ITBO20120655A1 - Macchina per la realizzazione di articoli assorbenti igienici. - Google Patents

Description

D E S C R I Z I O N E

dell'invenzione industriale dal titolo: “Macchina per la realizzazione di articoli assorbenti igienici.â€

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La presente invenzione ha per oggetto una macchina per la realizzazione di articoli assorbenti igienici.

In particolare la presente invenzione à ̈ relativa ad una macchina per la realizzazione di articoli assorbenti igienici quali pannolini, del tipo usa e getta, per bambini o per adulti.

Secondo quanto noto tali articoli sono ottenuti sovrapponendo un foglio di materiale impermeabile ad un foglio di materiale permeabile (di tessuto non tessuto) ed interponendo fra tali fogli una imbottitura costituita da un tampone assorbente. In particolare, sia nel caso di pannolini per bambini che di pannolini per adulti, Ã ̈ usuale prevedere componenti accessori quali ali laterali di chiusura del pannolino attorno alla linea di cintura degli utilizzatori.

Generalmente, nelle macchine di tipo noto, le ali laterali di chiusura sono applicate lungo tratti determinati di un nastro continuo di un materiale per la realizzazione di pannolini, tali tratti vengono in seguito suddivisi nei singoli pannolini.

Tali macchine comprendono un convogliatore per l’alimentazione di una striscia continua di materiale elastomerico, un dispositivo di taglio della striscia per formare singoli spezzoni, opportunamente sagomati, destinati a definire le ali laterali di chiusura dei pannolini, ed un gruppo di formazione ed applicazione di coppie di ali laterali al nastro continuo.

Il dispositivo di taglio realizza quindi una successione di spezzoni definenti le suddette ali laterali che viene alimentata da un rullo convogliatore verso il gruppo di formazione ed applicazione delle coppie di ali.

Precisamente, ciascuna coppia di ali laterali à ̈ definita da un primo e da un secondo spezzone, e il dispositivo di taglio realizza, pertanto, un successione continua ed alterna di primi e di secondi spezzoni. Fra il rullo convogliatore ed il gruppo di formazione ed applicazione, la macchina presenta una coppia di rulli distanziatori, in grado di prelevare rispettivi spezzoni dalla successione continua alimentata dal rullo convogliatore.

Un primo rullo distanziatore preleva dalla successione i soli primi spezzoni, mentre il secondo preleva i soli secondi spezzoni.

Il primo ed il secondo rullo alimentano i rispettivi spezzoni al gruppo di formazione e applicazione, il quale provvede a realizzare le rispettive coppie di primi e secondi spezzoni, i quali sono reciprocamente allineati e distanziati di un tratto di lunghezza definito in base alle dimensioni trasversali del nastro continuo di un materiale per la realizzazione di pannolini. Il gruppo di formazione e applicazione applica, poi, a passo ciascuna coppia sul nastro continuo.

In particolare, à ̈ noto come, al variare della tipologia di articolo assorbente che si vuole realizzare, le dimensioni ed il formato delle ali laterali varino anch’esse.

Ne consegue la necessaria sostituzione di uno o più dispositivi della macchina con altri idonei ad operare secondo il nuovo formato dell’articolo assorbente e delle ali laterali da applicare.

I nuovi dispositivi sostituiti presentano generalmente nuove e differenti caratteristiche strutturali e funzionali e, pertanto, accade che si verifichino dei problemi legati all’incompatibilità operativa o strutturale fra i nuovi dispositivi sostituiti e quelli non sostituiti.

Per ovviare a questo problema à ̈ noto l’impiego di ulteriori dispositivi integrativi che facciano da tramite fra i vari dispositivi sostituiti e quelli non sostituiti, comportando, tuttavia, un ulteriore incremento della complessità strutturale e funzionale della macchina e dei costi di realizzazione e di preparazione della macchina al nuovo formato da realizzare.

Scopo della presente invenzione à ̈ rendere disponibile una macchina per la realizzazione di articoli assorbenti igienici che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.

In particolare, scopo primario della presente invenzione à ̈ rendere disponibile una macchina per la realizzazione di articoli assorbenti igienici che si presenti nel complesso strutturalmente semplice e compatta.

Scopo ulteriore della presente invenzione à ̈ quello di rendere disponibile una macchina per la realizzazione di articoli assorbenti igienici che presenti una maggiore flessibilità di funzionamento nel caso di cambio formato dell’articolo da realizzare e che consenta di ridurre il numero degli eventuali dispositivi presenti a seguito del cambio formato.

Detto scopi sono pienamente raggiunti da una macchina per la realizzazione di articoli assorbenti igienici presentante le caratteristiche tecniche esposte nella rivendicazione indipendente 1. Le rivendicazioni dipendenti espongono ulteriori aspetti vantaggiosi della presente macchina.

Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:

- la figura 1 illustra, in vista frontale, una macchina in accordo con la presente invenzione;

- la figura 2 illustra, in pianta, un articolo assorbente igienico ottenuto dalla macchina in accordo con la presente invenzione;

- le figure 3a, 3b, 3c illustrano schematicamente alcune fasi operative della macchina;

- la figura 4, illustra, in vista prospettica un primo particolare della macchina di figura 1;

- la figura 5 illustra, in vista frontale, il particolare di figura 4;

- la figura 6 illustra una sezione del particolare di figura 4, secondo il piano VI-VI di figura 5;

- la figura 7 illustra, in vista posteriore, il particolare di figura 4; - la figura 8 illustra una sezione del particolare di figura 4, secondo il piano VIII-VIII di figura 7;

- la figura 9 illustra, in vista prospettica ingrandita, un secondo particolare della macchina di figura 1;

- le figure 10 e 11 illustrano, in vista laterale ingrandita, il secondo particolare di figura 9, secondo rispettive configurazioni operative. Con riferimento alla figura 1, con 1 Ã ̈ indicata nel suo complesso una macchina per la realizzazione di articoli 2 assorbenti igienici in accordo con la presente invenzione.

L’articolo 2 assorbente, secondo quanto rappresentato nel dettaglio in figura 2, presenta una forma sostanzialmente rettangolare sviluppantesi lungo un’asse X longitudinale.

Gli articoli 2 assorbenti igienici comprendono, in allineamento secondo l’asse X, una porzione 3 anteriore, una porzione 4 centrale ed una porzione 5 posteriore.

In corrispondenza della porzione 4 centrale gli articoli 2 assorbenti presentano una rientranza 6, o sgambatura, definita da due tratti arcuati simmetrici rispetto all’asse X.

Gli articoli 2 assorbenti comprendono una imbottitura interna assorbente, normalmente costituita da fibre di cellulosa, racchiusa all’interno di un involucro morbido e definito, da un lato, da un foglio permeabile di “tessuto non tessuto†, e dall’altro lato da un foglio impermeabile di polietilene.

