no.
Per gli scopi della presente invenzione si intendono per prodotti da forno i prodotti lievitati o non lievitati quali ad esempio, pane, fette biscottate, gallette, biscotti. Preferibilmente un prodotto alimentare secondo la presente invenzione è il pane.
Per gli scopi della presente invenzione per pasta si intende pasta da cuocere mediante bollitura in acqua salata di tipo fresco o essiccato di qualsiasi forma e tipo, adatta per pastasciutta o per minestra in brodo o pasta per ravioli, tortellini, cappelletti ecc eventualmente contenente anche uova fresche o liofilizzate.
Preferibilmente i prodotti alimentari oggetto della presente invenzione contengono il Nopal in rapporti ponderali rispetto alla farina compresi tra 0,5:100 e 6:100, più preferibilmente tra 1 :100 e 3:100.
Ulteriore oggetto della presente invenzione sono miscele in polvere in particolare adatte per impasto in particolare del pane contenenti per 500 g di farina Nopal in quantità comprese tra 2,5 e 30 g , ancor più preferibilmente tra 5 e 15 g , tra 23 e 27 g di lievito di birra, saccarosio in concentrazione comprese tra 4 e 5 g sodio cloruro in concentrazioni comprese tra 4 e 5 g.
Ulteriore oggetto della presente invenzione è un impasto per la preparazione di pasta contenente preferibilmente per 500 g di farina tra 2,5 a 30g e più preferibilmente tra 5 e 15 g di Nopal ed acqua quanto basta per consentire la formazione dell’impasto e la relativa lavorabilità. Secondo una forma di realizzazione preferito questo impasto è adatto per preparare pasta all’uovo e nel caso sia impiegato per preparare pasta di tipo artigianale esso contiene tra 2 e 6 uova fresche intere. Si riportano a scopo illustrativo ma non limitativo alcune forme di realizzazione preferita dei prodotti alimentari da forno in particolare il pane e di pasta in particolare fresca ed all’uovo secondo la presente invenzione nonché le prove di valutazione dell’attività di riduzione di peso corporeo, riduzione di lipidi, colesterolo LDL e di glucosio plasmatici ottenuti con detti prodotti.
In particolare si impiega per la preparazione dei prodotti alimentari riportati nei seguenti esempi Nopal (opuntia ficus-indica) avente preferibilmente le seguenti caratteristiche:
Esempio 1 - Preparazione di pane contenente Nopal
Il Nopal con le caratteristiche sopra riportate è stato impiegato nella preparazione di un prodotto da forno (pane) composto come segue: Ad una miscela costituita dai seguenti componenti:
□ Farina di grano integrale g 500
□ Nopal 10 g
□ Lievito di birra 25 g
□ Saccarosio 5 g
□ Sodio cloruro 5 g
Si aggiunge acqua alla temperatura di 35° C e nel quantitativo di 250 mi. Dopo impasto il prodotto viene lasciato lievitare per 2 ore a temperatura di 25° C e successivamente infornato alla temperatura di 180° C per il periodo di 30 minuti.
Il prodotto da forno (pane) veniva usato come alimento entro il periodo di 5 giorni dalla sua produzione.
Esempio 2 - Preparazione di tagliatelle contenenti Nopal
Il Nopal avente le caratteristiche sopra riportate viene impiegato per la preparazione delle tagliatelle come segue:
Si prepara un impasto con i seguenti componenti:
□ Farina di " tipo 00” 500 g
□ Nopal 10 g
□ 5 uova intere
□ 20 mi di acqua
Si forma l'impasto in 10 minuti che successivamente viene steso ottenendo una sfoglia sottile dello spessore compreso tra 0,5 e 1 mm. In seguito la sfoglia è stata tagliata in strisce (tagliatelle) di larghezza tra 0,2 - 0,4 cm che sono state mantenute a temperatura ambiente per un periodo di 6 ore. Le tagliatelle sono state impiegate per periodi sino a 30 giorni dalla loro produzione, sottoposte a bollitura con acqua e sale secondo le usuali modalità di cottura della pasta, ovvero, in acqua con quantità variabile di sale aggiunto alla bollitura dell’acqua. La bollitura delle tagliatelle avveniva sempre per 10 ± 2 minuti. A queste poi venivano aggiunti condimento di diverso tipi a seconda delle abitudini alimentari dei vari soggetti analizzati.
Modalità generali del disegno sperimentale
Per quanto riguarda il disegno sperimentale da adottare, i soggetti sottoposti a trattamento con i prodotti in esame sono stati arruolati secondi i seguenti criteri:
□ soggetti di entrambi i sessi, di età compresa tra 30 e 65 anni con indice di massa corporea (BMI) >25.
□ Non erano ammessi pazienti alcolisti e affetti da malattie croniche che non fossero in adeguato compenso terapeutico o affetti da patologia oncologica.
1 trattamenti con pane o pasta formulati con farine addizionate di Nopal oppure normali sono stati attribuiti secondo una lista di randomizzazione e sono continuati per un periodo di 15 giorni.