L’articolo 2 assorbente à ̈ inoltre dotato di una coppia di elementi 7 accessori, o ali laterali, protendentisi trasversalmente all’asse X. Più precisamente, le ali 7 laterali si protendono dalla porzione 5 posteriore dell’articolo 2 assorbente e sono atte, in uso, a sovrapporsi a rispettive zone di aggancio della porzione 3 anteriore per la chiusura dell’articolo 2 assorbente attorno ai fianchi dell’utilizzatore.

Le ali 7 laterali sono generalmente costituite da spezzoni di una striscia 9 continua, definente un asse L longitudinale (figura 3a) e preferibilmente realizzata in materiale elastomerico. Inoltre, le ali 7 presentano una superficie parzialmente ricoperta di sostanza adesiva o provvista di altri mezzi di fissaggio rapido.

Si osservi che gli elementi 7 accessori che definiscono, come sopra indicato, le ali laterali dell’articolo 2 assorbente, ed indicate con il medesimo numero di riferimento 7, sono pertanto costituite anch’esse dai citati spezzoni. In altre parole, elementi accessori e ali laterali, nel caso specifico, coincidono e sono entrambi costituiti dai menzionati spezzoni.

La macchina 1 comprende un dispositivo 10 di alimentazione della menzionata striscia 9 continua di materiale elastomerico ad un rullo convogliatore, indicato con 11, ed un organo 12 per il taglio della striscia 9 in una successione 13 continua ed alterna di primi 14 e di secondi 15 spezzoni.

Il rullo 11 convogliatore ruota attorno ad un asse A parallelo ad una prima direzione D1 di riferimento, definita da una direzione perpendicolare al piano di figura 1, e presenta una propria superficie 11a aspirata per trattenere la citata successione 13 di primi 14 e di secondi 15 spezzoni durante il loro trasferimento.

L’organo 12 di taglio à ̈ preferibilmente costituito da un rullo di taglio, rotante in senso antiorario, che coopera con il rullo 11 convogliatore, rotante in senso orario attorno al proprio asse A, al fine di realizzare la successione 13 continua di primi 14 e di secondi 15 spezzoni. Precisamente, i primi spezzoni 14 vengono applicati su un lato dell’articolo 2 presentante una prima delle menzionate rientranze 6, mentre i secondi spezzoni 15 vengono applicati sull’opposto lato dell’articolo 2 dotato della seconda rientranza 6. Il rullo 12 di taglio à ̈ dotato, preferibilmente, di una coppia di lame tra loro sghembe ed inclinate trasversalmente rispetto all’asse di rotazione del rullo 12 stesso. Le lame così disposte realizzano intagli obliqui rispetto alla direzione longitudinale della successione 13 continua, formando gli spezzoni 14 e 15 a sviluppo sostanzialmente trapezoidale (figura 3a).

La macchina 1 comprende, inoltre, un primo rullo 16 di trasferimento, il quale ruota attorno ad un proprio asse B parallelo alla prima direzione D1 ed à ̈ dotato di una pluralità di equipaggi 18 per il trattenimento ed il trasferimento dei primi spezzoni 14, i quali vengono prelevati dalla superficie 11a aspirata del rullo 11 convogliatore in corrispondenza di una prima stazione S1 di prelievo.

La macchina 1 comprende anche un secondo rullo 17 di trasferimento, il quale ruota attorno ad un proprio asse C parallelo alla prima direzione D1 ed à ̈ dotato di una pluralità di equipaggi 19 per il trattenimento ed il trasferimento dei secondi spezzoni 15, i quali vengono prelevati dalla superficie 11a aspirata del rullo 11 convogliatore in corrispondenza di una seconda stazione S2 di prelievo.

Particolarmente, Ã ̈ preferibile e vantaggioso che il primo 16 ed il secondo 17 rullo di trasferimento siano uguali, in modo da semplificare la struttura della macchina 1.

Secondo quanto ulteriormente rappresentato in figura 1, la macchina 1 comprende un gruppo 20 di formazione e applicazione su un nastro 22 continuo di materiale assorbente di almeno una coppia di spezzoni per ciascun articolo 2 assorbente. Ciascuna coppia à ̈ formata da un primo 14 e da un secondo 15 spezzone, i quali sono reciprocamente allineati e distanziati di una distanza d ed allineati lungo la prima direzione D1.

A valle del gruppo 20 di formazione e applicazione, la macchina 1 comprende un convogliatore 21 in grado di alimentare con una velocità vc il nastro 22 continuo di materiale assorbente lungo una seconda direzione D2, ortogonale alla citata direzione D1, ed un organo 23 per il taglio del nastro 22 continuo in spezzoni 24 di materiale assorbente destinati a costituire singoli articoli 2 assorbenti.

Il gruppo 20 di formazione e applicazione, applica le rispettive coppie di spezzoni 14 e 15 sul nastro 22 continuo distanziate di un passo P, valutato lungo la direzione D2. Tale passo P coincide con il passo secondo cui vengono tagliati gli spezzoni 24 di materiale assorbente, sopra menzionati, destinati a costituire i singoli articoli 2 assorbenti.

Il gruppo 20 di formazione e applicazione comprende un rullo 25 distanziatore, di tipo noto, il quale à ̈ in grado di ricevere, in corrispondenza di una terza stazione S3, i primi spezzoni 14 alimentati dal primo rullo 16 di trasferimento ed à ̈ in grado di ricevere, in corrispondenza di una quarta stazione S4, i secondi spezzoni 15 alimentati dal secondo rullo 17 di trasferimento. Il rullo 25 distanziatore à ̈, inoltre, in grado di formare rispettive dette coppie di spezzoni 14 e 15, in cui gli spezzoni sono allineati lungo la prima direzione D1 e distanziati di una distanza (d’) intermedia.

Il rullo 25 distanziatore presenta una pluralità di equipaggi 26 e il primo 16 ed il secondo 17 rullo di trasferimento rilasciano a ciascun equipaggio 26, rispettivamente, un primo 14 ed un secondo 15 spezzone, formando in tal modo una detta coppia di spezzoni.

Il rullo 25 distanziatore trasferisce, poi, le rispettive coppie di spezzoni ad un rullo 27 acceleratore, di tipo noto, posto a valle.

Nel dettaglio, ciascuno degli equipaggi 26 del rullo 25 distanziatore presenta, a sua volta, una prima sede ed una seconda sede, non illustrate, per il trattenimento, rispettivamente, del primo 14 e del secondo 15 spezzone.

Durante il trasferimento della coppia di spezzoni 14 e 15 al rullo 27 acceleratore, il rullo 25 distanziatore esegue, in modo noto, una traslazione delle sedi di ciascun equipaggio 26 lungo rispettive direzioni fra loro opposte e parallele alla prima direzione D1, in modo da realizzare il distanziamento degli spezzoni 14 e 15 della coppia fino alla distanza (d) di applicazione sul nastro 22, prima del suo trasferimento al rullo 27 acceleratore.

In altre parole, dal taglio della striscia 9 continua di materiale elastomerico alla loro applicazione in coppie sul nastro 22 continuo di materiale assorbente, i primi 14 ed i secondi 15 spezzoni subiscono un primo distanziamento, operato dal primo 16 e dal secondo 17 rullo, per essere trasferiti in coppia distanziati della distanza (d’) intermedia, e successivamente subiscono un secondo distanziamento, operato dal rullo 25 distanziatore, per essere trasferiti e poi applicati sul nastro 22 continuo reciprocamente distanziati della distanza (d).

Il rullo 25 distanziatore delle coppie di spezzoni 14 e 15 si presenta sostanzialmente tangente al primo 16 ed al secondo 17 rullo di trasferimento, rispettivamente, in corrispondenza della terza S3 e della quarta S4 stazione di rilascio.

In figura 1, il rullo 25 distanziatore à ̈ stato rappresentato ruotante attorno ad un proprio asse E in senso orario, mentre il primo 16 ed il secondo 17 rullo di trasferimento come rotanti, invece, in senso antiorario attorno ai rispettivi assi B e C.

Il rullo 27 acceleratore à ̈ sostanzialmente tangente al rullo 25 distanziatore corrispondenza di una quinta stazione S5 di trasferimento, in cui avviene in trasferimento della coppia di spezzoni 14 e 15. Il rullo 27 acceleratore, à ̈ stato rappresentato in figura 1, rotante in senso antiorario attorno ad un proprio asse F, ed à ̈ altresì tangente al citato convogliatore 21 in corrispondenza di una sesta stazione S6 di applicazione delle coppie di spezzoni 14 e 15. Nel dettaglio, il rullo 27 acceleratore, presenta una pluralità di coppie di sedi 52 aspiranti atte a trattenere le coppie di spezzoni 14 e 15 formate dal rullo 25 distanziatore.

Ciascuna coppia di sedi 52, à ̈ montata su un’asta 53 radiale, in grado di oscillare, nel corso della rotazione del rullo 27 acceleratore stesso, attorno al proprio asse F, al comando di mezzi attuatori a camma (non mostrati).

Il rullo 25 distanziatore presenta una velocità periferica vrd di avanzamento dei propri equipaggi 26 ed il rullo 27 acceleratore à ̈ in grado di prelevare in corrispondenza della quinta stazione S5 le coppie di spezzoni 14 e 15 con una velocità di avanzamento delle proprie sedi 52 pari a tale velocità vrd.

Inoltre, il rullo 27 acceleratore à ̈ in grado di imprimere un’accelerazione alle proprie sedi 52 e, quindi, a ciascuna coppia di spezzoni 14 e 15 prelevata dal rullo 25 distanziatore, per trasferire ed accoppiare detta coppia di spezzoni 14 e 15 al nastro 22 continuo di materiale assorbente con una velocità pari alla velocità vc di avanzamento del nastro 22 stesso.

Analogamente, il citato rullo 11 convogliatore trasporta la successione 13 continua ed alterna di primi 14 e secondi 15 spezzoni con una velocità di avanzamento vrc, ed il primo 16 ed il secondo 17 rullo di trasferimento, tangenti al rullo 11 convogliatore in corrispondenza, rispettivamente, della prima S1 e della seconda S2 stazione di prelievo, sono anch’essi in grado di variare la velocità di avanzamento dei rispettivi equipaggi 18 e 19 per prelevare gli spezzoni 14 e ,15 con una velocità pari alla suddetta velocità vrc e rilasciare, poi, tali spezzoni 14 e 15 al rullo 25 distanziatore con una velocità pari alla suddetta velocità vrd.

Ciascuno dei rulli 16 e 17 di trasferimento comprende una pluralità di unità 28a, 28b, 28c concentriche e rotanti attorno ad un comune asse di rotazione, parallelo alla prima direzione D1.

Precisamente, secondo la forma di realizzazione preferita, il rullo comprende una prima unità 28a più interna, una seconda unità 28b intermedia ed una terza unità 28c più esterna.

L’asse di rotazione delle unità 28a, 28b, 28c coincide con l’asse B di rotazione del rullo 16 di trasferimento stesso, ed à ̈ definito da un albero 29 fisso e solidale al un telaio della macchina 1.

Per semplicità di descrizione, quanto verrà descritto nel seguito, verrà fatto con riferimento al solo primo rullo di trasferimento 16, in quanto, secondo quanto detto in precedenza, à ̈ preferibile che il primo 16 ed il secondo 17 rullo di trasferimento si presentino fra loro uguali.

Si vuole precisare che quanto sarà descritto per il primo rullo 16 à ̈ da considerarsi assolutamente valido ed analogo, per quanto riguarda i riferimenti a componenti e tavole, anche per il secondo rullo 17. Entrando maggiormente nel dettaglio, come rappresentato in figura 4, ciascuna delle unità 28a, 28b, 28c porta almeno un rispettivo equipaggio 18a, 18b, 18c del rullo 16 di trasferimento. Nel caso specifico della forma realizzativa preferita ed illustrata, ciascuna unità 28a, 28b, 28c porta una rispettiva coppia di equipaggi 18a, 18b, 18c, fra loro simmetricamente opposti rispetto all’asse B di rotazione dell’unità 28a, 28b, 28c stessa.

Il rullo 16 di trasferimento comprende dei mezzi motori, indicati in figura 4 con 30, i quali azionano ciascuna delle unità 28a, 28b, 28c e definiscono per ciascuna di esse una rispettiva legge di moto, per prelevare i primi spezzoni 14 dal rullo 11 convogliatore con una prima velocità, pari alla velocità vrc di avanzamento della successione 13 continua ed alterna trascinata dal rullo 11 convogliatore, e per rilasciare i primi spezzoni 14 al rullo 25 distanziatore con una seconda velocità, pari alla velocità vrd di avanzamento degli equipaggi 26 del rullo 25 distanziatore.

In particolare, le unità 28a, 28b, 28c sono mobili, indipendentemente l’una dall’altra e le rispettive leggi di moto definite dai mezzi 30 motori sono, pertanto, anch’esse indipendenti l’una dall’altra.

Per ulteriore semplicità di descrizione, i riferimenti ad identici e corrispondenti componenti per ciascuna unità verranno indicati con la medesima numerazione e saranno indicati con “a†quelli associati alla prima unità 28a più interna, con “b†quelli associati alla seconda unità 28b intermedia e con “c†quelli associati alla terza unità 28c più esterna.

Come meglio rappresentato in figura 6, le unità 28a, 28b, 28c sono in grado di muoversi indipendentemente l’una dall’altra grazie a rispettive coppie 31a, 31b, 31c di cuscinetti concentrici di dimensioni via via maggiori.

Precisamente, una prima coppia 31a di cuscinetti à ̈ calzata sull’albero fisso 29 e porta la prima unità 28a. Una seconda coppia 31b di cuscinetti, aventi diametro maggiore rispetto ai primi, à ̈ calzata sulla prima unità 28a e porta la seconda unità 28b. Infine, una terza coppia 31c di cuscinetti, aventi diametro maggiore rispetto ai primi ed ai secondi, à ̈ calzata sulla seconda unità 28b e porta la terza unità 28c.