L’alimentazione è stata mantenuta costante e i soggetti dovevano riportare su apposito questionario le porzioni giornaliere di alimenti secondo le seguenti categorie:
vegetali, frutta, cereali (comprese in questi anche le patate), bevande zuccherate, legumi, carne (compresi insaccati), derivati del latte, uova, alcoolici (come unità alcoliche considerando che 1 unità alcolica corrisponde a 125 mL di vino, 330 mL di birra e 40 mi di superalcolici). Ogni singola porzione era poi caratterizzata dalla dimensione (piccola, grande, media) per poter risalire agli equivalenti energetici.
Tale questionario è in uso presso la SENB (Cornelli U, Milani L, Perra A. L’uso della poliglucosamina nel controllo della Sindrome Metabolica. La medicina Biologica 2006;4: 45-54).
Ai soggetti si raccomandava di mantenere la normale attività fisica, la quale comunque era per tutti i soggetti considerati da ritenere di tipo sedentario e nessun soggetto seguiva particolari tipi di training fisico Le eventuali terapie in corso sono state mantenute costanti.
Tutti i soggetti erano valutati al mattino tra le ore 9 e 10 am a digiuno da perlomeno 12 ore. I prelievi di sangue erano attuati dalla vena brachiale in provette eparinate; il prelievo si attuava in due aliquote ciascuna da 5 mL e le valutazioni di laboratorio erano condotte entro 2 ore dal prelievo. Tutte le valutazioni di laboratorio sono state condotte nella stesso laboratorio di analisi.
Le valutazioni antropometriche (peso, circonferenza addominale, indice di massa coporea (BMI) erano attuate prima del prelievo di sangue.
A ciascun soggetto idoneo erano forniti pane e pasta per un periodo di 5 giorni (400 g di pasta e 500 g di pane) in contenitori identici e l’aspetto del pane della pasta contenente Nopal erano simili al pane e alla pasta normali.
Tutti gli alimenti erano prodotti dallo stesso produttore. Nel caso i soggetti fossero abituati a quantità giornaliere superiori di pane e pasta, potevano fornirsene attraverso gli abituali negozi. Poiché i soggetti erano forniti di alimenti per soli 5 giorni era possibile ottenere informazioni su tollerabilità e palatabilità degli alimenti.
A tutti i soggetti è stato chiesto consenso informato dopo accurata spiegazione dei motivi della ricerca.
Tutti e 30 i soggetti arruolati hanno terminato la ricerca e non sono mai stati osservasti effetti collaterali né sono state riportate lamentele circa la palatabilità degli alimenti contenenti Nopal.
Sui dati sono state calcolate le medie e le deviazioni standard (DS). Le differenze tra prima e dopo il trattamento sono state valutate sulla base del test T di Student per dati interdipendenti.
Per poter determinare eventuali effetti differenziati tra pasta e pane contenente Nopal le differenze tra prima e dopo il trattamento sono state valutate con l’analisi della varianza per confronti ortogonali.
Valutazione dell’attività della pasta prodotto con farina addizionata di Nopal
Per valutare l’attività della pasta (tagliatelle) sono stati impiegati 10 soggetti con BMI >25 di entrambi i sessi e di età compresa tra 33 e 57 anni. Le eventuali terapie in corso sono state mantenute costanti. A tutti i soggetti sono stati misurati il peso corporeo, la circonferenza addominale, i livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia, prima dell’uso delle tagliatelle e dopo 15 giorni di consumo delle seguenti quantità: tagliatelle 80 gr/die in uno o due pasti. Il quantitativo totale di Nopal somministrato nel periodo di 15 giorni è stato di 24 g (1,6 x 15)
I risultati sono riportati nelle Tabelle 1 e 2.
Tabella 1. Valori dei soggetti prima del trattamento con tagliatelle contenenti Nopal
CA = circonferenza addominale; DS = deviazione standard; Colest = colesterolo;Trigl = trigliceridi;
Gluc = glicemia
Tabella 2. Valori dei soggetti dopo trattamento con tagliatelle contenenti Nopal
CA = circonferenza addominale; DS = deviazione standard; Colest = colesterolo; Trigl = trigliceridi;
Gluc = glicemia
Le differenze tra prima e dopo il trattamento sono statisticamente significative (p< 0.05) al test t di Student per dati interdipendenti per: peso corporeo (decremento), BMI (decremento), colesterolo totale (decremento), colesterolo LDL (decremento), colesterolo HDL (incremento), trigliceridi (decremento), glucosio (decremento). Valutazione dell’attività della pane prodotto con farina addizionata di Nopal
Per valutare l’attività delle tagliatelle sono stati impiegati 10 soggetti con BMI >25 di entrambi i sessi e di età compresa tra 33 e 58 anni. Le eventuali terapie in corso sono state mantenute costanti. A tutti i soggetti sono stati misurati il peso corporeo, la circonferenza addominale, i livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia, prima dell’uso del pane e dopo 15 giorni di consumo di 100 g/die tutti i giorni, durante i pasti. Il quantitativo totale di Nopal somministrato nel periodo di 15 giorni è stato di 30 g [2 x 15]. I risultati sono riportati nelle Tabelle 3 e 4
Tabella 3 Valori dei soggetti prima del trattamento con pane contenente Nopal
CA = circonferenza addominale; DS = deviazione standard; Colest = colesterolo; Trigl = trigliceridi;
Gluc = glicemia
Tabella 4 Valori dei soggetti dopo il trattamento con pane contenente Nopal
CA = circonferenza addominale; DS = deviazione standard; Colest = colesterolo; Trigl = trigliceridi;
Gluc = glicemia
Le differenze tra prima e dopo il trattamento sono statisticamente significative (p< 0.05) al test t di Student per dati interdipendenti per: peso corporeo (decremento), BMI (decremento), circonferenza addominale (decremento), colesterolo totale (decremento), colesterolo LDL (decremento), colesterolo HDL (incremento), trigliceridi (decremento, glucosio (decremento).