Ciascuna unità 28a, 28b, 28c comprende un rispettivo corpo 32a, 32b, 32c principale, il quale si presenta con forma sostanzialmente tubolare. Ciascun corpo 32a, 32b, 32c principale presenta, rispettivamente, una propria superficie 33a, 33b, 33c interna ed una propria superficie 34a, 34b, 34c esterna.

La prima coppia 31a di cuscinetti à ̈, perciò, montata fra l’albero 29 e la superficie interna 33a della prima unita 28a; la seconda coppia 31b à ̈ montata fra la superficie esterna 34a della prima unità 28a e la superficie interna 33b della seconda unità 28b; la terza coppia 31c à ̈ montata fra la superficie esterna 34b della seconda unità 28b e la superficie interna 33c della terza unità 28c.

Inoltre, ciascuna unità 28a, 28b, 28c presenta, rispettivamente, una porzione 35a, 35b, 35c anteriore ed una porzione 36a, 36b, 36c posteriore.

In corrispondenza della porzione 35a, 35b, 35c posteriore ciascuna unità 28a, 28b, 28c à ̈ collegata, separatamente dalle altre, ai suddetti mezzi 30 motori.

I mezzi 30 motori, nel dettaglio, comprendono una pluralità di gruppi motori, schematicamente rappresentati dai blocchi 37a, 37b, 37c (figura 4). Tali gruppi 37a, 37b, 37c motori sono fra loro separati e distinti e ciascuno di essi à ̈ collegato ad una rispettiva unità 28a, 28b, 28c. Precisamente, un primo gruppo 37a motore à ̈ collegato alla prima unità 28a, un secondo gruppo 37b motore à ̈ collegato alla seconda unità 28b ed un terzo gruppo 37c motore à ̈ collegato alla terza unità 28c.

Ciascuno dei gruppi 37a, 37b, 37c motori à ̈ in grado di definire la legge di moto per l’unità a cui à ̈ collegato disponendo di un ingranaggio (non illustrato) a ruote dentate non circolari, oppure mediante tre distinte camme elettroniche (anch’esse non illustrate) costituite da tre motori distinti, ciascuno accoppiato al rispettivo gruppo motore.

Ciascuno degli ingranaggi à ̈ collegato alla rispettiva unità 28a, 28b, 28c per mezzo di una pluralità di ruote dentate 38a, 38b, 38c solidali con le unità 28a, 28b, 28c in corrispondenza della porzione 35a, 35b, 35c posteriore delle stesse (figure 4 e 6).

Seconda la forma realizzativa preferita, il rullo 16 di trasferimento presenta una prima 38a, una seconda 38b ed una terza 38c ruota dentata, solidali rispettivamente con la prima 28a, la seconda 28b e la terza 28c unità.

Le ruote dentate 38a, 38b, 38c presentano, inoltre, diametri uguali e si presentano fra loro sostanzialmente adiacenti lungo l’asse B di rotazione del rullo 16.

Il primo rullo 16 di trasferimento comprende mezzi 39 di traslazione dei propri equipaggi 18a, 18b, 18c lungo una prima direzione T1 parallela alla prima direzione D1 (figure 10 e 11), fra un posizione di prelievo dei primi spezzoni 14 dal rullo 11 convogliatore, in corrispondenza della prima stazione S1, ed una posizione di rilascio degli spezzoni 14 al rullo 25 distanziatore, in corrispondenza della terza stazione S3.

Secondo quanto rappresentato in figura 4, detti mezzi 39 di traslazione degli equipaggi 18a, 18b, 18c comprendono una camma 40 fissa presentante un proprio profilo 41, la quale camma 40 à ̈ solidale con il suddetto albero 29 del rullo 16. I mezzi 39 di traslazione comprendono anche una pluralità di carrelli 42a, 42b, 42c, accoppiati scorrevolmente al profilo 41 della camma 40, ciascuno dei quali à ̈ montato ad un rispettivo equipaggio 18a, 18b, 18c del rullo 16.

Precisamente, nell’esempio illustrato, la camma 40 à ̈ di tipo cilindrico ed il profilo 41 à ̈ definito da un risalto ricavato su una superficie 40’ laterale cilindrica della camma 40 stessa.

Ciascun carrello 42a, 42b, 42c comprende una coppia di rullini 43a, 43b, 43c scorrevolmente accoppiati su rispettive superfici opposte, indicate con 41’ e 41’’, del profilo 41 della camma 40.

Il rullo 16 di trasferimento comprende, per ciascun proprio equipaggio 18a, 18b, 18c, una guida 44a, 44b, 44c, collegata alla rispettiva unità 28a, 28b, 28c e solidale in rotazione con essa. Ciascuna guida 44a, 44b, 44c presenta una direzione di sviluppo prevalente lungo una direzione parallela alla prima direzione D1 di riferimento.

Durante la rotazione delle unità 28a, 28b, 28c attorno all’asse B di rotazione, ciascun carrello 42a, 42b, 42c segue il profilo 41 della camma 40 e, conseguentemente, equipaggio 18a, 18b, 18c trasla sulla rispettiva guida 44a, 44b, 44c fra la posizione di prelievo (figura 10) dei primi spezzoni 14 dal rullo 11 convogliatore, in cui il rispettivo equipaggio 18a, 18b, 18c si trova in posizione ravvicinata rispetto alla propria unità 28a, 28b, 28c, e la posizione di rilascio (figura 11) degli spezzoni 14 al rullo 25 distanziatore, in cui l’equipaggio 18a, 18b, 18c si trova in posizione allontanata rispetto alla propria unità 28a, 28b, 28c.

Durante la movimentazione dalla posizione di prelievo alla posizione di rilascio, ciascun equipaggio 18a, 18b, 18c trasla, lungo la sopra menzionata direzione T1, il rispettivo primo spezzone 14 prelevato dalla successione 13 continua, di una distanza pari alla metà della citata distanza d’ intermedia.

Analogamente, il secondo rullo 17 di trasferimento trasla i secondi spezzoni 15 di una distanza pari alla metà della distanza d’ intermedia, lungo una seconda direzione T2 parallela alla direzione D1 ed opposta in verso alla direzione T1 (figure 10 e 11).

In questo modo, nel momento in cui i primi 14 ed i secondi 15 spezzoni vengono rilasciati al rullo 25 distanziatore per formare le citate coppie, si ottiene che la distanza fra essi à ̈ pari alla distanza d’. Ciascun equipaggio 18a, 18b, 18c presenta una rispettiva faccia 45a, 45b, 45c aspirante per il trattenimento dello spezzone 14. L’aspirazione à ̈ ottenuta mediante dei fori 46a, 46b, 46c di cui ciascuna rispettiva faccia 45a, 45b, 45c à ̈ dotata (figura 9).

I fori 46a, 46b, 46c di ciascuna faccia 45a, 45b, 45c sono collegati ad un rispettivo stelo 47a, 47b, 47c cavo, il quale à ̈ a sua volta in comunicazione di fluido con una sorgente di aspirazione, indicata schematicamente dal blocco 48.

In figura 8 à ̈ indicato con 47a lo stelo dell’equipaggio 18a collegato alla prima unità 28a più interna. Lo stelo 47a à ̈ scorrevole all’interno di una sede 49a collegata anch’essa alla sorgente 48 di aspirazione. Inoltre, la sede 49a e presenta una lunghezza tale per cui lo stelo 47a rimane sempre impegnato con la sede 49a durante lo scorrimento dell’equipaggio 18a, anche nella condizione di escursione massima dell’equipaggio 18a, in corrispondenza della posizione di rilascio dello spezzone 14.

In questo modo si garantisce che lo spezzone 14 rimanga correttamente in presa fino al momento del suo rilascio al rullo 25 distanziatore.

Ovviamente, quanto appena descritto, Ã ̈ da considerarsi analogamente valido per gli equipaggi 18b e 18c.

Il primo rullo 16 di trasferimento comprende, ulteriormente, una pluralità di elementi 50a, 50b, 50c concentrici, ciascuno dei quali à ̈ collegato ad un rispettivo equipaggio 18a, 18b, 18c ed à ̈ solidale con esso in rotazione. Precisamente, gli elementi 50a, 50b, 50c presentano una forma sostanzialmente anulare.

Gli elementi 50a, 50b, 50c anulari costituiscono degli elementi valvolari per i rispettivi equipaggi 18a, 18b, 18c, poiché definiscono, durante la rotazione degli equipaggi 18a, 18b, 18c stessi attorno all’asse B di rotazione, una prima condizione operativa, in cui i fori 46a, 46b, 46c di aspirazione sono posti in comunicazione di fluido con la sorgente 48 di aspirazione per il trattenimento dei primi spezzoni 14, ed una seconda condizione operativa, in cui la comunicazione di fluido fra i fori 46a, 46b, 46c e la sorgente 48 di aspirazione viene interrotta per rilasciare gli spezzoni 14.

Come indicato nelle figure 5 e 6, il primo rullo 16 comprende un primo 50a, un secondo 50b ed un terzo 50c elemento anulare collegati, rispettivamente, al primo 18a, al secondo 18b ed al terzo 18c equipaggio.

Preferibilmente, gli elementi 50a, 50b, 50c anulari sono realizzati in materiale autolubrificante, ad esempio in teflon, in maniera tale da impedire la formazione di attriti, fra un elemento e quello adiacente, durante la rotazione delle unità 18a, 18b, 18c.

La comunicazione di fluido fra i fori 46a, 46b, 46c e la sorgente 48 di aspirazione à ̈ realizzata, per ciascun equipaggio 18a, 18b, 18c, mediante un rispettivo foro 51a, 51b, 51c passante (figure 7 e 8), ricavato sul rispettivo elemento 50a, 50b, 50c anulare, il quale foro 51a, 51b, 51c pone in comunicazione la sorgente 48 con la rispettiva sede 49a, 49b, 49c di ciascun equipaggio 18a, 18b, 18c.

Dal momento che, secondo la forma preferita di realizzazione, ciascuna unità 28a, 28b, 28c porta una coppia di equipaggi 18a, 18b, 18c diametralmente opposti, rispetto all’asse B di rotazione del primo rullo 16, ciascun elemento 50a, 50b, 50c anulare presenta una coppia di fori 51a, 51b, 51c, anch’essi diametralmente opposti rispetto all’asse B, ciascuno dei quali pone la sorgente 48 in comunicazione di fluido con un rispettivo equipaggio 18a, 18b, 18c della coppia.

Dal momento che ciascun elemento 50a, 50b, 50c anulare à ̈ solidale con il rispettivo equipaggio 18a, 18b, 18c, il menzionato foro 51a, 51b, 51c pone sempre in comunicazione ciascun sede 49a, 49b, 49c degli equipaggi 18a, 18b, 18c ed i rispettivi fori 46a, 46b, 46c di aspirazione con la sorgente 48 di aspirazione.

Il primo rullo 14 à ̈ dotato di un ulteriore elemento, non rappresentato, che funge anch’esso da valvola ed à ̈ interposto fra gli elementi 50a, 50b, 50c anulari e la sorgente 48 di aspirazione e consente di definire le fasi di collegamento di fluido con la sorgente 48 di aspirazione e di interruzione del collegamento.

Osservando più nel dettaglio il funzionamento della macchina 1, essa riceve in ingresso il nastro 22 continuo di materiale assorbente, che viene trasportato dal convogliatore 21 lungo la seconda direzione D2.

La macchina 1 riceve in ingresso anche la striscia 9 di materiale elastomerico che viene alimentato dal dispositivo 10 di alimentazione al rullo 11 convogliatore.

In corrispondenza del rullo 11 convogliatore la striscia 9 viene tagliata, per opera del rullo 23 di taglio, nella suddetta successione 13 continua ed alterna di primi 14 e di secondi 15 spezzoni, costituenti, come già detto, le prime e le seconde ali dell’articolo 2 assorbente.

La striscia 9 continua e la successione 13 degli spezzoni 14 e 15 vengono movimentati dal dispositivo 10 di alimentazione e dal rullo 11 convogliatore seguendo un primo tratto P1 del percorso complessivo compiuto dagli spezzoni 14 e 15 dal taglio della striscia 9 alla loro applicazione sul nastro 22 in materiale assorbente.

In corrispondenza della prima stazione S1 il primo rullo 16 di trasferimento preleva dal rullo 11 convogliatore i soli primi spezzoni 14 e li alimenta al rullo 25 distanziatore seguendo un secondo tratto P2 di percorso.

Mentre, il secondo rullo 17 preleva, in corrispondenza della seconda stazione S2 i soli secondi spezzoni 15 e li alimenta al rullo 25 distanziatore seguendo un terzo tratto P3 di percorso, distinto dal secondo tratto P2.

Il primo 16 ed il secondo 17 rullo prelevano i rispettivi spezzoni 14 e 15 variando la velocità di avanzamento dei propri rispettivi equipaggi 18 e 19 fino a portarla al valore della sopra citata velocità vrc periferica del rullo 11 convogliatore.

Una volta prelevati i rispettivi spezzoni 14 e 15, ciascun rullo 16 e 17 trattiene in presa i propri spezzoni 14 e 15, variando nuovamente la velocità dei propri equipaggi 18 e 19 per portarla al valore di velocità vrd degli equipaggi 26 del rullo 25 distanziatore.

I rulli 16 e 17 di trasferimento traslano, poi, i propri spezzoni 14 e 15 trasportati lungo le rispettive direzioni T1 e T2 parallele alla prima direzione D1 e, dal momento che tali direzioni T1 e T2 hanno versi fra loro opposti, il rullo 25 distanziatore riceve una citata coppia di primi 14 e secondi 15 spezzoni, che risultano reciprocamente allineati e distanziati lungo la prima direzione D1 della distanza (d’) intermedia.