Valutazione del pane e della pasta normali
Per valutare l’attività del solo pane al Nopal sono stati impiegati 10 soggetti con BMI >25 di entrambi i sessi e di età compresa tra 32 e 60 anni. Le eventuali terapie in corso sono state mantenute costanti. A tutti i soggetti sono stati misurati il peso corporeo, la circonferenza addominale, i livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia, prima dell’uso del pane e dopo 15 giorni di consumo del medesimo come segue: pane 100 gr/die tutti i giorni per 15 giorni, suddivisi nei due principali pasti giornalieri.
Tabella 5. Valori dei soggetti prima del trattamento con pane normale
CA = circonferenza addominale; DS = deviazione standard; Colest = colesterolo; Trigl = trigliceridi;
Gluc = glicemia
Tabella 6. Valori dei soggetti dopo il trattamento con pane normale
CA = circonferenza addominale; DS = deviazione standard; Colest = colesterolo; Trigl =
trigliceridi;
Gluc = glicemia
Non si osservano riduzioni significative al test t di Student per dati interdipendenti per alcuno dei parametri considerati.
Conclusioni
Come si può osservare dall’analisi dei risultati, raccolti per comodità nella Tabella 7 seguente, tutti i prodotti analizzati (pane, pasta) hanno un’attività significativa nella riduzione del peso corporeo, del BMI, della circonferenza addominale, del colesterolo totale e LDL, dei trigliceridi plasmatici, della glicemia e per l’aumento del colesterolo HDL.
Tabella 7. Valori medi ± DS dei parametri analizzati prima e dopo trattamento con prodotti a base di Nopal in confronto con alimenti normali
*p< 0,05 test t per dati interdipendenti Prima Vs dopo ;* l'analisi della varianza per confronti ortogonali, eseguita sulle differenze tra prima e dopo il
trattamento, indica che sia il pane che la pasta contenenti Nopal sono significativamente più
efficaci rispetto al pane e pasta normali, ma il gruppo trattato con pane registra dei dati
significativamente superiori (p < 0,05) rispetto a quelli delle tagliatelle.
Sorprendentemente si osserva che il processo di preparazione del pane e della pasta mantengono l’attività del Nopal nonostante i processi rispettivamente di cottura al forno e bollitura. La maggiore attività osservata con l’impiego del pane può essere determinata sia dalla tipologia di alimento che dalla maggior dose somministrata con il pane (30 g totali con il pane e 24 g totali con la pasta) ma non si può escludere anche un’interazione positiva tra Nopal e altri componenti alimentari del pane.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Prodotti alimentari a base di farina contenenti Nopal (Opuntia Ficus Indica) atti a ridurre il peso corporeo, il colesterolo LDL, i lipidi e glucosio piasmatico.
  2. 2. Prodotti alimentari a base di farina secondo la rivendicazione 1 scelti tra prodotti da forno e pasta.
  3. 3. Prodotti alimentari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-2, caratterizzata dal fatto che contengono Nopal in forma di polvere.
  4. 4. Prodotti alimentari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, caratterizzato dal fatto che contiene il Nopal in rapporti ponderali compresi tra 0.5: 100 e 6:100.
  5. 5. Prodotti alimentari secondo la rivendicazione 4, in cui detto rapporto ponderale è compreso tra 1 : 100 e 3: 100.
  6. 6. Prodotti alimentari secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-6, caratterizzato dal fatto che detto prodotto da forno è il pane.
  7. 7. Miscele in polvere adatte in particolare per impasto per pane comprendenti per 500 g di farina tra 2,5 e 30 g di Nopal , tra 23 e 27 g di lievito di birra, saccarosio in concentrazione comprese tra 4 e 5 g sodio cloruro in concentrazioni comprese tra 4 e 5 g.
  8. 8. Miscele in polvere secondo la rivendicazione 7, comprendenti tra 5 e 15 g di Nopal.
  9. 9. Impasto per la preparazione di pasta contenente per 500 g di farina tra 2,5 a 30g di Nopal ed acqua quanto basta per consentire la formazione dell’impasto e la relativa lavorabilità.
  10. 10. Impasto secondo la rivendicazione 9, contenente tra 5 e 15 g di Nopal.
  11. 11. Impasto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 9-10 contenente da 2 a 6 uova fresche. (ASE/lm)
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