Come detto in precedenza, il primo rullo 16 ed il secondo rullo 17 di trasferimento ruotano con verso antiorario, mentre il rullo 25 distanziatore ruota con verso orario, perciò, il secondo rullo 17 rilascia per primo il proprio secondo spezzone 15, in corrispondenza della quarta stazione S4, poi successivamente il primo rullo 16 rilascia il proprio primo spezzone 14 in corrispondenza della terza stazione S3.

Quindi, il rullo 25 distanziatore forma le rispettive coppie di spezzoni 14 e 15 in corrispondenza della terza stazione S3, nel momento in cui riceve il primo spezzone 14.

In corrispondenza della terza stazione S3 si ha il ricongiungimento del secondo P2 e del terzo P3 tratto in unico quarto tratto, indicato in figura 1 con P4, che ciascuna coppia di spezzoni 14 e 15 percorre dalla terza stazione S3 alla quinta stazione S5, in direzione del rullo 27 acceleratore.

Il rullo 25 distanziatore, successivamente, trasferisce le coppie di spezzoni 14 e 15, al rullo 27 acceleratore seguendo tale quarto tratto P4 di percorso comune.

Durante l’avanzamento lungo il quarto tratto P4, il rullo 25 distanziatore realizza l’ulteriore distanziamento reciproco degli spezzoni 14 e 15 di ciascuna coppia, fino a portarli ad una distanza pari alla distanza (d) di applicazione della coppia sul nastro 22 continuo di materiale assorbente.

In accordo con quanto illustrato nelle figure 3a, 3b e 3c viene indicata schematicamente la sequenza di fasi effettuate dalla macchina 1 per la realizzazione delle coppie di spezzoni 14 e 15, o ali laterali, da applicare al nastro 22 continuo.

Inizialmente vengono realizzati gli intagli trasversali sulla striscia 9 continua di materiale elastomerico per definire la successione 13 continua ed alterna di primi 14 e secondi 15 spezzoni (figura 3a). Tale fase viene attuata intagliando, tramite il rullo 23 di taglio, la striscia 9 con rispettivi intagli sghembi che definiscono dei primi 14 e dei secondi 15 spezzoni trapezoidali.

Successivamente, il primo 14 ed il secondo 15 spezzone vengono prelevati, rispettivamente, dal primo 16 e dal secondo 17 rullo di trasferimento e vengono fatti traslare lungo le rispettive direzioni T1 e T2, fino ad essere distanziati della distanza (d’) intermedia (figura 3b).

Precisamente, come detto, gli spezzoni 14 e 15 presentano una forma sostanzialmente trapezoidale e il primo 16 ed il secondo 17 rullo di trasferimento traslano i rispettivi spezzoni lungo le direzioni T1 e T2, in reciproco allontanamento dall’asse L longitudinale della striscia 9, mantenendo il lato maggiore rivolto verso tale asse L e portandoli, ciascuno, ad una distanza dall’asse L pari alla metà della citata distanza d’ intermedia.

Infine, il rullo 25 distanziatore effettua l’ulteriore distanziamento degli spezzoni 14 e 15 della coppia, portandoli ad una reciproca distanza pari alla distanza d di trasferimento al rullo 27 acceleratore ed applicazione sul nastro 22 (figura 3c).

In corrispondenza della quinta stazione S5, il rullo 27 acceleratore preleva le coppie di spezzoni 14,15 con una velocità di avanzamento delle proprie sedi 52 aspiranti, pari al valore di velocità vrd degli equipaggi 26 del rullo 25 distanziatore e trasferisce le coppie di spezzoni 14 e 15 seguendo un quinto tratto P5 di percorso, incrementando la loro velocità di avanzamento per applicarle sul nastro 22 di materiale assorbente con una velocità pari alla velocità vc di avanzamento del nastro 22 stesso.

Quando, poi, le coppie di spezzoni 14 e 15 sono state applicate al nastro 22 di materiale assorbente gli articoli 2 assorbenti uniti fra loro avanzano verso l’organo 23 di taglio e l’uscita della macchina, seguendo con velocità vc un sesto tratto S6 di percorso, sostanzialmente definito dal convogliatore 21.

Per quanto riguarda il funzionamento di ciascun rullo di trasferimento, verrà ora fornita una descrizione più dettagliata della movimentazione e della coordinazione reciproca dei propri componenti, con particolare riferimento alla movimentazione ed alla coordinazione degli equipaggi 18 portati da ciascuna unità 28a, 28b, 28c.

Al fine di renderne più chiara la descrizione gli equipaggi 18 di ciascuna coppia associata alla rispettiva unità 28a, 28b, 28c del rullo 16 saranno indicati, rispettivamente, con 18a’ e 18a’’ gli equipaggi della coppia portata dalla prima unità 28a, con 18b’ e 18b’’ gli equipaggi della coppia portata dalla seconda unità 28b e con 18c’ e 18c’’ gli equipaggi della coppia portata dalla terza unità 28c.

Durante la rotazione attorno all’asse B, la velocità di avanzamento dell’equipaggio 18a’ della prima unità 28a viene portata al valore della velocità vrc periferica del rullo 11 convogliatore, per il prelievo del primo spezzone 14 in corrispondenza della prima stazione S1.

È preferibile che l’equipaggio 18a’ raggiunga tale velocità prima di giungere in corrispondenza della prima stazione S1 ed à ̈ preferibile che la mantenga anche per un determinato tratto a valle della prima stazione S1, in modo tale da garantire il corretto prelievo dello spezzone 14.

Successivamente al prelievo, la velocità dell’equipaggio 18a’ viene portata al valore della velocità vrd periferica del rullo 25 distanziatore.

In particolare, secondo la forma costruttiva preferita, il rullo 25 distanziatore presenta una velocità vrd periferica maggiore della velocità vrc periferica del rullo 11 convogliatore, perciò, in seguito al prelievo del primo spezzone 14, all’equipaggio 18a’ viene impartita un’accelerazione nel portarsi dalla prima S1 alla terza S3 stazione.

È preferibile ancora che l’equipaggio 18a’ raggiunga la velocità vrd prima del raggiungimento della terza stazione S3 e che la mantenga per un determinato tratto a valle della stazione stessa, in modo tale da garantire il corretto rilascio del primo spezzone 14 al rullo 25 distanziatore.

Una volta effettuato il rilascio del primo spezzone 14, nel raggiungere nuovamente la prima stazione S1, l’equipaggio 18a’ viene rallentato e la sua velocità viene riportata al valore della velocità periferica vrc per prelevare un nuovo primo spezzone 14 dal rullo 11 convogliatore.

Come detto, ciascuna unità 28a, 28b, 28c porta una coppia di equipaggi 18a’ e 18a’’, l’uno diametralmente opposto all’altro rispetto all’asse B di rotazione.

Pertanto, a ciascun equipaggio 18a’ e 18a’’ viene impartita la stessa accelerazione e la stessa decelerazione impartita all’altro.

In altre parole, nel momento in cui la velocità dell’equipaggio 18a’ à ̈ rallentata fino alla velocità vrc per prelevare dal rullo 11 convogliatore il primo spezzone 14, anche l’equipaggio 18a’’ subisce lo stesso rallentamento.

Precisamente, durante la fase di prelievo del primo spezzone 14 da parte dell’equipaggio 18a’, l’equipaggio 18a’’ à ̈ scarico in quanto ha appena rilasciato il proprio primo spezzone 14 al rullo 25 distanziatore e si sta quindi portando dalla terza S3 alla prima S1 stazione.

Quando, poi, l’equipaggio 18a’, portante il primo spezzone 14, viene accelerato per portare la sua velocità di avanzamento alla velocità vrd periferica del rullo 25 distanziatore, anche l’equipaggio 18a’’ contestualmente accelera.

Quando poi à ̈ l’equipaggio 18a’’ ad approcciarsi alla prima stazione S1, esso viene rallentato fino alla velocità vrc, ed allo stesso tempo l’equipaggio 18a’, che ha appena trasferito al rullo 25 distanziatore il proprio primo spezzone 14, à ̈ portato anch’esso alla velocità vrc. A questo punto, l’equipaggio 18a’’, che ha prelevato dal rullo 11 convogliatore un primo spezzone 14, viene accelerato fino a fargli raggiungere la velocità vrd e contestualmente l’equipaggio 18a’ viene anch’esso accelerato.

Infine, dopo che l’equipaggio 18a’’ ha rilasciato lo spezzone 14 al rullo 11 distanziatore, l’equipaggio 18a’ viene rallentato per prelevare un nuovo spezzone 14 dal rullo 11 convogliatore e ricominciare il ciclo.

Ovviamente, secondo quanto appena descritto, anche l’equipaggio 18a’’ raggiunge le velocità vrc e vrd prima del raggiungimento della prima S1 e della terza S3 stazione, e le mantiene per un determinato tratto a valle delle stazioni, in modo da garantire il corretto prelievo ed il corretto rilascio del primo spezzone 14 anche da parte dell’equipaggio 18a’’.

Per avere la corretta coordinazione delle fasi di prelievo e rilascio del primo spezzone 14 da parte dell’equipaggio 18a’ e dell’equipaggio 18a’’ secondo le suddette predefinite velocità, à ̈ preferibile che la prima S1 e la terza S3 stazione siano posizionate, lungo il percorso compiuto dagli equipaggi durante la loro rotazione attorno all’asse B, fra loro distanziate di un tratto arcuato del menzionato percorso presentante un angolo sotteso, indicato in figura 1 con α, sostanzialmente pari a 90°.

Tale distanziamento fra la prima S1 e la terza S3 stazione consente di avere la massima continuità fra le fasi di prelievo e rilascio dei primi spezzoni 14 senza che si verifichino interferenze fra le movimentazioni dei vari equipaggi 18a, 18b, 18c durante le rispettive accelerazioni e decelerazioni.

Per quanto riguarda, ulteriormente, gli equipaggi 18b’, 18b’’ e 18c’, 18c’’ portati dalle altre unità 28b e 28c, ad essi vengono impartite le stesse accelerazioni e le stesse decelerazioni degli equipaggi 18a’, 18a’’ portati dalla prima unità 28a sopra descritti.

Ulteriormente, il rullo 11 convogliatore ed il rullo 25 distanziatore ruotano con velocità di rotazione costante, pertanto, per avere con continuità il prelievo ed il rilascio degli spezzoni 14 da parte del primo rullo 16 di trasferimento, à ̈ preferibile che ciascun equipaggio 18a’, 18a’’, 18b’, 18b’’, 18c’, 18c’’ della rispettiva unità 28a, 28b, 28c venga accelerato e decelerato in corrispondenza di medesime posizioni durante il raggiungimento della prima S1 e della terza S3 stazione.

In questo senso, le leggi di moto con cui ciascuna unità 28a, 28b, 28c del primo rullo 16 à ̈ movimentata si presentano uguali fra loro. Inoltre, essendo il primo rullo 16 di trasferimento dotato, secondo la forma preferita di realizzazione, di tre unità concentriche, ne consegue che lo sfasamento fra l’una e l’altra legge di moto à ̈ pari ad un terzo di giro.

Si vuole precisare ancora una volta che, le considerazioni appena effettuate per il primo rullo 16 di trasferimento, sono da considerarsi assolutamente valide anche per il secondo rullo 17 di trasferimento. In particolare, anche per il secondo rullo 17 à ̈ preferibile che la seconda S2 e la quarta S4 stazione siano posizionate, lungo il percorso circolare compiuto dai propri equipaggi 19 durante la rotazione attorno all’asse C, fra loro distanziate di un tratto arcuato del menzionato percorso, presentante un angolo sotteso, indicato in figura 1 con β, sostanzialmente pari a 90°, evitando così, anche per il secondo rullo 17, possibili interferenze fra le movimentazioni degli equipaggi 19.

Per ottenere i valori suddetti dell’angolo α e dell’angolo β, i diametri dei rulli 16 e 17 di trasferimento, del rullo 11 convogliatore e del rullo 25 distanziatore sono opportunamente dimensionati.

Precisamente, secondo la forma di realizzazione preferita, i rulli 16 e 17 di trasferimento presentano un diametro sostanzialmente pari a 450 mm; il rullo 11 convogliatore, invece, presenta un diametro compreso fra 150 e 155 mm; il rullo 25 distanziatore presenta un diametro compreso fra 645 e 650 mm.

Inoltre, le leggi di moto con cui sono azionate le unità 28a, 28b, 28c del secondo rullo 17 sono anch’esse in fase fra loro allo scopo di ottenere la continuità nel prelievo e nel rilascio dei secondi spezzoni 15, come descritto per le leggi di moto delle unità 28a, 28b, 28c del primo rullo 16. In particolare, analogamente al primo rullo 16, le leggi di moto del secondo rullo 17 sono uguali ma sfasate di un terzo di giro l’una dall’altra.

L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (12)

1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina per la realizzazione di articoli assorbenti igienici comprendente - un dispositivo (10) di alimentazione di una striscia (9) continua ad un rullo (11) convogliatore, rotante attorno ad un asse (A) parallelo ad una prima direzione (D1) di riferimento, - un organo (12) per il taglio della striscia (9) in una successione (13) continua ed alterna di primi (14) e di secondi (15) spezzoni, costituenti, rispettivamente, primi e secondi elementi accessori dell’articolo (2) assorbente, - un gruppo (20) di formazione e applicazione su un nastro (22) continuo di materiale assorbente, alimentato da un convogliatore (21) lungo una seconda direzione (D2) ortogonale alla prima (D1), di almeno una coppia di elementi accessori per ciascun articolo (2) assorbente, costituita da un detto primo (14) e da un detto secondo (15) spezzone allineati e distanziati di una distanza (d) lungo la prima direzione (D1); - un organo (23) per il taglio del nastro (22) continuo in spezzoni (24) di materiale assorbente destinati a costituire singoli articoli (2) assorbenti, a seguito dell’applicazione degli elementi accessori (14, 15), - un primo (16) ed un secondo (17) rullo rotanti attorno a rispettivi assi (B, C) paralleli alla prima direzione (D1) e dotati, ciascuno, di una pluralità di equipaggi (18, 19) per il prelievo, rispettivamente, dei primi (14) e dei secondi (15) spezzoni, dalla detta successione (13) ed il loro rilascio al detto gruppo (20) di formazione e applicazione la macchina essendo caratterizzata dal fatto che ciascun rullo (16, 17) di trasferimento comprende - una pluralità di unità (28a, 28b, 28c) concentriche e rotanti, indipendentemente l’una dall’altra, attorno ad un comune asse (B,C) di rotazione, ciascuna delle unità (28a, 28b, 28c) portando almeno un rispettivo detto equipaggio (18, 19), - mezzi (30) motori per definire una rispettiva legge di moto per ciascuna delle unità (28a, 28b, 28c), e - mezzi (39) per traslare gli equipaggi (18, 19) lungo una direzione (T1, T2) parallela alla prima direzione (D1), fra un posizione di prelievo degli spezzoni (14, 15), in corrispondenza del rullo (11) convogliatore, ed una posizione di rilascio degli spezzoni (14, 15), in corrispondenza del gruppo (20) di formazione e applicazione.
2. 2) Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (30) motori comprendono una pluralità di gruppi (37a, 37b, 37c) motori fra loro separati e distinti, ciascuno dei quali gruppi (37a, 37b, 37c) motori à ̈ collegato ad una rispettiva unità (28a, 28b, 28c).
3. 3) Macchina secondo una delle precedenti rivendicazioni da 1 a 2, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti gruppi (37a, 37b, 37c) motori comprende un ingranaggio a ruote dentate non circolari, in grado di definire una rispettiva detta legge di moto per la rispettiva unità (28a, 28b, 28c).
4. 4) Macchina secondo una delle precedenti rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che detta legge di moto definisce una variazione della velocità di rotazione della rispettiva unità (28a, 28b, 28c), per prelevare gli spezzoni (14, 15) dal rullo (11) convogliatore con una prima velocità (vrc) e rilasciarli al gruppo (20) di formazione e applicazione con una seconda velocità (vrd).
5. 5) Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (39) per traslare gli equipaggi (18, 19) del rullo (16, 17) di trasferimento comprendono una camma (40) fissa, solidale con il detto albero (29) fisso e presentante un proprio profilo (41), ed una pluralità di carrelli (42a, 42b, 42c), accoppiati scorrevolmente al profilo (41) della camma (40), ciascuna dei quali carrelli (42a, 42b, 42c) essendo montato ad un rispettivo equipaggio (18, 19) del rullo (16, 17).
6. 6) Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto che ciascun rullo (16, 17) di trasferimento comprende, per ciascun proprio equipaggio (18, 19), una guida (44a, 44b, 44c) collegata alla rispettiva unità (28a, 28b, 28c) e solidale con essa in rotazione, e l’equipaggio (18, 19) essendo scorrevole su detta guida (44a, 44b, 44c) durante la traslazione.
7. 7) Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzata dal fatto che le direzioni (T1, T2) di traslazione dei primi (14) e dei secondi (15) spezzoni hanno versi fra loro opposti, in modo da trasferire al gruppo (20) di formazione e applicazione rispettive coppie di primi (14) e secondi (15) spezzoni, reciprocamente allineati e distanziati, lungo la prima direzione (D1) di riferimento, di una distanza (d’) intermedia.
8. 8) Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzata dal fatto che ciascuna unità (28a, 28b, 28c) del rispettivo rullo (16, 17) di trasferimento porta almeno un equipaggio (18; 19).
9. 9) Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, caratterizzata dal fatto che ciascun rullo (16, 17) di trasferimento comprende una pluralità di elementi (50a, 50b, 50c) concentrici, ciascuno dei quali à ̈ collegato ad un rispettivo equipaggio (18, 19), ed à ̈ solidale con esso in rotazione; ciascun equipaggio (18, 19) presentando una faccia (45a, 45b, 45c) dotata di fori (46a, 46b, 46c) di aspirazione e i detti elementi (50a, 50b, 50c) concentrici costituendo degli elementi valvolari per i rispettivi equipaggi (18, 19) e definendo, durante la rotazione degli equipaggi (18, 19) attorno all’asse (B, C) di rotazione del rullo (16 17) di trasferimento, una prima condizione, in cui i fori (46a, 46b, 46c) sono posti in comunicazione di fluido con una sorgente (48) di aspirazione per trattenere gli spezzoni (14, 15), ed una seconda condizione, in cui la comunicazione di fluido fra i fori (46a, 46b, 46c) e la sorgente (48) di aspirazione viene interrotta per rilasciare detti spezzoni (14, 15).
10. 10) Macchina secondo una delle precedenti rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzata dal fatto che detti elementi (50a, 50b, 50c) concentrici essendo realizzati in materiale autolubrificante.
11. 11) Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzata dal fatto che il gruppo (20) di formazione e applicazione comprende - un rullo (25) distanziatore in grado di ricevere detti primi spezzoni (14), in corrispondenza di una prima stazione (S1), e detti secondi spezzoni (15), in corrispondenza di una seconda stazione (S2), ed in grado di formare rispettive dette coppie di elementi accessori, costituite da un primo (14) e da un secondo (15) spezzone allineati lungo la prima direzione (D1) e distanziati della distanza (d’) intermedia; - il rullo (25) distanziatore presentando una pluralità di equipaggi (26) per il trattenimento ed il trasferimento di ciascuna detta coppia ad un rullo (27) acceleratore; - gli equipaggi (26) del rullo (25) distanziatore essendo in grado di realizzare la traslazione di ciascun spezzone (14, 15) della coppia, lungo rispettive direzioni fra loro opposte e parallele alla prima direzione (D1), per distanziare detti spezzoni (14, 15) fino alla distanza (d) di applicazione della coppia stessa sul nastro (22) continuo di materiale assorbente, prima del trasferimento della detta coppia al rullo (27) acceleratore; - il rullo (27) acceleratore imprimendo un’accelerazione a ciascuna detta coppia alimentata dal rullo (25) distanziatore per trasferire ed accoppiare detta coppia al nastro (22) continuo di materiale assorbente con una velocità pari ad una velocità (vc) di avanzamento del nastro (22) stesso, impostata dal convogliatore (21).
12. 12) Macchina secondo una delle precedenti rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti gruppi (37a, 37b, 37c) motori comprende una rispettiva camma elettronica definita da un corrispondente motore elettrico indipendente, in grado di definire una rispettiva detta legge di moto per la rispettiva unità (28a, 28b, 28c).